Tag: real madrid

  • Real Madrid-Barcellona 2-1, la rivincita di Mourinho e Ronaldo

    Real Madrid-Barcellona 2-1, la rivincita di Mourinho e Ronaldo

    Qualcosa è cambiato ieri in Spagna. Non perché Real Madrid-Barcellona è terminata 2-1 in favore delle merengues che si sono aggiudicate così la Supercoppa. E’ cambiato il rapporto di forza tra le due formazioni. Negli ultimi 4 anni (e forse più) mai i Blancos aveva dettato legge in campo contro i blaugrana come ieri sera al Bernabeu. Un primo tempo da sogno, avanti 2-0 quando non era ancora scoccato il 20′ minuto di gara. L’andata del Clasico forse aveva dato spazio a giudizi troppo affrettati. E forse è presto anche per parlare di un Barca diverso rispetto a quello costruito da Guardiola perché una partita singola non può e non deve essere pretesto di un’analisi definitiva. Certo è che Tito, nonostante sia stato suo vice per cinque anni (compresa l’avventura nel Barcellona B), non è come Pep.

    Cosa è mancato al Barcellona Una delle armi letali del Barca, ciò che più rendevano la squadra catalana una fuoriserie, era quella di riuscire a giocare nello spazio di 30 metri. Una (ac)cortezzache garantiva il pressing furioso degli uomini vestiti in blaugrana ed un fraseggio impressionante, reso semplice e perfetto dalla distanza pressoché minima che il pallone doveva percorrere ogni volta per cambiare padrone. Il Barcellona del Camp Nou invece è stata una squadra lunga, cosa che nel recente passato succedeva di rado, specialmente se il match metteva in palio un trofeo. E non lasciatevi ingannare dal fatto che i ragazzi di Tito abbiano giocato in 10 uomini per colpa dell’espulsione di Adriano al 30′ del primo tempo. Il tabellino del Bernabeu segnava già 2-0 per le merengues.

    gonzalo higuain | ©David Ramos/Getty Images

    Real super Non è stata una vigilia semplice per Mourinho. Mai al vate di Setubal era capitato di restare a secco di vittorie dopo 3 partite consecutive. In più dalla Spagna giungevano voci non rassicuranti in merito alla situazione dello spogliatoio madrileno, con Ramos e Casillas a recitare la parte di ribelli contro gli strilli del tecnico portoghese all’indomani della sconfitta rimediata sul campo del Getafe lo scorso fine settimana. Come si è detto un Real super, incontenibile durante la prima frazione di gioco, cinico e spietato nel capitalizzare al meglio gli errori insoliti della difesa ospite (Mascherano su tutti). I gol sono arrivati dal Pepita Higuain e Cristiano Ronaldo. Il fuoriclasse portoghese si è resto protagonista di un gol eccezionale, da playstation, grazie sopratutto all’incredibile controllo di tacco col quale si è bevuto Piquè prima di insaccare il 2-0.

    Messi non basta Stavolta il Pallone d’oro esce sconfitto. Inutile il sesto gol stagionale in quattro partite fin qui disputate, una punizione telecomandata da 25 metri che aveva riacceso le speranze blaugrana al termine del primo tempo. Messi raggiunge quota 15 gol in tutti i Clasici fin qui disputati, affiancando Raul e mettendo nel mirino Di Stefano (primo con 18 reti).

    Il tabellino di Real Madrid-Barcellona 2-1
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Ramos, Pepe, Marcelo, Xabi Alonso, Khedira, Di Maria (78′ Callejon s.v.), Ozil (83′ Modric), Ronaldo, Higuain (81′ Benzema).  Allenatore: Jose Mourinho.
    Barcellona (4-3-3): Valdes, Adriano, Mascherano, Piquè, Jordi Alba, Xavi, Busquets (75′ Song), Iniesta, Sanchez (32′ Montoya), Messi, Pedro (81′ Tello). Allenatore: Tito Vilanova.

