Tag: roberto mancini

  • Premier League: Arsenal – Manchester City 1-0, allungo Red Devils a +8

    Premier League: Arsenal – Manchester City 1-0, allungo Red Devils a +8

    Nel giorno di Pasqua probabilmente e’ stata messa la parola fine alla corsa al titolo di Premier League. I Red Devils volano a +8 in classifica con la vittoria odierna contro il QPR all’Old Trafford per 2-0, risultato che arriva in concomitanza con la sconfitta dei cugini sul campo dell’Arsenal.

    Lo United si prende i tre punti schierando dal primo minuto Rooney, Young e Welbeck e tenendo fuori Hernandez e Phil Jones mentre per la vittima di turno QPR sono ancora indisponibili due pedine fondamentali come Helguson e Cisse’. Il Manchester prende il pallino del gioco da subito e Rooney scalda subito le mani al portiere ospite al 7′. Subito dopo al minuto 14 Young innescato in netta posizione di fuorigioco viene spinto da Derry, con seguente calcio di rigore ed espulsione del difensore ospite. Grave svista arbitrale e Rooney segna il suo ventiduesimo gol in stagione avvicinandosi a Van Persie per la classifica marcatori.

    Il match gia’ in discesa undici contro undici ora diventa una passeggiata per lo United che e’ padrone del gioco in ogni reparto controllando il possesso palla e il QPR si fa vedere solo con qualche timida ripartenza. La ripresa si apre sotto il solito copione con i ragazzi di Ferguson che vanno vicini al raddoppio in piu’ di un’occasione, prima con Rooney al 55′, poi Rafael al 59′ si mangia un gol fatto sparando addosso al portiere e ancora Welbeck al 62′. Pochi minuti piu’ tardi ci pensa Scholes, il migliore “acquisto” di questa stagione, a chiudere la partita con una botta da 30 metri e a far esplodere l’Old Trafford.

    Arsenal – Manchester City © Michael Regan/Getty Images

    Passando al match di Londra, il Manchester City si presenta all’Emirates Stadium in piena crisi di risultati e a meno 5 punti dalla vetta. Mancini butta nella mischia dal primo minuto Balotelli e la sua squadra produce come nell’ultimo mese e mezzo una prova incolore, incapace di esprimere il gioco brillante e fluido fatto vedere per piu’ di meta’ stagione. A decidere il match e’ lo Spagnolo Arteta al 87′ che dopo un errore di Pizarro scarica un gran destro da fuori sul quale Hart non puo’ arrivare. Il risultato potrebbe essere anche piu’ rotondo con il palo di Van Persie e il salvataggio sulla linea su conclusione di Vermaelen. Da sottolineare anche l’ennesima espulsione di Mario Balotelli, la quarta stagionale e terza in Premier.

    Il netto calo dei Citizens e’ sicuramente da imputare allo scarso apporto proposto dai suoi uomini migliori, con il rendimento di Silva, Dzeko e Aguero che e’ andata sempre piu’ diminuendo con il passare del tempo. Il Manchester United con la sua maggiore esperienza e la sua maggiore compattezza di squadra e di spogliatoio e’ riuscito ad avere continuita’ e adesso con 8 punti a 6 giornate dal termine Ferguson ha praticamente il titolo in mano, l’ennesimo da mettere in bacheca.

    Risultati

    Swansea-Newcastle 0-2
    Sunderland-Tottenham 0-0
    Bolton-Fulham 0-3
    Chelsea-Wigan 2-1
    Liverpool-Aston Villa 1-1
    Norwich-Everton 2-2
    WBA-Blackburn 3-0
    Stoke-Wolverhampton 2-1
    Manchester UTD-QPR 2-0
    Arsenal-Manchester City 1-0

  • Mancini “precario” al City, via se non vince la Premier

    Mancini “precario” al City, via se non vince la Premier

    Mentre in Italia si discute quotidianamente circa la prossima riforma del mercato del lavoro, con il conseguente interessamento dell’Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, e la possibilità di una minore tutela per gli insider, che dovrebbe condurre ad una minore “rigidità” in uscita, con una maggiore facilità dei licenziamenti, nel dorato mondo del calcio – che spesso viene considerato “un mondo a parte” – c’è chi si sente precario, nonostante sieda sulla panchina di uno dei club più ricchi al mondo, grazie ai capitali freschi provenienti dalla proprietà dello sceicco-presidente Khaldoon Al Mubarak.

    E’ il caso di mister Roberto Mancini, o meglio del “manager” Mancini, così come si usa definire i coach in terra inglese, che – nonostante il suo contratto con il Manchester City scada nel 2013 – rischia il licenziamento nel caso in cui nella presente stagione non dovesse conquistare la vittoria della Premier League.

