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  • Vettel vittoria e sorpasso. Per Alonso adesso è davvero dura

    Vettel vittoria e sorpasso. Per Alonso adesso è davvero dura

    Sebastian Vettel ha vinto il Gran Premio della Corea sul circuito di Yeongam, 16esima gara della stagione di Formula 1. Il quint’ultimo appuntamento del Mondiale ha segnato una tappa importante, cioè il sorpasso del campione tedesco ai danni di Fernando Alonso, che nulla ha potuto contro lo strapotere della Red Bull e si è dovuto accontentare soltanto della terza posizione alle spalle delle due lattine volanti, risultato che non gli ha permesso di mantenere la leadership del Mondiale che ora è nelle mani di Vettel per sei punti di vantaggio.

    Troppo netto il dominio della scuderia anglo-austriaca che ha messo il suo alfiere preferito nelle condizioni di vincere le ultime tre gare della stagione, a Singapore,  a Suzuka una settimana fa e ora qui in Corea, 25esima vittoria della carriera,  chiudendo un trittico di gare orientali in maniera perfetta balzando in vetta alla classifica piloti e mantenendo alla grande la testa della classifica costruttori.

    Vettel è scattato alla grande sin dalla partenza andando ad insidiare la posizone del compagno di squadra strappandogliela qualche curva più tardi senza troppi problemi. E la gara in fin dei conti è finita in quel momento perchè nessuno poi è stato in grado di impensierire minimamente il campione del mondo che ha dominato la gara sino alla fine dei 55 giri.

    Alle sue spalle Mark Webber ha svolto in pieno il suo lavoro, proteggendo il compagno di squadra da eventuali attacchi degli avversari che però in realtà non sono mai arrivati. Troppo superiore questa Red Bull nonostante una Ferrari comunque in crescita rispetto a Suzuka che piazza Fernando Alonso e Felipe Massa in terza e quarta posizione.

    Lo spagnolo ha fatto il massimo centrando almeno il podio, obiettivo minimo del GP, scavalcando con un bel sorpasso alla partenza la McLaren di Lewis Hamilton e ha provato a tenere il passo dei rivali. Senza nessun risultato perchè mentre Vettel scappava Webber si preoccupava di controllare la situazione rischiando qualcosina soltanto in prossimità del secondo e ultimo pit-stop in cui l’asturiano ha provato ad avvicinarsi sfruttando un leggero calo delle coperture Pirelli sulla Red Bull dell’australiano. Dopo la sosta invece le posizioni si sono congelate “ritornando alla normalità”, e anzi Massa nel suo ultimo stint ha provato ad avvicinarsi seriamente al compagno di squadra, di ben mezzo secondo più lento di lui.

    Sebastian Vettel © JUNG YEON-JE/AFP/GettyImages

    Dal box Rosso però è arrivato l’invito al brasiliano di rallentare e mantenere la posizione per permettere ad Alonso di guadagnare punticini importanti da sfruttare in caso di debacle degli avversari, che in questo momento francamente è impossibile da pensare. La ritrovata competitività di Massa è stato un buon segnale comunque per la casa di Maranello, in quanto gli ha permesso di scavalcare provvisoriamente la McLaren al secondo posto della classifica costruttori, unica consolazione per il team in un week-end non proprio positivo.

    Va molto peggio appunto alla McLaren che è uscita con le ossa rotte dal week-end coreano. Jenson Button dopo una qualifica a dir poco disastrosa è stato costretto ad abbandonare la corsa dopo un centinaio di metri per essere stato coinvolto in una carambola innescata da Kamui Kobayashi al via. Il giapponese, reduce dagli entusuasmi del terzo posto nella sua Suzuka,  ha centrato la Mercedes di Nico Rosberg ed è poi finito sulla vettura del pilota inglese danneggiandogli la sospensione anteriore e costringendolo al ritiro immediato.

    Per Hamilton invece una gara senza acuti chiusa con un anonima decima posizione. L’anglo-caraibico dopo essere stato scavalcato al via da Alonso ha fatto fatica a tenere il ritmo dei primi accusando un consumo anomalo degli pneumatici che lo ha costretto ad effettuare addirittura tre soste. Ha poi dovuto subire il sorpasso di Massa, comunque uno dei piloti più veloci in pista, e alla fine nel tentativo di attaccare Jean-Eric Vergne in nona posizione ha raccolto un pezzo di erba sintetica staccatosi da bordo pista che si è incastrato sotto la vettura provocandogli disturbi aerodinamici.

    Davvero disastrosa questa ultima parte di stagione per il team di Woking che sta cancellando quanto di buono aveva fatto sino al GP d’Italia a Monza, arrivando a perdere la seconda posizione nei costruttori in favore della Ferrari. In più c’è la rottura definitiva tra Hamilton e il team che sta indicendo la squadra ormai fuori dalla lotta al titolo a pensare già alla stagione 2013.

    Decisamente meglio della McLaren la Lotus, che ha rialzato la testa dopo il brutto GP del Giappone la scorsa settimana. Alle spalle dei migliori quattro si è piazzato Kimi Raikkonen che ha chiuso quinto sfruttando i nuovi aggiornamenti adottati sulla E20. L’altra Lotus di Romain Grosjean è giunta in settima posizione penalizzata dal bel duello a tre con Hamilton e Nico Hulkenberg. Il francese ha tentato l’attacco all’inglese ma è stato costretto ad allargare la curva per evitare il contatto, consentendo al tedesco di balzargli davanti che ha poi mantenuto la posizione fino alla fine.

    Positiva anche la gara delle due Toro Rosso, entrambe a punti e nella top-ten con Vergne e Daniel Ricciardo. Non pervenute ancora una volta le Mercedes con Rosberg molto sfortunato e ritirato al via per il contatto con Kobayashi e Button, mentre  Michael Schumacher di certo non può appellarsi alla sfortuna. Il tedesco come sempre ha provato in tutti i modi a difendere con le unghie e con i denti la sua posizione ma la W03 non è parsa mai in grado di lottare con le vetture rivali. Alla fine è arrivato soltanto un 13esimo posto ad una vita dai primi, davanti alle due Williams di Pastor Maldonado e Bruno Senna.

