Tag: roberto mancini

  • Colpo di scena, Antonio Conte lascia la panchina della Juventus

    Colpo di scena, Antonio Conte lascia la panchina della Juventus

    Un vero e proprio fulmine in un cielo sereno d’estate, una notizia incredibile che ha lasciato il mondo del calcio italiano decisamente stupito: Antonio Conte ha rassegnato le sue dimissioni da allenatore della Juventus.

    Una notizia giunta in serata che ha avuto la sua ufficialità con un video postato sul canale ufficiale Youtube della Juventus con Antonio Conte che ha dato le sue risposte e motivazioni per questa scelta:

    Antonio Conte
    Antonio Conte

    Ho deciso di risolvere il contratto con la Juventus che ci legava ancora per quest’anno. Il momento della scelta? C’è stato un percorso dove ho maturato delle decisioni e delle sensazioni che mi hanno portato a questa decisione. Obbligo di vincere? Vincere può essere più faticoso qui alla Juventus, che è una società prestigiosa e c’è l’obbligo della vittoria, chi è vincente conosce e sopporta la fatica e le conseguenze. La Nazionale? Penso al presente, alla decisione presa. Ai tifosi dico un profondo ed enorme grazie per quanto dimostrato in questi anni da allenatore e da calciatore. Mi sono sempre stati vicini. Voglio dire che il percorso fatto in questi anni è storico, non ce lo potrà togliere nessuno. Voglio ringraziare tutti i miei calciatori che mi hanno permesso di vincere e mi hanno aiutato a crescere. Ringrazio la società che mi è sempre stata vicina, ringrazio Andrea Agnelli che mi ha sostenuto, ringrazio lo staff e tutti i collaboratori che hanno lavorato con me per rendere vincente questa Juventus. Cosa farò? Ci penserò domani.

    Un rapporto tra Conte e la Juventus, chiuso dopo tre anni, con tre scudetti e due supercoppe italiane in bacheca, che era sembrato già incrinato al termine della stagione scorsa quando la Juventus annunciò la permanenza del tecnico salentino sulla panchina bianconera con un tweet freddo e stringato. Colpa del mercato che potrebbe privare la Juventus di un big come Vidal diretto magari allo United, o per il mancato arrivo di calciatori richiesti dal tecnico come Sanchez? Oppure la possibilità di sedersi sulla panchina della nazionale? Al momento l’unica cosa certa è la rescissione consensuale del contratto.

    Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha voluto ringraziare e salutare Conte con questa lettera pubblicata sul profilo ufficiale della società:

    Caro Antonio,

    Sei stato un grande condottiero per i nostri ragazzi e la notizia di oggi mi rattrista enormemente.

    Penso ai tre anni trascorsi insieme, tre anni che ci hanno portato a scrivere la storia di questa Società: tre scudetti consecutivi, due Supercoppe italiane, ma sopratutto un percorso di crescita esponenziale.

    Ma di fronte ai sentimenti e alle ragioni personali anche un Presidente deve fare un passo indietro.
    Sono passati oggi solamente due mesi dall’ultima grande vittoria e la Juventus deve continuare il suo percorso. Si riparte da zero. Da zero punti in classifica, come gli altri, e da zero vittorie.

    Ma questa società è dotata oggi di un gruppo dirigente giovane, preparato e coeso che in questi anni ha saputo trovare l’ambizione e la determinazione per conquistare ogni traguardo.
    La Juventus riparte da un gruppo di atleti di grande talento e professionalità, che saprà mettersi a disposizione del nuovo tecnico per continuare a scrivere il presente e il futuro. Alla storia dei colori bianconeri hai contribuito anche tu e so che, qualunque scelta tu faccia, la notizia di una vittoria juventina ti strapperà sempre un sorriso.

    Beppe, Fabio, Pavel ed io, insieme con tutti i giocatori, i dirigenti e i dipendenti continueremo a lavorare giorno e notte perché questo è ciò che meritano i tifosi juventini, che merita la Juventus. E chi ci lavora sa di dover essere ogni minuto all’altezza di questa grande società.

