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  • Rimonta Milan, contro il Pescara l’occasione giusta

    Rimonta Milan, contro il Pescara l’occasione giusta

    Il Milan torna a San Siro per la 17 giornata di Serie A. E’ il Pescara l’avversario di quest’oggi, che attualmente staziona al terzultimo posto in classifica a quota 14 punti, ma che per lunghi tratti è stato compagno di sventure proprio dei rossoneri. La squadra di Allegri pare aver trovato la quadratura del cerchio, con un filotto di tre vittorie consecutive in campionato e cinque nelle ultime sei partite (incluse le vittorie in Belgio e in Coppa Italia). La sfida odierna potrebbe essere l’occasione giusta per il Diavolo di confermare i risultati dell’ultimo mese, e avvicinare il sesto posto, ultimo piazzamento utile per l’accesso all’Europa League. Gli ospiti invece cercano l’impresa, e anche un punto sarebbe visto come manna dal cielo da Bergodi, che ha trovato il primo successo della sua gestione sette giorni fa.

    CONFERME – Allegri dovrebbe riconfermare il 4-3-3 anche per il match di oggi. In difesa l’unico dubbio riguarda Mexes, alle prese con la febbre. Qualora il francese dovesse dare forfait è pronto il colombiano Zapata. A sinistra rientra Constant, con Antonini che si riaccomoderà nuovamente in panchina. A centrocampo importante recupero di Montolivo, che verrà spalleggiato dal capitano Massimo Ambrosini e Nocerino. In attacco tiene banco il ballottaggio tra Boateng e Robinho. Le ultime notizie danno il brasiliano favorito sul ghanese, mentre sono certi di un posto da titolare Pazzini ed El Shaarawy. In panchina c’è anche Niang, che contro la Reggina ha siglato il suo primo gol con la maglia del Milan.

    Robinho, El Shaarawy, Montolivo, tris d'assi per il Milan contro il Pescara | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images
    Robinho, El Shaarawy, Montolivo, tris d’assi per il Milan contro il Pescara | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    SENZA PAURA – Cristiano Bergodi affronta la trasferta di Milano con lo spirito di chi non ha nulla da perdere. Annullando la filosofia difensivista, il tecnico del Pescara chiede ai suoi di confermare i progressi mostrati nell’ultima partita casalinga contro il Genoa. Per questo motivo conferma in toto il modulo utilizzato una settimana fa, il 4-3-1-2, dove Weiss (su cui c’è l’interesse del Milan ndr) agirà da trequartista alle spalle della coppia d’attacco formata da Vukusic e Abbruscato. In mezzo mancherà capitan Cascione, al suo posto spazio a Togni, con Nielsen e Bjarnason a completare il reparto di centrocampo. La difesa sarà orfana di due elementi importanti come Cosic e Romagnoli, con Capuano che dovrebbe partire al centro dal primo minuto. In difesa riflettori puntati su Mattia Perin, oggetto del desiderio di tanti club italiani fra cui lo stesso Milan.

    Una foto di repertorio di Ruud Gullit | ©Allsport UK /Allsport
    Una foto di repertorio di Ruud Gullit | ©Allsport UK /Allsport

    PRECEDENTI – Sono sei gli incontri disputati al Meazza dalle due squadre, cinque in Serie A e uno nella serie cadetta (stagione 80-81). Risale proprio a quell’anno l’unico pareggio tra Milan e Pescara (0-0). Nei restanti match invece i rossoneri hanno sempre vinto. Il successo più largo del Diavolo si registrò nella stagione ’88-’89, quando gli uomini di Sacchi dilagarono per 6-1 grazie alle doppiette di Virdis e Gullit più la rete di Rijkaard.

    Probabili formazioni Milan-Pescara (16-12-2012)
    Milan (4-3-3): Amelia, De Sciglio, Mexes, Yepes, Constant, Ambrosini, Montolivo, Nocerino, El Shaarawy, Robinho, Pazzini.
    Pescara (4-3-1-2): Perin, Balzano, Terlizzi, Capuano, Modesto, Nielsen, Togni, Bjarnason, Weiss, Abbruscato, Vukusic.

  • Torino-Milan 2-4, El Shaarawy non si ferma più

    Torino-Milan 2-4, El Shaarawy non si ferma più

    Vince ancora il Milan di Allegri, che contro il Torino conquista la terza vittoria consecutiva in campionato portandosi a 24 punti in classifica. I rossoneri sbaragliano la concorrenza vincendo per 4-2. Prosegue il momento magico per El Shaarawy. Suo lo “strano” assist per il gol del sorpasso realizzato da Nocerino, e sua la quarta rete del Diavolo, sempre con la complicità del portiere Gillet, protagonista in negativo per la formazione granata. Violenti le polemiche che hanno accompagnato Torino-Milan per tutto l’arco dei novanta minuti. Fra tutte quella relativa al terzo gol del Milan segnato da Pazzini, colpevole di aver commesso un fallo sul suo diretto avversario prima di sparare un destro violente sul quale nulla ha potuto stavolta l’estremo difensore granata.

