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  • Latina: il ritorno di Roberto Breda

    Latina: il ritorno di Roberto Breda

    Il Latina ha cambiato allenatore, Roberto Breda è il nuovo tecnico della società laziale, esonerato Mario Beretta. La società ha deciso un cambio di rotta, comunicando il cambio in panchina: Beretta saluta dopo sette giornate di campionato in cui ha raccolto altrettanti punti frutto di una vittoria, quattro pareggi e una sconfitta. Il Latina non ottiene i tre punti dalla seconda giornata di campionato quando sconfisse in casa per 1-0 il Crotone. L’ormai ex tecnico paga un un deludente avvio del Campionato di Serie B.

    Roberto Breda torna sulla panchina del Latina dopo aver conquistato il terzo posto in classifica nella passata stagione, 68 punti ottenuti da neopromossa, con la sconfitta nella finale playoff per mano del Cesena, due sconfitte per 2-1.

    Il nuovo allenatore ha tenuto la sua prima conferenza stampa allo stadio “Francioni” ed è già al lavoro per preparare il

    Roberto Breda torna sulla panchina del Latina
    Roberto Breda torna sulla panchina del Latina

    prossimo impegno di campionato, domenica 12 ottobre, quando la sua squadra riceverà il Bologna. Ecco alcune delle dichiarazioni del neo tecnico in conferenza stampa: “C’è tanto da lavorare, tornando a portare la filosofia che c’era lo scorso anno e traendo il massimo da un gruppo molto competitivo. E’ diverso dall’anno passato, da certi punti di vista so che potrò avere certe risposte dall’altro c’è da lavorare molto. Cambia il progetto perché c’è un gruppo diverso, l’anno passato ci calavamo in un campionato nuovo e avevamo certi tipi di stati d’animo ora dobbiamo creare un gruppo con un’anima forte e il percorso è però diverso”. 

    Il Presidente del club Pasquale Maietta ha dichiarato che la separazione da Beretta è stata consensuale, e che quindi l’ex tecnico non graverà mensilmente sulle casse della società.

    Questo è lo staff di cui potrà disporre Roberto Breda: il vice allenatore sarà Carlo Ricchetti; il collaboratore tecnico sarà Michele Mignani, ex difensore del Siena; i preparatori atletici saranno Donatello Matarangolo e Maurizio Miele, il preparatore dei portieri sarà Luca Gentili.

  • Serie B: Latina-Cesena atto finale

    Serie B: Latina-Cesena atto finale

    Questa sera allo stadio “Francioni” di Latina ultimo atto stagionale della Serie B tra il Latina e il Cesena. Si parte dal 2-1 conquistato dai romagnoli nel match di andata. Alla squadra di Pierpaolo Bisoli basta un pari, mentre alla squadra di Roberto Breda serve una finale per centrare un traguardo storico.

    Serie BI laziali potranno contare sulla pista di una città intera. Sarà infatti una partita storica, un giorno da ricordare, qualunque sia risultato. Lo testimoniano i tanti tifosi che, già dalla serata di venerdi scorso hanno formato lunghe code ai botteghini della biglietteria dello stadio “Francioni” nella speranza di riuscire ad acquistare il biglietto; tagliandi che sono stati acquistati in pochissimo tempo. Non ci sarà invece il maxischermo, richiesto in questi giorni, dall’amministrazione comunale. L’imperativo dei ragazzi di Breda sarà quello di vincere, per far diventare realtà un traguardo che a inizio stagione era inimmaginabile. Mancherà Andrea Esposito fermato per un turno dal giudice sportivo mentre a centrocampo rientrerà Bruno.

    In conferenza stampa mister Breda ha dichiarato: “Il punto fermo da cui partire è la consapevolezza che questa partita la possiamo vincere. In tutte e tre le gare abbiamo segnato negli ultimi dieci minuti e questo ci deve convincere che non servirà strafare. Se dovesse arrivare prima il gol sarà sicuramente meglio, ma in caso contrario dovremo restare concentrati, equilibrati e ordinati. Dobbiamo prepararci a tutto, sapere che siamo padroni del nostro destino. Chi sarà più bravo avrà questa grandissima gioia”.

