Sul circuito cittadino di Valencia dove domenica si correrà il Gran Premio d’Europa, Sebastian Vettel prenota pole e vittoria. Il pilota tedesco della Red Bull infatti ha chiuso le seconde prove libere davanti a tutti e in quelle della mattina aveva fatto registrare il secondo miglior tempo dietro solo a Pastor Maldonado, lanciando un chiaro avvertimento alla concorrenza e facendo intuire di avere già una vettura bilanciata in grado di portare a casa l’intera posta in palio.
Nella prima sessione è stato dunque il venezuelano della Williams, eroe a Barcellona, il più veloce con il tempo di 1:40.890 precedendo di un soffio il campione del mondo iridato staccato di soli 83 millesimi. A seguire l’altra Red Bull di Mark Webber a 94 millesimi dal leader con Jenson Button e Fernando Alonso che occupano quarta e quinta piazza con distacchi nell’ordine di un decimo. Distacchi minimi tra i piloti, basti pensare che tra il primo e il nono ci sono solo meno di 3 decimi di distacco. Paul Di Resta precede Michael Schumacher, il vincitore dell’ultimo Gran Premio Lewis Hamilton e Nico Rosberg, chiude la top ten la Lotus Renault di Kimi Raikkonen. Attardato Felipe Massa che non va oltre la 14esima posizione ad un secondo e 2 dalla vetta.
Nonostante la bella e importante vittoria di domenica nel Gran Premio del Canada, in casa McLaren non può che tenere ancora banco la questione sul rinnovo di contratto di LewisHamilton. L’inglese, fresco di trionfo a Montreal e settimo vincitore diverso su sette gare disputate di questo avvincente Mondiale 2012 di Formula 1, è ora leader della classifica mondiale con due punti di vantaggio sullo spagnolo della Ferrari FernandoAlonso.
Il contratto che lo lega alle Frecce d’argento scadrà alla fine di questa stagione e le voci su un suo possibile futuro appaiono molto discordanti. Nel week-end di Montecarlo, che ben tre settimane fa ha ospitato il Gran Premio di Monaco il quotidiano inglese “The Guardian” aveva lanciato un indiscrezione secondo la quale il team di Woking sarebbe disposto a offrire al campione inglese un rinnovo di cinque anni a 30 milioni di dollari a stagione per un investimento che portebbe nelle casse del campione del mondo 2008 la cifra astronomica di 150 milioni di dollari. In più andrebbero ad aggiungersi gli eventuali bonus che porterebbero Hamilton ad essere il pilota più pagato della Formula 1 proprio davanti al suo ex compagno di squadra FernandoAlonso.
Ma la riformulazione del contratto prevederebbe anche la rivisitazione dei diritti d’immagine e della gestione degli sponsor personali, che il manager di Hamilton, Simon Fuller, vorrebbe in favore del suo assistito. Ma a questo fanno da contraltare le dichiarazioni proprio nei giorni scorsi del presidente della McLaren RonDennis, che aveva ammesso che a queste cifre il rinnovo del pilota potrebbe complicarsi di molto. Il capo della scuderia inglese infatti ha fatto capire a chiare lettere che il problema principale sul rinnovo è esclusivamente economico in quanto il contratto che attualmente lega Hamilton con la McLaren era stato firmato quando la situazione dell’economia mondiale era ben diversa, anche se le cifre sono nettamente più basse. Lo stipendio annuale dell’anglo-caraibico infatti si aggira sui 14 milioni di dollari (circa 17 milioni di euro), il che significa che l’ingaggio alle cifre precedentemente descritte verrebbe addirittura raddoppiato: ” E’ pagato con cifre molto alte, anche più di me. E’ una situazione complessa. Il contratto che sta per scadere era stato firmato quando l’economia era un po’ diversa, dunque ora serve un po’ di equilibrio”.
Per cui proprio il patron del team non ha escluso un suo addio a fine stagione: “E’ normale che si guardi intorno. Lui valuterà tutto ciò, noi guarderemo anche a chi è disponibile”. Ma non è un mistero che sia Dennis, sia MartinWhitmarsh, team principal della McLaren, confidino nel lungo rapporto che ha legato sin dagli inizi della sua carriera Hamilton con la scuderie inglese per far si che un accordo alla fine venga trovato. Anche se l’entourage dell’inglese sta prendendo tempo, per cercare di capire se possano presentarsi altre opportunità dalle altre scuderie di vertice. In questo senso Red Bull, Mercedes e anche la stessa Ferrari stanno alla finestra, forti della consapevolezza di essere le uniche scuderie che al momento potrebbero garantire cifre importanti aggiunte alla competitività della vettura.
La RedBull è da tempo sulle tracce del pilota inglese con il quale vorrebbe formare un dream team con il tedesco SebastianVettel ma HelmutMarko, numero uno del team anglo-austriaco frena su questa possibilità non considerando il pilota inglese adatto alle caratteristiche del team: “E’ chiaro che in questo momento Hamilton sta valutando le sue alternative, ma anche essendo il pilota più forte devi essere tu ad adattarti alla struttura del team e non il contrario”, questo in riferimento chiaramente al fatto che Hamilton vuole essere il leader del proprio team mentre a Milton Keynes hanno già il loro pilota di punta ovvero Vettel. In più Marko ha fatto intendere di voler continuare con MarkWebber nel ruolo di “numero due” della squadra, negando i contatti di quest’ultimo con la Ferrari e chiudendo le porte ad Hamilton.
Ma anche in Ferrari si vive una situazione simile con l’intoccabile Alonso che ha già vissuto un’esperienza a dir poco infernale con Lewis ai tempi della McLaren. Per cui la Rossa eviterebbe volentieri di ripetere gli screzi dei due del 2007 anche se il loro rapporto è tornato alla normalità e Felipe Massa è sempre in situazione precaria all’interno del team di Maranello. Per quanto riguarda invece la Mercedes,NorbertHaug ha fatto più di un pensierino sul pilota inglese, forte anche della partnership di Mercedes con il team di Woking. Il team tedesco starebbe pensando di lasciare la restante parte del pacchetto azionario della McLaren al team inglese pur di assicurarsi le prestazioni dell’anglo-caraibico che andrebbe a far coppia con NicoRosberg a discapito di MichaelSchumacher, che sempre per un intreccio del destino tornerebbe alla Ferrari al posto di Massa (?). Ma siamo sicuri che Hamilton lascerebbe la McLaren per un team che attualmente non dimostra di avere la stessa competitività?
