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  • Fulmine Vettel a Sepang: è pole. Massa e Alonso alle sue spalle

    Fulmine Vettel a Sepang: è pole. Massa e Alonso alle sue spalle

    Sebastian Vettel si è aggiudicato al pole position del Gran Premio della Malesia, secondo appuntamento stagionale del mondiale di Formula 1. Sul circuito di Sepang il pilota della Red Bull ha fatto nuovamente la differenza sul giro secco stampando un tempo praticamente inarrivabile per gli avversari. Il tre volte campione tedesco si è dimostrato superiore a tutti nonostante le condizioni avverse della pista che nell’ultima parte della Q2 e per tutta la Q3 hanno visto protagonista assoluta la pioggia, annunciata e puntualmente arrivata ad abbattersi sul circuito malese per mescolare le carte in tavola.

    Vettel non si è scomposto e cosi come in Australia ha trovato il guizzo giusto per piazzare la sua RB9 davanti a tutti grazie al tempo irraggiungibile di 1:49.674, ben nove decimi inferiore rispetto a  quello fatto segnare da Felipe Massa, secondo, che affiancherà il pilota di Hoppenheim in prima fila. Il brasiliano è riuscito a strappare la seconda posizione al suo ultimo giro utile al compagno di squadra Fernando Alonso, terzo ad oltre un secondo dalla vetta.

    Sebastian Vettel
    Sebastian Vettel © Clive Mason/Getty Images

    Le due Ferrari nelle prime tre piazze dimostrano come la nuova F138 sia davvero competitiva in tutte le condizioni di pista, ed infatti proprio l’asturiano nei giorni scorsi aveva detto di sentirsi abbastanza sicuro della prima fila. Pronostico azzeccato ma con Massa che per la seconda volta su due gare è riuscito a balzargli davanti. In gara, anche grazie alle condizioni pazze del meteo malese le cose potrebbero cambiare radicalmente, soprattutto se come già visto in Australia la Red Bull si dimostrerà inferiore sul passo gara.

    Anche perchè proprio in questo senso l’avversario più pericoloso, Kimi Raikkonen, è stato retrocesso dai commissari di gara dalla settima alla decima posizione per aver ostacolato nel giro di qualifica Nico Rosberg. Il finlandese comunque non è apparso in condizioni brillanti cosi come la sua Lotus E21, sicuramente meno efficace che in Australia.

    Sarà quindi Lewis Hamilton a partire alle spalle delle due Ferrari in quinta posizione, non per la penalizzazione inflitta a Raikkonen, che comunque si era qualificato più indietro in griglia, ma per suoi grandi meriti avendo portato il team di Stoccarda nelle posizioni di vertice. Dietro di lui Mark Webber, ad una vita dal compagno di team che pare avere un altro mezzo tra le mani con i suoi oltre due secondi e mezzo di ritardo stretto nella morsa delle due Mercedes visto che alle sue spalle avrà la Freccia d’Argento di Rosberg che scatterà sesto.

    Passo in avanti incoraggiante per l’altra scuderia argentata, la McLaren, che approfitterà dell’arretramento di Raikkonen per partire dalla settima casella con Jenson Button. Pesante comunque resta il distacco dalla prima Red Bull, 3 secondi e mezzo anche se in condizioni di pista abbastanza avverse per tutti, mentre Sergio Perez che aveva chiuso la top-ten in decima posizione partirà nono. Buona prova ancora una volta di Adrian Sutil, unica Force India ad entrare nei migliori dieci, che dopo la grande prestazione a Melbourne scatterà tra le due monoposto di Woking a dimostrazione che il lungo periodo di attività non sembra avergli procurato alcuna ruggine. Fuori nella Q2 invece Romain Grosjean con la seconda Lotus, sfortunato ad essersi imbattuto nella pioggia nell’ultima parte di sessione che gli ha impedito di migliorare la prestazione.

     

     

  • Raikkonen trionfa a Melbourne. Secondo Alonso davanti a Vettel

    Raikkonen trionfa a Melbourne. Secondo Alonso davanti a Vettel

    E’ stato Kimi Raikkonen il trionfatore assoluto del Gran Premio d’Australia, gara inaugurale della stagione 2013 di Formula 1. Sul circuito di Melbourne, sul quale sin da sabato è successo davvero di tutto con la pioggia che aveva causato anche il rinvio della pole position a poche ore prima dell’inizio della gara, il finlandese ha avuto la meglio sugli avversari grazie ad una strategia di gara pressochè perfetta ed una gestione degli pneumatici Pirelli da vero maestro. Kimi infatti ha dimostrato che le ottime prestazioni viste nei test invernali della E21 non erano soltanto fumo, e lo ha messo in pratica sapendo tenere il piede pesante quando c’è stato bisogno di spingere e di aumentare il ritmo, ma nello stesso tempo leggero e delicato per permettere ai nuovi pneumatici, ancora meno resistenti rispetto allo scorso anno, di arrivare fino alla fine. Iceman è stato infatti l’unico dei piloti delle prime posizioni ad aver effettuato soltanto due soste, venendo ripagato dalla scelta di aver ritardato e allungato il primo stint con gomme supersoft che sulle altre vetture sono durate appena 6-7 giri(compresi anche quelli dell’ultima qualifica), strategia impossibile per tutti gli altri piloti, che ha permesso al campione del mondo 2007 di andare a vincere la prima gara dell’anno e la seconda della sua “nuova vita” in Formula 1.