  • Webber pole in Corea, Red Bull davanti a Hamilton e Alonso

    Webber pole in Corea, Red Bull davanti a Hamilton e Alonso

    Seconda pole position consecutiva per la Red Bull. Dopo Suzuka anche a Yeongam, che domani ospiterà il Gran Premio della Corea, le due lattine si sono piazzate davanti a tutti, ma la pole questa volta è andata a Mark Webber che ha beffato il suo compagno di squadra Sebastian Vettel per soli 74 millesimi. L’australiano ha strappato la prima posizione al tedesco proprio al suo ultimo tentativo firmando il giro più veloce in 1:37.242 che gli è valso la seconda pole position stagionale anche se quella di Montecarlo era stata ottenuta da Michael Schumacher, poi arretrato nello schieramento.

    Dominio Red Bull quindi con Vettel in seconda posizione, un pò a sorpresa visto che il tedesco nonostante sia entrato in pista per ultimo nella Q3 non è riuscito a migliorare il suo tempo. Questo cambia ben poco nelle gerarchie di gara che vede una Red Bull superiore a tutte le altre e nettamente favorita per la vittoria, con Webber che potrebbe proteggere Vettel dagli attacchi degli avversari anche se all’interno del team negano categoricamente che ci possano essere degli ordini di scuderia.

    L’occasione per il campione del mondo di portarsi avanti nel Mondiale è ghiotta tanto che in terza posizione, a proteggerlo dagli attacchi di Fernando Alonso, c’è un alleato insospettabile, Lewis Hamilton, che con la McLaren aprirà la seconda fila in terza posizione. L’inglese, staccato di due decimi, scatterà proprio davanti allo spagnolo, beffato di soli 7 centesimi dal pilota anglo-caraibico. Al pilota della Ferrari resta la speranza di poter migliorare in gara come quasi sempre è successo quest’anno e di poter lottare per lo meno per il podio ma l’impresa resta comunque difficile.

    Mark Webber © ROSLAN RAHMAN/AFP/GettyImages

    Al quinto posto la Lotus di Kimi Raikkonen che ha accusato un ritardo di quasi quattro decimi da Webber. La E20, dotata dei nuovi aggiornamenti agli scarichi, ha mostrato un netto miglioramente rispetto a Suzuka e la settima posizione di Romain Grosjean ne è la dimostrazione. Entrambe le vetture sono entrate nella top-ten, tra di loro la seconda Ferrari di Felipe Massa, a mezzo secondo però dalla prima posizione.

    Ancora una volta nella classifica dei migliori dieci la Force India, con un confermatissimo Nico Hulkenberg che ha conquistato l’ottava posizione accusando però un ritardo pesantissimo: il tedesco infatti è il primo dei piloti con oltre un secondo di ritardo dalla vetta, ed ha chiuso davanti alle due Mercedes di Nico Rosberg e Michael Schumacher, entrambe nella top-ten.

    Delusione invece per Jenson Button, che non è riuscito a superare la Q2 per entrare nella classifica dei migliori dieci a lottare per la pole position. L’inglese è stato anche rallentato nel suo ultimo run dalle bandiere gialle esposte dai commissari per la vettura di Daniel Ricciardo ferma alla penultima curva a causa di un problema al cambio ma sicuramente i problemi dell’inglese non sono tutti qui perchè la mancanza di velocità della Mp4-27 è state evidente. L’11esima posizione dimostra che quella competitività acquisita sino al GP di Singapore da parte del team di Woking sembra essere stata persa.

    Alle spalle di Button partirà il suo prossimo compagno di squadra in Mclaren Sergio Perez e l’altra Sauber di Kamui Kobayashi, reduce dal grande terzo posto nella sua Suzuka. In difficoltà anche la Williams, in 15esima posizione con Pastor Maldonado e in 18esima con Bruno Senna ma anche la Toro Rosso non se la passa meglio: detto di Ricciardo che a causa di un problema al cambio ha dovuto rinunciare al suo ultimo tentativo dovendosi accontantare soltanto della 16esima posizione, il suo compagno di squadra Jean-Eric Vergne ha fatto ancora peggio, chiudendo le sue qualifiche in 17esima posizione.

    Chiudono la classifica dei tempi le due Caterham, le due Marussia e le due Hrt.

  • Vettel domina a Suzuka e riapre il Mondiale. Alonso ko

    Vettel domina a Suzuka e riapre il Mondiale. Alonso ko

    Sebastian Vettel ha dominato il Gran Premio del Giappone valevole per il 15esimo appuntamento della stagione di Formula 1 conquistando la seconda vittoria negli ultimi due GP disputati. Sul circuito di Suzuka il campione del mondo in carica ha messo in scena una delle “sue” gare più belle, su uno dei circuiti che sicuramente più predilige avendovi conquistato con oggi la terza vittoria in 4 anni. Il tedesco porta cosi a termine il Grand Chalem avendo conquistato pole, vittoria, la 24esima della carriera, giro veloce firmato in 1:35.774, nonostante le raccomandazioni del suo ingegnere di pista che gli comunicava di rallentare, e testa della classifica mantenuta dall’inizio alla fine, insomma una gara dominata e mai messa in discussione.

    Anche perchè il GP del Giappone si può riassumere tutto alla partenza, che ha visto l’inaspettata uscita di scena del leader della classifica del Mondiale Fernando Alonso, toccato alla prima curva dopo la partenza da Kimi Raikkonen e costretto al ritiro per la foratura dello pneumatico posteriore sinistro. La dinamica dell’incidente è stata molto simile a quella dell’incidente di Spa-Francorchamps, in questo caso con Alonso che è andato a stringere verso l’esterno la posizione di Raikkonen, finito anche sull’erba esterna e che inevitabilmente ha toccato con l’alettone anteriore la ruota posteriore del ferrarista. Testacoda e ritiro dopo una sola curva per l’asturiano che ora vede avvicinarsi in classifica in maniera molto pericolosa Vettel, distante ora solo 4 punti e in grande ascesa con una Red Bull ritornata a volare. Epilogo peggiore per la Ferrari non poteva esserci.