    L’ERRORE – Dopo i primi venticinque minuti di noia assoluta, il Toro è abile a sfruttare il primo episodio della partita per portarsi momentaneamente in vantaggio. Clamoroso l’errore su un retropassaggio di Nocerino, che lancia involontariamente Santana che a tu per tu con Amelia non fallisce la più facile delle occasioni.

    SI FA MALE DE JONG– Pochi minuti più tardi De Jong ricade male dopo un contrasto di gioco a metà campo ed è costretto a lasciare il campo immediatamente. La prima prognosi parla di rottura del tendine d’Achille sottocutaneo. Per l’olandese quindi stagione praticamente già conclusa.

    Torino FC v AC Milan - Serie A
    Stephan El Shaarawy contro il Torino ha raggiunto quota 13 gol in campionato | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    PAREGGIO – Nel finale del primo tempo però il Milan trova il gol dell’1-1 grazie ad una magia di Robinho, al suo secondo centro stagionale in campionato. E col gol del verdeoro i rossoneri danno il là all’ennesima rimonta di questa stagione.

    SORPASSO – Rimonta che si concretizza al 53° minuto con Nocerino, che segna il gol del 2-1. L’ex rosanero sfrutta la mezza papera di Gillet che di fatto consegna il pallone al centrocampista rossonero per la rete del sorpasso.

    L’EPISODIO – Trascorrono meno di dieci minuti ed è ancora il Milan a trovare la via del gol, stavolta con Pazzini. Ma sulla rete dell’attaccante ospite pesa la chiara spinta dello stesso Pazzini ai danni del difensore granata. L’arbitro comunque convalida il gol, spegnendo almeno provvisoriamente le proteste dei padroni di casa.

    ANCORA TU – Nel finale c’è spazio per l’ennesimo gol di El Shaarawy, al tredicesimo centro in campionato, ancora con la compartecipazione attiva del portiere Gillet. La rete del Faraone spegne definitivamente qualsiasi speranza agli uomini di Ventura, che rendono meno amara la sconfitta con il secondo gol del pomeriggio realizzato da Bianchi.

    CLASSIFICA – Per il Toro notte fonda. La sconfitta di oggi è la quarta nelle ultime cinque partite e adesso la classifica fa paura. La zona retrocessione è infatti lì, ad un solo punto di distanza. Dopo un ottimo avvio di stagione quindi per i granata è arrivato il momento di rimboccarsi nuovamente le maniche.

    Le pagelle di Torino-Milan 2-4
    Gillet 4: giornata da dimenticare per il portiere belga. Gli errori sul cross di El Shaarawy e sull’ultima rete dello stesso Faraone pesano come un macigno sul risultato finale.
    Cerci 4: indisponente per tutto il primo tempo, quando Ventura decide poi di toglierlo dal terreno di gioco per dar spazio a Birsa.
    De Sciglio 7: dopo El Shaarawy c’è lui come sorpresa assoluta di questo Milan. Nonostante giochi a sinistra per coprire l’assenza di Constant, il ragazzino della Primavera rossonera è uno dei migliori in campo.
    El Shaarawy 7: non brilla come in altre occasioni ma il Faraone riesce comunque ad entrare nell’azione del secondo e segnare il suo tredicesimo centro in campionato.

    Il tabellino di Torino-Milan 2-4
    Torino (4-2-4): Gillet 4, Darmian 5,5, Di Cesare 5, Ogbonna 6, Masiello 5, Basha 5, Gazzi 5, Cerci 4 (1′ st Birsa 6), Bianchi 6, Meggiorini 5 (20′ st Sansone 5,5), Santana 6,5 (28′ st Verdi sv).
    Milan (4-3-3): Amelia 6, Abate 6, Mexes 6,5, Yepes 6,5, De Sciglio 7, Nocerino 6, De Jong sv (22′ Ambrosini 6,5), Emanuelson 7, Robinho 6,5, Pazzini 6,5 (36′ st Bojan sv), El Shaarawy 7 (33′ st Flamini sv).

    Il video di Torino-Milan 2-4

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  • A Catania il Milan cerca continuità. Robinho titolare

    A Catania il Milan cerca continuità. Robinho titolare

    Torna la Serie A con la 15 giornata di campionato. L’anticipo degli anticipi (si gioca già stasera) è Catania-Milan. Partita cruciale per i rossoneri, chiamati alla cosiddetta prova del 10, dopo la vittoria contro la Juventus domenica scorsa. Se gli uomini di Allegri dovessero conquistare i tre punti anche al Cibali, potrebbe essere certificata definitivamente la guarigione del Diavolo. Se così non fosse, la vittoria sui bianconeri si rivelerebbe come il più classico dei fuochi di paglia. Il Milan sarà chiamato ad un impegno non di certo agevole in Sicilia, dove i padroni di casa in sette partite hanno perso soltanto una volta (contro la stessa Juve ndr), conquistando 16 punti sui 21 disponibili. Insomma, un ruolino da Champions League, grazie al quale gli etnei hanno costruito molte delle fortune di questa stagione. E con un Bergessio finalmente disponibile, le speranze del pubblico di casa sono più che giustificate.