    A Cesena una città rincorre un sogno: 18 mesi fa il Cesena era tecnicamente fallito. Poi un colpo di reni, Giorgio Lugaresi e un gruppo di imprenditori hanno rilevato il club, lo stanno salvando e ora si giocano la Serie A. Sarebbe la quinta promozione nella massima serie A per la compagine romagnola: 1972-1973 con Radice, 1980-1981 con Osvaldo Bagnoli, 1986-1987 con Bruno Bolchi, 2009-2010 con Bisoli. Stasera dovrebbero essere circa 1500 i tifosi da Cesena. La città è addobbata di bandiere di augurio, anche nel centrale Corso Sozzi dove nel 1940 venne fondato il club. Mancherà Marco d’Alessandro a causa di una lussazione a una spalla.

    In conferenza stampa queste sono state le parole di mister Bisoli:”E’ una finale importantissima, ci sarà da soffrire ma tutti insieme dobbiamo fare un’impresa storica. Noi fremiamo per chiuderla nel migliore dei modi. Risulterà determinante la condizione fisica e mentale. Tutti avremmo firmato per una vittoria all’andata, dopo i primi venti minuti di supremazia del Latina abbiamo trovato le contromisure e schiacciato l’avversario. Dovrò valutare i giocatori che hanno accusato qualche problemino dopo la gara di andata. Il Latina è una squadra di caratura, gioca su palle alte su Jefferson e Jonathas scavalcando il centrocampo. Si sentirà l’assenza di d’Alessandro”.

    Arbitro del match il signor Marco di Bello della sezione di Brindisi. Gli assistenti saranno Ranghetti e Tegoni. Il quarto ufficile di gara sarà Chiocchi.

  • Serie B: Cesena-Latina il momento della verità

    Serie B: Cesena-Latina il momento della verità

    La Serie B giunge al suo penultimo atto con l’andata della finale play off che decreterà la squadra la quale, dalla prossima stagione, potrà disputare la Serie A.

    La sfida si disputerà allo stadio “Manuzzi” e vedrà opposte Cesena e Latina, rispettivamente classificate al quarto e al terzo posto, con i laziali che partono leggermente favoriti in quanto hanno dalla loro il miglior piazzamento al termine del campionato; in caso di parità di punti al termine dei due incontri, ciò che peserà in vista della promozione, sarà la differenza reti. Non essendo previsti nè supplementari nè tanto meno i rigori. Anche se la differenza reti dovesse portare ad un ulteriore parità a fare compagnia a Palermo e Empoli sarà il Latina.

    Serie BNel giorno di vigilia in casa romagnola ha parlato mister  Pierpaolo Bisoli: “Arrivare fino qua non è stato semplice. Mancano ancora due gare da giocare, siamo consapevoli che in campo può succedere di tutto ma l’importante è affrontare le partite con lo spirito giusto. Abbiamo dovuto fare i conti con tanti infortunati e con non poche polemiche. Questi ragazzi sono stati eccezionali”. Il tecnico sembra intenzionato a schierare Defrel e Marilungo come coppia offensiva. 

    In casa Latina è stato mister Roberto Breda ha parlare in conferenza stampa: “Troveremo una squadra che vorrà fare risultato e dovremo essere bravi a non concedere nulla; dovremo essere bravi a limitare la loro qualità e a mettere in risalto i difetti. Siamo pronti per giocarci le nostre carte. Siamo consapevoli che questo è il momento della verità”. Sarà assente per squalifica Bruno e indisponibili causa infortuni Baldan e Figliomeni: Breda lascia a casa, per scelta tecnica, Chiricò, Massacci e Nunes. Torna fra i convocati Paolucci, rimasto fuori un mese per una doppia frattura al metatarso.

    Sono dieci in tutto i giocatori già diffidati a rischiare l’esclusione dalla partita della prossima settimana: fra le file dei laziali è allarme in ogni reparto. Oltre a Brosco, Cottafava e Esposito in difesa, bollino giallo per Crimi e Viviani a centrocampo e Jonathas in attacco. Stessa situazione in casa romagnola dove potrebbero essere costretti allo stopo: Agliardi, Capelli, Coppola e D’Alessandro.

    Arbitro del match in signor Cervellera coadiuvato da Di Iorio e Fiorito. Il quarto uomo sarà il Signor Bagnoli; gli arbitri addizionali saranno Pairetto e Candussio.

