Tag: real madrid

  • Calciomercato estero, scambio Dzeko-Muller. Maicon verso il Chelsea

    Calciomercato estero, scambio Dzeko-Muller. Maicon verso il Chelsea

    Mentre in Italia il calciomercato stenta a decollare, almeno per quanto riguarda i colpi in entrata visto che in uscita andiamo d’amore e d’accordo con gli sceicchi, in Europa non badano a spese fin quando è possibile. Uno scambio alla pari (o quasi) rimbalza nelle ultime ore dalla stampa tedesca e vede come protagoniste il Manchester City e il Bayern Monaco. I tedeschi (soprattutto il tecnico Heynckes) non puntano più su Thomas Muller quindi per il nazionale tedesco quale soluzione migliore se non quella di cambiare squadra e paese emigrando in Premier League sponda City. I citizens dal canto loro godono di grande abbondanza in attacco ed Edin Dzeko, arrivato una stagione e mezza fa in Inghilterra, è pronto a ritornare nel campionato che l’ha lanciato: la Bundesliga.

    Scambio Dzeko-Muller –Sono queste le premesse di una trattativa che si sta per perfezionare sull’asse Monaco-Manchester, in particolare l’operazione prevede che Muller vada a Manchester portando con sé sei milioni di conguaglio in cambio del ritorno di Dzeko in Bundesliga.

    Edin Dzeko in azione © Alex Livesey/Getty Images

    L’attaccante bosniaco ha già giocato nel campionato tedesco con la maglia del Wolfsburg e per la precisione in tre stagioni e mezzo (dal 2007 al gennaio 2011) ha totalizzato 111 presenze e 66 gol, numeri impressionanti che avevano spinto Roberto Mancini a puntare su di lui.

    Le vie di mercato, si sa, sono infinite. Inoltre avere la strada libera ti permette di raggiungere l’obiettivo prima e al meglio. E’ questa la sintesi di due operazioni che potrebbero generarsi a breve. Infatti è sempre più insistente il pressing del Real Madrid su Branislav Ivanovic, difensore del Chelsea campione d’Europa. Lo stesso Ivanovic ha ammesso l’interesse della squadra di Mourinho anche se per adesso il difensore serbo sembra non pensarci più di tanto. Tattica o stato reale delle cose? In ogni caso è facile intuire che un eventuale passaggio di Ivanovic al Real lascerebbe campo libero ai blues nella corsa a Maicon, terzino destro dell’Inter stimato fortemente dall’attuale allenatore del Real ovvero Jose Mourinho (ex allenatore del Chelsea). Non solo le vie, anche gli intrecci sono infiniti.

  • Inter Lucas, Stramaccioni osserva

    Inter Lucas, Stramaccioni osserva

    Chiusi i primi colpi estivi con il riscatto di Guarin dal Porto e l’acquisto di Palacio dal Genoa, la dirigenza dell’Inter sta plasmando la nuova rosa da affidare ad Andrea Stramaccioni. Proprio il nuovo tecnico nerazzurro, dopo aver ufficialmente firmato il contratto che lo legherà per altri tre anni con il club interista, è stato avvisato nei giorni scorsi negli Stati Uniti per visionare di persona il big match tra Argentina e Brasile.

    Più che un viaggio di piacere, la presenza di Strama in America è da leggere come una reale intenzione del tecnico nerazzurro nel voler visionare con i propri occhi gli obiettivi più caldi per il prossimo mercato estivo interista. Lucas è il primo nome sulla lista dei desideri del club milanese, ma sul talentuoso giocatore brasiliano è piombato l’interesse fortissimo degli spagnoli del Real Madrid, che avrebbero deciso di scavalcare la concorrenza degli altri top club mondiali presentando all’entourage del giocatore un’offerta irrinunciabile.