    Grazie di tutto Antonio.

    Fino alla fine…
    AA

    Anche Buffon, che si trovava a Carrara per una conferenza stampa relativa alla sua Carrarese ha voluto dire la sua sulla vicenda:

    E’ un fulmine a ciel sereno. Ma visti i toni pacati, capiamo che in maniera congiunta s’è arrivati a questa decisione, senza strappi. E’ stato qualcosa di maturato nel tempo, che covava da tempo a questa parte. E questo è l’epilogo. I motivi non li so, non ho sentito il mister. Certamente se si arriva a queste decisioni l’unica motivazione è il fatto che non c’è più volontà di lavorare insieme. Ma i motivi precisi, reali, non li conosco. Non siamo all’anno zero, il patrimonio che ci ha lasciato il mister non si può depauperare nel giro di due mesi. Aumentano le responsabilità per noi ma è anche più stimolante.

    Adesso, nonostante si sia trattato di una rescissione consensuale, la Juventus si trova in difficoltà nel trovarsi senza allenatore al secondo giorno di ritiro per la stagione 2014/2015. I nomi per la sua successione? Si parla di Allegri, Mancini o forse Spalletti al momento però non trapela niente dall’ambito bianconero, nei prossimi giorni sicuramente e logicamente scopriremo chi sarà a succedere ad Antonio Conte.

     

  • Prandelli addio, 4 nomi per la successione

    Prandelli addio, 4 nomi per la successione

    Il giorno dopo la disfatta, il risveglio è più amaro per Cesare Prandelli, che Giovedì ritornerà in Italia da “ex”. Ex cittì, dimissionario insieme ad Abete, per orgoglio e per dignità dopo una vera e propria debacle sportiva. Un punto di non ritorno, inevitabilmente, assumendosi le proprie responsabilità di fronte a scelte sbagliate e confuse, di fronte ad uno spogliatoio che tanto unito poi non era, basti pensare alle parole di Buffon e De Rossi e al fatto che Balotelli non fosse presente nel momento del discorso d’addio di Pirlo alla maglia Azzurra. Tutto questo non poteva passare in sordina, non poteva non aver conseguenze: errori tecnici e di valutazione del cittì Prandelli, convocazioni non ottimali, necessità di stravolgere le proprie idee ed il modulo sul quale aveva puntato. Il caldo, l’arbitro “Moreno bis” e le energie fisiche ridotte al lumicino hanno completato il quadro nefasto, conducendoci verso un nuovo “anno zero” del calcio italiano, solo quattro anni dopo l’altra eliminazione al primo turno dei Mondiali, nel 2010 in Sudafrica. Allora era il Lippi-bis, reduce dai trionfi di Germania 2006 e richiamato nel post-Donadoni.

    Prandelli addio, in 4 per la successione
    Prandelli addio, in 4 per la successione

     

    Ora, c’è Prandelli che saluta tutti con la sua consueta onestà intellettuale, con il garbo che sempre lo ha contraddistinto, ma anche con la consapevolezza di aver fallito, nonostante il secondo posto agli Europei 2012 e il terzo posto in Confederation’s Cup. C’è un uomo che non ha saputo coniugare insieme le due anime della squadra: senatori e giovani. I primi rivendicano l’impegno profuso, i secondi non hanno saputo reggere alle pressioni e non si sono rivelati all’altezza, con qualche rara eccezione. Resta l’incognita di chi poteva essere e non è stato: Giuseppe Rossi o Destro, ma anche del cambio Balotelli-Parolo o della troppa fiducia in Thiago Motta. E poi resta sempre il discorso dei “campioni con il condizionale” di cui ha parlato capitan Buffon: riferimento a Balotelli, implicito ma non troppo.

