Tag: roberto di matteo

  • Chelsea, pronti 60 milioni per avere Falcao a gennaio

    Chelsea, pronti 60 milioni per avere Falcao a gennaio

    Il mercato di gennaio è alle porte. Ed ecco che il Chelsea di Ramon Abramovic è pronto a sferrare l’assalto decisivo per portare in blues Radamel Falcao, bomber colombiano dell’Atletico Madrid nonchè attaccante più desiderato d’Europa. Il club londinese segue il nazionale colombiano da parecchi mesi, e secondo quanto si apprende da Goal.com Uk, starebbe pensando di investire la bellezza di 60 milioni di euro pur di portarlo a Stamford Bridge a gennaio. I 60 milioni di euro rappresentano la clausola rescissoria che lega inesorabilmente Falcao ai colchoneros, una cifra folle che pochi club europei possono permettersi. Il Chelsea, campione d’Europa in carica, e capolista in Premier League dopo 8 giornate, vuole puntellare la sua già straordinaria formazione con l’arrivo del bomber colombiano, una vera e propria macchina da gol.

    Radamel Falcao
    Radamel Falcao nel mirino del Chelsea © CESAR MANSO/AFP/Getty Images

    D’altronde a Londra non hanno ancora dimenticato la tripletta con la quale Falcao schiantò il Chelsea nella finale della Supercoppa Europea. E non saranno passate inosservate neanche a Stamford Bridge le magie con le quali Falcao ha conquistato da protagonista le ultime 2 Europa League, 2 anni fa con il Porto, l’anno scorso con l’Atletico. Proprio l’Atletico Madrid, vive un momento eccezionale in questo inizio di stagione, primi in Liga a braccetto con il Barcellona, primi nel proprio girone di Europa League e una squadra diventata grande soprattutto grazie alla convinzione di avere in attacco uno dei più implacabili bomber del mondo.

    Arrivato a Madrid nell’agosto 2011 per la cifra record di 47 milioni di euro, Falcao sta trascinando i colchoneros verso lidi ambiziosi grazie ai 48 gol segnati in 58 presenze. L’Atletico, che pur di averlo non aveva badato a spese, potrebbe adesso privarsene ad una cifra superiore ovvero i 60 milioni della clausola rescissoria. Senza dubbio quei soldi il colombiano li vale tutti, non a caso il Chelsea è pronto a pagarli subito per assicurare a Di Matteo un attaccante degno dell’eredità lasciata da Drogba.

  • Pallone d’oro 2012, Pirlo guida il gruppo degli italiani

    Pallone d’oro 2012, Pirlo guida il gruppo degli italiani

    Arrivano dalla Gazzetta dello Sport le prime indiscrezioni riguardanti la lista dei giocatori che concorreranno alla conquista del Fifa Pallone d’oro 2012. Buone nuove per l’Italia che grazie a Pirlo, Marchisio, Buffon, Balotelli, De Rossi e Di Natale avrà ben 6 calciatori nelle liste ampie Fifa. Grande miglioramento per il nostro calcio, dato che l’anno scorso solo Di Natale rientrò nella lista dei 53 prima di essere scartato al secondo turno. Il 2012 è un’altra storia per l’Italia, che forte dell’ottimo europeo disputato in estate, piazza nella prima lista 6 giocatori, ben 3 della Juve a dimostrazione di come il campionato vinto da imbattuti non sia passato inosservato.

    Il magazine francese France Football diramerà la lista dei 23 superstiti il prossimo 30 ottobre e l’Italia ha buone probabilità di portarne un paio avanti, Pirlo su tutti seguito a ruota dal compagno di squadra Buffon e da Balotelli. Il 30 novembre invece, a San Paolo prima dei sorteggi per la Confederations Cup 2013 verranno svelati i nomi dei 3 finalisti che si contenderanno il Pallone d’oro 2012. Il vincitore verrà proclamato il 7 gennaio a Zurigo.