    Lucas Moura © MIGUEL ROJO/AFP/Getty Images

    TRATTATIVA DIFFICILE – I rapporti tra l’Inter e il San Paolo sono buoni considerando come la trattativa per cercare di portare il calciatore carioca a Milano sia stata intavolata già dal mercato di gennaio nel viaggio in Brasile di Branca ma tutto questo non potrebbe bastare. La prima offerta nerazzurra vicina ai 25 milioni di euro è stata respinta al mittente, con lo stesso giocatore intenzionato a rimanere nel club paulista per giocarsi al meglio le sue carte per il mondiale brasiliano del 2014. Occhio perché come già anticipato in precedenza il Real Madrid dello Special one ha messo sul piatto un’offerta vicina ai 30 milioni di euro, cifra che taglierebbe (come già successo per il caso Lavezzi) l’Inter fuori dai giochi. Lo stesso Lucas in una recente intervista ha spianato la strada alla camiseta blanca, spiegando come il suo più grande sogno calcistico sia quello di vestire la maglia del Real Madrid. Il tutto dopo che la famiglia e lo stesso calciatore siano stati invitati da Mourinho a visitare gli impianti sportivi dei blancos.

    ALTERNATIVE – A questo punto dovessero arrivare anche le offerte inarrivabili del Chelsea di Abramovich, i nerazzurri sarebbero tagliati fuori dall’affare, e la conseguenza più logica sarebbe puntare forte su Sebastin Giovinco, con le ultime parole di Ausilio da leggere con attenzione per capire quanto la Formica Atomica sia vicina ai colori nerazzurri. Oltre ad aver visionato Lucas, Stramaccioni avrebbe messo gli occhi anche su altri due obiettivi ipotetici per il prossimo mercato: Oscar dell’Internacional, e  Paulinho centrocampista del Corinthians da tempo sul taccuino di Branca con un cartellino oneroso che sfiora già i 10 milioni.

    DEBUCHY – Per due brasiliani che potrebbero arrivare ce ne sono altri due che sicuramente saluteranno la Milano nerazzurra: Lucio e Maicon. Il centrale difensivo sta vagliando le offerte turche del Fenerbahçe, mentre Maicon in direzione Psg, Real o Manchester City potrebbe essere sostituito dal laterale francese del Lille, Mathieu Debuchy. Il terzino francese che piace molto ai vertici di mercato nerazzurri, ha una valutazione che sfiora gli 8 o 9 milioni di euro, cifra che dovrebbe essere ricavata proprio dalla cessione di Maicon.

  • Inter, Maicon verso il Real di Mourinho

    Inter, Maicon verso il Real di Mourinho

    Contratto che scade nel 2013 e nessuna intenzione di diminuire lo stipedio: questo il motivo per cui il difensore brasiliano non ha più stimoli per rinnovare il contratto con la società neroazzurra. Maicon potrebbe dunque approdare a Madrid dove i contatti tra Inter, gli spagnoli e con il manager del giocatore sono continui in questi giorni.

    Da una parte l’Inter lo vuole cedere subito onde evitare di perderlo a parametro zero la prossima estate, dall’altra il Real Madrid mette tutto nelle mani di Mourinho: al tecnico spetta infatti la decisione se acquistare o meno il suo ex atleta. Fosse per Maicon avrebbe già firmato: il difensore brasiliano ammette che gli piacerebbe moltissimo approdare nel Real, squadra che già nel 2010 si era interessata all’acquisto del giocatore.

    Maicon si trova all’Inter dal 2006: a Milano il brasiliano ha vinto praticamente tutto, Champions League e Coppa Intercontinentale comprese. La sua carriera è però cominciata nel campionato brasiliano dove indossava la maglia del Cruzeiro e dove aveva come compagno di squadra il ben noto Ronaldinho. Qui vince nel 2003 la Coppa del Brasile e il Campionato nazionale. Nel 2004 viene ceduto al Monaco dove gioca 75 partite realizzando ben 7 reti. Nel 2006 passa all’Inter per 6 milioni di euro dove percepisce 4 milioni all’anno.

    Maicon | © OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Con la Nazionale colleziona varie presenze: esordisce nella maggiore nel luglio 2003 contro il Messico mentre nel 2004 vince la Copa América. Nel 2005 si aggiudica la Confederations Cup battendo l’Argentina mentre non viene convocato per il campionato del mondo nel 2006. Con l’arrivo del CT Dunga torna però a vestire la maglia del Brasile e vince la FIFA Confederations Cup nel 2009.