Certo è che per la McLaren sarebbe davvero un errore lasciarsi scappare un Hamilton come quello visto in Canada, ma anche in questo inizio di stagione in cui come mai prima d’ora è andato a punti con una regolarità straordinaria. E’ vero che la vittoria è giunta solo al settimo appuntamento, ma in tutte le gare ha saputo raccogliere punti importanti portando a casa sempre il massimo delle sue potenzialità e anche oltre. Ed è grazie a questo lavoro se ora si trova in testa alla classifica del campionato.
Lo aveva predetto alla vigilia e alla fine così è stato. Lewis Hamilton si aggiudica un mirabolante Gran Premio del Canada, il settimo appuntamento Mondiale dell stagione 2012 di Formula 1 ,conquistando la sua prima vittoria stagionale e divenendo il settimo vincitore diverso del campionato su sette gare disputate. Il campione anglo-caraibico dà spettacolo in pista dimostrandosi aggressivo come sempre, ma anche freddo e calcolatore quanto basta per sfruttare il potenziale della sua McLaren capitalizzando al massimo la strategia di gara di due soste che gli ha permesso di arrivare nel finale di gara nelle migliori condizioni per vincere la gara.
Impossibile ripetere a Montreal la strategia di una sola sosta vista a Montecarlo, e il team di Woking questa volta è bravissimo a capirlo. L’inglese infatti dopo il sorpasso su Alonso al primo pit-stop, si ferma nuovamente a 19 giri dalla fine per cambiare i suoi pneumatici ormai a fine vita, al contrario dello spagnolo e di Vettel, che invece decidono di rimanere in pista fino alla fine avendo effettuato un solo pit-stop. Scelta sbagliata perchè Hamilton con un passo da qualifica e di un secondo inferiore ogni giro li rimonta nel giro di poche tornate e li sorpassa con estrema facilità sfruttando il DRS sul rettilineo del Casinò e la maggior freschezza delle sue gomme soft. Dopodichè è un gioco da ragazzi per il campione del mondo 2008 controllare la gara e arrivare agevolmente a tagliare il traguardo indisturbato, conquistando la 19esima vittoria della carriera che gli vale il ritorno al primo posto solitario in vetta alla classifica di un Mondiale equilibrato come non si era mai visto prima.
Alle spalle di Hamilton troviamola Lotus di Romain Grosjean e la Sauber di Sergio Perez che completano un podio insolito stravolgendo ciò che si è visto in gara fino a 10 giri dal termine. Infatti sia il francese che il massicano sfruttano la strategia sbagliata della Ferrari e grazie alle gomme supersoft montate nel finale superano lo spagnolo conquistando rispettivamente la seconda e la terza posizione. La strategia di una sola sosta dei due giovani piloti è la stessa di quella della Ferrari ma le tempistiche nei pit-stop li avvanatggiano notevolmente permettendogli di cogliere un grandissimo risultato, che per entrambi significa il secondo podio stagionale.
Quarto posto per Sebastian Vettel che riesce a a rimediare all’errore della strategia rientrando nei giri finali per un’altra sosta ai box e montare gomme nuove. Scelta che gli ha permesso almeno di raggiungere Alonso e di chiudere in quarta posizione. A poco vale la consolazione di aver fatto segnare il tempo più veloce della gara proprio all’ultimo giro in 1:15.752, che anzi aumenta ancora di più il rammarico di aver perso un podio nettamente alla portata. In casa Ferrari non ha pagato l’azzardo di aver optato in corsa per un solo pit-stop e Fernando Alonso non ha potuto evitare l’inevitabile crollo delle gomme. Cosi si è ritrovato dall’essere primo fino al 64esimo giro al quinto posto finale, che non soddisfa certamente gli uomini di Maranello, che comunque hanno rischiato il tutto per tutto.
Alle spalle del ferrarista l’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg, che per poco non riesce a beffare anche lui nel finale Alonso, arrivatogli davanti per soli quattro decimi. Il tedesco porta ancora punti preziosi al team in una giornata non pèroprio positiva mentre nell’altra parte del box MichaelSchumacher deve fare ancora i conti con la sfortuna. Dopo i tanti problemi e i ritiri di inizio stagione il tedesco ne aggiunge ancora un altro qui a Montral questa volta per un problema al DRS che rimane aperto facendogli perdere carico erodinamico e costringendolo al ritiro.
Settimo Mark Webber che dopo un inizio di gara abbastanza incoraggiante al passo dei primi tre, perde di consistenza con il passare dei giri e conclude una gara passata nell’anonimato nonostante una Red Bull abbastanza efficace. Dietro di lui la Lotus di Kimi Raikkonen, che questa volta perde il confronto diretto in famiglia con Grosjean, e l’altra Sauber di Kamui Kobayashi. Sia per il eam francese che per quello elvetico comunque punti preziosissimi per il cammino nel Mondiale.
In decima posizione chiude la top-ten la Ferrari di FelipeMassa. Il brasiliano dopo un avvio aggressivo ed arrembante commette l’errore cruciale per la sua gara nelle fasi iniziali andando in testacoda alla prima curva rovinando irrimediabilmente il suo set di gomme supersoft e rendendo da li in poila sua gara tutta in salita. Il paulista precede le due Force India di Paul Di Resta e Nico Hulkenberg, che non sono riuscite a rispettare le premesse del week-end. Gara da dimenticare per JensonButton, 16esimo al traguardo e mai protagonista per tutto il week.end.