    Andrea Pirlo
    Andrea Pirlo © Claudio Villa/Getty Images

    Pallone d’oro allenatori, 6 italiani in lista. Non c’è Conte – L’Italia sorride anche grazie ai suoi tecnici. Nella lista degli allenatori in lizza per il Pallone d’oro 2012 sono presenti infatti ben 6 italiani: Di Matteo, Prandelli, Mazzarri, Guidolin, Spalletti e Mancini. Sicuramente avrete notato che in questa lista manca Antonio Conte, l’allenatore campione d’Italia. Il condottiero bianconero, pur avendo meritato sul campo, è stato escluso da questa ristretta lista di allenatori. Facile prevedere che la Fifa abbia preferito tenerlo fuori in virtù della squalifica che l’allenatore bianconero ha subito e dovrà scontare fino all’8 dicembre. Francamente però appare discutibile questa scelta che penalizza il miglior allenatore italiano dell’anno. A concorrere per il Pallone d’oro degli allenatori ci saranno anche Josè Mourinho, vincitore dell’ultima Liga e Vicente del Bosque, campione d’Europa con la Spagna e grande favorito per la vittoria finale.

    Pallone d’oro 2012, i favoriti – Per il quarto anno di fila trionferà Messi? O Cristiano Ronaldo bisserà il successo del 2008? Un campionato europeo giocato e vinto da protagonista basterà ad Iniesta per interrompere il dominio di Messi, suo compagno al Barcellona? 3 nomi, altrettanti interrogativi, uno solo vincerà il Pallone d’oro 2012. Negli ultimi 4 anni tale premio se lo sono ripartito i due giocatori più forti al mondo: Messi e Cristiano Ronaldo. Il fenomeno portoghese ha aperto le danze nel 2008 mentre il numero 10 blaugrana l’ha conquistato nelle ultime 3 stagioni. Messi va a caccia del quarto pallone d’oro, impresa mai riuscita a nessuno. Platini, Cruijff e Van Basten sono fermi a quota 3. Il campione argentino ha nei piedi le qualità per vincerne altri ma il 2012 sembrerebbe non essere l’anno buono per tale record. Se il pallone d’oro simboleggia il miglior giocatore dell’anno solare quest’anno il premio dovrebbe andare ad un suo compagno di squadra: Andres Iniesta. Il centrocampista delle furie rosse ha conquistato da protagonista con la Spagna i campionati europei, evento calcistico più rilevante del 2012. Le premesse per il primo pallone d’oro firmato Iniesta ci sono tutte, Messi permettendo.

  • John Terry squalificato 4 giornate per insulti razzisti verso Anton Ferdinand

    John Terry squalificato 4 giornate per insulti razzisti verso Anton Ferdinand

    A quanto pare John Terry, il quale ha dato nei giorni scorsi l’addio alla Nazionale, se l’aspettava e infatti la squalifica per gli insulti razzisti è arrivata: la Football Association nelle ore appena trascorse ha messo fuori uso il capitano dei blues per ben 4 partite a causa delle accuse che pochi mesi fa avevano sovrastato l’ex capitano dell’Inghilterra. Tutti si ricorderanno della partita avvenuta nella scorsa stagione tra il Chelsea e il QPR dove John Terry si scontrò con Anton Ferdinand per un banale motivo, arrivando però a rivolgergli pesanti offese a sfondo razzista.

    Nei mesi scorsi il tribunale di Westminster aveva assolto il difensore inglese per mancanza di prove reali in quanto non si riusciva a decifrare in modo corretto il labiale, ma a quanto pare la Football Association ha voluto andare fino in fondo eseguendo un’accurata indagine: così ora il tecnico Roberto Di Matteo dovrà fare a meno del suo pupillo ed inoltre Terry dovrà pagare ben 220 mila sterline di multa.

    Come per ogni squalifica però c’è la possibilità di fare ricorso entro i 14 giorni successivi dalla sentenza e sicuramente Roman Abramovic non perderà nemmeno un minuto del tempo utile: importanti sono infatti i match che il Chelsea dovrà affrontare nelle prossime giornate e i Blues non possono di certo permettersi di presentarsi senza Terry contro formazioni come quella del Manchester United, dell’Arsenal e del Tottenham.

    John Terry © IAN KINGTON/AFP/GettyImages

    Unica cosa certa è che ora Anton Ferdinand, il quale si era rifiutato di dare la mano sia a Terry che ad Ashley Cole all’inizio di questo campionato, sarà felice di questa decisione che lo vede uscirne vincente anche se inizialmente lui non aveva alcuna intenzione di procedere penalmente ma sembra sia stato costretto dal proprio agente. Ora staremo a vedere quale sarà la mossa di Abramovic che tenterà il tutto e per tutto per non dover fare a meno dell’inglese durante i prossimi impegni.

