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  • Milan, Berlusconi sogna Ronaldo. Ibrahimovic al Real Madrid?

    Milan, Berlusconi sogna Ronaldo. Ibrahimovic al Real Madrid?

    Cristiano Ronaldo al Milan con Pato, il sogno di Berlusconi. Anche ieri, al termine del successo casalingo contro il Lecce, non è mancato il riferimento all’asso portoghese del Real Madrid, per il quale evidentemente c’è qualcosa di più che una semplice stima professionale. Qualcuno diceva che i sogni son desideri, volendo scomodare la massima autorità della psicanalisi. Altri hanno reso tale affermazione meno romantica e più esplicita, volere è potere. Bene, fin qui tutto semplice. Berlusconi vuole Ronaldo, CR7 sarà a Milanello la prossima stagione. Alt, ma questo è fantacalcio. Certo che Ibra però..

    SENZA PUDORE – In tempi non sospetti il patron rossonero aveva rivelato al grande pubblico ciò che lo ossessiona nelle notti di Arcore. E come una sorpresa dentro l’uovo di Pasqua ecco il nome del più insospettabile, Cristiano Ronaldo. Ultimamente il Blancos aleggia tra le stanze del centro sportivo rossonero, almeno quelle che non hanno subito i lavori di ristrutturazione dall’Allegri muratore. Il primo d’aprile è relativamente lontano, ma quello che più colpisce in tutta la vicenda è il fatto che a esporsi sia il presidente in prima persona. Semplice esca per la prossima campagna d’abbonamenti oppure un interesse concreto?

    cristiano ronaldo | © CRISTINA QUICLER/AFP/Getty Images

    IL DIO DENARO – Se tre indizi fanno una prova, Ronaldo non vestirà la maglia rossonera, almeno non in un prossimo futuro. Il cartellino del giocatore fuori portata anche per un club come il City, uno stipendio stellare da 9,5 milioni di euro all’anno (19 milioni lordi), e la militanza nel club più prestigioso al mondo, il massimo per ogni calciatore. I primi due ostacoli hanno come comune denominatore il dio denaro, mentre per il terzo il Milan può ancora dire la sua, anche perché rimane il club che nella storia ha vinto il maggior numero di trofei a livello europeo. Sebbene appare altamente improbabile che Ronaldo non vinca nulla nemmeno quest’anno (la Liga è ormai tra le mani del Real), lo stesso Perez dovrebbe essere convinto a suon di milioni per lasciar andare via il suo campione più rappresentativa, e il Milan al momento non sembra garantire quelle condizioni economiche che possano far vacillare il numero uno dei Blancos.

    SCAMBIO POSSIBILE? – Dalla loro i rossoneri hanno un importante asso nella manica capace di sbaragliare le carte in tavolo, quel Zlatan Ibrahimovic che a Madrid ritroverebbe il suo grande estimatore, Jose Mourinho. L’attaccante del Milan negli ultimi tempi sta lanciando dei messaggi più o meno espliciti alla dirigenza di Via Turati, tenendo un comportamento già noto ai suoi ex tifosi dell’Inter. Nonostante le smentite di rito, le dichiarazioni bomba dello svedese dirette ad Allegri dopo il match di Londra non sono passate inosservate, e ricordano da vicino i battibecchi avuti con Mancini all’epoca della sua avventura nerazzurra. Oltre al “mal di pancia” del girone d’andata, è da registrare anche la richiesta di aumento contrattuale avanzata dall’agente Raiola all’ad Galliani, classica strategia che lascia intravedere nubi sparse all’orizzonte del cielo rossonero. Allo stato attuale uno scambio Ronaldo-Ibrahimovic pare più vicino alla fantascienza rispetto alla realtà, ma nel calcio si sa, nulla può essere dato per scontato.

  • Inter, le lacrime di Cambiasso simbolo della sconfitta

    Inter, le lacrime di Cambiasso simbolo della sconfitta

    La sconfitta non è arrivata, ma quel pareggio riacciuffato in extremis ha di fatto palesato gli evidenti limiti di questa Inter targata Ranieri. Analizzando il match senza guardare il risultato emerge nuovamente come i nerazzurri siano praticamente inesistenti in mezzo al campo, e soprattutto fragili a livelli imbarazzanti in fase difensiva. Ranieri ha nuovamente sconfessato le sue scelte iniziali, dove se nel primo tempo aveva provato ad uscire della crisi utilizzando il più solido 4-4-2, sacrificando il giocatore di più inventiva come Sneijder, schierando Forlan come esterno di centrocampo,  nella ripresa ha di fatto utilizzato un default tattico inserendo l’olandese e rompendo gli schemi iniziali.

