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  • L’Inter frena con il Torino, Meggiorini incubo nerazzurro

    L’Inter frena con il Torino, Meggiorini incubo nerazzurro

    Termina 2 a 2 il posticipo serale tra Inter e Torino, dimostrando ancora una volta come i problemi di Stramaccioni e della sua squadra forse non saranno risolti nemmeno dagli innesti del mercato di gennaio. Ventura disegna un Torino spregiudicato che nonostante il gol dello svantaggio subito dopo cinque minuti, carica a testa bassa e mette in seria difficoltà la squadra di casa, trovando prima il pari, e poi il vantaggio nella ripresa. L’Inter si rialza con la determinazione e la voglia dei suoi giocatori, mentre il Toro si affida al gioco. Per questo motivo si può senza ombra di dubbio parlare di due punti persi per il Torino e un punto guadagnato dall’Inter. I fischi di San Siro al termine sono un segnale chiaro. Stramaccioni ha la sua bella gatta da pelare.

    LA PARTITA

    Stramaccioni sorprende un po’ le previsioni schierando Mudingay al posto di Pereira, con Zanetti e Nagatomo a scalare sugli esterni, mentre il centrocampista belga agirà in tandem con Gargano al centro. Davanti confermata la coppia Cassano Palacio. Ventura lascia in panchina Bianchi e lancia dal primo minuto Meggiorini affiancato da Barreto.

    Riccardo Meggiorini © Olivier Morin AFP
    Riccardo Meggiorini © Olivier Morin AFP
    Parte subito forte l’Inter, tanto che già al 5’ trova la rete del vantaggio sfruttando una perla su punizione di Chivu dai 22 metri che beffa Gillet, trovando l’angolo giusto e portando il risultato sull’1 a 0. La partita sembra già scritta, ma al contrario il Torino non subisce affatto il contraccolpo psicologico per la rete dello svantaggio, e inizia a macinare gioco sfruttando le corsie laterali. L’Inter soffre, e al 23’ da un erroraccio di Guarin in difesa, i granata trovano la rete del pari: il centrocampista colombiano prova un dribbling maldestro sul limite dell’area, regalando il pallone a Barretto, assist per Meggiorini che trova batte un incolpevole Handanovic. Il primo tempo mostra un’Inter che soffre in mediana la mancanza di un giocatore in grado di inventare e dettare i tempi di gioco, mentre il Torino creando buone trame riesce con facilità a mettere in difficolta la retroguardia nerazzurra.

    La ripresa parte con lo stesso piglio della prima frazione di gioco e al 7’ Cerci si beve Pereira e serve un cross basso su cui arriva nuovamente Meggiorini, timbrando la sua doppietta personale che porta l’Inter in svantaggio. L’Inter cerca di rialzarsi e sfiora il gol con Cambiasso, a seguito di una lunga azione palla a terra. Ed è proprio il centrocampista argentino entrato a sostituire Mudingay a trovare la rete del pari al minuto 22’: Zanetti entra in area saltando Rodriguez e servendo un tap in vincente a Cambiasso che da due metri non può sbagliare. La partita si infiamma e con squadre lunghissime, ed è il Torino a sfiorare la rete del 3 a 2, con Bianchi che si vede negare il gol da una prodezza di Handanovic e da un palo. Nei minuti finali il Toro cala sotto l’aspetto fisico ed è l’Inter a provarci con più intensità, senza però trovare mai il guizzo vincente, anzi è proprio Meggiorini nell’ultimo minuto a sfiorare il gol, negato solo dall’ennesimo miracolo di Handanovic . Partita che termina sul 2 a 2, con un risultato che sta più stretto al Toro che ai padroni di casa.

    PAGELLE INTER TORINO

    Handanovic 7 Nonostante le due reti subite, è l’uomo partita per i suoi, evitando un passivo che sarebbe stato sicuramente peggiore. Fortunato nell’azione del palo. Determinante sulla parata nel finale di Meggiorini.

    Pereira 4 Inguardabile. Si fa bucare da Cerci con una facilità estrema. In difesa non è evanescente, in attacco non mette dentro un cross buono. Quaresma bis?

    Zanetti 6,5 Il capitano parte a rilento, ma nella ripresa inizia a macinare km, regalando l’assist perfetto per Cambiasso

    Guarin 5 Regala un pallone a Meggiorini che di fatto si tramuta nella rete del 1 a 1. Errore imperdonabile. Ne risente per tutto il match provando a smacchiare una prestazione non sufficiente.

    Cerci 7 Scatenato. Sulla sua corsia brucia ogni difensore avversario. L’incubo di Pereira. Suo l’assist perfetto per Meggiorini sul gol del 2 a 1.