    Roberto Mancini | © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images

    E’ lo stesso Mancini a rivelarlo tra le righe, affermando che “quando si sceglie questo lavoro si sa che può succedere qualsiasi cosa ma per me non c’è nessun problema”: un modo per “mettere le mani avanti”, come si suol dire, considerando che i suoi Citizen, nonostante un inizio di stagione brillante, sono attualmente staccati di 5 lunghezze dal Manchester United e che sono attesi dal delicatissimo match contro l’Arsenal di Wenger. Se il massimo traguardo non dovesse esser raggiunto, dunque, la sua avventura sulla panchina del City potrebbe terminare anzitempo, nonostante il tecnico jesino nella scorsa stagione abbia regalato alla bacheca del club il suo primo trofeo in 35 anni, ossia la Fa Cup 2010/2011. Nel calcio, ad ogni latitudine, si tende ad avere la memoria corta, e Mancini ha già provato cosa significhi lasciare una squadra dopo aver vinto sette titoli in tre anni, all’Inter, ma in quel caso la situazione appariva sostanzialmente differente rispetto all’attuale.

    Prima di ogni altra cosa, per il tecnico jesino c’è la consapevolezza di aver partecipato attivamente alla crescita del City, con ben 71 punti in classifica all’attivo a sette giornate dal termine della Premier e con la possibilità, seppur remota, di poter ancora puntare alla vittoria del torneo – “sono qui da due anni e mezzo e siamo migliorati molto”, ma per la vittoria finale tutto dipenderà da cosa faranno i cugini dei Red Devils che, al momento, sono artefici del proprio destino.

    In tal senso, mister Mancini “fa i conti in tasca” agli avversari in termini di punti in classifica: “noi abbiamo perso 4 punti in due partite, potrebbe capitare anche a loro, ma se dovessero vincere tutte le partite gli faremmo i complimenti”. Vero e proprio British-fair play, così come quello mostrato anche nei confronti del presidente del Manchester City, che il tecnico jesino elogia apertamente, sostenendo che il rapporto con il presidente – sceicco è “fantastico”, aggiungendo, inoltre, che “se anche mi dovesse licenziare al termine della stagione, o il prossimo anno, la mia opinione su di lui non cambierebbe, e potrei comunque dire che ogni manager che lavora con Khaldoon è estremamente fortunato, perchè il presidente è una persona eccezionale”.

  • Balotelli illeso dopo incidente stradale

    Balotelli illeso dopo incidente stradale

    I guai non finiscono mai. Di chi parliamo? Mario Balotelli ovviamente. L’attaccante del Manchester City stavolta è rimasto coinvolto in un incidente stradale a bordo della sua Bentley, anche se fortunatamente non ci sono state grosse conseguenze per lui. Trasportata in ospedale invece la fidanzata Raffaella Fico, anche se si è trattato solamente di una misura precauzionale come specificato anche dalla polizia che è intervenuta sul posto. Il fatto è avvenuto alle 15 di ieri quando Super Mario si è scontrato con un’utilitaria. Non è la prima volta che l’attaccante della Nazionale italiana rimane coinvolto in incidenti automobilistici.

    Accadde infatti nell’agosto del 2010 quando poche settimane dopo il suo arrivo in Inghilterra dall’Inter, a bordo della sua Audi A8 si scontro con un’altra autovettura e anche in quel caso Balotelli non riportò alcuna conseguenza. Un periodo piuttosto particolare quello attraversato dall’attaccante del Manchester City dopo le liti in campo con i compagni di squadra per chi dovesse battere un calcio di punizione e dopo lo scandalo del suo incontro con la escort Jenny, con l’attaccante ex Inter che non ha accettato i ricatti dei tabloid inglesi per censurare le foto. Un fatto, questo della scappatella con la escort, che avrebbe mandato su tutte le furie Raffaella Fico.

    Oggi intanto il Mirror ha pubblicato alcune dichiarazioni di Roberto Mancini, tecnico del Manchester City, il quale ha parlato proprio di Mario Balotelli. “Ho detto a Mario – ha affermato Mancini – che se avesse giocato con me dieci anni fa probabilmente gli avrei dato un pugno in testa tutti i giorni, perché il suo problema è la concentrazione. Dovrebbe solo pensare a giocare e poi starsene a casa: in questo modo nessuno parlerebbe delle altre questioni”.

    Mario Balotelli © Scott Heavey/Getty Images

    Mancini però ci tiene a Super Mario, tanto da volerlo aiutare a diventare ancora più grande dal punto di vista calcistico, visto che ne ha le potenzialità. “Se non diventerà un top player sarà solo colpa sua – afferma Mancini – perché ha tutte le qualità per essere un campione. Per questo voglio aiutarlo sempre, anche quando magari sono arrabbiato con lui, perché è il mio lavoro. Posso capire che i suoi compagni comincino a non poterne più dei suoi atteggiamenti, ma non è affatto vero che lo tratto in maniera diversa. I giocatori farebbero bene a concentrarsi solo sulle partite, perché gestire Balotelli è affar mio, non loro. Infatti, l’ho lasciato in panchina all’inizio della stagione per cinque o sei gare perché i suoi comportamenti non mi piacevano e lui ha sempre pagato, anche economicamente, per i suoi errori. Del resto, quando hai uno come Mario in squadra, devi dirgli le cose in faccia e io preferisco fare così“.