SebastianVettel conquista la pole position del Gran Premio del Canada, settimo appuntamento della stagione. Il pilota della RedBull si conferma il più velocedella giornata avendo ottenuto il miglior tempo sia nelle terze libere della mattina e nelle tre le sessioni di qualifica, girando nel tempo migliore di 1.13:784 che gli è valso la prima posizione. Il campione tedeco si è trovato decisamente a suo agio sul circuito canadese di Montreal ed è stato l’unico pilota a scendere sotto il muro dell 1.14. portando a casa la seconda pole position stagionale dopo quella ottenuta sul circuito di Sakhir in Baharain, 32esima della carriera, che gli permettere di raggiungere al quinto posto nella classifica di tutti i tempi il grande NigelMansell, ad una sola pole da Alain Prost e Jim Clark.
Il campione del mondo in carica si lascia alle spalle l’inglese della McLaren LewisHamilton, staccato di 303 millesimi dalla Red Bull, che non è riuscito a ripetere i tempi fatti registrare nella giornata di ieri in cui aveva dominato entrambe le sessioni di prove libere. Il pilota della McLaren ha sofferto più del previsto l’aumento della temperatura dell’asfalto che ha causato un degrado maggiore degli pneumatici, cosa che non gli ha permesso di portarsi davanti a tutti nonostante la pole sembrasse alla sua portata. Terza posizione per la Ferrari di FernandoAlonso, che ha chiuso a soli 64 millesimi dall’anglo-caraibico portandosi alle sue spalle ad aprire la terza fila. Lo spagnolo grazie alle novità tecniche introdotte dal team di Maranello ha potuto però lottare fino alla fine con i primi due per un posto almeno in prima fila e domani sarà sicuramente protagonista per le posizioni di vertice.
Insieme a lui scatterà dalla seconda fila l’altra Red Bull di MarkWebber ma a mezzo secondo dal compagno di squadra. Alle spalle dell’australiano la Mercedes di NicoRosberg che precede di soli 6 centesimi l’altra Ferrari di FelipeMassa, alla sua migliore qualifica della stagione. Poi la Lotus di RomainGrosjean che salva la faccia al team di Enstone portando akmeno una vettura nella top-ten. Il francese partirà quinto mentre il suo compagno di squadra Kimi Raikkonen, che quest’anno era sempre partito nella top-ten, non è riuscito a qualificarsi per la Q3 e domani sarà costretto a apartire dalla 12esima posizione.
Ottava l’ottima ForceIndia di PaulDiResta che conferma i progressi visti sulla vettura indiana nella giornata di ieri riuscendo a passare nell’ultima qualifica e chiudere davanti a colleghi ben più quotati come MichaelSchumacher, non ad un secondo di distacco, e Jenson Button. Il pilota inglese della McLaren è l’unico ad aver optato per una strategia differente rispetto agli altri piloti di testa, utiliizzando un set di gomme soft per il suo unico tentativo in Q3. Domani quindi sarà l’unico nei primi dieci che partirà con la mescola più dura, gli altri naturalmente tutti con gomma supersoft.
Da segnalare l’unico incidente per PastorMaldonado, che nel tentativo di migliorare il suo tempo nella Q2 e passare alla qualifica successiva è andato a toccare contro il Muro dei Campioni danneggiando la sospensione posteriore destra della sua Williams e rovinando la sua sessione. Perciò domani scatterà dalla 17esima posizione dalla nona fila.
Lewis Hamilton è stato il pilota più veloce al termine della prima giornata di prove libere del Gran Premio del Canada, settimo appuntamento del Mondiale 2012 di Formula 1. Sul circuito di Montreal, intitolato a Gilles Villeneuve il pilota inglese della McLaren ha firmato il miglior tempo sia nella prima che nella seconda sessione fermando il cronometro sul tempo migliore di 1:15.259, migliorando di oltre tre decimi il tempo fatto segnare nella mattinata. L’anglo-caraibico dimostra dunque di avere un ottimo feeling su questo circuito dove ha già vinto due volte e ottenuto altrettante pole position, ma deve fare attenzione alla Ferrari che sul circuito canadese sembra aver trovato un bilanciamento perfetto.
Alle spalle dell’anglo-caraibico infatti troviamo le due Rosse di Fernando Alonso e FelipeMassa, con lo spagnolo staccato di pochi millesimi, 54 per la precisione grazie al tempo di 1:15.313 che lo colloca alla fine della prima giornata di prove in seconda posizione. Il brasiliano invece si ferma ad un decimo e mezzo dal tempo migliore in assoluto ma dimostra dei progressi notevoli, soprattutto dopo la prima sessione, in cui non è riuscito ad andare oltre la 12esima posizione. Il team di Maranello ha testato le nuove componenti aerodinamiche che sembrano aver dato i loro frutti, come la nuova versione degli scarichi molto simile a quella della McLaren.
Quarto posto per il campione del mondo in carica SebastianVettel, che prima della pausa pranzo ha chiuso con il secondo miglior tempo, migliorato nel pomeriggio di un solo decimo. In RedBull si sono concentrati moltissimo sui test aerodinamici, vistose sono state infatti le appendici aerodinamiche che sono servite per provare le nuove componenti portate qui a Montreal, soprattutto la nuova ala anteriore. Il compagno di squadra MarkWebber invece non è riuscito a fare meglio della 12esima posizione.
Ottima sessione di prove per le Force India e le Sauber. Al quinto posto troviamo infatti PaulDi Resta che precede KamuiKobayashi che si piazza sesto. Nico Hulkenberg con la seconda delle Force India chiude in ottava posizione appena dietro al connazionale MichaelSchumacher che porta la sua Mercedes in settima posizione. Undicesimo, appena fuori dalla top-ten, il messicano Sergio Perez. La seconda delle McLaren, quella di JensonButton, è nona ma l’inglese è rimasto per molto tempo ai box soprattutto in mattinata per risolvere un problema al cambio della sua MP427. Alle spalle dell’inglese chiude la top-ten in decima posizione l’altra Mercedes di NicoRosberg.
