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  • Calciomercato MLS, Keane rinnova con i Galaxy fino al 2014

    Calciomercato MLS, Keane rinnova con i Galaxy fino al 2014

    Dopo aver vinto quasi tutto nell’arco delle ultime due stagioni, durante le quali in bacheca sono entrati due titoli di conference più due trofei nazionali, la dirigenza dei Los Angeles Galaxy continua la propria campagna di rafforzamento. Infatti il celebre Robbie Keane ha prolungato di un altro anno il proprio contratto con il team di Los Angeles, ed avendo ancora 32 anni per il capitano della Nazionale irlandese si profila un buon futuro ad alti livelli anche in USA. Infatti il prossimo obiettivo del team di Hollywood si chiama Concacaf Champions League (equivalente della nostra UEFA Champions League, ma riservata alle sole formazioni del centro e Nord America, infatti  per il Sud America esiste la Coppa Libertadores organizzata dalla Conmebol, massimo organismo calcistico per tutti gli stati che vanno dall’America Centrale fino a quelli del sud, mentre la Concacaf gestisce gli stati che vanno dal Centro fino al Nord America). Lo scorso anno il team nato all’ombra della palme di Hollywood uscì malamente dalla massima competizione continentale per mano del Toronto.

    Ad un anno di distanza, quella Coppa in casa Galaxy vogliono portarla in bacheca. Chiaro però che per far questo oltre che di giovani talenti ci sarà bisogno anche di tanta esperienza e Keane in sé ha entrambe le cose.

    Robbie Keane con la maglia dei Galaxy | ©Harry How/Getty Images
    Robbie Keane con la maglia dei Galaxy | ©Harry How/Getty Images

    Nel suo primo scorcio di stagione in California Robbie Keane giocò 8 gare mettendo a segno 3 reti. Con la formula del prestito torna nuovamente in Inghilterra dove veste la maglia dell’Aston Villa con cui gioca 6 gare e realizza 3.

    Ricominciato il campionato americano fa ritorno in California, dove con la casacca dei Galaxy gioca 33 partite segnando ben 21 reti che contribuiscono al doppio successo del team hollywoodiano.

    Ma nel palmares del campione irlandese c’è anche la grande esperienza internazionale fatta con la maglia della sua Irlanda con cui ha giocato 123 gare realizzando 54 reti e vincendo gli Europei under 19 del ’98.

    Tirando le somme quello dei Galaxy è un autentico colpo di mercato, essendosi assicurata le prestazioni di un giocatore  sicuramente non più giovanissimo, ma ancora nel pieno della carriera e della maturità calcistica avendo 32 anni.

    Visto il rinnovo di Keane è facile capire che i Galaxy hanno tutta l’intenzione di non scendere dal trono della MLS, e ciò renderà la prossima stagione decisamente interessante.

  • Mls, i Galaxy di Beckham di nuovo campioni

    Mls, i Galaxy di Beckham di nuovo campioni

    Un anno dopo i Galaxy di Beckham, Keane e Donovan, sono nuovamente sul tetto degli USA e del Canada, conquistando il secondo e consecutivo titolo di campioni della MLS, preceduto dal titolo di campioni della Western Conference conquistato due settimane fa.  Cosi in California ad un anno di distanza il copione non è cambiato, ed in Home Depot  Center pieno in ogni ordine di posto i Galaxy hanno alzato al cielo il secondo titolo consecutivo, ma soprattutto hanno visto calcare per l’ultima volta il campo da gioco da parte di Beckham. Certo ormai che il biondo centrocampista, lascerà la California ma se con essa anche il calcio giocato non è ancora dato saperlo, le proposte sia dall’Australia che dall’Europa non gli mancano.

    Dunque  prevalente e vincente la voglia di tornare sul tetto continentale da parte dei Galaxy, che ha permesso al team hollywoodiano di centrare la seconda e consecutiva vittoria, discorso diverso in casa Houston dove la voglia di vincere per prendersi cosi una bella e sonora rivincita è servita a poco.

    Però sono proprio gli arancioni di Houston che partono bene, infatti dopo un minuto di gioco cercano con una conclusione dal settore di destra, la via della rete ma attenta e pronta è la reazione dell’estremo difensore dei Los Angeles, al 12’ sono i padroni di casa che potrebbero passare in vantaggio, Keane scatta e dalla propria trequarti gli viene pennellato un delizioso assist, il giocatore irlandese stoppa, corre palla al piede ed in area serve ad un Donovan tutto solo, ma il capitano dei Galaxy a due passi dalla rete, spedisce clamorosamente fuori la sfera.

