Tag: ricky alvarez

  • Genoa Inter, le pagelle. Nagatomo ci prende gusto, Alvarez brilla

    Genoa Inter, le pagelle. Nagatomo ci prende gusto, Alvarez brilla

    Mantenere i piedi per terra e pedalare, questo è stato il diktat di Ranieri alla vigilia di Genoa Inter, spiegando in parole povere come non fosse ancora il momento di guardare una classifica (col senno di poi) molto più dignitosa. Ancora una volta Claudio Ranieri ha sorpreso tutti lanciando Poli a centrocampo in un ruolo non suo, con gli stessi compiti lasciati a Coutinho contro i viola: largo a destra libero di accentrarsi, con il giovane ex doriano che si è calato bene nella nuova posizione non soffrendo i continui fischi del Marassi per il suo passato calcistico recente. Buona anche la prova di Alvarez che è riuscito a fare quello che gli aveva chiesto il suo tecnico, servendo un assist perfetto per Nagatomo, e sfiorando il raddoppio con il palo a negargli un gol da cineteca.  Brutto Genoa messo in campo da Malesani che rinuncia a giocare per difendersi tutta la partita, uscendo dal guscio solo nel finale dimostrando di poter far male ai nerazzurri.

     

    Yuto Nagatomo Genoa Inter |©Valerio Pennicino/Getty Images

    Pagelle Genoa Inter

    Frey 7 Gioca con un dolore muscolare che gli condiziona tutta la partita negandogli la possibilità di fare rinvii lunghi. Nonostante questo riesce a giocare una partita da protagonista, prima negando il gol a Samuel con un colpo di reni assurdo, poi facendosi regalare in mano il pallone da Milito sulla ribattuta. Splendida la parata nella ripresa sulla conclusione di Pazzini a tenere il risultato ancora sull’1 a 0. Incolpevole sulla rete di Nagatomo

    Mesto 5 Serata da dimenticare. Non riesce mai a spingere davanti, rimanendo troppo schiacciato sulla sua fascia si dimentica nella ripresa di marcare Nagatomo e dalla sua amnesia nasce il vantaggio nerazzurro con il giapponese che non deve nemmeno saltare di testa per battere Frey.

    Ze Eduardo 5 Sembra giocare in un deserto, dove i palloni gli arrivano col contagocce. Praticamente mai servito nel corso del primo tempo, lasciato da solo a reggere il peso dell’attacco contro due signori di nome Lucio e Samuel, esce sconsolato e amareggiato al 6’ della ripresa per lasciare spazio a un inconsistente Pratto.

    Constant 6 Buona la sua prova con ‘constanti’ accelerazioni a mettere in apprensione la difesa nerazzurra. Qualche bello spunto con poca precisione nei cross ma sempre in partita.

    Granqvist 6 Gioca al centro della difesa e lo si nota per la sua statuaria altezza. Mette in difficoltà qualsiasi giocatore nerazzurro nel gioco aereo, riuscendo anche a trovare la rete sugli sviluppi di un calcio d’angolo nella ripresa, ma gli viene annullata per un fuorigioco millimetrico.

    Pagelle Inter

    Samuel 7 Assolutamente uno dei centrali più in forma che ci siano in questo momento in circolazione. Chiusure con tempi perfetti, nessuna sbavatura e aggressività da leoni. Sarà la compagnia di Lucio al fianco che deve avergli fatto ricordare la difesa vecchio stile triplete mourinhano.

    Nagatomo 7,5 Il terzino col vizietto del gol. Due partite e altrettanti rete messe a segno, condite da prestazioni che in qualche modo cancellano la prima parte di stagione del giapponese che aveva deluso le aspettative. Ranieri gli tesse le lodi sperando che il periodo di forma di Yuto continui.

    Milito 4,5 Conferma che non ha vinto a caso il Bidone d’oro 2011, divorandosi l’impossibile e sbagliando controlli e passaggi come un calciatore mediocre. Vuoi che sia un periodo sfortunato, vuoi che avesse voluto risparmiare il gol alla sua ex squadra del cuore, ma sbagliare tutte queste occasioni è anche statisticamente difficile. Lourdes potrebbe essere una soluzione.

    Alvarez 7 entra per sostituire Faraoni e trova con un assist perfetto la testa di Nagatomo, entrando di diritto nell’azione del vantaggio. Splendida la conclusione dalla distanza che colpisce il legno con Frey battuto. La domanda è una sola: saprà ripetersi o continuerà con prestazioni altalenanti? Voto di incoraggiamento!

  • Genoa Inter made in Japan. Nagatomo gela il Ferraris

    Genoa Inter made in Japan. Nagatomo gela il Ferraris

    Successo sperato e conquistato per la banda Ranieri che dopo la vittoria casalinga contro la Fiorentina agguanta altri tre punti fondamentali nel recupero a Marassi contro un Genoa fin troppo catenacciaro. Ancora una volta la vittoria porta la firma inaspettata del terzino nipponico Yuto Nagatomo, che sembra averci preso gusto a trovare il gol. Merito anche all’autore dell’assist, Alvarez che questa sera non ha deluso le aspettative del tecnico romano. Partita da provinciale per il Genoa che gioca quasi 80 minuti arroccata in difesa senza tirare mai in porta, per poi svegliarsi nel finale e giocarsi la partita a viso aperto mettendo in difficoltà i nerazzurri e rischiando molto. Classifica dal gusto più dolce per i nerazzurri che salgono a quota 20 punti conquistando il settimo posto insieme al Palermo ad un solo punto dal Napoli in quinta posizione. Le prossime partite prima della sosta serviranno a capire se le ambizioni europee nerazzurre saranno ancora realizzabili.