  • Sampdoria – Reggina 3-1. Pozzi stritola gli amaranto

    Sampdoria – Reggina 3-1. Pozzi stritola gli amaranto

    Poco più che una formalità per la Sampdoria che si sbarazza per 3 a 1 di una Reggina ormai fuori dai giochi per ciò che riguarda la zona play off e praticamente in vacanza. Prosegue invece la cavalcare dei blucerchiati che giornata dopo giornata sembrano mettere sempre più in cassaforte la possibilità di disputare gli spareggi promozione. Decisivo uno scatenato Pozzi, autore di ben tre gol che hanno messo la strada in discesa ai doriani. Il solo Melara ha tenuto alto l’onore di una Reggina apparsa sin troppo arrendevole. Per quanto riguarda gli undici scesi in campo poche le sorprese. Nella Sampdoria infatti Costa, ex di turno, e Juan Antonio, la spuntano contro Laczko e Foggia. Breda dal canto suo schiera titolari sia Armellino che Barillà, con Ceravolo e Campagnacci in avanti complice anche l’assenza di Bonazzoli.

    Samp che mette subito le cose in chiaro e trova il vantaggio grazie a Pozzi, abile a sfruttare un assist di Eder grazie anche al tocco decisivo di Angella. Fa poco o nulla la Reggina nonostante la verve di Ceravolo. E allora tocca alla formazione genovese spingere e ci vuole un grande Belardi per negare la gioia del gol a Juan Antonio. Ma il raddoppio è nell’aria e arriva grazie al solito Pozzi il quale con una giocata personale calcia sul primo palo sorprendendo l’estremo difensore calabrese. Iachini intanto perde Juan Antonio per un colpo all’occhio: dentro al suo posto Foggia, altro ex di giornata. Nel primo tempo accade poco altro: la Sampdoria chiude meritatamente in vantaggio.

    Nicola Pozzi © Gabriele Maltinti/Getty Images

    Negli spogliatoi Breda prova a scuotere i suoi effettuando anche un cambio: dentro Ragusa al posto di Colombo. Ma è sempre la Samp a fare la gara e Foggia per due volte sfiora il gol, negatogli prima di un mancato aggancio e poi da una respinta di D’Alessandro. Le cose dunque girano storte e Breda prova a cambiare ancora: dentro Melara per Campagnacci. Ma puntuale arriva il tris doriano: Obiang innescan Pozzi il quale al volo batte Belardi per la propria tripletta di giornata. Solo a questo punto i calabresi tirano fuori l’orgoglio e Rizzato mette in mezzo un pallone per l’accorrente Melara il quale da due passi non sbaglia. La Samp amministra rischiando poco, con Breda che intanto fa esordire il giovane Maicon. Foggia sfiora il quarto gol dei suoi e cosi arrivano i titoli di coda di una gara praticamente a senso unico: Sampdoria Reggina finisce 3 a 1.

    Sampdoria che dunque continua a giocarsi la Serie A mentre la Reggina, complice anche alcune scelte che hanno fatto e faranno discutere, continua a deludere sotto tutti i punti di vista. Come si può pensare di vincere le partite se gente di esperienza e qualitativamente di categoria superiore restano costantemente fuori? Il riferimento è ovviamente al centrocampista Nicolas Viola e all’attaccante Bonazzoli. Due elementi di classe lasciati, anche stavolta, a casa, e una squadra senz’anima dove vengono riproposti sempre gli stessi elementi che già avevano deluso ampiamente contro l’ultima in classifica, l’Albinoleffe, appena una settimana fa, e qualcuno anche contro il Verona. Per fortuna degli amaranto però la stagione sta per volgere al termine.

    Il video della partita:
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  • Torino, vittoria e allungo. Contro la Reggina 45′ senza sbavature

    Torino, vittoria e allungo. Contro la Reggina 45′ senza sbavature

    Non cambia nulla nella prosecuzione di TorinoReggina, sfida sospesa lo scorso 6 aprile al termine del primo tempo a causa di una violenta grandinata quando il punteggio era di 1 a 0 in favore della formazione di Ventura grazie al gol messo a segno di testa da Glik. Nei rimanenti 45’ infatti la Reggina non è riuscita a ribaltare la situazione ed il Torino cosi ha incassato tre punti d’oro che gli permettono di allungare ulteriormente al primo posto e di ipotecare il salto in Serie A. Per la Reggina invece sfuma l’ultima chance di poter continuare a lottare per i play off: in questo finale di stagione dunque Breda potrebbe dare ancora più spazio ai tanti, e validi, giovani amaranto.