    Fernando Alonso è riuscito a tenere il passo del pilota della Lotus, anzi alcune volte anche ad essere più veloce, ma neanche a lui è riuscita l’impresa di preservare come il rivale le sue gomme. Lo spagnolo come al solito è riuscito in ottimo spunto in partenza per poi tenere un ritmo indiavolato per tutta la gara ma alla fine è pesata molto la sosta in più effettuata al giro 40  ma in casa Ferrari si può essere molto soddisfatti per l’incoraggiante inizio di stagione che nulla ha a che fare con il disastroso inizio dello scorso anno. La base della F138 sembra essere molto competitiva, di un’altro livello rispetto alla F2012 e ne è la dimostrazione anche l’ottima prova di Felipe Massa, a volte anche più veloce del suo compagno di squadra, come nel giro di qualifica, che ha chiuso la gara al quarto posto. La Ferrari è sembrata la squadra più solida in questa gara d’inizio ed infatti comanda al momento la classifica costruttori con 30 punti, per cui il morale per il prosieguo della stagione resta alto.

    Kimi Raikkonen
    Kimi Raikkonen © GREG WOOD/Getty Images

    Ci si aspettava invece sicuramente di più dalla Red Bull che in qualifica, qualche ora prima della gara, si era dimostrata nettamente superiore a tutti monopolizzando la prima fila grazie alla pole di Sebastian Vettel e al secondo posto di Mark Webber. Ma se sul giro secco la lattina volante è sembrata imprendibile non altrettanto lo si può dire sul passo di gara che sicuramente quì a Melbourne non è stato superiore a quello degli avversari. Il tedesco pareva avere vita facile nei primi giri facendo pensare alla solita gara monotona alla “Vettel”, ma il leight-motiv della gara è cambiato dopo le soste. Il campione del mondo in carica infatti non è più riuscito a mettere in serie giri veloci e a mantenere un ritmo da “prima posizione” venendo beffato all’ultimo pit da Alonso. Finale di pura gestione poi, il numero 1 ha dovuto soltanto mantenere la terza posizione per portare a casa il terzo gradino del podio che gli ha dato comunque punti importanti, meno comunque rispetto a quelli che tutti, compreso lui, si aspettavano dopo le qualifiche.

    Ancora più delusione per il compagno di squadra Mark Webber autore di una partenza disastrosa che lo ha relegato dalla seconda alla settima posizione in un sol colpo e di una gara assolutamente priva di acuti. L’impressione è che la vettura anglo-austriaca, dominatrice degli ultimi tre campionati, quest’anno avrà da faticare parecchio per avere la meglio in ogni gara. L’australiano ha preceduto le ottime Force India di Adrian Sutil e Paul Di Resta, entrambe a punti in questo GP inaugurale.  Una nota di merito certamente va al tedesco, che si è ben comportato al suo rientro in Formula 1 dopo mesi di inattività comandando anche per un certo tratto la gara. Buona anche la sua strategia di gara a 1 sosta che lo aveva illuso fino a poche tornate dal termine ma che inevitabilmente a fine gara lo ha portato a guidare “sulle tele”. Comunque buona la sua settima posizione, cosi come buona è stata la prestazione del compagno di team, subito alle sue spalle.

    Aldilà di ogni aspettativa anche la prestazione della Mercedes. Lewis Hamilton dopo aver non poco impensierito il duo Red Bull in qualifica guadagnando la terza posizione si è esibito in una gara di tutto rispetto riportando nelle posizioni di vertice il team di Stoccarda chiudendo in quinta posizione alle spalle dei big. Certo l’anglo-caraibico ha dovuto fare i conti ancora con la troppa usura degli pneumatici, ma come per la Ferrari, anche il progetto della nuova W04 sembra essere nato bene. Bello il duello ruota a ruota con la Ferrari di Alonso al giro 31, ma per lottare con le migliori serve ancora qualcosina che di certo grazie al suo aiuto potrà arrivare in futuro.