    Nel dettaglio la sintesi di Genoa Inter:

    Genoa Inter Zanetti si inchina a Nagatomo |©Valerio Pennicino/Getty Images

    Sorpresa nella lettura delle formazioni per l’Inter con Ranieri che lascia addirittura in tribuna Coutinho (alle prese con i soliti problemi muscolari), inserendo al suo posto il giovane Poliex Sampdoria, ancora mai utilizzato. Malesani mescola le carte in tavola schierando un 5-4-1, difesa con tre centrali e due esterni larghi, lasciando in avanti come unica punta il brasiliano Ze Eduardo.

    PRIMO TEMPO- Partita che non decolla nei primi minuti, dove il Genoa con il nuovo modulo chiude ogni spazio e i nerazzurri fanno girare in maniera troppo lenta il pallone senza trovare le verticalizzazioni utili per gli attaccanti. Poche azioni degne di nota alla mezz’ora con le squadre che usano a dismisura il lancio lungo, scavalcando troppo spesso i relativi centrocampisti senza creare nulla di pericoloso, e lo spettacolo stenta a decollare, lasciando spazio alla noia.  Doppia mostruosa palla gol per l’Inter al 33’ con Samuel che sugli sviluppi di un calcio d’angolo schiaccia di testa ma trova una parata straordinaria di Frey, poi la palla torna sui piedi di Milito che deve solo calciarla in rete e invece (forse in memoria del suo passato rossoblu) calcia sulle mani del portiere del Genoa mancando un gol impossibile da sbagliare. Molte proteste nerazzurre al 37’ su un fallo da ultimo uomo di Granqvist su Milito lanciato a rete con Banti che invece lascia giocare. Altra buona situazione per l’Inter con Lucio che sull’esterno mette in area un pallone di prima che Nagatomo in maniera sporca tocca con la coscia sfiorando il gol. Quattro minuti di recupero e tutti a riposo sul punteggio di 0 a 0.

    SECONDO TEMPO- Inizia la ripresa con Malesani che lascia lo schieramento invariato, mentre Ranieri lancia Alvarez a destra sostituendo Faraoni. Al 6’ finisce la partita di Ze Eduardo, che non ha ricevuto un pallone giocabile, con Malesani che gli preferisce Pratto. Urlo in gola strozzato per Granqvist che al 11’ sugli sviluppi di un calcio di punizione battuto da Veloso segna di testa ma si vede annullare la rete dal guardalinee per fuorigioco. Malesani intanto al 15’ effettua il secondo cambio disponibile inserendo Jankovic per Constant. I rossoblu sembrano più pericolosi in questa fase di gioco, con l’Inter che, come da copione nella gestione Ranieri cala vistosamente nella ripresa, palesando i suoi limiti atletici. Situazione difficile per i nerazzurri, che Nagatomo sbroglia al 22’ su uno splendido cross di Alvarez battendo Frey e portando i suoi in vantaggio. L’argentino pennella un assist da destra con Nagatomo che si inserisce alla perfezione tagliando sul secondo palo,  trovandosi libero di colpire indisturbato. Ranieri nel frattempo sostituisce Andrea Poli inserendo un più fresco Joel Obi, mentre Malesani alla mezz’ora si gioca il tutto per tutto togliendo Merkel e inserendo una punta come Caracciolo. Break di Alvarez al 33’ che scambia con Thiago Motta e prova una conclusione dalla distanza, sfiorando il gol del 2 a 0 cogliendo il palo alla destra di Frey. Ritorno in campo al 36’ per Forlan che sostituisce un Milito irriconoscibile.  Doppia opportunità per il Genoa al 45’ su un contropiede con Rossi dal limite chiuso da Nagatomo e sulla respinta sulla conclusione di Veloso si supera Julio Cesar negandogli il gol. Sul ribaltamento di fronte ottima occasione per Pazzini sventata da un monumentale Frey. Fischio finale dopo 5 minuti di recupero con l’Inter che infila la seconda vittoria consecutiva e torna a vedere una classifica dignitosa.

    Genoa Inter 0-1 video gol di Nagatomo
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  • Siena Inter 0-1, le pagelle. Ranieri fortunato e salvato da Castaignos

    Siena Inter 0-1, le pagelle. Ranieri fortunato e salvato da Castaignos

    La fortuna aiuta gli audaci recita un famoso proverbio latino, ma Ranieri sa benissimo che dovrà affidarsi a qualcos’altro per continuare a fare punti nelle prossime sfide che attendono l’Inter in campionato. L’audacia dimostrata dal tecnico nel finale non si discute, quando ha rischiato moltissimo togliendo Cambiasso e inserendo Milito disegnando un’Inter a trazione anteriore con 3 punte di ruolo, ma il gioco espresso nel corso dei 90 minuti devono far preoccupare tutto l’ambiente nerazzurro.

    Claudio Ranieri | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Se mancava il gol da parte di un attaccante da così tanto tempo è perché la manovra di gioco nerazzurra è assolutamente inadeguata e lenta per i ritmi del nostro campionato. Senza i vari Sneijder, Maicon, Forlan e soci i nerazzurri perdono tantissima qualità e anche se il nuovo modulo cerca di dare più peso al centrocampo, non riesce a mettere nelle condizioni migliori un attaccante d’area come Pazzini.

    Discorso a parte per il Siena che assolutamente non merita la sconfitta, cedendo solo nel finale della ripresa dopo aver disputato una partita di contenimento e velocissime ripartenze. Proprio per come è arrivata la vittoria nel finale Ranieri avrà molto lavoro da fare, perché sia il gioco espresso, sia la gestione della partita non sono stati affatto sufficienti per un allenatore che guida un grande club come l’Inter.