    Tra i due tuttavia non vi sono frequenti dialoghi, “altrimenti avrei bisogno io di uno psicologo“, dice Roberto Mancini, scherzando un po’ ma lasciando intuire che non è facile gestire un giocatore con il carattere di Balotelli, al quale tuttavia sembra essere andata bene nel non aver mai avuto Mancini come compagno di squadra: tra i due, a sentire le dichiarazioni dell’allenatore, ci sarebbe state sicuramente scinitille.

  • Balotelli prepara un clamoroso ritorno all’Inter?

    Balotelli prepara un clamoroso ritorno all’Inter?

    Il primo amore non si scorda mai. Ecco appunto, tra Mario Balotelli e l’Inter, nonostante il tormentato addio e l’approdo alla corte di Mancini in quel di Manchester, la relazione non è mai finita. I continui viaggi in direzione Milano, sono la testimonianza vivente dell’attaccamento alla città di Mario, che non hai mai completamente completato il processo di integrazione nella terra britannica. Aggiungete poi come la Love Story con Raffaella Fico, che per motivi di lavoro è sempre in quel di Milano, aumenta notevolmente la voglia del bizzoso quanto estroso calciatore di tornare nella ‘sua’ città. La comparsata in stile Carramba che Sorpresa durante la conferenza stampa di presentazione di Andrea Stramaccioni ad Appiano Gentile, potrebbe rappresentare più di un indizio del reale interessamento di Super Mario, nel voler rivedere un ambiente a lui familiare. Paolillo e Moratti hanno piacevolmente gradito la visita, senza nascondere, come un ritorno in patria, e nell’ambiente nerazzurro per un prodotto del vivaio interista come Mario, non troverebbe ostacoli di nessuna natura, a parte forse quelli economici.

    INTER – A questo punto l’approdo sulla panchina nerazzurra di un tecnico giovane e preparato come Andrea Stramaccioni, potrebbe rappresentare un trampolino di lancio per la nuova generazione dei giovani nerazzurri in attesa di rientro in patria. Balotelli, Coutinho, Caldirola, Destro e Khrin per fare i nomi dei più decantati nelle sedi di calciomercato. Ma si parla di puro fantamercato o c’è una possibilità concreta di rivedere Mario Balotelli indossare nuovamente la casacca nerazzurra? Gli elementi a favore di questa tesi ci sono, poiché nonostante Mario avesse in qualche modo chiuso la sua avventura con il lancio della maglia, e con l’intervista con Staffelli relativa alla maglia dei cugini rossoneri, i tifosi interisti gli perdonerebbero le intemperanze e le balotellate in cambio di valanghe di gol. Massimo Moratti rimane uno dei suoi più grandi ammiratori, Stramaccioni o Bielsa lo vedrebbero benissimo nel loro scacchiere tattico, e soprattutto considerando come l’Inter debba ancora veder versare parte del costo del cartellino del giocatore dal Manchester City, la corsia preferenziale è già aperta. In più ci sarebbe da aggiungere l’ipotesi di un diritto di prelazione a favore dei nerazzurri qualora il City decidesse di vendere Mario.

    Mario Balotelli © David Rogers Getty Images Sport

    MANCINI – Il  tecnico del Manchester City,  Roberto Mancini si è detto ormai stufo dei suoi comportamenti e insoddisfatto del suo rendimento, nonostante le 17 reti in quasi 30 partite giocate, avrebbe dichiarato come Mario con le sue potenzialità in Premier potrebbe e dovrebbe segnare molto di più e fare la differenza sempre. Gli stessi compagni iniziano a evidenziare una certa insofferenza nei suoi confronti, come testimoniano le parole di De Jong che l’ha definito uno ‘stupido che deve crescere’ e l’ultimo litigio in campo con Kolarov e Kompany nel match contro il Sunderland per decidere chi dovesse battere una punizione. Destabilizzare lo spogliatoio è l’ultima cosa che servirebbe al City del Mancio, soprattutto con il sogno Premier che si allontana ai danni di un Manchester Unitedlanciatissimo.

    Le premesse per un clamoroso ritorno alla base ci sono tutte, considerando come non ci sia solo l‘Inter in ballo, ma anche il Milan, attraverso una corte spietata che sta attuando già da un anno nei confronti del ragazzo, da parte di Galliani e soci, con Raiola ormai socio rossonero,  Occhio quindi, perché qualora lo sceicco Mansour si stufasse definitivamente delle bizze di Balotelli, si aprirà un nuovo infuocato derby estivo sul mercato!