Giornata poco positiva per la Lotus che con Romain Grosjean e Kimi Raikkonen non è andata oltre la 14esima e la 15esima posizione. Male anche PastorMaldonando che chiude in 13esima posizione mentre il compagno di squadra Bruno Senna ha avuto l’ “onore” di testare il cosiddetto “MurodeiCampioni” nella prima sessione perdendo anche la possibilità di provare la nuova ala posteriore.
La tanto attesa pioggia si è fermata a pochi chilometri dal circuito, e nonostante il cielo coperto da nuvole molto grigie, tutti i team hanno avuto la possibilità di provare tranquillamente con condizioni di pista totalmente asciutta, quindi i piloti hanno potuto provare maggiormente gli pneumatici soft grazie alle temperature relativamente più basse. Le condizioni metereologiche per domani e domenica però potrebbero cambiare regalando pole e gara su pista bagnata.
A due settimane di distanza dall’ultimo GP di Monaco, corso sulle stradine di Montecarlo, dopo una settimana di pausa la Formula 1 fa tappa a Montreal dove domenica si correrà la 42esima edizione del Gran Premio del Canada, settimo appuntamento della stagione.
Si arriva oltroceano dopo un Gran Premio di Monaco vinto da Mark Webber e che ha rispettato le premesse della vigilia regalando al Mondiale il suo sesto vincitore diverso in altrettanti GP disputati, anche se solo la Red Bull è riuscita a piazzare due piloti sul gradino più alto del podio, e un campionato che così equilibrato non lo si vedeva da anni. Dunque anche il GP del Canada si preannuncia molto equilibrato e sicuramente più avvincente rispetto a quello di Montecarlo, visto che le caratteristiche del circuito monegasco favorivano poco lo spettacolo.
CARATTERISTICHE DI MONTREAL – Il circuito di Montreal, intitolato alla memoria di Gilles Villeneuve, misura 4,361 km da percorrere per ben 70 volte, ed è sicuramente un circuito che favorisce i sorpassi, dunque lo spettacolo in pista grazie alle sue caratteristiche, con lunghi rettilinei preceduti da staccate al limite, soprattutto quello finale del “Casino” prima dell’ultima chicane che conduce al traguardo dove sarà collocata anche l’unica zona DRS, che permetterà ai piloti di sfruttare maggiormente la scia degli avversari davanti. Proprio per questo motivo bisognerà trovare il giusto compromesso tra velocità sui rettilinei e guidabilità nelle curve, che come a Montecarlo sono qusi prive di vie di fuga, con i muretti molto vicini alla pista. Il più famoso, neanche a dirlo, è il “Muro dei Campioni”, cosi denominato per i numrosi incidenti che hanno coinvolto campioni del presente e del passato.
GOMME, ANCORA SOFT E SUPERSOFT – Così come a Montecarlo, anche a Montreal le mescole portate dalla Pirelli saranno le più morbide, ovvero la Supersoft, con scritta rossa sulla spalla, e la Soft, con dicitura gialla. Qui a differenza del Principato, si avrà un degrado degli pneumatici decisamente maggiore a causa delle velocità medie sul giro più elevate rispetto a Monaco, nonostante entrambi i circuiti siano classificati come tracciati cittadini. La sceltà è stata dettata per dare più spazio alla prestazione pura rispetto a quanto fatto nello scorso GP, dove i piloti erano limitati dalle velocità medie molto basse che non consentivano di scaricare tutta l’energia necessaria sugli pneumatici. Per cui possiamo accantonare l’idea di assistere ad una gara con un solo pit-stop per pilota.
METEO, ANCORA INCOGNITA – Molto importanti saranno ancora una volta le condizioni atmosferiche, sempre pazze in questo periodo dell’anno, che avranno un ruolo fondamentale nello svolgimento del Gran Premio. In questo senso possiamo ricordare come anche lo scorso anno la gara si corse in condizioni da bagnato estremo, tanto che la Direzione di gara fu costretta a sospendere la corsa per un paio d’ore per l’impraticabilità del circuito. Alla fine, a pista quasi completamente asciutta, la scelta di montare la gomma giusta nel momento giusto permise a Jenson Button di vincere il Gran Premio nonostante sei soste ai box. Anche quest’anno quindi occhio al meteo.
I BOOKIES NON SI SBILANCIANO – Molto equilibrio in campionato, quindi anche i possibili favoriti per la vittoria del GP restano un’incognita. La Ferrari arriva bene al week-end d’oltroceano con Fernando Alonso in testa alla classifica del Mondiale e sempre più quotato dai bookmakers per la vittoria finale. In effetti le prestazioni della vettura di Maranello da inizio stagione sono notevolmente migliorate ma quest’anno più che mai ogni gara ha una storia a parte. Attenzione anche a Lewis Hamilton, vincitore del GP nel 2008 e per tre volte poleman nelle qualifiche, che nei giorni scorsi si è proclamato come sicuro settimo pilota vincente del campionato anche se le prestazioni della McLaren, al contrario della Ferrari sono leggermente in fase calante. E occhio anche a Jenson Button, vincitore di una corsa pazza lo scorso anno. Resterà da valutare invece il lavoro della Red Bull dopo che la FIA ha proibito il fondo ideato dal genio Adrian Newey, con dei buchi nella parte posteriore della vettura, dietro le ruote, che garantivano una stabilità della vettura giudicata irregolare. Per cui il week-end di Montreal rappresenta una sorta di inizio per il team anglo-austriaco, che dopo le difficoltà di inizio stagione aveva avuto una ripresa abbastanza convincente.
PROGRAMMA DEL GP – Il week-end di Montreal si aprirà con le prime libere del venerdì che scatteranno alle ore 10:00 locali (16:00 italiane), e proseguiranno con le seconde libere delle 14:00 (20:00 ora italiana). Sabato la definizione degli ultimi dettagli con le terze libere alle ore 10:00 (16:00), e alle 13:00 (19:00) scatterà la lotta lla pole position. Alle 14:00 locali (20:00) ci sarà la partenza del GP in diretta su Rai 2 e dopo 25 minuti circa ci sarà il passaggio su Rai 1, Rai che ha perso i diritti televisivi della Formula 1 acquistati, a partire dalla prossima stagione, in esclusiva da Sky.