    Pagelle Siena

    Calaiò 6 Non si discute il suo impegno, soprattutto considerando come fosse in dubbio fino all’ultimo per il recupero dall’infortunio. Tiene il campo benissimo cercando di sorprendere i difensori nerazzurri senza troppa fortuna. Bocciato per la freddezza sottoporta, quando gli capitano un paio di occasioni buone calcia male senza trovare mai lo specchio della porta.

    D’Agostino 6,5 Assolutamente positiva la prova del centrocampista bianconero, che quando vede una big tira fuori una prestazione da giocatore di livello. Regge il peso del centrocampo toscano trascinando i suoi evitando in moltissime occasioni le incursioni dei giocatori interisti. Serve assist perfetti per gli attaccanti combattendo con Cambiasso per il ruolo di signore del centrocampo, tessendo ogni trama di gioco per la sua squadra.

    Brienza 5,5 Mezzo voto in meno per l’idiozia commessa nel finale quando rompe una bandierina per disapprovare una decisione arbitrale e si becca il secondo giallo finendo la partita in anticipo con un’espulsione decisamente evitabile. Partita di assoluto sacrificio per un attaccante di ruolo che gioca tutti i 90 minuti a supportare la fase difensiva come un terzino puro.

    Larrondo 5,5 L’argentino corre tantissimo e fa spesso a sportellate con Samuel e Ranocchia, ma non riesce mai a risultare pericoloso dalle parti di Julio Cesar. Anche lui è assolutamente prezioso in fase di ripiegamento.

    Pagelle Inter

    Samuel 6,5 torna ad appendere il cartello “non si passa” sulla zona da lui presidiata, chiudendo ogni velleità degli attaccanti toscani, e svettando su ogni pallone alto che si aggira nella propria area. Duro come una roccia l’argentino con l’aiuto di Ranocchia tiene inviolata la porta nerazzurra, e di questi tempi fa notizia.

    Zanetti 6,5 Trentotto anni e non sentirli, il capitano sempreverde nerazzurro, corre come un ragazzino senza fermarsi un istante, dimostrando la sua duttilità tattica giocando in qualsiasi ruolo lo schieri Ranieri. Chiusure perfette e diagonali difensive da manuale del calcio. Il pallone che toglie sulla testa di Calaiò gli vale un abbraccio da Julio Cesar e un coro da parte dei suoi tifosi.

    Alvarez 5 Talento puro o fuoco di paglia? Non bisogna eccedere nelle critiche, ma nemmeno negli elogi perché il giovane argentino non riesce a ripetere le buone cose evidenziate contro il Cagliari e contro i turchi, giocando al rallentatore e intestardendosi in dribbling inutili. Due buoni cross pervenuti in 45 minuti di gioco sono poca roba e Ranieri lo boccia perché troppo avulso dal gioco.

    Thiago Motta 6,5 Il playmaker italo brasiliano che dovrebbe dettare i tempi di gioco alla manovra nerazzurra è fin troppo spesso raddoppiato dai giocatori del Siena e non riesce mai a servire la palla giusta ai suoi compagni. Non sfigura in fase di interdizione, ma Ranieri gli chiede di costruire gioco e lui si vede solo nel finale quando serve l’assist vincente per Castaignos. Buona anche la punizione calciata nella ripresa, con una pronta respinta di Brkcic.

    Castaignos 6 Assolutamente inesistente per 44 minuti. Viene mandato in campo per sostituire Zarate e garantire il giusto mix di spinta e copertura in fase di ripiegamento, ma non riesce a combinare niente di buono, anzi perde diversi palloni sbagliando controlli decisamente facili. Qualcosa cambia nel finale quando prima conquista una buona punizione dal limite dell’area e all’ultimo respiro inventa il gol del vantaggio sorprendendo tutti, (forse anche Ranieri) e regalando una vittoria inaspettata che gela la squadra toscana.

    VIDEO HIGHLIGHTS SIENA INTER 0-1

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  • Castaignos all’ultimo respiro Siena Inter 0-1

    Castaignos all’ultimo respiro Siena Inter 0-1

    Dal 24 settembre a Bologna nessun attaccante nerazzurro riusciva più a trovare il gol e con la rete di Castaignos l’Inter torna a casa con 3 punti fondamentali dalla difficile trasferta di Siena, anche senza  convincere per il gioco espresso. Ranieri punta forte con il nuovo modulo, ma la partita stenta a decollare con pochissime azioni da gioco rilevanti e un Pazzini a fare lo spettatore in attacco. È il Siena a giocarsela, coprendo tutti gli spazi e rischiando di trovare il vantaggio in diverse occasioni. Stesso copione nella ripresa, nonostante i cambi di Obi e Castaignos per Alvarez e Zarate, l’Inter gioca un calcio compassato e lento che si riduce spesso all’inutile fraseggio in orizzontale e in pochissime verticalizzazioni. Quando la partita sembra finire sul pari, arriva il guizzo vincente di Castaignos che ripaga la fiducia del tecnico romano segnando la sua prima rete stagionale e regalando 3 punti assolutamente decisivi per una risalita in classifica.

    Nel dettaglio la sintesi di Siena Inter:
    Ranieri non cambia nulla rispetto alle previsioni iniziali e sceglie il 4-1-4-1 già visto contro il Trabzonspor: centrocampo con Motta affiancato da Cambiasso e Stankovic, mentre Alvarez e Zarate agiscono sugli esterni in appoggio di Pazzini. Tribuna per l’altro baby talento Coutinho, che non ha smaltito al meglio i fastidi muscolari. Niente novità nemmeno per Sannino che scioglie i dubbi sull’attacco, vista l’indisponibilità di Destro schierando dal primo minuto Calaiò in coppia con Larrondo.