    Gli highlights della partita
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  • Real Madrid-Barcellona, Clasico da vincere per Mourinho

    Real Madrid-Barcellona, Clasico da vincere per Mourinho

    Stasera al Bernabeu si gioca il ritorno della Supercoppa di Spagna Real Madrid-Barcellona. Sette giorni fa al Camp Nou i blaugrana vinsero per 3-2 grazie alla prova superlativa di Iniesta. Sette giorni dopo il Clasico vale molto più di quanto non dica il calendario. Da una parte c’è una squadra non più guidata dal tecnico che l’ha resa quell’armata invincibile, ma riesce ugualmente a mantenere i suoi canoni di bellezza assoluta. Dall’altra invece c’è un Real ferito. Con la Liga appena cominciata sono già 5 i punti che separano le merengues dai catalani. La sconfitta contro il Getafe ha evidenziato un Mourinho particolarmente nervoso, una rarità considerando le abitudini del portoghese. Vincere la Supercoppa significherebbe togliersi da una pericolosa empasse. Perderla invece rafforzerebbe la leadership di Tito Vilanova all’interno del clan blaugrana con il rischio di vivere una stagione già segnata. Ma forse è troppo presto per dirlo, in fondo non è ancora arrivato il mese di settembre.

    Dentro Di MariaE’ questa la novità più sostanziale dell’undici di Mourinho rispetto alla gara d’andata. L’argentino prende il posto di Callejon posizionandosi sulla fascia destra. Al centro dell’attacco Higuain continua ad essere preferito a Benzema. Il nuovo arrivato Modric partirà dalla panchina, visto e considerato come Ozil sia tutt’ora il titolare indiscusso nel ruolo di trequartista, e che difficilmente il vate di Setubal deciderà di privarsi di Xabi Alonso in cabina di regia. In difesa importante rientro di Pepe al fianco di Ramos, con Coentrao confermato dal primo minuto al posto del brasiliano Marcelo.

    jose mourinho | ©Gonzalo Arroyo/Getty Images

    Tito e il primo trofeo Alzare un trofeo al Bernabeu non è da tutti, farlo con il Barcellona poi è un qualcosa di irripetibile. La Supercoppa di Spagna può essere per Tito Vilanova il primo trofeo da allenatore, dopo averne vinto 14 come vice di Guardiola. L’erede di Pep mantiene l’undici invariato rispetto al vittorioso match del Camp Nou, con la sola variabile di Jordi Alba a sinistra che rimpiazzerà Adriano. In attacco Tito prosegue con il trio Messi-Sanchez-Pedro, lasciando in panchina David Villa e il giovane talentuoso Tello.

    Le probabili formazioni di Real Madrid-Barcellona
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Pepe, Ramos, Coentrao, Xabi Alonso, Khedira, Ozil, Ronaldo, Di Maria, Higuain.
    A disposizione: Adan, Marcelo, Albiol, Diarra, Callejon, Modric, Benzema. Allenatore: Jose Mourinho.
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes, Dani Alvez, Piquè, Mascherano, Jordi Alba, Iniesta, Xavi, Busquets, Pedro, Messi, Sanchez.
    A disposizione: Pinto, Adriano, Puyol, Song, Fabregas, Tello, David Villa.

  • Sorteggio Champions League 2012-2013: le quattro fasce complete

    Sorteggio Champions League 2012-2013: le quattro fasce complete

    Quasi tutto pronto per il sorteggio Champions League edizione 2012-2013. Nella notte si conosceranno le ultime cinque squadre che avranno accesso alla prossima Coppa Campioni e si potranno già ipotizzare le fasce di appartenenza di ciascuna squadra. Oltre all’Udinese, salutano il sogno europeo anche gli israeliani dell’Hapoel che tra le mura casalinghe non vanno oltre l’1-1 contro il Bate Borisov (all’andata terminò 2-0 in favore dei bulgari). In Belgio invece abbiamo assistito alla rimonta non proprio impossibile dell’Anderlecht contro i ciprioti del Limassol, vittoriosi sette giorni fa per 2-1. Si qualifica anche la Dinamo Zagabria che batte il Maribor a domicilio, confermando il 2-1 dell’andata in Croazia. Tutto facile infine per il Malaga: dopo il successo per 2-0 in casa, gli spagnoli impattano sullo 0-0 in Grecia contro il Pana.

