Tag: roberto mancini

  • Mario Balotelli su L’Uomo Vogue “Se dovessi muovermi tornerei in Italia”

    Mario Balotelli su L’Uomo Vogue “Se dovessi muovermi tornerei in Italia”

    La sua caratteristica principale è l’originalità, l’essere fuori dagli schemi e dai conformismi, non piegando la testa anche di fronte ai rimproveri più pungenti ed agli ultimatum da parte di chi gli sta intorno, e lo deve “gestire”, con un po’ di fatica. Su tutti, il suo mister Roberto Mancini, che dal giorno del suo arrivo in Inghilterra ha ritrovato un “allievo”, ma anche una “gatta da pelare”. La lista di episodi “incriminati”, che hanno fatto salire vertiginosamente le quotazioni dei tabloid inglesi, è molto lunga, e Mario Balotelli (a volte soprannominato “Bad”otelli, ndr) ha deciso di togliersi qualche sassolino dalle scarpe, per raccontarsi in sincerità, facendo notare come – nei suoi confronti – l’attenzione dei media e soprattutto della stampa scandalistica sia troppe volte quasi morbosa e come, in Italia, le notizie dei giornali scandalistici inglesi vengano troppo spesso riportate in modo amplificato, e senza effettuare le opportune verifiche.

    Il concetto fondamentale dello sfogo di Mario Balotelli, nel corso dell’intervista rilasciata a “L’Uomo Vogue”, è proprio questo, l’eccessiva attenzione che avverte intorno a lui ed alle sue azioni, come se venissero perennemente osservate sotto una speciale lente di ingrandimento per poi essere commetate in modo da sottolineare i lati negativi dei suoi comportamenti.

    Mario Balotelli

    A tal proposito, Mario Balotelli non esita a citare qualche esempio particolare, per chiarire meglio il concetto che intende esprimere. In primis, a chi ha spesso additto le sue esultanze come “eccessive”, Super Mario ribatte di non esser di certo l’unico e, per rimanere in Italia, cita un bomber d’eccezione come Pippo Inzaghi che, dopo ogni gol, “gesticola come un matto”.

    Ma non è solo sulle esultanze e sui comportamenti all’interno del campo da gioco che Mario Balotelli si sente attaccato: al contrario, la maggior parte delle attenzioni morbose le percepisce intorno al suo stile di vita al di fuori del campo: in tal caso, Super Mario viene criticato soprattutto per il suo stile di vita, spesso esagerato, ed i tabloid non perdono occasione per bacchettare ogni sua azione, dalle macchine che compra (“Se compro una Uno dicono che dovrei comprare una Ferrari, se compro una Ferrari dicono che sarebbe meglio se comprassi una Uno“) ai comportamenti, alle espressioni del volto (“Se rido non sono serio, se non rido sono un musone ricco che non si diverte a fare lo sport più bello del mondo“).

    Temi “leggeri”, ma non solo: Mario Balotelli a ruota libera significa anche discutere su una questione a lui molto cara, la lotta al razzismo nel nostro Paese, dove ancora sembra prevalere un clima di ostilità nei confronti degli stranieri, che sfocia – avolte – in episodi agghiaccianti come il duplice omicidio di Firenze avvenuto qualche settimana fa. In tal occasione Mario Balotelli si dice rammarticato di non aver preso immediatamente una posizione chiara e precisa, in chiave di ferma condanna dell’accaduto, ma coglie l’occasione per sottolineare il grande dolore provato apprendendo tale notizia, precisando che sarebbe necessario un contributo da parte di tutti (e dei personaggi famosi ancor di più) per “dare una mano”, creando i presupposti per un cambiamento culturale all’interno della società italiana. I cambiamenti sociali, infatti, secondo Mario Balotelli, nascono dal cambiamento di mentalità, che deve partire dall’educazione dei bambini, nelle scuole. Strano ma vero: Balotelli riconosce proprio alle istituzioni scolastiche un ruolo fondamentale nella società, nonostante nel corso del suo percorso scolastico non sia mai stato un allievo particolarmente brillante e studioso. Nonostante ciò, però, meglio tardi che mai: adesso SuperMario ringrazia i suoi genitori per aver insistito tanto affinchè riuscisse a prendere almeno il diploma di scuola superiore.

