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  • Andrei Kirilenko torna in NBA, accordo con i Minnesota Timberwolves

    Andrei Kirilenko torna in NBA, accordo con i Minnesota Timberwolves

    Andrei Kirilenko torna a giocare nella NBA: la stella russa, dopo un anno al CSKA Mosca, ha trovato un accordo con i Minnesota Timberwolves. L’operazione è stata resa possibile dalla trade che il team di Minneapolis ha portato a termine qualche giorno fa con i Phoenix Suns ed i New Orleans Hornets, scambio che ha liberato parecchio spazio salariale nel cap di Minnesota e di cui parleremo tra un attimo. Kirilenko, 31 anni, ha firmato un contratto per 2 stagioni a 20 milioni di dollari complessivi. Il russo sta disputando le Olimpiadi con la sua Nazionale ed ha giocato in NBA per 10 stagioni con gli Utah Jazz, con una media di 12.4 punti e 5.6 rimbalzi a partita, ma nella stagione 2011-12 ha indossato la maglia del CSKA Mosca (complice il lockout NBA che ha tenuto ferma la Lega fino a Natale), vincendo il premio di M.V.P. e di miglior difensore dell’Eurolega. Kirilenko ha dichiarato che è impaziente di giocare per il coach Rick Adelman e che crede che il suo stile di gioco si adatti alla perfezione a quello dell’allenatore dei Timberwolves.

    Torniamo alla trade a 3 squadre di cui parlavamo poco fa: il centro Robin Lopez e l’ala Hakim Warrick si trasferiscono da Phoenix a New Orleans, mentre la guardia-ala Wesley Johnson passa da Minnesota a Phoenix insieme a una scelta al primo giro del Draft, i Timberwolves invece liberano spazio nel cap per poter firmare il free agent Kirilenko. La franchigia di Minneapolis riceve inoltre dagli Hornets 2 scelte da secondo giro al prossimo Draft.

    Andrei Kirilenko | © Christian Petersen/Getty Images

    Situazione Orlando Magic: il general manager Hennigan ha scelto come nuovo head coach Jacque Vaughn, 37 anni ed alla prima esperienza su una panchina NBA (ora l’unica squadra senza allenatore sono i Portland Trail Blazers che comunque dovranno comunicare la oro scelta a breve). Negli ultimi 2 anni Vaughn è stato assistente di Gregg Popovich ai San Antonio Spurs e l’esperienza maturata con un genio del basket come è notoriamente conosciuto l’allenatore degli Spurs non potrà fare altro che avvantaggiarlo nella sua carriera. Il nuovo coach dovrà gestire una squadra che probabilmente perderà la stella Dwight Howard e dovrà essere abile ad avviare il processo di ricostruzione e a favorire la crescita dei giovani.

    Dwight Howard infatti è sempre intenzionato a lasciare Orlando, il centro dopo l’incontro avvenuto a Los Angeles con lo staff dirigenziale dei Magic (che voleva convincerlo a tornare sui suoi passi) ha confermato la sua volontà: la superstar chiede o la cessione immediata ai Los Angeles Lakers (che però hanno parecchie difficoltà ad imbastire uno scambio con i Magic visto il rifiuto di Bynum di giocare ad Orlando e l’assenza di prime scelte al Draft da offire alla squadra della Florida dato che sono state cedute quasi tutte interamente a Phoenix nell’affare Nash), o la cessione a gennaio ai Brooklyn Nets (che solo nel nuovo anno potranno inserire Brook Lopez nella trattativa visto che il giocatore è stato rinnovato da qualche settimana ed occorrono circa 6 mesi per poterlo scambiare) oppure in casi estremi andrà via a giugno 2013 gratis (via free agency) a Dallas, dato che i Mavericks possono offrire un super contratto al centro. La palla ora passa di nuovo ad Hennigan che dovrà sbrogliare la difficile situazione.

  • NBA: Anche David Lee abbandona il team U.S.A.