    CATANIA– Il tecnico Maran si affida al classico 4-3-3, con il trio offensivo composto da Bergessio, Barrientos (Gomez è squalificato ndr) e il giovane Doukara. A centrocampo il regista Lodi sarà affiancato da Almiron e Castro. In difesa invece l’ex Legrottaglie guiderà il reparto completato dall’uruguaiano Rolin e i laterali Alvarez e Marchese. A difendere i pali della porta sicula ci sarà ancora Andujar.

    FBL-ITA-SERIEA- MILAN-JUVENTUS
    Robinho titolare con El Shaarawy in Catania-Milan | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    MILAN – Allegri pare ormai aver definitivamente scelto il 4-3-3 per il suo Milan. In porta mancherà ancora Abbiati, afflitto da problemi alla schiena. Al suo posto gioca Amelia, con il giovane brasiliano Gabriel in panchina. In difesa ballottaggio tra Zapata e Acerbi per un posto al fianco di Mexes (favorito l’italiano), mentre i terzini saranno sempre De Sciglio (Abate rientra contro lo Zenit) e Constant. Anche a centrocampo scelte chiare, con Montolivo in cabina di regia, Nocerino incursore e De Jong mediano di rottura. In avanti giocherà il tridente composto da El Shaarawy, Boateng e Robinho. Seconda panchina consecutiva per lo spagnolo Bojan.

    PRECEDENTI – Tradizione favorevole quella del Milan contro il Catania. Negli ultimi dieci precedenti i rossoneri non hanno mai conosciuto la parola sconfitta. In Sicilia supremazia rossonera con tre vittorie e tre pareggi nelle ultime sei trasferte. L’anno scorso gli etnei riuscirono ad imporre l’1-1 alla squadra di Allegri, dopo aver subito all’andata un cocente 4-0 a San Siro. Quel pareggio interruppe la striscia di tre vittorie consecutive ottenute dai rossoneri a cavallo tra il 2009 e il 2011.

    Probabili formazioni Catania-Milan (30-11-2012)
    Catania (4-3-3): Andujar, Alvarez, Rolin, Legrottaglie, Marchese, Castro, Lodi, Almiron, Bergessio, Doukara, Barrientos. Allenatore: Maran
    Milan (4-3-3): Amelia, De Sciglio, Mexes, Acerbi, Constant, Montolivo, De Jong, Nocerino, Boateng, El Shaarawy, Robinho. Allenatore: Allegri

  • Milan-Juventus 1-0, nove mesi dopo ancora polemiche

    Milan-Juventus 1-0, nove mesi dopo ancora polemiche

    Sono trascorsi nove mesi esatti da quel celeberrimo Milan-Juventus, matrix di tutte le polemiche trascinatesi fino al termine della stagione scorsa. Dopo 270 giorni i rossoneri si prendono la rivincita, battendo i campioni d’Italia per 1-0 grazie al discusso rigore trasformato da Robinho alla mezzora del primo tempo. Discusso per usare un eufemismo, in quanto la moviola ha chiarito ben presto come il penalty in realtà fosse inesistente. L’errore di Nicola Rizzoli è costato caro alla Juventus, che dopo essersi trovata in svantaggio non ha avuto la forza nei restanti 60 minuti di trovare la rete del pareggio. Al termine della partita ha vinto però il fair play, nota piacevolissima in rapporto a quanto accaduto nove mesi prima. Allegri ammette che il rigore fosse inesistente, così come Buffon e Marotta strigliano i giocatori per non aver giocato da Juve. Dopo la sconfitta di ieri i bianconeri restano fermi a quota 32 punti, in ogni caso saldamente al comando della classifica. Risale invece il Milan, che si porta in ottava posizione a 18 punti, a cinque lunghezze dal quinto posto.

    RUOLI INVERTITI – Il Diavolo ha vestito i panni della provinciale, come la posizione di classifica imponeva. Per novanta minuti il Milan ha recitato al meglio il copione che per anni è stato il canovaccio vincente della Juve. Orgoglio, cuore, pressing, c’era un po’ di tutto nelle gambe e nei polmoni dei calciatori rossoneri, guidati ieri sera dal capitano Montolivo, acclamato dal gruppo come nuovo leader vista l’assenza contemporanea di Ambrosini e Abbiati. Dall’altra parte c’era una Juventus manovriera, capace di realizzare un 62% di possesso palla rivelatosi alla fine infruttuoso. I ritmi utilizzati da Pirlo e compagni hanno ricordato al pubblico di San Siro quelli che il Milan era solito attuare in questi ultimi anni, dall’ultimo Ancelotti fino all’avvento di Leonardo. E’ stato quindi un Milan-Juventus alla rovescia se vogliamo, così come il punteggio finale, che ha premiato la squadra messa peggio in classifica.

