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Tag: riccardo montolivo
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Adidas lancia Predator Instinct, la scarpa per i “predatori” in campo
adidas Predator compie 20 anni e per celebrare la sua nascita il noto marchio ha deciso di lanciare il nuovo Predator Instinct, ultima incarnazione della scarpa resa celebre grazie a campioni del calibro di David Beckham e Zinedine Zidane. Predator Instinct celebra anche il ritorno alla colorazione classica: rossa, bianca e nera.La nuova scarpa punta ad esaltare l’heritage della scarpa combinata con un richiamo all’istinto da “predatori” dei giocatori che la indossano.Le sue caratteristiche tecnologiche sono atte a dare maggiore risalto al controllo, infatti il perno della rivoluzione tecnologica consiste proprio nella struttura di control frame che si estende attorno alla tomaia e alla suola consentendo il massimo livello di presa, tocco e controllo della palla – ideale per rapidi dribbling e cambi di direzione. Il tutto è reso possibile anche grazie al nuovo cuscinetto in gel e il materiale della tomaia HybridTouch, forti nell’assicurare il massimo controllo e un comfort ottimale, mentre la nuova suola in TPU fornisce una maggiore flessibilità di movimento.Il suo design si ispira agli animali predatori che utilizzano il loro istinto per cacciare. È lo stesso istinto che si trova nei giocatori che indossano Predator come Mesut Özil, per i quali l’anticipo, il tocco e la visione sono fondamentali per il controllo del gioco. La nuova “Predator Instinct” è l’incarnazione fisica di queste qualità nel calcio e in natura.Oltre a Ozil, neo campione del mondo, altre stelle internazionali indosseranno le Predator Instinct, così come il capitano del Milan Riccardo Montolivo.Nel corso del 2014 Adidas presenterà altrettante nuove versioni di Predator Instinct come Revenge Instinct, un pacchetto di tre diversi modelli basati sul design originale di Predator 1994, Accelerator 1998 e Mania del 2002. Inoltre una edizione speciale Solar Blue di Predator Instinct sarà disponibile esclusivamente presso i negozi Intersport. I giocatori che scenderanno in campo con le scarpe nell’esclusiva colorazione Solar Blue sono Edin Dzeko, Xavi Hernandez, Andrea Poli e Julien Draxler. -
Arriva Essien, primo colpo dell’era Seedorf
Ufficiale ormai la notizia di Michael Essien ai rossoneri, preso dal Chelsea a parametro zero. Ha firmato un contratto che lo legherà alla squadra rossonera fino al 2015. (altro…)
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Adidas lancia Collezione di scarpe Samba per Brasile 2014
I Mondiali di calcio si sa, sono l’evento più atteso di tutti gli appassionati di calcio e non solo. Per prepararsi al meglio ad accogliere Brasile 2014 Adidas ha lanciato una collezione di scarpe proprio ispirate alla Nazione Carioca che ospiterà il grande evento. Si chiama collezione Samba e, in questo lancio, Adidas ha per la prima volta presentato contemporaneamente una nuova scarpa per ognuno dei 4 modelli che ha in collezione: adizero™ f50, predator®, nitrocharge™ e 11pro. Le 4 scarpe, che formano la collezione Samba, hanno identità e tecnologie differenti e sono state disegnate con colorazioni molto vivaci per ispirare i calciatori delle nuove generazioni.
Il lancio di Samba Collection segna anche l’inizio della campagna adidas “All in or Nothing” dedicata alla Coppa del Mondo FIFA Brasile 2014™. Per il lancio della campagna sono stati chiamati alcuni dei giocatori più rappresentativi del calcio mondiale, da Leo Messi, Oscar, Dani Alves e Mesut Ozil.
Antoine Hadjimanolis, Global Senior Product Manager, adidas Football ha detto: “Per la Collezione Samba abbiamo preso ispirazione dal Brasile. Il pacchetto è pieno di colore ed energia proprio come il Brasile! Dalle spiagge di Bahia al carnevale di Rio, le nostre scarpe utilizzeranno toni e colori mai visti su una scarpa da calcio.”
