La stagione del Chelsea si tinge sempre più a tinte fosche dopo l’ennesima delusione rimediata nella semifinale di andata della Coppa di Lega contro il tutt’altro che irresistibile Swansea, con la sconfitta maturata con punteggio di 2-0, compromettendo il cammino nel trofeo Nazionale che, perlomeno, avrebbe potuto dare un po’ di respiro alla squadra di Benitez dopo le cocenti eliminazioni dalla fase a gironi della Champions League e la sconfitta in finale al Mondiale per Club nel mese di Dicembre.
La delusione e l’amarezza continuano ad essere, dunque, i sentimenti prevalenti in casa Chelsea e potrebbero fare da preludio all’ennesimo cambio in panchina, con il benservito a Benitez che in questa stagione è subentrato in corsa dopo l’addio a Roberto Di Matteo – che pure era stato in grado di regalare la Champions dello scorso anno alla bacheca del club di Roman Abramovich – a seguito della sconfitta contro la Juventus nel girone di Champions League che, di fatto, ha condannato i Blues all’eliminazione dalla coppa dalle grandi orecchie.
I campioni d’Europa in carica, dunque, stanno attraversando un tunnel nero e lunghissimo, dal quale non riescono più a venir fuori, al punto che gli stessi tifosi inglesi – notoriamente caratterizzati da grande sportività che gli consente di restare vicini alla squadra anche nei momenti di difficoltà – nella gara di ieri contro il Swansea hanno iniziato a fischiare sonoramente i Blues e rivolgere cori, anche molto pesanti ed offensivi, all’indirizzo di Rafa Benitez, – “Rafa non ti vogliamo” – invocando anche il nome di Roberto Di Matteo e Josè Mourinho, due dei tecnici più amati dal pubblico dello Stamford Bridge. A questo, si è poi aggiunto il supporto del pubblico che si è schierato unanimemente al fianco di Frank Lampard, invocandone il nome e chiedendo di farlo entrare in campo, mostrando un altro segnale di profondo scontento in relazione alla decisione della società di non proporre al centrocampista il rinnovo contrattuale, lasciando andar via a parametro zero a fine stagione una delle bandiere storiche del Chelsea.
Molti segnali di scricchiolii davvero pericolosi che, se ignorati, potrebbero rendere ancora più caldo il clima attorno alla squadra, ancor di più se il rendimento in campo dovesse continuare ad essere così negativo e se il tecnico Rafael Benitez continuerà a sminuire il problema, un po’ a voler “nascondere la testa sotto la sabbia”, archiviando la sconfitta di ieri con serenità e “soddisfazione per come ha giocato la squadra, che ha dominato la partita e tirato in porta ben 23 volte”.
A questo punto, dunque, sarebbe più opportuno prendere atto e riconoscere le difficoltà della squadra che appaiono primariamente di natura caratteriale, causate anche dal cambio di guida tecnica e dalla difficoltà di reggere il confronto con le aspettative dell’ambiente, abituato a competere ad altissimi livelli nell’era dei milioni di Abramovich e che, ora, riversa la sua delusione su quello che appare – come sempre – il capro espiatorio per eccellenza, ossia il tecnico Benitez.
Non è escluso, però, che anche lui possa pagare per tutti e che presto vi possa essere un nuovo comandante per la nave Chelsea che, al momento, sembra realmente affondare a picco.
Didier Drogba sembraavere un’incredibile nostalgia dell’Europa ed, approfittando della sosta invernale del campionato cinese, ha deciso di compiere un tuffo nel suo recente passato e di tornare a Londra, sponda Chelsea, per una visita di cortesia ai suoi ex compagni di squadra. Ma, ogni visita che si rispetti non può non prevedere un “dono” e, dunque, il generoso Drogba non ha badato a spese, regalando ai i componenti della squadra che sei mesi fa trionfò in Champions League, un anello dal valore di circa 800 mila sterline, tempestato di zaffiri e diamanti.
Un presente importante e, forse, “anche un po’ truzzo” – come definito dalla giornalista di Sky Sport Lia Capizzi – che riporta la scritta “Uefa Champions League 2011-2012” con in evidenza le stelle nella parte superiore, sul quale non poteva mancare certamente il nome della squadra, ovvero il Chelsea e, per ognuno, il proprio nome e numero di maglia, oltre che il punteggio finale e alla data della finalissima vinta dai Blues contro il Bayern Monaco. Un anello che ricorda lo stile Nba&Nfl e che, nell’idea di Drogba, dovrà essere un simbolo “per ricordare quel momento” con estremo orgoglio per ciò che il club ha raggiunto in quella magica notte del trionfo europeo.