    Cosi i ragazzi di Houston  si rifanno ad un celebre proverbio calcistico: gol sbagliato gol subito ed a fine primo tempo, arriva per Los Angeles la doccia fredda, Carr scatta sul filo del fuorigioco e servito al bacio fissa il risultato sul momentaneo 1-0 per il team di Houston, che spedisce cosi agli archivi la prima frazione di gioco.

    Nel ripresa i Galaxy crescono d’intensità ed il team ospite non sapendo gestire al meglio il vantaggio crolla come un castello di carte, al 47’ Beckham calcia una punizione dalla sinistra, la palla carambola in area ad arriva a Keane il quale fissa il pari, ma annullato dal guardalinee, la verve dei Galaxy non si spegne anzi al 60’ arriva il pari, Juninho dalla sinistra pennella in area e Gonzales di tesa fissa il momentaneo 1-1.

    Los Angeles Galaxy
    Los Angeles Galaxy © ROBYN BECK/AFP/Getty Images

    Dopo il pari i Galaxy continuano nella propria crescita ed al 65’ usufruiscono di un calcio di rigore, sul dischetto va il capitano Donovan, il quale questa volta a differenza di quanto fatto nel primo tempo, trova l’angolo giusto fissando cosi il risultato sul 2-1.  Dopo il sorpasso le redini del match vengono definitivamente prese dai Galaxy che al 93’ trovano il secondo ed ultimo rigore  di giornata, ma questa volta dagli undici metri va Keane il quale fissa il risultato definitivo 3-1 che consegna il secondo e consecutivo titolo di campioni al team di Los Angeles.

    Ora però sarà curioso vedere cosa accadrà fino al prossimo marzo, mese in cui  prenderà il via il campionato 2013, diversi saranno i cambiamenti in casa Galaxy infatti Beckham e Donovan potrebbero non far più parte del roster, anche se il capitano prima di prendere una decisione definitiva vuole pensarci, stesso discorso per Juninho, il quale potrebbe rientrare in Brasile al San Paolo, essendo a Los Angeles in prestito.

    Insomma archiviato nuovamente da vincenti il campionato, ora la palla passa alla dirigenza che se vorrà mantenere il titolo conquistato da due anni a questa parte e conquistare la tanto sognata Concacaf Champions League, dovrà per forza di cose inserire tasselli di valore, ed un nome nei pressi di Hollywood ormai circola con insistenza ed è quello di: Kaka.

  • Spagna-Irlanda, le furie rosse a caccia della prima vittoria

    Spagna-Irlanda, le furie rosse a caccia della prima vittoria

    Questa sera alle 20:45 va in scena Spagna-Irlanda, partita che chiuderà la seconda giornata del gruppo C di Euro 2012. Le furie rosse, reduci dal pareggio della prima giornata con l’Italia, cercano la prima vittoria in questi europei e proveranno a centrarla a Danzica contro l’Irlanda di Giovanni Trapattoni. Gli irlandesi sembrano propensi a recitare il ruolo di cenerentola del gruppo C, vista la netta sconfitta (1-3 con la Croazia) patita nella prima partita. Tuttavia il Trap ha invitato tutti a non considerare la sua squadra già battuta e per fermare la squadra campione del mondo ha in mente il solito modulo difensivista per la precisione un 4-5-1. Basterà impostare la partita sulla difensiva per intrappolare una squadra dalle infinite qualità tecniche come la Spagna?

    Non basterà di certo, dato che l’Irlanda vista in campo 4 giorni fa non sembra in grado di saper svolgere al meglio neanche la fase difensiva, principale marchio di fabbrica del Trap. I croati Mandzukic e Jelavic ne sono la conferma evidente, loro due insieme hanno bucato la difesa irlandese per ben 3 volte e i ragazzi di Vicente Del Bosque hanno le capacità per bucarli altrettante e più volte. Resta da capire chi sarà il finalizzatore dello scacchiere spagnolo visto che il ct delle furie rosse sembra molto propenso a schierare una vera punta a differenza della formazione anti-Italia.