    Le partite di oggi E’ una mission impossible quella che attende i tedeschi del Monchengladbach, sconfitti in casa all’andata per 3-1 dalla Dynamo Kiev. Difficile ipotizzare una vittoria per 3-0 dei teutonici. Rischia tanto anche il Basilea, che in Svizzera sette giorni fa aveva perso 2-1 contro i rumeni del Cluj. Qualificazione piuttosto complicata per un altra squadra che soltanto due anni fa si laureò campione di Francia: il Lille dovrà per forza di cose battere il Copenaghen con almeno due gol di scarto (all’andata terminò 1-0 in favore dei padroni di casa danesi). C’è poi il match apertissimo tra Fenerbache e Spartak Mosca, con il parziale che vede lievemente in vantaggio i russi (2-1) ma che i turchi faranno di tutto per rovesciare tra le mura amiche dello stadio Saraçoglu. Il Celtic invece non dovrebbe avere particolari problemi a sbarazzarsi dell’Helsingborg, dopo la vittoria per 2-0 nella trasferta svedese di una settimana fa.

    gianluigi buffon | ©Valerio Pennicino/Getty Images

    Risultati Preliminari Champions League 28-08-2012
    Hapoel-Bate (68) 1-1
    Anderlecht (41) – Limassol 2-0
    Udinese-Braga (29) 5-6 d.c.r.
    Maribor-Dinamo Zagabria (82) 0-1
    Panathinaikos-Malaga (nd) 0-0

    Le partite di oggi 29-08-2012
    Fenerbache (53) – Spartak Mosca (46) 1-1
    Dynamo Kiev (31) – Borussia Monchengladbach (n.d.) 1-2
    Celtic (63) – Helsingborg (128) 2-0
    Cluj (101) – Basilea (38) 1-0
    Lille (59) – Copenaghen (44) 2-0

    La prima fascia
    Le otto regine si conoscono ormai da tempo. Ricordiamole un’altra volta: Barcellona, Manchester United, Chelsea, Bayern Monaco, Real Madrid, Arsenal, Porto, Milan.

    La seconda fascia
    Anche qui i giochi sono ormai fatti. Grazie al successo di ieri contro l’Udinese, i portoghesi del Braga si sono aggiudicati di diritto l’appartenenza alla seconda fascia. Potrebbe essere clamorosamente retrocessa nella fascia inferiore l’Ajax, dal momento che i lancieri devono sperare nella sconfitta della Dynamo Kiev contro il Monchengladbach (all’andata gli ucraini vinsero 3-1 in Germania). Le altre squadre sono: Valencia, Benfica, Shakhtar, Zenit, Schalke 04, Manchester City e Braga.

    La terza fascia
    In terza fascia ritroviamo l’altra italiana di quest’anno, la Juventus, appena dietro l’Anderlecht. Qualora dovessero riuscire nella rimonta, sarebbero in terza fascia anche gli svizzeri del Basilea. Insieme alla Juve ci saranno con matematica certezza i francesi del Paris Saint Germain. Il match tra Fenerbache e Spartak decreterà la 4-5 squadra della terza fascia.  Anche la vincente tra Lille e Copenaghen entrerà a far parte della stessa fascia di appartenenza della Juve. Nessun problema invece per il Galatasaray. Continua a sperare invece il Celtic, dal momento che se il Cluj eliminerà il Basilea automaticamente gli scozzesi sarebbero in terza fascia.

    La quarta fascia
    Giochi quasi fatti anche per l’ultima fascia. Ci saranno Borussia, Bate Borisov, Dinamo Zagabria, Montpellier, Nordsjelland, Malaga, Olympiakos e una tra Celtic e Cluj.