Drogba anello regalo al Chelsea per ricordare la Champions | foto dal web
La squadra ha organizzato, così, una grande cena per l’occasione, presso il prestigioso “Chelsea Harbour Hotel” alla quale risaltava l’assenza di due importanti componenti: Fernando Torres e l’ex tecnico Roberto Di Matteo. Le malelingue ed i tabloid inglesi si sono già scatenati per cercare di indagarne le cause, scavando in quelli che – nella scorsa stagione – potevano essere i possibili dissapori tra Drogba e Torres che, con Di Matteo in panchina, si sono contesi a lungo la maglia da titolare, anche se – a conti fatti – era l’ivoriano a risultare sempre decisivo con i suoi gol soprattutto in Champions League.
Anche se Didier Drogba ha lasciato i Blues, non è escluso che su Fernando Torres pesi ancora quel confronto, considerando il difficile momento della squadra di Benitez e le responsabilità che molti gli attribuiscono, anche all’interno dello spogliatoio: in tal senso, basti pensare alle recenti dichiarazioni di Mata, trequartista del Chelsea, che ha rivelato come la partenza di Drogba sia stato uno shock per tutta la squadra, considerando che il gioco del Chelsea era creato su misura per le caratteristiche dell’ivoriano al quale “bastava dare la palla e sapevi che poteva rendersi pericoloso” sottolineando che, nonostante il grande valore del Nino spagnolo, “Torres non è Drogba”. Un commento lapidario che, di certo, l’attaccante spagnolo non avrà gradito e che lascia comprendere in maniera nitida, se ce ne fosse ancora bisogno, quale fosse il peso in squadra di Drogba e quale vuoto abbia lasciato la sua partenza.
Dal canto suo, Didier Drogba sembra essere ancora profondamente legato all’ambiente dei Blues e l’anello appena donato non è altro che un ulteriore di conferma di questo. Ma, se la parentesi londinese è ormai conclusa, la sua nostalgia per il calcio europeo potrebbe essere colmata con l’approdo alla Juventus, che insegue il bomber ivoriano ed i suoi gol, e pare abbia offerto al fratello-agente del calciatore una proposta di sicuro interesse: contratto di un anno e mezzo a sei milioni di euro a stagione: la presenza della Juventus negli ottavi di Champions League potrebbero solleticare in Drogba la voglia di tentare un’altra cavalcata europea.
Quando Roberto Di Matteo sostituì Villas Boas sulla panchina del Chelsea nella scorsa stagione tutti gli addetti ai lavori l’avevano definita come una scelta momentanea per concludere nel migliore dei modi la stagione prima di dar via ad un nuovo corso. Il tecnico italiano invece mise qualsiasi esperimento tattico, abbandonò l’idea del bel gioco affidandosi ciecamente alla Vecchia Guardia dei Blues arrivando così fino a vincere la Champions League. La Coppa dalla grandi orecchie è stato un traguardo storico per il Chelsea che nell’ultimo decennio aveva investito tantissimo andandoci vicino senza però riuscirci a sollevarla.
La nuova stagione non poteva così iniziare con Roberto Di Matteo in panchina, senza Didier Drogba ma con due pedine nuove di assoluto valore: Hazard e Oscar. Sulla carta il Chelsea alla solidità della scorsa stagione, grazie agli innesti di qualità doveva migliorare nel gioco e nel controllo delle partite ma in realtà la squadra non riuscì mai a convincere del tutto e il tracollo dello Juventus Stadium convinse Abramovic a cambiare la guida tecnica del Chelsea.
Tra gli spalti di Upton Park quest’oggi si potevano contare tantissimi cartelli con su scritto “Rafa OUT” a dimostrazione che i tifosi del Chelsea mal sopportano la gestione Benitez che adesso è chiamato al riscatto in Champions League per non rischiare un clamoroso e prematuro esonero.
Calcio Estero. Fantastico week end in tutta Europa. Se in Italia ieri notte abbiamo potuto assistere ad un discreto big match come Milan-Juventus (finito 1-0), in Inghilterra l’attesa era per la sfida Chelsea-Manchester City. Poteva essere un match tra allenatori italiani, da una parte Di Matteo e dall’altra Mancini, ma Roman Abramovich in settimana ha pensato bene di mandar via l’ex centrocampista della Lazio (dopo la sconfitta per 0-3 contro la Juventus) e rimpiazzarlo con Benitez. La partita è finita con un noioso 0-0 e la forte contestazione dei tifosi blues contro il proprio presidente per la scelta di mandar via l’idolo Di Matteo (entrato nella storia del club inglese, vincendo una Champions League che il proprietario russo inseguiva fin dal suo insediamento) e chiamare l’ex tecnico dell’Inter, odiato per il suo passato al Liverpool.
