Tag: real madrid

  • Gioia Blanca, il Real Madrid conquista la Champions

    Gioia Blanca, il Real Madrid conquista la Champions

    Il Real Madrid alza al cielo di San Siro la Champions League 2015/16, la Undecima nella storia dei Blancos. 

    La storia si ripete e l’Atletico di Diego Simeone non riesce a vendicarsi del k.o. subito a Lisbona nel 2014 e forse stasera fa ancora più male. Se due anni fa infatti i Colchoneros avevano subito la beffa del pareggio nel recupero, crollando poi nei supplementari contro un Real che comunque aveva fatto a tratti la gara, in questa finale l’Atletico è andato sotto, ha fallito un rigore, ha rimontato un avversario non certo irresistibile ma poi si è arreso ai calci di rigore con il legno colpito da Juanfran che ha consegnato sui piedi di un acciaccato Cristiano Ronaldo il match point ed ovviamente Cr7 non ha fallito.

    Zinedine Zidane entra così nel ristretto cerchio di quei tecnici capaci di aver vinto la Champions sia da calciatore che da allenatore.

    Veniamo al racconto della gara.

    Nessuna sorpresa per Zidane che schiera i suoi con il 4-3-3 con Ramos-Pepe coppia centrale, con Casemiro a centrocampo insieme a Kroos e Modric e con la classica BBC, Bale, Benzema e Cr7, in attacco. Simeone sciogli gli ultimi ballottagi dando una maglia da titolare a Savic e Augusto Fernandez. In avanti la coppia d’oro Griezmann-Torres.

    La partenza del Real è ottima e dopo una parata di Oblak su Benzema al 5°, i Blancos passano con il tocco sottoporta, in posizione dubbia, di Sergio Ramos, ancora lui, al quarto d’ora. La reazione dei colchoneros è blanda e gli uomini di Zidane controllano la prima frazione di gioco.

    Nella ripresa Simeone inserisce Ferreira Carrasco per un Fernandez decisamente negativo. Passano solo due minuti e Pepe commette un fallo ingenuo su Torres, Clattenburg fischia il rigore ma Griezmann centra la traversa. L’Atletico Madrid però ha tutt’un altro spirito e si getta alla ricerca del pareggio, rischia tantissimo specialmente al 78°, con un salvataggio sulla linea, ma poi al 79° trova il pari con Carrasco bravo a trovare il tap-in vincente. Si va ai supplementari.

    Cr7 non sta bene ma il Real non ha più cambi, l’Atletico ha più freschezza ma il risultato non cambia e così per decidere il vincitore servono i calci di rigore.

    Dal dischetto i primi 4 rigoristi per squadra sono perfetti, poi tocca a Juanfran che colpisce il palo. Il rigore decisivo è sui piedi di Cristiano Ronaldo, il portoghese riscatta l’opaca serata andando a gonfiare la rete alle spalle di Oblak, regalando la gioia a tutti i tifosi del Real Madrid. 

     

    REAL MADRID – ATLÉTICO MADRID 6-5 d.c.r. (1-1 d.t.s 15° Ramos (R), 78° Carrasco (A))

    Real Madrid (4-3-3): Navas; Carvajal (52° Danilo), Pepe, Ramos, Marcelo; Kroos (72° Isco), Casemiro, Modrić; Bale, Benzema (77° Lucas Vazquez), Ronaldo.

    Allenatore: Zidane.

    Atlético Madrid (4-4-2): Oblak; Juanfran, Godín, Savic, Filipe Luís (109° Lucas Hernández); Saúl Ñíguez, Gabi, Augusto Fernández (46° Carrasco), Koke (116° Partey); Griezmann, Torres.

    Allenatore: Simeone.

    Arbitro: Clattenburg (Inghilterra)

    Ammoniti: Carvajal (R), Navas (R), Casemiro (R), Ramos (R), Danilo (R), Pepe (R), Torres (A), Gabi (A).

    Sequenza rigori: Lucas Vazquez (R) GOL, Griezmann (A) GOL, Marcelo (R) GOL, Gabi (A) GOL, Bale (R) GOL, Saúl Ñíguez (A) GOL, Ramos (R) GOL, Juanfran (A) PALO, Ronaldo (R) GOL.

  • Finale Champions League: a Milano il derby di Madrid

    Finale Champions League: a Milano il derby di Madrid

    Ci risiamo, la Finale Champions League 2015/16 che si disputerà sabato 28 maggio allo stadio San Siro di Milano, sarà nuovamente il derby di Madrid, come già accaduto 2 anni fa, tra il Real Madrid di Zinedine Zidane e l’Atletico Madrid del Cholo Simeone.

    Una finale che va contro i pronostici d’inizio anno, che vedevano Bayern Monaco e Barcellona tra le super favorite.