  • Premier League: il Manchester United vince a Blackburn, City a -5

    Premier League: il Manchester United vince a Blackburn, City a -5

    Blackburn – Manchester United era il Monday Night della trentunesima giornata di Premier League. Le motivazioni erano fortissime da entrambe le parti, con i padroni di casa decisi a fare risultato per portare avanti la missione salvezza dopo le vittorie del weekend di Bolton e QPR, e i Red Devils per allungare in classifica sui cugini del Manchester City, bloccati sabato sul 3-3 in casa contro il Sunderland.

    Lo United parte forte cercando di sbloccare il risultato nei primi minuti con l’obiettivo poi di controllare il gioco con la superiore qualità tecnica, andando vicino al gol nei primi 10 minuti, entrambe le volte con il Chicharito Hernandez, che prima calcia debolmente a lato da ottima posizione e poi dopo cinque minuti gira al volo un cross dalla destra ma Robinson è pronto e non si fa sorprendere. Dopo la sfuriata iniziale lo United si calma e i padroni di casa vengono fuori sfiorando il vantaggio in tre occasioni, ma dovendo fare i conti con un De Gea in forma strepitosa. Prima il Blackburn scambia la palla veloce a centrocampo innescando Hoilett che dai 25 metri fa partire un gran tiro a giro diretto all’incrocio dei pali ma lo spagnolo vola e para con la mano sinistra. Subito dopo, al termine di una mischia in area la palla arriva sui piedi di Olsson che dal limite calcia forte di sinistro e per la seconda volta De Gea si supera, completando il trittico di miracoli su Hanley che incorna di testa su corner trovando sulla sua strada ancora un muro.

    Manchester United © Alex Livesey/Getty Images

    Il primo tempo si conclude sullo 0-0 e nella ripresa non succede molto, con il Manchester United che ci prova con Rooney su punizione con e conclude ancora con Hernandez, fino ad arrivare all’80, quando Valencia riceve palla sull’out di destra, e da posizione defilata trova un diagonale potente e preciso che fulmina Robinson e che pietrifica i padroni di casa. Passano appena 6′ e il Manchester United raddoppia, questa volta con Young che una volta ricevuta palla al limite dell’area piazza un interno destro perfetto all’angolo basso.

    Uno-due letale dei Red Devils che determina i tre punti e il fondamentale allungo a +5 sul City, che considerando il calendario avranno tante difficoltà a riagguantare Rooney e compagni. Gli uomini di Mancini dopo aver comandato la classifica da ottobre a marzo a suon di gol, sembrano aver perso la lucidità e lo smalto giusto per questo finale di stagione. Il calendario delle ultime 7 gare sorride a Ferguson e non al Mancio, con i Citizens che dovranno affrontare quattro trasferte, due delle quali di difficoltà massima come Arsenal il prossimo weekend e a Newcastle alla penultima, senza dimenticarsi il derby del 30 aprile che potrà riaprire la storia o chiuderla completamente. Per Ferguson il finale di stagione è più tranquillo, ed escluso il derby avrà partite sulla carta “facili”, ma insidiose perchè contro squadre che lottano per sopravvivere in Premier, come QPR e Wigan, anche se l’esperienza e la qualità dello United dovrebbero far dormire sogni tranquilli ai propri tifosi.

  • Balotelli lite con Kolarov e Dzeko. Mancini è stufo

    Balotelli lite con Kolarov e Dzeko. Mancini è stufo

    Mario Balotelli è letteralmente incontenibile, nel bene e nel male. Nell’ultimo incontro di Premier League contro il Sunderland, l’attaccante italiano ha contribuito in maniera determinante alla rimonta del Manchester City, segnando una doppietta per il 3-3 finale. L’ex calciatore dell’Inter però non si è soltanto limitato a svolgere ciò per cui viene pagato, ovvero fare gol, andando a mettere scompiglio fra i suoi stessi compagni di squadra. Il tecnico Roberto Mancini è apparso visibilmente contrariato per l’ennesima follia di Balotelli, e al City ormai sembrano aver perso la pazienza nei confronti di un giocatore diventato ingestibile. Nelle ultime ore dall’Inghilterra rimbalza la voce che il club inglese sia intenzionato a cederlo durante la prossima finestra di mercato estiva. E c’è già chi è pronto ad accoglierlo a braccia aperte.

