Tag: roberto mancini

  • Ferguson Mancini rissa sfiorata nel derby di Manchester

    Ferguson Mancini rissa sfiorata nel derby di Manchester

    L’allievo supera il maestro, o quasi. Non senza prima scendere a livelli particolarmente infimi. Mancini e Ferguson a muso duro nel derby che ha regalato al City il primato in Premier, considerato il +8 nella differenza reti fra le due squadre di Manchester appaiate in testa a quota 83 punti, quando mancano soltanto due sfide al termine della stagione. A far scoppiare la scintilla fra i due tecnici il fallo di De Jong ai danni dell’attaccante Red Devil Welbeck. Siamo al minuto 75, i padroni di casa sono avanti 1-0. La leggenda scozzese perde le staffe e si dirige imbufalito verso l’italiano. Mancini risponde in maniera spavalda e poco elegante con il classico “parla, parla”. Che in Inghilterra si trasforma in un non meno elegante “talk, talk”.

    MANCINI – Nel post-partita il tecnico di Jesi chiarisce come al momento del fallo si fosse avvicinato al quarto d’uomo per dirgli che era il suo giocatore in realtà ad aver subito fallo. Quanto a Ferguson Mancini afferma come sia comprensibile l’irrequietezza di Sir Alex, che ha assistito ieri ad un autentico suicidio calcistico, dopo aver dilapidato gli 8 punti di vantaggio in meno di un mese. In ogni caso l’ex allenatore dell’Inter ha voluto precisare che la questione poteva considerarsi conclusa, almeno da parte sua.

    roberto-mancini-alex-ferguson | © PAUL ELLIS/AFP/GettyImages

    FERGUSON – Meno diplomatico rispetto al collega, Fergie rincara la dose dopo il 90′, a partita ormai finita. Secondo lo scozzese, Mancini avrebbe trascorso tutto il tempo a lamentarsi con arbitro, guardalinee e quarto d’uomo. Inoltre Ferguson ha ricordato di come il tecnico italiano già in passato si sia lamentato dei direttori di gara, aggiungendo ironicamente che senz’altro dopo il match di oggi non avrebbe avuto modo di criticare l’operato arbitrale.

    Per la corsa verso il titolo Sir Alex si è detto piuttosto pessimista, consapevole dell’impresa che attende i suoi uomini nelle ultime due partite di campionato.

    FERGUSON MANCINI, CHE SCINTILLE. VIDEO
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  • United ko nel derby, Manchester City vicino al titolo

    United ko nel derby, Manchester City vicino al titolo

    L’Etihad Stadium di Manchester è gremito fino all’ultimo posto disponibile per la partita che può valere una stagione. City e United si sfidano nella trentaseiesima giornata di Premier con i Red Devils in vantaggio di 3 punti sui “rumorosi vicini” come Sir Alex Ferguson chiama la squadra di Mancini, che però ha una migliore differenza reti, fattore che può essere determinante in caso di arrivo a pari punti in classifica.

    Il Mancio schiera i suoi con il collaudato 4-2-3-1, mettendo ancora dal primo minuto Tevez a giocare tra le linee affiancato da Nasri e Silva, con El Kun Aguero unica punta e Barry e Yaya Toure sono lo schermo davanti a Kompany e Lescott. Ferguson risponde con uno schieramento un po’ più conservativo con Rooney unica punta e 5 centrocampisti, con Nani e Giggs larghi sulle fasce a supporto del centravanti inglese, Scholes, Park e Carrick a lottare con i tecnici trequartisti dei Citizens.

    La tensione al calcio di inizio è fortissima e lo United parte subito a cannone e già al primo minuto sugli sviluppi di un angolo reclama per un calcio di rigore per un mani in area di Kompany su conclusione di Carrick. Il City è schiacciato nella propria trequarti e per i primi 10 minuti gli ospiti tengono il pallino del gioco cercando specialmente con Nani di andare sul fondo ma Clichy è bravo a non farsi mai superare. Il City inizia a uscire dal guscio e a mettere la palla in terra, cercando di sfondare dalla destra con Nasri e Zabaleta che scambiano spesso posizione crando un’occasione al 15′ con il francese che in percussione serve Tevez che crossa basso teso e Smalling è bravo ad anticipare Aguero. La partita si mantiene su ritmi altissimi e Kompany becca il giallo al 24′ per un’entrataccia su Rooney a centrocampo. La seconda metà del primo tempo è tutta di marca City con gli uomini di Mancini che ripartano bene in velocità arrivando ancora alla conclusione due volte con Aguero, che prima spara alto da buona posizione e poi servito da Tevez calcia debolmente e la palla si perde in angolo con la disperazione anche del suocero Diego Armando Maradona presente sugli spalti. Il tempo passa, si arriva al 45′: l’arbitro Marriner da due minuti di recupero e al 47′ su angolo pennellato da Silva capitan Kompany sovrasta Smalling andando altissimo di testa segnando il gol dell’1-0, momento perfetto per andare in vantaggio.