    Sicuramente un buon acquisto per il CT del Real Madrid Mourinho che conosce bene le qualità del difensore neroazzurro; per il brasiliano il club di Milano potrebbe stilare una cifra tra i 12 e i 15 milioni di euro per il cartellino del calciatore. La storia dunque si ripete un’altra volta dopo il 2010, ma stavolta potrebbe avere un esito diverso.

  • Milan Nuri Sahin, Galliani ci riprova 12 mesi dopo

    Milan Nuri Sahin, Galliani ci riprova 12 mesi dopo

    Il calciomercato Milan incontra nella propria strada un nome nuovo. E’ Nuri Sahin , centrocampista turco del Real Madrid, ex stella del Borussia Dortmund di Jurgen Klopp. Secondo quanto riportato dai maggiori media sportivi, nella serata di ieri Adriano Galliani si sarebbe incontrato con il procuratore del giocatore, Reza Fazeli. Rispetto alla visita di Mancini definita di cortesia dall’ad rossonero, quello di ieri è stato un primo sondaggio da parte del Diavolo per scoprire se ci siano possibilità concrete di portare a Milano il Blancos. Una trattativa che vede protagonista anche l’Inter. Crediamo non ci voglia un mago per capire come il Milan non possa competere con i nerazzurri qualora si parlasse di una cessione definitiva. Discorso diverso per il prestito.

    nuri sahin | © Angel Martinez/Getty Images

    OPERAZIONE TURCA – Il tifoso rossonero rischia di trascorrere l’estate con la cartina geografica in mano. Fino a 24 ore fa si vedevano i grattaceli imponenti degli Stati Uniti. Dimenticati gli attici e la Grande Mela, ci si tuffa nel Black Sea, là dove potremmo recuperare alcuni frammenti del glorioso Impero Romano. La mezzaluna di Nuri Sahin inizia a salire nella sera milanese. Chissà se in una notte d’estate riuscirà a splendere sul Naviglio. Ad oggi è noto come l’amore per il Real Madrid non sia più lo stesso rispetto a dodici mesi fa, quando Mourinho era sbarcato in Germania con un assegno di 19 milioni di euro per il Dortmund. Infortuni in serie patiti all’ombra del Bernabeu, uno schema tattico che non rende giustizia alle sue qualità, 127′ minuti in Liga che gridano allo scandalo.

    GIOCHI PREZIOSI – In pochi in Spagna hanno intravisto quel giocatore che aveva stupito tutti con prestazioni superbe nel biennio ’09-10, ’10-11, venendo eletto anche miglior giocatore della Bundesliga nel 2011. Non è eresia affermare come Nuri Sahin possa essere insignito della medaglia al valore nell’impresa Klopp. Mancino naturale, Sahin fa dei passaggi la sua arma migliore. Tecnica elevatissima, quando calcia le sciabolate rischia di infrangere il copyright di Pirlo. Oltre ai passaggi, è famoso anche per le sue punizioni. Quando calcia da fuori area pare voglia passarla a uno spettatore in curva, invece il pallone termina in rete con una semplicità imbarazzante. Montolivo e Sahin insieme a centrocampo, nuova sinfonia per il Milan.

    VIDEO: QUALCHE GIOCATA DI NURI SAHIN 
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  • Real Madrid, Mourinho rinnova fino al 2016

    Real Madrid, Mourinho rinnova fino al 2016

    Il bello deve ancora venire. Verrebbe da dire questo all’annuncio dei Blancos di Spagna circa il rinnovo fino al 2016 dello Special One. Due anni che vanno ad aggiungersi al post 2014, data designata in precedenza come termine del lavoro di Mourinho all’interno del Real. Il portoghese ha convinto anche il tifoso più scettico riguardo la dote che porta con sé in ciascun club che allena: tituli. Un decennio fa era impegnato in Portogallo, dirimpettaio della terra iberica ma lontano anni luce dalla fama che ora può decantare in ogni Paese in cui risiede. Sia che si trovi a Oporto, in Inghilterra, in Italia, o in Spagna, Mou è da sempre riconosciuto come lo Special One. Dopo esser arrivato su una delle panchine più prestigiose d’Europa, il vate è pronto a cogliere il trionfo più importante.