    Barreto 6,5 Perfetto per i movimenti e assolutamente geniale nell’assist che regala il pari al Torino firmato Meggiorini

    Meggiorini 7,5 Scatenato. Incontenibile. Man of the match. Doppietta contro la squadra che lo ha fatto esordire in serie A. Cosa vuoi di più della vita?

    VIDEO GOL E HIGHLIGHTS INTER TORINO
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  • Il derby è ancora bianconero. Marchisio e Giovinco affondano il Torino

    Il derby è ancora bianconero. Marchisio e Giovinco affondano il Torino

    Dopo due gare interne senza vittorie la Juventus torna a “violare” il proprio stadio e lo fa in una delle sfide più sentite dai propri tifosi, ovvero il derby contro il Torino. Un successo netto in favore dei bianconeri, rimasti per quasi un’ora in superiorità numerica e che per un tempo non erano riusciti a sbloccare il punteggio fallendo anche un calcio di rigore. Nella ripresa però Marchisio (doppietta) e Giovinco, due talenti nativi proprio di Torino e cresciuti nel vivaio bianconero, sbloccano la gara chiusa poi sul 3-0 permettendo di allungare, sebbene momentaneamente, su Napoli, Inter e Fiorentina.

    Per il Torino si allunga la striscia di derby consecutivi senza vittorie, ma la differenza di valori tra le due compagini è stata davvero grande. Unica nota stonata della serata uno striscione apparso in uno dei settori riservati ai padroni di casa che richiamava, in maniera ironica, la strage di Superga. Episodio questo che costerà non solo a livello di immagine ma anche pecuniario alla formazione bianconera che appena una settimana prima si era indignata per il pessimo gesto dei tifosi del Milan che avevano esposto uno striscione irriverente verso Pessotto. Tornando alla gara è poca storia con i bianconeri a fare il match e i granata chiusi in difesa. Il tutto nonostante il cambio di modulo di Conte che sorprende tutti schierando i suoi con il 4-3-3, rinunciando a Chiellini ed inserendo Lichtsteiner e De Ceglie come esterni bassi di difesa mentre in avanti Vucinic e Giovinco scalzano tutti gli altri.

    In avvio il predominio territoriale bianconero è piuttosto marcato, ma si fatica a concludere, con il Torino che invece sta bello rintanato sfiorando anche il vantaggio con Giaccherini che però apre troppo un bel diagonale da distanza ravvicinata. Pogba, complice un pasticcio di Gillet, potrebbe trovare anche la via del gol ma Rocchi lo ferma tra lo stupore generale per un fallo che non ha fatto. Troppo evidente invece quello che di li a poco commette Glik su Giaccherini in mezzo al campo: rosso diretto per il giocatore ospite e Juve in superiorità dal 36’. Una manciata di minuti dopo Basha, già ammonito, ferma irregolarmente Pogba in piena area di rigore. Rocchi grazia il granata ma concede il penalty che Pirlo, manco fosse Salas, calcia dritto dritto in tribuna.

    L'esultanza di Claudio Marchisio
    L’esultanza di Claudio Marchisio © Valerio Pennicino/Getty Images

    Ad inizio ripresa però Alessio prova ad alzare ancora di più il baricentro mettendo in avanti i centimetri di Bendtner al posto di Giaccherini. La Juve cinge d’assedio il Torino puntano continuamente su cross dal fondo. Ed è su uno di questi, ad opera di Giovinco, che la Juve passa con un colpo di testa di Marchisio. Solo accademia a questo punto per i bianconeri che prima con Giovinco di destro e poi con un sinistro di Marchisio chiudono i conti, in entrambi i casi su assist di Vucinic, senza considerare alcuni interventi risolutori di Gillet che evitano il peggio. Torino ancora una volta si tinge di bianconero: d’altronde il granata da queste parti non si vede da quasi 17 anni.

    Le pagelle di Juventus-Torino
    Marchisio 8: Il protagonista assoluto del match e non solo per i due gol, per giunta decisivi, ma per come trascini la squadra in un match che lui, torinese, probabilmente sente più degli altri.
    Pogba 7: Calcia, appena ne ha l’occasione. Si inserisce, appena può, e conquista anche un calcio di rigore. Ancora una prova di alto profilo per lui che sostituisce alla grande Vidal.
    Giovinco 7,5: Come Marchisio anche lui è di Torino e probabilmente questa vittoria assume un contorno particolare, anche perché è condita da un assist e da un gol. Stavolta probabilmente il suo zampino è più decisivo.
    Glik 4: Un folle. Un’entrataccia su Giaccherini che a lui costa l’espulsione ma al Torino un derby che sino a quel momento aveva gestito rischiando poco.
    Basha 4,5: Meriterebbe il secondo giallo, e dunque il rosso, sul fallo da rigore. Ma l’arbitro lo grazia. Al di là di questo episodio è assolutamente fuori gara.
    Santana 6: Corre e si propone parecchio. In un Torino abulico in fase offensiva si fa notare per volontà.