    Vicente Del Bosque © Handout/UEFA/Getty Images

    Chi tra i due Fernando? Il ritorno al 4-2-3-1 genera in Del Bosque il dilemma Llorente-Torres. L’attaccante del Chelsea nonostante un paio di gol sbagliati ha inciso positivamente quando è subentrato nella ripresa di Spagna-Italia e quindi non è da escludere una chance da titolare per el nino. L’altro Fernando non ha ancora visto il campo in questa rassegna europea ma è un centravanti che quest’anno ha visto molto bene la porta visti i suoi 29 gol stagionali siglati con la maglia dell’Athletic Bilbao. A far posto ad uno dei due Fernando dovrebbe essere Xabi Alonso, centrocampista del Real Madrid chiamato ad un turno di riposo. Per quanto riguarda lo scacchiere irlandese, Giovanni Trapattoni dovrebbe optare per un modulo più abbottonato con l’inserimento di Gibson al posto di Doyle mentre il peso dell’attacco graverà sulle spalle dell’ex Inter Robbie Keane.

    PRECEDENTI E QUOTE – Sono 24 (10 in amichevole) i precedenti tra Spagna e Irlanda e il bilancio vede il predominio degli spagnoli vincitori in ben 13 occasioni. A completare il quadro ci sono 7 pareggi e solo 4 vittorie irlandesi. Non hanno dubbi gli scommettitori sull’esito finale della partita visto che la vittoria delle furie rosse è quotata a 1,20 mentre sono di molto più alte le quote su pareggio e vittoria irlandese bancate rispettivamente a 5,75 e 16. Interessante come per gli scommettitori i principali indiziati a siglare il primo gol della sfida siano Llorente e Torres, quotati entrambi a 5. Solo uno di loro giocherà titolare e avrà quindi maggiori possibilità di essere il primo marcatore di Spagna-Irlanda.

    PROBABILI FORMAZIONI SPAGNA-IRLANDA

    Spagna (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Piquè, Sergio Ramos, Jordi Alba, Busquets, Xavi, Iniesta, David Silva, Fabregas, Torres. A disposizione: Victor Valdes, Reina, Albiol, Javi Martinez, Juanfran, Xabi Alonso, Cazorla, Jesus Navas, Pedro, Mata, Llorente, Negredo. Allenatore: Vicente Del Bosque.

    Irlanda (4-5-1): Given, O’Shea, Dunne, St Ledger, Ward, Whelan, McGeady, Gibson, Andrews, Duff, Keane. A disposizione: Westwood, Forde, Kelly, McShane, 0′Dea, Hunt, Green, McClean, Doyle, Walters, Cox, Long. Allenatore: Giovanni Trapattoni.

    Arbitro: Proenca (Portogallo)

    SPECIALE EURO 2012

  • Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Euro 2012 Gruppo C: Italia, Spagna e lo spauracchio Trap

    Siamo arrivati oggi al Gruppo C, quello della nostra Nazionale. Gli azzurri dovranno affrontare Spagna, Irlanda e Croazia. Sulla carta la qualificazione dovrebbe essere abbastanza agevole per gli azzurri, con Irlanda e Croazia che sembrano non poter impensiere più di tanto gli uomini di Cesare Prandelli. Ma come ci insegna il vecchio Trap, non dire gatto se non ce l’hai nel sacco. E allora guardiamo cosa ci propone il sacco del girone C.

    LA STORIA – Pare quasi un paradosso come questo girone sia il secondo meno titolato di questi Europei, se prendiamo esclusivamente la rassegna continentale. Tre titoli, di Italia e Spagna. Gli azzurri trovarono il loro trionfo nel lontano ’68, mentre la Roja, dopo il successo nella seconda edizione del ’64 giocata in casa, dovette aspettare altri 54 anni prima di tornare a vincere nel 2008. Rimangono le briciole invece alle restanti due Nazionali. Per l’Irlanda quella di quest’anno è la seconda partecipazione ad una fase finale, dopo la sfortunata esperienza dell’88 che li vide uscire durante la fase a gironi superata da Russia e Olanda. La Croazia invece è una Nazionale relativamente giovane, nata nei primi anni ’90 e capace di togliersi già alcune belle soddisfazioni, non ultima la qualificazione ai quarti nella scorsa edizione, dove poi venne battuta dalla Turchia ai tempi supplementari.