    Vincent Kompany © Andrew Yates/ Getty Images

    Il secondo tempo si apre senza nessuna sostituzione, lo United cerca di prendere la partita in mano, ma i quattro dietro del City sono in giornata di grazia e respingono ogni assalto, con Kompany e Lescott che contengono con facilità Rooney e Clichy e Zabaleta non si fanno praticamente mai passare da Nani e Giggs. Anche a centrocampo la situazione per Ferguson non è migliore con Carrick e Scholes che rimbalzano sistematicamente su Barry e Yaya Toure, al 57′ il tecnico scozzese cambia qualcosa mettendo Welbeck che va ad affiancare Rooney togliendo uno spaesato Park. La pressione dello United non frutta nemmeno un tiro in porta, Mancini toglie Tevez e mette De Jong spostando Yaya Toure sulla trequarti. Questo è il cambio azzeccato di Mancini che spinge il baricentro dei Red Devils indietro, con l’ivoriano che tiene tutti i palloni che piovono dalle sue parti e si fa anche pericoloso con due conclusioni che passano vicine al palo.

    C’è  tempo anche per uno scontro verbale e quasi fisico fra Mancini e Ferguson subito dopo il cartellino giallo rimediato da De Jong per un fallo ai danni di Welbeck. La partita si fa nervosa e fioccano i cartellini gialli con De Jong, Jones, Yaya Tourè e Carrick sulla lista dei cattivi di Marriner. Il City si rende ancora pericoloso con Aguero che calcia sull’esterno della rete da posizione defilata e Nasri dopo aver messo a sedere Ferdinand in area traccheggia troppo e Jones salva in scivolata. Negli ultimi 10 minuti c’è tempo per le sostituzioni, Mancini toglie Silva e inserisce Richards a rinforzare la difesa e Milner al posto di Nasri mentre Ferguson mette nella mischia Valencia e Youngs ma è troppo tardi e anche con 5 minuti di recupero i Red Devils non riescono mai ad impensierire Hart. Al triplice fischio finale i Citizens tornano in vetta alla classifica, seppure a pari punti ma con la migliore differenza reti.

    Il City ha meritato questa vittoria e ora dovrà vincere le due rimanenti partite e mantenere la miglior differenza reti ora a quota più 8 per vincere il titolo. Lo United torna a casa con una serata da dimenticare e con l’amarezza di non averci nemmeno provato, un po’ grazie alla bravura del City un po’ a causa della serata negativa di Rooney su tutti, peggiore in campo per i suoi.

    Prossimi due turni

    Newcastle-Manchester City      Manchester United-Swansea

    Manchester City-QPR                Sunderland-Manchester United

    VIDEO MANCHESTER CITY MANCHESTER UNITED 1-0

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  • Manchester United, scherzo Everton. Il City a -3

    Manchester United, scherzo Everton. Il City a -3

    La trentacinquesima giornata di Premier League regala ancora sorprese e vede il Manchester City di Roberto Mancini portarsi a meno 3 dalla capolista Manchester United fermata all’ora di pranzo all’Old Trafford dall’Everton in un rocambolesco 4-4. Ora le due di Manchester sono a quota 83 e 80 punti con ancora lo scontro diretto da giocare lunedì 30 aprile all’Etihad Stadium, con gli uomini di Mancini a più 6 di differenza reti sullo United.

    All’Old Traffors i Red Devils scendono in campo con l’artiglieria pesante con Rooney e Welbeck in avanti, assistiti sulle fasce da Nani a sinistra e Valencia sulla destra. Dopo una mezzora di sostanziale equilibrio l’Everton passa in vantaggio a sorpresa con Jelavic di testa su cross dalla destra. Il bomber arrivato a gennaio dai Glasgow Rangers batte De Gea praticamente dalla linea di fondo con un gran lob di testa. Gli uomini di Ferguson però ci mettono appena 8 minuti a riorganizzare le idee e al 40′ su cross dalla sinistra di Nani, Rooney fulmina Howard in tuffo di testa. Il primo tempo si chiude in parità e la ripresa è un continuo colpo di scena con ben sei reti segnate.