    Due squadre che arrivano a giocarsi la Finale Champions con cammini diversi, l’Atletico con il suo classico modo di giocare, ha saputo far fuori le sopracitate grandi Barça e Bayern, battendole entrambe al Vicente Calderon rispettivamente nei quarti ed in semifinale. Il Real invece ha sofferto nei quarti con il Wolfsburg, rischiando una clamorosa eliminazione, e non ha incantato contro il Manchester City, spuntandola alla fine grazie ad un gol di Bale, con deviazione di Fernando, nel ritorno al Santiago Bernabeu, dopo lo zero a zero in Inghilterra.

    A San Siro quindi la Finale Champions vedrà protagonisti i Colchoneros guidati dal tecnico Diego Simeone, che tornerà nello stadio che lo ha amato ai tempi dell’Inter, fautore del Cholismo, un tipo di calcio fatto di difesa rocciosa e ripartenze, che non delizia i palati fini del bel gioco ma che, come accaduto già due stagioni fa, ha saputo essere redditizio e fonte di gioie. Un gioco fatto di grinta, forza, corsa e quella voglia di non mollare mai, specchio del proprio allenatore, che anche in questa Champions ha permesso all’Atletico di annullare il gap tecnico con i giganti Barcellona e Bayern.

    Le Merengues invece arrivano a Milano con un debuttante in panchina, quello Zinedine Zidane, del quale molti hanno criticato la scelta per la poca esperienza, che ha preso in mano la guida del Real dopo l’esonero di Benitez e se pur con qualche fatica, sempre senza incantare, ha eliminato Roma, Wolfsburg e Manchester City.

    Nella Finale Champions di Milano quindi molto probabilmente assisteremo ad una sfida accesa tra l’estro dell’attacco del Real con Cristiano Ronaldo e Bale pronti a cercare di perforare la muraglia difensiva dell’Atletico. Dovranno fare attenzione anche i blancos perchè Griezmann è parso in gran spolvero e le sue letali ripartenze, dopo aver fatto male a Barcellona e Bayern potrebbero mettere in crisi i difensori di Zidane.

    C’è anche un curioso dato statistico, per la terza volta ci sarà una possibile rivincita a distanza di due anni, era successo tra Milan e Liverpool con i rossoneri che avevano vendicato il ko di Istanbul 2005, sconfiggendo i Reds ad Atene 2007. Era andata male invece al Manchester Utd che dopo la sconfitta di Roma con il Barcellona nel 2009, aveva nuovamente lasciato il trofeo ai Blaugrana nella notte di Wembley del 2011. A Lisbona 2014 Simeone aveva assaggiato il dolce sapore della vittoria sino al 93° quando arrivò il pareggio di Ramos e il successivo trionfo del Real nei supplementari.

    A Milano la Finale Champions sarà quindi la rivincita con successivo trionfo del Cholismo oppure Zidane dopo aver alzato la coppa dalle grandi orecchie da calciatore metterà nel proprio palmares un successo pesantissimo dopo pochi mesi di carriera da allenatore? Lo scopriremo in una magica notte italiana di maggio che già si preannuncia caldissima.

  • Cr7 guida la remuntada, Ibra il sogno svanisce ancora

    Cr7 guida la remuntada, Ibra il sogno svanisce ancora

    Zlatan Ibrahimovic abbandona il sogno di vincere la Champions League anche quest’anno: il Paris Saint Germain si piega al Manchester City che di misura conquista, per la prima volta nella sua storia calcistica, la semifinale di Champions League.

    Al Real Madrid, per chiudere la pratica Wolfsburg, basta basta un solo uomo: Cristiano Ronaldo e i blancos di Zinedine Zidane volano in semifinale in attesa di scoprire i possibili avversari.

    MANCHESTER CITY – PSG

    Privo degli squalificati Matuidi e David Luiz e dell’infortunato Verratti, Il PSG parte bene con un tiro su punizione di Ibrahimovic, ma il City, forte anche del 2-2 fuori casa dell’andata, sembra più determinato dei francesi a chiudere la pratica. I Citizens vengono trascinati da uno scatenato Aguero, che al 29° si procura il rigore del possibile 1-0 che però l’argentino fallisce pareggiando così i conti con Ibra che all’andata aveva sbagliato il tiro dal dischetto.
    I francesi subiscono la freschezza in campo degli avversari e faticano a costruire gioco. A peggiorare la situazione arriva anche l’infortunio a Thiago Motta, costretto ad abbandonare il campo al 44′ per un problema muscolare. All’ Etihad Stadium Si va negli spogliatoi sullo 0-0.