    Non c’è due senza tre. Semplice proverbio, che va letto come tale, ma che ancora oggi è capace di rivestire una fetta concreta della realtà. Sono tanti i luoghi comuni che popolano il mondo del calcio, tra leggi non scritte e divinità non meglio precisate. Mourinho sta rincorrendo un sogno che ormai conosce alla perfezione sotto ogni suo aspetto. Oltre ad esserne protagonista, ne vuole diventare il primo regista. Nella sua bacheca personale può abbracciare due Champions. E la terza? Appunto.

    jose mourinho | © Denis Doyle/Getty Images

    Se lo chiamano Special One un motivo ci sarà. Chissà se Mourinho avrà letto “La solitudine dei numeri primi”. O meglio, se Paolo Giordano sia stato in qualche modo influenzato dalla cavalcata del portoghese. Disarmante, continua. Una Champions incredibile nel 2004 con il Porto. Lo sbarco in Inghilterra, dove forse ha superato alcune leggende come Cesare o l’ammiraglio Nelson. Altre sfide lo attendono in Italia, dove sbarca alla corte di Massimo Moratti. La prima conferenza diventa nel giro di poche ore un must. Forse non servivano le dimostrazioni pratiche per riconoscere come Mourinho non sia decisamente un pirla, ma il triplete nerazzurro del 2009 è in ogni caso a disposizione di chiunque voglia toccare la mano di Re Mida.

    Saluta Milano e l’Italia a modo suo, da vincente. Lo aspetta ulteriore gloria, fama Reale. Il primo anno è deludente per i suoi standard. Perde clamorosamente il duello con il Barca, sia in campionato che in Champions. In pochi si ricorderanno la vittoria in Copa del Rey, lui stesso forse non se ne ricorderà più in un prossimo futuro. La stagione successiva sarà invece la rivincita quasi perfetta. Il Nou Camp è espugnato, la Liga conquistata, Guardiola affondato. Tre vittorie in una sola notte. Niente male, se difronte si hanno i blaugrana. Il resto della storia è soltanto per gli amanti delle statistiche. Cento punti (record), 121 gol (record). La solitudine dei numeri primi, appunto.

  • Higuain alla Juventus, blitz di Paratici a Madrid

    Higuain alla Juventus, blitz di Paratici a Madrid

    Si dice che vincere aiuti a vincere e in casa Juventus dopo aver alzato al cielo lo scudetto 2012 alla fine di un cammino esaltante si è iniziato a pensare alla prossima stagione quando i bianconeri di Antonio Conte torneranno a giocare l’Uefa Champions League e di conseguenza gli impegni e gli sforzi fisici saranno ancora maggiori. L’intero organico bianconero dopo lo straordinario bagno di folla di domenica sera Torino è tornato a sudare in vista della finalissima di Coppa Italia in programma domenica sera a Roma contro il Napoli, un match che potrebbe suggellare la stagione mettendo la cosiddetta ciliegina sulla torta e segnare indelebilmente la storia della Juventus del dopo Calciopoli.

    All’Olimpico saluterà Alessandro Del Piero e la società deve in qualche modo placare la rabbia e la delusione dei tifosi che a più riprese hanno manifestato la rabbia per la decisione presa dal presidente Andrea Agnelli.

    Gonzalo Higuain alla Juventus? | ©CESAR MANSO/AFP/GettyImages
    L’unico modo per consolare i tifosi è dunque disegnare un calciomercato da protagonista migliorando la squadra con quei elementi di spessore che servono a Conte per completare l’organico e lottare su più fronti. Il tallone d’Achille della stagione bianconera, se cosi può esser definito visto i risultati conseguiti, è stato l’attacco dove spesso si è sentita l’assenza di un cecchino d’area di rigore capace di trasformare in gol l’enorme mole di gioco di Pirlo e compagni. Un top player in attacco che per gli addetti ai lavori doveva corrispondere al nome di Van Persie in scadenza di contratto tra dodici mesi con l’Arsenal e per il quale la Juventus in questi mesi ha fatto più di un tentativo.