    Al 56′ lo United va in vantaggio grazie a Welbeck che dal limite dell’area segna un Eurogol piazzando la palla all’incrocio dei pali con un tiro a giro e dopo appena 3 minuti arriva il gol dell’illusione per i campioni in carica, con Carrick che scarica per Welbeck, la punta di prima serve Nani che a tu per tu con Howard lo supera con un delizioso tocco sotto.

    Samir Nasri © Shaun Botterill/ Getty Images

    La partita sembra chiusa al 60′ con l’uno-due micidiale dello United, ma i Toffees riaprono nuovamente il match questa volta con Fellaini che gira in rete un cross dalla destra con una gran volè sulla quale De Gea non può niente. Non passano nemmeno due giri di orologio e il Manchester United torna di nuovo a più 2 nello score ancora con Rooney servito ancora da Welbeck, man of the match. I ragazzi di Ferguson a questo punto sentono la vittoria in banca e il primato messo al sicuro ma un tremendo calo di concentrazione ed un’eccesso di sicurezza rimettono in partita l’Everton prima con il gol del 4-3 ancora di Jelavic che piazza la palla all’angolino di destro e all’84’ arriva il clamoroso gol del pareggio con il Sud Africano Pienaar che su assist di Fellaini segna un gol pesantissimo, che costa due punti fondamentali ai padroni di casa.

    Il Manchester City era impegnato sul campo dell’ultima in classifica Wolverhampton, con un unico risultato a disposizione. Mancini conferma la coppia d’attacco Aguero-Tevez con Nasri e Silva a inventare alle loro spalle. I Citizens partono lenti, controllando il possesso palla e subendo qualche scorribanda dei padroni di casa, però ben controllate dalla difesa ben organizzata da Kompany e Lescott. Gli ospiti non giocano la miglior partita dell’anno ma appena schiacciano l’acceleratore sono problemi per i Wolves, con Aguero e Nasri che sfiorano per questione di centimetri la rete, che poi arriva pochi minuti più tardi con il Kun Aguero che su perfetto assist di Clichy dalla sinistra a tu per tu con il portiere non ha problemi a piazzare la palla in rete.

    La prima frazione si chiude sull’1-0 senza altre troppe emozioni, e la ripresa si apre con il solito copione, il City tiene la palla e i Woves tentano qualche ripartenza impegnando Hart in un paio di occasioni. Mancini sostituisce uno spento Silva e inserisce De Jong a rinforzare il centrocampo, e al 74′ Carlitos Tevez batte una punizione veloce a metà campo per Clichy, l’esterno francese rende la palla all’Apache che serve un assist al bacio per Nasri che secca il portiere con un gran diagonale  che chiude la partita. Ora i Citizens sono consapevoli di aver un’occasione enorme lunedì prossimo, premio anche di non aver mai mollato anche quando appena due settimane fa si trovavano a meno 8 dai cugini e tutto il lavoro fatto sembrava essere sfumato in un mese. Gran parte del merito va dato anche a Mancini che ha sempre dichiarato di crederci e che ha fatto un gran lavoro mentale su giocatori ancora con problemi caratteriali e inesperti.

    Tutti i risultati.

    Arsenal-Chelsea 0-0

    Aston Villa-Sunderland 0-0

    Blackburn-Norwich 2-0

    Bolton-Swansea 1-1

    Fulham-Wigan 2-1

    Newcastle-Stoke 3-0

    QPR-Tottenahm 1-0

    Manchester UTD-Everton 4-4

    Livepool-West Bromwich Albion 0-1

    Wolverhampton-Manchester City 0-2

  • Balotelli scaricato dai compagni, addio City?

    Balotelli scaricato dai compagni, addio City?

    Mario Balotelli, nello spogliatoio del Manchester City, è un uomo solo: dopo l’ultima bravata in campo durante il match contro l’Arsenal, che gli è costata la squalifica di tre giornate, i suoi rapporti con mister Roberto Mancini si sono ormai raffreddati e, pare che anche i compagni di squadra abbiano “fatto quadrato” contro di lui, stanchi di sopportare le conseguenze dei suoi comportamenti fuori dalla righe. A riportare tale notizia sono, come spesso accade, i tabloid inglesi ed, in particolare, il Daily Star, che ha diffuso il malumore che contraddistingue, in questi giorni, i componenti del City.

    Il sentimento prevalente, dunque, sembra essere la preoccupazione per la reiterazione di tali episodi in campo, in particolare durante il derby di Premier League contro i “cugini” Red Devils del Manchester United in programma il prossimo 30 Aprile, proprio quando Balotelli avrà terminato di scontare la squalifica rimediata.