  • Chelsea-Juventus, le pagelle. Vidal mostruoso, serata no per Pirlo

    Chelsea-Juventus, le pagelle. Vidal mostruoso, serata no per Pirlo

    Ecco i giudizi relativi a Chelsea-Juventus. Tra i bianconeri in grade evidenza, oltre ai marcatori Vidal e Quagliarella, anche Chiellini. Male invece Pirlo e Asamoah. Dall’altro lato grandi prove per Oscar e Ivanovic mentre sono apparsi in ombra sia Torres che Lampard.

    PAGELLE JUVENTUS:
    Buffon 6,5: E’ attentissimo, compie qualche buon intervento e non si fa mai sorprendere. Infonde grande sicurezza all’intero reparto difensivo, per non dire a tutta la squadra. Sui gol non può fare veramente nulla.

    Barzagli 6,5: Non concede spazio a Torres e Mata, chiudendo con grande mestiere ogni varco. Quando non ci arriva con la velocità infatti usa l’esperienza. Lì dietro sembra davvero indispensabile.

    Bonucci 6: Lì dietro è il meno positivo. Lasciando da parte la deviazione sul primo gol di Oscar sembra non riuscire ad azzeccare mai un lancio quando si trova ad impostare. In chiusura, a volte con un pizzico di fortuna, riesce però a fare il suo.

    Chiellini 7: Instaura una lotta aerea con Torres ma si sbatte da una parte all’altra della difesa uscendo anche per raddoppiare la marcatura sulla sinistra quando Asamoah va in difficoltà. Giganteggia nel reparto arretrato.

    Lichtsteiner 6,5: Cole è avversario tosto ma ha il merito prima di contenerlo e poi di puntarlo e superarlo. Diverse volte infatti si trova nei pressi dell’area di rigore avversaria. Cala nella ripresa, ma ci sta. Dal 32′ st Isla sv: Troppo poco in campo per esprimere un giudizio.

    Arturo Vidal © Clive Rose/Getty Images

    Vidal 7,5: Mostruoso. Manca lui dal campo e la Juventus subisce il gol. Rientra zoppicando ma trova la forza di fare il gol e rimanere in campo per tutti i 90’ A centrocampo è un moto perpetuo, ruba palloni su palloni e trasmette grande grinta ai compagni.

    Pirlo 5: Uno dei peggiori Pirlo versione bianconera. Non ne azzecca una perdendo diversi palloni, alcuni dei quali pericolosi. Ma una giornata storta ci può stare. Certo, se anche lui si sarebbe espresso al top per il Chelsea sarebbero stati dolori.

    Marchisio 7: Se sotto porta si dimostra per l’ennesima volta titubante, nelle vesti di assist man è implacabile. Prima appoggia a Vidal la palla del 2-1, poi vede in profondità Quagliarella per il 2-2. Una gara molto positiva.

    Asamoah 5,5: Riesce a sfondare davvero con il contagocce sulla sinistra. O per meglio dire lo fa solo nel finale, anche se sulla sua corsia trova un grande Ivanovic. Forse tradito dall’emozione si esprime sotto la sufficienza.

    Vucinic 5,5: Si danna l’anima avanti e indietro ma la porta sembra non vederla mai. Ha una sola chance, nel primo tempo, ma la spreca malamente. C’è da dire che i difensori del Chelsea lo circondano e non gli danno scampo. Dal 40′ st Matri sv: entra a risultato acquisito.

    Giovinco 5: Si dimena in mezzo alla difesa del Chelsea che lo sovrasta in lungo e in largo. Poteva essere una gara importante per lui, ma ancora una volta non convince. Dal 29′ st Quagliarella 7: Era finito nel dimenticatoio. Ma Carrera lo ripesca e lui ripaga con un gol e un incrocio. Una serata magica per il giocatore napoletano che complice il momentaccio di Giovinco potrebbe ritagliarsi grande spazio.

    Carrera 7: Azzecca il cambio decisivo e incita la squadra anche quando è sotto di due gol. Esordio europeo da incorniciare per lui.

    PAGELLE CHELSEA
    Ivanovic 7: Sempre preciso, riesce ad arginare con grande facilità Asamoah. Si sgancia e prova anche il tiro in una circostanza, ma Buffon gli nega la grande gioia.