Sul circuito cittadino di Montecarlo spunta la Red Bull di Mark Webber che conquista la sua prima vittoria stagionale in una delle gare meno emozionanti, in termini di sorpassi, della stagione. L’australiano è il sesto vincitore diverso su altrettanti Gran Premi disputati ma alla scuderia anglo-austriaca va il merito di aver portato per prima alla vittoria entrambi i piloti. Gara molto equilibrata chiusasi con i primi sei piloti racchiusi nel giro di sei secondi, cosa che praticamente rispecchia l’andamento fin qui di un Mondiale più equilibrato che mai. Il più sopddisfatto al termine del week-end monegasco è Fernando Alonso, che ritrova la vetta solitaria della classifica a quota 76 punti, tre in più della coppia Red Bull Webber-Vettel. Ora diamo i voti ai protagonisti della corsa.
Webber 9: ha fatto quello che doveva fare, cioè partire bene e mantenere la prima posizione per poi gestire la gara con relativa tranquillità visto che le caratteristiche del circuito non davano la possibilità di sorpasso. Per poco il compagno di squadra non lo beffa ma la pioggia arriva in suo aiuto, anzi non arriva, evitandogli di fermarsi una seconda volta e di balzare nuovamente in testa. E’ il secondo successo sul circuito di Montecarlo dopo quello del 2010, che gli permette di raggiungere Vettel al secondo posto della classifica iridata a soli tre punti da Alonso. Gara perfetta.
Red Bull 9,5: pur non dominando come nei due anni passati è sempre in testa alla classifica e di questo va dato merito al team che dopo un inizio di stagione complicato ha saputo risollevarsi alla grande. Anche il week-end monegasco non era iniziato sotto i migliori auspici ma alla fine se ne ritornano a casa con il terzo successo consecutivo a Monaco e la vetta del campionato costruttori. Gli unici due nei di questo fine settimana sono la testa della classifica piloti persa da Vettel in favore di Alonso e le proteste delle altre scuderie che si lamentano per un presunto fondo irregolare della lattina volante che lascia il team con il fiato sospeso.
Rosberg 8,5: solita prestazione consistente del tedesco che fa dimenticare il risultato ottenuto da Schumi nelle qualifiche conquistando un ottimo secondo posto. L’arrivo della pioggia nel finale gli ha fatto pensare per un attimo di portare un attacco al leader Webber, ma su un tracciato con quelle caratteristiche e soprattutto in quelle condizioni di umido era meglio non rischiare.
Alonso 9: fortunato al via che il contatto con Grosjean non gli provoca conseguenze. Poi corre una gara tutta ragionata gestendo al meglio le gomme e spingendo quando gli altri (Hamilton) erano in difficoltà. La posione guadagnata ai danni dell’inglese è un capolavoro di tattica e velocità poichè sfrutta il mezzo giro che Lewis gli lascia a disposizione per guadagnare quel tanto che basta per restargli davanti al pit. Sta di fatto che Nando dopo sei Gran Premi si ritrova da solo in testa alla classifica davanti ai due piloti della Red Bull. E nessuno all’inizio del Mondiale in Australia ci avrebbe scommesso.
Vettel 9,5: ha lasciato perplessi la sua scelta di non aver girato nelle qualifiche proprio qui che partire dietro non è il massimo della convenienza. E invece la scelta di risparmiare un set di supersoft e partire con le soft si era rivelata la strategia giusta grazie ad un primo stint lunghissimo. L’arrivo della pioggia gli avrebbe sicuramente consegnato la vittoria ma la fortuna gli gira le spalle e alla fine deve accontentarsi di guadagnare soltanto due posizioni ai danni di Hamilton e Massa, ma non di Alonso, che gli resta davanti in gara e soprattutto si prende la vetta solitaria del Mondiale.
Hamilton 8: ancora una volta tocca a lui tenere alto il nome della McLaren visto che del compagno di squadra oggi non non si hanno avuto tracce per tutta la gara. Con una vettura nettamente sotto tono riesce comunque a tenere il passo dei primi anche se la sensazione di poter attaccare i piloti davanti a lui non l ha mai data. Si aspettava l’arrivo della pioggia che forse gli poteva dare una mano in ottica di gara visto che la sua McLaren era settata con un assetto intermedio, ma arriva troppo tardi, quando la gara è ormai finita. Perde due posizioni in favore di Alonso e Vettel che lo scavalcano nel gioco dei pit-stop relegandolo dalla terza alla quinta posizione e inoltre il fatto di essere l’unico pilota a non aver ancora vinto in questo campionato sta cominciando a pesargli come un macigno.
Massa 7,5: finalmente una gara all’altezza per il brasiliano che mostra piccoli segni di ripresa. La miglior risposta possibile, e tra l’altro sul circuito con più fascino, alle critiche dell’ultimo periodo e alle voci che lo volevano fuori dalla Ferrari dopo questo GP, e correre con una simile pressione addosso non è facile. Non sarà una vittoria ma per lui girare sullo stesso passo di Alonso che il piede pesante ce l’ha eccome ha la stessa valenza. E in più porta a casa punti importantissimi per il morale suo e della squadra.
Di Resta-Hulkenberg 8: sicuramente la grande e lieta sorpresa del week-end monegasco. In una gara priva di sorpassi il duo della Force India (voto 8) conquista un settimo e un ottavo posto portando a casa 10 punti importantissimi per il Mondiale. Con sentiti ringraziamenti a Grosjean che elimina quasi mezzo gruppo già alla prima curva.
Button 5: farebbe bene a dimenticare al più presto il week-end del Principato, che pure in passato gli ha regalato grandi gioie. Questo evidentemente non era il suo anno e lo si capisce già dal sabato, eliminato in Q2 con la 13esima posizione e restando fuori dalla lotta per la pole. In gara le cose non vanno meglio e lottare per metà gara con la Caterham di Kovalainen deve essere davvero frustrante. Alla fine colleziona il secondo ritiro nelle ultime tre gare disputate.
