Tag: real madrid

  • Video, Mourinho fa scena muta. I giornalisti disertano

    Video, Mourinho fa scena muta. I giornalisti disertano

    I silenzi di Mourinho valgono spesso più di tante parole, il tecnico portoghese decide di non parlare alla vigilia del “Clasico” ufficialmente per non alzare ancor di più la tensione in duello che si preannuncia infuocato e che verà Real Madrid e Barcellona incontrarsi quattro volte nei prossimi 18 giorni.

    Come era prevedibile la decisione di Mourinho ha scatenato però l’ira dei giornalisti spagnoli che appresa la notizia hanno disertato la conferenza stampa del suo vice. Guarda il video.

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  • Mou infrange anche il White Hart Lane, Tottenham – Real Madrid 0-1

    Mou infrange anche il White Hart Lane, Tottenham – Real Madrid 0-1

    Festeggia nel migliore dei modi le 500 panchine in carriera violando il catino del Tottenham grazie ad bolide di Cristiano Ronaldo andato in rete con la complicità di un incerto Gomes. Mou, l’uomo dei record però non si ferma mai e questa sera diventa anche il primo allenatore ad arrivare alle semifinali di Champions League con quattro squadre differenti.

    Obiettivamente la partita era poco più di una formalità ma il Tottenham ci teneva almeno ad uscire vittorioso davanti al suo pubblico ma è rimasta delusa sopratutto per le topiche di Pavlyuchenko capace di divorarsi due gol solo davanti a Casillas. La partita è stata comunque esaltante con tanti cambi di fronte e tanto agonismo è infatti Carvalho diffidato prende l’ammonizione che gli farà saltare la partita d’andata al Bernabue contro il Barcellona.

    IL TABELLINO

    TOTTENHAM-REAL MADRID 0-1 (0-4)
    5′ st Ronaldo
    Tottenham (4-4-1-1): Gomes; Corluka, Gallas, Dawson, Assou-Ekotto; Lennon (16′ st Defoe), Modric (42′ st Kranjcar), Huddlestone (26′ st Sandro), Bale; Van der Vaart; Pavlyuchenko. A disp.: Cudicini, Kaboul, Bassong, Jenas. All.: Redknapp

    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas; S. Ramos (12′ st Granero), Carvalho, Albiol, Arbeloa; X. Alonso (30′ st Benzema), Khedira; C. Ronaldo (20′ st Kakà), Ozil, Marcelo; Adebayor. A disp.: Adan, Di Maria, Garay, Higuain. All.: Mourinho

    Arbitro: Rizzoli

    Ammoniti: Carvalho, Granero (R)

  • Tottenham – Real Madrid, le probabili formazioni

    Tottenham – Real Madrid, le probabili formazioni

    Ha bisogno di una impresa il Tottenham questa sera per aver la meglio sul Real Madrid e continuare ad alimentare il sogno Champions. Il 4-0 conseguito all’andata dall’undici di Mourinho mette quasi al sicuro il passaggio del turno ma come ribadito in conferenza stampa dal tecnico portoghese il calcio non è scienza esatta e per questo i Galatticos devono evitare di considerare la pratica già archiviata.

    Redknapp e il Tottenham vorranno comunque far bella figura davanti al proprio pubblico vendendo cara la pelle e dimostrando che la gara del Bernabeu è stata solo un incidente di percorso. I padroni di casa scenderanno in campo senza lo spilungone Crouch ma comunque con un modulo spregiudicato con Van der Vaart in cabina di regia e Defoe a far coppia in attacco con Pavlyuchenko.

    Mourinho schiera la migliore formazione possibile con Ozil e Di Maria a completare il terzetto con Cristiano Ronaldo alle spalle di Adebayor. In panchina Kaka e Higuain che potrebbero però trovare spazio durante la partita per migliorare la condizione in vista del rush finale.
    LE PROBABILI FORMAZIONI

    Tottenham (4-4-2): Gomes, Corluka, Kaboul, Dawson, Assou-Ekotto, Jenas, Modric, Bale, Van der Vaart, Pavlyuchenko, Defoe. All: Redknapp. A disp.: Cudicini, Lennon, Bassong, Huddlestone, Kranjcar, Sandro, Pienaar