    Mario Balotelli © Scott Heavey/Getty Images

    Un timore che spinge i compagni di squadra di Mario Balotelli a sperare che lui non sia in campo durante un match tanto delicato, per evitare che – a causa della sua difficoltà di gestire la pressione – possa commettere altre imprudenze e danneggiare ancora la squadra: “Tutti sono più a proprio agio se lui non c’è”.

    Il malcontento nei suoi confronti, poi, sembra aver spinto gli altri giocatori del City a “parlare in libertà”, al punto che il tabloid inglese riporta un particolare rivelato da “una fonte anonima, interna alla squadra”, secondo la quale “Mario Balotelli non è mai stato un uomo squadra”.

    In un clima di tale sfiducia nei suoi confronti, dunque, appare inevitabile che – a fine stagione – per decisione sua o del club possa maturare l’ipotesi di divorzio: in tal caso, il Milan sarebbe pronto a farsi avanti, mettendo sul piatto un’offerta da circa 15 milioni di euro, esattamente dieci in meno rispetto al prezzo al quale il City lo rilevò dall’Inter: sarebbe una minusvalenza per il club inglese, ma i tempi sono ormai cambiati ed i comportamenti non consoni del calciatore non possono far altro che ridurre irrimediabilmente le sue quotazioni di mercato.

  • Balotelli dallo psicologo per “salvare la carriera”

    Balotelli dallo psicologo per “salvare la carriera”

    La tragedia che ha colpito Piermario Morosini ha scosso profondamente il mondo del calcio e dello sport, colpendo intimamente molti atleti, spingendoli a riflettere sul valore della vita, e sulla sua contemporanea fugacità, sulla crudeltà del destino e sull’importanza di apprezzare il proprio presente, data l’incertezza del domani. Riflessioni, queste, compiute anche da Mario Balotelli, attaccante del Manchester City finito troppo spesso nell’occhio del ciclone per comportamenti assolutamente poco consoni, sopra le righe (per usare un eufemismo), all’insegna dell’esagerazione sia in campo che fuori, che hanno spesso rischiato di offuscare e di porre in secondo piano il suo immenso talento calcistico.

    Eppure, Mario Balotelli in tale circostanza ha mostrato tutta la sua sensibilità di ragazzo ventunenne, spesso nascosta dall’immagine di “duro”, usando parole davvero toccanti nel descrivere le proprie sensazioni in merito a quanto accaduto, riflettendo anche sul senso della propria vita. “Questa storia mi fa riflettere su tante cose della mia vita. Mi insegna ad apprezzare la vita, a rispettarla, a vivere con cautela e dignità”, aggiungendo anche un ricordo personale di Piermario Morosini, che Mario aveva conosciuto ai tempi della Nazionale Under 21“sono rimasto scioccato e senza parole quando ho saputo della morte di Morosini, non ci credevo, pensavo a un brutto scherzo, era un bravo ragazzo, davvero un ragazzo d’oro“.

    Mario Balotelli © Scott Heavey/Getty Images

    Una riflessione profonda quella di Mario Balotelli, che lo ha spinto a riconsiderara tanti comportamenti sbagliati, che rischiano di mettere a rischio la sua carriera, bruciando e distruggendo il suo immenso potenziale, e rovinando anche i rapporti umani con chi gli sta attorno, come ad esempio il suo mister Roberto Mancini che ha sempre cercato di difenderlo e proteggerlo ma che, dopo l’ultimo episodio in cui Balotelli si è mostrato come protagonista assolutamente negativo(durante il match decisivo fra City ed Arsenal, ndr), è parso assolutamente deluso nei confronti del suo (ex?) pupillo.

    Per tutte queste ragioni, dunque, sembra che Balotelli abbia deciso di correggere tutti quei suoi comportamenti “borderline” e, per farlo, si rivolgerà ad uno psicologo. Secondo quanto riporta il tabloid inglese “The Sun”, (facendo riferimento ad un’indiscrezione rilasciata all’edizione domenicale dello stesso tabloid da un amico intimo di Balotelli, ndr), solo l’aiuto di un esperto potrebbe indurre SuperMario a mettere ordine nella sua vita, finora “fuori controllo”, “affrontando il problema prima che sia troppo tardi“. Inoltre, questo potrebbe essere anche inteso come un segnale all’indirizzo di Mancini e del Manchester City per provare a riconquistare la loro fiducia, proprio perchè Mario, dopo aver preso coscienza dei suoi errori, ha intenzione di non lasciare il City e sarebbe disposto a tutto pur di rimanervi, evitando di esser ceduto a fine stagione. In tal senso, l’attaccante ha già avanzato le sue scuse formali, sia nei confronti della società che nei confronti del suo coach, ma la volontà di prendere seriamente in considerazione l’ipotesi di “risolvere il suo problema”, rivolgendosi ad uno specialista, potrebbe essere un elemento maggiormente apprezzato perchè il solo fatto di riuscire ad ammettere di aver bisogno d’aiuto, in questi casi, è un importante passo avanti.