    Dopo i temi leggeri ed i temi impegnati, in un’intervista a ruota libera con l’attaccante del Manchester City era inevitabile affrontare tematiche legate al mondo strettamente calcistico ed, in particolare, alle esperienze già vissute ed ai suoi obiettivi per il prossimo futuro. Nel cuore del 21 enne Mario, c’è sempre Mourinho, suo mister nell’incredibile stagione del Triplete nerazzurro, ma anche tutto il gruppo dell’Inter 2010,  che gli è rimasto nel cuore. Nel futuro di Mario, invece, c’è la volontà di riavviccinarsi a casa, ai veri amici, all’Italia: niente Barcellona, nè Real Madrid: “se dovessi muovermi, ora come ora, sceglierei l’Italia“.

    Parola di Super Mario.

  • Dzeko regola il Wigan, il Manchester City stacca lo United

    Dzeko regola il Wigan, il Manchester City stacca lo United

    Si conclude con il monday night fra Wigan Athletic e Manchester City la ventunesima giornata di Premier League. Il City aveva bisogno dei tre punti per continuare a tenere la testa della classifica e per scacciare i fantasmi delle ultime settimane dovuti all’alternante andamento post-natalizio. La squadra di Mancini espugna il campo dell’ultima in classifica con il minimo sforzo, portando a casa i tre punti con uno striminzito 1-0, anche se le reti potevano essere di più.

    Edin Dzeko | © Michael Regan/Getty Images

    I Citizens scendono in campo con Aguero e Dzeko in attacco, con alle loro spalle il rientrante Silva e Milner, in difesa ha giocato ancora Savic a fianco di Lescott, per supplire all’assenza di capitan Kompany ancora squalificato. Dopo aver corso qualche rischio iniziale a causa di un paio di scorribande del Wigan con Moses, il City inizia a fare il proprio gioco e inizia ad attaccare, e la prima occasione capita sulla testa di Dzeko che ben appostato in area manda a lato un cross dalla sinistra. Poco dopo al 22′ arriva l’azione del gol, Silva pennella una punizione perfetta in area sulla quale Dzeko va altissimo e mette la palla nell’angolo in modo imparabile, gran gol e rete numero 12 in campionato per il bomber bosniaco. Dopo il vantaggio è ancora il City ad andare vicino al gol, questa volta con Aguero ancora lanciato a rete da Silva, ma El Kun non angola a dovere il suo diagonale e il portiere fa sua la palla in due tempi.

    Il primo tempo si chiude e nella ripresa il City controlla senza troppi affanni il gioco e va ancora vicinissima al gol con l’ex Wolfsburg che cerca il gol sul palo lungo ma il portiere del Wigan Al-Habsi compie un vero e proprio miracolo. Il Wigan si fa vedere dalle parti di Hart con Moses, sicuramente il più attivo dei suoi senza però trovare la via del gol, e quasi a fine match Aguero si esibisce in un’azione spettacolare mettendo a sedere la difesa di casa ma al momento del tiro dell’argentino Dzeko si intromette e conclude debolmente in porta. Questa è l’azione che praticamente conclude il match, che consegna tre punti fondamentali alla truppa di Mancini per la corsa al titolo, staccando i cugini dello United a 3 punti e il Tottenham a 5.