    Real Madrid (4-2-3-1):
    Casillas, Sergio Ramos, Albiol, Carvalho, Marcelo, Xabi Alonso, Khedira, Di Maria, Ozil, C. Ronaldo, Adebayor. All: Mourinho. A disp.: Adan, Benzema, Arbeloa, Garay, Granero, Kakà, Higuain

  • Berlusconi “vorrei esser ricordato come Bernabeu”

    Berlusconi “vorrei esser ricordato come Bernabeu”

    I risultati conseguiti dal suo Milan sotto la gestione Allegri sembrano aver riacceso l’entusiasmo di Silvio Berlusconi che si trova sempre più spesso a parlare dei rossoneri. Qualche giorno fa ha ribadito il suo sogno di portare all’ombra della Madonnina Cristiano Ronaldo mentre oggi ha confessato un altro suo sogno e cioè di esser ricordato dai tifosi rossoneri come Bernabeu viene ricordato da quelli dei Real Madrid “Quando divenni presidente del Milan dissi che la volevo rendere la prima squadra del mondo. Nessuno ci credeva ma è successo. Volevo anche diventare il presidente che ha vinto più trofei, ed è successo, il famoso Bernabeu ha vinto la metà dei trofei che ho vinto io”.

    Il presidente del Consiglio trova l’occasione pure per parlare dell’ormai imminente ingresso di Thomas DiBenedetto nel calcio italiano mettendolo in guardia però sulle difficoltà nel fare calcio “Sono contento per DiBenedetto. Ma deve sapere che si butta in un’avventura magnifica che da tante soddisfazioni ma anche tanti dolori e preoccupazioni. Gli auguro comunque di avere i successi che ho avuto io nel Milan. Nel calcio si spendono tanti soldi e non si guadagna nulla… in Italia le imposte sono più del doppio rispetto alla Spagna. La verità è che nel calcio si investe e non si guadagna, nel nostro Paese il calcio non rende. Quest’anno ho investito 75 milioni, ma non è che ci guadagno. La verità è che le squadre italiane giocano in inferiorità proprio per il trattamento fiscale che hanno rispetto agli altri club stranieri”.