    Notte fonda invece per la McLaren che chiude con i soli due miseri punti di Jenson Button arrivato in nona posizione. Sergio Perez ha chiuso in 11esima posizione fuori dalla zona punti dopo una qualifica disastrosa e a nulla sono valsi gli attacchi nel finale a Romain Grosjean che ha resistito fino alla fine portando a casa la decima posizione. Nessun incidente da segnalare, ma soltanto i ritiri di Nico Rosberg per un non ancora specificato problema tecnico al 26esimo giro, Pator Maldonado, Nico Hulkenberg e Daniel Ricciardo.

  • F1 si riparte da Melbourne. Vettel domina le libere

    F1 si riparte da Melbourne. Vettel domina le libere

    Con le prove libere andate in scena sul circuito dell’Albert Park di Melbourne è iniziato ufficialmente il nuovo Campionato di Formula 1, che ha aperto i battenti così come li aveva chiusi lo scorso anno, ovvero con il dominio delle Red Bull e di Sebastian Vettel, ancora una volta protagonisti indiscussi e favoriti per la vittoria finale. Il tedesco tre volte campione del Mondo ha conquistato entrambe le sessioni delle prove libere svoltesi quando in Italia era notte fonda, dominando la scena e rifilando, nella seconda sessione, quasi un secondo alle Ferrari di Fernando Alonso e Felipe Massa, con lo spagnolo che sarà il principale antagonista nella corsa al titolo di Seb. Il pilota di Heppenheim ha fermato il cronometro sul 1:25.908, ed è stato l’unico a scendere sotto il muro del 1 e 26, staccando di oltre due decimi il compagno di squadra Mark Webber, poi Nico Rosberg su Mercedes e le sorprendenti Lotus di Kimi Raikkonen e Romain Grosjean, insediatesi rispettivamente in quarta e quinta posizione. Sesto Alonso (con una Ferrari nettamente migliore rispetta a quella vista lo scorso anno) il quale precede Lewis Hamilton, l’unico pilota delle squadre di testa ad aver cambiato scuderia, passando dalla Mclaren alla Mercedes. Ottavo tempo per Felipe Massa a quasi un secondo dalla vetta della classifica, più attardate le deludenti Mclaren, che hanno ottenuto l’undicesimo e il tredicesimo tempo rispettivamente con Jenson Button e Sergio Perez.

     F1 Grand Prix -Melbourne Vettel | © Mark Thompson / Getty Images
    F1 Grand Prix -Melbourne Vettel | © Mark Thompson / Getty Images

    C’è soddisfazione in casa Ferrari dopo le prove libere del venerdì che hanno fornito indicazioni significative in vista della gara di domenica sul circuito australiano di Melbourne: la seconda e la terza posizione ottenuta durante le prime libere fanno pensare ad un lungo duello targato Red Bull-Ferrari per la lotta al titolo mondiale, con le altre scuderie di testa pronte a inserirsi minacciosamente durante l’arco della stagione. La superiorità delle “lattine volanti” è evidente e netta ma da Maranello hanno svolto un ottimo lavoro durante l’inverno per cercare di detronizzare chi da tre anni a questa parte sta dominando il circus a suon di titoli iridati. Inoltre la possibilità per Fernando Alonso di poter lottare ad “armi” pari fin da subito fa ben sperare i tifosi della Rossa, che, come lo stesso Fernando Alonso, hanno voglia di rivalsa dopo la sconfitta nel mondiale dello scorso anno all’ultima gara in Brasile.

    Delusione inaspettata in casa McLaren dopo le prestazioni nelle libere di Button e Perez: i piloti della scuderia di Woking hanno accusato un ritardo importante (oltre i 2 secondi) da Sebastian Vettel, e le difficoltà incontrate durante le sessioni di prove sono un evidente passo indietro fatto dalle frecce d’argento. Che sia segno di un’involuzione dopo l’addio di Lewis Hamilton?

    Classifica delle seconde libere:

    Pos  Pilota                Team                  Tempo      Gap      Giri
     1.  Sebastian Vettel      Red Bull-Renault      1m25.908            33
     2.  Mark Webber           Red Bull-Renault      1m26.172s  + 0.264  31
     3.  Nico Rosberg          Mercedes              1m26.322s  + 0.414  26
     4.  Kimi Raikkonen        Lotus-Renault         1m26.361s  + 0.453  37
     5.  Romain Grosjean       Lotus Renault         1m26.680s  + 0.772  30
     6.  Fernando Alonso       Ferrari               1m26.748s  + 0.840  35
     7.  Lewis Hamilton        Mercedes              1m26.772s  + 0.864  28
     8.  Felipe Massa          Ferrari               1m26.855s  + 0.947  32
     9.  Adrian Sutil          Force India-Mercedes  1m27.435s  + 1.527  34
    10.  Nico Hulkenberg       Sauber-Ferrari        1m28.187s  + 2.279  34
    11.  Jenson Button         McLaren-Mercedes      1m28.294s  + 2.386  30
    12.  Paul di Resta         Force India-Mercedes  1m28.311s  + 2.403  37
    13.  Sergio Perez          McLaren-Mercedes      1m28.566s  + 2.658  32
    14.  Daniel Ricciardo      Toro Rosso-Ferrari    1m28.627s  + 2.719  31
    15.  Esteban Gutierrez     Sauber-Ferrari        1m28.772s  + 2.864  33
    16.  Pastor Maldonado      Williams-Renault      1m28.852s  + 2.944  36
    17.  Jean-Eric Vergne      Toro Rosso-Ferrari    1m28.968s  + 3.060  35
    18.  Valtteri Bottas       Williams-Renault      1m29.386s  + 3.478  38
    19.  Jules Bianchi         Marussia-Cosworth     1m29.696s  + 3.788  30
    20.  Charles Pic           Caterham-Renault      1m30.165s  + 4.257  37
    21.  Max Chilton           Marussia-Cosworth     1m30.600s  + 4.692  34
    22.  Giedo van der Garde   Caterham-Renault      1m32.450s  + 6.542  11
  • Grosjean il più veloce a Barcellona

    Grosjean il più veloce a Barcellona

    Nella seconda giornata di test della Formula 1 sul circuito di Montmelò, Roman Grosjean ha ottenuto il miglior tempo fermando il cronometro sul 1:22.716, utilizzando le gomme a mescola morbida durante tutto l’arco della sessione. Il francese della Lotus ha preceduto la Mclaren di Jenson Button, leader della mattinata, distaccato di quattro decimi (1:23.181); a seguire Pastor Maldonado e Sebastian Vettel, che ha accusato un secondo di ritardo dallo stesso Grosjean. Fernando Alonso, che è sceso in pista principalmente per avere indicazioni sul passo gara della monoposto, ha ottenuto l’undicesimo tempo firmando il suo miglior passaggio in 1:27.878. Lo spagnolo della Ferrari come detto ha sfruttato la giornata odierna per la simulazione di gara con le gomme a mescola dura, in vista del Gran Premio d’Australia che si terrà tra due settimane all’Albert Park di Melbourne e che darà il via alla stagione 2013.

    Romain Grosjean
    Romain Grosjean © Mark Thompson/
    Getty Images

    Alonso alla fine della sessione ha affermato di essere molto soddisfatto delle indicazioni ricevute dalla F138, ritenendo di aver colmato il gap con le rivali e di essere già pronti e attrezzati per lottare fin da subito per il titolo Mondiale. Lo spagnolo è fiducioso per un inizio di stagione ad alti livelli, al contrario di quanto successo lo scorso anno che, nonostante la vittoria nel Gran Premio della Malesia, le difficoltà incontrate sin dalla prima gara sulla F2012 ne aveva limitato il rendimento. Il due volte campione del mondo promuove la nuova vettura definendole “200 volte meglio” della precedente F2012, poco prestante e inferiore rispetto a quelle rivali: l’auspicio è che si possa iniziare il campionato ad armi pari con la Red Bull campione uscente, con la sempre temibile McLaren e anche l’outsider Mercedes che con l’arrivo in squadra di Lewis Hamilton rappresenta una seria minaccia nella lotta al titolo mondiale, che si preannuncia sempre di più interessante e avvincente per tuti gli appassionati della Formula 1.

  • Raikkonen chiude al comando i test di Jerez

    Raikkonen chiude al comando i test di Jerez

    Kimi Raikkonen ha chiuso al comando la prima sessione di test pre-stagionali della Formula 1 disputatasi sul circuito di Jerez de la Frontera. Nel quarto e ultimo giorno di prove il finlandese ha realizzato il miglior giro con il tempo di 1:18.148 realizzato nella sessione pomeridiana con un set di gomme morbide in uno stint breve di tre giri. Dopo essersi portato in tesa il pilota della Lotus E21 ha continuato il suo programma di lavoro concentrandosi sui long-run e sulla distanza di gara, compiendo in totale in questa giornata 83 tornate.

    Al secondo posto troviamo la Force India del test-driver Jules Bianchi che ha chiuso alle spalle di Raikkonen per soli 27 millesimi. Davvero ottima la prova del francese che potrebbe essere promosso a pilota titolare della scuderia indiana vista l’assenza di una seconda guida al fianco di Paul Di Resta. Bianchi ha effettuato 56 giri totali prima di lasciare nelle ultime due ore di sessione il volante della VJM06 proprio al pilota scozzese che ha completato 49 giri chiudendo però in ultima posizione a oltre cinque secondi dalla vetta.