  • Carling Cup, Manchester City Liverpool 0-1. Mancini ancora ko

    Carling Cup, Manchester City Liverpool 0-1. Mancini ancora ko

    Continua il momento altalenante del City di Roberto Mancini, che dopo l’eliminazione in Champions League e in FA Cup di domenica scorsa contro lo United, rischia di dire anche addio alla Carling Cup, dopo aver perso in casa per 0-1 contro il Liverpool. Mancini è un po’ in emergenza fra squalifiche e infortuni, argomento tra l’altro evidenziato nella conferenza stampa di ieri, e la sua squadra va in crisi subito all’inizio di partita, merito anche del Liverpool meglio messo in campo e soprattutto molto aggressivo sulle ripartenze e capace di attaccare alto i portatori di palla del City.

    Steven Gerrard | © ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    I Reds vanno subito vicino al gol con l’ariete Carroll all’ottavo minuto che, dopo aver fatto a sportellate con Savic, si trova a tu per tu con Hart che sulla conclusione dell’attaccante è fenomenale a chiudergli lo specchio. Passa appena un minuto e il Liverpool sfiora ancora la rete, questa volta con una conclusione da fuori area di capitan Gerrard su cui ancora Hart si fa trovare pronto deviando la palla in corner. Sugli sviluppi dello stesso calcio d’angolo battuto da Gerrard, Downing conclude a botta sicura da fuori area, e per la terza volta in quattro minuti Hart compie un miracolo, dimostrando che merita il numero uno della Nazionale inglese e di essere un uomo chiave per Fabio Capello. Il Liverpool di inizio partita è una furia e non si ferma: in mischia Savic stende Agger, per l’arbitro è calcio di rigore. Dal dischetto va Gerrard e segna il gol dell’1-0, risultato che i Reds porteranno fino alla fine del match. Il City si vede raramente dalle parti di Reina, ma al 55′ capita sui piedi di Aguero la palla del pareggio, dopo un retropassaggio sbagliato di Kelly, El Kun si avventa sulla palla, aggira Reina ma da posizione defilata calcia a lato.

    La partita si conclude con la vittoria dei Reds, che ora nel ritorno ad Anfield dovranno difendere questo minimo ma preziosissimo vantaggio per poi ad andare ad affrontare in finale a Wembley la vincente tra Cardiff City e Crystal Palace, con il Palace in vantaggio di una rete dopo la vittoria di ieri in casa. Il City dovrà riprendere la sua marcia e dovrà ritrovare il suo gioco spumeggiante di inizio stagione, perchè non solo il Manchester United è a meno 3 in classifica, il Tottenham infatti si è portato a quota 45 punti in Premier League, avendo vinto il recupero della prima giornata di campionato in casa contro l’Everton.

  • Luis Enrique sicuro “De Rossi resta”. Il punto sul rinnovo

    Luis Enrique sicuro “De Rossi resta”. Il punto sul rinnovo

    Il futuro di Daniele De Rossi sarà ancora dipinto di giallorosso. Il tecnico della Roma Luis Enrique, durante la conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Chievo, ha confermato che “Capitan futuro” rimarrà nella Capitale ancora per tanto tempo. Dichiarazioni forti da parte dello spagnolo, che hanno lo scopo di spazzare via tutti i dubbi che circondano la vicenda del rinnovo contrattuale del centrocampista azzurro. Soltanto una mossa dettata per ristabilire tranquillità all’intero ambiente romanista oppure una certezza all’indomani dell’incontro che ha visto protagonisti il capocordata James Pallotta, il ds Sabatini, Franco Baldini, insieme a De Rossi e il suo procuratore?

    daniele de rossi | © DANIEL MIHAILESCU/AFP/Getty Images

    I tifosi giallorossi sperano che Luis Enrique non abbia iniziato il 2012 reinventandosi illusionista, e che le sue parole fossero giustificate da un reale riavvicinamento fra le due parti interessate. Ancora non sono trapelate notizie ufficiali sul vertice tenuto ieri pomeriggio dai 5 protagonisti appena citati. L’ottimismo generale che traspariva alla vigilia è confermato direttamente dalle risposte dell’ex Barcellona ai giornalisti presenti in sala stampa a Trigoria.