    Lampard 5,5: Dovrebbe fare la differenza in mezzo al campo ma invece appare piuttosto opaca la sua prova.

    Oscar 8: Scende in campo quasi a sorpresa ma dopo il primo gol fortunoso si ripete con una rete veramente da incorniciare. Un’arma in più per Di Matteo.

    Torres 5: Nulla da eccepire sull’impegno, ma gira praticamente a vuoto. Qualche pallone lo prende ma verso Buffon mai una conclusione.

    Di Matteo 6: Azzecca la mossa di Oscar titolare ma nella ripresa sbaglia ad arretrare cosi tanto il baricentro consentendo alla Juventus di venir fuori.

    Gli altri: Cech 6; Ivanovic 7, David Luiz 6, Terry 5,5, Cole 6; Mikel 6, Lampard 5,5; Ramires 5,5 (24′ st Bertrand 5,5), Oscar 8 (29′ st Mata 6), Hazard 6,5; Torres 5.

    Chelsea-Juventus il commento della partita

  • La Juve non muore mai, Oscar illude il Chelsea

    La Juve non muore mai, Oscar illude il Chelsea

    Era probabilmente l’esordio che i tifosi bianconeri sognavano. La Juventus dopo una prestazione di grande personalità esce imbattuta da Stamford Bridge e conquista un punto preziosissimo in casa dei campioni d’Europa del Chelsea. Un pareggio griffato da Vidal e Quagliarella capaci di rialzare da terra una Juventus stordita dopo il micidiale uno due di Oscar alla mezz’ora del primo tempo. Ma la rete del cileno, dolorante alla caviglia ma stoico nel rimanere in campo, ha permesso alla Juventus di giocare un secondo tempo d’assalto alla ricerca del pari. L’ingresso di Quagliarella in tal senso è stato azzeccato, e per poco il giocatore napoletano non ha firmato addirittura la marcatura del sorpasso.

    Ma come inizio può andar bene così. Un premio per i tanti tifosi bianconeri che hanno incitato la squadra dall’inizio alla fine nella trasferta londinese ma anche per Conte, costretto a seguire la squadra dalla tribuna marcato stretto dall’Uefa. Al di là dei gol si è vista una Juventus tutt’altro che passiva. Il team bianconero ha cercato di fare gioco nonostante la serata no di alcuni uomini chiave come Pirlo e Asamoah, oltre ad un attacco che in fase conclusiva ha fatto veramente poco con Giovinco e Vucinic parecchio in ombra. Ma la cosa che fa ben sperare i bianconeri è che nonostante tutto si è riusciti a disputare una gara alla pari con la squadra campione d’Europa.

    Il Chelsea dal canto suo ha concentrato troppo il proprio gioco, specie sino al 2-0, sui cross per Torres, chiuso comunque bene dalla difesa bianconera. Ed in effetti i due gol del brasiliano Oscar sono arrivati per vie centrali. Ma andiamo alla gara. Carrera conferma l’undici della vigilia, con i cosiddetti titolarissimi tutti presenti. Dall’altro lato Di Matteo schiera a sorpresa il brasiliano Oscar al posto di Mata, quest’ultimo non al top. Una mossa che si rivelerà decisiva. In avvio il Chelsea prende l’iniziativa del match cercando di cogliere d’infilata la Juventus sulle corsie laterali, cercando sempre la giocata su Torres che oltre a prendere qualche palla di testa non fa tanto, chiuso com’è da Barzagli, Chiellini e Bonucci. Ma i bianconeri non solo non si fanno sorprendere, ma pungono pericolosamente anche di rimessa.

    L’esultanza di Fabio Quagliarella © Mike Hewitt/Getty Images

    E per due volte potrebbero passare in vantaggio con altrettanti inserimenti di Marchisio e Vucinic, ma prima c’è Cech a chiudere e poi è la mira del montenegrino ad essere sbagliata. Occasioni da non fallire contro una squadra dalla caratura del Chelsea che subito dopo punisce i bianconeri: su un tiro all’apparenza innocuo di Oscar da fuori Bonucci ci mette il piede deviando in maniera decisiva il pallone alle spalle di Buffon, con la Juve in quel momento in dieci uomini per via di un infortunio alla caviglia subito da Vidal poco prima. Nemmeno il tempo di riprendersi dallo shock che i piemontesi prendono il secondo schiaffone.