    SPAGNA

    Spagna © Jasper Juinen/Getty Images

    L’ASSENZA – Apparentemente è la Nazionale da battere, vuoi perché sono i campioni in carica d’Europa e del Mondo, vuoi perché è espressione del calcio tanto spettacolare quanto vincente messo in mostra dal Barcellona negli ultimi anni, e poi perché l’esperienza acquisita a livello di club e internazionale è qualcosa di non paragonabile con gli altri calciatori presenti in Ucraina e Polonia. C’è un però, le assenze. Mancheranno infatti due giocatori fondamentali per la Roja, due blaugrana doc, entrambi per infortunio. Da una parte Carles Pujol, capitano e leader carismatico della selezione iberica e David Villa, bomber di razza delle Furie Rosse, che ancora non ha recuperato dal terribile infortunio alla tibia patito durante il Mondiale per Club di quest’anno in semifinale. Assenze pesanti, che forse stanno passando fin troppo in secondo piano. In ogni caso la rosa delle Furie Rosse resta altamente competitiva. Il reparto di difesa è costituito in gran parte dal blocco Real, con Casillas tra i pali più Arbeloa, Sergio Ramos e Albiol tra i sette difensori convocati dal ct Del Bosque, fra cui figura anche la sorpresa Juanfran dell’Atletico Madrid, senza dimenticare il totem Pique, che per la verità non ha poi convinto più di tanto questa stagione. A centrocampo si commenta da se l’onnipresenza del Barcellona, con Iniesta, Xavi, Fabregas e Busquets alfieri della metà campo spagnolo, con il solo Xabi Alonso a spezzare l’egemonia blaugrana. Con ogni probabilità sarà Torres al centro del 4-3-3, con il Blues preferito a chi come Fernando Llorente ha scritto pagine storiche per l’Athletic Bilbao di Bielsa. Nel 4-3-3 della Roja dovrebbe poi trovare un posto da titolare nella corsia di destra Mata, compagno di squadra del Nino nel Chelsea, senza dimenticare però che in panchina figura un certo Pedro, il quale però potrebbe essere tenuto a riposo per entrare poi in partita in corso, avendo già dato ampia dimostrazione di come possa essere decisivo anche entrando dalla panchina. Se la Spagna riuscirà a dare velocità alla sua manovra, senza cadere nell’errore di specchiarsi, allora difficilmente potrà avere rivali. Da non sottovalutare però un aspetto fondamentale, ovvero quello delle motivazioni. Dopo aver vinto tutto quanto negli ultimi 4 anni, i calciatori della Roja avranno quell’umiltà e quella determinazione di centrare un nuovo storico traguardo? Il punto interrogativo è questo, la risposta ci verrà data durante gli Europei.

    ITALIA

    Cassano e Balotelli © Gabriele Maltinti/Getty Images

    PROMESSA – La Nazionale azzurra non parte di certo con i favori del pronostico, anche se le semifinali del torneo dovrebbero essere un obiettivo abbastanza realistico a cui poter puntare, per poi sognare anche una finale e perché no, una nuova finale dopo quella del Mondiale 2006 ed Euro 2000. Il ct Prandelli ha varato una linea verde che tanto si dissocia da quel passato recente che, nonostante le valanghe di critiche, è riuscito a consegnarci una Coppa del Mondo dopo un quarto di secolo. Dei protagonisti di Berlino sono rimasti soltanto Pirlo e Buffon, con De Rossi e Chiellini più maturi rispetto a sei anni fa. Per gli Europei il commissario tecnico ha deciso di affidarsi al blocco della Juventus campione d’Italia, e non è da escludere che decida di adottarne anche il modulo (3-5-2), schierando i tre bianconeri Barzagli, Chiellini e Bonucci, con quest’ultimo anello debole (attenzione però anche alla possibile sorpresa Ogbonna). Sugli esterni dovrebbe essere certa la presenza di Maggio e Balzaretti, dopo che Criscito è rimasto in Italia per le note vicende del calcioscommesse. Entrambi hanno gamba e forza per spingersi in avanti, e se per Maggio l’esperienza di quest’anno in Coppa Campioni con la maglia del Napoli può essere salutata come acqua nel deserto, la stessa cosa non si può dire per il terzino rosanero, che in Nazionale ha all’attivo 8 presenze soltanto. Al momento però, considerando quanto può offrire il calcio italiano in questo reparto, non ci sentiamo di criticare Prandelli, sebbene forse una riflessione in più sulla convocazione di Bonucci la si sarebbe potuta fare, e non tanto per l’avviso di garanzia della Procura, quanto proprio per una questione tecnica, con magari un Ranocchia o un Astori più meritevoli di quanto fatto vedere quest’anno dal bianconero, sopratutto il sardo. Analizzando il centrocampo italiano, difficilmente riusciamo a trovarne uno migliore per quantità e qualità, paragonabile senza alcun impedimento di sorta a quello della Roja. Andrea Pirlo rimane il play più forte al mondo, alla stregua di un Rondo o un Parker del basket. Ci sono poi De Rossi e Marchisio, due prodotti doc del vivaio di Roma e Juve, senza dubbio il meglio di quanto si può auspicare. Proprio loro tre dovrebbero illuminare le azioni dell’Italia. Qualche dubbio lo lasciano Riccardo Montolivo e Thiago Motta. Il primo è atteso sempre dalla consacrazione ufficiale, sopratutto ora che è approdato in rossonero, del secondo invece si teme la lentezza, sia di gambe che nel creare gioco. Non ce ne vorrà Thiago, ma considerarlo il vice di Pirlo è qualcosa di improponibile, meglio uno tra De Rossi e Montolivo. C’è poi il gregario Nocerino, che nei pensieri del tecnico Prandelli dovrebbe essere l’alternativa di Marchisio, mentre in Ucraina c’è già chi scommette sull’outsider Diamanti, portato contro ogni pronostico dal ct agli Europei, sebbene il suo utilizzo appare in forte dubbio ora che sta prendendo sempre più piede il disegno tattico del 3-5-2 dopo la debacle con la Russia di Advocaat.