    Il tabellino di Juventus-Torino
    JUVENTUS (4-3-3): Buffon 6; Lichtsteiner 6, Bonucci 6, Barzagli 6, De Ceglie 6 (16′ st Asamoah 6); Pogba 7, Pirlo 6,5, Marchisio 8; Giaccherini 6 (1′ st Bendtner 5,5), Vucinic 6,5, Giovinco 7,5 (34′ st Matri sv). In panchina: Storari, Marrone, Lucio, Chiellini, Isla, Padoin, Pepe, Vidal, Quagliarella. Allenatore: Alessio 7
    TORINO (4-2-4): Gillet 6; Darmian 5,5, Glik 4, Ogbonna 5,5, D’Ambrosio 5,5; Basha 4,5, Gazzi 6; Cerci 5,5 (34′ st Sansone sv), Bianchi 5 (18′ st Stevanovic 5,5), Meggiorini 5,5 (40′ pt Di Cesare 5,5), Santana 6. In panchina: L. Gomis, Rodriguez, Agostini, Masiello, Brighi, Birsa, Vives, Verdi, Sgrigna. Allenatore: Ventura 6

    Le immagini video di Juventus-Torino
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  • Torino-Udinese 0-0, granata sfortunati colpiscono 3 pali

    Torino-Udinese 0-0, granata sfortunati colpiscono 3 pali

    Ci sono voluti ben 29 anni per rivedere un pareggio tra Torino-Udinese ma a dire il vero la squadra che avrebbe meritato decisamente la vittoria è stata quella di Ventura: la fortuna ha infatti girato le spalle ai granata che alla fine della partita portano a casa un punto e tre pali che si sono imposti a favore dei friulani. La squadra di Guidolin sembra infatti spenta e poco incoraggiata a superare i torinesi che invece, da vera neopromossa, si presenta in campo con il coltello tra i denti. Le due formazioni però sono leggermente differenti dal solito: da una parte il Torino vede il proprio capitano partire dalla panchina con Ventura che sceglie di schierare Sansone e Meggiorini. Dall’altra anche Guidolin lascia a riposo Di Natale e cambia altri giocatori, scelte che pesano per le tre partite da disputare in una settimana.

    Al fischio d’inizio le due squadre si studiano ma poi ad alzare la testa per primi sono i locali che spingono ripetutamente verso la porta di Brkic: Stevanovic, Basha e Meggiorini fanno sudare tutti i tifosi presenti ma la palla non vuole entrare in rete. I bianconeri sicuramente sapevano che avrebbero incontrato una squadra a dir poco determinata ma non fino a questo punto: ecco perché alzano la guardia e preferiscono contenere le forze per contrastare i continui attacchi granata.

    Danilo D Ambrosio © Valerio Pennicino/Getty Images

    Nella ripresa la musica non cambia: il Torino sfiora ancora la rete, prima con Sansone e poi con il fresco Santana in quanto entrambi colpiscono il legno. L’Udinese si vede sempre meno e, al triplo fischio finale Guidolin ringrazia il cielo che è riuscito a portare a casa almeno un punto; dall’altra parte i torinesi se la prendono con la sfortuna ma Ventura applaude i suoi per la partita e guarda avanti. Di Certo un Torino così può solo che migliorare e mettere il bastone tra le ruote a squadre sicuramente più titolate, onorando in pieno il campionato di Serie A.

    LE PAGELLE DI TORINO-UDINESE

    Torino (4-3-3): Gillet 6.5; Darmian 7, Ogbonna 6.5, Di Cesare 7 (30 st Glik), D’Ambrosio 6; Basha 6, Gazzi 6.5, Vives 6, Stevanovic 6 (25 st Santana 6.5), Meggiorini 5.5, Sansone 6.5 (15 st Bianchi 6). A disp.: Gomis L., Rodriguez, De Feudis, Brighi, Verdi, Diop, Sgrigna. All.: Ventura

    Udinese (3-5-2): Brkic 6.5; Benatia 5.5, Danilo 5.5, Coda 6; Basta 5.5, Allan 5 (40 st Pinzi), Willian 5.5 (11 st Badu 5.5), Lazzari 5, Armero 5.5; Barreto 5 (11 st Pereyra 6), Ranegie 5.5. A disp.: Padelli, Pawlowski, Gabriel Silva, Angella, Faraoni, Pasquale, Hertaux, Fabbrini, Di Natale, Maicosuel. All.: Guidolin