    Anche David Lee, fresco acquisto dei Golden State Warriors, dovrà rinunciare ai campionati del mondo in Turchia che si svolgeranno a settembre.
    L’ala grande dei Warriors si è infatti slogato il dito medio della mano destra in una sessione di allenamento, non avrà bisogno di un intervento chirurgico, ma necessita di un recupero che coprirà circa 6 settimane.

    Altra grande amarezza quindi, dopo quella per l’allontanamento forzato di Amar’è Stoudemire avvenuta proprio ieri per via di problemi insorti con la polizza assicurativa del nuovo centro dei New York Knicks.
    Dispiaciuto il giocatore per la grande occasione persa, dispiaciuto lo staff tecnico che deve rinunciare ancora una volta ad un giocatore di valore sotto i tabelloni. Ed il buco in quel settore ora inizia a farsi preoccupante, viste le defezioni di Robin Lopez, Amar’è Stoudemire e David Lee. Praticamente sono rimasti i soli Brook Lopez (fratello di Robin) e Kevin Love.

    Ancora non è stato comunicato un eventuale sostituto, questa comunque la lista dei giocatori che stanno lavorando nel training camp del team U.S.A.

    playmaker: Rajon Rondo (Boston Celtics), Derrick Rose (Chicago Bulls), Stephen Curry (Golden State Warriors), Chauncey Billups (Denver Nuggets), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder)

    guardie: O.J. Mayo (Memphis Grizzlies), Eric Gordon (Los Angeles Clippers), Tyreke Evans(Sacramento Kings)

    ali piccole: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder), Rudy Gay (Memphis Grizzlies), Danny Granger (Indiana Pacers), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Gerald Wallace (Charlotte Bobcats)

    ali grandi: Jeff Green (Oklahoma City Thunder), Lamar Odom (Los Angeles Lakers), David Lee(Golden State Warriors)

    centri: Amar’è Stoudemire (New York Knicks), Robin Lopez (Phoenix Suns), Brook Lopez (New Jersey Nets), Tyson Chandler (Dallas Mavericks), Kevin Love (Minnesota Timberwolves)

    nota: David Lee, Amar’è Stoudemire e Robin Lopez fuori per infortunio. Javalee McGee sostituisce Stoudemire.

  • NBA: Stoudemire, no ai Mondiali in Turchia

    Amar’è Stoudemire dovrà, a malincuore, rinunciare ai Mondiali in Turchia che si svolgeranno a settembre.
    Il neo giocatore dei New York Knicks (preso tra i free agent dai Phoenix Suns) proprio per il tipo di contratto stipulato con la franchigia della “Grande Mela” non potrà avere l’opportunità di scendere in campo con i suoi compagni e cercare di vincere qualcosa di importante.
    Premettendo che Stoudemire era tra i 21 preconvocati dal selezionatore Mike Krzyzewski, per il training camp della nazionale degli Stati Uniti che si sta svolgendo in questi giorni, il contratto, appena firmato, da 100 milioni di dollari, di “The Stat” non prevede la copertura per infortuni ad occhi e ginocchia, che in passato hanno fortemente tormentato il lungo ex Suns nella sua carriera agonistica in Arizona.
    Ecco che quindi una telefonata del G.M. dei Knicks, Donnie Walsh, ha chiuso la questione, riportando la notizia allo staff tecnico della Nazionale, che a malincuore ha visto Stoudemire abbandonare gli allenamenti. Rammarico da ambo le parti, sia da parte del giocatore che voleva cogliere questa possibilità presentatasi all’improvviso, sia per il team U.S.A., che resta con un grandissimo buco sotto canestro.

    E piove sul bagnato visto che proprio nel ruolo di centro anche Robin Lopez ha dovuto dare forfait per problemi alla schiena. Inoltre nell’ultimo allenamento David Lee ha subito un piccolo infortunio, ancora da valutare. La situazione sotto i tabelloni quindi non è delle più rosee, e per tappare le crepe che si sono aperte negli ultimi giorni è stato chiamato il centro dei Washington Wizards, JaValee McGee. Sicuramente la sua fama non è all’altezza dei giocatori appena citati, ma il ragazzo è in evoluzione tecnica e fisica e sicuramente nel ruolo è uno dei migliori prospetti della Lega. Un pò acerbo (22 anni per lui) ma con grandi margini di miglioramento, si spera che possa portare utilità alla Nazionale.