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    La gioia dei rossoneri dopo Milan-Juventus | ©GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images

    LA CHIAVE – Oltre alla grinta e alla determinazione messe in mostra per novanta minuti, il Milan ha vinto la partita tagliando completamente i rifornimenti alle due punte centrali (Vucinic e Quagliarella, quest’ultimo sostituito da Giovinco nella ripresa). In questo hanno giocato un ruolo fondamentale l’ex Nocerino e sopratutto l’olandese De Jong, che come mediano di rottura davanti alla difesa riesce a dare il meglio di sé. I vari Pirlo, Vidal, e Marchisio non sono riusciti mai ad accendere e dialogare con i due attaccanti, rendendo così del tutto vano il copioso possesso palla. L’altra nota stonata in casa bianconera è rappresentata dall’ennesima prova negativa del cileno Isla, preferito a Liechtsteiner. La partita dell’ex Udinese dura soltanto un tempo, con Padoin che gli subentra ad inizio ripresa. E’ lo stesso Isla a indurre Rizzoli all’errore, con un intervento da Superman (cit. Francesco Falleti) in piena area di rigore. In assenza di Ibrahimovic il cileno ha voluto in un certo senso non far rimpiangere lo svedese. Peccato che il risultato non sia stato dei più felici.

    Le pagelle di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012)
    Mexes 7: ottima prova difensiva del francese dopo la brillante prestazione di Bruxelles. Allegri forse ha trovato la coppia titolare da qui fino al termine della stagione, con il colombiano Yepes (7) decisamente in palla affianco all’ex giallorosso.
    Montolivo 7: a fine partita dichiara come la serata di ieri sia stata la più bella della sua vita. Avere la fascia da capitano e l’investitura direttamente da Berlusconi ha reso Montolivo leader carismatico del nuovo centrocampo rossonero insieme a De Jong e Nocerino (6,5 ad entrambi).
    El Shaarawy 6,5: forse più in ombra rispetto ad altre partite, ma i suoi sono novanta minuti di completo sacrificio e abnegazione. Il 92 rossonero dà un ulteriore conferma di come la testa faccia la reale differenza tra un talento e un campione.
    Isla 3: disastroso. L’ex Udinese non ne azzecca una. Falloso tecnicamente, indisciplinato tatticamente, consegna il penalty agli avversari. La sua partita da incubo termina subito dopo l’intervallo. Rispetto ad Asamoah (5,5), il suo acquisto inizia ad essere considerato un grave errore.
    Pirlo 4,5: male, male, male. Torna a San Siro e torna ad essere il giocatore lento e poco lucido “ammirato” nell’ultimo periodo con la maglia del Milan. L’accoglienza dei tifosi rossoneri e le fatiche di Champions fanno il resto. Non che i suoi compagni di reparto, Vidal (5) e Marchisio (5) facciano di meglio, ma qualcosa in più i supporter bianconeri si aspettavano dall’ex Trilly Campanellino (cit. Carlo Pellegatti)
    Quagliarella 4: un fantasma. Mai in partita, mai un pallone giocabile. Ma la vera chicca la regala una volta sostituito, passando vicino ad Alessio e sussurandogli qualcosa. Mettiamo la mano sul fuoco che non siano stati gli auguri di Natale anticipati di un mese.

    Il tabellino di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012)
    Milan (4-3-3): Amelia 6, De Sciglio 6,5, Mexes 7 (Zapata 72′ 6), Yepes 7, Constant 6,5, Montolivo 7, De Jong 6,5, Nocerino 6,5, Robinho 6,5, (65′ Pazzini 6), Boateng 6 (83′ Flamini s.v.), El Shaarawy 6,5. Allenatore: Allegri 7
    Juventus (3-5-2): Buffon 6, Barzagli 5,5, Bonucci 5, Caceres 5, Isla 3 (46′ Padoin 5,5), Vidal 5, Pirlo 4,5, Marchisio 5, Asamoah 5,5 (72′ Pogba 5,5), Vucinic 5,5, Quagliarella 4 (57′ Giovinco 5). Allenatore: Conte 5

    Il video di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012) [jwplayer config=”60s” mediaid=”161556″]

  • Consigli Fantacalcio 12 giornata 2012-2013

    Consigli Fantacalcio 12 giornata 2012-2013

    Ciao a tutti ragazzi, dodicesima giornata di serie A che avrà il suo interesse maggiore nel super derby della capitale fra Lazio e Roma e nella sfida di San Siro fra il Milan e la bella Fiorentina di Vincenzo Montella.