  • Torino, tris al Sassuolo e A vicinissima. Al Pescara non riesce la rimonta

    Torino, tris al Sassuolo e A vicinissima. Al Pescara non riesce la rimonta

    Torino e Pescara sempre più vicine alla Serie A dopo i recuperi di ieri sera. Nonostante il ko contro il Livorno infatti la formazione abruzzese mantiene comunque inalterate le distanze dal terzo posto, occupato da Verona e Sassuolo, con i neroverdi di Pea ko contro i granata di Ventura. Per le due battistrada la massima serie è ad un passo: mancano appena due punti ai piemontesi e tre ai Delfini. A due giornate dal termine, tutt’altro che improbabile un loro salto diretto di categoria

    PESCARA-LIVORNO 0-2
    Dopo un lungo digiuno il Livorno torna a vincere. E lo fa mantenendo quel 2-0 sul campo del Pescara maturato con allora in campo Piermario Morosini, acclamato dai tifosi delle due squadre prima dell’inizio del match. Alla formazione di Zeman non riesce la rimonta nell’ora di gioco rimasta, nonostante giochi ad una sola porta. Nel primo quarto d’ora di gioco ci prova subito Immobile su assist di Verratti, poi anche Cascione e per finire Insigne, ma Bardi dice a tutti di no.

    Nella ripresa il Livorno si chiude ancora di più contro un Pescara che cinge d’assedio la porta toscana. Immobile e Insigne non riescono ad essere implacabili come al solito, e Zeman con il passare dei minuti si gioca anche le carte Caprari e Balzano. A 15’ dal termine prodigioso intervento di Bardi su Immobile il quale poco dopo è sfortunato quando in scivolata su cross di Caprari centra il palo. Entra in campo anche Maniero ma l’attacco a quattro scopre la difesa che perde Romagnoli per doppio giallo. Il Livorno tiene e incassa tre punti chiave nella lotta alla salvezza. Per il Pescara, comunque, un ko senza drammi: per avere la certezza del salto di categoria basterà vincere una delle ultime due gare.

    La sintesi di Pescara Livorno:
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    TORINO-SASSUOLO 3-0
    Successo e primato nuovamente riconquistato per il Torino che adesso vede la Serie A vicinissima, precisamente a due punti. Schiantato il Sassuolo in un match che si presentava da dentro fuori, almeno per gli emiliani, ormai quasi fuori dai giochi per il salto diretto e che devono concentrare tutti i loro sforzi sui play off. Match che regala subito emozioni: è il 13’ quando Bianchi ci prova in girata, palla di poco a lato. Poco dopo però il capitano granata lascerà il campo per infortunio: dentro Antenucci.

    L'esultanza del Torino © Valerio Pennicino/Getty Images

    Al 24’ Vives vicinissimo al vantaggio: il suo tiro colpisce il palo. Al 31’ il vantaggio dei padroni di casa: ancora Vives protagonista, stavolta nelle vesti di assist man, con D’Ambrosio che di testa insacca in rete. Ad inizio ripresa ecco il raddoppio della formazioni di Ventura: punizione calciata da Parisi, Pomini riesce a respinge e dopo un tentativo di Antenucci tocca a Basha insaccare in rete. Il Sassuolo potrebbe ritornare in partita a metà ripresa ma Sansone sbaglia un rigore che si era procurato Troianiello su fallo di Basha. Sul finire di gara arriva il 3 a 0 di Meggiorini che spegne le speranze emiliane. Per il Torino, invece, la strada è in discesa.

    La sintesi di Torino Sassuolo:
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  • Torino, vendetta servita al Padova. Il Gubbio ad un passo dalla Lega Pro

    Torino, vendetta servita al Padova. Il Gubbio ad un passo dalla Lega Pro

    Due i posticipi nella quart’ultima giornata del campionato di Serie B. Il Torino batte per 3 a 1 il Padova e ritorna cosi in testa alla classifica risuperando il Pescara. Nell’altro match il Gubbio non va oltre lo zero a zero contro la Juve Stabia e vede ridursi al lumicino le speranze di permanenza nella Serie B.

    GUBBIO-JUVE STABIA 0-0
    Pari che ha l’amaro sapore di Lega Pro per il Gubbio che non riesce a battere la Juve Stabia e spreca cosi una grossa opportunità per tornare in corsa per la salvezza. Nonostante la buona volontà profusa nell’arco dei 90’ la formazione di Apolloni, il quale per l’occasione ha disegnato un 3-4-1-2 che non è sembrato da buttare, non è riuscita a piegare le resistenze di una formazione, quella campana, che ha giocato la propria gara senza regalare nulla all’avversario.