  • Tevez trascina il City. Liverpool in finale di Fa Cup

    Tevez trascina il City. Liverpool in finale di Fa Cup

    Il Manchester City segna 10 reti in 5 giorni e sembra essere tornata la squadra che ha dominato la Premier League per 6 mesi consecutivi. Dopo i quattro gol rifilati al West Bromwich Albion martedi, ieri il City ne fa sei in trasferta contro il Norwich, una delle rivelazioni del campionato. Roberto Mancini si affida di nuovo alla coppia argentina in avanti Tevez-Aguero, con David Silva e Nasri a creare alle loro spalle.

    La partita è subito vivace fin dai primi minuti, Silva scalda subito i guanti a Ruddy con una conlusione ravvicinata dopo uno scambio con Tevez e subito dopo l’Apache viene ammonito per simulazione per una caduta in area abbastanza dubbia. Il Norwich prova ad uscire dalla propria metà campo e riesce con un break ad andare vicinissimo al gol con Holt che di testa va altissimo ma Lescott è attento e salva sulla linea ad Hart battuto. Dopo lo spavento il City si ricompone, e al 18′ in un’azione tutta in velocità Nasri innesca Aguero, che allarga sulla destra per Tevez che appena arrivato al vertice dell’area fa partire un missile sul primo palo sul quale Ruddy non può arrivare. Passano 10′ e il Norwich ancora intontito dal gol subisce anche il secondo, con una combinazione spettacolare Aguero-Tevez, dai e vai con assist di tacco di Tevez e il bomber ex Atletico Madrid non si fa pregare e dal limite calcia di prima intenzione sotto l’incrocio dei pali.

    Nel secondo tempo il tecnico del Norwich corre ai ripari mettendo Surman e Hoolahan che sono i protagonisti della rete che accorcia le distanze al 52′, quest’ultimo crossa dalla sinistra, Hart sbaglia l’uscita e Surnam appostato appena dentro l’area la mette dentro. Il City ci mette un po’ a riorganizzarsi, ci prova ancora Aguero da posizione defilata ma Ruddy è pronto sul primo palo, l’estremo difensore del Norwich però si deve arrendere quando al 73′ Yaya Toure con una percussione centrale arriva al limite e calcia forte e centrale, Ruddy non trattiene e Tevez è il più veloce di tutti e di testa mette dentro il 3-1 e la doppietta personale. Passano 2′ e il City segna ancora, Aguero parte da centrocampo palla al piede, arriva in area sulla sinistra, converge e fa calcia a giro sul secondo palo segnando un grandissimo gol.

    Carlos Tevez © Matthew Lewis/Getty Images

    Ma non è finita qui perchè Tevez qualche minuto più  tardi approfitta di un retropassaggio di Martin al portiere per insaccare il 5-1 e il suo hat trick con Mancini che gli regala addirittura la standing ovation dei tantissimi tifosi del City giunti a Norwich. Anche se il risultato è già in banca da un pezzo il City continua ad attaccare e c’è il tempo per un palo di Aguero e una traversa di Johnson con una gran conclusione dal limite e anche per il 6-1 proprio con il gol dell’esterno inglese su assist di Clichy.

    Ora i Citizens sono in attesa dell’incontro tra Manchester United e Aston Villa oggi pomeriggio, facendo salire la pressione ai ragazzi di Ferguson portandosi a meno 2 punti in classifica. Il City sembra proprio aver recuperato la forma dei tempi migliori ed ha ricominciato a segnare a raffica, tra l’altro vincendo per 1-6, come nella storica vittoria in trasferta a casa United in ottobre.