  • Mourinho 500 volte Special

    Mourinho 500 volte Special

    Josè Mourinho
    « Se avessi voluto un lavoro facile sarei rimasto al Porto, con una bellissima sedia blu, una Champions in bacheca, Dio e dopo Dio il sottoscritto». Questo è lo Special One, al secolo Josè Mourinho, o lo si ama o lo si odia, ma nessuno può negare che sia un vincente e a parlare per lui ci sono i numeri, impressionanti, della sua carriera da allenatore, che stasera nella trasferta di Champions al White Hart Lane, casa del Tottenham, arriverà a 500 panchine da professionista. 500 volte Mou, con un bottino di successi che farebbe invidia a qualsiasi suo collega: 334 vittorie, 104 pareggi e 61 sconfitte, con un imbattibilità interna che durava dal 23 febbraio 2002 (sconfitta del suo Porto contro il Beira Mar per 2-3) e che si è interrotta il 2 aprile di quest’anno quando il Real Madrid ha perso contro lo Sporting Gijon per 0-1, si tratta quindi di un’incredibile striscia di risultati utili consecutivi in gare casalinghe di campionato: ben 150 (125 vittorie e 25 pareggi), tra Porto (38), Chelsea (60), Inter (38) e Real Madrid (14). I titoli sono finora 17: 6 scudetti in 3 campionati diversi, 2 Champions, 1 Coppa Uefa, 1 Coppa e 1 Supercoppa di Portogallo, 2 Coppe di Lega inglese, 1 Fa Cup e 1 Community Shield, 1 Supercoppa Italiana e 1 Coppa Italia, al momento l’unico trofeo a mancare sulla sua bacheca è la Supercoppa Europea, persa la prima volta contro il Milan e da allora mai più disputata visto che ogni qualvolta il portoghese si aggiudica la Champions cambia squadra, lo ha fatto con il Porto e lo ha fatto con l’Inter, squadra con la quale è riuscito, alla sua seconda stagione in nerazzurro, a conquistare il triplete (Coppa Italia, Champions e Scudetto). La carriera da allenatore di Mourinho comincia molto presto a 24 anni quando capisce che fare il calciatore non è nelle sue corde e comincia ad allenare gli allievi del Vitoria Setubal, il salto di qualità avviene nel 1994 quando Sir Bobby Robson, che lo aveva avuto come interprete negli anni allo Sporting Lisbona, lo volle come suo secondo al Porto e successivamente anche al Barcellona, sotto l’ala del santone inglese il giovane Mou impara l’arte e nel 2000 tenta l’avventura da protagonista accettando la chiamata del Benfica, paradossalmente la sua prima gara ufficiale da allenatore si concluse con una sconfitta ad opera del Boavista e solo dopo 4 match riuscì ad ottenere il primo successo. Da allora però sono passati 11 anni e la carriera dello Speciale è stato un crescendo rossiniano, lasciata la panchina del Benfica, dopo solo 9 giornate, si accasa a gennaio su quella  dell’ União Leiria che porta al quinto posto in campionato e l’anno successivo al terzo, fino al dicembre 2001 quando decide di accasarsi al Porto, stavolta non da comprimario. Con i Dragoes raggiunge risultati strabilianti, conquista due titoli nazionali, una Coppa Uefa, una Coppa del Portogallo, Supercoppa Portoghese e, ovviamente, la Champions nel 2004 battendo in finale il Monaco per 3-0. Dopo quasi 3 anni da profeta in patria, da buon portoghese decide di conquistare altre nazioni e oltrepassa La Manica, accasandosi al Chelsea del magnate russo Abramovich, con i blues conquista alla prima stagione il campionato, spezzando il dominio del Manchester e riportando, dopo 50 anni, il titolo di campione d’Inghilterra a Stamford Bridge. Oltre al campionato, si aggiudica anche la Carling Cup ai danni del Liverpool. Nella sua seconda stagione bissa il successo in campionato, conquista la Community Shield, ma delude in Champions dove viene eliminato negli ottavi dal Barcellona. Nel 2006-2007, il Chelsea, resta in lizza fino all’ultimo su tutti i fronti ma alla fine conquisterà solo la F.A. Cup, ma è in europa che i blues non riescono ad ottenere risultati soddisfacenti, l’anno successivo qualcosa s’incrina nel rapporto con Abramovich e lo Special One rescinde il suo contratto con i londinesi. Dopo un anno sabatico, in cui pare sia stato contattato anche dalla FA Inglese, a giugno 2008 viene ingaggiato dall’Inter del presidente Moratti. Mourinho si presenta alla stampa parlando un buon italiano e con la celebre frase “io non sono pirla”, per il popolo nerazzurro è amore a prima vista, il Mago nel suo primo anno conquista scudetto e Supercoppa Italiana,  ma il capolavoro avviene la stagione successiva, nonostante la partenza verso Barcellona di Ibrahimovic, grande protagonista degli ultimi scudetti nerazzurri, Mourinho fa arrivare in squadra gente come Eto’o, Snejder, Lucio, Thiago Motta e Milito, puntellando la difesa con il brasiliano ex Bayern e adottando il modulo 4-2-3-1, con il Principe unica punta e Snejder, Eto’o e Pandev ad agire alle sue spalle. Con questi interpreti conquista Coppa Italia, Scudetto, ma soprattutto la Champions, che mancava al biscione da 45 anni, realizzando così il fantastico triplete. Dopo aver fatto incetta di successi in Italia, Josè all’inizio della stagione attuale ha deciso di accettare la chiamata del presidente Perez e di abbandonare Milano, per accomodarsi sulla prestigiosa panchina dei Blancos e cercare d’interrompere lo strapotere blaugrana degli ultimi anni. In campionato però le cose non stanno andando per il verso giusto, sono 8, infatti, i punti di distacco dagli storici rivali catalani, ma potrebbe essere proprio la Champions a fornire la possibilità di rivalsa, dopo la qualificazione di ieri da parte degli uomini di Guardiola, il Madrid è adesso ad un passo dall’approdo in semifinale e nel possibile doppio match contro il Barça, Mourinho potrebbe vendicare la famosa “manita”. Lo Special One ha quindi anche quest’anno la possibilità di arricchire la propria bacheca con il prestigioso trofeo Uefa ed essere l’unico allenatore a riuscire nell’impresa di vincerlo con 3 differente squadre. “Voglio vincerla di nuovo -ha detto- ma non è un’ossessione”, sarà così? Di certo è che a Madrid sognano e dopo il miracolo a Milano chissà che Mou non porti in Castiglia, la tanto sospirata decima Champions.