    Nel primo tempo i rossoblu cominciano ad attaccare sfiorando il gol ripetutamente con Guzman, Lunardini e Nwankwo ma il portiere delle Vespe, Colombi, è bravo a dire di no con altrettanti grandi interventi. Nella ripresa poi Graffiedi riesce anche a colpire il palo e si spengono cosi le speranze di permanenza degli umbri nella cadetteria. Juve Stabia che invece continua a raccogliere risultati positivi, stavolta senza giocatori di spessore tra tutti il folletto Sau,

    TORINO-PADOVA 3-1
    Colpaccio del Torino che supera per 3 a 1 l’insidioso Padova e si riprende quella vetta della classifica che per due giorni era rimasta in mano al Pescara. Una vittoria che va oltre i tre punti considerando il grande astio tra le due formazioni, nato dopo i fatti accaduti all’andata con le luci che si spensero con la formazione veneta in vantaggio e una vittoria che è rimbalzata da una parte all’altra a suon di carte bollate. Un successo prezioso per la formazione di Ventura poiché arriva proprio prima del grande scontro diretto del prossimo weekend contro il Pescara. Ma non è stato semplice, considerando che la formazione di Dal Canto ha dato il massimo andando vicino, nella ripresa, al pareggio in almeno un paio di circostanze.

    Clima rovente all’Olimpico con la società che tra le altre cose ha deciso di fare ricorso all’Alta Corte del Coni per riottenere i tre punti dell’andata. Match che si sblocca dopo appena 12’: combinazione Stevanovic Meggiorini con quest’ultimo, schierato a sorpresa, che indirizza la palla nell’angolino dove Perin non può arrivarci. Lo stesso si salverà otto minuti dopo su Stevanovic compiendo una bella parata. Granata che raddoppiano ad inizio ripresa.

    Bianchi e Meggiorini © Valerio Pennicino/Getty Images

    Dopo 8’ infatti Parisi scatta sulla sinistra e mette in mezzo dove De Cesare, in posizione dubbia e sbucato alle spalle di Bianchi, mette a segno il gol che vale il due a zero piemontese. Al 13’ però Cacia riapre la contesa approfittando di una distrazione della difesa di Ventura. Un gol che incoraggia i veneti tanto che Marcolini e Cutolo vanno vicinissimi al pareggio, negatogli soltanto dalla traversa. Nel finale però Antenucci mette la parola fine alla gara siglando il definitivo 3 a 1. Per il Torino la Serie A è sempre più vicina.

    Le immagini di Torino Padova:
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  • Torino, preso Meggiorini. Ebagua in partenza?

    Torino, preso Meggiorini. Ebagua in partenza?

    Grande colpo di mercato per il Torino di Urbano Cairo. La capolista della Serie B infatti ha annunciato e presentato il ventiseienne attaccante Riccardo Meggiorini, arrivato in compartecipazione dal Genoa ma che aveva disputato la prima parte di stagione nel Novara con all’attivo tredici presenze ed un gol.

    Riccardo Meggiorini | © Giuseppe Bellini/Getty Images

    Un acquisto a cui tuttavia potrebbe corrispondere una partenza nel reparto avanzato, e in cima alla lista sembra esserci Giulio Ebagua, sul quale pare ci sia proprio una sua ex squadra, il Varese, pronta ad uno scambio con l’esterno Carrozza. In alternativa potrebbe esserci la partenza di Rolando Bianchi, ma quest’ultima sembra comunque un’eventualità più remota rispetto a quella concernente Ebagua. Presentato dal direttore sportivo Gianluca Petrachi, l’ex attaccante del Novara, che ha scelto la maglia numero 69, è apparso felice della scelta fatta, come dimostrano anche le sue prime impressioni, pubblicate anche dal sito ufficiale della società granata.

    «Venire al Torino in Serie B non è sicuramente un declassamento – afferma – L’obiettivo è quello di ritornare immediatamente nella massima serie, che è quella che compete a questa società. Il Toro mi può dare moltissimo; ho necessità di ritrovare il feeling con il gol, anche se so che non sarà semplice perché affronteremo squadre chiuse e molto agguerrite. Ho grande voglia di far bene e spero di contribuire nel riportare in alto questa squadra. Il mister lo conosco bene e con lui ho fatto molto bene a Bari, ma non è stata una singola persona a convincermi, ma l’intero progetto. Dall’esterno mi sono fatto l’idea di un campionato difficile, ma il primo posto attuale del Toro credo sia meritato. Io sono un attaccante che lavora molto per la squadra. Il fatto che la mia avventura riparta da Cittadella è una situazione particolare, non me l’aspettavo. Non sono un tipo che fa grandi promesse; al primo posto c’è sempre la squadra e a me piace lavorare per essa. Le mie specialità sono quelle di attaccare gli spazi e di cercare il tiro da fuori area. Dei ragazzi in rosa conosco già Parisi e Iori. Il significato del 69? Sono appassionato di moto e grande amico di Hayden, con lui ci vediamo ogni anno».

    In uscita, oltre Ebagua, ci sarebbero anche Gasbarroni e Pagano. Smentito invece un interessamento per Semioli. Da non escludere invece la pista che porta a Koman della Sampdoria.