ALTRI MATCH PREMIER – Ennesima vittoria di rimonta per il Manchester United che all’Old Trafford passa in svantaggio contro il Qpr (ultimo in classifica e con Redknapp in tribuna pronto a subentrare a Hughes sulla panchina dei londinesi) prima di ribaltare il risultato con i gol di Evans, Fletcher ed Hernandez. Pareggio a reti bianche tra Aston Villa e Arsenal, mentre la sorpresa West Bromwich(che staziona in zona Champions League) vince in trasferta contro il Sunderland per 2-4. In classifica comanda lo United, seguito a ruota da City, Bromwich e Chelsea. Più staccate Arsenal, Tottenham e Liverpool (solo 0-0 contro lo Swansea).
LIGA SPAGNOLA – Brutto stop per il Real Madrid in trasferta contro il Betis Siviglia (1-0). Ne approfittano i cugini dell’Atletico e il Barcellona (che ha mandato in campo ben 11 giocatori provenienti dalla Cantera) vincendo entrambe per 4-0 e si staccando definitivamente dalle merengues. Adesso il distacco tra i catalani e i ragazzi di Mourinho è di 11 punti. Protagonista nei blaugrana, manco a dirlo, Leo Messi, autore dell’ennesima doppietta della stagione. Tra le squadre “normali” vittoria larga del Malaga contro il Valencia (4-0) che, approfittando della sconfitta del Levante (contro il Barça), aggancia il quarto posto a pari punti con il Betis. In Liga sarà testa a testa Barcellona – Atletico Madrid oppure il Real riuscirà a tornare in corsa?
LIGUE 1 & BUNDESLIGA – Il Paris Saint Germain in campionato ritrova i tre punti e Ibrahimovic. Decisivo lo svedese nella larga vittoria per 4-0 contro il Troyes. L’ex attaccante del Milan prima manda in rete l’amico Maxwell e Matuidi, poi al 70′ e all’89’ sigla una doppietta. Ma per il primato solitario, i parigini dovranno ancora attendere, vista la vittoria di misura del Marsiglia contro il Lione. Classifica cortissima nel campionato francese, visto che tra la prima posizione e la nona ci sono solamente 6 punti di differenza e se andiamo a guardare la distanza tra il Psg e lo Sochaux (diciottesimo e in zona retrocessione) i punti di distacco sono 12!
In Germania, tutto troppo facile per il Bayern Monaco. I bavaresi distruggono con un ampio 5-0 l’Hannover e ritrovano il bomber tedesco Gomez, entrato al 66′ e autore del quinto gol dopo appena 26 secondi dal suo ingresso in campo. Il Borussia Dortmund risponde con una vittoria esterna (1-2) contro il Mainz (doppietta del solito Lewandowski), mentre lo Schalke accusa le fatiche della Champions e viene fermato in casa dall’Eintracht (1-1 il risultato finale). In classifica, comanda naturalmente il Bayern con 34 punti (11 vittorie, 1 pareggio e 1 sconfitta) seguito da Borussia Dortmund (25 punti) e dal trio Schalke, Eintracht e Bayer Leverkusen (24 punti).
Ora è ufficiale: Rafael Benitez è il nuovo allenatore del Chelsea. Dopo la sconfitta per 3-0 subita dai blues da parte della Juventus durante la gara di Champions League, Roman Abramovich non ha esitato a togliere la guida della panchina a Roberto Di Matteo, avendo già pensato di dare una scossa ai giocatori cambiando il tecnico. Il presidente del club inglese non ha lasciato molto tempo ai giornali per inventarsi probabili arrivi e, in un batter d’occhio, ha reso noto a tutti la sua decisione di affidarsi all’ex tecnico di Valencia, Liverpool ed Inter.
Per Benitez è stato scritto un contratto che si chiuderà però a giugno del 2013: l’allenatore è fuori dal giro del calcio da dicembre del 2010 quando uscì a testa bassa dal club neroazzurro di Moratti. La voglia di tornare alla guida di una squadra ha però reso impossibile il rifiuto della richiesta di Abramovic: in questi giorni lo spagnolo si trovava a Abu Dhabi per sostenere un corso di aggiornamento e ha infatti mandato i suoi rappresentanti a chiudere la trattativa.
Per il nuovo tecnico, che incontrerà la squadra domani a Cobham, non ci sarà di certo vita facile al Chelsea in quanto l’obiettivo di Abramovic è quello di vincere sempre e comunque: non bastasse a dicembre la squadra parteciperà al Mondiale per Club, titolo che è già presente nel palmares di Benitez grazie alla vittoria con l’Inter.
Importanti sono anche le voci che continuano a girare sull’argomento Pep Guardiola: secondo molti esperti del settore Benitez sarebbe stato chiamato alla guida del Chelsea per traghettare la squadra fino a giugno quando il presidente comincerà ad invogliare il tanto amato mister catalano Guardiola, corteggiato a lungo anche durante lo scorso calciomercato estivo. Nonostante le tante chiacchiere Benitez al Chelsea dovrà farsi trovare pronto già da domenica quando i blues scenderanno in campo per affrontare la capolista Manchester City in Premier League.