Nitrocharge™ è la scarpa indossata fra gli altri da Dani Alves, Ezequiel Lavezzi e Daniele De Rossi. Per l’occasione è stata pensata in un nuovo colore Lime e pensata per il gioatore che corre per tutta la partita, realizza il maggior numero di Tackle. Grazie alla tecnologia ENERGYSLING™ un inserto elastico che avvolge l’avampiede per supportare la scarpa durante i movimenti laterali e i cambi di direzione più estremi, ed ENERGYPULSE™ elemento elastico posizionato nella suola che garantisce un ritorno di energia incredibile ad ogni sprint, la nitrocharge™ consente al motore della squadra di rinnovare il modo di giocare.
Adizero™ f50 indossata da Leo Messi, Lucas Moura, Edinson Cavani, Gareth Bale e Giuseppe Rossi, scarpa per consentire ai giocatori di essere più veloci. SPEEDTRAXION è la nuova configurazione dei tacchetti che permette di avere massima accelerazione e repentini cambi di direzione. Grazie a SPEEDFOIL il materiale che unise leggerezza, morbidezza e durata il comfort nella zona del tallone è assicurato.
Predator® Lethal Zones, scarpa di colore rosa indossata da Oscar, Xavi, Mesut Ozil, Fernando Torres e Riccardo Montolivo è progettata con cinque distinte Lethal Zones che aiutano per: controllo di palla, tocco, precisione e potenza, è una scarpa che aiuta a dominare ogni aspetto del gioco.
Infine la Samba 11pro, realizzata in un viola acceso, e indossata da Philipp Lahm, Hernanes, Frank Lampard e Mattia De Sciglio. La pelle Taurus ultraleggera e ultra morbida che garantisce comfort e un controllo di palla ottimale. E’ pensata per il giocatore completo.
La Collezione Samba Collection viene lanciata oggi con un video di ispirazione brasiliana che coinvolge alcuni dei giocatori che indosseranno le scarpe. Il video contiene una traccia musicale completamente nuova intitolata “BOTA”, realizzata da Buraka Som Sistema, in collaborazione con l’MC brasiliano Karol Conka (cult.cartel)
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Il Milan espugna Verona con un gol di Montolivo: terzo posto al sicuro?
Il Milan riesce a portare a casa una vittoria pesantissima su un campo difficile come il Bentegodi grazie alla rete messa a segno da Montolivo al 24′. (altro…)
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Rimonta Milan, contro il Pescara l’occasione giusta
Il Milan torna a San Siro per la 17 giornata di Serie A. E’ il Pescara l’avversario di quest’oggi, che attualmente staziona al terzultimo posto in classifica a quota 14 punti, ma che per lunghi tratti è stato compagno di sventure proprio dei rossoneri. La squadra di Allegri pare aver trovato la quadratura del cerchio, con un filotto di tre vittorie consecutive in campionato e cinque nelle ultime sei partite (incluse le vittorie in Belgio e in Coppa Italia). La sfida odierna potrebbe essere l’occasione giusta per il Diavolo di confermare i risultati dell’ultimo mese, e avvicinare il sesto posto, ultimo piazzamento utile per l’accesso all’Europa League. Gli ospiti invece cercano l’impresa, e anche un punto sarebbe visto come manna dal cielo da Bergodi, che ha trovato il primo successo della sua gestione sette giorni fa.
CONFERME – Allegri dovrebbe riconfermare il 4-3-3 anche per il match di oggi. In difesa l’unico dubbio riguarda Mexes, alle prese con la febbre. Qualora il francese dovesse dare forfait è pronto il colombiano Zapata. A sinistra rientra Constant, con Antonini che si riaccomoderà nuovamente in panchina. A centrocampo importante recupero di Montolivo, che verrà spalleggiato dal capitano Massimo Ambrosini e Nocerino. In attacco tiene banco il ballottaggio tra Boateng e Robinho. Le ultime notizie danno il brasiliano favorito sul ghanese, mentre sono certi di un posto da titolare Pazzini ed El Shaarawy. In panchina c’è anche Niang, che contro la Reggina ha siglato il suo primo gol con la maglia del Milan.
SENZA PAURA – Cristiano Bergodi affronta la trasferta di Milano con lo spirito di chi non ha nulla da perdere. Annullando la filosofia difensivista, il tecnico del Pescara chiede ai suoi di confermare i progressi mostrati nell’ultima partita casalinga contro il Genoa. Per questo motivo conferma in toto il modulo utilizzato una settimana fa, il 4-3-1-2, dove Weiss (su cui c’è l’interesse del Milan ndr) agirà da trequartista alle spalle della coppia d’attacco formata da Vukusic e Abbruscato. In mezzo mancherà capitan Cascione, al suo posto spazio a Togni, con Nielsen e Bjarnason a completare il reparto di centrocampo. La difesa sarà orfana di due elementi importanti come Cosic e Romagnoli, con Capuano che dovrebbe partire al centro dal primo minuto. In difesa riflettori puntati su Mattia Perin, oggetto del desiderio di tanti club italiani fra cui lo stesso Milan.