    Il pareggio è arrivato solo grazie a uno scatto d’orgoglio, e non al gioco che latita da mesi. L’immagine simbolo della sconfitta subita, nonostante il pari agguantato, sono le lacrime di Cambiasso, giocatore che ha sempre lottato e sentito la maglia nerazzurra come una seconda pelle. Alla sua sostituzione c’è stata un’ovazione, lasciatemi dire, indegna e ingenerosa.

    la disperazione di Cambiasso | ©Claudio Villa/Getty Images

    Ripreso dalle telecamere in panchina, Cuchu Cambiasso ha mostrato la sua sensibilità, cercando di nascondere il volto coperto dalle lacrime. Immagine che segna certamente la fine di un ciclo in casa Inter, ricordando  quasi il tragico pianto di un campione come Ronaldo sulla panchina in occasione dello scudetto sfumato contro la Lazio.

    Il centrocampista argentino è stato uno dei peggiori in campo ieri sera, mostrando come con l’alzarsi della sua età anagrafica non può giocare al top quaranta partite a stagione. Non per questo motivo sono giustificati i fischi e l’ovazione per la sostituzione di uno dei maggiori artefici delle vittorie nerazzurre di questi ultimi anni. L’argentino arrivato dal Real Madrid a parametro zero, è stato uno dei colpi di mercato più azzeccati degli ultimi anni, risultando una colonna portante del centrocampo di Mancini e di Mourinho. Oltre che un campione è sempre stato un giocatore che ha sentito in maniera speciale l’attaccamento ai colori e alla maglia nerazzurra, volendo ricordare come in tutti i festeggiamenti, indossasse la maglia numero tre ,di una bandiera e di un suo personale idolo come Giacinto Facchetti. Ridicoli i fischi e addirittura umiliante un’ovazione che Cambiasso ha sentito davvero come degradante dal punto di vista personale, nei confronti di quei tifosi che lui sentiva sempre al suo fianco.  Andiamoci piano a dare per bolliti dei giocatori che sono saliti sul tetto del mondo solo un anno fa, perché la rifondazione probabilmente investirà molte vecchie pedine, con l’inserimento di forze fresche, ma criticare e umiliare un giocatore come Cambiasso mi sembra davvero autolesionismo allo stato puro. Gli eroi di Madrid avranno com’è giusto che sia sempre il rispetto e la gratitudine dei veri tifosi nerazzurri, perché un’annata storta non cancella di certo un lustro di vittorie che ha portato gli addetti ai lavori a rinominare la Grande Inter quella del Triplete dopo quella di Helenio Herrera. Cambiasso come il suo idolo Giacinto Facchetti saprà nuovamente rialzarsi, senza dover nascondere quelle lacrime amare, di cui non ha nulla da vergognarsi. Esteban Cambiasso è di fatto un pezzo della storia nerazzurra,  e per questo motivo credo che le uniche persone che dovrebbero nascondersi siano quelle che hanno gioito alla sua sostituzione.

     

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  • Eurolega, Top 16: Sconfitta indolore per la Montepaschi Siena

    Eurolega, Top 16: Sconfitta indolore per la Montepaschi Siena

    Ultima partita delle Top 16 di Eurolega con sconfitta per la Montepaschi Siena che sul proprio parquet si fa beffare dal Real Madrid per 102-90. Il KO tuttavia è indolore per i campioni d’Italia che accedono comunque ai quarti di finale per via dell’enorme differenza canestri nei confronti sia del Real che del Bilbao che consente ai biancoverdi di mantenere anche il primo posto nel girone che vorrà dire avere il vantaggio del fattore campo nelle 5 sfide del turno successivo dove l’avversario di turno sarà, come lo scorso anno, l’Olympiacos Pireo con la differenza che 3 delle 5 partite si disputeranno a Siena. Il Real Madrid nonostante la vittoria abbandona la massima competizione per club in Europa, dato che negli scontri diretti contro il Gescrap Bilbao era in svantaggio.

    Ovviamente visto il passivo di 19 punti della gara d’andata agli spagnoli serve un vero miracolo per ribaltare l’88-69. Partita in cui si segna tantissimo con il primo quarto che si chiude sul 28-26 per il team italiano. Il ritmo è alto ed il canestro viene trovato con grande facilità dalle 2 squadre, Siena prova a scappare e si trova anche sul +7 nella seconda frazione di gioco prima che gli spagnoli con un contro parziale rientrino sul -1, 53-52 il punteggio, che chiude il primo tempo.

    David Andersen, Montepaschi Siena | © RAFA RIVAS/AFP/Getty Images

    Nella ripresa si assiste in un primo momento ad una fase di stasi in cui nessuna delle 2 squadre trova punti con facilità, meno peggio il Real che trova 6 punti di vantaggio prima che i toscani, dopo un timeout chiamato da Pianigiani, riescano a ritrovare non solo la parità ma anche un momentaneo vantaggio sul +2. Tuttavia sono gli spagnoli ad affacciarsi all’ultimo quarto in vantaggio (76-75 al 30esimo). Qui Siena tira i remi in barca e gli ospiti ne approfittano per provare anche il colpaccio ma i ragazzi di coach Simone Pianigiani tengono duro e portano a casa la qualificazione al turno successivo nonostante la sconfitta per 102-90. Per la Montepaschi i top scorer sono McCalebb e Ress con 15 punti, mentre Moss ne aggiunge 14, per il Real invece 17 punti e 14 rimbalzi di Felipe Reyes, 15 di Pocius e 14 di Sergio Rodriguez.