Il quinto martedì di Champions League ha regalato quattro nuove squadre qualificate agli ottavi di finale. Valencia, Bayern Monaco, Barcellona e Shakhtar Donetsk infatti hanno staccato il pass per il turno successivo con una giornata di anticipo. Per le altre invece ci sarà da sudare sino all’ultima giornata dove non mancheranno le lotte a distanza con un occhio alla propria partita e l’altro a quella della diretta avversaria.
GRUPPO E Lo Shakhtar tra le polemiche sbanca il campo del Nordsjaelland e conquista con un turno di anticipo la qualificazione agli ottavi. Una vittoria netta per 5-2 ma macchiata da un brutto episodio di mancato fair play da parte degli ucraini che sotto di un gol anziché restituire palla agli avversari, con tutta la squadra danese ferma, vanno in gol con Luiz Adriano. Nel bene o nel male è comunque lui il protagonista di giornata con una tripletta messa a segno che si unisce ai due gol di Willian. Il Nordsjaelland avanti due volte prima con Nordstrand e poi con Lorentzen, è costretto ad arrendersi e a perdere ogni speranza anche di terzo posto. Alla squadra di Lucescu nell’ultimo turno basterà un pari per chiudere al primo posto
Nordsjaelland – Shakhtar Donetsk 2-5
24′ Nordstrand (N), 26′, 53′ e 81′ Luiz Adriano (S), 29′ Lorentzen (N), 44′ e 50′ Willian (S)
Juventus – Chelsea 3-0
38′ Quagliarella, 61′ Vidal, 91′ Giovinco
Classifica: Shakhtar Donetsk 10, Juventus 9, Chelsea 7, Nordsjaelland 1
GRUPPO F
Tutto facile per Valencia e Bayern Monaco che scese in campo con la consapevolezza che un pareggio sarebbe bastato visto il ko del Bate Borisov contro il Lille fanno 1-1 e passano agli ottavi. Nel finale il gol spagnolo con Feghouli e la replica tedesca di Muller, con le due formazioni che si giocheranno il primo posto, a distanza, nell’ultimo turno. Nettamente favoriti i tedeschi sia perché giocano in casa e sia perché a parità di punti hanno dalla loro gli scontri diretti. A Borisov invece impresa riuscita a metà al Lille che per sperare in un posto nell’Europa League doveva vincere con tre gol di scarto. Le cose si erano messe bene nella prima mezz’ora grazie a Sibide e Bruno, ma non è arrivata la terza zampata che poteva risultare decisiva. A casa i bielorussi che per puntare agli ottavi dovevano forzatamente vincere.
GRUPPO G
Il Barcellona vince facilmente a Mosca grazie al gol di Dani Alves e alla doppietta di Messi centrando in un sol colpo primo posto nel girone e ottavi di finale con un turno di anticipo. Alle spalle dei blaugrana è testa a testa tra Benfica e Celtic: lo scontro diretto di ieri sera va ai lusitani grazie ai gol di John e Garay, intervallati da quello di Samaras, ma il discorso per il passaggio del turno è tutto da vedere. A parità di punti il Benfica è al momento avvantaggiato dagli scontri diretti ma nell’ultima giornata i portoghesi dovranno far visita al Barcellona mentre il Celtic riceveranno un già eliminato Spartak Mosca.
Spartak Mosca – Barcellona 0-3
16′ Daniel Alves, 27′ e 39′ Messi
Classifica: Barcellona 12, Benfica e Celtic 7, Spartak Mosca 3
GIRONE H
Si deciderà nell’ultimo turno la seconda squadra qualificata agli ottavi insieme al Manchester. E sarà lotta a distanza tra Galatasaray e Cluj con i turchi che però appaiono favoriti. Non tanto per la vittoria di ieri sera sullo United arrivata grazie a Yilmaz ma per via degli scontri diretti favorevoli rispetto ai rumeni che nell’ultima giornata dovranno recarsi ad Old Trafford. E non sarà facile come contro il Braga, battuto 3-1 grazie ad uno scatenato Pedro che di fatto ha messo fuori da ogni gioco europeo i portoghesi in gol con Alan.