    Castaignos decide Siena Inter | ©Getty Images

    PRIMO TEMPO- Squadre molto chiuse nei primissimi minuti, con entrambe le compagini che chiudono tutti gli spazi e di conseguenza la partita si gioca molto a centrocampo in attesa che vengano serviti palloni migliori per le punte. Primi spunti nerazzurri che arrivano dalla fascia di Alvarez al 16’, con l’argentino che serve un gran cross in area a trovare la torre di Pazzini per un colpo di testa facilmente neutralizzabile da Brkcic di Zarate. Ritmi fin troppo lenti per i nerazzurri che si appoggiano troppo spesso a Julio Cesar in fase di ripartenza, permettendo in questo modo al Siena ogni volta di riorganizzare la linea difensiva.

    La partita si infiamma alla mezz’ora sugli sviluppi di un calcio d’angolo per l’Inter, con Samuel che avrebbe l’occasione di segnare il gol del vantaggio e invece calcia malissimo addirittura facendo uscire il pallone fuori dall’area. A seguire ripartenza velocissima del Siena che ha sui piedi di Brienza l’occasione buona per punire l’Inter, con la conclusione del giocatore bianconero che va di poco alta sulla traversa. Ancora Siena nel finale con Calaiò che fa a sportellate con Samuel, calcia a incrociare di precisione sul secondo palo sorprendendo Julio Cesar ma il pallone finisce di poco a lato.

    SECONDO TEMPO- Cambio a sorpresa per Ranieri che inaspettatamente all’inizio della ripresa boccia entrambi gli esterni e sostituisce Alvarez inserendo Obi,  con Castaignos a rilevare Zarate. Non cambia il modulo ma cambiano gli interpreti, ma è ancora il Siena ad essere pericoloso nei primissimi minuti con il solito Calaiò particolarmente ispirato. Il cambio effettuato da Ranieri non sembra modificare l’atteggiamento dei nerazzurri, che faticano a creare gioco, con i tifosi ancora in attesa di un azione degna di nota in zona offensiva. È invece il Siena a fare la partita e a rendersi particolarmente pericoloso nei pressi dell’area presidiata dal portiere nerazzurro, aiutato dalle tempestive chiusure di Samuel e Zanetti che tengono ancora immutato il risultato. Intanto Sannino al 19’ sostituisce uno stremato Calaiò inserendo Reginaldo. L’Inter di rivede in attacco al 21’ sugli sviluppi di un calcio d’angolo in un azione molto rocambolesca dove arrivano alla conclusione prima Stankovic, poi Ranocchia, ma entrambi vengono murati senza trovare la porta del Siena. Ancora un cambio per Sannino che affida il peso dell’attacco a Gonzalez rilevando uno spento Larrondo, mentre Ranieri si gioca l’ultima carta rischiando tutto inserendo Milito per Cambiasso, con un’Inter a trazione anteriore. Arriva all’ultimo respiro il vantaggio nerazzurro con il peggiore in campo sin in quel momento, Castaignos che riceve palla da Thiago Motta, spalle alla porta controlla, si gira e calcia di precisione battendo Brkcic, segnando il suo primo gol in maglia nerazzurra. Espulsione negli ultimi minuti per Brienza che macchia la sua prova distruggendo per un gesto di stizza con un calcio la bandierina del corner, rimediando il secondo giallo e terminando la partita anzitempo.

    Fischio finale e i nerazzurri passano all’Artemio Franchi con una prova decisamente opaca che garantisce comunque i 3 punti fondamentali per la risalita.

  • Siena Inter, ultime e probabili formazioni. Ranieri conferma Alvarez

    Siena Inter, ultime e probabili formazioni. Ranieri conferma Alvarez

    Si torna a respirare il clima campionato in casa nerazzurra dove gli uomini guidati da Claudio Ranieri, impegnati nella difficile trasferta di Siena all’Artemio Franchi, dovranno tornare a correre per scalare una classifica che ancora profuma di zona retrocessione.

    Ricky Alvarez | © Valerio Pennicino/Getty Images

    Anche se lo stadio evoca ricordi particolari per i nerazzurri, dove appunto si decisero lo scudetto 2007, e quello del 2010 (che diede inizio al Triplete nell’era Mourinho), oggi l’Inter dovrà affrontare una squadra che ha dimostrato sia contro l’Atalanta che contro il Cagliari in Coppa Italia di essere davvero in gran forma. Anche la classifica sorride ai toscani, recitando Siena 14 e Inter 11. Ranieri dal canto suo, punta forte su Alvarez in continua crescita dopo la buona prova contro il Cagliari e il primo gol contro il Trabzonspor, dando all’argentino una nuova possibilità di sorprendere in positivo i suoi tifosi.

    SIENA – Sannino sta lentamente diventando il nuovo idolo dei tifosi, riuscendo a far esprimere al suo Siena un calcio di qualità che porti allo stesso tempo a buoni risultati. L’ultima vittoria contro il Cagliari in Coppa Italia (2-1) garantisce una buona dose di morale in vista della complicatissima sfida contro l’Inter. Il tecnico sa perfettamente come sulla carta i nerazzurri, visto l’elevato tasso tecnico, siano favoriti ma carica i suoi spronandoli a dare il massimo, chiedendo in particolar modo una partita fatta di sacrificio. Sulla situazione infortunati, rimangono ancora ai box Vergassola e Grossi, con l’aggiunta dell’ultima ora del bomber Mattia Destro (per lui si parla di una distrazione all’otturatore dell’anca sinistra). Il giovane attaccante è un ex di turno, poiché è cresciuto nelle giovanili dell’Inter, poi è stato girato al Genoa nell’affare Ranocchia.

    Sannino dovrebbe dunque schierare un classico 4-4-2, con il recuperato Brkcic tra i pali, una linea difensiva composta da Vitiello, Rossettini, Terzi e Del Grosso. Centrocampo robusto con D’Agostino e Gazzi centrali, supportati sulle corsie laterali dall’ex Napoli Mannini e Brienza. Tanti dubbi in attacco, dove ci sono da valutare le condizioni di Calaiò, rientrante da un infortunio, con Gonzalez che dopo aver punito in Cagliari in Coppa Italia scalpita per avere una nuova occasione. L’alternativa all’italiano dovrebbe essere Larrondo.