    Nella ripresa il PSG prova ad alzare i ritmi, Ibrahimovic ci prova su punizione ma Hart respinge in angolo. Poco dopo è ancora il portiere dei padroni di casa ad intervenire per parare un colpo di testa di Thiago Silva sugli sviluppi di un angolo. Il City resiste e al 76° trova il gol che vale l’accesso alle semifinali: De Bruyne si guadagna un po’ di spazio al limite dell’area e con un destro a giro supera Trapp. Le ultime speranze del Psg si infrangono sulle mani di Hart che riesce a negare l’1-1 a Cavani. Il City s’esalta e nel finale legittima la qualificazione sfiorando anche il raddoppio con Aguero.

    MANCHESTER CITY – PSG 1-0 (76° De Bruyne)

    MANCHESTER CITY (4-2-3-1): Hart; Sagna, Otamendi, Mangala, Clichy; Fernando, Fernandinho; Navas, De Bruyne (84′ Tourè), Silva (87′ Delph); Aguero (92′ Iheanacho).

    Allenatore: Pellegrini .

    PSG (3-4-1-2): Trapp; Aurier, Thiago Silva, Marquinhos; Van der Wiel (61° Pastore), Rabiot, Motta (44° Lucas), Maxwell; Di Maria; Ibrahimovic, Cavani.

    Allenatore: Blanc.

    Arbitro: Velasco Carballo.

    Ammoniti: Fernandinho (M), Trapp, Pastore, Van der Wiel (P)

     

    REAL MADRID – WOLFSBURG

    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter
    Cristiano Ronaldo | Foto Twitter

    Un solo uomo è bastato al Real Madrid per archiviare la pratica Wolfsburg, Cristiano Ronaldo che con la sua tripletta (41esima in carriera) ha ribaltato lo 0-2 dell’andata consentendo alle Merengues di raggiungere, per la sesta volta di fila, le semifinali di Champions League.

    La gara si mette subito in discesa per gli uomini di Zidane con il fenomeno portoghese che al 16° appoggia in rete un perfetto assist di Carvajal e dopo solo un minuto raddoppia con un colpo di testa su corner di Toni Kroos. I tedeschi non si vedono praticamente mai se non per una conclusione di Luiz Gustavo respinta da Keylor Navas. 

    Nella ripresa il copione non cambia con gli spagnoli alla ricerca di quel terzo gol che varrebbe la qualificazione e che arriva al minuto 77° grazie al solito Cristiano Ronaldo, questa volta direttamente da calcio di punizione. I lupi tedeschi provano il tutto per tutto lanciandosi in avanti lasciando spazi al Real Madrid che sfiora più volte il gol del 4-0.

    REAL MADRID – WOLFSBURG 3-0 (16°, 17°, 77° Cristiano Ronaldo)

    Real Madrid (4-3-3): Navas; Carvajal, Pepe, Ramos, Marcelo; Modrić, Casemiro, Kroos; Bale, Benzema (84° Jesé), Ronaldo.

    Allenatore: Zidane.

    Wolfsburg (4-2-3-1): Benaglio; Vierinha, Naldo, Dante, Rodríguez; Guilavogui (80° Dost), Gustavo; Bruno Henrique (73° Caligiuri), Arnold, Draxler (32° Kruse); Schürrle.

    Allenatore: Hecking.

    Arbitro: Kassai

    Ammoniti: Arnold (W), Gustavo (W), Ronaldo (R), Dante (W)

  • Standing ovation Totti: il Bernabeu omaggia i grandi campioni

    Standing ovation Totti: il Bernabeu omaggia i grandi campioni

    Real Madrid-Roma di ieri non è stata solo una fase importante per le qualificazioni alla più prestigiosa delle competizioni calcistiche europee, è stata molto di più, è stata, ancora una volta, la dimostrazione di come i campioni del calcio made in Italy abbiano nel tempo conquistato i campi di tutta Europa e, negli ultimi tempi, anche quelli oltre oceano. Succede che al 74′ dell’ottavo di finale tra Real Madrid e Roma, Spalletti richiama in panchina El Shaarawy per regalare poco più di 15 minuti di gioco a Francesco Totti. Il Bernabeu si scalda quando il capitano giallorosso si leva la tuta e si appresta ad entrare: è standing ovation per Totti, è una grande emozione per una delle ultime leggende in attività del calcio italiano.

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    A fine gara Francesco Totti si dirà infinitamente emozionato:
    “Mi hanno emozionato. Vuol dire che al calcio ho dato tanto. Sono stati ringraziamenti da parte di uno stadio strepitoso. Il Bernabeu sarà l’unico rimpianto della mia carriera”.

    Il Santiago Bernabeu è un grande esempio di sportività per gli avversari e di riconoscenza verso i grandi campioni anche se qualche minuto prima del goal che ha sbloccato la partita, aveva rumorosamente fischiato il proprio campione, un certo Cristiano Ronaldo!