    Sempre alla partenza, ma alla curva successiva, è finita la gara di Mark Webber che si è visto speronare dal recidivo Romain Grosjean a cui non è bastata la punizione di una gara di stop inflittagli dalla Federazione dopo l’incidente del GP del Belgio per placare i suoi animi in partenza. Pronti via il francese ha centrato in pieno la RB8 dell’australiano che è andato in testacoda con la vettura visibilmente danneggiata ed è stato costretto a rientrare dopo un solo giro ai box per riparare la vettura, ma ormai a quel punto la gara era stata già compromessa. Webber è poi riuscito a risalire sino alla nona posizione ma a quasi un minuto di ritardo dal compagno di squadra leader della gara.

    Sebastian Vettel © JUNG YEON-JE/AFP/GettyImages

    La carambola iniziale, in cui è stato coinvolto anche Nico Rosberg che è stato costretto a ritirarsi, ha provocato la prima e unica safety-car del Gran Premio con la gara che è ripresa dopo due giri ma che non ha regalato più grosse emozioni.

    Dietro al dominatore indiscusso della gara, la vera sorpresa di giornata, con Felipe Massa che di forza riesce a guadagnare la seconda posizione e un podio che mancava da ben 2 anni, dal GP della Corea del 2010. Il brasiliano è riuscito a salvare il week-end della Ferrari con una prestazione super, con tempi molto vicini a quelli di Vettel ma soprattutto migliori rispetto a quelli dei principali rivali e dopo una grande partenza che gli ha permesso di guadagnare molte posizioni, ha sfruttato la sosta ai box per sopravanzare Kobayashi e  Button grazie ad una serie di giri veloci. Ma la prestazione del paulista accresce il rammarico in casa Ferrari per il ritiro di Alonso che con ana Ferrari in queste condizioni avrebbe sicuramente potuto ottenere qualcosa di importante in questo GP.

    Completa un podio del tutto inedito l’idolo indiscusso di casa Kamui Kobayashi, che ha ottenuto la terza posizione e il gradino più basso del podio proprio nella gara di casa. Risultato difeso con le unghie e con i denti quello del samurai giapponese che sul finale di gara ha dovuto faticare non poco per rintuzzare gli attacchi portati sul filo dei centesimi di un arrembante Jenson Button in rimonta nella parte finale di gara ma mai in grado di sferrare il colpo giusto per tentare il sorpasso.

    Fuori dal podio dunque le due McLaren, con Button quarto e Lewis Hamilton in quinta posizione ma mai nel vivo della gara. Il pilota anglo-caraibico ha pagato l’azzardo di aver cambiato l’assetto della sua Mp4-27 poco prima dell qualifiche, scelta che lo ha penalizzato anche in gara rendendolo mai pericoloso e vulnerabile agli attacchi degli avversari. Lo si è visto nel duello con Sergio Perez, bravo a rifilargli un gran sorpasso al tornante Hairpin nei primi giri di gara, per poi ritentarci (esagerando) sempre nello stesso punto dopo il primo pit-stop, essendosi ritrovato nuovamente dietro al pilota della McLaren. Ritrovatosi all’esterno e sulla parte sporca della pista il messicano è andato dapprima in testacoda e poi sulla ghiaia terminando la sua gara, fino a quel momento spettacolare al 19esimo giro.

    Alle spalle delle due McLaren la Lotus di Kimi Raikkonen che a faticato nel finale a tener dietro l’ancora una volta ottima Force India, quella di Nico Hulkenberg, arrivato a soli sette decimi dagli scarichi del finlandese. Ottavo posto per la Williams di Pastor Maldonado mentre al decimo posto chiude la top-ten la Toro Rosso di Daniel Ricciardo. L’australiano ha tenuto duro agli attacchi dell’unica Mercedes superstite, quella di Michael Schumacher che le ha tentate tutte pur di superare il suo avversario ed entrare nella zona punti senza però riuscire nel suo intento. Complessivamente buona comunque la gara del campione tedesco che era partito dal fondo dello schieramento ed è riuscito a chiudere in 11esima posizione, salvando parzialmente un’altra giornata nera per la Mercedes.

    Si ritornerà in pista da subito, la prossima settimana infatti si correrà il GP di Corea che potrà dare modo ai delusi del Giappone come Alonso di riscattarsi e ai suoi inseguitori di continuare la ricorsa alla classifica del Mondiale, più avvincente che mai, e destinato a riservare sicuramente altri colpi di scena.

  • Vettel in pole a Suzuka. Prima fila Red Bull, Alonso 6°

    Vettel in pole a Suzuka. Prima fila Red Bull, Alonso 6°

    Sebastian Vettel partirà in pole position nel Gran Premio del Giappone, 15esimo appuntamento della stagione. Sul circuito di Suzuka il campione tedesco ha conquistato la quarta pole della stagione grazie ad una qualifica dominata sin dalla prima sessione e chiusa con il miglior crono di 1:30.839, unico pilota tra l’altro ad essere riuscito a scendere sotto il muro dell’1:31, dimostrando un grande feeling con il tracciato giapponese sul quale ha piazzato la quarta pole position di fila sulle 34 ottenute in carriera.

    La prima posizone del tedesco dopo la qualifica era stata messa in discussione dai commissari di gara che hanno indagato sul suo comportamento nell’ultimo giro, in cui gli era stato contestato di aver ostacolato la Ferrari di Alonso nella variante finale della Casio Triangle. Ma alla fine la sua pole position è stata confermata.

    Alle spalle del tedesco, a completare una prima fila tutta Red Bull che mancava dallo scorso Gran Premio del Brasile, il compagno di squadra Mark Webber che segue Vettel a due decimi di distanza. La ritrovata competitività dell’australiano mette nelle migliori condizioni il tedesco di correre una gara nettamente agevolata per poter tentare un avvicinamento in classifica al rivale numero uno Fernando Alonso, che non è andato oltre la settima posizione.