    INTER – Ranieri si presenta all’Artemio Franchi con una squadra quasi priva di terzini, poiché all’ultimo infortunio di Lucio (stiramento di secondo grado) si aggiungono i forfait di Chivu alle prese con i soliti dolori alla caviglia e quello di Jonathan per un’infiammazione al ginocchio destro. Scelte obbligate almeno per quanto riguarda la fase difensiva, con Nagatomo unico terzino di ruolo titolare e Zanetti sicuramente arretrato per coprire l’altra fascia. Il tecnico nerazzurro ha spiegato ieri nella conferenza stampa come tutti questi infortuni non permettano di far riposare i giocatori più utilizzati, e di come in attesa dei vari Sneijder e Forlan, ci sarà bisogno di stringere i denti ancora per un po’. Si torna al 4-1-4-1 (o meglio il 4-2-3-1) cercando di allargare in maniera forte il gioco sugli esterni, utilizzando Alvarez nella posizione più consona alle sue caratteristiche, supportato sull’altra fascia dal compagno Zarate.

    Quindi nel dettaglio la difesa sarà composta da Samuel e Ranocchia a sostituire Lucio, con Zanetti e Nagatomo per garantire copertura e spinta sulle corsie laterali. Centrocampo con Thiago Motta play basso, aiutato ai lati da Cambiasso e Stankovic. Ad allargare il gioco sugli esterni come già detto in precedenza ci saranno Alvarez e Zarate, con l’unico terminale offensivo Pazzini assolutamente favorito su Milito.

    PROBABILI FORMAZIONI SIENA INTER

    Siena (4-4-2): Brkcic; Vitiello, Rossettini, Terzi, Del Grosso; Mannini, D’Agostino, Gazzi, Brienza; Larrondo, Calaio.
    A disp.:
    Pegolo, Contini, Rossi, Angelo, Bolzoni, Reginaldo, Gonzalez.
    All.
    Sannino

    Inter (4-1-4-1): Julio Cesar; Nagatomo, Samuel, Ranocchia, Zanetti; Cambiasso; Alvarez, Motta, Stankovic, Zarate; Pazzini
    A disp.:
    Castellazzi, Cordoba, Poli, Obi, Coutinho, Castaignos, Milito.
    All.:
    Ranieri

  • Tegola Inter, stiramento per Lucio. Un mese di stop

    Tegola Inter, stiramento per Lucio. Un mese di stop

    Piove sul bagnato in casa Inter. Arriva l’ennesima brutta notizia dall’infermeria nerazzurra sull’infortunio occorso a Lucio uscito malconcio dalla sfida europea contro il Trabzonspor. Questo è il comunicato ufficiale apparso sul sito dell’Inter:

    In seguito a un dolore muscolare accusato al termine della gara con il Trabzonspor, dopo la seduta ‘di scarico’ nella giornata di ieri, Lucio è stato sottoposto ad accertamenti strumentali in mattinata che hanno evidenziato uno stiramento di 2° grado all’adduttore della gamba sinistra. Il difensore è già stato sottoposto al primo ciclo di fisioterapia.

    Lucio | © Maurizio Lagana/Getty Images

    L’infortunio dovrebbe tenere fermo ai box il brasiliano verosimilmente per circa un mese, quindi per il suo rientro è ipotizzabile aspettare gli inizi del nuovo anno. Brutta tegola per Ranieri che aveva appena recuperato la coppia centrale Lucio e Samuel e ora non potrà concedere il giusto riposo ai centrali difensivi utilizzando Andrea Ranocchia rientrato da poco da un infortunio muscolare proprio contro il Cagliari e risparmiato a Trebisonda.

    Assente ad Appiano Gentile anche Forlan che fa slittare il suo rientro alla Pinetina a domani poiché il volo con cui doveva tornare a Milano ha avuto problemi di natura tecnica. Allenamento che ha visto la presenza del presidente Massimo Moratti da spettatore privilegiato, che ha voluto assistere personalmente agli allenamenti e parlare con Ranieri. Il tecnico romano nella seduta odierna ha provato a lungo nuovamente il modulo con Alvarez e Zarate larghi dietro all’unica punta Pazzini.

  • Inter, Ranieri lancia la baby revolution

    Inter, Ranieri lancia la baby revolution

    Conquistato il primato nel girone e la qualificazione con un turno d’anticipo, Ranieri può iniziare a prendersi le lodi che gli spettano per aver risollevato quantomeno il cammino europeo interista, leggermente compromesso già nella prima giornata contro i turchi proprio da Gasperini. In campionato la strada da percorrere è sicuramente più lunga e impervia, ma le garanzie e gli aiuti ad una rosa definita troppo vecchia e logora arrivano non dal mercato di gennaio, ma dal mercato estivo che fa sbocciare con i tempi giusti la linea verde nerazzurra: Alvarez e Coutinho.

    Coutinho | ©Giuseppe Cacace/Getty Images

    LINEA VERDE

    I due giovani talenti nerazzurri sono stato fin troppo presto bollati come due brocchi, due bidoni, assegnando all’Inter la palma del peggior mercato in entrata. Lo stesso Sneijder in una recente intervista con la propria nazionale aveva spiegato come il problema nell’Inter fosse la differenza troppo evidente tra i titolari e chi si accomoda in panchina. Voilà ecco servito l’assist perfetto per dimostrare il contrario: a Cagliari, l’olandese si infortuna e Coutinho entra al suo posto, mentre Alvarez destinato alla tribuna si accomoda in panchina. La sorpresa è doppia perché il baby brasiliano mostra un modo di giocare totalmente nuovo, ostentando quella sicurezza che fino ad ora non aveva mai mostrato, riuscendo persino a regalare il gol della sicurezza ai suoi. E Alvarez non è da meno entrando di diritto in entrambe le azioni da gol, aiutando il centrocampo e mostrando quelle doti tecniche che gli avevano garantito in patria il soprannome Maravilla.