Kovalainen 8: Nessuno ne parla, ma il biondino finlandese compie una grande impresa eguagliando il record di Jarno Trulli che nel 2010, con la sua ex-Lotus aveva conquistato il miglior risultato della squadra con la 13esima posizione. E in più ottiene una bella rivincita contro la sua ex scuderia, la McLaren, prendendosi la soddisfazione di aver tenuto dietro di sè per oltre metà gara Button costringendolo anche al ritiro per una foratura. Davvero niente male.
Lotus 5: doveva essere la grande favorita e invece è stata la grande delusione del week-end monegasco. Vettura ben lontana da quella equilibrata e veloce apprezzata ad inizio stagione. Montecarlo è una gara a parte ma ci si aspettava sicuramentre qulacosa di più.
Schumacher 8: è la media perfetta tra il 10 per la pole conquistata nelle qualifiche del sabato e il 6 di sufficienza per la gara. Schumi aveva il passo per restare con i primi ma resta imbottigliato dietro Raikkonen per troppo tempo e superare su questo circuito può diventare difficile anche per lui che ci ha vinto 5 volte. La sfortuna sembra poi perseguitarlo dato che all’inizio perde posizioni per il contatto con Grosjean (sempre una Lotus) e poi è costretto all’ennesimo ritiro per un problema al cambio di cui non ha assolutamente colpa. Il bottino di due soli punticini accumulati fino a questo momento non rispecchia l’andamento della sua bella stagione ein più resta il dubbio di come sarebbe potuta andare a finire se fosse partito dalla pole, ma il destino beffardo ha voluto cosi.
Raikkonen 5,5: fatica più del previsto tra le stradine del circuito cittadino e il Principato, che fa risaltare le vere abilità del pilota, sentenzia che il finlandese ancora un pò di ruggine di dosso deve scrollarsela, ma si sa, due anni lontano dalle corse, qualche segno lo lasciano. Mai competitivo per tutto il week-end, se non nelle libere che contano poco e niente. Almeno fa meglio del compagno di squadra Grosjean (voto 2) che rimedia una figuraccia alla partenza, riuscendo a chiudere nella top-ten, in nona posizione.
Maldonadosv: week-end molto difficile per il venezuelano, che veniva dall’entusiasmante vittoria dell’ultimo GP a Barcellona. Tutto però da sabato è cominciato ad andargli storto a cominciare da una penalizzazione a dir poco sciocca nelle terze libere del sabato mattina per un contatto con Perez che poteva risparmiarsi e che gli fa perdere dieci posizioni in griglia relegandolo praticamente nelle ultime posizioni. Il giusto epilogo è il ritiro in gara dopo appena una curva coinvolto nell’incidente innescato alla partenza da Grosjean.
Senna 7: questa volta il box feteggia, se pur in maniera minore rispetto alla scorsa settimana, il risultato del nipote di Ayrton, che pur senza acuti sfrutta i ritiri di piloti più quotati per piazzarsi nella top-ten e portare un punticino nelle casse della squadra.
Il Gran Premio di Monaco, sesto appuntamento stagionale del Mondiale 2012 di Formula 1, non smentisce le attese e regala al campionato il sesto vincitore diverso su altrettante gare disputate. Mai nella storia si era verificata una simile circostanza e tra le stradine di Montecarlo questa volta è toccato a Mark Webber salire sul gradino più alto del podio vincendo il GP più prestigioso del circus bissando il successo ottenuto sempre sullo stesso tracciato nel 2010. Per l’australiano è il nono centro in carriera mentre la Red Bull conferma la tradizione favorevole sul tracciato monegasco vincendo per il terzo anno consecutivo. Doppia soddisfazione per il team anglo-austriaco visto che dei sei piloti vincenti delle prime sei gare, due sono del team di Milton Keynes.
Webber dunque conferma le regola che nella maggior parte dei casi vuole vincente il pilota che parte dallapole position. Le anguste strade del Principato infatti non hanno regalato emozioni in termini di sorpassi ma una sfida al millesimo di secondo per i primi sei piloti che hanno chiuso la gara racchiusi in altrettanti secondi. Bastava semplicemente partire bene e mantenere la prima posizione e in questo il pilota della Red Bull è stato davvero bravo, gestendo poi bene la gara controllando alla perfezione il consumo degli pneumatici. Soltanto la pioggia poteva mischiare le carte in tavola ma, ampiamente annunciata nei giorni scorsi, alla fine non è arrivata, anzi ha lasciato terminare la gara per poi scatenarsi dopo il GP. Le poche gocce cadute nel finale non hanno regalato altre emozioni, e infatti le posizioni che si erano stabilizzate dopo i pit-stop di tutti i piloti non sono più cambiate.
Alle spalle dell’australiano Nico Rosberg ha sperato nel colpaccio nel finale di gara senza però riuscire a trovare la zampata giusta per portare la sua Mercedes W03 davanti all’avversario. D’altronde il GP era quello meno adatto per riuscire nell’impresa ma al tedesco va comunque il merito di aver sempre messo pressione al leader della corsa restandogli incollato negli scarichi dall’inizio alla fine. Il distacco a fine gara era racchiuso appunto a soli 6 decimi di secondo.
Bene anche Fernando Alonso che sale sul gradino più basso del podio conquistando una meritata terza posizione. Lo spagnolo, in una gara praticamente con zero sorpassi, è stato abile a sfruttare il gioco delle soste per sopravanzare la McLaren di Lewis Hamilton, sfruttando l’unico giro con pista libera davanti a sè per stampare i parziali record nei primi due settori, che gli sono valsi la medaglia di bronzo finale. L’asturiano conquista ancora una volta punti pesantissimi portandosi da solo in vetta alla classifica del Mondiale con 76 punti, 3 in più di Sebastian Vettel.