    Al terzo posto invece si è classificato Jenson Button che ha svolto appieno il suo compito piazzandosi immediatamente alle spalle dei mattatori di giornata senza però mai avvicinarsi alle loro prestazioni. L’inglese però dovrà scontare in gara una penalità per aver sostituito prima delle prove libere il cambio della sua McLaren Mp4-27, per evitare di incorrere nello stesso problema di Lewis Hamilton a Singapore e quindi arretrerà di cinque posizioni andando ad occupare l’ottava piazza, proprio davanti al compagno di squadra che partirà nono per essere stato rallentato nel suo unico run in Q3 dalle bandiere gialle per l’incidente di Kimi Raikkonen. L’anglo-caraibico però è apparso meno brillante del solito, complice alcune modifiche sulla vettura prima delle qualifiche che hanno peggiorato l’ assetto della sua McLaren rispetto alle libere di ieri, quindi la strada in gara per il futuro pilota della Mercedes sarà tutta in salita.

    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    Quarta posizione per l’idolo di casa Kamui Kobayashi che complice l’arretramento di Button aprirà la seconda fila, anche se il suo distacco dalla vetta è abbastanza pesante: otto decimi infatti dividono la prima Red Bull dalla Sauber del samurai giapponese che ha preceduto la Lotus di Romain Grosjean. Ma anche in questo caso si è dovuto aspettare il verdetto dei commissari di gara perchè sia il giapponese che il francese sono stati sotto inchiesta per non aver alzato il piede durante il regime di bandiere gialle per l’incidente di Raikkonen. La top-ten dunque è stata confermata in una delle qualifiche più caotiche degli ultimi tempi.

    Sesto posto per Sergio Perez, nuovo acquisto McLaren per la prossima stagione, a dimostrazione dell’ottima prestazione delle C31 a Suzuka, entrambe nella top-ten, davanti a Fernando Alonso, che ha vissuto la stessa situazione di Hamilton nel suo unico giro disponibile in Q3. Sia il messicano, sia lo spagnolo beneficieranno dell’arretramento di Button per guadagnare una posizione ma soprattutto per il leader della classifica la gara non si preannuncia delle più semplici. Alle loro spalle la seconda Lotus di Kimi Raikkonen che aprirà la quarta fila davanti alle due McLaren.

    Nico Hulkenberg ha invece chiuso la top-ten in decima posizione pur senza aver completato un giro cronometrato, ma il tedesco sarà arretrato di cinque posizioni per aver sostituito anche lui il cambio. Scalerà quindi la posizione Felipe Massa, appena fuori dai migliori dieci in qualifica, in 11esima posizione. Il brasiliano domani in gara occuperà la decima piazza.

    Penalizzato anche Jean-Eric Vergne per aver causato l’incidente con Bruno Senna nella prima sessione di qualifica. Il francese arretrerà dalla 17esima alla 19esima posizione. Ancora una volta malissimo le due Mercedes, entrambe fuori dalla Q2 con Michael Schumacher che si è classificato 13esimo e Nico Rosberg soltanto 15esimo.

  • Webber al comando nelle libere a Suzuka. Quinto Alonso

    Webber al comando nelle libere a Suzuka. Quinto Alonso

    Mark Webber ha ottenuto il miglior tempo complessivo alla fine delle due sessioni di prove libere effettuate sul circuito di Suzuka dove domenica si correrà il Gran Premio del Giappone, 15esimo appuntamento della stagione. Il pilota australiano ha firmato il miglior giro nella seconda sessione fermando il tempo sull’1:32.493, due decimi meglio rispetto a quello fatto registrare da Lewis Hamilton, secondo al termine della prima giornata. Il pilota inglese ormai ex-McLaren aveva fatto registrare il secondo miglior tempo anche nella prima sessione e quindi dimostra di avere una buona costanza di rendimento.

    Alle sue spalle ma per un solo decimo l’altra Red Bull del campione del mondo in carica Sebastian Vettel, cosi l’anglo-caraibico si trova stretto nella morsa delle due lattine volanti. Da notare che il tedesco non ha fatto segnare il miglior tempo con le copetrure più morbide, le medie in questo GP, quindi il suo tempo ha ancora margini di miglioramento.

    Come a Singapore quindi la lotta per la pole e per la vittoria sembra essere un affare tra Red Bull e McLaren con l’aggiunta di Webber che quì, a differenza di Marina Bay, sembra erssere molto performante. E poi c’è Jenson Button, che termina la sua giornata complessiva in settima posizione dopo aver chiuso però al comando la prima sessione di prove. Dunque potrebbe rivelarsi una mina vagante viste le ottime prestazioni della Mp4-27.

    Mark Webber © Clive Rose/Getty Images

    Al quarto posto invece troviamo la confermatissima Force India ancora una volta nelle prime posizioni ma questa volta con Nico Hulkenberg, che si è fermato a mezzo secondo dalla vetta, quindi neanche troppo lontano. Il compagno di squadra Paul Di Resta invece si è fatto notare questa volta per un testacoda alla curva Spoon con conseguente urto contro le barriere di protezione. Auto distrutta e nessun tempo cronometrato per lui.

    Hulkenberg ha preceduto lo spagnolo Fernando Alonso, in quinta posizione e in ritardo di sei decimi dal miglior tempo di Webber, dopo aver terminato la prima sessione in 11esima posizione. Qui la Ferrari sembra soffrire particolarmente le caratteristiche del circuito giapponese costituito da molti curvoni veloci che richiedono una grande efficienza aerodinamica, cosa che in questo momento pare mancare alla F2012. A dimostrazione di ciò la nona posizione di Felipe Massa ad oltre un secondo dalla prima posizione.

    In miglioramento rispetto a Singapore le prestazioni della Lotus almeno con Romain Grosjean, sesto al termine delle due sessioni. Il francese ha dichiarato di voler aiutare il compagno di squadra Kimi Raikkonen coinvolto nella lotta per il titolo mondiale, ma che per il momento deve fare i conti con i problemi della sua E20, e “accontentarsi” della 14esima posizione provvisoria complice anche un problema al sistema di raffreddamento del kers che ha compromesso lo svolgimento regolare della sua sessione.