    Non ho nessun dubbio che Daniele De Rossi rimarrà alla Roma, non sono preoccupato di nulla. Resterà perché è quello che lui vuole. Non lo perderemo a gennaio e nemmeno in estate“.

    Sebbene non ci sia ancora la firma ufficiale sul prolungamento del contratto, in scadenza fra poco meno di sei mesi, “Capitan futuro” avrebbe quindi deciso di sposare il progetto ambizioso della nuova dirigenza giallorossa. Le cifre trapelate negli ultimi giorni parlano di un rinnovo a 6 milioni di euro (compresi premi facilmente raggiungibili) per le prossime 5 stagioni. Resta da sciogliere il nodo della clausola di rescissione, sul quale verteva l’intera vicenda. De Rossi e il suo procuratore Sergio Berti vorrebbero l’inserimento di una clausola pari a 10 milioni di euro, una cifra relativamente bassa capace di agevolare un’eventuale trattativa che porti il calciatore lontano da Roma. La società giallorossa sarebbe disposta ad accogliere la richiesta del centrocampista, ma con una clausola fissata a 25 milioni di euro.

    La partita di domani contro il Chievo, calcio di inizio alle ore 15.00, sarà l’occasione di vedere sul terreno dell’Olimpico De Rossi, pedina inamovibile del 4-3-1-2 varato da Luis Enrique. Nelle consuete interviste del dopo partita è facile immaginare come il calciatore verrà tempestato da domande inerenti la situazione del contratto e sulle voci che lo vogliono vicino al Manchester City di Roberto Mancini (con gli stessi bookmakers inglesi che danno il trasferimento del centrocampista ai Citizens per certo, con la quota ferma a 1.50). Il romanista coronerà il sogno di succedere a Totti come capitano della squadra della sua città oppure sarà l’ennesimo colpo della campagna acquisti trionfale del City?

  • Iffhs, Guardiola miglior allenatore 2011

    Iffhs, Guardiola miglior allenatore 2011

    E’ Pep Guardiola il miglior allenatore del 2011 secondo l’Iffhs, l’Istituto Internazionale di Storia e Statistica del Calcio. L’allenatore del Barcellona ha vinto il premio speciale precedendo in graduatoria il suo “acerrimo rivale” Josè Mourinho succedendogli anche nell’albo d’oro: 201 i voti raccolti dall’allenatore vincitutto con il suo Barcellona, 112 le preferenze ricevute dallo Special One del Real Madrid. Per Guardiola è il secondo riconoscimento dopo aver vinto il premio di miglior allenatore dell’anno anche nel 2009 mettendosi alle spalle di Mourinho che conduce con 3 successi (2004, 2005 e 2010)

    Pep Guardiola | © LLUIS GENE/AFP/Getty Images

    Sul podio sale un mostro sacro del calcio internazionale, Sir Alex Ferguson, che attualmente sta vivendo un periodo difficile con il suo Manchester United, eliminato nella fase a gironi della Champions League (cosa che non accadeva dal 2005) e reduce da due sconfitte consecutive in Premier League entrambe pesantissime subendo 3 gol con Blackburn, in casa, e Newcastle. Il condottiero dei Red Devils raccoglie 107 voti in una stagione che comunque ha visto lo United vincere la Premier e arrivare in finale in Champions arrendendosi soltanto all’invincibile armata catalana di Pep Guardiola.

    Ai margini del podio la rivelazione del 2011 Andrè Villas Boas, il tecnico che ha portato il Porto alla conquista della Primeira Liga e della Europa League nella scorsa stagione. Per lo Special Two, passato in estate al Chelsea e con il quale sta incontrando non poche difficoltà soprattutto in campionato, 78 preferenze che gli hanno consentito di terminare davanti all’unico allenatore italiano presente nella graduatoria stilata dalla Iffhs, Roberto Mancini. Per il tecnico del Manchester City, primo attualmente nel campionato inglese e vincitore dell’ultima FA Cup, 45 voti che gli sono valsi il quinto posto.