    Per quanto riguarda gli due schieramenti Ventura non rinuncia al suo 4-3-3. Nessuna sorpresa né in difesa né a centrocampo dove vengono confermati soliti uomini. In attacco invece accanto all’ex di turno Bianchi agiscono Antenucci e Meggiorini i quali battono così l’agguerrita concorrenza. Dall’altra Breda si affida ad un abbottonato 4-5-1, manco dovesse difendere lo svantaggio. In difesa torna Adejo dopo diversi mesi di stop mentre c’è dal primo minuto, a sorpresa, anche Melara. In avanti Campagnacci vince nel testa a testa con Ceravolo e comincia dall’inizio.

    Il Torino parte meglio e schiaccia la Reggina nella propria metà campo, pur non riescendo a creare occasione da rete. Fin quando Bianchi non ci prova con un bel diagonale, ma Belardi risponde presente chiudendo lo specchio della porta. Quando è già trascorso metà tempo Breda effettua i primi cambi: dentro D’Alessandro e Alessio Viola i quali subentrano ad Adejo e Rizzo. Una reggina a trazione anteriore dunque, specie quando pochi minuti dopo Ceravolo subentra a Marino. Ma di occasioni, gli amaranto, non ne creano, e ci vuole tutta la bravura di Freddi per frenare Bianchi.

    Torino-Reggina © Valerio Pennicino/Getty Images

    Gli amaranto fanno qualcosina con Angella, il cui colpo di testa mette in apprensione Benussi. Cambia anche Ventura intanto: dentro D’Ambrosio al posto di Antenucci per una squadra dunque più coperta grazie al 5-3-2. Nel finale i piemontesi si mettono a difesa del proprio risultato e nulla può una Reggina che timidamente si getta nella metà campo avversaria. Ci prova Alessio Viola di tacco dopo un bel cross di Melara, ma Darmian a pochi metri dalla linea di porta lo frena.

    Finisce così con un successo del Torino e con la festa dei propri tifosi che intravedono la Serie A. Molto intelligente la gestione di gara di Ventura: inizialmente ha messo timore agli avversari non lasciandoli ragionare e negli ultimi 10’ invece si è chiuso in difesa. Diversamente da quanto fatto da Breda che anziché osare dopo lo svantaggio patito venti giorni fa ha regalato praticamente 20’ agli avversari svegliandosi solo nel finale con gli ingressi di Ceravolo e Alessio Viola. Scelte fin troppo tardive, specie in considerazione del fatto che nemmeno il pareggio sarebbe servito più di tanto agli amaranto per sperare nei play off. Serviva vincere, e regalare venti minuti agli avversari si è rivelato un vero e proprio boomerang.

    La video sintesi del secondo tempo di Torino Reggina:
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  • Torino – Reggina oggi in campo per i restanti 45′

    Torino – Reggina oggi in campo per i restanti 45′

    Si giocherà oggi, con inizio fissato per le 14:30, il secondo tempo di TorinoReggina, sfida sospesa il 6 aprile scorso per una violenta grandinata quando i granata erano avanti di un gol per effetto della rete messa a segno da Glik. I granata dunque puntano e tenersi stretto questo vantaggio di un gol maturato venti giorni fa e nei 45’ che restano non vogliono concedere nulla alla Reggina puntando invece ad allungare in vetta alla graduatoria. Dal canto loro gli amaranto, dopo la vittoria ottenuta sabato scorso sul campo della Nocerina e i conseguenti passi falsi di Padova, Varese, Brescia e Sampdoria faranno di tutto per vincere e provare a rientrare in corsa per i play off.

    Il tecnico dei piemontesi Ventura, privo dello squalificato Iori, dovrebbe schierare un 4-3-3 con Benussi tra i pali, difesa formata da Glik e Ogbonna centrali con Darmian e Parisi laterali. In mezzo al campo il trio formato da Basha, De Feudis e Vives mentre in avanti Bianchi e Antenucci sono in vantaggio su Pasquato mentre Stevanovic dovrebbe spuntarla su Guberti.Dall’altro lato Breda, tornato appena dieci giorni fa sulla panchina amaranto, dovrà rinunciare in difesa allo squalificato Emerson. Non ce la farà nemmeno Bonazzoli, non convocato. Il trainer calabrese è intenzionato a schierare i suoi con un folto centrocampo a cinque ed un’unica punta.