    Nella top-ten invece hanno chiuso Bruno Senna, ottavo e Michael Schumacher, in decima posizione. Tra di loro, come detto, la Ferrari di Massa. Per il tedesco, fresco di annuncio del suo prossimo ritiro al termine della stagione in corso, la sessione si è chiusa con un testacoda finito contro le barriere della curva Spoon, che procurato diversi danni alla vettura. Ricordando anche che il sette volte campione del mondo dovrà scontare una penalità che gli costerà 10 posizioni sulla griglia di partenza per aver causato l’incidente a Singapore con l’incolpevole Jean-Eric Vergne. Il neo acquisto McLaren Sergio Perez non è andato oltre il 12esimo tempo.

  • Hamilton out, a Singapore vince Vettel ma Alonso fa festa

    Hamilton out, a Singapore vince Vettel ma Alonso fa festa

    Sebastian Vettel vince il Gran Premio di Singapore. Sul circuito di Marina Bay il campione del mondo in carica torna a vincere dopo nove gare a secco e lo fa nella cornice più suggestiva del Mondiale, bissando il successo ottenuto lo scorso anno e che gli aveva regalato con cinque gare d’anticipo il titolo Mondiale. Il tedesco ottiene la 23esima vittoria della carriera, la seconda nel campionato attuale, conquistando l’81esimo podio della carriera che gli permette di superare nella classifica di tutti i tempi un mostro sacro della Formula 1, il grande Ayrton Senna.

    Ma la vittoria di oggi è soprattutto frutto del ritiro inaspettato di Lewis Hamilton, saldamente in testa alla gara fino al giro 23 quando il cambio della sua McLaren lo abbandona alla curva 1 mandando in fumo i sogni vittoria e molto probabilmente anche la sua rimonta in campionato chiudendo cosi i giochi per il titolo mondiale. La pole position conquistata nella giornata di ieri che gli è valso l’aggancio nella classifica generale di tutti i tempi a Nelson Piquet non è stata di buon auspicio l’anglo-caraibico, nonostante una McLaren in forma strepitosa, è al suo secondo zero in quattro gare e si ritrova ora a 52 punti di distacco dalla vetta quando alla fine di questo week-end potevano essere soltanto22 i punti dal primo in classifica. Per la McLaren si tratta invece del terzo ritiro negli ultimi tre GP per almeno uno dei suoi piloti, il secondo per problemi tecnici dopo quello occorso a Button nel Gran Premio d’Italia a Monza, il che significa che se la McLaren con i nuovi aggiornamenti è diventata velocissima, è diventata altrettanto fragile, problema su ci i tecnici di Woking dovranno lavorare duramente.

    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    A salvare parzialmente la deludente giornata delle Frecce d’Argento ci pensa Jenson Button, che chiude la gara alle spalle di Vettel se pur di 9 secondi ma guadagnando due posizioni dalla partenza. Tuttavia l’inglese non è mai apparso in grado di contrastare il campione tedesco per la vitttoria ma ha tenuto a bada gli tutti gli altri avversari potendo contare su una McLaren comunque veloce.

    Terzo posto e gradino più basso del podio per Fernando Alonso, sicuramente il più felice alla fine di questo week-end per come sono andate le cose in gara. Lo spagnolo dopo aver rimediato ad una partenza non perfetta si limita a gestire la gara per portarea casa più punti possibili, ed è fortunato quando sia Hamilton prima che Pastor Maldonado poi abbandonano la gara per problemi tecnici sulle rispettive vetture. Per il pilota della Ferrari il massimo risultato con il minimo sforzo, anche perchè la F2012 su questo circuito non è mai apparsa a suo agio, tanto che lo spagnolo alla fine ha il suo bel da fare per tenere a bada la Force India di Paul Di Resta, meritatamente quarto al traguardo.

    Al quinto posto la prima delle Mercedes con Nico Rosberg bravo a sfruttare i nuovi aggiornamenti agli scarichi sulla W03 e achiudere la gara davanti alle due Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean. Il finlandese viene scavalcato da Vettel nella classifica del mondiale ma mantiene la terza posizione superando Hamilton.

    Ottavo l’altro ferrarista Felipe Massa, dopo un’ottima rimonta dall’ultima posizione per aver forato uno pneumatico alla prima curva dopo la partenza. Il brasiliano precede sul traguardo la Toro Rosso dell’australiano Daniel Ricciardo che a sua volta precede il connazionale Mark Webber, ancora una volta deludente e stracciato dal suo compagno di squadra.

    Proprio non porta bene la trasferta singaporiana a Michael Schumacher che anche quest’anno si rende protagonista di un incidente, questa volta con la Toro Rosso di Jean-Eric Vergne, speronata dalla Mercedes del tedesco alla curva 8 poco dopo la prima ripartenza per l’entrata in pista della safety-car per l’incidente di Narian Karthykeyan sotto il ponte al giro 31. Proprio l’incidente tra il tedesco e il franceseinvece causa la seconda safety car che di fatto non cambiano l’esito del GP stabilizzatosi dopo l’uscita di Hamilton e Maldonando. Anzi è servita soltanto per prolungare la corsa che termina prima dei 61 giri previsti. Ritirata per problemi tecnici anche l’altra Williams di Bruno Senna.

  • Pole per Hamilton a Singapore davanti a Maldonado. Solo 5° Alonso

    Pole per Hamilton a Singapore davanti a Maldonado. Solo 5° Alonso

    Lewis Hamilton conquista la pole position del Gran Premio di Singapore, 14esimo appuntamento della stagione di Formula 1. Il pilota inglese è un fulmine nella notte singaporiana e dimostra la competitvità di una McLaren super anche su un tracciato con un alto carico aerodinamico stampando un tempo irraggiungibile per gli avversari, 1:46.362 che è anche il miglior tempo dall’inizio del week-end. L’anglo-caraibico conquista cosi la sua quinta pole position stagionale, la quarta consecutiva per una McLaren in stato di grazia che non ripeteva una striscia di pole simile dal lontano 1999, quando mise in serie ben 6 partenze dal primo posto.

    Alle sue spalle partirà a sorpresa Pastor Maldonado che con un unico tentativo è riuscito a stampare un ottimo 1:46.804 che gli permetterà di partire con la sua Williams per la seconda volta in carriera dalla prima fila, e per la prima (la seconda se non fosse stato squalificato Hamilton nel GP di Spagna a Barcellona) di fianco al pilota inglese.