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  • Torino, un inizio di stagione da incorniciare

    Torino, un inizio di stagione da incorniciare

    Finalmente una stagione da Toro. Almeno per quanto riguarda le prime venti giornate nelle quali sono arrivati 41 punti ed un titolo di campione d’inverno conquistato con una giornata di anticipo. Numeri importanti, con ben 12 gare vinte e appena 3 perse, con soli 13 gol al passivo. Numeri che, se confermati dopo il giro di boa, potrebbe voler dire ritorno in Paradiso, o in Serie A se preferite.

    Urbano Cairo presidente Torino | ©Getty Images
     Dopo le delusioni degli anni passati i granata sembrano finalmente essere tornati ai livelli che gli competono, e il merito di tutto ciò va diviso equamente tra società, allenatore e giocatori. E trova inesorabilmente le proprie origini nell’estate scorsa, quando cioè è stata allestita la squadra e programmata la stagione. Cairo decide di cambiare e affida la panchina del Torino ad un tecnico di provata esperienza: Giampiero Ventura. Sul mercato si interviene con oculatezza creando un giusto mix tra giocatori esperti e giovani di belle speranze, molti dai quali giungono dalla Serie A. Tanto che arrivano in Piemonte i vari Antenucci, Basha, Coppola, Darmian, Guberti, Ebagua, Glik, Iori, Oduamadi, Stevanovic, Verdi e Vives. Ed in più la società decide di riconfermare alcuni pezzi da novanta, quali il difensore Ogbonna, già nel giro della Nazionale, e l’attaccante Bianchi, ambito da diverse squadre ma voglioso di riscattarsi con la maglia del Torino.

    La stagione comincia il 13 agosto con la Coppa Italia che però dura appena due turni per i granata, che dopo aver superato il primo turno contro il Lumezzane escono contro il Siena. Poco male: ciò che contava era rodare il gruppo in vista del campionato che avrà inizio il 27 agosto.  Esordio molto difficile in casa dell’Ascoli. Torino sotto per gran parte della gara ma Bianchi e Oduamadi ribaltano tutto nel finale. Il vecchio ed il nuovo tanto per intenderci: il mix sembra funzionare. Alla prima in casa però i granata rallentano pareggiando contro il Cittadella. Qualcuno intravede gli spettri del passato, ma non sarà così. La squadra di Ventura infatti si riscatta prontamente battendo Varese in casa e Vicenza fuori, e in evidenza ci sono ancora Bianchi e Sgrigna, tra i più positivi di inizio stagione. Il pari contro il Brescia non frena gli entusiasmi della truppa granata che colleziona ben cinque vittorie di fila. A farne le spese in casa propria Nocerina, Sampdoria e Verona, sul terreno dei granata Grosseto e Juve Stabia. La difesa si conferma tra le migliori, e non a casa Ogbonna di lì a poco sarà convocato, unico giocatore di Serie B, con la Nazionale maggiore. L’attacco dal canto suo è micidiale: vanno in gol praticamente tutti, dal trascinatore Bianchi ai vari Antenucci, Ebagua e Sgrigna. E probabilmente sarà questo uno dei punti di forza. Il ko di Gubbio viene visto come un incidente di percorso, e le gare vinte contro avversari duri come Empoli e Reggina, lo confermeranno. Spesso le vittorie arrivano nei minuti finali, un segnale di come i granata non mollino mai, da vera formazione di alta classifica.

    Ogbonna dal Torino all'azzurro | ©Getty Images
    Una mini parentesi di pareggite, in concomitanza con gli incontri con Sassuolo, Bari e Crotone non incide molto sulla graduatoria dei torinesi che si riprendono subito battendo Livorno e Pescara. La chiusura di anno solare non è delle migliori: la contestata sconfitta contro il Padova arrivata dopo il blackout, e sulla quale a quanto pare pende un altro ricorso, e il ko contro il Modena hanno fatto avvicinare le rivali ma non hanno intaccato il primato.

    Il Torino nonostante l’ottima prima parte di stagione è intenzionata ad intervenire sul mercato, ma non stravolgendo la rosa, e non ce ne sarebbe motivo, anzi. Ebagua, autore di un’ottimo inizio di stagione, è richiesto in Serie A. In particolare dal Novara, che potrebbe mettere sul piatto Meggiorini, giocatore visto di buon occhio dal team granata. In alternativa si potrebbe puntare su Jeda. Vicino invece l’esterno Alvarez del Palermo. Un paio di giocatori mirati dunque. Senza spese folli ma solo per puntellare una rosa di spessore.

  • Coppa Italia: favola Verona, il Novara espugna Catania

    Coppa Italia: favola Verona, il Novara espugna Catania

    Non solo Napoli Juventus, l’ultimo martedì di novembre ha regalato anche due partite di Coppa Italia valire per il quarto turno eliminatorio. In campo questa volta vi erano ben tre squadre di serie A Parma, Catania e Novara ed l’Hellas Verona che da matricola sta davvero rivelandosi una della squadre più determinate nella serie cadetta.