    Sorteggi Champions League le quattro fasce

    Sorteggio Champions League 2012-2013 le 4 fasce

  • Barcellona-Real Madrid 3-2, Iniesta super

    Barcellona-Real Madrid 3-2, Iniesta super

    Mas que match. Che spettacolo ieri sera al Camp Nou, dove una folla di 91 mila spettatori ha assistito ad un Clasico memorabile. Barcellona-Real Madrid, l’andata della Supercoppa di Spagna, ha saputo raccontare l’essenza del calcio. Vincono i blaugrana di Tito Vilanova, bravo a ridare l’antica anima ai ragazzi orfani di Pep Guardiola. Un incontro di rara bellezza, terminato sul punteggio di 3-2. Il Real Madrid non affonda, segna due gol nel tempio catalano, ma la sensazione è quella di un Barca capace al ritorno di confermarsi superiore ai Blancos. Da sottolineare la prova stratosferica di Iniesta. In 90′ minuti il numero 8 blaugrana ha dipinto un capolavoro unico, proprio difronte al buon Mou. In fondo Barcellona-Real Madrid è anche la metafora della solitudine dei numeri primi.

    E’ e sarà un Barca leggermente diverso, ugualmente implacabile sul lato possesso palla, ma che ora non si vergogna dei lanci lunghi (vedi pareggio Pedro al 56′), senza sfociare sia chiaro nel canovaccio di sonettiana memoria. Sugli esterni non più centrocampisti ma esterni veri (Sanchez-Pedro), con la fantasia al 100% riportata nella zona centrale del campo (Xavi-Iniesta), una difesa a tre tornata in soffitta, e una freccia in più sulla corsia di sinistra (Jordi Alba). Et voilà, il Barcellona di sempre.

    lionel messi | ©LLUIS GENE/AFP/GettyImages

    Se da una parte c’è il solito Barca, dall’altra c’è il solito Ronaldo. D’accordo, il duello con Messi è terminato in parità (1 gol a testa), la differenza in campo però è stata abissale. Un solo tiro in porta per il portoghese, quello del vantaggio-beffa iniziale (colpo di testa su corner), con il Pallone d’Oro che risponde presente 15 minuti più tardi, realizzando il provvisorio 2-1. Ci vorrà un Real e un CR7 in versione Camp Nou aprile 2012 affinché i tifosi possano sperare nella rimonta fra 6 giorni al Bernabeu.

    Oltre a Iniesta, il Clasico di ieri ha avuto come protagonisti assoluti Casillas e Valdes. C’è il primo che toglie dalla rete il pallone del potenziale 4-1 blaugrana, e c’è l’altro che regala a Di Maria il gol del 3-2 tenendo così in vita l’undici di Mourinho in vista del match di ritorno.

    Da due giorni il vate di Setubal ha messo saggiamente le mani avanti sull’esito della Supercoppa, come se avesse già vaticinato la sconfitta dei suoi uomini, dimostrando ancora una volta di essere un passo avanti rispetto ai suoi colleghi. In ogni caso tutto questo interessa relativamente al Polifemo Tito, accecato da Mou lo scorso anno. C’è una tradizione importante da rispettare, un trofeo da regalare idealmente a Guardiola, passaggio di consegne perfetto tra il vecchio e il nuovo, sebbene sia più opportuno rovesciare la prospettiva.

    Il tabellino di Barcellona-Real Madrid 3-2 (andata della Supercoppa di Spagna 2012)
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes, Dani Alves, Pique, Mascherano, Adriano, Xavi (83′ Fabregas), Busquets, Iniesta, Pedro (86′ Alba), Messi, Sanchez (73′ Tello). Allenatore: Tito Vilanova.
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Albiol, Ramos, Coentrao, Khedira, Xabi Alonso, Callejon (65′ Di Maria), Ozil (81′ Marcelo), Cristiano Ronaldo, Benzema (60′ Higuain). Allenatore: Jose Mourinho.