    La sorpresa in negativo riguarda invece Sebastian Vettel che chiude le sue qualifiche con un deludente terzo posto. Costantemente il più veloce nel corso di tutte e tre le sessioni di prove libere il pilota tedesco non è riuscito a ripetere i tempi anche nelle qualifiche e contro tutti i favori del pronostico non è stato cosi in grado di fermare lo strapotere della McLaren in qualifica. Il suo distacco del campione del mondo dal leader della classifica è di oltre mezzo secondo, e nessuno lo avrebbe potuto mai immaginare fino alla vigilia.

    Lewis Hamilton © ROSLAN RAHMAN/AFP/GettyImages

    Quarto tempo per l’altra Ferccia d’Argento di Jenson Button, alle spalle di Vettel per soli 34 millesimi. Il pilota inglese è comunque riuscito con un guizzo sotto la bandiera a scacchi a togliere la posizione a Fernando Alonso, che comunque accusa un ritardo molto più importante rispetto a quello del campione del mondo 2009, ben 8 decimi, con una Ferrari che su questo tracciato non ha mai preso la confidenza giusta. A dimostrazione di ciò la deludente prestazione di Felipe Massa, che perde 10 posizioni rispetto alle qualifiche di Monza e si piazza 13esimo.

    Lo spagnolo della Ferrari potrebbe avere grossi problemi domani in gara a guadagnare posizioni viste le caratteristiche del circuito che impediscono i sorpassi. Servirà dunque un ottima strategia di gara per limitare i danni.

    Alle spalle della Ferrari numero 5 la Force India che si conferma ancora una volta velocissima grazie a Paul Di Resta, davanti alla Red Bull di Mark Webber che è ancora è osservazione da parte dei commissari di gara per una manovra effettuata in Q1. Il pilota australiano è staccatissimo dalla vetta, ben 1 secondo e un decimo che sul giro secco vuol dire tantissimo. Ottava posizione invece per la Lotus di Romain Grosjean, che è anche l’ultimo dei piloti con un tempo cronometrato nell’ultima qualifica con l’1:47.788.

    Chiudono la top-ten le due Mercedes di Michael Schumacher e Nico Rosberg che hanno preferito non effettuare giri cronometrati in Q3 per risparmiare le gomme in vista della gara di domani, proprio perchè il consumo degli pneumatici è il vero anello debole della casa di Stoccarda. Malissimo anche Kimi Raikkonen che tra i cordoli e i muretti di Marina Bay ritorna cosi come aveva lasciato (incidente con la Ferrari nel 2009), ovvero con una brutta prestazione che gli vale soltanto la 12esima posizione.

  • Vettel domina le libere a Singapore

    Vettel domina le libere a Singapore

    Sebasitan Vettel fa segnare il miglior tempo nella prima giornata di prove libere del Gran Premio di Singapore sul circuito cittadino di Marina Bay. Il pilota tedesco chiude con la migliore prestazione di 1:48.340, tempo fatto segnare nella seconda sessione quando la pista era stata già gommata nelle prime libere, in cui lo stesso campione del mondo ha fatto segnare il miglior tempo dimostrando di essere tornato a suo agio su un circuito che meglio si adtta alle caratteristiche della sua Red Bull.

    Alle sue spalle la McLaren di Jenson Button, staccato di tre decimi dalla testa della classifica, e che si è dimostrato il pilota più vicino alle prestazioni del tedesco, mentre in terza posizione, dopo una prima sessione passata a prendere la giusta confidenza con il circuito, troviamo Fernando Alonso, che però ferma la sua Ferrari oltre il mezzo secondo di distacco da Vettel.

    Quarto posto per l’altra lattina volante, quella di Mark Webber, a sei decimi di distacco, che precede di un solo decimino la McLaren di Lewis Hamilton, il rivale numero uno nella classifica del Mondiale per Fernando Alonso, che dopo una buona prima sessione chiusa al secondo posto, scende fino alla quinta posizione.

    Sebastian Vettel © Mark Thompson/Getty Images

    Dunque prime sei prime cinque posizioni monopolizzatedalle prime tre scuderie del Mondiale, ad eccezione di Felipe Massa che con l’altra Ferrari non è andato oltre la nona posizione ad oltre un secondo e mezzo di ritardo dalla vetta.

    Alle spalle dei cinque “big” troviamo la coppia Force India composta da Paul Di Resta e Nico Hulkenberg che molto bene stanno facendo da qualche Gran Premio a questa parte restando stabilmente nella top-ten. Segue la prima delle Mercedes, quella di Nico Rosberg davanti alla Ferrari del brasiliano, mentre chiude la top-ten la Lotus-Renault di Romain Grosjean, tornato “abile e arruolato” dopo una gara di stop comminatagli dalla Fia per aver causato il pericolosissimo incidente a Spa-Francorchamps durante il Gran Premio del Belgio.

    Appena fuori dalla top-ten i rispettivi compagni di squuadra con Michael Schumacher che piazza la seconda W03 in 11esima posizione e Kimi Raikkonen in 12esima posizione con l’altra E20. A seguire tutti gli altri.

    Da segnalare l’unico incidente della giornata, quello di Bruno Senna, che ha causato anche l’unica bandiera rossa della sessione per aver sbattuto con la sua Williams contro il muro della curva 19 dopo esssere uscito di pista. Nessuna conseguenza per il pilota ma la sessione è stata fermata per qualche minuto.

    L’ultima sessione di prove libere che si disputerà nella giornata di domani permetterà ai piloti di perfezionare il set-up delle proprie vetture in vista delle qualifiche che scatteranno domani alle ore 14 italiane. Da tenere d’occhio comunque il meteo che oggi ha lasciato una giornata di tregua alle squadre, anche se per la gironata di sabato e per quella di domenica è previsto l’arrivo della pioggia che potrebbe modificare inevitabilmente l’esito delle qualifiche e della gara.