  • Furia madridista sulla gaffe di Guardiola: “Se battiamo lo Shakhtar, siamo in finale”

    Furia madridista sulla gaffe di Guardiola: “Se battiamo lo Shakhtar, siamo in finale”

    La stampa spagnola, e in particolare quella vicina al Real Madrid, ha espresso tutto il proprio disappunto per la gaffe del tecnico del Barcellona Pep Guardiola che ieri nella conferenza stampa di rito alla vigilia del quarto di finale di Champions League che stasera vedrà impegnati i blaugrana in Ucraina contro lo Shakhtar Donetsk e che dovrebbe rivelarsi solo una passerella per le stelle catalane in virtù del 5-1 dell’andata ottenuto al Camp Nou, ha affermato davanti ai giornalisti “Se battiamo lo Shakhtar, siamo in finale” dimenticandosi un passaggio fondamentale, che in semifinale, a meno di clamorosi colpi di scena, troverà gli acerrimi rivali del Real Madrid.

    Il quotidiano che più ha affondato il colpo è Marca che nella prima pagina di oggi ha titolato “Pep si dimentica del Real e si vede gia’ a Wembley“.
    Il tecnico spagnolo, accortosi della gaffe, ha cercato di chiarire immediatamente il misunderstood aggiungendo di sperare di arrivare alle semifinali e poi di giocare bene per raggiungere la finale. Semplice errore o provocazione? Il tutto arriva a pochi giorni della prima dei quattro Clasicos che gli eterni rivali disputeranno nei prossimi 18 giorni, uno nella Liga, uno nella finale di Coppa del Re e i due delle quasi certe semifinali di Champions League che renderanno la rivalità ancora più affascinante ed infinita.

  • Il punto sulla Liga: il Barcellona non si ferma mai, Valencia forza 5

    Il punto sulla Liga: il Barcellona non si ferma mai, Valencia forza 5

    Continua la marcia del Barcellona verso la conquista della Liga grazie alla vittoria ottenuta in casa per 3-1 ai danni dell’Almeria.  I blaugrana erano passati in svantaggio al 5° del secondo tempo ma ci sono voluti appena 3 minuti perchè il solito Messi mettesse in pari il risultato su calcio di rigore. Il gol del vantaggio è firmato dal giovane centrocampista Thiago Alcantara servito proprio dal campione argentino che nei minuti finali segna anche il gol del definitivo 3-1. I numeri del Barcellona sono mostruosi con 85 reti segnate e appena 16 subite, che fanno dell’armata di Guardiola il miglior attacco e la miglior difesa del torneo.

    Vince anche il Real Madrid nella trasferta di Bilbao grazie a Di Maria che dopo la prodezza in Champions continua ad essere preziossimo per i blancos procurandosi 2 rigori trasformati poi da Kakà. A chiudere le danze è Cristiano Ronaldo che al 70′ mette a segno il 3-0. Gli uomini di Mourinho arrivano al “clasico” con 8 punti di svantaggio e se dovessero perdere lo scontro diretto la Liga prenderebbe definitivamente la strada per la Cataluña. Nello spareggio per il 3° posto il Valencia travolge il Villareal con 5 reti e stacca cosi il “sottomarino giallo” di 6 punti. Per i valenciani Mata e Soldado sugli scudi con una doppietta a testa. Il Siviglia si fa bloccare sul 2-2 a Mallorca ed ora ha solo un punto di vantaggio sull’Atletico Madrid che vincendo 3-0 contro la Real Sociedad rientra nella “bagarre” per un posto in Europa  League.

    In zona salvezza pareggi per Hercules e Malaga che rimangono cosi appaiate a 30 punti. Stasera scontro diretto per non retrocedere tra Real Sociedad e Getafe.