PRECEDENTI – Sono sei gli incontri disputati al Meazza dalle due squadre, cinque in Serie A e uno nella serie cadetta (stagione 80-81). Risale proprio a quell’anno l’unico pareggio tra Milan e Pescara (0-0). Nei restanti match invece i rossoneri hanno sempre vinto. Il successo più largo del Diavolo si registrò nella stagione ’88-’89, quando gli uomini di Sacchi dilagarono per 6-1 grazie alle doppiette di Virdis e Gullit più la rete di Rijkaard.
Probabili formazioni Milan-Pescara (16-12-2012)
Milan (4-3-3): Amelia, De Sciglio, Mexes, Yepes, Constant, Ambrosini, Montolivo, Nocerino, El Shaarawy, Robinho, Pazzini.
Pescara (4-3-1-2): Perin, Balzano, Terlizzi, Capuano, Modesto, Nielsen, Togni, Bjarnason, Weiss, Abbruscato, Vukusic. -
A Catania il Milan cerca continuità. Robinho titolare
Torna la Serie A con la 15 giornata di campionato. L’anticipo degli anticipi (si gioca già stasera) è Catania-Milan. Partita cruciale per i rossoneri, chiamati alla cosiddetta prova del 10, dopo la vittoria contro la Juventus domenica scorsa. Se gli uomini di Allegri dovessero conquistare i tre punti anche al Cibali, potrebbe essere certificata definitivamente la guarigione del Diavolo. Se così non fosse, la vittoria sui bianconeri si rivelerebbe come il più classico dei fuochi di paglia. Il Milan sarà chiamato ad un impegno non di certo agevole in Sicilia, dove i padroni di casa in sette partite hanno perso soltanto una volta (contro la stessa Juve ndr), conquistando 16 punti sui 21 disponibili. Insomma, un ruolino da Champions League, grazie al quale gli etnei hanno costruito molte delle fortune di questa stagione. E con un Bergessio finalmente disponibile, le speranze del pubblico di casa sono più che giustificate.
CATANIA– Il tecnico Maran si affida al classico 4-3-3, con il trio offensivo composto da Bergessio, Barrientos (Gomez è squalificato ndr) e il giovane Doukara. A centrocampo il regista Lodi sarà affiancato da Almiron e Castro. In difesa invece l’ex Legrottaglie guiderà il reparto completato dall’uruguaiano Rolin e i laterali Alvarez e Marchese. A difendere i pali della porta sicula ci sarà ancora Andujar.
MILAN – Allegri pare ormai aver definitivamente scelto il 4-3-3 per il suo Milan. In porta mancherà ancora Abbiati, afflitto da problemi alla schiena. Al suo posto gioca Amelia, con il giovane brasiliano Gabriel in panchina. In difesa ballottaggio tra Zapata e Acerbi per un posto al fianco di Mexes (favorito l’italiano), mentre i terzini saranno sempre De Sciglio (Abate rientra contro lo Zenit) e Constant. Anche a centrocampo scelte chiare, con Montolivo in cabina di regia, Nocerino incursore e De Jong mediano di rottura. In avanti giocherà il tridente composto da El Shaarawy, Boateng e Robinho. Seconda panchina consecutiva per lo spagnolo Bojan.
PRECEDENTI – Tradizione favorevole quella del Milan contro il Catania. Negli ultimi dieci precedenti i rossoneri non hanno mai conosciuto la parola sconfitta. In Sicilia supremazia rossonera con tre vittorie e tre pareggi nelle ultime sei trasferte. L’anno scorso gli etnei riuscirono ad imporre l’1-1 alla squadra di Allegri, dopo aver subito all’andata un cocente 4-0 a San Siro. Quel pareggio interruppe la striscia di tre vittorie consecutive ottenute dai rossoneri a cavallo tra il 2009 e il 2011.