Cluj – Sporting Braga 3-1
7′,15′ e 34′ Pedro (C), 17′ Alan (S)
Galatasaray – Manchester United 1-0
54′ Yilmaz
Classifica: Manchester United 12, Cluj e Galatasaray 7, Sporting Braga 3
Juventus-Chelsea era un match da dentro o fuori, in particolare per la squadra bianconera che aveva l’obbligo della vittoria casalinga per poi provare a conquistare la qualificazione in terra Ucraina contro lo Shakhtar di Lucescu. La sonora vittoria per 3-0 ha dato lustro al cammino europeo degli uomini di Conte, ai quali manca ora solo un punto per l’aritmetico passaggio agli ottavi ma, di contraltare, ha mietuto una vittima eccellente: Roberto Di Matteo esonerato con un lapidario comunicato apparso sul sito web della società.
Il Chelsea ha motivato la decisione presa “a caldo” con un’analisi dei risultati negativi dell’ultimo periodo della gestione Di Matteo, sottolineando la necessità di un cambio di direzione che permetta alla squadra di affrontare al meglio “questa parte essenziale di stagione“, con l’obiettivo di mantenere la squadra “il più tempo possibile nelle manifestazioni alle quali sta partecipando”. In sintesi, dunque, la dirigenza ed il presidente Roman Abramovich pare abbiano esaurito la loro dose di “tolleranza” nei confronti di Roberto Di Matteo, nonostante sia stato l’unico a realizzare l’obiettivo principale del milionario russo, ossia vincere la Champions League lo scorso anno, pur subentrando a stagione in corso al posto di Villas Boas, oltre che la settima Fa Cup della storia dei Blues. Nel comunicato, la società ha rimarcato tali successi ottenuti, ringraziando il coach per il lavoro fin qui svolto, sottolineando che il suo contributo alla storia del club “non sarà mai dimenticato”: un modo molto “british” per dare il benservito, anche se il Chelsea, proprio a causa del suo insaziabile presidente, appare come un’eccezione nel panorama della Premier League nella gestione dei tecnici, al contrario di quanto accade – per citare i due esempi più significativi – con Sir Alex Ferguson a Manchester ed Wenger all’Arsenal.
Roberto Di Matteo esonerato, dunque, per la pesante sconfitta di ieri, sommando la quasi-eliminazione dalla Champions alla situazione di campionato, considerando che in Premier League il Chelsea non riesce a vincere dallo scorso 20 Ottobre: nonostante questo, però, in classifica i blues sono in terza posizione, a tre lunghezze di distanza dal Manchester City ed a quattro dal Manchester United capolista e, nel prossimo weekend, sono attesi dallo scontro diretto con il City di Mancini che, in caso di vittoria, riporterebbe i blues in seconda posizione.
La stagione del Chelsea, dunque, non è “da buttare” ed i risultati fin qui ottenuti non giustificherebbero un esonero nel mese di Novembre, soprattutto considerando che un tecnico che riesce a vincere la Champions League(dopo i fallimenti dei suoi grandi predecessori, da Mourinho ad Ancelotti a Scolari, ndr) meriterebbe una maggiore apertura di credito. Tuttavia, il rapporto tra Di Matteo ed il presidente Abramovich sembra non sia mai stato idilliaco, soprattutto considerando la filosofia di gioco difensiva del tecnico italiano, che il petroliere russo non ha mai gradito.
Sarà stato il sistema di gioco scelto ieri allo Juventus Stadium con Torres in panchina ed il tridente leggero Hazard-Mata-Oscar in campo a condannare Di Matteo? Non è possibile affermarlo con certezza, ma potrebbe esser stata la “goccia che ha fatto traboccare il vaso”, intollerabile per un presidente che ama il gioco offensivo e spregiudicato e che vorrebbe un tecnico che assecondi le sue preferenze.
Ecco perchè, come da tempo si mormorava, il sogno di Abramovich sarebbe Pep Guardiola considerando che, in tal senso, l’ex blaugrana può fornire ampie garanzie. Tuttavia, Guardiola è impegnato attualmente nel suo “anno sabbatico a New York e, dunque, come soluzione provvisoria ed a breve termine sembra favorito lo spagnolo ex tecnico di Liverpool ed Inter Rafael Benitez, proprio in attesa dell’arrivo a giugno di Pep Guardiola.
La parola d’ordine era Vincere, non c’erano alternative e così è stato: la Juventus ha schiacciato i Campioni d’Europa con un secco 3-0 regalando ai tifosi accorsi per sostenere fino all’ultimo istante di gara la propria squadra, una delle più belle vittorie della stagione oltre alla speranza per l’accesso agli ottavi di Champions.