    A proposito di italiani, non figura nella speciale classifica l’allenatore che ha vinto la Serie A al suo primo anno al Milan, ovvero Massimiliano Allegri. La vittoria di un allenatore di casa nostra manca dal 2007 quando allora fu Carlo Ancelotti, proprio alla guida dei rossoneri, a vincere il premio di miglior allenatore dell’anno.

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  • De Rossi Roma, ore calde per il rinnovo. Il City non molla

    De Rossi Roma, ore calde per il rinnovo. Il City non molla

    La Roma e Daniele De Rossi si ritroveranno oggi per discutere nuovamente il rinnovo del contratto in scadenza fra sei mesi. Per l’occasione è in arrivo dagli States James Pallotta, il nuovo azionista di maggioranza della società, “scomodatosi” per scongiurare la partenza di Capitan Futuro. Il suo sbarco nella capitale è previsto intorno alle ore 8.00 di questa mattina e l’intervento dell’americano è visto da più parti come decisivo. Il Paris Saint Germain, di ieri la notizia che il procuratore del giallorosso Berti fosse giunto a Dubai per ascoltare i dirigenti parigini, sembra essersi mosso troppo tardi. Dall’Inghilterra intanto sono convinti che il calciatore si trasferirà alla corte del City di Mancini, tanto che i bookmakers danno l’arrivo del calciatore in terra inglese a 1.50.

    Questo contratto non s’ha da fare. Anzi no, forse c’è qualche possibilità. E oggi lo spiraglio apertosi qualche settimana fa potrebbe aprirsi definitivamente in luce accecante. Le congiunzioni astrali sembrano esserci tutte. Il tavolo fra Baldini, il ds Sabatini, De Rossi e il procuratore Berti, con la presenza di Mr. Pallotta, ha il sapore del matrimonio, quello fra il centrocampista della Nazionale azzurra e la società che l’ha visto crescere fin qui.

    daniele de rossi | © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Ma in ogni casa ci sono delle regole di convivenza che ciascun componente della famiglia deve rispettare. In questo caso è De Rossi ad avere l’ultima parola, e le sue condizioni sono chiare. Adeguamento del contratto fino a 6 milioni di euro, in modo tale da non rimpiangere i petroldollari degli sceicchi disposti a offrirgli un mega contratto da 9 milioni a stagione, e una moderna uscita di sicurezza per scappare via da Roma in caso di incendio. Tutto si gioca su quest’ultima porticina, che De Rossi vorrebbe fosse facile da spalancare qualora la situazione all’Olimpico si facesse preoccupante (che nel calcio significa “zeru tituli”). La società giallorossa è disposta ad accontentare il calciatore ma fino ad un certo punto. L’inserimento della clausola rescissoria sembra cosa fatta, ma è il prezzo a cui è stata fissata a far storcere il naso a De Rossi: 25 milioni di euro, troppi per un’ipotetica squadra che volesse acquistare il giallorosso e pagargli poi un contratto formato City, considerata anche l’età non più giovanissima di “Capitan futuro”. Il giocatore, d’accordo col procuratore Sergio Berti, vorrebbe avere il via libera ad una cifra fissata intorno ai 10 milioni di euro, prezzo evidentemente ritenuto irragionevole dalla coppia Baldini e Sabatini.