    Si è disputata anche la semifinale di FA Cup con il derby Liverpool-Everton. Il match non si è giocato ad Anfield o Goodison Park ma a Wembley, teatro delle semifinali e della finale di FA Cup. Prima dell’incontro è stata onorata la tragedia di Hillsborough con un minuto di silenzio, quando nel 1989 durante la finale di FA Cup contro il Nottingham Forest morirono 96 tifosi dei Reds. La partita è lenta e le squadre si studiano arrivando alla conclusione un paio di volte a testa, fino ad arrivare al 24′, minuto in cui l’Everton sblocca in risultato con Jelavic che approfitta di una clamorosa indecisione di Carragher e trafigge il terzo portiere del Liverpool Jones. Il Liverpool prova a risorgere nella ripresa ma Carroll si divora un gol di testa praticamente fatto, e al 64′ con Suarez l’uomo più determinato dei Reds arriva il pareggio, sfruttando un maldestro retropassaggio di Distin al portiere. Il match sembra destinato ad andare ai supplementari ma all’87’ Carroll va più alto di tutti su una punizione calciata da Bellamy e regala la finale ai suoi.

  • Premier League: United ko, Manchester City a -5

    Premier League: United ko, Manchester City a -5

    Il Wigan batte a sorpresa in casa il Manchester United e riapre la corsa al titolo, oltre ad assicurarsi punti salvezza fondamentali. I Latics stendono i Red Devils con una partita fatta di generosità, grinta e tanta velocità messa in mostra dal tridente di attacco formato da Di Santo, Moses e Maloney.

    Lo United parte con Rooney ed Hernandez in avanti come preannunciato alla vigilia, e in mezzo al campo al fianco di Carrick c’è Ryan Giggs e larghi sulle fasce Valencia e Young. Il match inizia e il Wigan prende subito l’iniziativa con gli uomini di Ferguson che non riescono a prendere il controllo del gioco e del pallone e iniziano a soffrire il movimento dell’attacco del Wigan. I padroni di casa nonostante la mole di gioca espressa riescono a rendersi pericolosi solo con una conclusione da fuori area di Maloney. Ferguson dopo 25 minuti abbassa Rooney sulla linea dei centrocampisti, zona del campo dove i suoi iniziavano a soffrire un po’ troppo e isola in avanti uno spento Hernandez. Al 28′ Moses si conquista un corner, dalla bandierina Maloney calcia una parabola a rientrare sulla quale lo stesso Moses si avventa e segna un gol apparentemente regolare che l’arbitro convalida ma il guardalinee annulla per una presunta carica ai danni di De Gea. Il primo tempo finisce sullo 0-0 e nel secondo si vede in campo Cleverley per lo United al posto di Young per dare un po’ la scossa, ma dopo appena 4 minuti dal rientro in campo il Wigan trova il gol del vantaggio con Maloney che segna un gran gol dal limite dell’area con un tiro a giro. Lo United è stordito e non reagisce, Ferguson prova a togliere un irriconoscibile Rooney per Nani e mette Welbeck per Hernandez ma il risultato non cambia, e il Wigan porta infondo una vittoria vitale per la propria classifica.

    Manchester City © ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images

    Roberto Mancini aveva dichiarato, dopo la sconfitta contro l’Arsenal, di crederci ancora e che lo United dopo 11 vittorie in 12 partite si doveva fermare prima o poi. E così è stato, e con la vittoria della sua squadra con un rotondo 4-0 contro il West Bromwich Albion si riporta a meno 5 dalla vetta e ancora con lo scontro diretto da giocare il 30 aprile in casa all’Etihad Stadium. Contro il WBA si rivede in campo dal primo minuto Carlitos Tevez a fare da partner di attacco al Kun Aguero e per il resto la formazione è confermata con i Silva e Nasri alle loro spalle. I Citizens tornano ad esprimersi dopo tanto tempo a buoni livelli e a trovare di nuovo la rete con facilità andando in vantaggio Aguero già al 5′ con una botta da fuori. La squadra di Mancini controlla il gioco e dopo una conclusione alle stelle di Tevez, trova il raddoppio ancora con Aguero che al 54′ imbeccato da Nasri mette il pallone alle spalle del portiere per il 2-0 segnando il suo diciannovesimo gol in campionato. La partita è ormai chiusa e dopo 5 minuti arriva il gol più atteso, quello di Tevez che servito da Aguero calcia di interno destro per il 3-0, e dopo appena 3′ arriva il quarto e ultimo gol dell’incontro con Silva che di fronte al portiere lo supera con un delizioso scavetto. Ora la seconda squadra di Manchester è a un virtuale meno 2 in classifica se vince lo scontro diretto in casa, ridando incertezza a un campionato che già domenica scorsa sembrava chiuso.