    Eppure la standing ovation al Bernabeu ad un campione italiano non è nuova, già nel 2008 infatti i tifosi dei blancos avevano riservato lo stesso trattamento di Totti ad un altro grande campione: Alessandro Del Piero. In quella occasione il capitano juventino aveva anche punito le merengues con una doppietta che aveva regalato ai bianconeri la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, alla sua uscita dal campo (al 92′) pubblico in piedi e inchino di ringraziamento per Pinturicchio.

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    Nel 2013 tocca ad Andrea Pirlo ricevere un’emozione forte dal Bernabeu. In quell’occasione la Juventus uscì sconfitta dal tempio del calcio ed il pubblico non esitò a tributare una standing ovation come attestato di stima verso il campione.

  • Rimpianti Roma, il Real vola ai quarti di Champions

    Rimpianti Roma, il Real vola ai quarti di Champions

    Si poteva fare, sono tanti i rimpianti che la Roma si lascia alle spalle dopo l’eliminazione negli ottavi di Champions League subita contro il Real Madrid.

    I giallorossi, al Santiago Bernabeu, hanno avuto tante occasioni per poter riuscire in quella, che alla vigilia, sembrava un’impresa al limite dell’impossibile.

    Dzeko, Salah, due volte, e Manolas hanno avuto le chances per poter sbloccare la gara, clamorosi gli errori del bosniaco e dell’egiziano che a tu per tu con Keylor Navas sono riusciti clamorosamente a calciare fuori. Anche quella del difensore greco, nel secondo tempo, è stata una grande opportunità ma in questo caso sono più i meriti del portiere delle merengues che i demeriti del giallorosso.

    L'errore di Dzeko sullo 0-0 | Foto Twitter
    L’errore di Dzeko sullo 0-0 | Foto Twitter

    Il Real Madrid ha dimostrato la sua fragilità difensiva ma, graziato dalla Roma, ha anche mostrato un attacco che può far male a chiunque e una volta sbloccato il risultato con il solito Cristiano Ronaldo, ha subito raddoppiato con James Rodriguez e poco dopo ha avuto anche la possibilità di dilagare sul 3-0 ma Cr7 ha clamorosamente fallito l’occasione.

    Un’eliminazione che quindi lascia tanto amaro in bocca perchè la Roma tra andata e ritorno non ha certamente meritato un passivo di 0-4 ma anzi se solo i suoi attaccanti avessero avuto quel pizzico di freddezza in più forse ora staremmo celebrando un gran successo.

    Il tecnico della squadra capitolina, Luciano Spalletti, però nell’intervista post gara ai microfoni di Premium, non ha voluto celebrare un’uscita a testa alta ma anzi è parso decisamente arrabbiato con i suoi:

    SE NON FAI GOL E POI GLI ALTRI LO FANNO È INUTILE ANDARE A RECRIMINARE, IL REAL HA MERITATO IL PASSAGGIO DEL TURNO. SE POTEVAMO FARE DI PIÙ? PER QUELLO CHE SI È VISTO PROBABILMENTE SÌ. DOBBIAMO CRESCERE COME MENTALITÀ, CATTIVERIA E CONVINZIONE: SIAMO ANCORA DEBOLI, C’È POCO DA FARE, ALLA PRIMA DIFFICOLTÀ NON RIUSCIAMO AD ESSERE QUELLA SQUADRA DI QUEL LIVELLO CHE DOVREMMO AVERE. MA SE SIAMO CONTENTI O TRANQUILLI DOPO AVER PERSO DUE PARTITE 2-0, ALLORA MI VIENE L’ANGOSCIA: DOBBIAMO CRESCERE VELOCEMENTE, BISOGNA FARE MEGLIO. QUANDO IN SPOGLIATOIO VEDO I VOLTI TRANQUILLI DEI GIOCATORI CHE ASPETTANO DI FARSI FARE I COMPLIMENTI PER LA BUONA PRESTAZIONE, MI VIENE UNA SENSAZIONE DI MALESSERE. LA TESTA È FONDAMENTALE. STASERA CI È ANDATA ANCHE BENE, DOPO IL GOL DEL 2-0 HO TEMUTO L’IMBARCATA. NON SIAMO MIGLIORATI TANTO SU QUELLA FORZA MENTALE E LA DIFFERENZA È TUTTA LÌ: UNO RIENTRA NELLO SPOGLIATOIO ED È ARRABBIATO, NON SI RENDE CONTO DELL’OCCASIONE CHE HA BUTTATO VIA QUESTA SERA. CI SONO PARTITE CHE RIMARRANNO NELLA STORIA DEL CALCIO, PER SEMPRE, E QUESTA È UNA DI QUELLE.