    Nelle altre gare della serata vince il CSKA Mosca che batte per 82-65 l’Anadolu Efes: ai turchi non bastano i 17 punti di Vujacic, i 16 di Savanovic e la doppia doppia di Batista da 10 punti ed 11 rimbalzi, per i russi brilla il solito Kirilenko autore di 15 punti. L’Olympiacos si regala la Montepaschi Siena grazie al successo di 7 punti (88-81) sul Galatasaray che viene così eliminato per la differenza canestri negli scontri diretti. I greci si affidano a Spanoulis che piazza 20 punti, i turchi invece hanno in Luksa Andric il top score con 15 punti. Infine il Bilbao conquista una meritata qualificazione andando a vincere di 4 punti a Malaga (59-55): Banic e Jackson con 10 punti ciascuno abbattono la resistenza dell’Unicaja che a sorpresa chiude questa seconda fase senza aver ottenuto neanche un punto in classifica con 6 sconfitte in 6 partite.

    Risultati quinta giornata TOP 16 Eurolega:

    Unics vs Panathinaikos 63-68
    EA7 Armani vs Fenerbahce Ulker 85-72
    Zalgiris Kaunas vs Bennet Cantù 71-77
    FCB Regal vs Maccabi Electra 70-67
    Anadolu Efes vs. CSKA Moscow 65-82
    Olympiacos vs GS Medical Park 88-81
    Unicaja vs Gescrap BB 55-59
    Montepaschi vs Real Madrid 90-102

    CLASSIFICHE:

    GROUP E
    CSKA Moscow 5-1
    Olympiacos Piraeus 3-3
    GS Medical Park 3-3
    Anadolu Efes 1-5

    GROUP F
    Montepaschi Siena 4-2
    Gescrap BB 4-2
    Real Madrid 4-2
    Unicaja 0-6

    GROUP G
    Panathinaikos 4-2
    Unics Kazan 3-3
    EA7 Emporio Armani 3-3
    Fenerbahce Ulker 2-4

    GROUP H
    FC Barcelona Regal 6-0
    Maccabi Electra 3-3
    Bennet Cantù 3-3
    Zalgiris Kaunas 0-6

    * In rosso le squadre qualificate ai Quarti di Finale (playoff)

    GLI ACCOPPIAMENTI DEI QUARTI (serie al meglio delle 5 partite)

    CSKA Mosca-Bilbao

    Montepaschi Siena-Olympiacos

    Panathinaikos-Maccabi Tel Aviv

    Barcellona-Unics Kazan

  • Mourinho cerca casa a Londra. Ritorno al Chelsea in vista?

    Mourinho cerca casa a Londra. Ritorno al Chelsea in vista?

    Quando vince, o si appresta a vincere qualcosa di importante, Josè Mourinho diviene “inquieto”, smanioso di cambiare aria come se avesse paura di quella che nel calcio è l’altra faccia della medaglia, ossia il naturale calo psicologico, derivante dall’inevitabile appagamento, che le squadre subiscono  dopo una grande vittoria.

    E’ accaduto quando trionfò nella storica Champions League conquistata sulla panchina del Porto, è accaduto nel 2010, quando lasciò l’Inter dopo averla sedotta portandola alla conquista dello storico Triplete, potrebbe accadere nuovamente con il Real Madrid, soprattutto se – come ormai pare molto probabile – le merengues riuscissero a vincere la Liga Spagnola: ancor di più, inoltre, se ottenessero un successo anche in Champions League.

    Quale destino, dunque, per l’irrequieto Mourinho, spinto ancora dalla voglia di mettersi alla prova in situazioni non semplici, che possano fornirgli nuovi stimoli, vitali per il suo modo di lavorare, sempre al 100%, pretendendo dall’ambiente sempre il massimo della concentrazione, sia in campo che fuori?

    Josè Mourinho | ©ROBERT MICHAEL/AFP/Getty Images

    Un segnale forte, in tal senso, potrebbe essere il fatto che Josè Mourinho e sua moglie sarebbero stati paparazzati da alcuni tabloid inglesi (Mirror e Sun) mentre si aggiravano per le vie più chic della capitale inglese proprio in cerca di un appartamento: non un’abitazione qualsiasi, naturalmente, ma una proprietà di lusso, proprio nel cuore di Londra.