    Le altre due gare in programma erano Wolverhampton-Arsenal e QPR-Swansea. I Gunners vincono facile al Molineux per 3-0, con reti di Van Persie che calcia un rigore con il cucchiaio, Walcott e Benayoun con un tiro secco dal limite. Gli uomini di Wenger sono riusciti nell’intento di staccare di 5 punti il Tottenham raggiungendo quota 64 punti in classifica, e condannando a una non matematica ma molto probabile retrocessione il Wolverhampton. A proposito di salvezza il QPR vince una partita fondamentale in casa contro lo Swansea e riesce a tirarsi fuori dalla zona caldissima grazie ai gol di Barton, Mackie e Buzsaki.

  • Premier League, in campo United, City e Arsenal

    Premier League, in campo United, City e Arsenal

    Si conclude stasera il quadro completo della trentatresima giornata di Premier League. Il calendario mette di fronte la capolista Manchester United sul campo del Wigan ed è quasi un testacoda con i Latics che galleggiano al penultimo posto in classifica con 28 punti. I Red Devils cercheranno di mantenere la distanza di sicurezza dal City schierando un 4-4-2 con in attacco Chicharito Hernandez e ovviamente l’insostituibile Rooney, già autore di 22 reti in campionato, e sugli esterni Young e Valencia, mentre in difesa Phil Jones dovrebbe essere ancora fuori lasciando spazio ad Evans al fianco di Rio Ferdinand.

    I cugini del City sono impegnati in casa con il West Bromwich Albion di Roy Hodgson reduce dal 4-0 del weekend scorso contro il Sunderland. Roberto Mancini deve fare ovviamente a meno di Mario Balotelli che rischia una squalifica da record, e come sempre schiererà il suo 4-2-3-1 con Aguero solo in attacco con in appoggio Silva, Nasri e Johnson. Mancini ha dichiarato di crederci ancora e i Citizens proveranno a vincere tutte e sei le gare a disposizione conquistando 18 punti, che saranno sufficienti per vincere il campionato solo se lo United raccoglierà 9 punti da oggi alla fine della stagione, situazione che sembra pura utopia.

    Rooney e Ferguson © Shaun Botterill/Getty Images

    In chiave Champions League l’Arsenal sarà protagonista sul campo del Wolverhampton che sembra già sulla via della retrocessione, staccato di sette punti dalla salvezza e in piena crisi di risultati. I Gunners si trovano al terzo posto in classifica dopo il sorpasso al Tottenham e stasera proveranno ad allungare a più cinque  sul quarto posto e per poter affrontare il finale di stagione con un po’ più di tranquillità dopo questa stagione fatta di alti e bassi. Wenger reduce dalla vittoria con il City ovviamente affiderà l’attacco a capitan Van Persie affiancato da Walcott e probabilmente Yossi Benayoun. L’altra partita in programma a chiudere la giornata sarà QPR, altro match decisivo per  la salvezza con i Ranger alla disperata ricerca di punti.

  • Balotelli rischia 9 giornate di squalifica

    Balotelli rischia 9 giornate di squalifica

    L’altalena degli umori di Mario Balotelli sembra, ormai, letteralmente impazzita, in un andirivieni di continui alti e bassi: dai propositi di “redenzione” al nuovo “fattaccio”, accaduto proprio durante uno dei match più caldi ed importanti dell’anno, in cui il City si giocava la possibilità di poter rimanere ancora attaccato allo United capolista in vista del rush finale di Premier League. Mario Balotelli, però, sembra non aver la capacità di tenere i nervi ben saldi, tutt’altro: nella gara contro i Gunners, che sembra aver chiuso ormai ogni minima velleità del City di raggiungere i cugini Red Devils, Balotelli si è reso protagonista di alcuni interventi “assassini”.

    Nel primo tempo, entrata violentissima su Song, con piede a martello che avrebbe mertitato l’espulsione diretta, anche se l’arbitro lo grazia; sul finire del primo tempo rimedia un’ammonizione per un’entrataccia su Sagna e, poi, al termine del secondo tempo riesce nell’intento di rimediare l’espulsione per un’altro fallaccio su Sagna, che appare volontariamente violento e costringe il direttore di gara a mostrargli il secondo cartellino giallo. Un’espulsione che, come noto ha fatto andare su tutte le furie il coach Mancini, tradito per l’ennesima volta dal suo ex pupillo, nei confronti del quale sembra ormai aver davvero esaurito ogni riserva di pazienza.

    Mario Balotelli © Scott Heavey/Getty Images

    Intanto, Mario rischia uno stop esemplare, con ben nove giornate di squalifica, che risulterebbero come “sommatoria” di diversi provvedimenti nei suoi confronti: in primis, per regolamento, dovrà scontare tre giornate di stop, una per la doppia ammonizione rimediata in gara, due per la terza espulsione stagionale rimediata; se il giudice sportivo decidesse di punirlo per la prima entrataccia su Song, ricorrendo alla prova televisiva, alle tre giornate si sommeranno altri tre turni di stop per prova tv, e tre per recidività.