    La serata però sarà anche ricordata per la Standing Ovation che il Santiago Bernabeu ha dedicato a Francesco Totti al momento del suo ingresso in campo. Omaggio che il pubblico madrileno aveva già dato in passato a grandi avversari come Del Piero e Pirlo.

    REAL MADRID – ROMA 2-0 (64° Cristiano Ronaldo, 67° James Rodriguez)

    Real Madrid (4-3-3): Navas; Danilo, Pepe, Sergio Ramos, Marcelo; Modric (75° Jesé), Casemiro (83° Kovacic), Kroos; James Rodriguez, Bale (61° Vazquez), Ronaldo.

    Allenatore: Zidane.

    Roma (4-2-3-1): Szczesny; Florenzi, Manolas, Zukanovic, Digne; Keita (86° Maicon), Pjanic (46° Vainqueur); Salah, Perotti, El Shaarawy (74° Totti); Dzeko.

    Allenatore: Spalletti.

    Arbitro: Marciniak.

    Ammoniti: Danilo (Re), Zukanovic (Ro)

     

  • Non basta una buona Roma, il Real Madrid vince 2-0

    Non basta una buona Roma, il Real Madrid vince 2-0

    La Roma esce tra gli applausi dell’Olimpico ma ad i giallorossi non basta una buonissima prestazione per portare a casa un risultato positivo nell’andata degli ottavi di finale di Champions League contro il Real Madrid.

    Alla fine ad imporsi sono stati i blancos di Zinedine Zidane con un 2-0 firmato da Cristiano Ronaldo e dal gol in contropiede nel finale di Jese.

    Come detto la squadra di Spalletti ha giocato una buona gara, ha saputo contenere il Real ma non solo, con Salah ed El Shaarawy ha avuto le chance per il vantaggio, poi ha avuto occasioni per pareggiare ed è stata punita, probabilmente, oltre da uno 0-2 che sembra spianare la strada alle Merengues per i quarti di finale.

    Siamo certi però che gli uomini di Spalletti andranno al Bernabeu non per fare da semplici sparring partner ma per provare quella che sembra una vera e propria impresa impossibile.

    Veniamo al racconto della gara.

    Alessandro Florenzi e Marcelo | Foto Twitter
    Alessandro Florenzi e Marcelo | Foto Twitter

    Spalletti schiera il suo 4-3-3 con Florenzi terzino e con il tridente leggero formato da El Shaarawy, Perotti e Salah. Panchina inizialmente per De Rossi e Dzeko. 

    Zidane, che deve fare a meno di Bale ma recupera Marcelo, manda in campo le Merengues con il 4-3-3 con il tridente composto da James Rodriguez, Benzema e Cr7.

    La partenza dei giallorossi è molto positiva, il Real Madrid tenta di fare la gara ma una Roma ben compatta, non solo limita le Merengues ma prova anche a pungere con la rapidità di Salah e con le giocate di Perotti. Salah sembra in buona serata e con i suoi scatti preoccupa gli esterni ospiti. Passano i minuti e il Real Madrid prova ad alzare i ritmi e a chiudere la Roma nella propria metà campo. Al 33° prima chance per gli uomini di Zidane con la conclusione di Marcelo fuori non di molto. La Roma però reagisce con una buona giocata di Perotti non sfruttata al meglio da El Shaarawy. Il Real preme, i giallorossi difendono con qualche affanno ma con i soliti Perotti e Salah provano a far paura alla difesa degli spagnoli. Il primo tempo si chiude sullo 0-0

    Il secondo tempo si apre con il Real Madrid che commette diversi errori e con  la Roma che prosegue a cercare di creare problemi agli avversari, senza correre grossi rischi. Al 55° grossa chance per El Shaarawy ma Navas è bravo in uscita a salvare la propria porta. Quando hai in campo fenomeni del calibro di Cristiano Ronaldo, anche giocando male, il gol può arrivare sempre e così al 57° Cr7 s’inventa il gol che vale il vantaggio per i blancos. Il gol carica il Real che prova a trovare il raddoppio. Al 64° Spalletti decide di giocarsi la carta Dzeko, con il bosniaco che sostituisce El Shaarawy, passando al 4-2-3-1. La Roma prova a riprendere fiducia e si spinge in avanti con un Salah in gran serata che al 70° si libera facilmente di due avversari e mette in mezzo la palla per Dzeko, salva Varane. Passa poco più di un minuto e Vainqueur lascia partire la conclusione che esce di pochissimo. Il Real però risponde con il colpo di testa di Ronaldo fuori di nulla. Al 79° combinazione tutta bosniaca con Dzeko che però calcia sull’esterno della rete. Le occasioni per i giallorossi continuano ad arrivare con Salah che manca l’ultimo controllo allungandosi il pallone sul più bello. Al 86° la Roma viene punita troppo pesantemente con Jese che concretizza un contropiede per lo 0-2. Non accade altro da segnalare il Real Madrid vince al’Olimpico per 2-0.