    Dalle macerie di questa Nazionale del post-Prandelli si dovrà ripartire in fretta e bisognerà farlo con un nuovo tecnico e, soprattutto, con un nuovo progetto. Non ci si può permettere di lasciar spazio all’improvvisazione e alla concitazione, è necessario ponderare bene. D’altronde, il 9 di Settembre è già in calendario il prossimo impegno del “nuovo corso” contro la Norvegia che dovrà condurre agli Europei 2016 in Francia. Chi siederà sulla panchina azzurra nel post- Prandelli? In lista, per ora, ci sarebbero 4 nomi: Roberto Mancini, Massimiliano Allegri, Alberto Zaccheroni e Luciano Spalletti. A ben vedere, appaiono come candidature profondamente diverse per aspetto tecnico-tattico, per età ed esperienza e anche questo non può che essere un ulteriore sintomo di caos che regna sovrano. Nessuno dei quattro appare “un vincente per antonomasia”, tutti e quattro hanno vinto qualcosa nella loro carriera ma nessuno di loro può vantare trionfi di assoluto prestigio: nessuna Champions League, per intenderci. Alcuni, però, hanno avuto una buona esperienza internazionale e, in questi casi, può risultare un fattore decisivo. Sarebbe corretto, dunque, scartare a priori Allegri e puntare su chi ha dalla sua parte qualche buon risultato e l’esperienza al di fuori dei confini italiani: in pole, dunque, potrebbe esservi Mancini, reduce dall’esperienza con il Manchester City ed il Galatasaray. L’incognita, in tal caso è legata al suo ingaggio, che potrebbe essere eccessivo per le casse della Figc. Zaccheroni, invece, è reduce dall’eliminazione al primo turno del Giappone con il quale, però, aveva vinto la Coppa d’Asia. Infine, Spalletti ormai libero dallo Zenith San Pietroburgo è fautore di un calcio sempre piacevole e spettacolare ma, negli ultimi tempi, ha collezionato qualche delusione anche in Russia.

    Quattro candidati per una panchina che scotta, quattro alternative che appaiono, però, “di ripiego” rispetto a quello che appare come il sogno impossibile: Carlo Ancelotti. La sensazione è che il vincitore della Decima con il Real rimarrà ancora a Madrid ma che, prima o poi, la sua strada si tingerà d’azzurro. Non ora, però: la ricostruzione dalle macerie spetterà a qualcun’altro. Sperando che la scelta sia illuminata.

  • Prandelli addio alla Nazionale. L’elenco dei papabili

    Prandelli addio alla Nazionale. L’elenco dei papabili

    Cesare Prandelli lascia la Nazionale perché vuole tornare ad allenare un club: è questa la decisione comunicata dal ct azzurro alla Federazione. (altro…)

  • Roberto Mancini conquista la finale di FA Cup

    Roberto Mancini conquista la finale di FA Cup

    In un finale di stagione in netta crescita dal punto di vista dei risultati Roberto Mancini centra alla guida del suo Manchester City l’obiettivo più importante, pilotando per la seconda volta negli ultimi due anni la sua squadra alla finale di FA Cup. Un traguardo che ad onor del vero va a salvare una stagione nel complesso non proprio entusiasmante dei citizens, con un rendimento addirittura deficitario in Europa e quasi mai seriamente in lotta per il titolo in Premier League al cospetto dei cugini dello United. Tuttavia, nell’ultima settimana il City ha battuto all’Old Trafford proprio i cugini red devils, consolidando il secondo posto in campionato in ottica Champions League, e quindi ha superato il Chelsea nell’attesa semifinale della coppa nazionale.

    Mancini ha così riconquistato la fiducia sopita del suo patron arabo, in attesa di sfidare a Wembley per l’atto finale il sorprendente Wigan, alla sua prima finale in assoluto di FA Cup. L’ex-tecnico dell’Inter ha avuto ragione per 2-1 di un Chelsea, che ha anche pagato le fatiche di Europa League, dopo la dispendiosa trasferta sul terreno del Rubin Kazan. I gol di Nasri ed Aguero hanno portato avanti i citizens, prima che Demba Ba riducesse peraltro inutilmente le distanze.