    IL VIDEO DI BARCELLONA-REAL MADRID 3-2
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  • Barcellona-Real Madrid, prima sfida tra Tito e Mourinho

    Barcellona-Real Madrid, prima sfida tra Tito e Mourinho

    Il primo Clasico della stagione è arrivato. Al Camp Nou stasera si gioca l’andata della Supercoppa di Spagna, Barcellona-Real Madrid. Grande l’attesa per quella che è considerata come mas que match. Non a casa si affrontano non solo le due squadre più forti del Paese iberico, ma anche d’Europa (e verosimilmente del globo). Qualche cambiamento c’è stato, sopratutto in terra catalana. La leggenda di Pep Guardiola è appunto leggenda e non più realtà concreta. Al suo posto il vice Tito, il quale non pare esser imparentato con l’omonimo imperatore di Roma, sebbene la distanza geografica faccia presupporre il contrario. Mourinho è il solito Mourinho, lui non cambierà mai. Anzi no. Non è più Special, da pochi giorni è Unico, per sua stessa ammissione.

    Tito Vilanova ha riportato il Barcellona alle origini, liberandolo dai ghirigori tattici dell’ultimo Guardiola. Nella prima partita ufficiale della stagione, i blaugrana hanno battuto 5-1 la Real Sociedad, spendendo energie fisiche prossime allo zero. In difesa ci sarà la coppia Puyol-Pique, con Dani Alves a destra e il nuovo acquisto Jordi Alba a sinistra. Il modulo storico (4-3-3) presenta gli stessi interpreti anche a centrocampo: Sergi Busquets davanti alla difesa con Xavi e Iniesta insieme. Sugli esterni Sanchezdovrebbe giocare dal primo minuto a sinistra, mentre a destra agirà Pedro. Al centro dell’attacco non può mancare Messi, autore di una doppietta sabato scorso.

    tito vilanova | ©LLUIS GENE/AFP/GettyImages

    Il Real è identico a quello della scorsa stagione. Qualcosa potrebbe cambiare soltanto negli ultimi giorni di calciomercato, quando verrà definitivamente deciso il futuro di Kaka da una parte e quello di Modric dall’altra. Nel frattempo Sahin si è trasferito in prestito all’Arsenal. Il capitano Casillas in porta quindi, con Albiol e Ramos coppia centrale e Arbeloa-Coentrao terzini. Nel 4-2-3-1 del tecnico portoghese la cerniera di centrocampo sarà composta da Xabi Alonso e Khedira. Sulla linea dei trequartisti invece Ozil agirà ancora in posizione centrale, con Di Maria e Ronaldo larghi sulle fasce. Come nella prima giornata della Liga la maglia per l’attacco è stata assegnata al Pipita Higuain.

    LE PROBABILI FORMAZIONI DI BARCELLONA-REAL (andata Supercoppa di Spagna 2012)
    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes, Dani Alves, Pique, Puyol, Jordi Alba, Xavi, Iniesta, Sergio Busquets, Pedro, Sanchez, Messi.
    A disposizione: Pinto, Mascherano, Adriano, Song, Fabregas, Tello, David Villa. Allenatore: Tito Vilanova.
    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas, Arbeloa, Albiol, Ramos, Coentrao, Xabi Alonso, Khedira, Di Maria, Ozil, Ronaldo, Higuain.
    A disposizione: Adan, Varane, Marcelo, Diarra, Granero, Callejon, Benzema. Allenatore: Mourinho.

  • Inter: Maicon in lista Europa League, reintegro o strategia?

    Inter: Maicon in lista Europa League, reintegro o strategia?

    Come nella migliore partita di poker, l’Inter mischia e ‘nasconde’ bene le proprie carte, inserendo nuovamente nella lista per il match utile ai preliminari di Europa League il suo terzino destro Maicon. Dopo aver di fatto epurato dalla prima squadra giocatori come Julio Cesar e Pazzini, finiti assolutamente fuori da ogni logica progettuale futura, in attesa di un’offerta decente per il secondo e di una probabile rescissione per il primo, il destino di Maicon inizia a diventare sempre più oscuro. Da prima pedina sacrificabile, e assoluto uomo mercato nerazzurro per fare cassa, con le sirene madrilene sempre pronte a suonare, a calciatore da reintegrare il prima possibile, considerando la penuria di offerte valide, e l’assoluta mancanza di un giocatore in grado di sostituirlo egregiamente. Jonathan docet. Gli interessi di Chelsea e Real Madrid vanno scemando ogni giorno che passa, con l’Inter che ha deciso di non privarsi di un elemento ancora valido, nonostante le trentuno primavere sulle spalle per una cifra non inferiore agli 8 milioni di euro.