Al tedesco, che fino a poche ore fa era in testa in coabitazione con il pilota della Ferrari, va comunque dato il merito di aver corso una ottima gara che per poco non rischiava di portare a casa con la vittoria. Seb infatti con una scelta di gomme totalmente differente da quella dei primi ha avuto la possibilità di montrare una mescola diversa, la soft, da tutti gli altri per non aver effettuato giri cronometrati nella Qualifica 3, portandolo fino a 20 giri dal termine in testa alla gara. A quel punto si sperava nell’arrivo della pioggia che gli avrebbe permesso di effettuare un’unica sosta e montare pneumatici da bagnato, situazione che in effetti non si è verificata, ma la strategia ha comunque pagato visto che il campione del mondo in carica si è ritrovato con due posizioni guadagnate ai danni di Lewis Hamilton e Felipe Massa.
L’inglese ancora una volta è stato quello che nel giro dei pit-stop ci ha rimesso di più, perdendo la posizione in favore sia di Alonso che di Vettel. Il pilota della McLaren dalla terza posizione finale chiude soltanto quinto ma sembra tuttavia aver colto il massimo risultato con una Freccia d’Argento che al contrario di inizio stagione non sembra proprio essere il massimo della competitività. Al contrario il brasiliano della Ferrari nonostante la sesta posizione alle spalle dell’anglo-caraibico, esce dal week-end francese con il sorriso a 32 denti per aver disputato una gara di tutto rispetto e finalmente all’altezza delle prime posizioni, conquistando in maniera molto convincente, e per la seconda volta in stagione dopo il Gran Premio del Bahrain, punti importantissimi per la classifica personale e della Ferrari. A punti, ma staccate di un’eternità, anche le due Force India di Paul Di Resta e Nico Hukenberg rispettivamente in settima e ottova posizione. Ottimo risultato per il team indiano.
Grande delusione invece per la Lotus che coglie soltanto la nona posizione con l’unica vettura superstite di Kimi Raikkonen. Il finlandese conferma i problemi di gomme accusati durante tutto il week-end dimostrando di avere su questo circuito cittadino molto impegnativo ancora un pò di ruggine addosso dopo tre anni di inattività. Il compagno di squadra Romain Grosjean invece si auto-elimina già in partenza, compiendo una manovra al limite del regolamento scontrandosi prima con Alonso e poi con Michael Schumacher. L’unico ad uscire dalla corsa però è proprio lui che a fine gara sarà ascoltato dai commissari assieme al tedesco in merito alla manovra che ha causato anche l’uscita in pista dell’unica safety-car della corsa. Capitolo Schumi. In Mercedes si stanno chiedendo cosa sarebbe potuto succedere se il Kaiser fosse partito dalla prima posizione conquistata meritatamente nelle qualifiche di ieri. Anche perchè il sette volte campione del mondo ha dimostrato di avere un passo in linea con i tempi dei primi, almeno fino al momento del suo ritiro probabilmente per un problema al cambio causato dal contatto in partenza con Grosjean anche se manifestatosi a distanza di diversi giri.
Week-end nero anche per Jenson Button, fuori nella Q2 nelle qualifiche del sabato e ritirato nel finale dopo una gara corsa alle spalle della Caterham di un ottimo Heikki Kovalainen, che pareggia la prestazione di Jarno Trulli del 2010, in cui portò la vettura ex-Lotus, nel miglior piazzamento stagionale della scuderia con la 13esima posizione. All’inglese invece soltanto la delusione di aver ottenuto il secondo ritiro stagionale che allontana sempre di più dalla testa della classifica generale. Il vincitore dell’ultimo Gran Premio di SpagnaPastor Maldonado, dopo la penalizzazione nelle qualifiche del sabato e la retrocessione dalla nona alla 19esima posizione, chiude la sua gara già alla prima curva sempre a causa del contatto iniziale con Grosjean, mentre le luci dei riflettori nel team di Groove questa volta sono puntati tutti sul compagno di squadra Bruno Senna, che chiude la gara nella top-ten in decima posizione. Stessa sorte di Maldonado anche per Kamui Kobayashi, che termina la corsa “decollando” sulle protezioni dopo il contatto con il pilota francese della Lotus.
Amarezza nel box Toro Rosso. Daniel Ricciardo si ritira al 66esimo giro, mentre Jean-Eric Vergne dopo una gara eccellente perde la settima posizione per la scelta azzardata di montare gomme intermedie nel finale, scelta che però non ha pagato visto che la pioggia è si arrivata ma dopo la bandiera a scacchi. A Sergio Perez invece la consolazione di aver realizzato il giro più veloce della gara con il tempo di 1:17.296. Per il messicano anche una penalizzazione per aver tagliato pericolosamente la strada a Raikkonen nel tentativo di rientrare ai box, senza fortunatamente nessuna conseguenza per i piloti in pista.
Ritorno al passato a Monaco. Michael Schumacher infatti piazza la zampata del campione conquistando la pole position del Gran Premio di Montecarlo, la prima dal suo rientro in Formula 1 nel 2010, tornando davanti a tutti dopo ben 6 anni, l’ultima pole position infatti risale al Gran Premio di Francia nel 2006. Il campione tedesco, nel sesto appuntamento della stagione, mette a segno un ultimo giro praticamente perfetto segnando il miglior tempo in 1:14.301, spazzando via le voci che lo vogliono nuovamente prossimo alla pensione alla fine di questa stagione. Miglior risposta Schumi non poteva dare, qui a Monaco, uno dei pochi circuiti dove il pilota può ancora fare veramente la differenza, aggiornando il suo già ricco palmares portando a quota 69 lo score delle pole position in carriera.
La gioia della pole si trasforma però in delusione per il sette volte campione del mondo, che a causa della penalizzazione inflittagli al Gran Premio di Spagna per l’incidente con Bruno Senna, sarà arretrato di cinque posizioni in griglia di partenza e scatterà dalla terza fila in sesta posizione. Il tutto a vantaggio di Mark Webber, che si è visto soffiare proprio all’ultimo secondo la prima posizione per soli 80 millesimi, valevole comunque soltanto per le statistiche visto che ad usufruire della prima casella domani in gara sarà proprio lui. Risultato inaspettato viste le difficoltà incontrate nei tre turni di libere, ma l’australiano è riuscito a portare a casa la miglior posizione possibile nel GP in cui la pole position vale sicuramente più che in ogni altro circuito viste le caratteristiche del tracciato molto angusto e stretto.