     

    ROMA – REAL MADRID 0-2 (57° Cristiano Ronaldo, 86° Jese)

    Roma (4-3-3): Szczesny; Florenzi (87° Totti), Manolas, Rudiger, Digne; Pjanic, Vainqueur (77° De Rossi), Nainggolan; Salah, Perotti, El Shaarawy (64° Dzeko).

    Allenatore: Spalletti.

    Real Madrid (4-3-3): Navas; Carvajal, Sergio Ramos, Varane, Marcelo; Modric, Kroos, Isco (64° Kovacic); Rodriguez (82° Jese), Benzema, Cristiano Ronaldo (89° Casemiro).

    Allenatore: Zidane.

    Arbitro: Kralovec.

    Ammoniti: Varane (R), Sergio Ramos (R)

     

    Nell’altra gara di serata il Wolfsburg, trascinato da Draxler autore di una doppietta, ha espugnato per 3-2 il campo del Gent che, sotto 3-0, ha limitato i danni nel finale.

    GENT – WOLFSBURG 2-3 (44°, 54° Draxler (W), 60° Kruse (W), 80° Kums (G), 89° COulibaly (G))

  • Finale Milano, adidas svela il pallone per la Champions League

    Finale Milano, adidas svela il pallone per la Champions League

    Ritorna la massima competizione per club europea,  la Champions League, che questa settimana vedrà impegnata una delle nostre due squadre qualificate agli ottavi di finale, la Roma che ospiterà all’Olimpico il Real Madrid. Anche se l’urna dei sorteggi non è stata benevola con le italiane, Juventus e Roma proveranno a spingere al massimo rispettivamente contro i blancos e il Bayern Monaco di Pep Guardiola per non interrompere il sogno di giocare, e magari vincere, una finale “in casa”: a San Siro, Milano, sarà infatti giocata la finale di Champions League 2015/2016.

    Proprio in vista della partenza alle fasi a eliminazione diretta della competizione, adidas ha presentato Finale Milano, l’Official Match Ball della fase ad eliminazione diretta e della finale della UEFA Champions League.

    Finale Milano sarà usato da campioni come Messi, Bale, Benzema e Suarez per dominare il torneo dagli ottavi di finale in avanti.

    Finale Milano
    Rendendo omaggio ad una delle città più importanti nel mondo del calcio, Finale Milano è il pallone ufficiale della competizione per club più prestigiosa in Europa. Il design include alcuni dei simboli più iconici della città, con il Teatro alla Scala a fianco delle famose torri di San Siro, il palcoscenico dell’atto finale della UEFA Champions League di quest’anno.

    Caratteristiche di Finale Milano:

    – La texture uniforme che riveste tutti gli UEFA Champions League Official Match Balls, fornisce un grip ottimale.
    – Il design a forma di stella, basato sul logo della UEFA Champions League, con pannelli termosaldati garantisce una superficie senza cuciture per un primo tocco migliorato, ed ogni stella ha un design unico.
    – L’adidas Finale Milano sarà utilizzato in campo durante i match di UEFA Champions League a partire dal 16 febbraio fino alla finale del 28 maggio inclusa.

    Finale Milano 2

    Il pallone è già acquistabile nei negozi adidas, nei rivenditori specializzati e su Adidas.

    Il Finale Milano sarà utilizzato a partire da domani 16 febbraio per i primi due ottavi di finale: PSG- Chelsea e Benfica-Zenit San Pietroburgo. La Roma scenderà in campo mercoledì 17 febbraio contro il Real Madrid. Per la Juventus invece bisognerà attendere il 23 febbraio prossimo.

    Finale Milano 3

  • Addio Benitez, il Real Madrid vira su Zidane

    Addio Benitez, il Real Madrid vira su Zidane

    L’avventura di Rafa Benitez sulla panchina del Real Madrid è terminata con l’esonero del tecnico spagnolo. Salta quindi un’altra panchina prestigiosa in Europa dopo l’allontanamento di Jose Mourinho da quella del Chelsea.

    Rafa Benitez, esonerato dalla panchina del Real Madrid.
    Rafa Benitez, esonerato dalla panchina del Real Madrid.

    I cattivi risultati ottenuti, la scarsa sintonia con il gruppo, probabilmente mai nata, hanno pesato sulle scelte della società: fatale è stato il pari di Valencia, che ha portato il Real Madrid a quattro punti dalla capolista della Liga, l’Altletico Madrid, e a meno due dal Barcellona. Florentino Perez ha già in casa il sostituto, si tratta di Zinedine Zidane, attuale allenatore della Castilla, la squadra B del Real Madrid. 