    Il Verona si regala gli Ottavi di Coppa Italia | ©Marco Luzzani/Getty Images

    L’undici di Mandorlini vive un momento d’oro in Serie B con sei vittorie consecutive e le altissime posizioni della classifica nel mirino ma la competitività del Verona si è manifestata anche ieri sera, quando i gialloblu di scena al Tardini contro il Parma sono riusciti nell’impresa di superare il turno regalandosi gli ottavi contro la Lazio. Il Parma reduce dalla cocente sconfitta di Novara si presenta in campo con un maxi turnover cambiando 10/11 della formazione in campo sabato scorso, con in attacco il tridente Palladino Valdes e l’acclamatissimo Crespo. I ducali sin dall’avvio subiscono la migliore intraprendenza ospite presentandosi al tiro solo dalla lunga distanza ma senza creare grandi pericoli. Il Verona trova il vantaggio dopo poco la mezzora con lo scatenato Ferrari bravo a superare Pavarini. Il gol blocca del tutto il Parma e gli ospiti trovano il raddoppio nella prima parte della ripresa con una bella incornata di Gomez. Colomba si gioca adesso la carta Giovinco ma nonostante qualche fiammata della Formica Atomica ed un palo di Crespo il Verona non corre pericoli guadagnandosi meritatamente gli ottavi di Coppa Italia contro la Lazio.

    Coppa Italia Parma Verona 0-2 video highlights Youtube
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    Nel match del Massimino il Novara batte il Catania regalandosi un’altra volta la possibilità di giocar con il Milan in Coppa Italia. L’undici di Montella per due volte in vantaggio paga i tantissimi errori in fase difensiva dovuti forse alla mancanza di concentrazione. Il Catania dopo appena tre minuti trova il vantaggio con Lanzafame bravo a far trovare pronto dopo uno scambio Lopez Gomez e controllano la partita rischiando il raddoppio in ben due occasioni con Sciacca e Maxi Lopez. Nella ripresa il Novara entra con un altro piglio e trova il pari con Mazzarani, la gioia però dura solo un minuto Maxi Lopez infatti trova l’incrocio alto dopo un fortunoso rimpallo. Partita chiusa? Per tutti si ma non per Meggiorini autore della doppietta qualificazione che regala al Novara un’altra notte a San Siro per gli ottavi di Coppa Italia. Quest’oggi a chiudere il quarto turno eliminatorio di Coppa Italia ci sarà Cesena-Gubbio.

    Coppa Italia Catania Novara 2-3 video highlights Youtube
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    Il tabellone degli Ottavi di Coppa Italia (8 dicembre)
    Milan – Novara
    Napoli- vinc. Cesena-Gubbio
    Roma – Fiorentina
    Juventus – Bologna
    Lazio – Novara
    Palermo – Siena
    Inter – Genoa
    Udinese – Chievo

  • Pagelle Novara-Roma. Finalmente Bojan

    Pagelle Novara-Roma. Finalmente Bojan

    Fontana 5,5: In due occasioni si oppone bene ai tentativi di Bojan, ma sul gol dello spagnolo nulla può. Ha qualche responsabilità sul colpo di testa di Osvaldo, di certo non irresistibile a tal punto da fargli sfuggire la palla dalle mani Paci 6: una partita senza infamia e senza lode, prova a portare qualche pericolo alla porta di Stekelenburg con un colpo di testa ma la palla finisce sopra la traversa. Rigoni 6: vedi Paci, con l’unica eccezione che da uno come lui ci si aspetta molto ma molto di più, è la pedina che può spostare le sorti della partita a favore dei suoi e contro una Roma non eccelsa volevamo vedere più rabbia agonistica da parte sua. Svolge il compitino. Morimoto 4,5: inguardabile, irritante e impalpabile, basterebbero questi tre aggettivi per descrivere la prestazione del giovane samurai, di certo Tesser nel mandarlo in campo da titolare si aspettava molto di più. Meggiorini 6: si danna l’anima, soprattutto quando sfruttando in maniera ottimale un buco difensivo di Cassetti si presenta a tu per tu con Stekelenburg che lo ipnotizza compiendo il miracolo sul suo tiro a botta sicura. da lì sparisce dal campo quasi avesse accusato il colpo. Novara (4-3-1-2): Fontana 5,5; Morganella 5, Paci 6, Centurioni 5,5, Gemiti 4,5; Marianini 5,5 (30′ st Jeda 5), Porcari 6, Rigoni 6; Mazzarani 5 (7′ st Pinardi 6); Morimoto 4,5 (17’st Giorgi 5), Meggiorini 6. A disp.: Coser, Garcia, Pesce, Radovanovic.  