    Maicon Douglas © Marco Luzzani Getty Images Sport
    L’inserimento nella lista dei giocatori disponibili in Europa League potrebbe rappresentare a questo punto una duplice valenza di significati. Prima ipotesi: Stramaccioni dopo la pessima figura contro l’Hajduk Spalato, avrà certamente capito come sulla fascia destra manchi un’alternativa valida al brasiliano, e considerando come le casse nerazzurre siano quasi chiuse, potrebbe optare con il placet di Moratti e Branca per il reintegro a pieno titolo di Maicon nel nuovo progetto nerazzurro. In questo caso le passate esclusioni per entrambi i match di Europa League potrebbero essere lette come una non ottimale condizione fisica del calciatore, e non come sta capitando a Julio Cesar e Pazzini, esclusi dalle liste e dalla rosa con l’assoluta priorità di vendere il loro cartellino sul mercato. A questo punto Maicon potrebbe realmente scendere in campo nel match del playoff di Europa League che vedrà l’Inter affrontare il Vaslui. Seconda ipotesi: la dirigenza nerazzurra conosce benissimo il reale valore di Maicon, e non vorrebbe privarsene senza fare cassa, (nonostante solo il taglio del suo ingaggio sarebbe una mano dal cielo per le casse nerazzurre) così inserendo il brasiliano nella lista dei disponibili per l’Europa League potrebbe bluffare, in attesa dell’offerta valida dello Special One. È cosa nota come Mourinho calcisticamente parlando sia innamorato di Maicon, mentre Perez non ami ingaggiare giocatori oltre una certa soglia di età. Da qui il punto di stallo che non fa decollare la trattativa, lasciando scontenti l’Inter, Mourinho e lo stesso Maicon.

    In attesa di capire quali siano le reali intenzioni dell’Inter (e dello stesso giocatore che di fatto non ha mai espresso chiaramente la volontà di cambiare aria) Maicon continua ad allenarsi per farsi trovare pronto, sia in maglia nerazzurra che in camiseta blanca.

  • Crollo Milan, il Real è di un altro pianeta

    Crollo Milan, il Real è di un altro pianeta

    Giornata in chiaroscuro quella di ieri per i tifosi del Milan. Se da una parte l’avvio sembrava essere piuttosto incoraggiante dopo l’annuncio ufficiale dell’acquisizione in prestito del forte difensore colombiano Zapata, dall’altra la notte si è trasformato in un brutto sogno di mezz’estate.  Stavolta non c’entra nulla Shakespeare. Era il derby d’Europa, così è stato ribattezzato dai media cartacei, sebbene si giocasse a New York (le coincidenze). La disfatta contro il Real Madrid, sebbene fosse soltanto un amichevole, è di quelle che assomigliano tanto a un pugno in pieno viso, stile Cammarelle o giù di lì. Il caso ha voluto che la sconfitta per 5-1 per mano del Real non sia stata vista da una folla tale da rendere necessaria una spedizione punitiva presso le terre di Colombo.

    Ciò non toglie però che la figura da parte del Milan non sia stata di quelle migliori, specialmente perché arrivata dopo discrete prestazioni, come ad esempio quella contro i campioni d’Europa del Chelsea di Di Matteo. A dire che il primo tempo si era concluso in parità, con Robinho bravo nel rispondere al vantaggio iniziale di Di Maria. Poi durante la ripresa si è assistito al naufragio biblico, mancava soltanto l’arca di Noè dove i calciatori rossoneri potessero nascondersi.

    cristiano ronaldo | ©STAN HONDA/AFP/GettyImages

    Purtroppo per loro invece hanno dovuto subire la doppietta di uno scatenato Cristiano Ronaldo, per poi perdere completamente la bussola negli ultimi 10′ minuti, quando i Blancos hanno arrotondato la serata con altri due gol. Manco farlo apposta uno dei migliori al termine della gara è stato Ricardo Kaka, autore di tre assist decisivi per i propri compagni di squadra (nei 30′ minuti di gioco concessi da Mourinho).