    TUTTI I RISULTATI

    RISULTATI

    Hercules-Espanyol 0-0

    Malaga-Deportivo La Coruña 0-0

    Racing Santander-Levante 1-1

    Sporting Gijon-Osasuna 1-0

    Atletico Madrid-Real Sociedad 3-0

    Valencia-Villarreal 5-0

    Athletic Bilbao-Real Madrid 0-3

    Barcellona-Almeria 3-1

    Maiorca-Siviglia 2-2

    Saragozza-Getafe ore 21.00

    CLASSIFICA

    Barcellona 84; Real Madrid 76; Valencia 60; Villarreal 54; Siviglia 46;  Athletic Bilbao 45; Espanyol 44; Atletico Madrid 42; Maiorca 39, Levante 39; Sporting Gijon 38; Racing Santander 37; Real Sociedad, Deportivo La Coruna e Osasuna 35; Getafe 34; Malaga, Hercules e Saragozza 30; Almeria 26

  • Sanchez, Bale e Torres. Il Mercato passa dalla Premier

    Sanchez, Bale e Torres. Il Mercato passa dalla Premier

    Il prossimo mercato estivo sarà monopolizzato molto probabilmente dalla Premier League e dal calcio inglese. Fenomeni e stelle del calcio made in England con la valigia già pronta in direzione Spagna o Italia, e talenti esplosi nel nostro campionato pronti ad adattarsi allo stile british seguendo le orme del bad boy Mario Balotelli.

    È infatti notizia delle ultime ore direttamente dalle pagine del News of the world di una prossima offensiva sul mercato italiano del Manchester City per strappare alla famiglia Pozzo il giovane talento Alexis Sanchez. L’attaccante dell’Udinese come si sa è anche sulla lista dei desideri di Massimo Moratti che non ha mai nascosto i suoi apprezzamenti verso il Nino Maravilla. Marco Branca, il responsabile di mercato nerazzurro ha già provato nella finestra di mercato invernale a strappare il giocatore dai bianconeri ma senza fortuna ricevendo un “ne riparleremo quest’estate”.

    L’offensiva dello sceicco Mansour padrone del City potrebbe far pendere l’ago della bilancia a favore dei Citiziens, anche perché l’offerta si aggirerebbe intorno ai 40 milioni di euro, contro una possibile offerta nerazzurra ribadita da Branca in una cifra vicino ai 20 milioni cash più diverse contropartite tecniche. Aggiungendo il serrato corteggiamento nelle ultime partite iniziato da parte degli osservatori del Manchester United, su preciso ordine di Sir Alex Ferguson. Sarà un estate calda, ma bisogna ricordare che in questi casi quello che conta di più è la volontà del giocatore, mai espressa da Sanchez finora in maniera chiara.

    Discorso a parti inverse per Bale, l’esterno sinistro più forte del momento. Indimenticabili i suoi 3 gol all’Inter nella partita di San Siro all’andata e l’ottima prestazione al ritorno. Il Gallese del Tottenham ha dichiarato poco tempo fa, che non gli dispiacerebbe fare una nuova esperienza all’estero, e magari misurarsi in nuovi campionati se arrivasse l’offerta giusta di una grande squadra. Dichiarazioni che hanno di fatto aperto l’asta tra Real Madrid, Inter, Barcellona e Manchester United. Secondo il Sunday Express il Tottenham avrebbe fissato il prezzo base al di sotto del quale non si tratterebbe nemmeno un approccio di  vendita del gioiello gallese: 34 milioni di sterline, ovvero 30 milioni di euro. Con queste somme così elevate e con il fair play finanziario che incombe, le squadre nostrane probabilmente dovranno depennarlo dalla lista dei desideri. Il Milan con l’affarista Galliani si è tutelato per coprire la fascia sinistra praticamente chiudendo l’accordo low cost con il laterale del Marsiglia Taiwo. I cugini nerazzurri hanno messo gli occhi su Criscito del Genoa, come ha in qualche modo fatto intendere il presidente genoano Enrico Preziosi. Quindi a meno di colpi di scena clamorosi, non vedremo correre come un motorino Gareth sui campi della nostra Serie A.