    Chi è che può far sbloccare la trattativa? Sono due le componenti: da una parte l’amore per la maglia e la città, dove è nato e cresciuto fino a diventare uno dei centrocampisti centrali più apprezzati nell’intero panorama calcistico mondiale, tanto da far scomodare lo stesso Mourinho ai tempi del Chelsea e di recente al Real Madrid. Dall’altra c’è quel James Pallotta che nel mese di dicembre ha spodestato Thomas Di Benedetto ed è diventato l’uomo più influente della Roma calcistica. Pallotta ha il compito non tanto di garantire al giocatore l’accordo economico o una clausola rescissoria bassa, quanto la bontà del progetto. Se infatti il nuovo capocordata statunitense riuscirà a usare argomenti convincenti, delineando le ambizioni della squadra giallorossa per il futuro in maniera concreta, De Rossi non ci penserà su due volte per prendere in mano qualsiasi penna gli capiti fra le mani e firmare il prolungamento di contratto per 5 stagioni, legandosi così a vita alla causa Roma. Se invece James Pallotta dovesse fare un buco nell’acqua, rendendo così il suo viaggio inutile, Luis Enrique e i tifosi della “Magica” rischierebbero seriamente di perdere l’idolo di casa, per la gioia di tutti gli scommettitori inglesi che in tempi non sospetti avevano quotato il trasferimento di De Rossi al Manchester City, un club che in poco meno di 3 anni si è trasformato in una superpotenza europea.

  • Milan Tevez, ore decisive. Galliani con l’Apache, Branca va dal City

    Milan Tevez, ore decisive. Galliani con l’Apache, Branca va dal City

    Sono ore decisive queste per scrivere la parola fine alle telenovela Carlos Tevez. L’attaccante argentino è conteso dai due club di Milano, il Milan che ha già trovato da diverse settimane l’accordo con il giocatore, è in netto vantaggio sull’Inter che però tenta di strappare l’Apache ai cugini rossoneri con un vero e proprio blitz del dt Branca volato in Inghilterra per parlare direttamente con il Manchester City.

    Carlos Tevez | © Julian Finney/Getty Images

    Se l’alleato del Milan è lo stesso Tevez quello dell’Inter si chiama Roberto Mancini con il quale il club di via Durini può vantare un canale preferenziale considerando le quattro stagioni che il tecnico di Jesi ha trascorso sulla panchina nerazzurra e l’operazione Balotelli di due estati fa che ha portato il giovane attaccante ad approdare alla corte del Mancio. Proprio in virtù di questi ottimi rapporti, Moratti spera di poter fare lo sgambetto agli odiati cugini e rinforzarsi notevolmente per la seconda parte di stagione del campionato che vede l’Inter in ripresa ma ancora in ritardo sull’accoppiata di testa Milan e Juventus spedendo l’uomo mercato nerazzurro in terra anglosassone per strappare l’accordo con il City e beffare il Diavolo.

    Le parole di Mancini suonano chiare alle orecchie delle pretendenti, Tevez partirà sicuramente sperando di raggiungere un accordo definitivo nell’arco di 3-4 giorni, ma solo alle condizioni dettate dal City, ovvero i Citizens sono propensi ad accettare come formula iniziale un prestito oneroso ma vogliono la garanzia che l’attaccante verrà poi riscattato al termine di questa stagione. In questo il Milan, fino a qualche giorno fa, sembrava non sentirci facendo pervenire sul tavolo di Mancini, forte dell’accordo con il giocatore, sempre la stessa offerta, prestito ad 1 milioni di euro e diritto di riscatto a giugno. L’Inter invece, dopo una fase di studio sulle strategie da adottare sul mercato, ha deciso, forse troppo in ritardo, di sferrare l’affondo su Carlitos accettando le richieste del City. Ed ecco spiegato il viaggio di Branca oltremanica, in questo modo si verrebbero a creare due assi, quello tra il Milan e il giocatore, che vuole solo il club rossonero rifiutando l’offerta più allettante del Paris Saint Germain, e quello tra l’Inter e il club di appartenenza dell’Apache, il Manchester City.

    Galliani, che ha trascorso le vacanze natalizie in Brasile a Rio de Janeiro, proverà a rilanciare cercando di scongiurare l’inserimento improvviso dell’Inter mettendo sul piatto una formula molto simile a quella utilizzata con il Liverpool per Aquilani, un obbligo di riscatto dopo un certo numero di presenze. L’ad rossonero verrà raggiunto nel pomeriggio sia da Carlos Tevez che dal suo procuratore Kia Joraabchian, i tre si metteranno in contatto con i vertici del Manchester City, che non possono non tenere in considerazione la volontà del calciatore, per chiudere una volta per tutte la trattativa. Se così fosse Galliani farà ritorno a Milano in compagnia di Tevez, così come fece con Ibrahimovic nell’estate del 2010, per fare una gradita sorpresa a tutto il popolo rossonero.