    Siamo nel corso della ripresa, il City è sotto 1-3 contro i meno quotati avversari del Sunderland. Il nervosismo è palpabile fra i Citizen. L’arbitro fischia una punizione in favore degli uomini di Mancini, lo specialista Kolarov si appresta a batterla ma questo fa infuriare Balotelli. Supermario si avvicina al serbo per togliergli il pallone, facendogli segno di aver battuto già tre volte una punizione durante l’incontro. Sono gli stessi compagni di squadra ad allontanare Mario Balotelli e permettere all’ex biancoceleste di tirare il calcio piazzato. Tutto finito? Macché. Stavolta tocca a Dzeko finire nel mirino del giocatore italiano, che arriva a mettere le mani addosso al proprio compagno di reparto. Nemmeno la doppietta appena messa a segno calma Balo, che al termine della partita insulta i tifosi del City, “colpevoli” di aver fischiato la squadra dopo il deludente pareggio contro i modesti avversari.

    mario balotelli | © PAUL ELLIS/AFP/Getty Images

    Mancini e la dirigenza del club inglese pare non aver digerito il comportamento tenuto in campo ieri pomeriggio dal proprio attaccante. Nelle interviste post-partita, il tecnico di Jesi ha pubblicamente dichiarato come i due gol segnati da Balotelli non possano soddisfarlo al 100%, proprio per via delle sue balottate durante i 90′ minuti di gioco. A Manchester la pazienza nei confronti di Supermario sembra terminata, e arrivano voci che vorrebbero l’ex nerazzurro lontano dall’Inghilterra la prossima estate. Sul Twitter “ufficioso” del Milan è stato pubblicato nella tarda mattinata di oggi un tweet che informa sulla presunta volontà del City di cedere il giocatore in estate e un Mino Raiola pronto a portarlo in rossonero. Anche in Via Turati saranno dello stesso avviso?

    Video Balotelli litiga con Kolarov durante City Sunderland Youtube
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  • Balotelli salva il City, Chelsea corsaro al Villa Park

    Balotelli salva il City, Chelsea corsaro al Villa Park

    Il Manchester City inciampa nuovamente nella corsa al titolo, e stavolta lo fa in casa dove fino ad ora aveva vinto 15 partite su 15. La truppa di Mancini pareggia in casa contro il Sunderland e si avvicina a meno 2 dallo United che però ha una partita in meno, da disputare nel monday night in casa del Blackburn. Il Sunderland di O’Neill sta disputando una stagione da incorniciare dal punto di vista del gioco, e oggi ha sorpreso il City con una squadra cortissima e giocando di rimessa con ripartenze velocissime.

    Il Mancio mette in campo dal primo minuto Balotelli e Dzeko a sostituire Aguero infortunatosi in settimana a un piede, e in mezzo alla difesa si rivede capitan Kompany. Inizia il match e il City controlla il gioco con il possesso palla ma inizia a soffrire da subito i contropiedi del Sunderland, con Sessegnon che è imprendibile e Bendtner che è bravo a tenere palloni e far salire i suoi. Fino al 30′ succede un po’ poco fino a quando il Sunderland trova il gol del vantaggio con Larsson che dal limite dell’area piazza un piattone nell’angolino sul quale Hart non può fare niente. A questo punto il City si sveglia un po’ e inizia a pressare più forte e al 42′ Dzeko cerca lo slalom in area, e dopo aver saltato il primo uomo non fa niente per evitare il secondo andando chiaramente a cercare il contatto, per l’arbitro è rigore e Balotelli con freddezza spiazza il portiere. Il primo tempo sembra finito, ma al terzo minuto di recupero il Sunderland batte una punizione veloce, il City dorme e Bendtner sovrasta Richards e insacca di testa per il 2-1.

    Inizia il secondo tempo e Mancini sostituisce subito Richards con Johnson, ma il cambio non paga e il Sunderland al 54′ trova il gol del 3-1 con un contropiede fulmineo, in tre passaggi i Black Cats vanno in porta su l’asse Sessegnon, Bendtner e Larsson autore della doppietta personale. A questo punto il City inizia a riversarsi nella metà campo avversaria senza però creare niente di pericoloso, con una manovra lunga e disordinata. La tensione sale e la regia inglese regala una ripresa di Mancini sconsolato in panchina, con la partita all’84’ che sembra ormai finita, ma SuperMario Balotelli riceve palla largo sulla sinistra, salta due uomini e piazza un bolide in rete per il 2-3 e per la speranza Citizens. Passa appena un minuto e il City è ancora in avanti, e dopo un paio di rimpalli Pizarro apre sulla sinistra per Kolarov che dai venticinque metri spara un missile a pelo d’erba che si insacca in rete per il 3-3 finale.

    Mario Balotelli © PAUL ELLIS/AFP/Getty Images

    Il Manchester City si è fatto “mangiare” dal punto di vista atletico e dalla grinta del Sunderland, messo in campo perfettamente da O’Neill che stavolta ha vinto lo scontro tra manager a livello tattico. Il City deve anche ringraziare un regalo dell’arbitro sul gol dell’1-1, quando Dowd regala il rigore a Dzeko, proprio nella settimana delle lamentele di Viera sui sospetti favoritismi per il Manchester United.