    Kimi Raikkonen
    Kimi Raikkonen © Mark Thompson/Getty Images

    Terzo crono per il campione del mondo in carica Sebastian Vettel con la nuova Red Bull RB9. Il pilota tedesco dopo aver ottenuto il miglior tempo nella essione mattutina fermando il cronometro sull’ 1:18.565 non è riuscito a migliorarsi nel pomeriggio nel quale si è concentrato soprattutto sulla distanza di gara effettuando dei long.run con dei parziali abbastabza interessanti, dimostrando di trovarsi subito a proprio agio con la nuova vettura di Milton Keynes. Alle spalle del numero uno la Sauber di Esteban Gutierrez che ha avuto modo accumulare dati su entrambe le mescole di gomme Pirelli con dei long-run oltre che aumentare la confidenza con la C32 grazie ai 142 giri percorsi nella giornata odierna.

    Meglio di lui soltanto Lewis Hamilton che dopo aver effettuato pochi giri alla sua prima uscita stagionale in Mercedes a causa della rottura dei freni posteriori ha completato ben 145 tornate  ottenendo il sesto miglior tempo. Tra i due la Toro Rosso di Jean-Eric Vergne, quinto alla fine della giornata di test. Settimo posto invece per la McLaren Mp4-28 di Sergio Perez che ha completato 98 giri senza particolari problemi, al contarrio di Pedro De La Rosa, che al primo giorno al volante della Ferrari ha dovuto fare i conti con un problema al cambio della F138 dopo appena due giri. Il guasto è stato successivamente riparato permettendo allo spagnolo di effettuare 51 giri nona ndando oltre però la nona posizione.

    Davanti all’esperto test-driver della Rossa si è classificato il pilota della Williams Valterri Bottas, ma alla Ferrari resta il merito di aver compiuto il giro più veloce dei test con Felipe Massa nella terza giornata grazie al tempo di 1:17.8, unico pilota a scendere sotto il muro dell’1.18. Decima e 11esima posizione rispettivamente per Charles Pic della Caterham e Luis Razia della Marussia.

  • Grosjean al top nel day 2 a Jerez

    Grosjean al top nel day 2 a Jerez

    E’ da poco terminata la seconda sessione di test pre-stagionali della Formula 1 sul circuito di Jerez de la Frontera. Ancora una volta, dopo essere stato velocissimo nella sessione di ieri chiusa al secondo posto, si è confermato Romain Grosjean sulla Lotus E21 che ha iniziato i test 2013 come quelli del 2012, facendo davvero una bella impressione. Il pilota francese è stato il pilota più veloce in pista in entrambe le sessioni ed ha chiuso la sua giornata con il miglior crono di 1:18.218, sei decimi meglio del tempo fatto registrare ieri da Button. Grosjean ha messo insieme ben 95 tornate, risultando uno dei piloti più attivi in pista, ed è stato l’unico pilota ad ottenere un tempo migliore nella sessione del pomeriggio, ma ha chiuso la sessione anzitempo dopo essere rimasto fermo quasi a fine sessione sul tracciato spagnolo provocando la bandiera rossa che ha proclamato la fine della seconda giornata di test.

    In seconda posizione troviamo la Force India di Paul Di Resta che ha girato in 1:19.003 fermandosi a sette decimi dalla prima posizone, confermandosi auto di ottima caratura con il pilota scozzese a bordo, mentre nel pomeriggio la vettura indiana è stata affidata nelle mani del test-driver James Rossiter che ha effettuato 19 tornate, chiudendo con il decimo tempo assoluto. Terza piazza per la Toro Rosso di Daniel Ricciardo che si è fermato a nove decimi da Grosjean e ha preceduto la vettura sorella di Mark Webber, la Red Bull RB9, che  si è concentrata ancora una volta sui long-run completando ben 101 giri, accantonando per il momento la prestazione assoluta.

    Romain Grosjean
    Romain Grosjean © Paul Gilham/Getty Images

    Quinto posto per Nico Hulkenberg sulla Sauber che come Grosjean è stato autore di un fermo pista causato molto probabilmente da un problema di ripescaggio della benzina. Sesto posto quindi per Lewis Hamilton, pilota più atteso al debutto sulla Mercedes, che ha effettuato il miglior giro in 1:19.519 prima di abbandonare definitivamente la sessione per un problema all’impianto frenante che lo ha portato ad uscire di pista e a rovinare la parte anteriore della vettura contro le barriere. E’ durata quindi poco la curiosità di vedere all’opera il pilota anglo-caraibico al volante della W04, cosi come non è iniziata nel migliore dei modi l’annata della squadra di Stoccarda che anche ieri è stata protagonista in negativo con il problema all’alternatore che aveva costretto Nico Rosberg ha fermare la propria vettura, portando a casa un magro bottino di soli 29 giri totali in due giorni.