In uno Juventus Stadium che per l’occasione ha preso le sembianze di una bolgia, come richiesto dai bianconeri in conferenza stampa, la Juventus scende in campo con la mentalità non del “dentro o fuori” ma del “dentro a tutti i costi“. Bella, compatta, intensa e concreta, questa Juve dopo soli 5′ potrebbe tranquillamente stare sul risultato di 2-0 dapprima con Lichtsteiner che su tocco morbido di Vucinic impegna Cech costringendolo a deviare sul palo, qualche minuto dopo Quagliarella si libera al cross ed è Ivanovic che riesce a salvare in corner. Capovolgimento di fronte e su palla persa da Chiellini è Oscar che si beve la difesa bianconera lanciando Hazard il quale deve arrendersi davanti a Buffon. Lo Juventus Stadium trema per qualche istante ma poi ritorna padrone della situazione e riprende la marcia dalle parti di Cech. Ci prova debolmente Quagliarella su invito di Vidal, poi tocca a Pirlo su punizione conquistata dal cileno ma il tiro è debole e facile da parare per Cech; infine Marchisio.
Alla mezz’ora i bianconeri sembrano perdere smalto e lo dimostrano i due errori difensivi che portano a far tremare nuovamente lo Stadium specie al 35′ quando è Bonucci a mettere una pezza bloccando la conclusione a rete di Oscar.
Minuto 38′ questa volta le urla dello Stadium sono di gioia: un tiro dalla distanza di Pirlo viene leggermente toccato da Quagliarella quel tanto che basta per battere Cech. Passa circa un minuto e la Juve potrebbe raddoppiare: Asamoah crossa dalla sinistra, Luiz devia verso la sua porta ma Cole salva sulla linea. E sul capovolgimento di fronte il Chelsea si divora l’oppurtunità dell’1-1 con Buffon che viene graziato da Mata. Squadre negli spogliatoi con i padroni di casa che mantengono il vantaggio mentre dagli spalti arriva la conferma del 2-2 dello Shakthar.
Nella ripresa niente cambi per Conte e niente cambio nel registro, insomma si riprende da dove si era lasciato, con la Juve che continua a cercare il gol della tranquillità: ci prova con Vucinic e Vidal ed ancora con il montenegrino che lanciato da Quagliarella viene atterrato da Ivanovic ma per il fischietto turco è tutto regolare. Gli uomini di Di Matteo si affacciano dalle parti di Buffon con Hazard ma qui è bravo Chiellini a fermare il belga.
Di Matteo decide di richiamare Azpilicueta per Moses ma la partita cambia ancora a favore della Juve: Vucinic tocca per Asamoah che confeziona un assist perfetto a Vidal che dal limite tira in porta e, complice una deviazione di Ramires, è 2-0 per i Campioni d’Italia. Al 65′ finisce la partita di un instancabile Lichtsteiner, sostituito da Caceres mentre Di Matteo si gioca la carta Torres. All’81 è Vucinic, che durante la partita ha alternato preziose giocate a confusionari momenti di gioco, a chiedere il cambio perchè stremato, al suo posto Giovinco che nel giro di pochi minuti chiude definitivamente i conti con la palla del 3-0 anticipando l’uscita di Cech con un tocco di esterno destro. Adesso si pensa al Milan per il campionato ma la testa è già alla partita con lo Shakhtar, un punto ed accesso agli ottavi.
PAGELLE JUVENTUS-CHELSEA
Buffon 7: compie un miracolo sul risultato ancora di 0-0 su Hazard che cambia il destino del match. Il capitano trasmette sicurezza a tutto il reparto.
Lichtsteiner 7: dopo la partitaccia contro l’Inter era sparito dalla circolazione, torna alla grande stasera macinando chilometri sulla fascia di sua competenza. Un treno.
Vidal 8: il migliore in campo. Il Guerriero fa tutto, il difensore, il centrocampista e anche l’attaccante. Si sacrifica, un attimo prima lo vedi sul centrodestra, un attimo dopo sul centrosinistra a recuperare palloni, offre l’assist a Giovinco e segna il gol che di fatto taglia le gambe ai campioni d’Europa in carica, il nono in stagione. Mai gol banali, sempre decisivi. E’ ovunque.
Pirlo 6.5: il direttore d’orchestra fa il suo con Oscar che non lo molla mai. Suo il tiro che porta al vantaggio dei bianconeri grazie al tocco di Quagliarella. Alcuni passaggi sbagliati e le leggerezze commesse in mezzo al campo che potevano essere fatali.
Vucinic 6: Ancora debilitato dal virus gastrointestinale sbaglia tanto ed è impreciso sottoporta. La sua partita alterna tochi di magia a errori madornali. Esce a 10 minuti dal termine praticamente modificando la sostituzione programmata di Giovinco per Quagliarella.
Quagliarella 7,5: l’eroe di Londra si ripete anche a Torino sbloccando il risultato con una deviazione da opportunista di area di rigore su tiro di Pirlo. Sabato contro la Lazio gli era andata male con la stessa dinamica trovando la risposta di un super Marchetti, stasera Cech non ha potuto fare nulla. Nono centro stagionale per lui, siete ancora del parere che alla Juve serva un attaccante?