    Il Chelsea di Roberto di Matteo espugna il Villa Park per 2-4, in una partita dai mille colpi di scena. Il manager italiano schiera ancora Torres dal primo minuto affiancato da Mata e da Sturridge. I Blue vanno in rete subito con Sturridge al 9′, dopo che Torres si è fatto murare a due metri dalla porta su assist di Mata. Il primo tempo scorre veloce, da segnalare solo un miracolo di Cech su conclusione ravvicinata di Aghbonlahor. Succede poi tutto nella ripresa, con il Chelsea che raddoppia al 50′ con il bomber aggiunto Ivanovic, che su un calcio d’angolo di Mata è il più lesto di tutti e insacca. Il match sembra scorrere per una comoda vittoria per il Chelsea, quando al 76′ l’Aston Villa accorcia le distanze con Collins di testa su assist diretto da rimessa laterale e dopo soli tre giri d’orologio i Villans pareggiano con Lichaj. Di Matteo non crede ai suoi occhi ma all’85’ i suoi vanno ancora avanti ed è di nuovo Ivanovic a segnare, questa volta di testa ancora su assist di Mata. L’Aston Villa si riversa in avanti e al 92′ il Chelsea trova il 4-2, finalmente con Fernando Torres, che interrompe un digiuno in campionato lungo una vita per un campione come lui.

    Il Chelsea si porta a quota 53 a meno 2 dal Tottenham in campo domani, e a meno 5 dall’Arsenal che oggi ha perso il derby con il QPR per 2-1 con reti di Taarbat e Diakitè per i Rangers e Walcott per l’Arsenal. In chiave salvezza è il Bolton vince in trasferta contro il Wolverhapton per 2-3, condannando forse i Wolves alla retrocessione ora a meno 6 dalla zona salvezza con 7 partite alla fine, e il Wigan ha battuto in casa lo Stoke tenendo vive le proprie speranze di salvezza. Gli altri risultati sono Fulham-Norwich 2-1 ed Everton-Wba 2-0.

  • Juventus – Inter, i 10 derby d’Italia più significativi pre e post Calciopoli

    Juventus – Inter, i 10 derby d’Italia più significativi pre e post Calciopoli

    Il big match della 29^ giornata di Serie A vede Juventus Inter affrontarsi per la 157^ volta in campionato. I bianconeri sono in vantaggio sui rivali nerazzurri, grazie ai 74 successi ottenuti fino ad oggi, contro le 44 vittorie degli interisti. Riviviamo i 10 derby d’Italia più belli degli ultimi vent’anni, prima e dopo Calciopoli, spartiacque fondamentale nella storia recente dei due club.

    ’96-97 Juventus Inter 2-0 (Jugovic, Zidane) – La Juve di Marcello Lippi stava scrivendo pagine indelebile per il calcio italiano. L’anno precedente i bianconeri avevano conquistato la Champions League battendo l’Ajax ai rigori nella finale dell’Olimpico. Nella stagione ’96-97 muoveva i primi passi in Serie A il neo acquisto Zidane, che nel giro di pochi anni diventò il calciatore simbolo della corazzata di Lippi, costruita dalla triade Bettega-Giraudo-Moggi. Quell’anno la Juve vinse lo scudetto, mentre l’Inter di Roy Hodgson conquistò il terzo posto.

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    ’97-98 Juventus Inter 1-0 (Del Piero) – Un match che passerà alla storia del calcio. La sfida scudetto del campionato ’97-98 viene vinta dalla Juventus grazie alla rete di Del Piero, ma sopratutto grazie al rigore non assegnato dall’arbitro Ceccarini per il fallo di Iuliano ai danni del Fenomeno Ronaldo. L’allora tecnico dell’Inter Gigi Simoni incredulo entrò in campo correndo verso il fischietto di gara, che pochi secondi dopo avrebbe assegnato un rigore alla Juve. Alla fine i bianconeri vinsero lo scudetto, scavalcando proprio quel giorno i nerazzurri.

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    ’02-03 Juventus Inter 3-0 (Gugliempietro autogol, Nedved, Camoranesi) – Un incontro a senso unico quello del marzo 2003. La Juventus di Marcello Lippi vinceva il derby d’Italia per 3-0 e si involava verso la conquista dell’ennesimo scudetto della storia bianconera. Quell’anno la Vecchia Signora fu vicina all’accoppiata scudetto-Champions League, però i sogni europei si infransero nella sfida di Manchester dove il Milan vinse ai rigori una finale tutta italiana. L’Inter, guidata da Cuper, terminò il campionato al secondo posto in classifica.

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    ’03-04 Juventus Inter 1-3 (Cruz, Cruz, Martins – Montero) – Storica vittoria dell’Inter di Zaccheroni, che dopo 10 anni sconfigge la Juventus al Delle Alpi. La doppietta dell’argentino e il gol di Obafemi Martins firmano il successo nerazzurro. Gli uomini di Zac non riusciranno però a scavalcare la Juve in classifica, giungendo quarti, alle spalle dei bianconeri.