    LODI A RANIERI

    – Ranieri è stato lungimirante, come spesso ripeteva ai giornalisti bisognava assolutamente considerare i tempi di adattamento al calcio italiano, poichè entrambi i giocatori in allenamento mostravano giocate da grandi campioni. Il tecnico nerazzurro ha atteso il momento giusto inserendoli gradualmente e con l’intelaiatura dei senatori a supportarli, considerando come il nuovo cambio di modulo sia molto più adatto alle loro caratteristiche.

    Claudio Ranieri | © Str/Getty Images
    Infatti la svolta c’è stata con l’utilizzo del    4-2-3-1 allargando il gioco sugli esterni e permettendo ad Alvarez di esprimersi al meglio. La conferma del continuo miglioramento si è avuta proprio ieri contro il Trabzonspor dove Ricky Maravilla nel primo tempo ha disputato una gara di grandissima qualità, segnando un gol bellissimo e iniziando ad entrare nei meccanismi di gioco nerazzurri. Ovviamente è presto per parlare di nuovi campioni, ma la strada intrapresa è quella giusta, e già nella prossima sfida contro il Siena il ricambio generazionale interista avrà la possibilità di mettersi in mostra, con un occhio di riguardo per un altro baby talento: Marco Davide Faraoni, il terzino strappato alla Lazio e che potrebbe rappresentare un ottimo investimento per il futuro.

    CURIOSITA’- Gianluca Di Marzio esperto di mercato di Sky Sport in una recente intervista ha preso le difese di Alvarez, in merito a chi l’avesse definito come un affare sbagliato della dirigenza nerazzurra, spiegando come le cifre per l’acquisto del cartellino siano assolutamente state ingigantite: “L’Inter ha chiuso l’affare per 5,5 milioni più 4 di bonus, questa è la verità. Altre cifre, gonfiate, servono solo per bocciare un acquisto che meritava e merita invece fiducia”.

    PAZZINI AFFAMATO-

    Se non bastasse la voglia di riscatto delle giovani promesse nerazzurre, sicuramente ci penserà la fame di vittorie palesata dal bomber Giampaolo Pazzini che in una recente intervista al Guerin Sportivo ha parlato della sua Inter e della sua voglia di vincere: “Ormai questa maglia comincio a sentirla sulla pelle, qui ti rendi conto di essere in una grande squadra e di lottare per traguardi importanti. Quando sono arrivato a Milano, mi è cresciuta la voglia di vincere, mi è venuta una fame mai avuta sin lì”. Sul difficile rapporto nato con Gasperini il Pazzo preferisce evitare polemiche, spiegando invece come Moratti l’abbia preso subito a cuore : “Lasciamo stare, non ero contento, ma rispetto le scelte di un tecnico. Quando però Moratti lo richiamò dissi cavolo! Moratti non è un presidente qualunque, lui ha avuto tantissimi cannonieri. Ero felice e sorpreso, emozionato e stupito”.

  • Trabzonspor Inter 1-1, le pagelle. Alvarez finalmente Maravilla

    Trabzonspor Inter 1-1, le pagelle. Alvarez finalmente Maravilla

    L’Inter formato europeo simile a quella vista col Cagliari strappa un punticino d’oro nella bolgia turca del Trabzonspor. Niente di più facile penseranno in molti, ma vista la situazione nerazzurra questo risultato con la qualificazione e il primato nel girone, conquistati con un turno d’anticipo rappresentano una boccata d’ossigeno puro per una squadra che ha sempre di più bisogno di tirare il fiato mentre il calendario impone a tutte le società di correre.

    Ricky Alvarez | © Maurizio Lagana/Getty Images

    Partita scoppiettante con i turchi che partono forte, ma è l’Inter con Ricky Alvarez, in occasione Maravilla per le notti europee, a segnare il suo primo gol in nerazzurro. Non basta il tempo di fare due calcoli che Halil Altintop capace di segnare un solo gol in tutta la stagione turca ti tira fuori un gol da cineteca (con la complicità della deviazione di Samuel). Le squadre non rinunciano a giocare e si danno lotta a suon di occasioni con i turchi che nella ripresa sfiorano la vittoria con il palo di Mierzejweski. Ranieri ovviamente in vista della prossima trasferta a Siena avrà molto lavoro da fare, considerando come la squadra allenata da Sannino vista contro l’Atalanta sia sembrata in ottima salute. Altri errori in campionato sarebbero fatali per la rincorsa al terzo posto.

    Pagelle Trabzonspor

    Alanzinho 6,5 Assolutamente devastante! L’ala brasiliana che manda in completo tilt la difesa nerazzurra e Nagatomo in primis riesce a liberarsi dell’avversario e calciare con una facilità imbarazzante. Sfiora la rete in un paio di occasioni con Julio Cesar che si immola nel primo tempo a negargli un gol bellissimo dal limite dell’area. Nella ripresa ci riprova con un diagonale tesissimo che fa sospirare la curva dei tifosi turchi.

    Tolga 7 Ancora una volta decisivo come nella sfida di San Siro, riesce a mantenere il risultato sul pari con un paio di interventi miracolosi. Ingaggia un duello tutto personale con Zarate e lo vince a mani basse, prima negando il gol nel primo tempo all’argentino, e poi nella ripresa con un paio di uscite basse utili a mantenere la porta inviolata. Notevole la parata sul gran tiro al volo da fuori area di Stankovic.