    Roberto Mancini | © Andrew Yates/Getty Images
    Roberto Mancini | © Andrew Yates/Getty Images

    Come detto il City in finale affronterà un avversario inedito come il Wigan, in una versione spagnoleggiante. Infatti, oltre al tecnico catalano Roberto Martinez, il Wigan conta in rosa ben 7 giocatori iberici. Ad ogni modo, la vittoria prestigiosa del Wigan è stata sminuita dai pesanti incidenti che si sono verificati a Wembley ad opera dei sostenitori avversari del Millwall. Si era a conoscenza della pericolosità della tifoseria storicamente più facinorosa del Regno Unito, ma scene del genere sul suolo inglese non si vedevano da tempo. Le forze dell’ordine hanno operato numerosi arresti, ma gli strascichi polemici e le ritorsioni non si fermeranno qui.

    Intanto, dando uno sguardo al campionato, il Sunderland di Paolo Di Canio conquista una vittoria epocale sul terreno del Newcastle, nel TyneWear Derby, una delle rivalità calcistiche più accese d’Inghilterra. Ora, saluti romani ed ideologie fasciste a parte, sarà difficile mettersi contro il coach Paolo Di Canio. A Sunderland una vittoria nel derby contro il Newcastle vale più di ogni altra ragione, anche politica.

  • Mancini elogia Conte e analizza Balotelli

    Mancini elogia Conte e analizza Balotelli

    In questi giorni in cui in casa Juventus si vive sulle ali dell’entusiasmo per la qualificazione ai quarti di Champions League dopo sette anni di assenza, ed in cui si prova a tener i piedi per terra pensando al campionato ed al consolidamento del primato in classifica concentrandosi sull’ impegno con il Catania di domenica prossima, giungono dei paralleli importanti promossi da personaggi di spicco del calcio italiano ed europeo. In particolare, il tecnico del Manchester City Roberto Mancini intervistato da Sky Sport ha speso parole di grande elogio nei confronti della Juventus e di Antonio Conte, sottolineando i meriti del tecnico salentino, autore di una “costruzione” importante soprattutto dal punto di vista psicologico nei confronti del gruppo con cui “sta facendo un ottimo lavoro”. Secondo Mancini, l’aspetto più caratterizzante di questa squadra è, infatti, la mentalità importante che il tecnico ha saputo infondere, e che ricorda in maniera inequivocabile la Juventus del primo periodo di Marcello Lippi, la squadra che nella seconda metà degli anni novanta fece man bassa in campionato e che riuscì anche ad arrivare sul tetto del Mondo, conquistando l’allora Coppa Intercontinentale.

    Mancini elogia Conte e analizza Balotelli | © ANDREW YATES/Getty Images
    Mancini elogia Conte e analizza Balotelli | © ANDREW YATES/Getty Images

    Un paragone senz’altro importante, considerando soprattutto tutti quei successi che quella squadra – di cui faceva parte lo stesso Antonio Conte – ha saputo cogliere,  sia in Italia che in Europa considerando che anche l’ultima Champions League nella bacheca juventina risale proprio a quel periodo “felice” ed in particolare al 1996. Un sogno che ovviamente si continua a coltivare ancora considerando che sono ormai trascorsi diciassette anni, facendo leva proprio sulla fame e sugli stimoli del gruppo attuale, così come accadeva in quella prima Juventus di Marcello Lippi che veniva da un periodo buio e che trovò la forza di volare tanto in alto.

    In prospettiva quarti di finale e ad una settimana dall’estrazione dall’urna dei fatidici “accoppiamenti”, secondo Roberto Mancini, è dunque tutto possibile: “adesso è tutto aperto, in due partite può succedere di tutto e non è detto che vinca la squadra più forte dell’altra”.

