Tag: roberto Bettega

  • Juve: Melo “dimentica” Ferrara. Si torna a parlare di D’Agostino

    Felipe Melo è considerato il più grande flop del mercato estivo bianconero, i 25 milioni di euro spesi per assicurarsi il brasiliano sembrano ad oggi un regalo fatto a quel volpone di Corvino ma dal Brasile dove il centrocampista è ancora in vacanza cosi come il connazionale Diego e il difensore uruguayano Caceres si dice soddisfatto del suo 2009.

    Melo ai microfoni Espn Brasile incorona il suo anno elogiando Cesare Prandelli e Carlos Dunga definendoli uomini vittoriosi per natura” dimentica forse volutamente l’attuale tecnico Ciro Ferrara con il quale i rapporti sono tutt’altro che idilliaci e pare che la sostituzione contro il Catania tra i due sia calato il gelo.

    Sembra che anche Bettega non sia entusiasto del brasiliano e per questo esiste la remota ipotesi di cessione nel mercato invernale per non dapauperare del tutto il valore del brasiliano. Sembra infatti che la società sia tornata ad interessarsi al playmaker dell’Udinese Gaetano D’Agostino.

    Le pretese dell’Udinese si sono notevolmente ridotte rispetto all’estate sopratutto in virtù del deludente campionato dei friulani e con 8 milioni di euro potrebbe trasferirsi a Torino.

  • Juve: si ricomincia insieme a Bettega

    Juve: si ricomincia insieme a Bettega

    roberto bettega
    La Juventus riparte dopo la sosta natalizia in cerca di soluzioni per superare la crisi. La squadra si ritroverà agli ordini del discusso Ciro Ferrara per sperimentare qualche miglioria per superare l’empasse di gioco e risultati che ha pregiudicato il cammino bianconero negli ultimi mesi di mercato.

    Ciro Ferrara dovrà dimostrare da subito di aver capito i problemi di questa Juve e di saper porre rimedi sin dalle prime partite post sosta che vedrà la Vecchia Signora affrontare il sorprendente Parma di mister Guidolin. A far da parafulmine a Ferrara almeno per le prime partite del 2010 ci sarà Roberto Bettega che domani sosterrà la prima conferenza stampa da vice direttore generale.

    C’è attesa di conoscere le intenzioni di Bettega ma sopratutto i tifosi sperano che la parte nobile della Triade riesca a risollevare con la sua esperienza le sorti juventine e magari regalargli un colpo di mercato invernale.

  • Juve: Blanc mantiene il potere, per Bettega “solo” il ruolo di vice direttore

    Juve: Blanc mantiene il potere, per Bettega “solo” il ruolo di vice direttore

    roberto bettega
    Torna nel direttivo juventino Roberto Bettega e non solo come consulente di mercato ma entrando appieno nell’organigramma dirigenziale bianconero. La proprietà spera che sua presenza sia da stimolo per affrontare a meglio il 2010 e risollevarsi quindi da questo difficile momento facendo ritrovare fiducia ed entusiasmo nei tifosi mai cosi distanti dai colori bianconeri.

    Certo Bettega non ha la bacchetta magica e non potrà risolvere in un sol colpo i guai di una formazione costretta da scelte sbagliate a far i conti con un organico sopravvalutato che tra l’altro non gli permette di aver più la liquidità per intervenire sul mercato per porre dei correttivi. La faccia pulita della Triade, lo juventino vero rientra alla base acclamato dalla gente bianconera e lo fà sopratutto perchè Bobby gol si sente juventino.

    Bettega sarà vice direttore generale e quindi sarà anche lui sotto le direttive del presidente ad interim Jean Claude Blanc, il francese ha nelle sue mani infatti tutte le cariche importanti del club accentrando cosi tutte le decisioni che vertono intorno alla Juventus deludendo cosi chi pensava che l’ingresso di Bettega potesse contribuire a limitare il suo raggio d’azione. E’ chiaro che la proprietà ha deciso di continuare per questa strada per valutare l’operato di Blanc a fine stagione per poi non ritrovarsi senza un colpevole in caso di fallimento ma è altrettanto assurdo che sia ancora lui ad occuparsi del settore tecnico e non solo di quello amministrativo.

  • Lippi: “non sono il burattinaio bianconero, non torno alla Juve”

    “Dopo i mondiali non tornerò alla Juventus, né come allenatore né come dirigente. Non sono il burattinaio dei bianconeri. Ho semplicemente dato alcuni consigli alla dirigenza, dicendo che Ferrara era un ottimo tecnico e avallando gli acquisti di Cannavaro e Grosso”

    Il commissario tecnico in una intervista concessa a Sky Sport 24 prende le distanze dalla società bianconera smentendo qualunque ipotesi di ritorno in maglia bianconera dopo il Mondiale in Sud Africa. Lippi pur affermando di aver cosigliato la giovane dirigenza azzurra sulla scelta del tecnico e su alcuni situazioni di mercato pare voglia defilarsi per non esser inserito tra i responsabili della disfatta della Vecchia Signora.