Cech 6: incolpevole su tutti e 3 i gol subiti dalla sua squadra. Sui primi due viene tagliato fuori da due devizioni, sul terzo tenta l’uscita disperata su Giovinco che lo beffa.
Cole 5: salvataggio sulla linea a parte il terzino è uno dei peggiori in campo. Sbaglia passaggi semplici e perde il confronto diretto con Lichtsteiner.
Ramires 6,5: senza ombra di dubbio il migliore del Chelsea, corre come un matto e lo si vede in tutte le zone del campo. Il recupero che fa su Asamoah è uno scatto degno di Usain Bolt.
Oscar 5,5: non riesce a ripetere la grande partita dell’andata quando fu autore di una doppietta. Soffre le marcature asfissianti che gli riservano i difensori della Juve.
Mata 5: un ombra, non riesce mai ad incidere. Nel primo tempo ha una buona occasione ma perde il tempo favorendo il recupero di Buffon.
Juventus (3-5-2): Buffon 7; Barzagli 7, Bonucci 7, Chiellini 7; Lichtsteiner 7 (22′ st Caceres 6.5), Vidal 8, Pirlo 6.5, Marchisio 6.5, Asamoah 7; Vucinic 6 (37′ st Giovinco 6.5), Quagliarella 7,5 (43′ st Pogba sv). A disp.: Storari, Pepe, Isla, Matri. All.: Alessio 7. Chelsea (4-2-3-1): Cech 6; Azpilicueta 5 (15′ st Moses 5.5), Ivanovic 6, Cahill 5, Cole 5; David Luiz 5.5, Mikel 5.5 (25′ st Torres 5); Ramires 6,5, Oscar 5.5, Hazard 6; Mata 5. A disp.: Turnbull, Bertrand, Romeu, Marin, Sturridge. All.: Di Matteo 5.
Tutto in una notte: la Juventus si gioca l’accesso agli ottavi di Champions League contro il Chelsea questa sera alle 20:45 in un partita dove non bisognerà fare calcoli poichè l’unico risultato disponibile, che permetterebbe alla squadra di Antonio Conte di sperare nel passaggio del turno, è la vittoria. I bianconeri, reduci dal pareggio casalingo di sabato contro la Lazio nonostante una grandissima prestazione nella quale è mancato solo il gol, vogliono dimostrare di essere in un ottimo stato di forma e cercheranno di annullare il potenziale offensivo dei Blues che dispongono di trequartisti super come Mata, Oscar e Hazard. Il leit motiv della Juventus sarà attaccare fin dal primo minuto per scardinare la difesa londinese alla ricerca dei gol che permetterebbero a Buffon e compagni di ottenere una vittoria fondamentale per le sorti del gruppo E, ma allo stesso tempo sarà necessario difendersi ogniqualvolta i temibili registi della fomrazione di Di Matteo proveranno ad andare a rete.
Nella conferenza stampa di ieri l’allenatore in seconda Angelo Alessio ha predicato calma e concentrazione per un partita da dentro o fuori che molto probabilmente pregiudicherà gran parte della stagione: il passaggio del turno, oltre ad andare avanti nella competizione più prestigiosa d’Europa, porterebbe un ritorno economico essenziale per le finanze del club, e sul campo la Juventus vuole dimostrare che in Champions può ritagliarsi un ruolo importante, giocandosi una fetta di stagione proprio contro i detentori della trofeo.
Il dubbio amletico che afflige Conte in queste ore è se impiegare o meno Mirko Vucinic, reduce da una brutta influenza che lo ha reso indisponibile per due settimane saltando oltretutto le sfide contro Nordsjaelland, Pescara e Lazio. In caso di forfait il tecnico leccese opterà per l’utilizzo dal primo minuto della coppia Giovinco-Quagliarella, ma l’allenamento sostenuto ieri dal montenegrino fa pensare ad un suo impiego fin dalle battute iniziali. Per il resto squadra confermata con Buffon tra i pali, Barzagli, Bonucci e Chiellini sulla linea difensiva, il probabile ritorno di Lichtsteiner sulla corsia destra dopo le ultime uscite non certo convincenti, Vidal, Pirlo (assente contro la Lazio per squalifica), Marchisio e Asamoah sul lato sinistro, coppia d’attacco formata da Vucinic e Quagliarella. Fondamentale sarà l’approccio al match dei giocatori chiave della squadra bianconera, in primis Pirlo, a cui saranno affidate le chiavi del centrocampo, e gli inserimenti di Vidal e Marchisio, vero punto forte della Juve targata Conte.