Il pilota della Red Bull dovrà fare attenzione all’altra Mercedes di NicoRosberg, che complice l’arretramento del compagno di squadra manterrà il verde-argento della casa di Stoccarda in prima fila. Il tedesco potrà lottare sicuramente per la vittoria visto che anche nelle terze libere era stato il pilota più veloce della sessione. Appena dietro partirà Lewis Hamilton, che con il suo solito guizzo nel giro secco porta in quarta posizione una McLaren non perfetta e poco veloce. Basti pensare che il compagno di squadra Jenson Button partirà dalla 13esima posizione costretto a fermare la sua Mp4-27 appena dopo la Q2.
Alle spalle dell’inglese in quinta posizione la Lotus di RomainGrosjean, più volte a rischio eliminazione nella Q2 cosi come quella del compagno di squadra KimiRaikkonen, soltanto ottavo. La vettura di Enstone, additata da molti nei giorni scorsi di essere la vettura più veloce su questo circuito ha un pò deluso le aspettative. Cosi come la Ferrari, che forse aveva abituato troppo i tifosi nei tre turni di libere a stare nelle posizioni davanti, e invece sia FernandoAlonso che FelipeMassa hanno fatto più fatica del previsto, anche se le due Rosse hanno avuto la capacità di qualificarsi alla terza qualifica senza troppi sforzi. Lo spagnolo è l’ultimo dei piloti ad usufruire della penalità di Schumacher e scalerà dalla sesta alla quinta posizione. Il brasiliano partirà settimo davanti a Raikkonen e alle spalle del Kaiser, non certo il cliente più comodo da affrontare.
Oltre a Schumi anche un altro pilota sarà penalizzato. PastorMaldonado, vincitore dell’ultimo Gran Premio diSpagna sarà costretto ad arretrare di 10 posizioni per aver colpito nelle libere della mattina il messicano SergioPerez sotto il tunnel che porta alla chicane Nouvelle .Il venezuelano così dalla nona sarà retrocesso in 19esima posizione, mentre Perez partirà ultimo a causa di un incidente nei primi minuti della sessione provocato dal cedimento della sospensione anteriore sinistra alla curva delle piscine.
Crisi nera invece per SebastianVettel che chiude la sessione di qualifica in decima posizione scegliendo di non effettuare giri cronometrati. Scelta abbastanza anomala e discutibile quella del campione del mondo in carica, in un circuito dove partire dietro non aiuterà certamente visto la difficoltà nei sorpassi. Inoltre il tedesco si era dimostarto in difficoltà già dalla Q1 in cui era stato costretto a montare le gomme a mescola più morbida, le supersoft. Guadagnerà comunque la nona posizione ai danni di Maldonado.
La giornata delle prime prove libere, che a Montecarlo si disputano tradizionalmente di giovedì, ha registrato gli acuti di Fernando Alonso e Jenson Button che si sono aggiudicati rispettivamente prima e seconda sessione. Sul circuito monegasco dove domenica si correrà l’attesissimo Gran Premio di Monaco, considerato da sempre il gioiello della Formula 1 e la gara più affascinante della stagione, lo spagnolo della Ferrari ha messo tutti in fila durante le libere della mattina fermando il cronometro sull’1:16.265, precedendo la Lotus di Romain Grosjean di 3 decimi e mezzo.
Gli aggiornamenti aerodinamici che il team di Maranello ha portato nel Principato non solo hanno permesso all’asturiano di ridurre il gap dai top team e top driver, gap colmato già dallo scorso Gran Premio con il secondo posto di Fernando in Spagna, ma di lanciare loro un messaggio chiaro e preciso, avere ottime possibilità di contendere pole position e vittoria anche sul tortuoso circuito cittadino di Montecarlo dove è sempre stato importante partire davanti a tutti per vedere le proprie chance di successo aumentare in maniera esponenziale. Le barriere protettive adiacenti alla pista non consentono infatti di poter effettuare sorpassi o comunque li rendono complicati, sono davvero pochi i punti della pista dove i piloti possono provarci.
A dimostrazione che la Ferrari si trova a proprio agio sul circuito monegasco, dove è necessario avere una vettura impostata su un setup che prevede un maggiore carico aerodinamico e una minore efficienza e potenza del motore, il sesto posto di Felipe Massa che poi nella seconda sessione con pista bagnata ha fatto ancora meglio chiudendo la giornata al terzo posto precedendo anche Alonso (solo 59 millesimi il divario tra i due). Terzo tempo per Sergio Perez in costante crescita con la sua Sauber, quarto crono per Lewis Hamilton mentre per trovare la prima Red Bull dobbiamo scorrere fino alla nona posizione occupata dal campione del mondo in carica Sebastian Vettel.
Nella sessione pomeridiana, svoltasi sul bagnato, il miglior tempo è stato di Jenson Button che lo ha realizzato qualche istante prima dell’arrivo della pioggia sul tracciato: il pilota inglese della McLaren ha sfruttato la mescola supersoft, utilizzate per la prima volta in questa stagione – la Pirelli per questo week-end ha portato le mescole più morbide, ovvero supersoft (banda rossa) e soft (banda gialla) – chiudendo le prove con un 1:15.746. Alle sua spalle si conferma Romain Grosjean che paga quasi 4 decimi seguito, come dicevamo, dalle due Ferrari di Massa e Alonso. Quinto tempo per l’eroe di Barcellona Pastor Maldonado, che replica la prestazione ottenuta sull’asciutto nelle libere della mattina. E le Red Bull? Mark Webber ha chiuso settimo, Sebastian Vettel decimo, entrambi a un secondo e mezzo dal leader: giovedì da dimenticare o la scuderia austriaca ha preferito nascondersi consapevole della propria forza sulla pista di Montecarlo dove a contare è unicamente l’aderenza e non la velocità di punta?
Domani consueto giorno di riposo, poi sabato alle 11:00 l’ultima sessione di prove libere prima delle qualifiche alle 14:00, stesso orario per la gara domenica.