    Ecco, così, che gli inglesi hanno subito tentato di accostare tale circostanza alla possibilità che Mou decida di tornare ad allenare in Premier League ed, in particolare, il “suo” Chelsea, che sta vivendo un periodo tutt’altro che roseo sotto la gestione del suo pupillo Villas Boas, rischiando l’eliminazione dagli ottavi di Champions (ad opera del Napoli, ndr) e la non qualificazione alla prossima edizione.

    Pertanto, Mou potrebbe essere affascinato dal ritorno sulla panchina dei Blues, una squadra che gli è rimasta nel cuore dopo l’esperienza degli anni scorsi, nella quale gli è rimasto il grande cruccio di non aver centrato l’ obiettivo Champions league, non soddisfacendo in pieno il presidente Abramovic. Si spiegherebbe, così, la necessità di trovare una nuova casa a Londra, dove potersi trasferire con tutta la famiglia, cani compresi.

  • Eurolega, Top 16: Milano e Cantù eliminate

    Eurolega, Top 16: Milano e Cantù eliminate

    Serata amara per le squadre italiane impegnate nel quinto turno delle Top 16 di Eurolega: vittoria inutile per l’Emporio Armani Milano che sul difficile parquet dei campioni in carica del Panathinaikos si impone per 67-58 ma viene eliminata per la differenza canestri nei confronti della squadra greca e dell’Unics Kazan. Stesso esito (eliminazione dalla competizione) per la Bennet Cantù che cede di misura al Barcellona (63-62, ultimo tiro della possibile vittoria sbagliato da Basile sulla sirena finale) e paga, come Milano, gli scontri diretti sfavorevoli, dovendo così dire addio ad ogni speranza di passare il turno.

    Nonostante un cuore immenso la Bennet Cantù deve dire addio alla massima competizione continentale per club perdendo all’ultimo tiro contro il Barcellona. Gara di intensità pazzesca, a discapito anche della tecnica e del bel gioco. Si gioca anche sui nervi e le 2 squadre arrivano ai minuti finali punto a punto. E’ Gianluca Basile che si prende la responsabilità dell’ultimo tiro per la vittoria ma braccato dai difensori blaugrana il “Baso” trova solo il ferro, per la delusione di tutti i tifosi accorsi allo stadio per supportare i loro beniamini. I top scorer per la squadra di coach Andrea Trinchieri sono Shermadini con 14 punti, Perkins con 12 e Leunen con 9. Per il Barcellona 13 punti di Ndong, 12 di Navarro e 10 di Lorbek. Cantù viene eliminata per la differenza canestri sfavorevole nei confronti del Maccabi Tel Aviv che assieme al team spagnolo accede invece ai quarti di finale.

    Ioannis Bouroussis, Emporio Armani Milano | © MUSTAFA OZER/AFP/Getty Images

    Stesso esito per l’Emporio Armani Milano che è out dalla competizione per la differenza canestri sfavorevole nei confronti diretti di Panathinaikos ed Unics Kazan. I lombardi però ottengono una grande vittoria su uno dei parquet più difficili d’Europa, quello dei campioni in carica greci. Ottima la prova dei ragazzi di coach Sergio Scariolo che ad un certo punto si sono ritrovati a circa 3 minuti dal termine sul +15 e con la possibilità di ribaltare nel tempo rimanente il -21 dell’andata per tentare una qualificazione clamorosa. Poi però i biancorossi sbagliano i successivi 4 attacchi ed i padroni di casa tirano un sospiro di sollievo accorciando anche il divario. Brillano Melli (13 punti), Fotsis e Bourousis (12 punti).

    Per quanto riguarda le altre sfide il Maccabi strappa il pass per i quarti battendo lo Zalgiris. Vince il Real ma dovrà sperare in una combinazione di risultati nell’ultimo turno per evitare l’eliminazione. Successo anche per l’Ulker che nega la gioia dei playoff (momentaneamente) all’Unics Kazan.

    Risultati quinta giornata TOP 16 Eurolega:

    CSKA Moscow vs Olympiacos 96-64
    Gescrap Bilbao vs Montepaschi Siena 60-59
    Galatasaray Medical Park vs Anadolu Efes 64-56
    Ulker vs Unics Kazan 94-87
    Maccabi Electra vs Zalgiris Kaunas 70-66
    Real Madrid vs Unicaja Malaga 86-65
    Bennet Cantù vs. FC Barcellona Regal 62-63
    Panathinaikos vs. EA7 Emporio Armani Milano 58-67

    CLASSIFICHE:

    GROUP E
    CSKA Moscow 4-1
    GS Medical Park 3-2
    Olympiacos Piraeus 2-3
    Anadolu Efes 1-4

    GROUP F
    Montepaschi Siena 4-1
    Gescrap BB 3-2
    Real Madrid 3-2
    Unicaja 0-5

    GROUP G
    Panathinaikos 3-2
    Unics Kazan 3-2
    Fenerbahce Ulker 2-3
    EA7 Emporio Armani 2-3