    Ma stavolta Oscar è tutt’altro che fortunato in quanto sfrutta un pallone involontariamente arrivatogli da Bonucci e con un favoloso tiro a giro infila Buffon sul palo lontano. Un 2-0 che annichilisce una Juve sin lì tutt’altro che negativa. Intanto Vidal, dopo l’1-0, rientra in campo ma zoppicante. Dalla panchina bianconera si alzano Isla e De Ceglie per riscaldarsi ma il cileno si sa, è uno che difficilmente molla. Tanto che qualche istante dopo sfrutta un assist di Marchisio e dal limite trova quel gol che riapre la gara e che sembra rinvigorirlo, tanto da non fargli lasciare il campo.

    Nella ripresa è la Juve a far la partita, ma manca la profondità. Asamoah sulla sinistra spinge poco, Pirlo in mezzo fa fatica ad inventare. L’unico a proporsi è Lichtsteiner sulla destra, con Vidal che in mezzo al campo è un leone. Il Chelsea si vede solo di rimessa e ci prova con Ivanovic ma senza pretese. Dall’altra parte invece c’è un buon inserimento di Marchisio ma nulla più. Giovinco fa a sportellate, per quanto riesce, ma non è efficace. Anzi. Vucinic dal canto suo prova ad inventare, ma intorno a lui si crea un capannello di uomini ogni qualvolta prende palla. E ciò lo condiziona parecchio.

    Carrera a questo punto cambia inserendo Quagliarella al posto di Giovinco mentre Mata rileva Oscar. Gli ultimi due ingressi in campo saranno decisivi. Il giocatore di casa infatti spreca in contropiede la palla del 3-1 e lo juventino puntualmente punisce gli inglesi scattando sul filo del fuorigioco a siglando il 2-2 sotto le gambe di Cech. Stavolta sotto shock ci va il Chelsea che per poco non subisce la rimonta completa con il tiro a giro di Quagliarella che si stampa sulla traversa. Finisce con un 2-2 che al di là del punto permette alla Juventus di continuare a sognare: la personalità e il carattere sono da grande squadra e i margini di miglioramento sono tanti.

  • Juventus in formazione tipo nella tana del Chelsea

    Juventus in formazione tipo nella tana del Chelsea

    Ben 1016 giorni. Tanto è passato da quell’8 dicembre del 2009, l’ultima volta in cui la Juventus ascoltò la musichetta Champions. Era la sesta sfida del girone eliminatorio, ma finì male, molto male. Un 4-1 interno contro il Bayern Monaco che estromise i bianconeri dalla massima competizione europea. Poi le due mancate qualificazioni alle edizioni successive, figlie di campionati sciagurati, prima dello scudetto del maggio scorso che è valso il ritorno di una delle squadre più titolate d’Italia nell’olimpo del calcio continentale. Certo è che per i piemontesi il ritorno in Champions League non sarà dei più semplici visto che si troveranno davanti i campioni in carica del Chelsea, peraltro in trasferta, allo Stamford Bridge. Ma la Juventus di Antonio Conte, o di Massimo Carrera se preferite, non sembra avere timori in tal senso.

    La vigilia infatti è scivolata via con il gruppo bianconero carico a mille in vista di questo appuntamento che i tifosi sognavano da tempo. Nessuna paura dunque, nonostante sulla carta l’avversario un po’ ne dovrebbe incutere. E forse questa potrebbe essere la chiave per Buffon, alla presenza numero 400 con la maglia bianconera, e compagni che sognano di cominciare la stagione europea con un risultato positivo. Un precedente con il Chelsea c’è, e non è nemmeno molto lontano nel tempo. Tra febbraio e marzo del 2009 infatti le due squadre si affrontarono per gli ottavi di finale. Dopo la vittoria del Chelsea a Londra per 1-0 la Juve diede filo da torcere al ritorno a Torino ma il 2-2 non basto al fine di evitare l’eliminazione.