    In attacco spazio alla fantasia, con Cassano, Giovinco e Balotelli in lotta per i due posti da titolare lì davanti. La magia e la poesia direbbe Cassano in coppia con Supermario, la logica invece preferirebbe Giovinco al rossonero. Il perché è presto detto, dal momento che la Formica Atomica appare decisamente come l’uomo più in forma dell’Italia in questo momento, dato testimoniato anche dalle ultime spettacolari prestazioni con la maglia del Parma. In secondo piano Di Natale e Borini. Il primo, nonostante i titoli di capocannoniere ad Udine, non ha mai convinto più di tanto in Nazionale, e a meno di stravolgimenti climatici anche in quest’occasione il calciatore bianconero non dovrebbe recitare un ruolo di protagonista nella spedizione azzurra (saremo ben felici di ricrederci in caso contrario). L’attaccante della Roma invece è approdato solo di recente alla ribalta Nazionale, tanto da poter contare su una sola presenza con la maglia dei “grandi” (l’ultima amichevole di febbraio contro gli Usa). In ogni caso Borini si è meritatamente conquistato la convocazione agli Europei, dimostrando grande freschezza atletica e doti da goleador importanti nel suo primo anno alla Roma. Pronostici? Scaramanzia a parte, diciamo quarti di finale e poi si vedrà. Molto dipenderà dal carattere e dalla determinazione che la nostra Nazionale riuscirà a mettere in campo, e quanto l’inchiesta del calcioscommesse influirà sulla psiche dei giocatori italiani. Onestamente crediamo che con l’inizio degli Europei i giocatori sapranno mettersi alle spalle quanto sta succedendo in Italia e qualora dovesse arrivare un buon risultato nel match inaugurale contro la Spagna allora potremo davvero pensare in grande.

    IRLANDA

    Giovanni Trapattoni © PATRIK STOLLARZ/AFP/GettyImages

    VOLPE TRAP – Chi non conoscesse Trapattoni non darebbe nemmeno una chance all’Irlanda, impegnata nel Gruppo che vede l’Italia e la Spagna protagoniste. Eppure senza presentare molte stelle, la Nazionale del Trap è approdata alle fasi finali dell’Europeo e si appresta a viverlo come possibile outsider almeno per un posto ai quarti di finale, poi chissà. Quest’anno Di Matteo ci ha ricordato come il vecchio calcio all’italiano continui a dare i suoi frutti, contro squadre blasonate come il Barcellona e il Bayern. La vera punta di diamante dell’Irlanda è il solito Robbie Keane, che oggi gioca in America insieme a David Beckham nei Galaxy. Al suo fianco dovrebbe giocare uno tra Doyle e Walters, anche se la sorpresa potrebbe essere dettata dal giovane del West Bromwich Shane Long. Insieme a Keane l’altro calciatore di maggiore talento è l’ala sinistra Aiden McGeady, attualmente in forza allo Spartak Mosca. Nel 4-4-2 del Trap sulla corsia di destra troviamo l’esperto Damien Duff, che all’età di 33 anni è alla sua ultima grande occasione in una rassegna così importante. In difesa O’Shea (Sunderland) e Richard Dunne (Aston Villa) dovranno guidare una difesa che al centro conta la presenza di Sean Ledger (Leicester City, Serie B inglese) che non può avere l’esperienza necessaria per giocare sfide a così alto livello. In porta l’altro cavallo di battaglia del Trap, Shay Given (Aston Villa), che all’età di 36 anni rimane uno dei portieri più forti della Premier. In molti si chiedono se l’Irlanda riuscirà ad essere la sorpresa del Gruppo C. Noi rispondiamo che nel calcio non bisogna mai dare nulla per scontato, e che Trapattoni ha più volte giocato un brutto tiro ai colori azzurri, e lo stesso Cesare Prandelli se lo ricorda piuttosto bene.