    GROUP H
    FC Barcelona Regal 5-0
    Maccabi Electra 3-2
    Bennet Cantù 2-3
    Zalgiris Kaunas 0-5

    * In rosso le squadre qualificate ai Quarti di Finale (playoff)

  • Mourinho, battuta omofoba a Mosca. “Y esos maricones…”

    Mourinho, battuta omofoba a Mosca. “Y esos maricones…”

    Dopo qualche mese di sostanziale “tranquillità”, probabilmente collegato al fatto che il suo Real Madrid stia dominando la Liga spagnola ed è sempre più proiettato verso la conquista del titolo, strappandolo – dopo diversi anni – agli acerrimi rivali blaugrana, Josè Mourinho torna a pronunciare frasi “pesanti” o, comunque, che faranno parlare molto, almeno fino alla prossima infelice battuta.

    Questa volta, però, a differenza delle precedenti occasioni, la “battuta” non è stata pronunciata in conferenza stampa, nè ai microfoni di qualche televisione: è stata, invece, un’affermazione infelice rivolta ad un suo collaboratore, mentre si trovava sul campo di allenamento del Cska Mosca, in vista della rifinitura della partita di Champions League. Nella fattispecie, si doveva scegliere il colore del pallone con il quale disputare la gara, bianco o arancione, e si “tergiversava” troppo nel riceverne la comunicazione: un’eccessiva perdita di tempo, almeno per i gusti di Josè Mourinho.

    Così, con tono infastidito, il tecnico portoghese ha chiesto al suo collaboratore: “Y esos maricones… No dicen con que balòn se juega?” che, tradotto in italiano, suonerebbe praticamente come un insulto omofobo: “E questi ricchioni non dicono con che pallone si gioca?

    L’insulto è stato captato da alcuni giornalisti spagnoli presenti alla rifinitura sul campo del Cska, dove Mourinho ha dato spettacolo – prima dell’infelicissima uscita – con qualche palleggio di classe ed una serie di rigori filmati dalle telecamere delle Televisioni spagnole: di certo, nella conferenza stampa del post-partita di questa sera, la risposta dei moscoviti non si farà attendere.

    Josè Mourinho | © Denis Doyle/Getty Images

    Prima, però, sarà il campo a dover parlare, ed il Real Madrid di Mourinho non avrà vita facile contro i moscoviti. Il Cska, infatti, pare intenzionato a non rinunciare al suo atteggiamento spregiudicato in campo, neppure contro un avversario tanto blasonato, al punto che il tecnico Slutsky ha dichiarato che “non giocherà per difendersi, perchè non è nel nostro DNA e non siamo in grado di farlo“.

    Una scelta “forzata”, probabilmente, soprattutto alla luce delle manifeste difficoltà dei moscoviti a realizzare la fase difensiva in maniera sufficiente. Contro una difesa mostratasi spesso fragile e vulnerabile, l’attacco stellare delle merengues non dovrebbe avere particolari problematiche: ecco perchè il tecnico del Cska ha dichiarato di voler evitare un atteggiamento eccessivamente prudente ed attendista.

    Se la “forza d’urto” del Cska non dovesse essere tale da poter impensierire Josè Mourinho, la gara in programma alle ore 18 presenterà una componente fondamentale da tener presente: il gelo. Mou, alla vigilia, ha annunciato di non temere particolarmente le condizioni climatiche, poichè i suoi saranno “più forti del freddo“, nella speranza che riescano ad adattarsi bene ai meno dieci gradi previsti per la serata moscovita, oltre che al campo in erba artificiale, non particolarmente gradito nè a Josè Mourinho nè ai suoi calciatori.

    In ogni caso, per Mou la partita di questa sera assume un significato molto importante, avendo affrontato (ed eliminato) proprio il Cska nel 2010, proprio nell’anno in cui trionfò nella finale di Madrid sulla panchina nerazzurra, contro il Bayern Monaco. Quest’anno, invece, la finale si disputerà a Monaco di Baviera, e Mou allena il Real Madrid: verrebbe da dire che cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia.

    Il Real di Mou è un serio candidato alla conquista del titolo e, pertanto, il tecnico portoghese vuole dai suoi la massima concentrazione in questo ottavo d’andata, senza permettersi alcuna distrazione.

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  • Liga, il Real Madrid vola a +10 sul Barcellona grazie a super Ronaldo

    Liga, il Real Madrid vola a +10 sul Barcellona grazie a super Ronaldo

    Il Real Madrid di Mourinho sembra intenzionato a voler fare sul serio, senza concedersi nessuna distrazione e per poter mettere “fieno in cascina”, approfittando delle difficoltà delle dirette concorrenti, in particolar modo degli acerrimi rivali blaugrana. Pertanto, i blancos madrileni, ieri hanno archiviato la pratica Levante, e con i tre punti conquistati hanno portato a più dieci il loro vantaggio in classifica sul Barcellona.