    Altintop 6,5 Non combina granchè in tutta la partita, ma si inventa un gol impossibile scambiando prima al limite dell’area con un compagno e poi calciando un tiro che trova la deviazione di Samuel e si infila sotto la traversa per la gioia dei tifosi locali.

    Mierzejweski 6 Entra nella ripresa e nel finale sfiora il gol del vantaggio, lasciato fin troppo libero di schiacciare di testa da Lucio, colpisce il palo, lasciando ammutolito e impietrito Julio Cesar che la scampa per un pelo.

    Burak 6,5 Non male il gioiellino turco di cui aveva ben parlato Hiddink. Sfiora il gol anticipando prima Lucio e poi Julio Cesar con il pallone che attraversa l’area e sfiora di pochissimi cm il palo. Trova un cliente scomodo come Samuel che gli complica decisamente la vita.

    Pagelle Inter

    Julio Cesar 6,5 Assolutamente incolpevole sul gol, poiché la deviazione di Samuel imprime una traiettoria imprevedibile che fa schizzare il pallone sotto la traversa. Si mette in mostra sempre nel primo tempo con una grandissima parata sul tiro di Alanzinho dal limite dell’area con pochissima visuale libera.

    Samuel 6 Mezzo voto in meno per la sfortunata deviazione che ha portato al pari di Altintop. Comunque fa il suo mestiere tenendo a bada Burak e gli altri attaccanti del Trabzonspor. Ovviamente non essendo supportato a dovere dai compagni di reparto, non riesce a tappare tutte le falle difensive, e il soprannome the Wall stasera non gli si addice proprio.

    Alvarez 6,5 Bellissimo il primo tempo dell’argentino, che finalmente riesce a far capire ai tifosi nerazzurri perché in Argentina venisse chiamato Maravilla. Scambia con Milito danzando tra i difensori turchi e infilando il portiere Tolga con la grazia di un ballerino. Non bastasse recupera anche palloni in fase difensiva aiutando il centrocampo. Poi blackout totale, nella ripresa sparisce dalla telecronaca e il suo nome spunta solo per la sostituzione. Ammonizione stupida nel finale.

    Zarate 5,5 Corre tanto, salta l’uomo, ma serve una quantità di assist fuori misura che quasi perdi il conto. Non è serata a si capisce quando inizia a sprecare ogni occasione buona per fare gol. Si dispera nel finale quando Glowaski si immola sulla linea di porta a negargli il gol a porta totalmente sguarnita.

  • Inter, con il Trabzonspor un pari che regala primato e ottavi

    Inter, con il Trabzonspor un pari che regala primato e ottavi

    Le notizie migliori per i nerazzurri arrivano prima del fischio d’inizio della partita contro il Trabzonspor perché dal campo del Cska Mosca giunge la conferma della sconfitta dei russi da parte del Lille; risultato che qualifica matematicamente l’Inter agli ottavi di finale, garantendogli il primato in classifica con un ulteriore punto.

    Javier Zanetti | © AFP PHOTO/STRINGER/Getty Images

    I nerazzurri scendono in campo per vincere e con il primo gol stagionale di Alvarez la partita sembra mettersi sui binari giusti. Non passa molto tempo e ci pensa Halil Altintop con la complicità di una deviazione decisiva di Samuel a rimettere i turchi in gioco. La sfida regala diverse emozioni da entrambe le parti con il Trabz che sfiora l’impresa colpendo addirittura un legno. Nel finale le squadre rallentano e si accontentano di un pareggio che fa felici entrambi gli allenatori, garantendo all’Inter il primato nel girone e una grossa chance di passare il turno ai turchi ora secondi a quota 6 punti.

    Sorpresa iniziale per l’Inter nella formazione con Ranieri che lascia in panchina Thiago Motta e sceglie Cambiasso per dare copertura alla difesa nel vertice basso di centrocampo. Nel ruolo di trequartista a supporto del duo Milito – Zarate c’è Alvarez che vince il ballottaggio con Coutinho.

    PRIMO TEMPO – Parte decisamente forte il Trabzonspor che, supportato dal fattore campo, non sembra risentire del blasone e della superiorità tecnica nerazzurra. Poco gioco nei primi minuti per i nerazzurri che giocano la palla in maniera troppo lenta e compassata permettendo in questo modo ai turchi di organizzarsi con facilità. La scelta di schierare Alvarez premia Ranieri quando l’argentino al 18’ dal limite dell’area salta un uomo, scambia con Milito e una volta in area calcia di piatto a battere Tolga, portando i suoi in vantaggio. Non si arrendono i turchi che nell’azione successiva al gol sfiorano il pareggio con Burak che anticipa Julio Cesar ma non riesce a trovare la porta per un soffio.
    Arriva pochi minuti dopo il gol di Alvarez la doccia fredda per i nerazzurri, al minuto 23, quando Altintop dal limite dell’area fa partire un gran tiro che trova la deviazione decisiva di Samuel con il pallone che si insacca sotto la traversa.

    Entrambe le squadre ci credono e la partita vive di fiammate dove i portieri devono mantenere al massimo il livello di concentrazione, con Julio Cesar alla mezz’ora impegnato su un gran destro di Alanzinho e Tolga prontissimo a chiudere il tiro di Zarate sulla successiva ripartenza nerazzurra. Dopo tre minuti di recupero l’arbitro inglese Atkinson manda le squadre a riposo sul punteggio di 1-1.