  • Manchester City Liverpool 3-0, Mancini vola in testa

    Manchester City Liverpool 3-0, Mancini vola in testa

    Il Manchester City batte il Liverpool 3-0 nella 20^ giornata della Premier League e si porta al comando con 48 punti, +3 sullo United di Sir Alex Ferguson impegnato stasera alle 21.00 sul campo del Newcastle, rivelazione del girone d’andata.

    Manchester City | © PAUL ELLIS/AFP/Getty Images

    La prima partita dopo il giro di boa regala ai tifosi dei Citizens una schiacciante vittoria contro i Reds guidati dal tecnico scozzese Kenny Dalglish. Match a senso unico per il City che dopo 11 minuti dal fischio d’inizio trova il vantaggio con la rete messa a segno da Sergio Aguero, che dal limite dell’area lascia partire un destro che si infila alle spalle di Pep Reina, il vice di Casillas nella nazionale spagnola, autore di una clamorosa papera in questa occasione, con il pallone che gli buca letteralmente i guantoni. Il Liverpool è sotto choc e alla mezzora arriva il raddoppio dell’undici di Mancini. Sul calcio d’angolo battuto da Silva, il centrocampista Yaya Touré esce alla perfezione dai blocchi e di testa gira la palla sotto la traversa, ingigantendo la serata no dell’estremo difensore avversario. A completare la festa Citizens ci pensa l’arbitro che al 75′ assegna un rigore inesistente a favore dei padroni di casa per un presunto fallo in area del difensore Skrtel ai danni dell’ivoriano Touré. James Milner si incarica della battuta e dal dischetto spiazza Reina che si tuffa sul palo di sinistra. Il City, che al momento del 3-0 si trovava da due minuti in dieci uomini a causa dell’espulsione di Barry per doppia ammonizione, sfiora il poker con l’inglese Johnson che colpisce il palo.

    Una disfatta su tutta la linea per il Liverpool, che resta fermo al sesto posto con 34 punti in classifica, a tre punti dal Chelsea quarto, ultimo posto utile per la qualificazione in Champions League, obiettivo stagionale dei Reds di Dalglish e il capitano Gerrard.

    Tabellino

    Manchester City Liverpool 3-0
    11′ Aguero, 33′ Y. Tourè, 75′ rig Milner

    IL VIDEO DI MANCHESTER CITY LIVERPOOL

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  • Roma, rinnovo De Rossi: spunta una clausola rescissoria

    Roma, rinnovo De Rossi: spunta una clausola rescissoria

    Il rinnovo del contratto di De Rossi con la Roma tiene con il fiato sospeso tutto il popolo giallorosso. L’ultima novità è il probabile inserimento di una clausola rescissoria fissata intorno ai 25 milioni di euro, cifra per la quale il centrocampista della Roma e della Nazionale sarebbe libero di lasciare il club della capitale. I tifosi non hanno preso la notizia particolarmente bene. La popolarità di Franco Baldini è in forte discesa, e qualora “Capitan futuro” dovesse lasciare l’Olimpico per il Manchester City degli sceicchi, la frattura fra la nuova dirigenza e la tifoseria diventerebbe difficilmente colmabile.