    Una vittoria, quella delle merengues, sotto il segno di Cristiano Ronaldo, che pare rinato, e che ieri ha trascinato i suoi alla vittoria per 4-2, conquistata in rimonta, dopo esser andato sotto di una rete siglata da Cabral. E’ stato del portoghese il rigore che ha riportato la gara in parità sul finire del primo tempo, consentendo alle merengues di affrontare il ritorno dagli spogliatoi con un diverso spirito: ma è nella ripresa che Crisitiano Ronaldo si scatena, realizzando prima il gol del vantaggio, poi la rete del 3-1 che vale la sua personale tripletta. Il 3-2 per il Levante è stato firmato da Konè, ma a nulla è valso, soprattutto alla luce delle notevoli difficoltà della sua squadra, in inferiorità numerica per tutto il secondo tempo a causa dell’espulsione di Vicente Iborra; a completare il tabellino, poi, è giunto il 4-2 del francese Benzema, che ha fissato il risultato finale.

    Con la vittoria conquistata, al termine della 23 esima giornata della Liga, il Real Madrid si porta a quota 58 punti, a più dieci dal Barcellona di Pep Guardiola, a quota 48, che è stato fermato nell’anticipo del sabato, dall’Osasuna, subendo in trasferta all’Estadio Reyno de Navarra una sconfitta per 3-2, la seconda stagionale per i blaugrana. Una sconfitta meritata, considerando il doppio vantaggio con il quale l’Osasuna è giunto al riposo, con doppietta di Dejan Lekic; nel secondo tempo, è l’ex Udinese Alexis Sanchez ad accorciare le distanze, ma Raul Garcia porta il risultato sul 3-1, rendendo vano il gol finale di Cristian Tello.

    Al terzo posto, stabile, il Valencia, che vince agevolemente contro lo Sporting Gijon con reti di Sofiane Feghouli, Alberto Botia su autorete, e la doppietta di Jonas Oliveira.

    HIGHLIGHTS REAL MADRID LEVANTE 4-2

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  • Barcellona ko a Pamplona. Real, le mani sulla Liga

    Barcellona ko a Pamplona. Real, le mani sulla Liga

    E ora la Liga si fa complicata per non dire quasi impossibile. Il Barcellona, dopo tre anni di assoluto dominio, sta per abdicare al trono di campione di Spagna. Il ko rimediato a Pamplona nell’anticipo della 22esima giornata potrebbe costare caro agli uomini di Guardiola: se infatti il Real Madrid stasera dovesse battere il Levante al Santiago Bernabeu si porterebbe a +10 in classifica sugli acerrimi rivali, un gap quasi incolmabile anche per la squadra più forte del mondo nonostante manchino ancora 16 giornate al termine del campionato.

    I blaugrana, ieri sera in tenuta verde mare, vanno subito sotto dopo appena 5 minuti di gioco, Puyol e Piquè si fanno sorprendere subito dal duo Garcia – Lekic con il serbo che siglerà il primo dei due gol con il quale trascinerà i suoi al successo. L’Osasuna ha una marcia in più e lo dimostra quando raddoppia ancora con Lekic, cross rasoterra di Cejudo per la zampata dell’attaccante serbo che sbuca in mezzo ai due centrali blaugrana che dormono in mezzo all’area. E’ notte fonda per i campioni di tutto che vanno negli spogliatoi sotto di due reti e pagano forse la giornata sottotono della sua stella più brillante, Leo Messi.

    Guardiola decide di cambiare all’intervallo togliendo Puyol e Pedro per i canterani Cuenca e Tello, saranno proprio questi due a mettersi in mostra nella ripresa che inizia subito con il Barça che accorcia le distanze con un’azione quasi in fotocopia del due a zero dell’Osasuna, Thiago Alcantara allarga sulla destra per il neo entrato Cuenca il quale mette in mezzo per Sanchez che non deve far altro che depositare la sfera in rete. Non c’è neanche il tempo però per festeggiare e tentare l’assalto al pareggio che i padroni di casa danno al Barcellona il colpo di grazia conil 3-1 firmato Garcia con un preciso rasoterra che sbatte sul palo interno e finisce la sua corsa in rete. Al 73′ le speranze dei catalani tornano ad accendersi quando Tello fa fuori con una finta un difensore dell’Osasuna e con il sinistro batte Fernandez sul primo palo.

    Il forcing finale non porta i frutti sperati, il Barcellona perde 3-2 e concede ai rivali del Real un’occasione irripetibile per chiudere la Liga, troppo ghiotta per non essere sfruttata. La palla ora passa a Mourinho e company. I blaugrana dovranno riorganizzare subito le idee perchè martedì saranno impegnati nella difficile trasferta di Leverkusen in casa del Bayer per l’andata degli ottavi di finale di Champions League, forse l’unica competizione rimasta realmente alla portata di Messi e soci. E sarà assolutamente vietato sbagliare un’altra volta.