    Lippi ha comunque parole positive per il suo pupillo Ciro Ferrara e plaude al ritorno di Roberto Bettega, definendolo grand’uomo di calcio e juventino doc.

    “Ciro ha commesso degli errori per via della sua età, ma farà bene per la sua personalità, per il suo carisma e per le idee chiare che ha. Purtroppo la squadra titolare non ha mai potuto giocare, visti gli infortuni di Iaquinta, Marchisio e Del Piero. A causa di qualche sconfitta di troppo si è creata un po’ di insicurezza e paura. Bettega? Ha il sangue bianconero ed è una persona con un bagaglio di esperienze gigante”.

  • Juve: oggi Bettega, presto Andrea Agnelli

    Juve: oggi Bettega, presto Andrea Agnelli

    roberto bettega
    Il cda di fine anno della Vecchia Signora potrebbe riservare interessanti colpi di scena. Il difficile momento in campionato mette in dubbio sia Ciro Ferrara che Alessio Secco e Laurent Blanc ma pur in difficoltà non dovrebbero perder almeno fino a giugno il proprio posto. Si discuterà invece dell’ingresso come consulente di mercato di Roberto Bettega.

    La parte nobile della triade dovrebbe con la sua esperienza inserirsi come collante tra l’inesperta dirigenza e Ciro Ferrara per trovare una via d’uscita a questa crisi inaspettata durante l’estate. Bettega insieme ad Alessio Secco deciderà i possibili interventi correttivi da effettuare durante la finestra di mercato invernale e non sono escluse cessioni eccellenti (ad esempio Felipe Melo).

    La visita di Andrea Agnelli alla squadra a Vinovo lascia presagire nuovi scenari per il futuro, sembra infatti che alla fine di questo campionato ci sarà un riassetto societario con l’ingresso del figlio di Umberto nella dirigenza e un nuovo (ritorno al passato) modo di amministrare il capitale societario.

  • Juve: per il futuro si pesca nel passato e adesso si sogna Ribery

    La Juventus di questo inizio stagione ha dimostrato qualche falla tanto da costringere la proprietà ad entrar in campo direttamente e per cercare di salvare il salvabile sembra esser costretta all’inserimento di nuove pedine ma questa volta ad esser modificato non è il reparto tecnico ma l’organico dirigenziale.

    Le critiche piovute da ogni parte sulla mancanza di esperienza della neonata dirigenza juventina pare abbia convinto la società e rimettere in gioco due cavalli di razza. Roberto Bettega, la parte nobile delle “Triade“, dovrebbe entrare con il ruolo di direttore generale o tecnico già nel cda di fine anno in programma lunedi per dare una spalla esperta a Ciro Ferrara per questa seconda parte di stagione e sopratutto per iniziare a programmare il futuro.

    L’altro pezzo da novanta potrebbe esser l’ingresso di Andrea Agnelli, il figlio del Dottore è da sempre un beniamino per i tifosi bianconeri e il suo ritorno a Vinovo dopo tre anni e mezzo non fa altro che alimentare l’entusiasmo in questo periodo nero per la Juventus dal punto di vista dei risultati.

    Radiomercato ipotizza che il primo colpo di Bettega potrebbe esser il francese Frank Ribery, il fantasista del Bayern Monaco vive ormai da separato in casa nel club bavarese ed è ormai ipotizzabile una sua cessione nel mercato estivo. Ribery è considerato l’ideale sostituto di Pavel Nedved, logicamente la trattativa è ancora in uno stato embrionale ma sembra che ai tedeschi possano interessare Amauri e Felipe Melo quindi si potrebbe creare un ipotetico scambio avendo cosi la meglio sul Real Madrid da sempre estimatore del francese.

  • Carraro: “volevo Moggi in Nazionale”

    Prosegue incessante e ricco di succosi particolari il processo a Calciopoli presso il Tribunale di Napoli. Questa volta a dover rispondere alle domande del puntiglioso pm Narducci e Franco Carraro presidente della Figc al tempo dei fatti in questione. Carraro è chiamato a rispondere in particolare di due misteriose telefonate con l’ex designatore arbitrale Bergamo e a quanto pare atte a salvaguardare l’operato della Lazio.

    Carraro abbastanza disponibile e puntiglioso risponde alle domande del pm senza eccessivi indugi spiegando dettagliatamente il contenuto dei richiami verso Bergamo “C’erano stati degli errori contro la Lazio e a Roma vi era una situazione di ordine pubblico preoccupante. La Lazio aveva avuto arbitraggi sfortunati, Lotito mi telefonò lamentandosi di Reggina-Lazio”. In quell’occasione, il presidente della Reggina si sarebbe presentato nello spogliatoio a parlare con l’arbitro durante l’intervallo. In vista di Lazio-Brescia, così, Carraro disse a Paolo Bergamo “se il Brescia è più forte vinca ma non succedano pasticci”. Ma anche il risultato di quel match fu negativo, “c’era un netto rigore a favore della Lazio tanto che lo stesso arbitro Tombolini riconobbe poi di aver sbagliato”.