    In tal senso, gli esempi proposti da Mancini analizzano quanto accaduto al Milan in questa edizione, considerando che “nessuno pensava che battesse il Barcellona”, ma anche al Chelsea dello scorso anno che “dopo il 3-1 di Napoli nessuno poteva ipotizzare potesse vincere”. Le parole di Roberto Mancini, dunque, vogliono trasmettere un messaggio di “possibilismo” per le ambizioni della Juventus, considerando il fatto che spesso nella Coppa dalle grandi orecchie anche le outsider riescono ad imporsi e che “la Champions League è una storia particolare” e, quindi, tutto è possibile.

    Oltre al discorso Champions League, poi, Mancini affronta anche il tema Balotelli considerando il suo addio burrascoso al City conseguente ai troppi litigi ed alle tensioni accumulate nello spogliatoio ed anche con lo stesso Mancini, nonostante il tecnico jesino inizialmente lo avesse accolto sotto la sua ala protettrice. Tuttavia, l’analisi di Mancini risulta molto lucida nel considerare che “difficilmente Balotelli cambierà, gli errori che commette oggi li farà anche a 30 anni perché lui è così”. Nonostante questo, però, Mancini invita Mario Balotelli a dare sempre il massimo, perché da lui ci si attende questo.

    In tal senso, dunque, Mancini dimostra di aver ancora a cuore il futuro di Balotelli e smentisce una volta per tutte quelle voci sollevate dai tabloid di uno “scontro fisico” in allenamento tra SuperMario e Mancio, paragonato a quello tra Cassano e Stramaccioni, spiegando di averlo semplicemente “preso per la maglia e mandato via dopo che aveva commesso un fallo di gioco su un suo compagno di squadra”. 

  • La Roma pensa in grande, per la panchina spunta il Mancio

    La Roma pensa in grande, per la panchina spunta il Mancio

    Dall’Inghilterra arrivano interessanti voci che riguarderebbero il futuro di Roberto Mancini in Italia. L’ex tecnico dell’Inter, ora alla guida del Manchester City, dopo aver vinto la Premier all’ultima giornata lo scorso anno, sta vivendo una stagione critica dal punto di vista dei risultati con l’eliminazione dalla Champions League nella Fase a Gironi e il -12 accumulato dai cugini dello United. L’addio a fine campionato pare quasi scontato, anche se i tifosi dei Citizens hanno più volte dimostrato la propria stima nei confronti di Mancini anche durante le sconfitte. Il suo futuro è in bilico e i media inglesi sono certi di un suo esonero a maggio e il successivo passaggio alla Roma, attualmente diretta da Andreazzoli, uomo di fiducia della società giallorossa, pronto a lasciare la panchina giallorossa al termine del campionato.

    L’ostacolo maggiore in questo intreccio di mercato è il contratto in essere tra Mancini e Manchester City. Otto milioni netti a stagione per altri cinque anni (rinnovato la scorsa estate). Il tecnico italiano rinuncerebbe a più di 30 milioni per tornare in Italia?

    Mancini, obiettivo della Roma 2013-2014 © Gabriele Maltinti/Getty Images
    Mancini, obiettivo della Roma 2013-2014 © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Nessuno meglio di me – Mancini, risponde a queste voci di mercato sottolineando come nessuno sia riuscito a fare meglio di lui, vincendo una Premier e una Fa Cup, non considerando però la doppia delusione in Champions League con due eliminazioni in due anni alla sola Fase a Gironi. L’ingresso in società di Begiristan e Soriano, ex dirigenti del Barcellona, avevano messo già in dubbio il futuro di Mancini a Manchester con il conseguente arrivo di Guardiola. Ma, la firma dello spagnolo con il Bayern Monaco ha mescolato nuovamente le carte.