    Consigli Fantacalcio giornata 12 guida alla formazione
    Ovviamente il clou della dodicesima giornata è il derby capitolino fra Lazio e Inter, le due compagini si sfideranno allo stadio Olimpico dove la formazione di Zeman dovrà cercare di dare una svolta decisiva ad una stagione sin qui fatta di molti bassi e pochi alti.

    Cagliari-Catania sabato ore 18:00
    Bergessio è out, possibile vittoria del Cagliari con un Catania magari sazio della scorpacciata di gol offerta contro la Lazio la settimana scorsa. Ovviamente intoccabili Gomez, Lodi e Marchese mentre fra i padroni di casa spazio a Pinilla, Cossu ed occhio a Nainggolan.

    Pescara-Juventus sabato ore 20:45
    Stroppa è di nuovo alle prese con i dubbi sul suo esonero, la vittoria contro il Parma è stata ossigeno puro ma contro la Juve consigliamo di schierare solamente Quintero e Weiss. Spazio a tutti i giocatori bianconeri presenti nelle vostre rose.

    Palermo-Sampdoria  domenica ore 12:45
    Una partita dove potrebbe saltare una panchina, Gasperini e Ferrara sono sulla graticola. Miccoli è fuori dentro Dybala ma occhio anche al redivivo Budan, Ilicic è da schierare insieme a Santiago Garcia. Nella Doria fuori Lopez puntiamo su Eder, Maresca e ad un assist di De Silvestri.

    Chievo-Udinese domenica ore 15:00
    Prevediamo pochi gol, spazio alle rispettive difese con annessi portieri. Comunque non rinunciamo assolutamente a Totò Di Natale e Dusan Basta fra gli ospiti e a Sergio Pellissier che potrebbe sfruttare un possibile calcio di rigore.

    Genoa-Napoli ore 15:00
    Partita indecifrabile, il Genoa deve assolutamente vincere come anche il Napoli con un Cavani in versione aliena dopo il poker offerto nella gara di Europa League. Jankovic ed Immobile oltre all’immancabile Marek Hamsik. Possibili bonus da Antonelli e Maggio.

    Lazio-Roma ore 15:00
    Tanti bonus in arrivo nel derby capitolino, prevediamo gol e assist a raffica quindi, come in ogni partita in cui è presenta la squadra giallorossa, teniamo a riposo le difese con leuniche eccezioni rappresentate da Ivan Piris e Konko

    Milan-Fiorentina ore 15:00
    Viola senza Jovetic con Ljajic a fare le veci del Montenegrino, fra i rossoneri occhio a Pato che si è sbloccato in Champions ed al rientro di Robinho. Possibili bonus potrebbero arrivare da Pasqual e Montolivocon l’azzurro, ex viola, in forma smagliante.

    Robinho
    Robinho, possibile titolare contro la Fiorentina ©Claudio Villa/Getty Images

    Parma-Siena ore 15:00
    Parita dall’under segnato, Donadoni può contare sul rientro di Amauri con spazio anche all’immancabile Biabiany e Zaccardo. Nel Siena rientra Felipe ma consigliamo di schierare solamente Angelo, Calaiò e Del Grosso.

    Torino-Bologna ore 15:00
    Mister Ventura continua nel suo progetto targato spettacolo e gol che sicuramente potrebbero arrivare in questa sfida dove il Bologna si presenterà a Torino per cercare la vittoria. Lasciamo se possibile a riposo le rispettive difese e lasciamo sfogare i due attacchi con Bianchi e Gilardino su tutti.

    Atalanta-Inter domenica ore 20:45
    Fuori Samuel e Ranocchia quindi un gol l’Atalanta potrebbe farlo all’Inter versione record di mister Stramaccioni. Cambiasso giocherà in difesa ma non si può rinunciare alla forma dell’argentino. Comunque diamo fiducia a Denis, Bonaventura, Cigarini e Moralez mentre fra gli ospiti, spazio alle bocche di fuoco Milito, Palacio e Cassano.

  • Allegri recupera Robinho e conferma il 4-3-3

    Allegri recupera Robinho e conferma il 4-3-3

    Buone notizie per Allegri in vista della partita di domani che opporrà il Milan al Cagliari, l’ex squadra del tecnico rossonero. Nell’allenamento di ieri infatti si è rivisto dopo 3 settimane di stop il brasiliano Robinho, che ha svolto l’intera seduta di rifinitura, tornando così completamente a disposizione. Un recupero importante quello dell’attaccante carioca, capace di fare la differenza spesso e volentieri in passato, specialmente nel primo Milan targato Allegri. Fin qui aveva giocato soltanto i primi 60′ minuti della stagione, quando a San Siro la Sampdoria si impose per 1-0. Ennesimo infortunio muscolare, una distrazione di primo grado alla coscia destra. Assenza importante quella di Binho in queste prime giornate di campionato, sopratutto se pesata in termini di qualità.