    Un’ultima notizia che arriva dalle terre inglesi è l’indiscrezione relativa a Fernando Torres e al suo pessimo momento con la maglia dei Blues. Infatti secondo il Mail on Sunday, Roman Abramovich il magnate russo proprietario del Chelsea dopo aver strappato Torres al Liverpool nel mercato di gennaio per la cifra record di 58 milioni di euro sarebbe già stufo delle prestazioni del giocatore:  “So che non è molto felice del suo investimento – rivela una fonte interna al Chelsea – Potrebbe anche vedere Torres in estate anche se lo ha appena comprato”. Il giovane attaccante spagnolo ha deluso in tutti i sensi, essendo stato incapace di segnare un solo gol da quando è sceso in campo con la nuova maglia del Chelsea. Abramovich che ha assecondato le richieste di Ancelotti ora ha esaurito la pazienza e dopo 648 minuti senza reti, anche i tifosi si iniziano a chiedere dove sia finito il giocatore decisivo che giocava nei Reds.

    (Fonte: Eurosport )

  • Eurolega, Final 4: Il programma delle partite

    Eurolega, Final 4: Il programma delle partite

    Questo il programma delle Final 4 di Eurolega, evento che si terrà a Barcellona dal 6 all’8 maggio.

    Si comincia, ovviamente venerdì 6 maggio con la sfida tra il Panathinaikos e la Montepaschi Siena alle ore 18.00: i “Verdi” ritornano alle finali dopo 2 anni dato che la scorsa stagione erano stati eliminati alle Top 16 mentre l’anno precedente erano stati campioni, la Montepaschi invece riassapora il clima dopo 3 anni di delusioni.

    Nella seconda sfida di giornata il Maccabi sfiderà alle ore 21.00 il Real Madrid: Maccabi che torna all’appuntamento finale dopo 3 anni (come Siena) mentre i blancos si affacciano a questo evento dopo ben 15 anni di assenza.

    Le 2 squadre che usciranno sconfitte si affronteranno domenica 8 maggio alle ore 13.30 per la “finalina” di consolazione valida per il terzo e quarto posto. mentre alle ore 16.30 andrà in scena l’attesa finalissima.

    Lo scorso anno a Parigi trionfò il Barcellona ai danni dell’Olympiacos, ora le 2 squadre vedranno l’esito della manifestazione da casa essendo state eliminate in 4 gare, ai playoff, rispettivamente da Panathinaikos e Siena (squadre che come già detto si affronteranno nella prima semifinale)

    PROGRAMMA FINAL 4:

    semifinali:

    Panathinaikos-Montepaschi Siena venerdì 6 maggio ore 18.00
    Maccabi Electra Tel aviv-Real Madrid venerdì 6 maggio ore 21.00

    finale 3°/4° posto

    Perdente Panathinaikos-Siena vs Perdente Maccabi-Real domenica 8 maggio ore 13.30

    finale 1°/2° posto

    Vincente Panathinaikos-Siena vs Vincente Maccabi-Real domenica 8 maggio ore 16.30

  • Eurolega, playoff: Il Real Madrid batte il Valencia e va alle Final 4

    Eurolega, playoff: Il Real Madrid batte il Valencia e va alle Final 4

    Il Real Madrid batte il Valencia in gara 5 dei playoff di Eurolega (66-58 il finale) ed accede alla Final 4 della competizione che si disputerà a maggio a Barcellona.

    Gara molto intensa nella capitale spagnola ma ad avere la meglio sono i blancos che ringraziano la superiorità a rimbalzo (soprattutto in attacco, 17-7 per il Real), la doppia doppia di Suarez da 12 punti e 10 rimbalzi, i 12 (tutti nel secondo tempo) di Tucker, i 9 (con 9 rimbalzi) di Tomic ed i 7 punti con 10 rimbalzi di Reyes. Agli ospiti non sono bastati i 19 di Savanovic ed i 16 di Martinez, a tradire gli arancioblu Cook (0 punti) ed il francese De Colo (solo 6 punti) che asfissiati dalla gran difesa dei padroni di casa deludono le aspettiative. E proprio parlando di difesa da notare un dato interessante con un ultimo quarto da 8-7 di punteggio che ha impedito la rimonta dei valenciani.

    Ora il Real se la vedrà con il Maccabi nella semifinale del 6 maggio, in Catalogna tutti però faranno il tifo per gli israeliani vista la fortissima rivalità che intercorre tra Madrid e Barcellona. Real che torna alle Final 4 dopo ben 15 anni di assenza.

    Risultati Eurolega gara 5 playoff

    Real Madrid-Valencia 66-58 (serie 3-2 Real Madrid)