Probabili formazioni Catania-Milan (30-11-2012)
Catania (4-3-3): Andujar, Alvarez, Rolin, Legrottaglie, Marchese, Castro, Lodi, Almiron, Bergessio, Doukara, Barrientos. Allenatore: Maran
Milan (4-3-3): Amelia, De Sciglio, Mexes, Acerbi, Constant, Montolivo, De Jong, Nocerino, Boateng, El Shaarawy, Robinho. Allenatore: Allegri -
Berlusconi incorona Montolivo capitano del Milan
Non c’è due senza tre. In sostanza si potrebbe riassumere così la terza visita in tre settimane di Berlusconi a Milanello, con elicottero annesso. Stavolta la partita non è di quelle impossibili, con tutto il rispetto per il Catania. La sua presenza quindi in un certo senso è ancora più significativa rispetto alle due precedenti, che avevano caratterizzato le vigilie dei match contro Napoli e Juventus. Berlusconi certifica la sua ritrovata voglia di Milan, dopo tante stagioni trascorse lontano dalla squadra rossonera. Anche ieri il patron del Diavolo ha avuto un occhio di riguardo per quello che è stato definito per sua stessa ammissione “l’erede di Pirlo”, ovvero Riccardo Montolivo capitano rivoluzionario del Milan di Allegri.
GALEOTTO IL DIVANO– L’occasione per un’investitura ancora più plateale rispetto a quella vocale della scorsa settimana è stata la riunione con la squadra avuta nella sala del camino in quel di Milanello. Berlusconi, con un chiaro significato simbolico, ha scelto di sedersi al fianco di Montolivo per parlare con il resto del gruppo rossonero. Se questa non è un’incoronazione presidenziale cos’altro può essere?
MONTOLIVO CAPITANO ANCHE A CATANIA – Nel match di stasera Riccardo Montolivo sarà nuovamente il capitano del Milan, bissando così l’esperienza di domenica scorsa contro la Juventus. Ciò a causa dell’assenza di Ambrosini dall’undici titolare, con il centrocampista che si accomoderà presumibilmente in panchina. Così il criterio secondo il quale è la carta d’identità a sancire chi debba indossare la fascia di capitano torna in soffitta per la seconda settimana consecutiva. Un trend destinato a proseguire per il resto della stagione.
CAMBIO DI ROTTA – Montolivo capitano del Milan è stato interpretato da più parti come un cambiamento epocale in seno allo spogliatoio rossonero. Via i senatori storici, è tempo di ritrovare un leader non più in base a quanti capelli bianchi possegga, ma per i suoi reali valori. E in questo la scelta di Berlusconi nell’affidare a Montolivo le chiavi dell’inferno rossonero potrebbe essere stata un’illuminazione degna del miglior Temistocle.
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Montolivo capitano del Milan, uno schiaffo alla tradizione
Ha destato non poche perplessità vedere ieri sera Montolivo capitano del Milan nel big-match contro la Juventus. Perché l’ex viola ha indossato la fascia di leader? Questa la domanda che si pongono i tifosi del Diavolo, stupiti nello scorgere Riccardo con quello che è un qualcosa di più di un semplice simbolo. Montolivo come Baresi, Maldini, Gattuso, Seedorf, Pirlo? No, in realtà le cose non stanno esattamente così. C’è un abisso tra il centrocampista rossonero e le vecchie glorie del Milan, ciò è chiaro anche ai sassi. Chi è stato capitano della squadra rossonera capirà subito come ci sia qualcosa di diverso, quasi come se in atto ci fosse una svolta rivoluzionaria. E la fascia di capitano a Montolivo rappresenta l’esatto stato d’animo che si respira in quel di Milanello. Il passato è bello che morto, adesso l’unica cosa che conta per davvero è il futuro.
L’INVESTITURA– Ipse dixit, così si diceva un tempo. In questo caso l’ipse è Berlusconi, che nella giornata di sabato, durante la sua seconda visita a Milanello, ha proclamato Montolivo capitano del Diavolo. Perché proprio l’ex giocatore della Fiorentina? Semplice, perché Montolivo ha dimostrato sul campo di avere tutte le qualità per indossare una fascia tanto pesante quanto carica di significato. Berlusconi l’ha definito il cervello del Milan, l’unico calciatore che può raccogliere l’eredità lasciata vacante da Pirlo. Lo stesso Montolivo ha poi dato lezione di carattere difronte a vecchi e nuovi compagni di squadra, tracciando la strada per un futuro più luminoso. Montolivo è infine il simbolo del nuovo corso, di quel progetto tanto sventolato ai quattro venti nelle ultime settimane. E allora è forse giusto così, Montolivo capitano in barba a tradizioni vecchie e ritrite, diventate ormai quasi stucchevoli.