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    ’04-05 Juventus Inter 0-1 (Cruz) – Ancora il Giardiniero Cruz mette il sigillo su quella che fino ad oggi rappresenta l’ultima vittoria nerazzurra in casa della Juve. I bianconeri, con Capello al suo primo anno sulla panchina della Signora, si “accontenteranno” di vincere lo scudetto, chiudendo in testa a 86 punti. L’Inter di Roberto Mancini terminò al terzo posto dietro il Milan.

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    ’05-06 Juventus Inter 2-0 (Trezeguet, Nedved) – E’ l’anno del terremoto di Calciopoli. La squadra di Capello inizia la stagione vincendo il derby d’Italia per 2-0 grazie alle reti di Trezeguet e del ceco Nedved. I bianconeri vinceranno il secondo scudetto consecutivo, poi revocato e assegnato all’Inter di Mancini nell’estate successiva. Da lì in avanti i nerazzurri monopolizzeranno la Serie A, vincendo ininterrottamente fino al 2009-2010, l’anno dello storico “triplete”.

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    ’07-08 Juventus Inter 1-1 (Cruz, Camoranesi) – Il primo derby d’Italia post Calciopoli termina in parità. La Juventus guidata da Ranieri acciuffa il pareggio al 77° minuto, dopo che i nerazzurri erano passati in vantaggio nel corso del primo tempo con la rete di Cruz. I bianconeri chiuderanno il campionato al terzo posto, mentre gli uomini di Mancini getteranno le basi per il dominio degli anni successivi.

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    ’08-09 Juventus Inter 1-1 (Balotelli, Grygera) – Ancora un pareggio fra le due acerrime rivali. La banda di Mourinho va in gol per prima grazie a un contropiede finalizzato da Balotelli. Nei minuti di recupero la Juve pareggia i conti con un colpo di testa del difensore Grygera sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Ranieri verrà esonerato dalla dirigenza bianconera poco prima della fine del campionato nonostante la squadra fosse in piena corsa per un posto in Champions League. L’Inter invece vincerà l’ennesimo scudetto dopo Calciopoli.

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    ’09-10 Juventus Inter 2-1 (Felipe Melo, Eto’o, Marchisio) – I bianconeri, con Ciro Ferrara in panchina, riescono nell’impresa di sconfiggere i campioni d’Italia in carica dell’Inter. Il gol della vittoria viene siglato dal centrocampista Marchisio dopo uno splendido dribbling in area di rigore. Sarà però un successo che non troverà seguito nella stagione juventina, con la Vecchia Signora che chiuderà al settimo posto in classifica, mentre l’Inter di Mourinho vincerà il quarto scudetto consecutivo e suggellerà la trionfale cavalcata in Europa nella finale del Bernabeu contro il Bayern Monaco.

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    ’10-11 Juventus Inter 1-0 (Matri) – Nel post Calciopoli la trasferta di Torino resta proibitiva per l’Inter, che anche nella stagione dopo il triplete non riesce ad espugnare il Delle Alpi. Decide l’incontro la rete del neo acquisto Alessandro Matri, al suo terzo gol con la maglia bianconera. Per Leonardo derby d’Italia indigesto, dopo il pareggio a reti bianche dell’andata. Gli uomini di Del Neri non riusciranno a fare meglio del settimo posto finale, mentre i nerazzurri chiuderanno in seconda posizione alle spalle dei cugini del Milan.

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  • Torna Tevez, Manchester City rimonta sul Chelsea

    Torna Tevez, Manchester City rimonta sul Chelsea

    Il Manchester City rimane agganciato allo United a meno 1 in classifica grazie a una soffertissima vittoria casalinga contro il Chelsea di Roberto Di Matteo. Tutta la pressione era sulle spalle della squadra di Roberto Mancini, che dopo essere stata in vetta alla Premier da ottobre fino a due settimane fa, non aveva altro che la vittoria come risultato disponibile, per arrivare almeno con un punto di differenza allo scontro diretto con i cugini il 30 aprile. Mancini schiera il suo collaudato 4-2-3-1 con Balotelli in avanti, supportato da Silva, Nasri e Aguero e sulla mediana De Jong e Yaya Tourè. Di Matteo butta nella mischia dal primo minuto Fernando Torres in avanti con Mata e mette in campo un robusto centrocampo con Lampard, Mikel, Meireles e Ramires.

    Il primo tempo vede come protagonista il City che prima ci prova con Silva che però da buona posizione spara alle stelle e subito dopo all’8′ Nasri imbeccato con un lancio dalle retrovie colpisce in pieno la traversa con Cech immobile. Il Manchester controlla la partita e il Chelsea non riesce a creare niente di pericoloso, e ancora Nasri cerca la rete con un potente conclusione da fuori che sfila di poco alta e poi finalmente si vede Balotelli che però spreca una buona opportunità calciando a lato dai sedici metri. Il primo tempo passa veloce senza altri pericoli e all’inizio di ripresa Mancini decide di togliere Balotelli autore di una prova incolore e mette dentro Barry, avanzando Yaya Tourè e spostando Aguero come prima punta.