    Ieri sera però un clamorosa novità. Il braccio destro di Beppe Marotta, Fabio Paratici, è volato a Madrid per incontrare gli agenti di Gonzalo Higuain, lanciando subito in rete il tormentone “Higuain alla Juventus”. La società bianconera ha usato la serata madrilena per capire la volontà del Pipita di trasferirsi a Torino, proponendogli il ruolo di top player per l’attacco di Conte prima di incontrare i dirigenti del Real Madrid per trattare la cessione. La trattativa sarà comunque lunga e piena di difficoltà ma sicuramente di Higuain alla Juventus ne sentiremo ancora parlare.

  • Rottura Ibrahimovic – Milan? La società smentisce

    Rottura Ibrahimovic – Milan? La società smentisce

    “Ibra ha dichiarato che resta al Milan”. Queste le parole pronunciate ieri da Massimiliano Allegri. Notizia dell’ultima ora: il tecnico del Milan e Adriano Galliani avrebbero chiesto al presidente Berlusconi di poter cedere il campione svedese. Infatti Zlatan Ibrahimovic, secondo ANSA, non si parlerebbe più con il tecnico livornese e sarebbe al centro di continui dissidi all’interno dello spogliatoio rossonero. Arriva subito la smentita della società attraverso una nota apparsa sul sito ufficiale: “Il Milan, attraverso l’ufficio comunicazione, smentisce la notizia secondo cui ci sarebbe incompatibilita’ fra Zlatan Ibrahimovic e l’allenatore Massimiliano Allegri perche’ destituita di ogni fondamento e non vera”.

    ADDIO IBRA?  – Nonostante la smentita repentina della società rossonera in merito alla possibile cessione di Zlatan Ibrahimovic, non possiamo escludere che lo svedese lasci Milano. Innanzitutto la storia ci insegna che Ibra difficilmente resta più di 2-3 anni nello stesso club vedi Ajax, Juventus, Inter, Barcellona. In effetti 2 stagioni al Milan potrebbero anche bastargli soprattutto se si pensa allo stato d’animo dello svedese. Il numero 11 del Milan non ha mai segnato come quest’anno(28reti in campionato) eppure si ritrova con zero titoli, verdetto difficile da mandare giù per un giocatore che negli ultimi 10 anni ha vinto sempre il titolo nazionale in qualsiasi squadra abbia giocato. Inoltre il progetto Milan non sembra più stuzzicare le fantasie dell’ex barça ed ecco allora possibile una sua imminente partenza. Perchè? L’attaccante della Svezia ha superato i 30 anni e con i  2-3 anni che gli restano per giocare ad alti livelli vorrebbe coronare il suo sogno, o per meglio dire la sua “ossessione”: vincere la Champions League.

    Zlatan Ibrahimovic © Claudio Villa/Getty Images

    DOVE ANDARE? – Restare al Milan significherebbe dire addio a questo obiettivo, mentre andare a giocare al Manchester City dove Roberto Mancini lo aspetta a braccia aperte o andare al Real Madrid di Mourinho, suo ex allenatore all’Inter, potrebbero essere le giuste mete per giocarsi le proprie carte da protagonista anche nell’Europa che conta. Il Milan con una sua cessione perderebbe tanto ma risparmierebbe altrettanto e aspetto da non trascurare è che il Manchester City ha 3 carte giuste per far vacillare Galliani ovvero Carlitos Tevez, Mario Balotelli e i soldi dello sceicco Mansour se a questo aggiungiamo la stima che il Mancio ha per Ibra possiamo cominciare a credere che non sia un’ipotesi impossibile.

  • Ibrahimovic, veleno sul Milan “Stagione fallimentare”

    Ibrahimovic, veleno sul Milan “Stagione fallimentare”

    Il day after in casa Milan non è proprio dei più piacevoli. Non bastasse la sconfitta nel derby, ad affossare gli animi del Diavolo c’ha pensato la Juventus con la conquista dello scudetto. L’amarezza è palpabile nelle parole di Allegri, che dopo la frenata dei bianconeri nell’ultima giornata aveva sperato di poter portare la lotta per il tricolore fino al 13 maggio. La storia ha scritto un altro finale, ben diverso da quello che i tifosi del Milan si aspettavano. Una stagione chiusa con zeru tituli, volendo richiamare il fantasma del Mourinho nerazzurro. E’ stata l’Inter a condannare i rossoneri, la Juventus a vincere il titolo. A ciò si aggiunge la bomba ad orologeria firmata Ibrahimovic: “stagione fallimentare”.