  • F1, nel week-end il GP di Singapore. Alonso ci crede

    F1, nel week-end il GP di Singapore. Alonso ci crede

    La Formula 1 si prepara a fare tappa in Oriente dove a Singapore domenica andrà in scena il 14esimo appuntamento della stagione. Marina Bay sarà il primo dei prossimi 5 cinque Gran Premi che si correrà nel continente asiatico e darà inizio al lungo e decisivo tour de force che si correrà su territorio extra-europeo: mancano infatti sette gare al termine di questa emozionante stagione e il circus non farà più tappa nel vecchio continente.

    IL CIRCUITO – Il tracciato di Marina Bay, entrato nel calendario nel 2008, è uno dei cinque circuiti cittadini del Mondiale ed è uno dei più lenti del campionato per effetto delle tante curve distribuite sui 5,073 km di lunghezza, che non danno ai piloti il benchè minimo margine d’errore. Molto tortuoso e angusto ricorda da vicino lo storico circuito di Montecarlo ed è l’unica gara che si svolge completamente in notturna, illuminata da ben 1500 proiettori che renderanno molto suggestiva l’atmosfera del GP. A differenza di Monza dove si è svolto l’ultimo appuntamento del Mondiale due settimane fa, circuito più veloce del Mondiale con i suoi 260 km/h di percorrenza media, Marina Bay rappresenta uno dei cirtcuiti dove le squadre optano per un assetto di alto carico aerodinamico. Da tenere d’occhio anche il consumo degli pneumatici. La Pirelli ha portato per questo week-end le mescole soft, con banda gialla, e le supersoft, a banda rossa, ma la bassa media oraria del circuito potrebbe favorire un consumo elevato delle gomme.

    ALONSO VS McLAREN – A Monza si è imposto senza troppi problemi Lewis Hamilton, che ha comandato la gara dall’inizio alla fine andando a conquistare la sua prima vittoria sul circuito brianzolo. Ed è inutile nascondere che la è proprio la McLaren la squadra che meglio si appresta ad affronatre il week-end asiatico forte di una serie di vittorie iniziate dal GP di Ungheria: nelle ultime tre gare infatti tre sono stati i successi delle Frecce d’Argento, due con Hamilton e uno con Jenson Button a Spa, con l’anglo-caraibico, vincitore a Singapore anche nel 2009, che è ritornato prepotentemente in corsa per il titolo mondiale.
    Ma alle spalle del team inglese troviamo la Ferrari che ha ben figurato nell’appuntamento di casa anche con Felipe Massa dimostrando di avere un ottimo bilanciamento vettura dettato dagli ultimi aggiornamenti. Fernando Alonso, forte del suo primato in classifica, potrà amministare con relativa tranquillità il suo vantaggio in classifica, che ora ammonta a 37 punti da Hamilton, senza però rinunciare ad attaccare e a vincere la gara.
    Ma potrebbe essere anche la gara del riscatto per la Red Bull che ha pagato forse troppo la scarsa velocità della vettura all’autodromo di Monza collezionando due ritiri che hanno complicato la rincorsa di Sebastian Vettel e Mark Webber al titolo mondiale. Ma su questa tipologia di tracciato le lattine volanti potrannno tornare a dire la loro.

    Marina Bay, GP Singapore © Chris McGrath/Getty Images

    NOVITA’ – Tante le novità tecniche portate per il GP di Singapore che dovrebbero consentire alle squadre un salto di qualità a livello aerodinamico. Se a Monza tutti i team hanno apportato alle vetture un pacchetto speciale appositamente per quelle caratteristiche del circuito, qui le squadre porteranno novità anche per il prosieguo della stagione. La Ferrari porterà una nuova ala anteriore per permettere alla F2012 di dimostrarsi veloce anche sul circuito cittadino mentre la Mercedes monterà su entrambe le W03 di Michael Schumacher e Nico Rosberg dei nuovi scarichi provati dai collaudatori negli ultimi test per i giovani piloti a Magny Cours.
    Ma il prossimo Gran Premio di Singapore sarà anche il primo senza Sid Watkins, che per 26 anni è stato il medico ufficiale della Formula 1, e promotore di molte innovazioni che per anni hanno contribuito a migliorare la sicurezza nel circus. Il GP si svolgerà sicuramente anche in suo ricordo.

    ORARI DEL WEEK-END – Le prime prove libere prenderanno inizio alle ore 18:00 locali (12:00 italiane per via delle sei ore di fuso-orario) per permettere ai piloti di prendere confidenza con il circuito. Le seconde libere scatteranno invece alle ore 21:30. Sabato sempre alle ore 18:00 le terze e ultime libere prima dell’avvio della sessione di qualificazione alle ore 21:00 in diretta e su Rai 2. La gara inizierà alle ore 20:00 di domenica e sarà trasmessa su Rai 1.

  • Hamilton vince all’Hungaroring davanti alle Lotus. 5° Alonso

    Lewis Hamilton ha vinto meritatamente il Gran Premio di Ungheria, teatro dell’11esimo appuntamento stagionale e ultimo prima della pausa estiva che terrà i piloti lontano dalle piste per un mese. Il pilota della McLaren conferma l’ottimo feeling con il circuito dell’Hungaroring dove ha già vinto altre due volte, nel 2007 e nel 2009, andandoci vicino anche lo scorso anno, e centrando questa volta il suo terzo successo sulla pista ungherese, portandosi ad una sola lunghezza dal primatista assoluto del circuito, Micheal Schumacher fermo a quota 4.

    Il campione inglese ha resistito alla grande agli attacchi delle due Lotus, che si sono divisi i compiti per cercare di infastidirlo; è toccato infatti prima a Grosjean, che nella prima parte di gara con le gomme morbide è stato l’unico pilota a mantenere il suo ritmo di gara, e successivamente a Raikkonen, che grazie ad una strategia capolavoro è arrivato a giocarsi la vittoria alle spalle dell’anglo-caraibico. Hamilton è stato però bravo a mantenere il comando della corsa e dopo aver mantenuto la pole position iniziale e aver gestito benissimo la gara fino alle battute finali ha conquistato il suo secondo successo stagionale che lo porta a quota 20 centri totali in carriera. Cosi l’inglese può tornare a sperare anche in ottica Mondiale anche se i punti di distacco dall’attuale leader Alonso sono ancora tanti, ben 47.