    Torino-Reggina © Valerio Pennicino/Getty Images

    Nel 4-5-1 amaranto dunque troveranno spazio, davanti a Belardi, un pacchetto arretrato formato da Freddi e Angella centrali con D’Alessandro e Marino esterni. Melara, Rizzo e Barillà agiranno al centro del campo con Ragusa e Rizzato laterali mentre in avanti Ceravolo farà da unica punta, con Campagnacci e Alessio Viola che partiranno dalla panchina.

    Torino Reggina, le probabili formazioni:
    TORINO (4-3-3): Benussi; Darmian, Glik, Ogbonna, Parisi; Basha, De Feudis, Vives; Stevanovic, Bianchi, Antenucci. In panchina: Morello, D’Ambrosio, Di Cesare, Surraco, Guberti, Pasquato, Meggiorini. Allenatore: Ventura
    REGGINA (4-5-1): Belardi; D’Alessandro, Freddi, Angella, A.Marino; Ragusa, Melara, Rizzo, Barillà, Rizzato; Ceravolo. In panchina: Zandrini, Colombo, Armellino, De Rose, N. Viola, Campagnacci, A.Viola. Allenatore: Breda

  • Reggina, ritorno al passato. Via Gregucci torna Breda

    Reggina, ritorno al passato. Via Gregucci torna Breda

    La Reggina cambia ancora. Un ritorno al passato in panchina, visto che a guidare la squadra sarà di nuovo Roberto Breda, esonerato lo scorso 6 gennaio dopo il pareggio a reti bianche nel corso dell’ultima giornata di andata contro il Vicenza. Costa carissimo dunque il pareggio subito a tempo scaduto nel derby di Calabria contro il Crotone ad Angelo Gregucci, sollevato dall’incarico dopo un cammino tutt’altro che eccezionale, considerando che in tredici gare e mezza, in virtù del fatto che quella con il Torino si è conclusa dopo un tempo con i granata avanti di un gol, ha conquistato appena 17 punti, con la squadra che praticamente ha perso quota in classifica scivolando addirittura in decima posizione.

    Play off praticamente compromessi, anche se il mercato di gennaio aveva convinto davvero poco i tifosi amaranto, specie dopo la cessione del pezzo pregiato Missiroli finito ai concorrenti del Sassuolo. La scelta di Gregucci non aveva entusiasmato molto la piazza, specie ultimamente che gli amaranto hanno fallito nelle due sfide decisive con Varese e Brescia. Il patron degli amaranto Lillo Foti a questo punto ha decisiso di richiamare Breda, decisione già nell’aria da sabato sera, considerando che lo stesso sino a fine stagione era comunque a libro paga degli amaranto, chiamati ormai ad onorare nel migliore dei modi questo finale di stagione, considerando che il raggiungimento degli spareggi è pura utopia.

    Roberto Breda | © Marco Luzzani/Getty Images

    Con sette gare e mezzo da giocare e otto punti di distacco il cammino non è semplice, specie se a breve si affronteranno, tra le altre, anche il Verona primo in classifica, la lanciatissima Sampdoria e un Sassuolo voglioso di puntare in alto, senza dimenticare il secondo tempo di Torino. Servirebbe un miracolo insomma, ma al momento il desiderio dei tifosi reggini, già a partire dalla trasferta di sabato prossimo a Nocera Inferiore, è quello di vedere la propria squadra lottare e provarci sino all’ultimo istante.

  • Reggina, esonerato Breda. Al suo posto Gregucci

    Reggina, esonerato Breda. Al suo posto Gregucci

    Roberto Breda non è più l’allenatore della Reggina. A comunicarlo pochi minuti fa sul proprio sito ufficiale è stata la società amaranto che ha sollevato dall’incarico il giovane trainer dopo il pareggio, tutt’altro che esaltante, ottenuto venerdì pomeriggio a Vicenza contro una squadra alla portata dei calabresi. Al suo posto è stato chiamato Angelo Gregucci, 47 anni, lo scorso anno alla guida del Sassuolo e nei giorni scorsi finito nel mirino della Nocerina dopo l’esonero di Auteri.

    Roberto Breda | © Marco Luzzani/Getty Images

    Una notizia che era nell’aria da stamattina e che si è concretizzata in serata con una brevissima nota apparsa sul portale amaranto. Il tutto dopo un confronto di ben tre ore tra il presidente amaranto Lillo Foti e il direttore sportivo Simone Giacchetta. Quest’ultimo, che sembrava essere in discussione insieme all’ormai ex allenatore amaranto, è stato invece riconfermato al proprio posto.