    ARIA D’ADDIO – Ieri sera lo svedese è stato l’ultimo ad arrendersi. Con la sua doppietta aveva riportato a galla il Milan, tenendo aperto il discorso scudetto. Nel giro di pochi minuti però la situazione si è rovesciata e ora il capocannoniere della Serie A deve fare i conti con un anno a bocca asciutta. Qualcosa di inimmaginabile per lo svedese, che non meno di due anni fa aveva dichiarato di voler vincere tutto con il club di Via Turati. Sono arrivati scudetto e supercoppa italiana, due trofei in 24 mesi. Bottino magro per l’Ibra pensiero, che ora non è più sicuro di rimanere a Milano.

    zlatan ibrahimovic | © GIUSEPPE CACACE/AFP/GettyImages

    Questa mattina il quotidiano svedese AftonBladet ha riportato le dichiarazioni di fuoco della punta milanista: “voglio vincere e tutto dipende da cosa vuole il Milan. Non ho dubbi su di me, ma non so cosa vogliono fare loro”. Testo e musica di Zlatan Ibrahimovic.

    TRADIZIONE CANCELLATA – L’ultima volta che non vinse lo scudetto era il lontano 2002-2003, quando ancora calcava i campi dell’Eredivisie indossando la maglia dell’Ajax. Dalla stagione 2003-2004 fino ad oggi Ibra aveva fatto centro per 8 volte consecutive, riscrivendo così la storia di Ajax, Juventus, Inter, Barcellona e lo stesso Milan. Quest’anno la fermata in attesa. Lo svedese è sceso dal pullman tricolore. Difficilmente resterà a piedi nei prossimi 12 mesi. Un nuovo autobus è pronto a prenderlo. Se parli ancora italiano è difficile dirlo. Possiamo immaginare però che l’autista sia portoghese e che lo conosca già molto bene. Madrid non è una semplice tappa turistica, non quando sul pullman ci sono due personaggi come Mou e Ibra.

  • Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Le lacrime,  gli applausi, i cori, i ricordi ,c’è tutto nel saluto dell’intero Camp Nou nell’”addio Guardiola day. Stadio esaurito, 99.000 spettatori pronti a rendere omaggio al tecnico dai 13 trofei vinti con supremazia assoluta.  BarcellonaEspanyol è solo la cornice di questo grande giorno, i blaugrana salutano la storia, l’uomo del “tiki-taca”, il tecnico dei record, l’ allenatore che ha rivoluzionato l’approccio al calcio.

    Finisce fra gli applausi quindi, lo staordinario ciclo di Pep Guardiola sulla panchina del Barcellona. Come non apprezzare un allenatore di questa entità. Il modo con cui ha rivoluzionato l’ idea di calcio, il modo con cui ha manifestato la netta supremazia in questi anni, il modo con cui ha saputo dare meriti agli avversari anche quando questi magari non lo meritavano. Mai una parola fuori posto, mai un comportamento fuori dalle righe, Guardiola ha insegnato a tutto il panorama calcistico e sportivo il senso civico e etico del mondo del calcio. Anche i giocatori del Barcellona hanno voluto rendere omaggio al proprio’allenatore, festeggiandolo sul campo e dedicandogli un girotondo a centrocampo con staff e dirigenza. Lacrime d’ addio, ma allo stesso tempo lacrime di gioia per aver condiviso un capitolo che rimarrà scritto sia nella storia blaugrana, sia in quello dell’ intero panorama calcistico internazionale.

    Pep Guardiola © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Il tecnico catalano visibilmente provato dall’affetto dell’intero Camp Nou ha così commentato: “Non mi perderete mai tutto questo durerà una vita, me lo porterò sempre dietro. La vita mi ha fatto un bel regalo”. Non ci rimane altro che unirci agli applausi e sperare che questo sia solo un arrivederci. Per la cronaca, la partita è terminata 4-0 in favore dei blaugrana con l’ennesimo show stagionale di Lionel Messi, giunto a quota 50 reti nella Liga. Altro record per il fuoriclasse argentino dunque.