    La Roma – Quante possibilità ha il club giallorosso di arrivare a Roberto Mancini? Sulla carta, non è impossibile, visto l’interessante progetto messo in piedi dagli americani e un ambiente che stimolerebbe l’ex tecnico dell’Inter a tornare in Italia. L’ostacolo maggiore rimane l’ingaggio, ma in casa capitolina sarebbe pronti all’investimento dopo aver fallito per due anni consecutivi puntando su allenatori dall’ingaggio basso ma risultati insufficienti per portare al successo la squadra. Il compito di Mancini sarebbe quello di tornare a lottare per lo scudetto attraverso un gioco armonioso e piacevole da vedere. Un primo approccio tra le due parti potrebbe esserci stato a Genova in occasione della sfida Sampdoria-Roma, con il tecnico in tribuna ad assistere al match tra le due squadre.

    Se dovesse sfumare il Mancio, si parla anche di Ancelotti, dimostrando che in casa Roma si inizia a pensare in grande.

  • Balotelli al Milan a Gennaio, per i bookmakers si farà

    Balotelli al Milan a Gennaio, per i bookmakers si farà

    I bookmakers inglesi sono noti nel Mondo per la loro propensione a scommettere su qualsiasi evento, anche i più impensabili, che riguardino i più disparati ambiti, dal calcio alla politica alla cronaca: basti pensare che era stato creato un evento con tanto di quote scommesse anche a proposito della durata di presenza di Silvio Berlusconi nello studio televisivo di “Servizio Pubblico” di Michele Santoro. Normale, dunque, che i bookmakers potranno ben presto proporre delle quote-scommesse anche a proposito della probabilità che Mario Balotelli lasci il Manchester City durante il mercato di Gennaio e possa approdare al Milan (quota 2.62), dopo le scommesse aperte sul trasferimento di SuperMario al Napoli (quotato a 6.00), mentre sono molto distanziate le alternative del Paris Saint Germain e dell’Inter, quotati rispettivamente a 15.00 ed a 29.00.

    I rossoneri sono, dunque, l’alternativa favorita dai bookmakers, una circostanza che, dunque, si intreccia in qualche modo proprio con la figura del presidente Berlusconi che, nei giorni scorsi, lo aveva definito “una mela marcia” e, dunque, aveva categoricamente negato ogni tipo di interessamento della squadra rossonera nei confronti di Balotelli.

    Balotelli al Milan a gennaio: i tabloid sperano | © PAUL ELLIS/AFP/Getty Images
    Balotelli al Milan a gennaio: i tabloid sperano | © PAUL ELLIS/AFP/Getty Images

    I tabloid inglesi, però, continuano a focalizzare l’attenzione sulla probabile partenza di Balotelli dando ragione alle previsioni dei bookmakers, ed in tal senso le diverse testate sono praticamente unanimi: dal Sun al Daily Mail al Mirror. Il loro punto di vista, però, potrebbe includere anche una sorta di “auspicio” in merito alla questione, considerando che dopo l’ultimo litigio tra il coach Mancini e Balotelli l’intera stampa sportiva inglese pare realmente intenzionata a dare una spinta all’addio di SuperMario ai citizen, per “rispedirlo” in Italia. In tal senso, infatti, nei giorni scorsi era stata paventata proprio la possibilità che Mario Balotelli potesse approdare al Napoli, intrecciando la sua carriera sportiva con le questioni private, anche per vivere nella città della sua ex compagna e madre di sua figlia, Raffaella Fico: in tal senso, i bookmakers ipotizzavano anche uno scambio fra Mario Balotelli e Edinson Cavani, quotando tale circostanza a 3.50.

    In merito alla sua partenza in direzione Milan, però, sembra esservi ancora qualche incertezza sulle cifre dell’affare, considerando che il Sun riporta un’offerta davvero poco realistica da parte del club rossonero da 24 milioni di sterline, mentre il Daily Mail sostiene che l’accordo si troverà sulla base di 20 milioni, infine, il Mirror riporta una cifra da 15 milioni di sterline. In ogni caso, secondo i tre tabloid inglesi l’affare potrà essere concluso positivamente solo a condizione che il Milan – dopo la partenza di Alexandre Pato per il Brasile per vestire la maglia del Corinthians – riesca a cedere anche il brasiliano Robinho ed ottenere così preziosa ed indispensabile liquidità che consentirebbe al Milan di bussare alla porta dello sceicco Mansur.