    CROAZIA

    Croazia © HRVOJE POLAN/AFP/GettyImages

    CI SCOMMETTETE? – Diciamo subito che sarebbe davvero un azzardo scommettere sul passaggio del turno della Nazionale croata. Gli uomini guidati dal talentuoso ct Slaven Bilic (in carica dal luglio del 2006) dovrebbe recitare un ruolo di secondo piano all’interno del Gruppo C. Soltanto il centrocampo sembra offrire qualche spunto di vitalità, data la relativa freschezza del reparto in termini anagrafici e sopratutto grazie alla presenza del faro Luka Modric, autentica stella del suo Paese. Il calciatore del Tottenham è il più talentuoso tra i 23 convocati da Bilic per gli Europei, sebbene difficilmente da solo potrà sovvertire i pronostici della vigilia. In attacco la Croazia presenta i soli Olic e Mandzukic a poter impensierire le difese avversarie, anche perché il brasiliano Eduardo non sembra più lo stesso calciatore che avevamo ammirato qualche anno fa con la maglia dell’Arsenal. Va meglio nel settore nevralgico della squadra. Oltre a Modric e il suo compagno di club Niko Kranjcar, i croati possono contare sull’apporto di gente come Rakitic (centrocampista del Siviglia) e la giovane stella della Dinamo Zagabria Badelj. I guai arrivano in difesa, dove la coppia centrale titolare Simunic-Schildenfeld si candida come tra le più perforabili del torneo. Il difensore migliore è Corluka, che all’accorrenza può giocare anche come terzino sinistro, sebbene quel ruolo sarà con tutta probabilità ricoperto dal capitano della spedizione, l’esperto Darijo Srna.

    SPECIALE EURO 2012

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  • Qualificazioni Mondiali 2010: highlights Francia – Irlanda 1-1. La mano di Henry vale i Mondiali [video]

    Una bellissima Irlanda mette i brividi allo Stade de France ma viene punita nei tempi supplementari da un gol di Gallas viziato da un evidente fallo di mano di Henry. Irlanda in vantaggio con Keane nel primo tempo ha avuto la pecca di non sfruttare le tantissime occasioni.