    TRIDENTE CONFERMATO– Domani sera a San Siro il Milan proverà a conquistare i primi 3 punti in un campo altrimenti maledetto. Robinho dovrebbe inizialmente partire dalla panchina, considerando anche che il brasiliano non gioca una partita dallo scorso 26 agosto. Il suo rientro da maggiore convinzione al tecnico rossonero nell’insistere sul 4-3-3 visto a Udine nei primi minuti di gara, dove la squadra aveva stupito per freschezza e velocità di manovra, rendendosi pericolosa a tal punto da indurre gli stessi tifosi a sottolineare come quel Milan in 10′ minuti avesse tirato in porta più di ogni altra partita precedente. Pazzini sarà ancora al centro dell’attacco, che con ogni probabilità sarà composto da El Shaarawy a sinistra ed Emanuelson a destra. L’olandese rappresenta il vero jolly di questa formazione, in grado di ricoprire tutti i ruoli della trequarti, consentendo così al tecnico livornese di cambiare modulo durante la gara, qualora il risultato imponesse modifiche immediate.

    Robinho torna ad allenarsi dopo l’infortunio | ©OLIVIER MORIN/AFP/GettyImages

    SCELTA OBBLIGATA – Passaggio quasi naturale, fisiologico, un tridente chiesto dai media quanto dai tifosi stessi. Quasi crocifisso all’obsoleto 4-3-1-2, Allegri si è finalmente deciso a cambiare qualcosa. Siamo convinti che quando rientrerà anche Pato, quest’ultimo potrebbe davvero estromettere Pazzini dal centro, andando così a costruire un tridente potenzialmente dirompente, con il Papero affiancato dal connazionale Robinho e il Faraone. Senza dimenticare poi Bojan, che ad oggi insieme ad El Shaarawy appare il giocatore con più qualità rispetto al resto della rosa a disposizione di Allegri.

  • Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    Trofeo Berlusconi alla Juventus, battuto 3-2 un brutto Milan

    E’ andato secondo previsioni il trofeo Berlusconi 2012. Vittoria meritata di una Juventus che seppur con qualche defezione di troppo ha addomesticato un Milan troppo brutto per essere vero. Che la rivoluzione estiva non facesse presagire nulla di buono lo si era capito da tempo, ma per quanto visto a San Siro contro i bianconeri la sensazione è che la strada per poter competere riguardo lo scudetto è veramente tanta. Specie dopo l’addio, annunciato da Galliani a fine gara, di Antonio Cassano. Un altro pezzo da novanta che lascia i rossoneri, apparsi contro la Juventus quasi incapaci di tenere testa alla formazione avversaria. Il gol di Robinho in apertura aveva un po’ illuso, ma la pronta risposta di Marchisio, la traversa di Vucinic e il gol di Vidal hanno ribaltato il tutto.

    Nella ripresa uno dei più attesi, Matri, in predicato di passare proprio ai rossoneri, ha tramortito i padroni di casa in gol nel finale, su rigore, con Robinho. Troppo poco per una squadra che nell’ultimo ventennio, per lungo tempo, ha dominato in Italia ed in Europa e che probabilmente per la prima volta sembra cominciare la stagione fuori dalle pretendenti per lo scudetto. Di contro c’è una Juventus che non molla mai, nemmeno quando Carrera decide di partire con diverse novità. Come Marrone, inserito al centro della difesa o Pogba in mezzo al campo.

    Entrambi, nonostante la giovane età, riescono a dire la loro più che egregiamente, in modo cosi da non far sentire troppo le assenze di Chiellini e Pirlo. Due tra i tanti, visto che mancavano anche Buffon, Caceres e Isla. Insomma, non dei novellini. Veramente poche le note liete tra gli uomini di Allegri: l’unica forse è legata a Constant, il cui contributo a centrocampo è stato veramente importante, tale da non fare rimpiangere chi è andato via. Per il resto buone prove per Montolivo, Flamini e Yepes. Per il resto, Robinho a parte, si è visto veramente poco, e sono state gli uomini di maggior talento a tradire i rossoneri: Boateng e Pato su tutti.

    La Juventus alza il trofeo Berlusconi © Claudio Villa/Getty Images

    Passando alla partita nonostante Carrera schieri una Juve rabberciata, con gli inserimenti a sorpresa di Marrone dietro, Padoin e De Ceglie laterali, fa molto meglio di un Milan che di fatto deve fare a meno di Mexes e Ambrosini, mentre Pato comincia dalla panchina. Un intervento errato di Storari su tiro di Flamini spiana la strada a Robinho per il gol illusorio. Sì perché proprio nel giro di un amen ecco che De Ceglie scodella in mezzo per Marchisio il quale in scivolata anticipa Flamini e fulmina Abbiati. Boateng gioca a nascondino e a parte Constant i rossoneri non ci fanno bella figura.