    Gianluigi Buffon © GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    In vista di questo match Conte, che guarderà la partita marcato a uomo dalla Uefa, e Carrera, avranno a disposizione l’intera rosa eccezion fatta per Pepe, ancora fermo ai box per infortunio. Ovviamente lo schieramento sarà diverso da quello che ha iniziato la partita in casa del Genoa domenica pomeriggio e anzi, sarà simile a quello che ha finito la partita del Ferraris. Previsti infatti i rientri dal 1’ dei vari Lichtsteiner, Vidal, Asamoah e Vucinic. Squadra che dunque scenderà in campo con il classico 3-5-2. In porta Buffon, a protezione dello stesso ci saranno Barzagli, Chiellini e Bonucci. In mezzo al campo sarà, come al solito, Pirlo a dettare i tempi con Vidal e Marchisio ai suoi lati. Sugli esterni invece si punterà su Lichtsteiner e Asamoah mentre in avanti agiranno Giovinco e Vucinic. Insomma, la Juventus che non ha avuto sin qui rivali in Italia si metterà in gioco anche in Europa.

    Dall’altro lato Di Matteo schiererà i suoi con un più quadrato 4-2-3-1. Davanti a Chec spazio a David Luiz e Terry come centrali, con Ivanovic e Cole laterali. Davanti alla difesa ci sarà Mikel unitamente a Lampard, giocatore che ispira l’intera manovra degli inglesi. Dietro all’unica punta Torres invece ecco il trio formato da Ramires, Mata e Hazard.

    Le probabili formazioni di Chelsea-Juventus:
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, David Luiz, Terry, Cole; Mikel, Lampard; Ramires, Mata, Hazard; Torres. In panchina: Turnbull, Azpilicueta, Cahill, Bertrand, Oscar, Moses, Sturridge. Allenatore: Di Matteo
    JUVENTUS (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner; Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Giovinco, Vucinic. In panchina: Storati; Lucio, Giaccherini, Isla, Caceres, Matri, Quagliarella. Allenatore: Carrera

  • Supercoppa Europea, un immenso Falcao annichilisce un brutto Chelsea

    Supercoppa Europea, un immenso Falcao annichilisce un brutto Chelsea

    A Montecarlo è andata come nessuno si aspettava. L’Atletico Madrid, guidato da un immenso Falcao, annienta un brutto Chelsea e conquista la Supercoppa Europea. I favori del pronostico erano tutti a favore del Chelsea, autore di un ottimo mercato estivo con gli inserimenti di Oscar, Marin e soprattutto il francese Hazard ma sul campo i valori si sono rovesciati e il bomber colombiano ha messo in mostra tutto il suo potenziale portando la squadra spagnola alla conquista della coppa. Non sarà contento il presidente russo, Roman Abramovich, che vede nel giro di qualche settimana svanire Supercoppa Inglese e Europea e mette a rischio la posizione dell’attuale allenatore, l’italiano Roberto Di Matteo.

    Partita a senso unico dal primo all’ultimo minuto, con un Chelsea che sembra avere la testa da un’altra parte e l’Atletico Madrid che copre bene tutto il campo e si appoggia alla classe, alla freddezza, alla voglia di gol di Radamel Falcao che segna in tutti i modi, con un leggero tocco sotto, con un tiro a giro da fuori area e con un diagonale di potenza. Tutto facile per gli spagnoli che nel giro di 45 minuti chiudono la pratica e concludono il primo tempo sullo 0-3 (tripletta del colombiano), poi nella seconda frazione aumenta il divario un gol fortunoso di Miranda e la reazione inglese è tutta in un calcio d’angolo dove Cahillsfrutta al meglio una mischia per superare Courtois (portiere dell’Atletico Madrid ma di proprietà del Chelsea!).

    Radamel Falcao © VALERY HACHE/AFP/GettyImages

    PAGELLE SUPERCOPPA EUROPEA

    Falcao 10: Non ci sono parole per descrivere questo giocatore che trascina in ogni occasione l’Atletico Madrid (e nel recente passato il Porto). Se Cavani ha appena firmato un contratto con clausola da 63 milioni di euro, quanto è valutato il colombiano? Tornado.
    Torres 5: Prestazione incolore, causata forse dall’emozione di rincontrare per la prima volta la squadra con la quale è cresciuto e diventato capitano a soli 19 anni. Chi l’ha visto.
    Adrian Lopez 7.5: Instancabile, punta e supera in ogni circostanza Ivanovic che passa una serata da incubo. Motorino.
    Cahill 6: La sufficienza è per la rabbia con cui cerca e scarica in fondo alla rete il pallone dell’ 1-4. Giornata no.
    Hazard 4.5: Il francese, dopo un inizio di campionato spettacolare, si perde in Supercoppa. Mai uno scatto, un dribbling o una giocata. Inconsistente.
    Di Matteo 4: Presenta un Chelsea inguardabile, senza anima e cuore che viene distrutto. A rischio esonero? Da rivedere.
    Simeone 9: Squadra perfetta. Occupa al meglio il campo, grinta e cattiveria agonistica degni del “cholo” che in campo dava tutto. Re.