GIA’, LA TRADIZIONE – C’era una volta la tradizione. No, non è l’inizio della favola per addormentare i bambini la notte. Un tempo al Milan vigeva la regola dell’età. Chi primeggiava nella speciale classifica della “permanenza”, si vedeva automaticamente assegnata la fascia da capitano in assenza del leader storico. Per questo appartiene tuttora ad Ambrosini, e per lo stesso motivo anche i vari Abbiati e Bonera possono beneficiare di tale titolo. Sì, fino a quando però? Da ieri a Milano, sponda rossonera, è stato tracciato il nuovo corso. Un futuro che vede il presidente Berlusconi più vicino, un futuro che strizza l’occhiolino ai giovani, un futuro che rompe definitivamente gli schemi col passato. Montolivo capitano, e niente sarà più come prima.
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Milan-Juventus 1-0, nove mesi dopo ancora polemiche
Sono trascorsi nove mesi esatti da quel celeberrimo Milan-Juventus, matrix di tutte le polemiche trascinatesi fino al termine della stagione scorsa. Dopo 270 giorni i rossoneri si prendono la rivincita, battendo i campioni d’Italia per 1-0 grazie al discusso rigore trasformato da Robinho alla mezzora del primo tempo. Discusso per usare un eufemismo, in quanto la moviola ha chiarito ben presto come il penalty in realtà fosse inesistente. L’errore di Nicola Rizzoli è costato caro alla Juventus, che dopo essersi trovata in svantaggio non ha avuto la forza nei restanti 60 minuti di trovare la rete del pareggio. Al termine della partita ha vinto però il fair play, nota piacevolissima in rapporto a quanto accaduto nove mesi prima. Allegri ammette che il rigore fosse inesistente, così come Buffon e Marotta strigliano i giocatori per non aver giocato da Juve. Dopo la sconfitta di ieri i bianconeri restano fermi a quota 32 punti, in ogni caso saldamente al comando della classifica. Risale invece il Milan, che si porta in ottava posizione a 18 punti, a cinque lunghezze dal quinto posto.
RUOLI INVERTITI – Il Diavolo ha vestito i panni della provinciale, come la posizione di classifica imponeva. Per novanta minuti il Milan ha recitato al meglio il copione che per anni è stato il canovaccio vincente della Juve. Orgoglio, cuore, pressing, c’era un po’ di tutto nelle gambe e nei polmoni dei calciatori rossoneri, guidati ieri sera dal capitano Montolivo, acclamato dal gruppo come nuovo leader vista l’assenza contemporanea di Ambrosini e Abbiati. Dall’altra parte c’era una Juventus manovriera, capace di realizzare un 62% di possesso palla rivelatosi alla fine infruttuoso. I ritmi utilizzati da Pirlo e compagni hanno ricordato al pubblico di San Siro quelli che il Milan era solito attuare in questi ultimi anni, dall’ultimo Ancelotti fino all’avvento di Leonardo. E’ stato quindi un Milan-Juventus alla rovescia se vogliamo, così come il punteggio finale, che ha premiato la squadra messa peggio in classifica.
LA CHIAVE – Oltre alla grinta e alla determinazione messe in mostra per novanta minuti, il Milan ha vinto la partita tagliando completamente i rifornimenti alle due punte centrali (Vucinic e Quagliarella, quest’ultimo sostituito da Giovinco nella ripresa). In questo hanno giocato un ruolo fondamentale l’ex Nocerino e sopratutto l’olandese De Jong, che come mediano di rottura davanti alla difesa riesce a dare il meglio di sé. I vari Pirlo, Vidal, e Marchisio non sono riusciti mai ad accendere e dialogare con i due attaccanti, rendendo così del tutto vano il copioso possesso palla. L’altra nota stonata in casa bianconera è rappresentata dall’ennesima prova negativa del cileno Isla, preferito a Liechtsteiner. La partita dell’ex Udinese dura soltanto un tempo, con Padoin che gli subentra ad inizio ripresa. E’ lo stesso Isla a indurre Rizzoli all’errore, con un intervento da Superman (cit. Francesco Falleti) in piena area di rigore. In assenza di Ibrahimovic il cileno ha voluto in un certo senso non far rimpiangere lo svedese. Peccato che il risultato non sia stato dei più felici.