    Mancini e Tevez © Laurence Griffiths

    I Citizens tengono ancora il possesso palla e il pallino del match ma al 59′ sugli sviluppi di un corner il Chelsea praticamente alla prima occasione va in gol con Cahill che gira in rete un’azione confusa in area, con deviazione decisiva di Tourè. A questo punto Mancini è costretto a tentare il tutto per tutto e mette dentro al 65′ Tevez, assente da ottobre e aggregato nuovamente alla squadra da 20 giorni. L’Etihad Stadium accoglie l’attaccante argentino con un’ovazione e il City inizia a premere sull’acceleratore arrivando fino al 76′ quando Zabaleta calcia in porta ed Essien blocca il tiro con il braccio, rigore netto e Aguero con freddezza spiazza Cech per l’1-1. A questo punto i Citizens ci credono davvero e l’assalto finale va a buon fine, quando il migliore in campo Nasri penetra sulla sinistra, scarica a Tevez che con una magia lo mette davanti a Cech, il francese con un tocco morbido segna il gol della vittoria consegnando i tre punti forse più importanti della stagione.

    Il Manchester City ha dimostrato un gran carattere, dopo tre sconfitte consecutive fra Europa e campionato e soprattutto dopo essere andato sotto con il Chelsea. Altro punto importante è il rientro in squadra di Tevez, che si può considerare come un colpo di mercato e sicuramente sarà un valore aggiunto per Mancini e per i sogni di vittoria finale. Per quanto riguarda il Chelsea, dopo 4 vittorie consecutive ci può anche stare una battuta di arresto, con il quarto posto a 5 punti a 9 partite dal termine. Per la corsa Champions il Tottenham ha frenato in casa contro lo Stoke per 1-1 con gol di Van der Vaart al 92′ e l’Arsenal ha espugnato il Goodison Park, casa dell’Everton, per 1-0 con rete di Vermaelen.

  • Fabrice Muamba reagisce, la Premier annuncia più controlli

    Fabrice Muamba reagisce, la Premier annuncia più controlli

    In questi casi la prudenza è d’obbligo, e non è possibile sbilanciarsi in alcun modo, però i lievi miglioramenti compiuti da Fabrice Muamba , il ventitreenne centrocampista del Bolton colto da attacco cardiaco mentre si trovava in campo nella gara contro il Tottenham di sabato scorso, aprono uno spiraglio di speranza e di ottimismo. Infatti, Fabrice Muamba, che si trova ricoverato nel reparto di terapia intensiva del Chest Hospital di Londra, ha dato lievi segnali di miglioramento, connessi al fatto che “il cuore batte autonomamente, muove braccia e gambe e riconosce i familiari”, così come riportato da un comunicato ufficiale della sua squadra, il Bolton, rispondendo il tal senso alle richieste dell’ opinione pubblica di conoscere le evoluzioni delle condizioni del giovane calciatore, nei confronti del quale tutto il mondo del calcio ha mostrato grande vicinanza.

    I giocatori del West Ham esprimono solidarietà a Moumba | © Getty Images

    In ogni caso, però, nonostante le notizie positive siano quantomeno rincuoranti, la prognosi non può essere ancora sciolta, perchè le condizioni del giovane centrocampiste rimangono ancora critiche anche se, in questi casi, ogni piccolo miglioramento può essere considerato importante.

    Il dramma vissuto da Fabrice Muamba, cui hanno assistito in diretta gli spettatori che si trovavano allo stadio, e coloro che seguivano la partita in televisione, ha suscitato grande impressione in Inghilterra ma non solo, poichè ha contribuito a far emergere una problematica che, solitamente, non viene affrontata in maniera diretta: la necessità di garantire ai calciatori controlli realmente seri ed approfonditi al cuore, per evitare di affrontare il problema quando, ormai, si è già presentato.

    La Federcalcio Inglese, in tal senso, ha già deciso di incrementare i controlli da parte dei medici sportivi e di modificare le procedure cui dovranno sottoporsi i calciatori per ottenere l’idoneità agonistica, ponendo in essere “tutte le misure necessarie per incrementare la prevenzione”, come ha sottolineato il direttore generale della Premier, Richard Scudamore, seguendo (per una volta, ndr) l’esempio del calcio italiano, dove vi è una grande scrupolosità in tali controlli, così come ha rivelato anche il tecnico del Machester City, Roberto Mancini, che ha avuto modo di constatare – comparativamente – come in Italia il numero dei controlli cardiaci sia realmente maggiore rispetto a quanto accade in Premier League.

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