    SECONDO TEMPO – Le squadre tornano in campo con gli stessi uomini della prima frazione di gioco. Occasione nei primi minuti della ripresa per il Trabz, su calcio di punizione battuto benissimo da Burak che trova una pronta risposta da parte di Julio Cesar a negargli il gol. Pressione dei turchi davvero notevole, che si affacciano con continuità nei pressi dell’area nerazzurra, costringendo l’Inter a schiacciarsi nella proprio metà campo. È all’8’ che i nerazzurri si rivedono davanti con un gran tiro al volo di Stankovic dal limite dell’area,  neutralizzato da un prontissimo Tolga.
    L’Inter inizia a crederci e sui piedi di Zarate capitano le occasioni migliori al 15’ con Tolga che gli respinge una prima conclusione con un’uscita bassa perfetta, e a seguire è Glowaski  a negare il gol all’argentino immolandosi sulla linea della porta.

    Cambio per Ranieri che al 24’ sceglie di mandare in campo Coutinho al posto di un Mauro Zarate assolutamente poco ispirato sottoporta.
    Brividi alla mezz’ora per i nerazzurri su un’azione insistita del Trabz: Celustka che serve un cross perfetto a Mierzejweski totalmente dimenticato da Lucio in area, il nuovo entrato schiaccia di testa e colpisce un palo clamoroso per la disperazione dei tifosi turchi. Le squadre stanche nel finale si accontentano del pareggio.

    Il risultato da il primato nel girone ai nerazzurri e porta i turchi al secondo posto con 6 punti, garantendogli la possibilità di giocarsi la qualificazione nell’ultima partita contro il Lille.

    VIDEO HIGHLIGHTS DI TRABZONSPOR – INTER 1-1

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  • Inter in crisi? La verità dopo la sosta

    Inter in crisi? La verità dopo la sosta

    Milano in crisi titolava stamane la Gazzetta dello Sport in riferimento alle pessime prestazioni di Inter e Milan e in merito alla somma dei loro punti in classifica (9 sommando i 4 dei nerazzurri e i 5 dei rossoneri) che davvero sono più di un segnale di allarme. A questo punto mai più gradita fu la sosta delle Nazionali! Due settimane per ricaricare le batterie, il morale e permettere agli infortunati di recuperare al meglio per tornare a dare il giusto apporto a squadre prive di qualità e con poca corsa nelle gambe.

    Wesley Sneijder ©Oliver Morin/Getty Images
    PROBLEMI?-L’Inter con l’arrivo di Ranieri, il ‘normalizzatore’, nelle ultime due partite in trasferta contro il Bologna e in Champions con il Cska di Mosca, sembrava aver smaltito le scorie della precedente gestione Gasperini, invece il tonfo casalingo contro il Napoli materializza nuovamente le paure svanite dopo la sfida contro il Novara. Attenzione però, la valutazione dei nerazzurri deve essere il più oggettiva possibile, considerando come nei primi 40 minuti l’Inter (anche grazie al rientro di uno straripante Maicon) abbia dominato, creato molto e preso le redini della partita in mano. Gli errori di Rocchi sul primo giallo di Obi e sul rigore inesistente hanno ovviamente condizionato e indirizzato la partita a favore del Napoli. Ovviamente sbilanciandosi pericolosamente davanti per cercare la rimonta, l’Inter ha mostrato il fianco ad un Napoli che ha giocato una partita perfetta, fatta di attese e ripartenze fulminee. Quello che deve far preoccupare i tifosi nerazzurri sono i moltissimi gol subiti da una delle difese più forti di sempre, dove oggi l’Inter risulta aver la retroguardia più vulnerabile della Serie A. Gli errori di Nagatomo, o di Lucio sono evidenti e su questo Ranieri dovrà lavorare molto per dare al reparto quella solidità che ogni grande squadra ha come marchio di fabbrica. SOSTA E RIENTRI- Come già detto in precedenza, una mano potrebbe proprio arrivare dalla sosta e dalle sfide delle Nazionali, dando maggior tempo agli infortunati di recuperare e a ‘Mr.Wolf’ Ranieri di aggiustare i problemi su citati. Il ritorno di Sneijder sarà più che fondamentale, dove per sopperire alla pesante assenza dell’olandese  Ranieri ha provato a inserire Alvarez nel ruolo di trequartista, ottenendo due prestazioni assolutamente lontane dal soprannome del ragazzo “Maravilla”. Inoltre dopo la sosta ci sarà anche il rientro di Dejan Stankovic, insieme a Thiago Motta e Poli, per inserire forze fresche in mediana e far rifiatare giocatori come Cambiasso e Zanetti che non hanno saltato nemmeno una partita. Con la squadra al completo sicuramente l’Inter di Ranieri saprà risalire la china della classifica e chissà se riuscirà ad avere una voce in capitolo su uno scudetto che a parer dei molti tifosi italiani sembra essere già in mano a Juve o Napoli. MERCATO SBAGLIATO- Il vero errore dei nerazzurri oltre a voler scegliere un tecnico come Gasperini che aveva nel suo Dna il 3-4-3, difficilmente realizzabile con la rosa nerazzurra, è stato vendere Eto’o negli ultimi giorni di mercato, e cercare di sostituire campioni come Sneijder e Maicon con giovani di promessa come Alvarez e Jonathan. Se il primo qualcosina di buono l’ha fatto intravedere, per il secondo il giudizio sarebbe impietoso. Anche l’acquisto di Forlan lascia molti dubbi, considerando come l’uruguaiano abbia una carta d’identità pesante, e come ancora ad oggi non sia riuscito a essere decisivo come dovrebbe, collezionando una serie di prestazioni che portano il tifoso nerazzurro a fare paragoni impossibili con il bomber Eto’o. Lasciando per ultimo l’acquisto di Zarate, di difficile collocazione nello scacchiere nerazzurro, per il nuovo modulo che vede l’utilizzo di due punte come Pazzini e uno tra Milito e Forlan. Con il senno di poi la domanda sorge spontanea: con gli stessi soldi spesi per Alvarez puntare su Inler sembrava così assurdo?