    Daniele De Rossi | © Mario Carlini / Iguana Press/Getty Images

    Sono ore di fermento quelle che stanno vivendo i supporter della Roma. Il futuro di Daniele De Rossi non è più così certo come in passato. Quella che sembrava solo una delle tante chiacchiere del calciomercato si sta trasformando in autentica bomba di inizio anno. Oggi è previsto un incontro tra il direttore generale giallorosso Franco Baldini e il procuratore del calciatore Sergio Berti. Nella giornata di ieri Baldini ha definito il rinnovo del contratto di De Rossi come una priorità assoluta, una vicenda che non può più essere rimandata. L’offerta romanista è di 6 milioni di euro, cifra raggiungibile attraverso il conseguimento di numerose clausole (come ad esempio la partecipazione alla prossima Champions League). Inoltre nelle ultime ore si è parlato di un probabile inserimento all’interno del nuovo contratto di una clausola rescissoria pari a 25 milioni di euro, che scoraggerebbe tanti club interessati al giocatore nell’offrirgli un contratto faraonico, ma allo stesso tempo rappresenterebbe un limite non proprio insormontabile per club come City e Real Madrid che più volte hanno dimostrato il proprio interesse per “Capitan futuro”.

    In passato il centrocampista ha ribadito più volte la sua volontà di diventare il prossimo capitano della squadra, una volta che Totti si sarà ritirato. Ma le sirene inglesi del City rappresentano una tentazione assai pericolosa. Roberto Mancini nei scorsi giorni ha affermato apertamente di volere allenare De Rossi, il quale è considerato dal tecnico ex Inter un valore aggiunto in grado di far compiere ai Citizens quell’ulteriore salto di qualità per la conquista dello “status” di grande squadra. I petroldollari dello sceicco Mansour, presidente del City, sono tanti: 10 milioni di euro netti a stagione, quasi il doppio di quanto il calciatore giallorosso guadagnerebbe con il nuovo contratto. Dopo il colloquio previsto nel pomeriggio tra Baldini e il procuratore Berti sapremo qualcosa in più circa il futuro di De Rossi con la maglia della Roma.

  • Balotelli sfrattato dall’abitazione di Manchester

    Balotelli sfrattato dall’abitazione di Manchester

    Anno nuovo, vita nuova: per molti, ma non per Mario Balotelli che, anche nel 2012, coninua a far parlare di se, soprattutto per gli aneddoti legati alla sua vita fuori dal campo, sempre sopra le righe, essenziali per “far notizia”, soprattutto nella terra dei Tabloid e delle notizie ad effetto.

    Mario Balotelli | © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    Questa volta, il fatto in questione si riferisce ad un evento già accaduto, e che ha già fatto ampiamente discutere, soprattutto in Inghilterra, legato all’incendio divampato nell’abitazione di Super Mario a causa di un imprudente esplosione di fuochi d’artificio, goliardicamente provocata da Balotelli e dai suoi amici nel bagno di casa. Ebbene, l’incendio in questione – com’è ovvio che sia – ha provocato ingenti danni all’abitazione in affitto dove risiedeva l’attaccante del City, ed in conseguenza di ciò il proprietario avrebbe richiesto a Super Mario un risarcimento per i danni arrecati dell’ammontare di circa 450 mila euro, in aggiunta all’affitto mensile di 2400 euro.

    L’attaccante però si sarebbe rifiutato di corrispondere quanto richiesto e, pertanto, il proprietario dell’abitazione ha deciso di sfrattarlo e di fargli causa, “costringendolo” a continuare la sua permanenza presso l’Hotel Hilton di Manchester, dove dimora già da un mese presso una delle suite più lussuose, pagando mille euro a notte.

    Inoltre, a proposito della sua permanenza all’Hilton, una recente indiscrezione trapelata in prossimità del Capodanno riporta in auge l’altra faccia di Super Mario, quella di benefattore generoso, a tal punto da decidere di regalare una notte pagata presso il lussuoso Hotel Hilton ad una ventina di senzatetto di Manchester.

    Come sempre, il campione dei Citizen appare caratterizzato da doppia personalità, in stile dottor Jekyll e Mister Hyde, alternando colpi di testa inauditi a gesti di assoluta magnanimità e altruismo. Anno nuovo ma solita vita per Mario Balotelli, ma anche per il suo Mister Roberto Mancini, ormai abituato a convivere con le vicende extracalcistiche legate alla gestione del suo attaccante.