    GUARDA I 21 PRE-CONVOCATI PER IL TEAM U.S.A.

  • NBA: Ecco i nomi per il team U.S.A. in vista del Mondiale

    Sono stati resi noti i nomi dei 21 atleti che parteciperanno al training camp della nazionale degli Stati Uniti d’America, dai quali poi usciranno i 12 giocatori che rappresenteranno il Paese nei Mondiali di Turchia a settembre.

    Da premettere che il “Dream Team” degli anni passati non ci sarà viste le defezioni dei vari Kobe Bryant, Dwyane Wade, LeBron James, Chris Bosh, Dwight Howard, Carlos Boozer, Carmelo Anthony, Chris Paul, Deron Williams che per motivi personali hanno deciso di declinare l’invito di coach Mike Krzyzewski e che quindi non saranno disponibili per i Mondiali.
    Si tratterà di una selezione nuova, fatta di ottimi giocatori (che potranno fare bene durante la manifestazione), ma non parliamo di superstar quali quelle appena elencate.
    Tutto ruoterà attorno al talento senza fine di Kevin Durant, unico atleta che può essere paragonato ai precedenti. Il numero 35 degli Oklahoma City Thunder sta bruciando tutte le tappe e i suoi miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti: a soli 21 anni è stato il più giovane vincitore della classifica marcatori, il suo status di campione è ormai dichiarato da tutti gli addetti ai lavori della NBA ed il prossimo anno sarà chiamato a portare la sua squadra verso traguardi importanti.
    Al suo fianco ci sono ottimi giocatori come Rajon Rondo (che finalmente non ha rifiutato la chiamata della Nazionale), Derrick Rose, talento dei Chicago Bulls, Tyreke Evans (in rampa di lancio dopo aver vinto il titolo di matricola dell’anno lo scorso anno con i Kings e primo atleta del dopo Michael Jordan a chiudere con oltre 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist di media a partita al primo anno da rookie, dopo ovviamente “Sua Maestà”), atleti dal fisico esplosivo come Rudy Gay e Gerald Wallace e poi i compagni di Durant ad OKC ovvero Russell Westbrook e Jeff Green. Forse manca qualcosa sotto canestro, nel ruolo di centro, dove il solo Stoudemire non potrà giocare tutti i 48 minuti delle partite (anche se il suo fisico ed il suo talento potrebbero anche permetterglielo), ma si potrà ovviare con il giusto spirito di sacrificio.
    Insomma, gruppo sul quale si deve lavorare ma che può dare soddisfazioni viso che è molto bene amalgamato. Con la certezza di Kevin Durant…

    I 21 convocati del team U.S.A.

    playmaker: Rajon Rondo (Boston Celtics), Derrick Rose (Chicago Bulls), Stephen Curry (Golden State Warriors), Chauncey Billups (Denver Nuggets), Russell Westbrook (Oklahoma City Thunder)

    guardie: O.J. Mayo (Memphis Grizzlies), Eric Gordon (Los Angeles Clippers), Tyreke Evans (Sacramento Kings)

    ali piccole: Kevin Durant (Oklahoma City Thunder), Rudy Gay (Memphis Grizzlies), Danny Granger (Indiana Pacers), Andre Iguodala (Philadelphia 76ers), Gerald Wallace (Charlotte Bobcats)

    ali grandi: Jeff Green (Oklahoma City Thunder), Lamar Odom (Los Angeles Lakers), David Lee (Golden State Warriors)

    centri: Amar’è Stoudemire (New York Knicks), Robin Lopez (Phoenix Suns), Brook Lopez (New Jersey Nets), Tyson Chandler (Dallas Mavericks), Kevin Love (Minnesota Timberwolves)

  • NBA playoff 2010, Finali di Conference: Stoudemire trascina i Suns alla vittoria

    Una grandissima prova di Amar’è Stoudemire trascina letteralmente i Phoenix Suns alla vittoria sui Los Angeles Lakers e riapre la serie di Finale di Western Conference che vede ora condurre i gialloviola campioni in carica per 2-1.