    Inoltre, se non ci penserà il giudice sportivo della Premier League a fermare Balotelli, sarà il tecnico Mancini a farlo, perlomeno stando alle sue dichiarazioni a caldo, nel dopo partita, quando si è dichiarato stufo di dover assistere alle bizze del suo attaccante, che ha spesso costretto i suoi compagni di squadra a terminare le gare in inferiorità numerica: “ne ho abbastanza, ci restano sei partite e lui non le giocherà, ed a fine stagione potrebbe essere ceduto”.

    Parole dure e molto chiare, che dovrebbero far riflettere l’attaccante, soprattutto in prospettiva futura. Un atteggiamento del genere, infatti, non fa altro che alimentare un’immagine immatura e assolutamente priva di self-control, pertanto non affidabile soprattutto in gare in cui la posta in gioco è alta ed è necessario mantenere i nervi ben saldi. In tal senso, anche il tecnico Azzurro Cesare Prandelli starebbe analizzando con grande attenzione la situazione, per valutare l’effettiva convenienza connessa alla convocazione di SuperMario per i prossimi Europei. In tal senso, il ct si trova a fronteggiare un vero e proprio trade off: da un lato il vantaggio di convocare un fuoriclasse, capace di risolvere da solo ogni match con una giocata, dall’altro il rischio di schierare in campo un giocatore che offre poche garanzie in termini di tenuta caratteriale, che rischia un’espulsione in ogni match.

    In un panorama di totale incertezza attorno a lui, Mario Balotelli ha una sola certezza: durante il lungo stop che lo attende, avrà molto tempo per riflettere sui suoi errori.

    Il video del fallo su Song:

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  • Rosso a Balotelli, Mancini furioso. Raiola “vuole la serie A”

    Rosso a Balotelli, Mancini furioso. Raiola “vuole la serie A”

    Le speranze di vincere la Premier League dopo 44 anni di attesa per il Manchester City sono state probabilmente distrutte all’Emirates Stadium dopo la sconfitta contro l’Arsenal ma più di ogni cosa fa parlare il caso Mario Balotelli. L’attaccante del Manchester City e della Nazionale azzurra ha già collezionato questa stagione quattro cartellini rossi, tre dei quali in campionato. Mancini nel dopogara è stato più duro del solito con Balotelli, probabilmente sfiancato dalle bravate del centravanti. Mancini lanciò nel calcio che conta Mario Balotelli nel 2007 a diciassette anni, in un Cagliari-Inter, vedendo in lui un gran talento da far crescere e curare come un patrimonio prezioso. Il tecnico di Jesi ha definito il proprio giocatore “indifendibile”, dichiarando che già il fallo su Song all’inizio del match al 17′ era per lui da sanzionare con il cartellino rosso rischiando di lasciare la squadra in dieci uomini per 70 minuti.

    Balotelli fallaccio su Sagna | ©Getty Images

    Mancini sia all’Inter e poi al Manchester City le ha provate tutte per riuscire a tenere “calmo” un carattere difficile e a tratti intrattabile come quello di SuperMario, prima con la comprensione, poi con i rimproveri e infine con le sanzioni economiche, come nel caso di questa stagione quando rientrò alle 2 del mattino prima di un match decisivo in campionato contro il Tottenham. Mancini oltre alla rabbia ha anche espresso delusione e preoccupazione, vedendo la carriera di Balotelli a rischio se non si darà una regolata, dicendo addirittura che in tre anni dovrà smettere di giocare se non cambierà atteggiamento.

    Il Mancio in conferenza stampa ha predetto una squalifica di quattro o cinque giornate, e se fossero meno il giocatore non verrà più messo in formazione per non correre il rischio di rimanere in dieci ogni volta che Balotelli è in campo, ipotizzando una probabile cessione a giugno.

    Dopo lo sfogo di Mancini in conferenza stampa interviene anche Mino Raiola, procuratore dell’attaccante, dichiarando che Balotelli è dispiaciuto dell’accaduto, aggiungendo anche un po’ di pepe al mercato con la frase “a Mario manca la Serie A”…frase che sicuramente avrà fatto drizzare le antenne a diversi club, specialmente a Milano.

    Video rosso a Balotelli in Arsenal Manchester City
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    Video Balotelli falcia Song
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