    TABELLINO CHELSEA – ATLETICO MADRID 1-4

    Chelsea (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, Cahill, David Luiz, A. Cole (90′  Bertrand); Lampard, Mikel; Ramires (46′ Oscar), Mata (37′ st Sturridge), Hazard; Torres.
    Atletico Madrid (4-2-3-1): Courtois; Juanfran, Miranda, Godin, Filipe Luis; Suarez, Gabi; Adrian Lopez (56′ C. Rodriguez), Koke (82′ R. Garcia), Arda Turan; Falcao (87′ Emre).
    Marcatori: 7′, 19′ e 45′ Falcao (A); 61′ Miranda (A); 75′ Cahill (C).

    Highlights Chelsea – Atletico Madrid
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  • Community Shield al Manchetser City di Mancini. Chelsea battuto 3-2

    Community Shield al Manchetser City di Mancini. Chelsea battuto 3-2

    Grazie ad uno splendido secondo tempo il Manchester City di Roberto Mancini batte il Chelsea per 3 a 2 e si aggiudica la Community Shield. Un match dai due volti: non eccezionale nel primo tempo, ricco di gol ed emozioni nella ripresa. A pesare tantissimo sull’economia della gara il rosso rimediato da Ivanovic, difensore del Chelsea, quando mancavano pochi minuti alla fine del primo tempo con i suoi avanti di un gol messo a segno da Torres. Nella ripresa infatti i ragazzi di Mancini si scatenano e nel giro di un amen Tourè, Tevez e Nasri ribaltano il punteggio.

    Tocca a Bertrand riaprire i giochi quando ormai però è troppo tardi. Privo di alcuni elementi importanti, Balotelli su tutti, il City sembra avere la gara in mano ma non riesce a pungere. Ed è cosi che al 39’ il Chelsea di Di Matteo ne approfitta portandosi in vantaggio con Torres, il quale si presenta a tu per tu con il portiere avversario Pantilimon e lo supera con un bel tocco di precisione. Ivanovic appena 3’ dopo fa un brutto fallo e l’arbitro lo espelle anche se in questo caso, a differenza di quanto accaduto ieri nella Supercoppa Italiana, non si vedono sceneggiate, con il solo Terry che va a protestare con l’arbitro Friend.

    Manchester City alza la Community Shield © David Rogers/Getty Images

    Ramires occupa lo spazio lasciato vuoto da Ivanovic ma al 9’ della ripresa ecco il pareggio ad opera di Tourè il quale con un gran tiro mette fine ad una azione insistita. Passano altri 5’ e si concretizza il sorpasso: Tevez ammattisce la difesa dei londinesi e a centro area lascia partire un gran tiro che beffa Cech sotto l’incrocio dei pali. Pochi giri di lancette e Nasri chiude i conti approfittando di un cross dal fondo di Kolarov. Il Chelsea tira fuori l’orgoglio e Bertrand riapre i conti grazie ad un tiro senza pretese che Pantilimon respinge corto proprio sui piedi del marcatore. Non accade più nulla con il Chelsea che non ha le forze di pareggiare i conti: la Community Shield va al Manchester City.

    Video Manchester City-Chelsea highlights
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  • Ancora Emanuelson, Milan batte Chelsea 1-0

    Ancora Emanuelson, Milan batte Chelsea 1-0

    Seconda vittoria consecutiva per il Milan. Dopo il successo in terra europea contro lo Schalke 04, i rossoneri battono con lo stesso risultato il Chelsea (1-0), grazie alla rete di un sempre più convincente Emanuelson, match-winner anche contro i tedeschi dell’ex Huntelaar. Vittoria che non può far altro che accrescere l’ottimismo a Milanello, sebbene i tifosi del Diavolo non riescano ancora a gioire per le note vicende di mercato, che hanno strappato alla rosa due calciatori simbolo come Thiago Silva e Zlatan Ibrahimovic. Il nuovo gruppo appare in crescita, sia dal punto di vista atletico che sotto l’aspetto del gioco. Acerbi e Traorè, fin qui tra le note più negative del post trofeo Tim, hanno mostrato qualche lieve segnale di ripresa. Ma il protagonista è ancora lui, Emanuelson.