    Come detto alle spalle del pilota della Freccia d’Argento si è piazzata la Lotus di un grande Kimi Raikkonen, che non si è scomposto quando alla partenza ha perso la quinta posizione in favore di Alonso, e ha mantenuto la lucidità per affrontare la sua strategia di gara. Grazie al miglior trattamento che la Lotus riserva alle sue gomme il finlandese è riuscito ad inanellare una serie impressionante di giri veloci prima del suo ultimo pit-stop, ed è riuscito prima a superare con un grande sorpasso di forza all’uscita della corsia dei box il suo compagno di squadra, per poi avvicinarsi pericolosamente ai tubi di scarico della McLaren di Hamilton. Ma la tortuosità della pista magiara non ha permesso al pilota finlandese di sferrare l’attacco decisivo all’inglese nonostante il suo distacco dal leader dopo la rimonta si era stabilizzato sotto il secondo, e quindi con la possibilità anche di aprire il dispositivo dell’ala mobile sul rettilineo. Alla fine il distacco che ha separato i primi due piloti era di un solo secondo.

    Lewis Hamilton © ATTILA KISBENEDEK/AFP/GettyImages

    Completa una grande giornata per il team di Enstone la terza posizione di Romain Grosjean, autore di una grande gara terminata meritatamente con il podio, ma con la macchia di essersi perso un pò nel finale dopo il sorpasso del più esperto compagno di squadra che lo ha anche forse un pò intimorito. Da quel momento in poi il francese si è limitato soltanto a gestire la gara e a mantenere la posizione su Sebastian Vettel, senza comunque troppi affanni. Il tedesco ha provato a inventarsi qualcosa pur di guadagnare qualche posizione cercando di imitare la stessa strategia della McLaren nel GP del Canada  a Montreal, montando le gomme soft nel finale e cercare di guadagnere terreno sugli avversari che avevano le gomme medie già ampiamente sfruttate. Ma questa volta la scelta non ha pagato e pur non perdendo nessuna posizione il campione del mondo non è andato oltre la quarta piazza.

    Il quinto posto è tutto di Fernando Alonso che rispetto alla partenza è stato in grado di guadagnare una posizione ai danni dell’altra McLaren di Jenson Button. Il pilota spagnolo che proprio oggi compiva 31 anni, non ha festeggiato al meglio il suo compleanno, ma nonostante una gara incolore è riuscito a portare ancora una volta punti importantissimi per il Mondiale incrementando a 40 punti il vantaggio in classifica sul diretto rivale Mark Webber, soltanto ottavo oggi seppur dopo una bella rimonta dall’11esima posizione, ma perdendone due su Vettel.

    Per Button invece un mezzo passo indietro rispetto alla bella gara di Hockenheim chiusa al secondo posto, considerando che partiva dalla quarta posizione ed ha chiuso sesto alle spalle del ferrarista dopo essere stato per gran parte di gara terzo a lottare per il podio. Per l’inglese non ha pagato la strategia (strana) di tre soste che nella parte centrale della gara lo ha relegato per molti giri dietro la Williams di Bruno Senna facendogli perdere di fatto le possibilità del podio. Grazie comunque ai suoi 8 punti la McLaren ritorna seconda nella classifica costruttori a 53 punti di distacco dalla Red Bull, tallonata dalla ottima Lotus, attualmente terza forza del campionato ad un solo punto di distacco. Perde terreno la Ferrari che scivola al quarto posto con 189 punti.

    Anche perchè Felipe Massa è autore della solita gara a dir poco opaca chiusa con la nona posizione finale e dunque i suoi 2 punti non sono certo d’aiuto per la classifica costruttori. Davanti a lui buona gara per la Williams di Bruno Senna, che ha chiuso ottavo e ha dimostrato che gara dopo gara sta crescendo di consistenza. Chiude la top-ten l’unica Mercedes superstite di Nico Rosberg, che salva la faccia al team in un week-end in cui tutto per gli uomini della casa di Stoccarda tutto è andato storto. Ne è la dimostrazione la “gara non gara” di Michael Schumacher, che poco prima della partenza resta fermo sulla griglia per un ancora sconosciuto problema sulla sua vettura per poi beccarsi un drive throught dopo un solo giro di corsa per aver superato il limite di velocità nella corsia box durante il suo primo cambio gomme. A quel punto la gara si era ormai compromessa e si è conclusa al giro 61 con l’ennesimo e inevitabile ritiro per problemi alla W03.

    Dopo questa tappa il circus andrà in vacanza per oltre un mese. Si riprenderà infatti il 2 settembre giorno in cui si terrà il prossimo appuntamento del Mondiale sul bellissimo circuito di Spa-Francorchamps.

    ORDINE D’ARRIVO GP UNGHERIA – 1. Hamilton (McLaren), 2. Raikkonen (Lotus), 3. Grosjean (Lotus), 4. Vettel (Red Bull), 5. Alonso (Ferrari), 6. Button (McLaren), 7. Senna (Williams), 8. Webber (Red Bull), 9. Massa (Ferrari), 10. Rosberg (Mercedes), 11. Hulkenberg (Force India), 12. Di Resta (Force India), 13. Maldonado (Williams), 14. Perez (Sauber), 15. Kobayashi (Sauber), 16. Ricciardo (Toro Rosso), 17. Vergne (Toro Rosso), 18. Kovalainen (Caterham), 19. Petrov (Caterham), 20. Pic (Marussia), 21. Glock (Marussia), 22. De La Rosa (Hispania)

    CLASSIFICA PILOTI – Alonso 164, Webber 124, Vettel 122, Hamilton 117, Raikkonen 116, Rosberg 77, Button 76, Grosjean 76, Perez 47, Kobayashi 33, Maldonado 29, Schumacher 29, Di Resta 27, Massa 25, Senna 24, Hulkenberg 19, Vergne 4, Ricciardo 2

    CLASSIFICA COSTRUTTORI – Red Bull 246, McLaren 193, Lotus 192, Ferrari 189, Mercedes 106, Sauber 80, Williams 53, Force India 46, Toro Rosso 6