    Da parecchio tempo ormai Breda era nel mirino della tifoseria, complice alcune scelte tecniche abbastanza discutibili ma anche per via del gioco che spesso è mancato negli amaranto. I 31 punti e il momentaneo sesto posto che vale i playoff non sono bastati a Breda dunque, anche perché l’organico a disposizione sembra valere qualcosina in più rispetto all’attuale posizione di classifica. Adesso toccherà a Gregucci prendere in mano una squadra che, nonostante la partenza di Missiroli, rimane competitiva. E chissà che nel corso di questa sessione di mercato non arrivino altri elementi in grado di rafforzare ulteriormente l’organico, a fronte anche di altre partenze, inevitabili, visto l’organico al momento composto da ben ventisei elementi. E il primo impegno del neo tecnico amaranto non sarà facile: sabato prossimo infatti si andrà a fare visita al Modena, formazione a caccia di punti salvezza. Ci sarà il classico scossone che si verifica quasi ogni volta che c’è il cambio della guida tecnica? Staremo a vedere.

  • Reggina un 2011 in chiaroscuro. Il sesto posto non soddisfa

    Reggina un 2011 in chiaroscuro. Il sesto posto non soddisfa

    Un sesto posto che non ha pienamente soddisfatto i tifosi. La Reggina che ha chiuso l’anno solare poteva dare senza dubbio qualcosina in più, ma molti punti sono andati persi in gare apparentemente alla portata. L’organico a disposizione di Breda, richiamato a distanza di un paio di anni da Foti dopo l’addio di Atzori passato alla Sampdoria, è di alto profilo, ma il distacco dalla vetta appare sin troppo ampio.

    Missiroli e la rivelazione Ragusa | ©Gabriele Maltinti/Getty Images
    In estate la campagna acquisti, apparentemente povera, si rivela invece molto interessante, considerando che molti giocatori al rientro dai prestiti rimangano in amaranto. E’ il caso di Missiroli e Ceravolo ad esempio, mentre ecco sbarcare in riva allo stretto i talentuosi Emerson, D’Alessandro e Ragusa. Tante le conferme rispetto alla stagione precedenti, su tutti Bonazzoli, Nicolas Viola e Rizzo, molto richiesti sul mercato. Vanno via invece Puggioni, Acerbi e Costa.

    La stagione. Comincia nel segno del Modena la stagione degli amaranto, che dopo aver battuto la Carrarese nel primo turno di Coppa incontrano i canarini la settimana successiva perdendo 2-1. Ma la sfida che più conta contro i gialloblù è quella relativa alla prima di campionato. E al “Granillo” è inizio col botto per gli amaranto che vincono 4-1. In tale circostanza si mette in evidenza Campagnacci, giocatore dalle grosse potenzialità ma che nella passata stagione ha stentato parecchio sotto porta. Dalle gare contro Padova e Grosseto si attende la continuità, ma arriva appena un punto.

    Antonino Ragusa | ©Maurizio Lagana/Getty Images
    Contro Gubbio e Pescara ecco arrivare due successi molto preziosi, dove oltre al solito Campagnacci si fanno notare anche Missiroli e Ceravolo. Due giocatori che sembravano destinati alla cessione ma che invece sono l’arma in più di una Reggina dove l’unico che stenta a decollare sembra essere Bonazzoli. L’altalena però continua con Empoli, Juve Stabia ed Ascoli, tre gare abbordabili dalle quali non viene fuori nemmeno una vittoria. Ma sono i quattro successi di fila di ottobre a far riprendere quota in classifica alla formazione amaranto, che di colpo sembra aver trovato quella continuità che si è rivelata per gran parte del girone di andata il tallone d’Achille. Nel frattempo esplode il talento Ragusa, mentre Rizzo conquista un posto in pianta stabile nell’Under 21. Contro il Torino sembra essere la gara della consacrazione, ma la squadra di Breda sfodera una pessima prestazione, mostrando molti limiti, spesso mascherati dai risultati, in termini di gioco, forse anche a causa di qualche scelta tattica poco felice, come l’esclusione dall’undici titolare avvenuta più volte di Nicolas Viola, l’unico che in mezzo al campo potrebbe innalzare il livello qualitativo, o quella di Adejo nel reparto arretrato. Il pari nel derby di Crotone acuisce il momento negativo dei ragazzi di Breda che in vantaggio di un gol e di un uomo si fanno riagguantare. Contro Nocerina e Albinoleffe si fanno quattro punti ma la squadra continua a non convincere sotto il profilo del gioco. Ed è questa la partita che da inizio ad un mini ciclo di crisi, visto che nelle restanti quattro gare prima della pausa gli amaranto raccolgono la miseria di due punti in casa contro la Sampdoria e il Sassuolo, perdendo a Verona e Cittadella. Breda, più volte vicino all’esonero, si salva. Ma a gennaio ci sarà la prova d’appello: il calendario arride ai calabresi infatti. E gli alibi sembrano essere finiti.