    Ora una domanda sorge spontanea: perché la dirigenza rossonera continua a organizzare amichevoli contro il Real in questo periodo dell’anno? Ormai si dovrebbe sapere come vanno a finire. Non più tardi di 12 anni fa i Blancos affettarono i Diavoli nell’inferno di San Siro con un identico 5-1. Sfidare il Levante no?

    Highlights dell’amichevole Milan Real Madrid (1-5)

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  • Kaka al Milan, Galliani incontra Perez

    Kaka al Milan, Galliani incontra Perez

    Una rapina al lume di candela ieri sera non ha scombussolato i piani del Milan e del suo amministratore delegato Adriano Galliani. Domani ci sarà l’amichevole di lusso contro il Real Madrid, ma tutti gli occhi sono puntati sull’incontro fra il numero due di Via Turati e Florentino Perez. Ovviamente l’argomento del contendere sarà Ricardo Kaka. La situazione intorno al brasiliano è ormai chiara da tempo immemore, da quando Mourinho gli ha annunciato apertamente come il suo tempo al Real Madrid sia terminato. Tra i grattacieli di New York, Galliani e Perez parleranno dell’ex Bambino d’oro. I rossoneri puntano al prestito gratuito, il numero uno dei madrileni invece non vuole perdere Kaka senza incassare un cent. Ci sono ancora 24 ore, la fretta è cattiva consigliera.

    Molto dipenderà anche dallo stesso brasiliano. Per il Milan infatti è fondamentale che il calciatore scelga di ridursi lo stipendio di oltre il 50%, dagli attuali 9 milioni che percepisce in Spagna. Decisione difficile, sebbene a volte negli affari non sempre decida il denaro. In ballo poi non ci sono soltanto 5 bigliettoni. C’è un Mondiale che attende Kaka, quello del 2014, quasi con certezza l’ultimo che l’ex Pallone d’oro potrà disputare ad alto livello. Restare al Real, sapendo di trascorrere in panchina il resto dell’avventura madrilena, non è forse il miglior futuro che Kaka possa immaginare.

    kaka | ©CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    Il matrimonio s’ha da fare? Il Real non vuole più Kaka, il Milan vuole Kaka, Kaka vuole il Milan. Che cosa manca quindi? I soldi, appunto. Dettaglio che in certe occasioni è terribilmente fondamentale. In ogni caso tutto lascia pensare che il ritorno di Ricky a San Siro sarà presto realtà. Le voci che vogliono Modric al Real sono sempre più insistenti, e l’approdo del fantasista croato significa soltanto una cosa: tanti saluti a Kaka, costi quel che costi, perché un ingaggio come quello del brasiliano neanche più il Real può permetterselo, specialmente se il calciatore è destinato a non giocare.

    Tutto in una notte. Dalla Grande Mela i tifosi rossonero aspettano il colpo dell’estate 2012.

  • Modric al Real avvicina Kaka al Milan

    Modric al Real avvicina Kaka al Milan

    Amore che fuggi, da me tornerai. Cantava così “Faber” nei quartieri di Genova. A quarant’anni di distanza il testo di quella canzone ritorna di strettissima attualità. Stiamo parlando di calcio profano, sebbene il protagonista belongs to God. E’ il numero 22 più famoso della storia del Milan. Viso pulito, brasiliano, Pallone d’oro. Inutile girarci troppo intorno, da un po’ di righe avete già compreso di chi stiamo parlando. Sì, Ricardo Kaka, in arte Smoking bianco, viene spinto dai venti madrileni verso un ritorno storico, a San Siro, là dove  la sua cavalcata contro il Celtic rimane tabù per chiunque sia sceso in campo dopo di lui (roba da Weah per intenderci). Bisognerà però ancora aspettare la celebrazione del prossimo matrimonio in casa Madrid, quello tra Modric e i Blancos.