Le pagelle di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012)
Mexes 7: ottima prova difensiva del francese dopo la brillante prestazione di Bruxelles. Allegri forse ha trovato la coppia titolare da qui fino al termine della stagione, con il colombiano Yepes (7) decisamente in palla affianco all’ex giallorosso.
Montolivo 7: a fine partita dichiara come la serata di ieri sia stata la più bella della sua vita. Avere la fascia da capitano e l’investitura direttamente da Berlusconi ha reso Montolivo leader carismatico del nuovo centrocampo rossonero insieme a De Jong e Nocerino (6,5 ad entrambi).
El Shaarawy 6,5: forse più in ombra rispetto ad altre partite, ma i suoi sono novanta minuti di completo sacrificio e abnegazione. Il 92 rossonero dà un ulteriore conferma di come la testa faccia la reale differenza tra un talento e un campione.
Isla 3: disastroso. L’ex Udinese non ne azzecca una. Falloso tecnicamente, indisciplinato tatticamente, consegna il penalty agli avversari. La sua partita da incubo termina subito dopo l’intervallo. Rispetto ad Asamoah (5,5), il suo acquisto inizia ad essere considerato un grave errore.
Pirlo 4,5: male, male, male. Torna a San Siro e torna ad essere il giocatore lento e poco lucido “ammirato” nell’ultimo periodo con la maglia del Milan. L’accoglienza dei tifosi rossoneri e le fatiche di Champions fanno il resto. Non che i suoi compagni di reparto, Vidal (5) e Marchisio (5) facciano di meglio, ma qualcosa in più i supporter bianconeri si aspettavano dall’ex Trilly Campanellino (cit. Carlo Pellegatti)
Quagliarella 4: un fantasma. Mai in partita, mai un pallone giocabile. Ma la vera chicca la regala una volta sostituito, passando vicino ad Alessio e sussurandogli qualcosa. Mettiamo la mano sul fuoco che non siano stati gli auguri di Natale anticipati di un mese.Il tabellino di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012)
Milan (4-3-3): Amelia 6, De Sciglio 6,5, Mexes 7 (Zapata 72′ 6), Yepes 7, Constant 6,5, Montolivo 7, De Jong 6,5, Nocerino 6,5, Robinho 6,5, (65′ Pazzini 6), Boateng 6 (83′ Flamini s.v.), El Shaarawy 6,5. Allenatore: Allegri 7
Juventus (3-5-2): Buffon 6, Barzagli 5,5, Bonucci 5, Caceres 5, Isla 3 (46′ Padoin 5,5), Vidal 5, Pirlo 4,5, Marchisio 5, Asamoah 5,5 (72′ Pogba 5,5), Vucinic 5,5, Quagliarella 4 (57′ Giovinco 5). Allenatore: Conte 5Il video di Milan-Juventus 1-0 (25-11-2012) [jwplayer config=”60s” mediaid=”161556″]
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Allegri a lezione da Montella, Milan-Fiorentina 1-3
La Fiorentina espugna San Siro per la decima volta nella sua storia, la seconda consecutiva dopo il successo dello scorso aprile. Affonda il Milan, alla sua quarta sconfitta casalinga in stagione (tre le vittorie). Termina 1-3 per i viola grazie alle reti di Aquilani al 10′, Borja Valero al 37′ e la perla di El Hamdaoui nel finale. Per i rossoneri aveva riacceso le speranze Giampaolo Pazzini ad inizio ripresa ma la squadra di Allegri non ha poi avuto più la benzina necessaria per proseguire il forcing che avrebbe forse consentito di raddrizzare una partita iniziata nel peggiore dei modi. Sconfitta comunque meritata per il Diavolo, mentre per Montella è la prima vera impresa della stagione dopo le sconfitte contro Napoli e Inter, senza dimenticare anche il pareggio allo Juventus Stadium.
GLI EX– Da una parte Montolivo e Pazzini, dall’altra Aquilani. Due gol, ma a gioire è l’ex rossonero. Quando la maggior parte dei bookmakers attendeva il successo della squadra di casa, è arrivata invece puntuale la caduta degli ex più illustri. Montolivo e Pazzini, quasi 400 presenze e 50 reti in due, hanno masticato amaro questo pomeriggio difronte ai loro ex compagni di squadra. Aquilani, autore del gol che ha sbloccato l’incontro, è uscito nel corso del secondo tempo dopo un fallaccio su El Shaarawy. Uscito tra i fischi, Alberto dentro di sé sa di aver segnato un gol fondamentale che può far spiccare il volo alla Fiorentina e affossare in maniera definitiva la propria ex squadra.