    Quest’ultima circostanza, però, pare realmente complessa anche a giudicare dalla recenti dichiarazioni del tecnico Massimiliano Allegri: ecco perchè, considerando che la cessione di Robinho è considerata “condizione sine qua non”, la partenza di Mario Balotelli potrebbe apparire soltanto un “augurio” dei vari tabloid piuttosto che una notizia realmente fondata.

  • Furiosa litre fra Balotelli e Mancini

    Furiosa litre fra Balotelli e Mancini

    Mario Balotelli é sempre piú ai margini dei progetti del Manchester City. Dopo l’ultimo episodio di poche ore fa, il Bad boy italiano ha addirittura superato i limiti della civiltá: secondo alcune ricostruzioni l’ex attaccante dell’Inter avrebbe avuto una violenta lite con l’allenatore Roberto Mancini, sfociata in una vera e propria rissa. Dopo questo episodio é possibile che la dirigenza del City voglia cedere Balotelli? É molto facile e in quel caso, il Milan sarebbe pronto ad accogliere l’attaccante azzurro a braccia aperte.

    Lite Balotelli Mancini – Cerchiamo di ricostruire l’episodio che vede coinvolti Balotelli e Mancini. Secondo quanto riportato dal sito Quotidiano.net, i due sfortunati protagonisti sarebbero addirittura passati alle mani. Non solo una discussione molto accesa dunque. Durante l’allenamento in vista della sfida di F.A Cup contro il Watford, Balotelli avrebbe effettuato un tackle abbastanza duro ai danni del proprio compagno di squadra Sinclair.

    lite balotelli mancini
    Balotelli e Mancini arrivano alle mani | foto dal web
    Questo non é piaciuto a Mancini che é letteralmente esploso per l’accaduto. Con tanto di foto pubblicate da vari siti, i due sarebbero venuti alle mani, divisi soltanto dall’intervento dei compagni. Per minimizzare l’accaduto Balotelli ha postato su Twitter le foto del fatto con le seguenti parole: “Io e Mancini ci alleniamo per Strictly Come Dancing…” e cioé un programma inglese. Un tentativo di minimizzare quello di Balotelli ma é evidente che la permanenza di Supermario in Inghilterra stia per concludersi nel peggiore dei modi.

    MILAN ALLA FINESTRA – Il Milan a questo punto potrebbe tornare alla carica del talento italiano. Ormai ai ferri corti con la dirigenza inglese, Mario potrebbe pure decidere di ridursi l’ingaggio e venire incontro alle esigenze rossonere a costo di cambiare aria. C’é da vedere se il Milan sará disposto a mettere sul piatto una cifra comunque di rilievo per poter convincere lo sceicco a vendere un suo pezzo pregiato. Tutto dipenderá dalla cessione o meno di Pato e Robinho: se il Milan vendesse entrambi, é molto facile che con il ricavato i rossoneri possano fare un tentativo per portare a Milanello Balotelli. Il mercato rossonero potrebbe dunque spiccare il volo proprio grazie a questo sgradevole episodio.

  • Balotelli porta il City in tribunale

    Balotelli porta il City in tribunale

    Mario Balotelli al passo d’addio. Ennesimo strappo fra l’attaccante italiano e il Manchester City. Nelle ultime ore infatti dall’Inghilterra rimbalza la notizia secondo la quale il calciatore dei Citizen avrebbe deciso di portare in tribunale il club inglese. Il motivo? Balotelli contesta al City una maxi multa da 410 mila euro comminatagli per ripetuti comportamenti indisciplinati. Decisione che certifica l’insofferenza di Mario nei confronti del proprio club, acuita dalle recenti esclusioni dettate dal tecnico di Jesi, come per il match di ieri sera contro il Newcastle, con Balotelli che non figurava nemmeno nella lista dei convocati. Ancora poche settimane e il futuro ci dirà se l’attaccante azzurro concluderà la stagione in Inghilterra o meno, con le sirene del nostro Paese sempre più assordanti.