    Dall’altra parte la Juve si da da fare, con Vidal solito guerriero in mezzo al campo, Pogba che si limita a fare il compito assegnato e dunque rispettando le consegne del tecnico e un Vucinic che dopo un inizio in sordina esce allo scoperto centrando una grande traversa. Fa meglio Vidal in chiusura di frazione che sfrutta un fuorigioco applicato male dal Milan battendo col piattone destro Abbiati. Nella ripresa rivoluzione di Carrera che cambia ben 7/11 della squadra, gettando nella mischia fra gli altri Bonucci, Giaccherini, Quagliarella e Matri.

    Nel Milan fa l’ingresso in campo Pato ma di fatto non si vedrà mai. A differenza di Matri, sempre attivo e capace di sfruttare uno svarione del Milan per calare il tris. La dinamicità di Giaccherini rischia di costare casa ai padroni di casa che negli ultimi istanti rientrano in gara dopo che Boateng si fa commettere fallo da un acerbo Masi in area di rigore. Dal dischetto Robinho segna ma non evita una sconfitta giusta. Servono rinforzi, e anche urgentemente, viceversa per i tifosi del Milan potrebbe essere una stagione avara di emozioni. Dall’altro lato continua a crescere la consapevolezza, quella del gruppo juventino, di poter dire la propria con qualsiasi formazione scenda in campo.

    La video sintesi di Milan-Juventus 2-3:
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  • Il Milan supera lo Schalke con gol di Emanuelson

    Il Milan supera lo Schalke con gol di Emanuelson

    Schalke 04 Milan 0-1. Prima partita amichevole europea per la squadra milanista e primo successo. I rossoneri si presentano in Germania senza i nazionali, appena rientrati dalle vacanze estive post Europei e alcuni (vedi Pato) ancora con la propria nazionale in attesa delle Olimpiadi di Londra 2012.

    LA PARTITA – Partita giocata su ritmi molto blandi, soprattutto dai milanisti, ancora in piena preparazione e con le gambe pesanti. La prima palla gol della gara arriva all’ 8′ sui piedi di El Shaarawy, che lanciato ottimamente in profondità da Emanuelson, supera in velocità la difesa tedesca ma si fa ipnotizzare dal portiere avversario in uscita disperata. La risposta dello Schalke arriva intorno alla mezzora con Holtby (centrocampista classe ’90) che riceve una sponda da un compagno dentro l’area e piazza il pallone sul palo alla sinistra del portiere milanista Amelia.
    Nel secondo tempo è sempre Holtby a rendersi pericolo con un tiro a giro da fuori area, ma l’estremo difensore rossonero non si fa trovare impreparato. Al 65′ arriva il gol del Milan, nato da un triangolo tra Emanuelson e Robinho che apre in due la difesa avversaria, con il primo che supera facilmente in velocità il portiere Fahrmann e insacca da posizione defilata con un bel diagonale. La reazione dei tedeschi è tutto in un colpo di testa dell’ex Huntelaar che di testa spara alto a pochi passi dalla linea di porta.

    Robinho in azione © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    ALLEGRI – L’allenatore livornese si dice soddisfatto della prestazione e soprattutto della vittoria contro una squadra avanti nella preparazione fisica, dovendo iniziare tra poche settimana la Bundesliga. Un Milan ancora con la rosa ridotta, con il mister rossonero costretto a far partire da titolare il giovane e promettente terzino De Sciglio e a gara in corso ha messo in campo il trio di centrocampo formato da Cristante, Filkor, Valoti e  la punta, figlio d’arte, Ganz.

    CASSANO – Il tecnico milanista ha avuto tempo anche per una battuta su Antonio Cassano, tornato dalle vacanze e che secondo i giornalisti, mostra un leggero “mal di pancia” dovuto alle cessioni di Thiago Silva e del suo amico Ibrahimovic. Secondo Max Allegri, il giocatore è motivato e soprattutto in grande forma.

    Video del gol vittoria di Urby Emanuelson
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  • Il ritorno di Matri, Galliani tratta con la Juve

    Il ritorno di Matri, Galliani tratta con la Juve

    Tra i vari Damiao, Dzeko, Tevez e Van Persie potrebbe spuntarla Alessandro Matri. Adriano Galliani, ieri all’uscita dall’incontro in Lega Calcio è stato chiaro, non arriverà nessun top player al Milan. Un cambio di strategia che non renderà felici i tifosi rossoneri che dopo la cessione di Ibrahimovic si aspettavano un acquisto importante in attacco. Dicevamo di Matri, obiettivo numero uno della dirigenza di via Turati. L’ha visto crescere e poi esplodere in quel di Cagliari quando in Sardegna allenava niente meno che, Massimiliano Allegri, attuale mister milanista. Per l’attaccante della Juventus si tratterebbe quindi di un ritorno a Milanello, soluzione che non dispiacerebbe al giocatore che, in un mese, ha visto il proprio nome in partenza, prima verso Napoli, poi in Russia e infine a Firenze.