    Il mercato. Nei giorni scorsi si era parlato di una possibile cessione di Emiliano Bonazzoli, che in questa stagione non ha particolarmente brillato. Ma lo stesso si è affrettato a smentire, asserendo di voler chiudere la carriera in riva allo Stretto e da capitano della Reggina. In ogni caso le partenze ci saranno, poiché la rosa è ampia e da sfoltire. I primi ad andare via potrebbero essere Burzigotti e Colombo, mentre Alessio Viola, che sin qui ha trovato poco spazio, è nel mirino di alcune società, su tutte la Juve Stabia. Su Rizzato invece c’è la Sampdoria, mentre Missiroli sarebbe nel mirino del Padova, oltre che del Chievo e dell’Udinese. Il Siena invece sarebbe sulle tracce di Barillà mentre Ceravolo è sul taccuino di diverse compagini della massima serie. Ovviamente non partiranno tutti, ma è fuor di dubbio che ci sarà una cernita. In entrata si fa il nome del senegalese della Vibonese Doukara, classe 1991, bomber tra i più prolifici in Lega Pro. Qualche movimento in entrata sicuramente ci sarà, ma come è ormai consuetudine non si tratterà di nomi di grido.

    Il 2011 di serie B
    Torino, un inizio di stagione da incorniciare
    Il Pescara delle meraviglie da Zeman ai baby Immobile e Insigne

  • Reggina, Foti silura Breda. Lerda in pole

    Reggina, Foti silura Breda. Lerda in pole

    E’ costata cara la sconfitta della Reggina sul campo del Cittadella a mister Breda confermato prima dal presidente Foti ma adesso quasi ufficialmente esonerato. L’ex tecnico della Salernitana dopo una avvio di stagione positivo ha pagato la scarsa capacità della sua squadra di mantenere i risultati, peccando spesso in fase difensiva depauperando il grande lavoro di un attacco atomico. Anche nella gara di Padova la Reggina dopo aver ribaltato il vantaggio grazie agli spunti del sempre più decisivo Antonino Ragusa la squadra è andata in crisi perdendo alla fine la partita e allontanandosi dalle posizioni nobili di classifica.

    Reggina Roberto Breda vicino all'esonero | ©Dino Panato/Getty Images
    Roberto Breda nell’avventura amaranto ha però avuto il coraggio di affidarsi ad occhi chiudi a i giovani dandogli fiducia in zone nevralgiche quali il centrocampo, cosi come l’idea di schierare Missiroli in una posizione ibrida di palymaker a tutto campo che spesso si è rilevata determinante per le partite della Reggina. Lillo Foti però da tempo in crisi con le scelte del giocatore ha deciso di rompere gli indugi sollevando il tecnico dall’incarico, manca ancora l’ufficialità ma Breda già oggi non dirigerà l’allenamento della Reggina. In verità nel corso della mattinata si era sparsa la voce di una nuova fiducia “a tempo” concessa da Lillo Foti, il presidente però pare sia tornato sulla decisione presa negli istanti successivi alla sconfitta contro il Cittadella esonerando Breda.

    Il toto nomi che da qualche settimana coinvolge la panchina della Reggina vede in pole il nome di Franco Lerda anche se l’ex allenatore di Crotone e Torino ha smentito tutto ai microfoni di Sky Sport “Sono chiacchere che si fanno da qualche settimana, ma ho rispetto per il collega Breda, che sta lavorando molto bene. Per adesso con Foti non ci sono stati contatti”. Altri nomi sono quello di Salvatore Campilongo e Alessandro Calori quest’ultimo però vicino al Brescia per sostituire Scienza. La Reggina occupa il sesto posto in classifica di serie B in piena zona play-off.