    Rafa Benitez ha provato fino alla fine a difendere il proprio operato ma ha pesato, come un macigno, il rapporto teso con Cristiano Ronaldo, la stella indiscutibile della squadra, un rapporto mai sbocciato con buona parte della tifoseria. I risultati nono sono stati quelli che la dirigenza di aspettava, nonostante il passaggio agli ottavi di finale di Champions League, da prima del girone che consentirà al club spagnolo di giocarsi con la Roma in passaggio ai quarti di finale. Il verdetto è maturato dopo la riunione interna effettuata dal Consiglio di Amministrazione del club spagnolo.

    Benitez, lascia un club, da allenatore, senza aver alzato trofei, senza aver messo in bacheca delle Coppe come successo nelle sue avventure al Liverpool, la Champions League vinta contro il Milan nel 2007, al Valencia, al Chelsea, all’Inter, al Napoli.

    “E’ in atto una campagna contro di me”

    aveva detto pochi giorni fa, Benitez, che si sentiva accerchiato da una stampa mai benevola nei suoi confronti per il gioco e le divisioni interne allo spogliatoio.

    In questi minuti è prevista la conferenza stampa della società che certificherà l’esonero di Rafa Benitez.  Ma al di là delle critiche, è Florentino Perez a non averlo mai veramente protetto, fino alla decisione finale.

     

  • Sorteggi Champions: Real e Bayern per Roma e Juve

    Sorteggi Champions: Real e Bayern per Roma e Juve

    L’urna di Nyon non è stato affatto benevola con le italiane, i sorteggi Champions per gli ottavi di finale hanno previsto due accoppiamenti da brivido per Juventus e Roma.

    I bianconeri di Massimiliano Allegri dovranno vedersela contro il Bayern Monaco mentre i giallorossi di Rudi Garcia dovranno fronteggiare il Real Madrid. 

    Sulla carta c’erano tre avversarie che le italiane avrebbero dovuto evitare, quelle che di solito sui giornali sono indicate con il massimo numero di stelle per pericolosità, ed invece la mano di Javier Zanetti ha pescato proprio due di quelle compagini.

    Cristiano Ronaldo e Robert Lewandowski | Foto Twitter
    Cristiano Ronaldo e Robert Lewandowski | Foto Twitter

    Veniamo ad analizzare le due sfidanti partendo dal Bayern Monaco. 

    La squadra di Guardiola è una vera e propria corazzata che in questa stagione si è ulteriormente rinforzata, tra l’altro proprio con l’arrivo di due ex bianconeri come Vidal e Coman, ed ha tra le proprie file un bomber inarrestabile come Robert Lewandowski ed un portiere come Neuer che contende a Gigi Buffon il titolo di miglior estremo difensore del mondo.

    I bavaresi sono arrivati agli ottavi dominando il proprio girone ottenendo 5 vittorie e solo una sconfitta in casa dell’Arsenal, segnando 19 reti e subendone solo 3.

    Per quanto riguarda i precedenti i bianconeri non possono certo sorridere, nella stagione 2012/13 i tedeschi eliminarono la Juventus di Antonio Conte ai quarti di finale con un doppio 2-0. Anche la Juve di Ferrara subì un cocente k.o. casalingo con il Bayern che costò l’eliminazione durante la fase a gironi.

    In quel k.o. del 2013 nel Bayern andò a segno anche Mario Mandzukic che ora dovrà cercare di trovare i gol dell’ex per trascinare i suoi ai quarti.

     

    Come detto anche per la Roma il sorteggio ha avuto un sapore amarissimo.

    Il Real Madrid è una squadra piena di talenti, uno su tutti il formidabile fuoriclasse portoghese Cristiano Ronaldo, un gruppo di stelle che certamente mette brividi a tutte le difese avversarie.

    Gli uomini di Benitez, che al momento non paiono in una forma scintillante, hanno comunque vinto il proprio girone ottenendo cinque successi ed un solo pareggio, tra l’altro con un’altra grande squadra come il Psg. Le Merengues, nelle sei sfide della fase a gironi, hanno realizzato 19 gol subendone solo 3.

    Gli uomini di Garcia, che hanno ottenuto la qualificazione soltanto nell’ultima sfida contro il Bate Borisov, dovranno certamente crescere di condizione e convinzione per poter cercare di limitare Cr7 e compagni.

    I precedenti non sono poi così negativi, nell’ultima sfida disputata negli ottavi della Champions League 2007/08 furono i giallorossi a qualificarsi con un doppio successo per 2-1.

     

    Sorteggi Champions ottavi di finale
    Sorteggi Champions ottavi di finale

    Negli altri 6 abbinamenti si trovano almeno altre 2 partite interessantissime e che promettono spettacolo come Psg-Chelsea e Arsenal-Barcellona.