    LE (IN)CERTEZZE – Raiola va ripetendo come il proprio assistito si trovi bene Oltremanica e non abbia alcuna intenzione di lasciare il City. C’è da chiedersi fino a quando l’agente di Balotelli andrà avanti con questo disco rotto, anche perché tante cose sono cambiate da sei mesi a questa parte.

    Mario Balotelli sempre più lontano dal City | ©Cliv Brunskill/Getty Images
    Mario Balotelli sempre più lontano dal City | ©Cliv Brunskill/Getty Images

    INCONSISTENTE – Se infatti nell’ultima parte di stagione l’apporto di Supermario è stato decisivo per il successo finale, la nuova stagione ha invece messo in luce un Balotelli decisamente sottotono, spesso autore di prestazioni inconsistenti e “vittima” delle sostituzioni di Mancini.

    ITALIA – Riprendono quindi forza le voci che danno l’attaccante dei Citizen di rientro in Italia, unico Paese dove attualmente ha mercato, con Inter, Juventus e Milan pronte ad accoglierlo a braccia aperte. Delle tre è il club rossonero ad avere le chance migliori per arrivare all’ingaggio di Balotelli. La formula rimane sempre quella del prestito, per sei mesi fino a giugno, al termine del quale il Milan eserciterebbe un riscatto ancora da decifrare, ma presumibilmente inferiore ai 20 milioni di euro.

  • Derby di Manchester, Mancini attacca Ferguson

    Derby di Manchester, Mancini attacca Ferguson

    Domenica all’Old Trafford va in scena il derby di Manchester per quello che sarà il big match della 16^ giornata di Premier League. I Red Devils affrontano il derby da primi della classe, con 36 punti conquistati nelle prime quindi partite di campionato. Alle loro spalle i cugini del City, che seguono a tre lunghezze. Favoriti gli uomini di Ferguson, che in casa vantano un ruolino di marcia invidiabile (sei vittorie e un ko, quello contro il Tottenham di Villas-Boas). Sono invece ancora imbattuti i Citizen, che nelle ultime cinque trasferte di Premier hanno raccolto 11 punti, dimostrando di essere tutt’altra squadra rispetto alla compagine modesta di Champions, capace nell’impresa di uscire dalla massima competizione europea senza vincere neanche una partita.

    RUMOROSA CONFERENZA STAMPA– La vigilia del derby di Manchester è stata resa particolarmente frizzante dalle dichiarazioni al veleno in conferenza stampa di Roberto Mancini. L’allenatore del City infatti si è difeso dalle accuse che lo volevano come il principale responsabile del flop europeo, ricordando come Sir Alex Ferguson abbia impiegato tredici anni prima di vincere la Champions League, e che quindi allo stato attuale delle cose ha a disposizione ancora undici anni per centrare il colpo Champions.

    Manchester City v Manchester United - Premier League
    Mancini e Ferguson fotografati prima del match scudetto dello scorso 30 aprile | ©Michael Regan/Getty Images

    SIR ALEX RISPONDE – Senza voler entrare a gamba tesa in relazione alle dichiarazioni del collega, il tecnico dello United ha voluto ribadire come la propria squadra già in passato abbia dimostrato di poter battere chiunque, senza alcuna eccezione, avvisando dunque  i rivali che la musica da questa stagione potrebbe cambiare in favore proprio dei Red Devils.

    PRECEDENTI – Lo scorso anno fu infatti il City ad aggiudicarsi i due derby di Manchester giocatisi in Premier, entrambi rimasti negli occhi dei tifosi Red Devils. Il primo successo fu l’umiliante 6-1 con cui i Citizen violarono l’Old Trafford a fine ottobre, mentre la seconda vittoria fu quella del 30 aprile, scontro fondamentale per le sorti dello scudetto, tre punti che di fatto si rivelarono decisivi per il trionfo finale della squadra di Mancini.