    LA TRATTATIVA – La Juventus chiede almeno 15 milioni, il Milan punterà inizialmente al prestito oneroso con diritto di riscatto. Gli ottimi rapporti tra Marotta e Galliani aiuteranno alla conclusione dell’affare. Se la società rossonera arrivasse a offrire 12 milioni, si potrebbe arrivare ad un accordo in tempi rapidi.

    Alessandro Matri © Giuseppe Bellini/Getty Images

    ALESSANDRO MATRI – 28enne, professione attaccante, cresciuto nelle giovanili del Milan con la quale ha esordito in Serie A nel maggio 2003 contro il Piacenza, prima e unica presenza con la maglia rossonera. Poi un susseguirsi di prestiti, da Prato a Lumezzane e infine a Rimini. Nel 2007 il Cagliari decide di investire sul giocatore e acquista metà cartellino dal Milan. Rimane in Sardegna per quattro stagione e mezzo, realizzando 36 gol in totale. Il Cagliari lo riscatta per poco meno di due milioni e mezzo e nel gennaio 2011 lo cede alla Juventus per 18 milioni di euro. A Torino, nonostante non sia sempre partito da titolare, mette a segno 19 gol in un anno e mezzo.

    MASSIMILIANO ALLEGRI – Un ruolo fondamentale per la conclusione della trattativa l’avrà l’attuale mister rossonero, che ha lanciato al grande calcio Matri, e l’avrebbe voluto a Milano dal primo giorno in cui divenne allenatore del Milan.

    ALTRE TRATTATIVE Per la difesa spunta il nome dell’interista Andrea Ranocchia, sul versante cessioni rimane sempre vivo l’interesse del Santos per il brasiliano Robinho.

  • Dopo Robinho anche Cassano in partenza, il Milan smobilita

    Dopo Robinho anche Cassano in partenza, il Milan smobilita

    Ora che Thiago e Ibrahimovic non ci sono più, i tifosi rossoneri avevano la speranza di poter contare almeno su quel poco materiale umano rimasto a disposizione. Si dovranno però ricredere in tanti, dal momento che anche altri due attaccanti rossoneri potrebbero presto lasciare la società di Via Turati: Robinho e Cassano. Galliani non dichiara nessuno incedibile, anche perché se si sono venduti i due migliori calciatori nessuno ormai può essere definito tale. In questo senso la giornata di ieri è stata particolarmente interessante. Alle 13 nella sede del Milan sono arrivati infatti gli agenti di Rafael, il portiere del Santos che gode di ottima reputazione tra gli ambienti rossoneri. Probabile un suo inserimento nell’operazione che dovrebbe portare Robinho nuovamente al suo primo amore.

    robinho e antonio cassano | ©Claudio Villa/Getty Images

    Nella serata è arrivata la netta smentita del presidente del Santos, il quale ha affermato come nessun uomo del club si trovasse attualmente a Milano per trattare l’acquisto dell’attaccante. Nonostante le smentite di rito, ieri sarebbe pervenuta l’offerta ufficiale dei carioca per Binho: 6 milioni di euro più il cartellino dell’estremo difensore. Proposta bocciata da Galliani e Braida, dal momento che vorrebbero almeno 10 milioni di euro cash oltre al portiere Rafael, per una cifra complessiva quindi di 15-16 milioni di euro. La volontà di vendere Robinho c’è, considerato il suo ingaggio da 6 milioni di euro netti all’anno (12 milioni lordi), prezzo divenuto ormai insostenibile per le finanze rossonere. Santos e Milan torneranno a parlare nelle prossime ore. Il tempo stringe. Se entro venerdì le due società non dovessero trovare un accordo, per Robinho si chiuderebbe definitivamente la porta Santos e resterebbe invece aperta quella spagnola del Malaga. Ricordiamo che in Brasile le squadre possono comprare fino a questo venerdì.

    Oltre a Robinho potrebbe lasciare Milanello anche Fantantonio Cassano. Riecheggia ancora il suo sfogo durante gli Europei, quando Thiago Silva sembrava in procinto di lasciare la squadra insieme a Ibra. Ciò che l’attaccante barese temeva si è trasformato presto in realtà, e quindi ci si aspettano delle mosse in tal senso da parte del calciatore fin dai prossimi giorni. Galliani ha già fatto capire di non voler trattenere nessuno. L’ipotesi più suggestiva, che vuole Cassano alla Samp, è al momento la più plausibile, dal momento che lui stesso sogna di tornare a vestire i colori della maglia blucerchiata. Dall’altra parte, la famiglia Garrone ha inizialmente escluso tale ipotesi, almeno per quest’anno, sebbene tutto possa ancora succedere da qui al 31 agosto. In ogni caso rimane forte la volontà da parte di Cassano di tornare a Genova, dove ha casa, e non è da escludere che alla fine decida per un clamoroso approdo al Genoa di Enrico Preziosi. Le strade del calciomercato sono infinite.