    Completano il quadro Gent-Wolfsburg, Dinamo Kiev-Manchester City, Psv-Atletico Madrid e Benfica-Zenit.

  • Morata gela il Bernabeu, la Juve vola in finale di Champions

    Morata gela il Bernabeu, la Juve vola in finale di Champions

    Morata, proprio lui, come ha gridato in telecronaca Sandro Piccinini. Il prodotto della Cantera del Real Madrid con un gol al 57° ha gelato il Santiago Bernabeu andando a trovare il gol del pareggio che alla fine è valso l’accesso alla finale di Champions League per la Juventus.

    Eppure la gara si era messa molto bene per le Merengues che avevano sfruttato una sciocchezza di Chiellini, fallo da rigore su James Rodriguez, trasformato da Ronaldo al 22°. Gli uomini di Ancelotti ci hanno provato ma non sono riusciti a superare il muro eretto dalla Juve.

    La gioia dei calciatori della Juventus | Foto Twitter
    La gioia dei calciatori della Juventus | Foto Twitter

    Il sogno bianconero continua, la grande stagione di Massimiliano Allegri, accolto malissimo ma ora trasformato in eroe, non finisce qua. C’è un sogno ancora vivo e certamente i bianconeri, giocatori e tifosi, non vorranno svegliarsi. Ora tutti a Berlino dove ci sarà da tentare un’altra impresa contro i temibili catalani.

    Veniamo al racconto della gara.

    Ancelotti recupera Benzema e lo schiera nel trio delle meraviglie con Bale e Cristiano Ronaldo. Sergio Ramos torna al centro della difesa mentre a metà campo giocano Isco, Kroos e James Rodriguez.

    Allegri risponde con lo stesso 4-3-1-2 dell’andata fatta eccezione per Pogba che gioca dal primo minuto al posto di Sturaro.

    Si parte in un clima bollente, con il Real che cerca di premere subito sull’acceleratore ma la Juventus è pronta a ripartire. Nei primi 10 minuti si segnala una buona chance per Benzema che spara alto ed una buona Juve in possesso palla. Passano i minuti e le merengues provano a crescere creando un pericolo su punizione con Cr7, risponde Vidal con un rasoterra che impegna Casillas. Al 20° un siluro di Bale dalla lunga distanza costringe Buffon al miracolo, ma è un assedio Real, la Juve è troppo schiacciata. Al 22° Chiellini commette un’ingenuità causando un calcio di rigore su James Rodriguez, dal dischetto Ronaldo non fallisce. Il gol carica ancora di più il Real che sfiora il raddoppio con un contropiede 3 contro 2, salva Vidal. La Juve però, dopo alcuni minuti di shock, tenta di tornare a fare la gara non riuscendo ad impegnare mai Casillas. Ronaldo al 41° e Benzema un minuto dopo sfiorano il raddoppio. Il primo tempo si chiude con i Blancos avanti per 1-0.

    La non esultanza di Morata | Foto Twitter
    La non esultanza di Morata | Foto Twitter

    Si riparte per il secondo tempo senza sostituzioni. I Bianconeri cercano di dare quel qualcosa in più ed una conclusione di Marchisio spaventa Casillas. Il Real risponde con un tiro al volo di Marcelo, fuori di poco. Al 57° la Juventus pareggia, Pogba fa una sponda di testa per Morata che calcia di controbalzo battendo Casillas. Le Merengues reagiscono e al 63° con Bale sfiorano di un niente il nuovo vantaggio. Al 69° Marchisio ha il colpo del ko ma Casillas si supera con un grande intervento. La gara si mantiene vivacissima e Bale di testa da due passi non trova il gol. La partita è elettrica, il Real ci prova, la Juve tiene e risponde in ripartenza e al 88° Pogba costringe Casillas ad un’altra gran parata. I minuti trascorrono, la Juventus tiene, arriva il fischio finale, il sogno continua, i bianconeri di Max Allegri volano a Berlino per sfidare gli alieni del Barcellona.

     

    REAL MADRID – JUVENTUS 1-1 (22° rig. C.Ronaldo (R), 57° Morata (J))

    Real Madrid (4-3-3): Casillas; Marcelo, Varane, Sergio Ramos, Carvajal; James Rodriguez, Kroos, Isco; Bale, Benzema (66° Hernandez), Cristiano Ronaldo.

    Allenatore: Ancelotti.

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio, Pirlo (79° Barzagli), Pogba (88° Pereyra); Vidal; Tevez, Morata (84° llorente).

    Allenatore: Allegri.

    Arbitro: Eriksson.

    Ammoniti: Isco (R), James Rodriguez (R), Tevez (J), Lichtsteiner (J)