    Alle sue spalle in settima posizione la McLaren di Sergio Perez al debutto ufficiale sulla Mp4-28, che a differenza del compagno Jenson Button non ha avuto particolari problemi ed ha potuto svolgere regolarmente il suo programma di lavoro concentrato sui long-run completando 81 tornate, la migliore delle quali in 1:19.572. Subito dopo troviamo Felipe Massa che ha chiuso in ottava posizione. Il ferrarista si è concentrato ancora una volta su test di aerodinamica con particolare vernice fluo per testare i flussi d’aria passando a velocità costante sui rettilinei, ma anche test di meccanica e comparazione dei dati della F138 che saranno passati alla nuova galleria del vento di Colonia (quella della Toyota). Non si cercherà nquindi in questi test la prestazione assoluta sul giro singolo e anche domani, che sarà l’ultimo giorno di Massa a bordo della Rossa, il lavoro verrà svolto in questa direzione; poi il volante passerà nelle mani dell’esperto Pedro De La Rosa.

    Alle spalle della Ferrari, e molto più staccate troviamo in ordine la Williams in versione 2012 di Pastor Maldonado, poi il test-driver della Force India James Rossiter, la Caterham di Giedo Van Der Garde e in ultima posizione la Marussia di Luis Razia, che il team oggi ha confermato come secondo pilota al fianco di Max Chilton. Il pilota brasiliano ha effettuato soltanto 31 tornate prima di abbandonare la sessione per un guasto al motore.

     

     

  • Presentata la nuova Red Bull RB9 di Vettel e Webber

    Presentata la nuova Red Bull RB9 di Vettel e Webber

    Dopo McLaren e Ferrari è arrivato anche il turno della presentazione della nuova Red Bull, la scuderia campione del mondo in carica sulla quale c’era più attesa e curiosità sulla quale sono stati tolti oggi i veli nel quartier generale di Milton Keynes. La nuova arma del team anglo-austriaco che permetterà a Sebastian Vettel e Mark Webber di partecipare al campionato del Mondo 2013 di Formula 1 e con la quale avranno il compito di difendere entrambi i titoli mondiali conquistati nel 2012, si chiamerà RB9, 9 come gli anni di partecipazone della squadra al mondiale da quando nel 2005 subentrò al posto della Jaguar, vettura con la quale la squadra spera di poter bissare i titoli ottenuti lo scorso anno e vincere per il quarto anno consecutivo.

    Red Bull RB9
    Red Bull RB9 © Richard Heathcote/Getty Images

    Partorita sempre per mano di Adrian Newey, a cui da 8 anni è affidato il progetto della vettura anglo-austriaca, la RB9 si presenta non molto distante dalla sua progenitrice, che ha dominato per lunghi tratti lo scorso anno vincendo più Gran Premi di tutti. Macchina che vince non si cambia e infatti la nuova monoposto rappresenta una logica conseguenza della vettura dello scorso anno, frutto anche, come ormai noto, dei regolamenti che non hanno subìto sostanziali cambiamenti dall’anno passato: “è una vettura evoluzione del modello precedente” – ha dichiarato Newey alla cerimonia di presentazione – .” Non ci sono stati cambiamenti regolamentari durante l’inverno quindi abbiamo potuto svolgere un lavoro di miglioramento e affinamento della vettura dello scorso anno. A modo suo è una vettura rivoluzionaria perchè è all0interno che abbiamo aggiunto deim dettagli “diabolici”. Possiamo dire che la variazione più significativa invece è data dalle gomme Pirelli che abbiamo avuto modo di provare pochissimo solo durante le prove  libere di Interlagos”. Il primo particolare che risalta all’occhio è il muso, più lungo e leggermente più stretto rispetto, che a differenza di Ferrari e McLaren presenta lo scalino che (al momento) non è stato coperto con il “vanity panel“. Sparita è invece la fessura a mò di presa d’aria denominata “letter box” all’altezza dello stesso che per tutto lo scorso anno ha caratterizzato la RB8 e che la cui funzione non è mai stata definita con precisione.

    Al contrario della Ferrari, chequest’anno è stata seguita nel percorso anche dalla McLaren, la Red Bull non ha modificato l’impostazione delle sospensioni che saranno ancora pull-rod al posteriore per favorire l’aerodinamica e push-rod all’anteriore, al contario delledue avversarie che hanno optato per il pull-rod su entrambe le soluzioni. Mentre diversa è la conformazione delle pance laterali sulle quali i tecnici hanno fatto un grande lavoro di snellimento e affinamento al fine di favorire i flussi d’aria al posteriore e di conseguenza anche le bocche dei radiatori sono leggermente più piccole. Sempre sulle pance è presente una colorazione diversa rispetto alla vecchia auto con il viola dello sponsor principale Infinity che predomina sul blu elettrico e che si ripropone in parte anche sull’ala anteriore.