    HIGHLIGHTS OSASUNA BARCELLONA 3-2

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  • Eurolega, Top 16: Siena travolge Malaga. Milano vince e spera

    Eurolega, Top 16: Siena travolge Malaga. Milano vince e spera

    2 vittorie dal significato differente ma che in comune hanno l’importanza del risultato per la Montepaschi Siena e per l’Emporio Armani Milano nella quarta giornata delle Top 16 di Eurolega. I toscani si sono sbarazzati senza difficoltà dell’Unicaja Malaga (84-69) mantenendo la leadership del proprio gruppo tra l’altro senza mai andare KO mentre i biancorossi di Sergio Scariolo hanno ottenuto la prima vittoria di questa fase dopo 3 sconfitte di fila battendo sul parquet del Forum l’Unics Kazan capolista del girone con il punteggio di 63-58.

    Siena passeggia conto Malaga ma ancora non può festeggiare la matematica qualificazione ai prossimi playoff della manifestazione per via della netta affermazione di Bilbao ai danni del Real Madrid che cede di schianto alla squadra basca di ben 24 punti (ribaltato anche il -16, passivo della gara d’andata). Tuttavia la truppa di coach Simone Pianigiani è ormai ad un passo dalla prossima fase, basterà ottenere un successo nelle ultime 2 giornate ancora da disputare. La Montepaschi prende subito in mano la gara, guidata in primis dal duo McCalebb-Thornton e poi dai punti portati da Rakocevic in uscita dalla panchina. Ma gli spagnoli, guidati dalle seconde linee restano a contatto e pur avendo percentuali altissime dal campo la squadra italiana deve accontentarsi di un misero +6 (52-46) all’intervallo lungo.

    Nella ripresa Siena trova l’accelerazione decisiva e guidata da McCalebb firma un parziale di 11-0 (l’Unicaja non segna quasi mai nei primi 7 minuti di gioco del terzo quarto) che porta i campioni d’Italia sul +17. Freeland prova a dare la sveglia ai suoi compagni e Malaga opera un contro-break di 14-2 per il provvisorio 65-60. A decidere il match è ancora la panchina della Montepaschi che con Ress e Lavrinovic trova 10 punti che ridanno respiro ai biancoverdi, a sugellare il tutto ci pensa la schiacciata spettacolare di McCalebb che chiude ogni speranza degli ospiti di portare a casa un risultato positivo. Alla fine per il play macedone ci sono 18 punti mentre Lavrinovic arriva fino a quota 13, a Malaga non bastano i 15 punti di Fitch ed i 14 di Zoric.

    Sorride anche Milano che in una gara cruciale per il prosieguo della sua avventura europea ottiene 2 punti preziosissimi, i primi di questa seconda fase di Eurolega e mantiene vieve le speranze di qualificazione. L’Emporio Armani prova subito a scappare e chiude avanti il primo quarto sul 20-13, l’Unics si rifà sotto nel secondo periodo e con Jawai e Veremeenko trova anche i punti del sorpasso (27-28) prima che Bremer e Nicholas piazzino un parziale di 5-0 che fa andare i lombardi avanti di 4 punti (32-28).

    Nel secondo tempo si vede tutta la potenzialità di Milano che scappa via sul 49-38 grazie ad un attacco fluido e producente, ma non è tutto oro quel che luccica perchè sul finire di frazione l’Unics si riporta a contatto sul 49-43. Cook, Bremer e Nicholas riportano la doppia cifra di vantaggio a 7 minuti dal termine (56-45), Domercant di talento e anche di malizia riavvicina i suoi compagni (prima 56-52, poi 60-57), Kazan ha più volte la palla per la tripla del pareggio ma nessuno dei tentativi va a buon fine, e quindi Cook chiude la contesa con i tiri liberi del definitivo 63-58. I top scorer dei biancorossi sono Fotsis con 16 punti e Bremer con 13 mentre per gli ospiti si mettono in evidenza Domercant, Jawai e Veremeenko tutti con 11 punti.

    Nelle altre 2 partite della serata europea (come accennato poco fa) il Bilbao distrugge il Real Madrid ribaltando anche il passivo della partita giocata nella capitale spagnola: nel 93-69 finale spicca per i baschi Vasiliadis con 19 punti. Doppia doppia per Jackson da 15 punti e 10 assist, al Real servono a poco i 18 punti di Mirotic ed i 17 di Velickovic. Vince (ma di misura) anche l’Olympiacos (65-67) che si impone in Turchia sul campo dell’Efes grazie ai 16 punti a testa di Printezis e Papanikolau.