    Non poteva mancare la domanda sui rapporti con Luciano Moggi e su quella telefonate prima di un Inter-Juventus nel 2004 In quella telefonata spiegavo a Bergamo che se l’arbitro invece che Rodomonti fosse stato Collina anche di fronte ad un errore nessuno avrebbe detto niente. Un errore a favore della Juve avrebbe determinato nel novembre del 2004 un putiferio, non altrettanto se fosse capitato se fosse capitato a favore dei nerazzurri. Il sul rapporto con la Triade e Luciano Moggi“Durante il fallimento dell’Europeo del 2004 del Trap in Portogallo volevo Lippi alla guida della Nazionale. Chiesi a Giraudo, col quale Lippi aveva lavorato e vinto tutto in due cicli tecnici, che cosa ne pensasse. Lo potevo fare, perché Giraudo era uno dei miei consiglieri federali. Volevo sapere se i suoi successi alla Juve, dopo il fallimento all’Inter, fossero dovuti alla bravura di Marcello Lippi o alla bravura del supporto dato da Giraudo, Moggi e Bettega al tecnico. Una volta assunto parlavo spesso con Moggi, al quale proposi di lavorare, con uno stipendio molto basso, al fianco di Lippi in Federazione. Ci parlavo perché Moggi non l’ho mai considerato per le questioni di politica sportiva o arbitrale. Moggi era uno che capisce di calcio, mi faceva piacere che collaborasse anche senza un ruolo con Lippi anche perché quella Nazionale di cui ero presidente aveva una maggioranza di calciatori della Juventus. Credo che per la Figc sia stato un vantaggio e un tipo di contatto tra me e moggi positivo visto come quella squadra si è qualifica al Mondiale e come poi l’ha vinto”

  • Juve, si lavora al rientro di Bettega. Per il centrocampo spunta Ledesma

    La Juventus cerca di riorganizzarsi e lo fa guardando al suo passato, sembra infatti imminente il ritorno in società del pezzo nobile della Triade. Roberto Bettega dovrebbe tornar a far parte dell’organigramma societario per colmare il vuoto dietro Ciro Ferrara e quindi a porsi come collante tra la dirigenza e la squadra.

    Tra le critiche più aspre piovute sulla Vecchia Signora in questo periodo difficile è proprio la mancanza di una persona competente e d’esperienza capace di far crescere una dirigenza inesperta e non lasciar il giovane Ferrara solo al proprio destino. Il reintegro di Bettega peraltro non precluderebbe quello di Marcello Lippi, i due infatti seppur in ruoli diversi hanno sempre lavorato in sintonia e tutt’ora sono ottimi amici.

    La Juventus però oltre a ricucire i quadri societari deve cercar almeno un rinforzo per il centrocampo nel mercato di Gennaio, l’infortunio di Camoranesi insieme alla partenza per la Coppa d’Africa praticamente non permettono scelte a Ferrara costretto a dover contare sul miracolato Poulsen, Felipe Melo e Marchisio avendo come riserva il solo Tiago. Un acquisto a centrocampo sembra necessario ma l’esclusione della Champions League non permette altri ingaggi troppo onerosi, per questo è possibile l’ingaggio di Ledesma.

    Il centrocampista laziale è in rotta con il club e il suo status di parametro zero alla fine della stagione lo rende un acquisto appetibile, Ledesma in parte andrebbe a colmare gli errori di valutazione della campagna acquisti estiva, il suo ingaggio infatti toglierebbe Felipe Melo l’imbarazzo di dover fare il regista dandogli cosi la possibilità di esprimersi nel suo vero ruolo.

  • Falso in bilancio? Juventus e Triade assolti. Calciopoli fa acqua da tutte le parti

    Nel processo che vedeva imputati Luciano Moggi, Roberto Bettega e Antonio Giraudo per falso in bilancio i giudici assolvono la triade perchè “il fatto non sussiste“.

    La causa è stata celebrata con il rito abbreviato e il compito dei giudici era quello di valutare le cosiddette plusvalenze sulla compravendita dei giocatori per le quali erano state richieste dai giudici Pacileo e Gianoglio rispettivamente tre anni per Moggi e Giraudo e due per Bettega.
    Al tempo dello scandalo la Juventus stessa aveva proposto un patteggiamento ma il giudice Dante Cibinel ha addirittura assolto direttemente la società. E’ lecito dunque porre  in discussione le scelte difensive della società bianconera che con l’ammissione di colpa fu retrocessa in serie B mentre le pene per Milan,Fiorentina e Lazio furono più lievi, anche in questo caso solo l’intransigenza del giudice  ha evitato la beffa.

    Alla lettura della decisione dei giudici erano presenti Bettega e Giraudo, i quali hanno lasciato il Palazzo di Giustizia di Torino senza fornire dichiarazioni. “È il trionfo della giustizia – ha commentato invece uno degli avvocati difensori – sulle considerazioni metagiuridiche che hanno animato questa dolorosa vicenda giudiziaria“.

    Ci si interroga adesso se il sistema Moggi su cui tanto si è discusso in questi anni, sia stata soltanto una gogna mediatica senza trovare poi un reale riscontro nei fatti.