    Tutt’altro spettacolo ha offerto la sfida tra Granada e Real Madrid. Al termine della gara gli animi si sono surriscaldati. I giocatori del Granada, sostenuti dai propri tifosi, hanno preso di mira l’arbitro, reo  di aver assegnato un rigore al Real Madrid inesistente, consegnado così il 2-1 finale agli uomini di Mourinho.

    I giocatori del Granada hanno circondato il direttore di gara Clos Gomez. Nella mischia si è fatto strada Dani Benitez, il quale  è riuscito a lanciare una bottiglia verso l’arbitro colpendolo al viso. Ora la squadra di Pozzo, rischia grosso. Si attendono  tremende sanzioni sia per il club,che per il giocatore.

    Addio Guardiola, il tributo del Camp Nou Video Youtube
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    Video bottiglia in testa all’arbitro in Granada Real Madrid
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  • Van Persie, futuro incerto. Rinnovo o addio?

    Van Persie, futuro incerto. Rinnovo o addio?

    Robin Van Persie dichiara pubblicamente il suo amore per l’Arsenal. E fin qui nulla di strano, considerati gli 8 anni trascorsi a Londra dall’olandese, dopo l’esperienza in Eredivisie con il Feyenoord. Amore eterno per i Gunners, senza precludersi però un ultima avventura calcistica di primo piano. Parole che suonano come un addio, riferimenti a ex beniamini della tifoseria londinese (Pires ndr) che oltre all’Arsenal hanno voluto provare esperienze diverse. Segnali che giungono al termine di una stagione nella quale gli uomini di Arsene Wenger hanno deluso le aspettative di inizio anno, uscendo dopo pochi mesi dalla lotta per lo scudetto e venendo eliminati dalla Champions già agli ottavi. Ad aspettare il 28 enne olandese c’è praticamente mezza Europa, tra cui anche la Juve.

    THE END?Qualsiasi cosa dovesse succedere nella mia carriera, sarò sempre un Gunners. Parole pronunciate dal fuoriclasse dell’Arsenal durante la premiazione che l’ha visto protagonista come miglior giocatore della Premier di quest’anno (attualmente è primo nella classifica marcatori con 28 reti). Si potrebbe leggere questa frase in qualunque modo, però la situazione contingente favorisce poche strade di interpretazione. Dopo 8 anni forse gli stimoli per Van Persie non sono più quelli di un tempo, anche perché il progetto di Wenger è miseramente fallito. L’olandese vuole una sfida nuova, un club che possa permettergli di vincere quello che in questi anni a Londra non è riuscito a portare a casa.

    robin van persie | © PAUL ELLIS/AFP/GettyImages

    JUVE – La società che maggiormente ha messo nel mirino il capocannoniere della Premier è la Juventus di Antonio Conte. La coppia Marotta e Paratici ha da tempo il nome dell’olandese sul proprio taccuino. Non meno di due settimane fa il Daily Mirror aveva riferito di un incontro tra l’entourage di Van Persie e il direttore sportivo bianconero Paratici, segno tangibile della volontà bianconera di non lasciare nulla di intentato per assicurarsi la firma dell’attaccante. Dopo le dichiarazioni di oggi, è verosimile che la Juventus aumenti i propri sforzi per regalare ai tifosi il grande colpo del mercato estivo.

    ALTRE PISTE – Oltre alla Juventus, nell’ultimo periodo hanno mostrato grande interesse nei confronti del calciatore anche gli sceicchi del Manchester City e il Real Madrid di Mourinho, senza dimenticare il Milan, che attraverso la figura dell’amministratore delegato Galliani ha da sempre apprezzato il talento dell’orange. Il tempo per l’Arsenal ormai stringe. E’ inevitabile che una decisione debba essere presa entro quest’estate, visto che il contratto di Van Persie scade nel 2013. Lo stesso olandese ha chiarito come a fine stagione si incontrerà con Wenger per discutere sul suo futuro. Alla finestra c’è l’addio?