    Risultati quarta giornata TOP 16 Eurolega:

    Anadolu Efes vs Olympiacos 65-67
    Montepaschi Siena vs Unicaja 84-69
    Gescrap BB vs Real Madrid 93-69
    EA7 Emporio Armani vs Unics 63-58
    Zalgiris vs Barcelona Regal giovedì ore 18:45 
    GS Medical Park vs CSKA Moscow giovedì ore 19:00 
    Maccabi Electra vs Bennet Cantù giovedì ore  20:05 
    Panathinaikos vs FB Ulker giovedì ore 20:45

    CLASSIFICHE:

    GROUP E
    CSKA Moscow 3-0
    Olympiacos Piraeus 2-2
    GS Medical Park 1-2
    Anadolu Efes 1-3

    GROUP F
    Montepaschi Siena 4-0
    Real Madrid 2-2
    Gescrap BB 2-2
    Unicaja 0-4

    GROUP G
    Unics Kazan 3-1
    Panathinaikos 2-1
    Fenerbahce Ulker 1-2
    EA7 Emporio Armani 1-3

    GROUP H
    FC Barcelona Regal 3-0
    Bennet Cantù 2-1
    Maccabi Electra 1-2
    Zalgiris Kaunas 0-3

  • Ibrahimovic e il mal di pancia. Attento Milan

    Ibrahimovic e il mal di pancia. Attento Milan

    Ibrahimovic lontano dal Milan a giugno? Questo lo scenario ipotizzato dal Corriere dello Sport, che rivela il “mal di pancia” accusato dall’attaccante svedese in questo inizio di 2012. La regia è quella di Mino Raiola, l’agente che negli ultimi anni ha monopolizzato il mercato europeo attraverso i suoi giocatori. La destinazione ipotizzata dal quotidiano sportivo è il Real Madrid di Josè Mourinho, ex tecnico di Ibra ai tempi dell’Inter. Lo svedese, e sopratutto il suo agente, hanno abituato i tifosi negli ultimi anni ad autentici colpi di scena. Fra sei mesi sapremo di più.

    L’umore dell’attaccante rossonero è estremamente variabile, basta una partita storta per scatenare le voci più disparate tramite la carta stampata. Negli ultimi mesi se ne sono accorti i fan milanisti, che a buon ragione vedono in Ibrahimovic quel calciatore fondamentale per le sorti del Milan in questa stagione. Una media-gol da far invidia anche allo scatenato Di Natale, capocannoniere di Serie A negli ultimi due anni. Qualche scricchiolio si era già avuto dopo la sconfitta allo Juventus Stadium contro la squadra di Antonio Conte, quando Allegri aveva parlato scherzosamente della cura maalox per lo svedese. Dopo quella gara Ibrahimovic e tutto il Milan era riuscito a risollevarsi andando a completare una grande rimonta ai danni proprio della Vecchia Signora, raggiunta pochi giorni prima di Natale.

    zlatan ibrahimovic | © GABRIEL BOUYS/AFP/Getty Images

    Il 2012 però non è iniziato sotto i buoni auspici. Prima la cocente sconfitta nel derby per opera dei cugini interisti, mercoledì sera il ko contro la Lazio di Edi Reja, che ha confermato la tendenza negativa negli scontri diretti contro le cosiddette “grandi”. Mino Raiola evidentemente sente tirare brutta aria, e contemporaneamente vorrebbe anche un adeguamento del contratto già faraonico che il suo assistito percepisce in rossonero, dopo un girone d’andata giocato a livelli altissimi, forse una delle migliori stagioni per quanto riguarda i gol messi a segno.

    Galliani non ha mai amato spendere follie, sopratutto negli ultimi anni quando il mercato rossonero ha conosciuto parole fino ad allora sconosciute, low cost, tirare la cinghia, parametro zero. Attualmente l’ingaggio di Ibra è da top-player, circa 10 milioni di euro netti all’anno, e ha un contratto in scadenza nel 2015. La politica economica del club di Via Turati non permette spese folli e un monte ingaggi sopra la media, ed è molto probabile che l’ad del Milan non verrà incontro alle richieste di Raiola.

    Un ritorno alla corte di Mourinho rappresenterebbe la soluzione più “facile” per Ibra. L’attaccante è sempre stato considerato dal vate di Setubal come uno dei migliori attaccanti al mondo, e il modulo del portoghese esalterebbe all’ennesima potenza la classe  dell’ex di Barcellona, Inter, Juve e Ajax. I soldi non sono un problema per le casse del Real Madrid, e neanche l’ingaggio rappresenta un ostacolo per il trasferimento dello svedese in Spagna.

    Fondamentale a questo punto la stagione del Milan. Qualora arrivasse il bis in campionato e un brillante cammino in Europa, Ibrahimovic resterebbe volentieri e Raiola desisterebbe dal creare tensioni fra il proprio assistito e i rossoneri, che l’hanno riportato ad alti livelli dopo aver trascorso una difficile stagione al Barca, e ridato il sorriso al calciatore. Se dovesse trattarsi di una stagione fallimentare, non è difficile ipotizzare un futuro lontano del bomber di Malmoe.