    Le ali appunto. Anche sulla RB9 sono state mascherate con dei profili standard privi di fessure e appendici aerodinamiche, cosi come sembra uaguale anche la conformazione degli scarichi ad effetto ” Coanda”, pressochè simili a quelli della RB8,  per cui bisognerà aspettare i primi test per osservare la versione definitiva della vettura che come accaduto lo scorso anno si è presentata ai primi test stagionali profondamente mutata rispetto alla monoposto portata alla presentazione.

    LE IMMAGINI DELLA RED BULL RB9

  • Sorpasso Vettel, la Fia chiude il caso. La Ferrari farà ricorso?

    Sorpasso Vettel, la Fia chiude il caso. La Ferrari farà ricorso?

    Si è conclusa senza nessun provvedimento la questione divampata subito dopo il Gran Premio del Brasile secondo cui Sebastian Vettel,  Campione del Mondo di Formula 1 per la terza volta consecutiva, abbia operato un sorpasso in regime di bandiere gialle ai danni di Jean Eric Vergne, pilota della Toro Rosso, alla curva 3 del tracciato di Interlagos. Dalla Spagna i fan di Fernando Alonso avevano chiesto alla Fia, tramite i social network, la penalizzazione del pilota tedesco della Red Bull e conseguentemente la sua retrocessione all’ottavo posto della classifica finale del Gp brasiliano infliggendogli un drive through di 20 secondi stravolgendo così la classifica iridata e consegnando il titolo mondiale nelle mani di Alonso.

    Nonostante la Ferrari non abbia fatto ricorso nei confronti della Red Bull, per tutelarsi aveva chiesto e ottenuto almeno una spiegazione logica alla Federazione, magari chiarite da eventuali immagini tv, sul caso che per oltre un giorno ha tenuto milioni di appassionati col fiato sospeso. Secondo la ricostruzione dei delegati Fia, la bandiera gialla “incriminata” è  stata messa in funzione nel pannello luminoso prima della curva 3, ed è stata ritirata 150 metri prima della curva 4, frangente in cui è apparso il commissario di gara che ha sventolato la bandiera verde. Questo grazie ad un video ad alta definizione in possesso della Fia che chiarifica il tutto e scagiona completamente la manovra di Vettel.

    Sebastian Vettel
    Sebastian Vettel © NELSON ALMEIDA/AFP/Getty Images

    Anche Charlie Whiting, direttore di corsa , ha voluto spiegare come il fatto in questione non sussista, in quanto alla Federazione non è stata segnalata nessuna azione scorretta che fortifica quindi la posizione del tedesco e della Red Bull: “Qualora i pannelli luminosi non coincidano con la postazione dei commissari, per il pilota vale la prima segnalazione esposta“. Quindi Vettel ha operato il sorpasso ai danni della Toro Rosso del francese Vergne perchè in quel tratto di pista il commissario ha sventolato una bandiera verde come indice di cessato pericolo per le vetture e l’incolumità dei piloti e quindi la manovra attuata può considerarsi valida poichè non è stata  riscontrata alcuna infrazione.

    Per la Ferrari c’è tempo fino a domani, 30 novembre, per presentare ricorso ufficiale alla Corte d’Appello Internazionale, ma non le conviene perchè la Fia si è espressa in merito e sarebbe una causa già persa in partenza. Quindi, con molta probabilità, verrà rigettato, e quelle residue speranze mondiali di Alonso saranno vanificate.

  • Ricorso contro Vettel, Alonso campione? La Ferrari temporeggia

    Ricorso contro Vettel, Alonso campione? La Ferrari temporeggia

    Il ricorso contro Vettel non è più utopia. Dopo il nuovo video proveniente dalla Spagna, i tifosi della Ferrari vogliono vedere Alonso campione. Nel nuovo filmato vediamo come Vettel superi la Toro Rosso in regime di bandiere gialle. Ovviamente questo è vietato dal regolamento della Fia e punito con una sanzione di 20 secondi al pilota che commette tale infrazione. Ciò avverebbe anche una volta terminato il Gran Premio, qualora la scuderia presentasse ricorso, con il pilota tedesco della Red Bull che scalerebbe di due posizioni, retrocedendo all’ottavo posto. Perché sono così importanti questi venti secondi di penalità? Semplice, perché se Vettel fosse arrivato ottavo il titolo sarebbe finito nelle mani di Alonso. Dopo una stagione ricca di colpi di scena, ci sarà anche l’ultimo, quello più clamoroso? Ai posteri l’ardua sentenza.