  • Trapattoni beffa l’Italia:gli azzurri pareggiano 1-1 con l’Irlanda

    Trapattoni beffa l’Italia:gli azzurri pareggiano 1-1 con l’Irlanda

    A Bari gli azzurri pareggiano 1-1 contro l’Irlanda di Trapattoni che torna in Italia da ex della sfida. Prima della partita cori e striscioni pro Cassano che è stato lasciato a casa dal ct della Nazionale Marcello Lippi. Dopo il 2-0 di sabato scorso al Montenegro,  Lippi si affida a Pazzini come punta centrale affiancato da Iaquinta e Pepe sugli esterni con Pirlo a ridosso del tridente offensivo. Unica novità  è rappresentata dall’inserimento di Brighi in mezzo al campo a dar man forte al suo compagno di club De Rossi.
    Esultanza azzurraTrapattoni manda in campo un’Irlanda schierata con un 4-4-2 classico e Robbie Keane in avanti pronto a sfondare la difesa italiana.
    Prima del fischio d’inizio minuto di raccoglimento in memoria dell’ex presidente della federazione irlandese scomparso pochi giorni fa, e per le vittime della tragedia accaduta in Costa d’Avorio.
    Non c’è nemmeno il tempo di iniziare che l’arbitro Stark espelle Pazzini al 3′ reo di aver colpito con una gomitata, mentre cercava di staccare di testa, il difensore  del Manchester United O’Shea.
    L’Italia, sebbene con un uomo in meno, reagisce e al 10′ passa in vantaggio con Iaquinta che, servito da Grosso, gira in rete di sinistro beffando il portiere irlandese Given. Per l’attaccante della Juventus questo è il secondo gol in maglia azzurra.
    Il “Trap” non vuole sfigurare contro la sua Italia e al 22′ effettua la prima sostituzione della gara togliendo un centrocampista, Keogh, per un attaccante, Folan.
    Al 31′ Irlanda pericolosa con Andrews che, su un cross dalla destra, calcia di sinistro ma la sua conclusione viene deviata in angolo.
    Due minuti più tardi è Pepe ad avere la palla del raddoppio: Grosso crossa sul secondo palo, l’attaccante dell’Udinese arriva in spaccata ma la sfera colpisce solo l’esterno della rete.
    L’ultima occasione del primo tempo è dell’Irlanda al 41′ con un tiro dal limite dell’area di Hunt ma Buffon con un grande intervento si rifugia in corner.
    Nell’intervallo Lippi manda in campo Palombo che prende il posto di Pirlo dando più quantità al centrocampo azzurro e al 55′ fuori Pepe per Dossena.
    Gli uomini di Trapattoni reclamano un rigore al 56′: Hunt anticipa Buffon che poi gli impedisce di arrivare sulla sfera con una scivolata al limite della regolarità ma l’arbitro fa proseguire.
    La stanchezza della nazionale italiana, per l’inferiorità numerica, comincia a farsi sentire e gli ospiti provano ad alzare i ritmi della gara.
    Al 75′ rigore sospetto a favore dell’Italia per una trattenuta ai danni di Chiellini ma il direttore di gara è in serata no e non concede il tiro dal dischetto.
    Dieci minuti dopo Iaquinta fugge via ai difensori irlandesi e crossa in mezzo per Dossena che viene anticipato al momento del tiro dall’intervento di Dunne.
    Gli azzurri, negli ultimi minuti, vengono letteralmente schiacciati nella propria area di rigore. Prima ci mette una pezza il portierone della Nazionale Buffon su staffilata di Kilbane, poi non può nulla su Keane che firma il pareggio da distanza ravvicinata, ad un minuto dal termine del tempo regolamentare, su una disattenzione della difesa italiana: Given rilancia lungo, colpo di testa di Folan tra 3 difensori azzurri e sinistro vincente dell’attaccante del Tottenham.
    L’Italia è allo sbando e l’Irlanda ci crede e va vicinissima al colpaccio in due occasioni: Hunt fa la sponda per Whelan che calcia con il mancino ma Zambrotta mette in angolo, poi destro al volo di Keane che manda la palla alta di pochissimo.
    Dopo 5′ di recupero fischio finale: Trapattoni beffa L’Italia e strappa un pareggio fondamentale per la corsa alla qualificazione ai Mondiali del 2010. Gli uomini di Lippi mantengono la leadership nel gruppo 8 con 14 punti seguiti proprio dall’Irlanda a due lunghezze di distanza. Prossimo impegno per la Nazionale il 5 settembre in Georgia.

    Tabellino

    ITALIA (4-2-1-3): Buffon; Zambrotta, Cannavaro, Chiellini, Grosso; De Rossi, Brighi; Pirlo (dal 1′ s.t. Palombo); Pepe (dal 9′ s.t. Dossena), Pazzini, Iaquinta (dal 45′ s.t. Rossi). (Amelia, Gamberini, Motta, Quagliarella). All. Lippi.
    IRLANDA (4-4-2): Given; McShane, O’Shea, Dunne, Kilbane; Keogh (dal 22′ p.t. Folan), Whelan, Andrews (dall’8′ s.t. Gibson), Hunt; Doyle (dal 18′ s.t. N. Hunt), Keane. (Kiely, Foley, Kelly, Miller). All. Trapattoni.
    Arbitro: Stark (Ger)
    Marcatori: 10′ Iaquinta, 89′ Keane (I)
    Note: spettatori 41.000 circa, incasso 803.000 euro.
    Ammoniti: Grosso, McShane, Iaquinta, De Rossi. Espulsi: Pazzini.
    Recupero: 1′ p.t. 3′ s.t.