Nel Chelsea mancherà l’infortunato John Terry, assenza indubbiamente pesante nelle file degli inglesi, ma Di Matteo può contare sulla fisicità di Gary Cahill al fianco di David Luiz a protezione del portiere Cech. A destra ci sarà Ivanovic e a sinistra Ashley Cole, mentre i due mediani alle spalle dei tre trequartisti dei blues saranno Ramires e John Obi Mikel. Mata, Oscar e Hazard saranno a supporto dell’unica punta Fernando Torres, altro spauracchio per la difesa bianconera che dovrà limitare gli attacchi degli avversari non commettendo sbavature. Al Chelsea andranno bene 2 risultati su 3, alla Juventus serve solo vincere per ipotecare il passaggio del turno che dovrà comunque ottenere nell’ultima sfida di Donetsk contro lo Shaktar.
Con le partite di ieri (7 novembre n.d.r.) è terminata la quarta giornata della fase a gruppi di Champions League. Non sono mancate le sorprese. Il Celtic festeggia al meglio i 125 anni di storia del club scozzese con una vittoria per 2-1 ai danni del Barcellona (prima sconfitta stagionale). Protagonista della serata, il 18enne esordiente Watt che realizza il gol del momentaneo 2-0. Tutto facile per il Bayern Monaco che supera con un perentorio 6-1 i francesi del Lille, fermi ancora a 0 punti nel Gruppo F. Vittoria esterna per il Manchester United, che rimonta nei dieci minuti finali lo svantaggio iniziale del Braga e conquista così la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta. Decisivo l’ingresso di van Persie nel secondo tempo.
Ma l’eroe di giornata è sicuramente Moses, attaccante nigeriano del Chelsea, arrivato in estate dal Wigan e autore del gol vittoria a tempo ormai scaduto nella partita contro lo Shakthar, regalando tre punti indispensabili alla squadra inglese. I Blues trovano la giornata no del portiere ospite che regala le prime due reti al club inglese. Al 6′ in un disimpegno troppo articolato, rinvia sui piedi di Fernando Torres e al 40′ esce oltre l’area di rigore per spazzare un pallone di testa, offrendo la sfera al brasiliano Oscar che non ha difficoltà a segnare da lontanissimo con la porta sguarnita. La situazione nel Gruppo E rimane molto equilibrata, con i soli danesi del Nordsjaelland fuori dai giochi. I ragazzi di Di Matteo, ancora una volta sembrano esaltarsi in Europa, e la vittoria al 94′ mostra anche un pizzico di fortuna.
La Juventus aveva bisogno di una vittoria e di una prestazione convincente, dopo la sconfitta interna contro l’Inter in campionato. I bianconeri vincono facilmente 4-0 e rimangono in corsa per la qualificazione alla fase ad eliminazione della Champions League, anche se la vittoria al 94′ del Chelsea contro lo Shakhtar ha rovinato i piani alla società di corso Galileo Ferraris, che dovrà in ogni caso vincere lo scontro diretto contro gli inglesi a Torino.
Classifica: Chelsea 7; Shakhtar Donetsk 7; Juventus 6; Nordsjaelland 1.
GRUPPO F
Facili vittorie interne per Bayern Monaco e Valencia che superano rispettivamente Lille e Bate Borisov e viaggiano a braccetto in cima alla classifica del girone. I tedeschi chiudono la pratica già nel primo tempo contro i francesi, irriconoscibili in questo inizio di stagione, e chiudono la gara con un punteggio tennistico (6-1). Protagonista di giornata, Pizarro, autore di una tripletta. In Spagna, gara sempre in mano al Valencia che al 51′ si ritrova sul 3-0. Calano i ritmi e i bielorussi realizzano due reti, mettendo un po d’ansia al pubblico del Mestalla, ma ci pensa Feghouli a pochi minuti dalla fine a chiudere definitivamente il match sul 4-2.
Classifica: Valencia, Bayern Monaco 9; Bate Borisov 6, Lille 0.
GRUPPO G
Il Celtic supera l’ostacolo Barcellona con un 2-1 esaltando il Celtic Park, che presentava il tutto esaurito per festeggiare i 125 anni di storia del club. All’ingresso in campo, il pubblico, ha messo in mostra una coreografia da lasciare senza fiato. I giocatori hanno accumulato la giusta energia e le giuste motivazioni e hanno messo ko gli spagnoli, alla loro prima sconfitta stagionale. Nell’altra sfida, il Benfica batte lo Spartak Mosca con un secco 2-0 (doppietta Cardozo) e rimane in corsa per la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta.
Doppia vittoria esterna in questo gruppo. Il Manchester United superando in rimonta per 3-1 il Braga, strappa il pass per la prossima fase della Champions League. Nell’altra sfida del girone, arriva la prima vittoria per il Galatasaray che rientra in gioco per la seconda posizione. Convincente prestazione in Romania contro il Cluj. In mostra l’attaccante Yilmaz, autore di una tripletta. 3-1 il risultato finale per i turchi.