    IL TEMPO STRINGE– Posteri mica tanto comunque, perché la Ferrari avrà tempo fino al 30 novembre per presentare ricorso contro Vettel. Meno di 48 ore dunque per porre la parola fine, questa volta in maniera definitiva, al Mondiale di Formula 1 2012. L’unica cosa certa è che i tifosi di entrambe le scuderie non dovranno aspettare in eterno un’eventuale risposta della Fia. Ricordiamo infatti che la premiazione ufficiale si svolgerà il prossimo 9 dicembre a Montecarlo.

    F1 Grand Prix of Brazil
    Alonso campione del mondo? Una possibilità c’è, ed è il ricorso contro Vettel | ©Clive Mason/Getty Images

    PIEDI DI PIOMBO – Nonostante il video parli da solo, la Ferrari continua a temporeggiare e proseguire la sua politica all’insegna della diplomazia. Fino a quando? In queste ultime ore sono in tanti a chiedersi il motivo per il quale da Maranello non si prenda una posizione netta in merito alla vicenda. In gioco non c’è la vittoria di un singolo Gran Premio ma di un Mondiale, il primo dal 2007 ad oggi. Il vento di passione per Alonso riuscirà dalla Spagna a raggiungere la flemmatica Rossa?

    Federico Pisanu

    Il video del sorpasso di Vettel in regime di bandiere gialle [jwplayer config=”240s” mediaid=”161808″]

  • Alonso alla Red Bull. Quanto c’è di vero?

    Alonso alla Red Bull. Quanto c’è di vero?

    Alonso alla Red Bull, montatura giornalistica o c’è del vero? Partiamo dal presupposto che il pilota spagnolo ha un contratto con la Ferrari fino al Mondiale 2016 (compreso) e l’intenzione della scuderia italiana è quello di trattenerlo a Maranello. In realtà, tra Alonso e la Red Bull potrebbe esserci qualcosa, soprattutto se come sembra, Vettel sia pronto a cambiare aria dalla stagione 2014. La monoposto di Maranello non ha mai nascosto il proprio interesse per il pilota tedesco che sulla carta andrebbe a formare insieme ad Alonso una coppia di assoluto livello. Ma la Ferrari, sarebbe pronta ad avere due primi piloti in squadra? Lo spagnolo accetterebbe la concorrenza interna del tre volte Campione del Mondo? Tutti dubbi che verranno sciolti fra un anno, visto che per la stagione 2013 tutto rimarrà invariato.

    ALONSO– Dal 2010 alla Ferrari, il 31enne pilota spagnolo si ritrova davanti 4-5 anni di buon livello prima di ritirarsi e non intende fare la parte della comparsa, vuole vincere ed essere protagonista. Montezemolo, subito dopo il Gran Premio brasiliano, ha voluto tranquillizzare Alonso, promettendogli una monoposto di assoluto livello per la prossima stagione, in grado di lottano da subito per i primi posti. Si vedrà fra qualche mese se la Ferrari riuscirà a mantenere la promessa, in caso contrario, l’addio tra le due parti non sarà poi così difficile.

    Fernando Alonso
    Alonso, per lui futuro in Red Bull? © Paul Gilham/Getty Images

    RED BULL – La scuderia austriaca è interessata ad Alonso (e chi non lo sarebbe?). Il contratto di Vettel con la Red Bull è in scadenza nel 2014 e si pensa già al nome del possibile sostituto. Il pilota spagnolo sarebbe l’ideale per proseguire nella crescita della monoposto e l’esperienza di Fernando risulterebbe decisiva. La voglia di Alonso di lottare per aumentare la bacheca di titoli iridati potrebbe spingere l’ex Renault e McLaren ad accettare un’eventuale proposta in arrivo dall’Austria.

    LO SCAMBIO – A questo punto, prende corpo la possibilità di scambio tra Ferrari e Red Bull, con Alonso che andrebbe a sedersi sulla monoposto della “bibita volante” e Vettel pronto a fare il percorso inverso. Il tedesco potrebbe aver bisogno di nuovi stimoli e la scuderia di Maranello ha da sempre un certo fascino nella Formula 1.

    IL TERZO INCOMODOHamilton, dopo aver deciso di lasciare la McLaren, correrà con la Mercedes. E se questo cambio di scuderia si rivelasse un flop? La Red Bull potrebbe essere l’ancora di salvezza dell’inglese. Infatti, il proprietario della scuderia austriaca, Dietric Mateschitz, ha dichiarato che l’eventuale scelta del dopo Vettel vedrebbe in competizione Alonso e Hamilton.

    La sensazione è che Alonso possa rimanere alla Ferrari ancora a lungo. Lo spagnolo si trova bene con la scuderia di Maranello e vorrebbe vincere con la monoposto del cavallino rampante. Il pilota ex Renault ha dimostrato di saper portare al vertice una macchina non perfetta e questo spingerebbe gli uomini Ferrari a tenersi stretto Alonso.