    Pablo Daniel Osvaldo| © Claudio Villa/Getty Images
    Stekelenburg 7: compie un miracolo su Meggiorini che evita alla sua squadra di tracollare anche in questo match, per il resto sta a guardare sul palo di Porcari e per il resto del match. Cassetti 5: fuori ruolo spaesato e in costante apprensione, manco avesse davanti Messi e co., ma quella non è la sua posizione e si vede, infatti l’unico vero grosso pericolo arriva da un suo buco su pressione di Meggiorini, però non si capisce perchè Luis Enrique s’intestardisca nello schierarlo da centrale. Pjanic 6,5: quando esce Greco e viene arretrato sulla linea dei centrocampisti inizia la parte buona della sua prestazione che gli consente di sfornare due assist vincenti e di non pestarsi i piedi con Lamela come capitava nella prima frazione di gioco quando spesso si trovava a dover condividere zolle del campo col giovane gaucho. Bojan 7: entra rivitalizza l’attacco ci prova due volte da lontano e alla terza buca Fontana, sbloccando la situazione. Forse meriterebbe un po’ più di fiducia adesso che trova la porta con più continuità. Osvaldo 6: si ha il merito di siglare la seconda rete in collaborazione con il portiere novarese, ma per il resto poca roba la sufficienza la guadagna solo per quello. Roma (4-3-2-1): Stekelenburg 7; Rosi 6,5 (34′ st Jose Angel sv), Burdisso 6,5, Cassetti 5, Taddei 6; Greco 5,5 (17′ st Bojan 7), Gago 5,5, De Rossi 6,5; Pjanic 6,5 (42′ st Perrotta sv), Lamela 6,5; Osvaldo 6. A disp.: Curci, Heinze, Simplicio, Borriello.

  • Roma ci pensa Bojan

    Roma ci pensa Bojan

    A guardare la partita di stasera a Novara, specialmente nel primo tempo, si sarebbe rischiato si, ma di addormentarsi sul divano. Un primo tempo molto povero di occasioni se si eccettua qualche tentativo dalla distanza, con la squadra di casa poco ispirata e che non sfrutta il fattore campo e la quasi assenza d’incisività dell’attacco ospite, e con una Roma rivoluzionata per l’undicesima volta di seguito da Luis Enrique, che si diverte a far dannare l’anima ai fantacalcisti, e non, di tutta Italia, inventando nuove soluzioni tattiche con uomini come Taddei e Cassetti relegati a giocare in ruoli a loro di sicuro poco congeniali. Specie nel caso del secondo, stasera in veste di centrale, con delle enormi difficoltà che si notano palesemente durante il corso della partita. Se, infatti, il primo tempo non da emozioni, il secondo, che vede l’undici guidati dall’asturiano entrare in campo più decisi, rivitalizza il ritmo da marcia funebre della prima frazione e offre alcuni spunti interessanti, come appunto la non idoneità di Cassetti a ricoprire il ruolo che sarebbe logico affidare ad Heinze, da un errore grossolano dell’esterno ex-Lecce, nasce il primo vero pericolo, nonchè prima vera occasione della partita, per la porta di Stekelenburg: Meggiorini, sfruttando il grossolano errore del centrale giallorosso s’invola verso l’area ospite e cerca di spiazzare l’estremo difensore con un sinistro a giro sul palo lungo, l’ex portiere dell’Ajax è però straordinario e devia in angolo una palla pericolosissima con un bel intervento a terra.

    Bojan Krkic| © Claudio Villa/Getty Images
    Poi, però, arriva il meritato vantaggio della Roma, che come detto entra in campo nella ripresa con un piglio diverso, a suonare la carica è lo spagnolo Bojan, che subentrato dalla panchina ad uno spento Greco, tenta prima di battere Fontana da fuori area trovando pronto il portiere novarese per ben due volte e poi al terzo tentativo riesce a trovare la via del gol sfruttando un perfetto assist di Pjanic con un piattone destro al volo che s’insacca fra il palo ed il numero uno azzurro. Passata in vantaggio ora la partita sembrerebbe essere sui binari giusti, con una Roma che proverà ad amministrare il vantaggio cercando senza esasperare la seconda rete e con il Novara, che seppur, attivo non pare in grado di portare pericoli alla porta ospite. Il raddoppio arriva, ma se l’assist parte dallo stesso piede, questa volta però cambia il terminale, è, infatti, Osvaldo a sfruttare un calcio d’angolo battuto ottimamente da Pjanic appunto, e staccando di testa riesce a battere un non esente da colpe Fontana. La partita di fatto si chiude qui, i padroni di casa come da copione non creano pericoli e le loro velleità s’infrangono sul palo colpito da Porcari, quando ancora si stava sul 1-0. Luis Enrique e i giallorossi ritrovano la vittoria dopo due turni negativi, mentre adesso per Tesser ed l’undici piemontese le cose si fanno sempre più complicate.