    Primo quarto che vede Los Angeles quasi dominare con un Kobe Bryant assoluto protagonista (15 punti e 4 assist) chiuso in vantaggio sul 32-29.
    La riscossa dei padroni di casa però avviene a circa metà secondo quarto quando con un 15-2 i Suns passano dal -6 al +7 di fine primo tempo con le giocate in velocità dettate dal playmaker Steve Nash. Ottima nel secondo parziale la difesa dei ragazzi di Alvin Gentry che tengono gli avversari a soli 15 punti dal campo.
    Il secondo tempo però è il regno di Stoudemire che infila 29 dei suoi 42 punti totali, segnano a ripetizione sugli assist di un ispiratissimo Steve Nash. Los Angeles rimane a contatto (37 punti nel terzo quarto per il momentaneo -2 dagli avversari) ma vede scappare via i Phoenix Suns solo nel finale del quarto periodo con un parziale di 8-1 griffato dal solito Amar’è Stoudemire. Successivamente Jason Richardson segna la sua quarta tripla della serata e Nash arrotonda il punteggio con i tiri liberi della vittoria che forse riapre la serie.

    Per i Lakers prova maiuscola di Kobe Bryant quasi da tripla doppia, 36 punti, 9 rimbalzi e 11 assist, bene anche Gasol (anche se ha sofferto l’ottimo Lopez nel pitturato) con 23 punti, 18 punti di un Fisher che nei playoff sembra rinascere rispetto alla regular season. Los Angeles condannata dalle troppe palle perse e dalla differenza abissale nei tiri liberi (più del doppio quelli dei Suns).
    Phoenix ha mostrato uno Stoudemire in stato di grazia con 42 punti e 11 rimbalzi, ottima la regia di Nash (17 punti e 15 assist), bene Richardson con 19 punti e ha sorpreso tutti quanti Robin Lopez, che ieri sembrava il gemello Brook dei Nets per efficacia in attacco e presenza difensiva contro un osso duro come Pau Gasol, chiudendo con ben 20 punti e l’80% dal campo.
    Martedì 25 è in programma gara 4 e i Lakers partono ancora favoriti, ma Phoenix giocherà per cercare di pareggiare la serie e magari regalare qualche sorpresa.

    Risultati NBA del 23 maggio 2010

    Phoenix Suns – Los Angeles Lakers 118-109
    –> Pho: Stoudemire 42, Lopez 20, Richardson 19 – Lak: Bryant 36, Gasol 23, Fisher 18

    LE SERIE DELLE FINALI DI CONFERENCE:

    Magic-Celtics 0-3
    Lakers-Suns 2-1

  • NBA: Bargnani non brilla e i Raptors vanno KO

    Risultati NBA del 20 gennaio 2010

    Brutta prestazione di Andrea Bargnani a Milwaukee. L’italiano non è in serata e segna solo 10 punti. A nulla valgono i 44 di un Bosh fenomenale che grazie a questa prestazione aggiorna il suo career-high che prima era di 42 punti in una partita. Atlanta batte Sacramento e si mantiene in vetta alla Southwest Division, Orlando continua ad inseguire gli Hawks, però, vincendo contro Indiana. Miami subisce una dura lezione a Charlotte perdendo di 40 punti: record di franchigia per i Bobcats per quanto riguarda i punti di scarto che superano il precedente limite che era fissato a 35. Inoltre in classifica Charlotte scavalca proprio Miami accaparrandosi la quinta posizione ad Est. Portland espugna Philadelphia ma deve accusare l’ennesimo infortunio stagionale, questa volta di Brandon Roy. Dallas supera di un soffio i Wizards. A sorpresa i Pistons riescono a fermare la corsa dei Celtics nella serata del ritorno di Rasheed Wallace a Detroit. Oklahoma continua la sua corsa nella Western Conference: batte i Twolves a domicilio e raggiunge (quando siamo solo a metà campionato) le vittorie totali ottenute in tutte le 82 partite della scorsa stagione. I progressi degli ex Seattle Sonics sono impressionanti e Kevin Durant sta raggiungendo livelli di completezza impensabili per un giocatore che ha iniziato solo il terzo anno in NBA. Lo “scontro diretto” tra New Orleans Hornets e Memphis Grizzlies è vinto dagli Hornets, con un grande recupero nel finale. A Phoenix, lo scontro tra i gemelli Lopez è vinto da Brook (dei Nets) per quanto riguarda i punti segnati (26-20) ma Robin e i suoi Suns si aggiudicano il match. I Jazz vincono a San Antonio e chiudono con un “cappotto” le 4 sfide stagionali contro gli Spurs, rovinando la festa per i 20000 punti raggiunti da Tim Duncan in carriera. Ad Oakland sfida a suon di canestri tra i 2 playmaker Billups (di Denver) ed Ellis (di Golden State): alla fine Ellis ne segna 39, Billups 2 di meno ma i Nuggets si aggiudicano la partita. Chicago cade a Los Angeles contro i Clippers.

    • Milwaukee Bucks – Toronto Raptors 113-107
      (Mil: Bogut 27, Delfino 22, Jennings 16 – Tor: Bosh 44, calderon 16, Turkoglu 13)
    • Atlanta Hawks – Sacramento Kings 108-97
      (Atl: Crawford 20, Johnson 17, Josh Smith 16 – Sac: Evans 24, Martin 23, Casspi 16)
    • Orlando Magic – Indiana Pacers 109-98
      (Orl: Howard 32, Lewis 18, Williams 14 – Ind: Granger 25, Jones 17, Murphy 17)
    • Charlotte Bobcats – Miami Heat 104-65
      (Cha: Jackson 24, Wallace 20, Mohammed 16 – Mia: Wright 16, Wade 16, Haslem 6, Beasley 6)
    • Philadelphia 76ers – Portland Trail Blazers 90-98
      (Phi: Iguodala 23, Brand 13, Williams 11 – Por: Miller 24, Aldridge 23, Bayless 18)
    • Washington Wizards – Dallas Mavericks 93-94
      (Was: Foye 26, Butler 20, Haywood 13 – Dal: Nowitzki 28, Terry 21, Gooden 14)
    • Detroit Pistons – Boston Celtics 92-86
      (Det: Stuckey 27, Villanueva 19, Hamilton 12, Maxiell 12 – Bos: Pierce 21, Rondo 21, Wallace 16)
    • Minnesota Timberwolves – Oklahoma City Thunder 92-94
      (Min: Brewer 25, Jefferson 20, Wilkins 15 – Okl: Durant 31, Green 15, Harden 12)
    • New Orleans Hornets – Memphis Grizzlies 113-111
      (NO: West 21, Paul 21, Thornton 12, Okafor 12 – Mem: Ray 26, Randolph 25, Mayo 15, Gasol 15)
    • Phoenix Suns – New Jersey Nets 118-94
      (Pho: Stoudemire 27, Richardson 26, R. Lopez 20 – NJ: B. Lopez 26, Yi 14, Harris 11, Hayes 11)
    • San Antonio Spurs – Utah Jazz 98-105
      (SA: Ginobili 22, Parker 20, Hill 16 – Uta: Boozer 31, Kirilenko 26, Williams 18)
    • Golden State Warriors – Denver Nuggets 118-123
      (GS: Ellis 39, Maggette 33, Curry 15 – Den: Billups 37, Anthony 23, Nenè 19)
    • Los Angeles Clippers – Chicago Bulls 104-97
      (Cli: Davis 23, Kaman 20, Thornton 17 – Chi: Rose 23, Deng 19, Thomas 18)

    CLASSIFICHE NBA