    Paese che vai, vittoria che trovi. Motto che, negli ultimi anni, mal si adattava ai colori rossoneri. L’estate 2012 del Milan sembra però nata sotto una stella diversa. In molti si ricorderanno la scoppola di ancelottiana memoria subita ad opera del Chelsea qualche anno fa (agosto 2008), preludio della crisi europea scoppiata negli anni a venire. Ieri invece, davanti a 57 mila spettatori made in Usa, i rossoneri hanno forse chiuso un cerchio, che di magico ha avuto ben poco.

    urby emanuelson | ©Chris Trotman/Getty Images

    Interessante la proposta tattica di Massimiliano Allegri, che per una notte d’estate è tornato al 4-3-2-1, il modulo del miglior Milan in Europa tra il 2003 e il 2007. Lasciatosi ammagliare dalla Spagna, anche il tecnico livornese si è affidato ad un falso nueve, Boateng, che spesso copriva il ruolo di attaccante con Emanuelson ed El Shaarawy pronti ad allargarsi sulle fasce per duettare con il ghanese. Lezione da prendere e portare a Milanello, come pacchetto regalo. E se vogliamo aggiungiamoci pure l’ottima prestazione di Bonera, che quest’anno rappresenta una sorta di “ultimo dei moicani”, dal momento che in difesa è rimasto l’unico ad aver alzato la Coppa Campioni in quel di Atene. Esordio convincente anche per Montolivo, schierato come playmaker basso davanti alla difesa. Prendere e portare a casa.

    GLI HIGHLIGHTS DELL’AMICHEVOLE MILAN-CHELSEA (1-0)
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  • Tottenham, accordo con Villas Boas

    Tottenham, accordo con Villas Boas

    E’ proprio strano il destino. Il prossimo allenatore del Tottenham Hotspur sarà con molta probabilità Andrè Villas Boas che erediterà la panchina lasciata vacante da Harry Redknapp. Lo Special Two ha trovato l’accordo con gli Spurs e firmerà un contratto triennale con la squadra che ha terminato quarta nell’ultima Premier League. Chissà cosa staranno pensando i tifosi del Tottenham, che non vedranno la loro squadra giocare in Champions League proprio per colpa dell’ex squadra di Villas Boas. Sicuramente avrebbero preferito che lo Special Two fosse rimasto fino al termine della stagione ad allenare i blues visto che probabilmente adesso staremmo parlando di un Tottenham quarto e qualificato per la Champions League 2012/2013 e un Chelsea non campione d’Europa. Ma la storia non si cambia e quindi adesso parliamo del futuro di Andrè Villas Boas, che ritornerà a sedere su una panchina di un club inglese senza dover nemmeno cambiare città.

    Andre Villas Boas © IAN KINGTON/AFP/Getty Images

    La prossima avventura dell’ex tecnico del Porto inizierà ancora in una squadra di Londra, precisamente il Tottenham e per il tecnico portoghese dopo il flop sulla panchina blues c’è la possibilità di dimostrare che le vittorie ottenute 2 anni fa sulla panchina del Porto non sono un caso isolato ma la dimostrazione delle qualità di un allenatore alquanto carismatico. Certo è che non allenerà i vari Drogba, Lampard, Terry e così via ma questo potrebbe essere un vantaggio visto il feeling mai nato nella sua esperienza infelice al Chelsea proprio con i senatori dello spogliatoio blues.

    Tuttavia lo Special Two avrà a disposizione grandi campioni come Gareth Bale, Rafael Van der Vaart e Luka Modric e anche grazie al loro apporto tenterà di riportare gli Spurs nella massima competizione europea per club che ha visto il Tottenham arrivare fino ai quarti di finale nella stagione 2010/2011. Dopo il benservito riservatogli da Abramovic nello scorso mese di marzo e dopo aver visto i suoi ex giocatori rinsavire e salire sul gradino più alto d’Europa, lo Special Two è pronto a servire la sua vendetta. I prossimi derby di Londra tra Chelsea e Tottenham si preannunciano infuocati e a sfidarsi saranno Villas Boas e il suo ex vice Roberto Di Matteo, colui che ha costruito le sue fortune sulle macerie della gestione del portoghese.