L’ERRORE – Poco prima di subire il secondo gol, il Milan ha avuto l’occasione di impattare l’incontro grazie al calcio di rigore fischiato dall’arbitro Romeo per il fallo di Roncaglia su Pato. Lo stesso brasiliano si presenta dal dischetto ma la sua conclusione è da dimenticare. Errore che la squadra di Allegri pagherà pochi minuti più tardi, quando Borja Valero firmerà il raddoppio e la sua prima rete in Serie A. Emblematica la decisione del tecnico livornese di non far rientrare il Papero dagli spogliatoi, preferendogli Pazzini.
LE COLPE – La sconfitta di oggi pomeriggio non potrà non lasciare pesanti strascichi. Sul banco degli imputati sale ancora una volta Allegri che con le sue scelte ha lasciato perplesso più di uno spettatore presente a San Siro. Non tanto la decisione di confermare dal primo minuto Pato, quanto quella di schierare alle spalle del brasiliano Boateng, apparso anche oggi un pesce fuor d’acqua nella posizione di trequartista. Il tutto per lasciare in panchina Bojan, che contro il Malaga martedì scorso aveva dimostrato di essere insieme ad El Shaarawy l’uomo più in forma del momento.
LA CLASSIFICA – Con questo successo la Fiorentina di Montella consolida la quarta posizione a quota 24 punti, restando in scia del Napoli (-2), con i partenopei vittoriosi anche quest’oggi sul campo del Genoa. A questo punto i viola si candidano prepotentemente alla lotta per un posto in Champions League, traguardo impensabile ad inizio stagione. Crolla invece il Milan, che resta fermo a 14 punti e vede allontanarsi ancora l’Europa che conta. E nel frattempo torna l’incubo retrocessione (-5). La Sampdoria, quartultima, sconfitta anche oggi a Palermo e reduce da sette sconfitte consecutive, ha uno svantaggio di soli quattro punti rispetto ai rossoneri. Dato preoccupante quanto agghiacciante per Allegri e i tifosi del Diavolo.
LE PAGELLE DI MILAN-FIORENTINA
Montella 9: mantiene la sua filosofia di gioco invariata. Stupisce per la mentalità vincente data alla squadra nel giro di pochi mesi. Ad oggi il migliore tecnico italiano della Serie A.
Borja Valero 7,5: insieme a Pizarro e Aquilani illumina il panorama calcistico italiano. Nel mini Barcellona made in Firenze non poteva mancare uno spagnolo.
Aquilani 6,5: che rivincita difronte all’ex dirigenza milanista, la quale si è lasciata sfuggire di mano il cartellino di un potenziale titolare a centrocampo che insieme a Montolivo poteva garantire qualità e tecnica adesso inesistenti nel reparto rossonero.
Boateng 4: quasi nullo l’apporto del Prince alla sfida di oggi. In casa Milan dovrebbero seriamente pensare ad una sua cessione a gennaio, sempre che il Bayern non abbia cambiato idea.
Pato 3: il brasiliano continua ad avere paura. Dopo il gol al Malaga che sembrava potesse liberarlo mentalmente, Pato ricade nella trappola della fragilità. L’errore dal dischetto è pesantissimo.
Allegri 2: errare è umano, perseverare è diabolico. Quanti primi tempi regalati agli avversari, quante errori tattici, quanti giocatori fuori ruolo, quante sconfitte interne.Il tabellino di Milan-Fiorentina (11-11-2012)
Milan: Abbiati 5,5, De Sciglio 5, Mexes 4,5, Bonera 5, Constant 6, Montolivo 5,5 Ambrosini 6 (Robinho 5), Emanuelson 5 (Bojan 5,5), Boateng 4, El Shaarawy 6, Pato 3 (Pazzini 6). Allegri 2
Fiorentina: Viviano 6, Roncaglia 6, Rodriguez 6,5, Savic 6,5, Cuadrado 7, Aquilani 6,5, (Mati Fernandez 5,5), Pizarro 7, Borja Valero 7,5, Pasqual 6, Ljajic 5,5 (El Hamdaoui 7), Toni 5,5, (Cassani 5,5). Montella 9Il video di Milan-Fiorentina 1-3 [jwplayer config=”240s” mediaid=”159853″]