    E’ di questa mattina la notizia secondo la quale il presidente della Dinamo Zagabria avrebbe rivelato come l’ex fuoriclasse della squadra croata sia ormai da considerarsi a tutti gli effetti un calciatore del Real. Sempre secondo quanto dichiarato dal numero uno della Dinamo, il giocatore (attualmente al Tottenham ndr) si trasferirà in Spagna per una cifra vicina ai 45 milioni di euro (35 milioni di sterline). Che cosa c’entrano i croati in tutto questo? C’entrano eccome, perché una parte dei 45 milioni che verranno versati nelle casse del club inglese, sarà poi girata direttamente alla Dinamo, in accordo del contratto di cessione stipulato nell’estate del 2008.

    kaka | ©OLIVIER MORIN/AFP/Getty Images

    Luke Modric era l’ultimo tassello che mancava al puzzle disegnato da Adriano Galliani. Regalo di compleanno migliore non poteva esserci per la mente di Via Turati. Modric al Real significa con discreta immediatezza Kaka al Milan. La prossima amichevole che vedrà i rossoneri impegnati contro le Merengues sarà l’occasione per Galliani e Perez di intavolare una trattativa che riporti il Bambino d’oro a casa. Una pausa di riflessione lunga 3 anni, dai primi salti di gioia alle perenni panchine, un po’ come le nevi sulla vetta dell’Everest. Amore che vieni, amore che vai. 

  • Galliani apre al ritorno di Kakà al Milan

    Galliani apre al ritorno di Kakà al Milan

    Adriano Galliani apre al ritorno di Kakà ricordando che “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”. Il calciatore del Real Madrid, ha lasciato un ricordo indelebile a Milano nelle 6 stagioni che l’hanno reso uno dei calciatori più forti del mondo. Le ultime stagioni a Madrid condite da numerosi infortuni lo hanno visto regredire sempre più e se prima nelle gerarchie di Josè Mourinho non era in prima linea ma c’era, adesso per il brasiliano sembra non esserci più nemmeno un posto in panchina. Strano a dirsi ma il Real, che per portarlo a Madrid pagò al Milan 3 anni fa ben 67 milioni di euro, ha praticamente scaricato il pallone d’oro 2007.  A questo punto la cessione del talento verdeoro appare più che probabile e il ritorno romantico al Milan potrebbe rivelarsi una strada giusta per tutti.

    Il Real Madrid non è esente dai problemi finanziari che attanagliano ormai anche la Spagna e perciò vorrebbe monetizzare cedendo l’ex San Paolo. Certo è che il Real in caso di cessione di Kakà non riceverà neanche la metà della cifra spesa 3 anni orsono ma già liberarsi dell’ingaggio esoso del brasiliano (9 milioni netti annui) sarebbe un toccasana per la casse della società madridista. Un risparmio di 18 milioni lordi annui permetterebbe alla squadra campione di Spagna di affondare il colpo con il Tottenham per Luka Modric, centrocampista croato che è ormai in rotta con il club londinese. Per strapparlo alla squadra di Villas Boas servono 45 milioni di euro e molto presumibilmente il Real dovrà liberarsi prima di Kakà.

    Kakà © CHRISTOF STACHE/AFP/GettyImages

    Il giocatore è legatissimo alla società e ai tifosi rossoneri e farebbe volentieri ritorno a Milanello. Tuttavia c’è il problema ingaggio, perchè i soldi che guadagna a Madrid Kakà non può guadagnarli a Milano, visto che la società rossonera con la doppia cessione di Thiago Silva e Ibrahimovic ha eliminato i due stipendi più alti del monte ingaggi. Non è da escludere che Robinho sia il prossimo ad essere tagliato visto il suo ingaggio di 6,5 milioni ma sicuramente il 30enne Kakà dovrà dimezzarsi lo stipendio se vorrà indossare nuovamente la maglia rossonera.

    Ieri in Via Turati si è presentato Gaetano Paolillo, agente Fifa e consulente della famiglia di Kakà. La visita dell’agente certamente non è una coincidenza e sicuramente avrà fornito all’ad rossonero alcuni informazioni utili per sondare meglio il terreno con il Real Madrid. D’altronde i blancos vogliono cedere il giocatore, il giocatore ritornerebbe volentieri a Milano e il Milan essendo alla ricerca di un nome che riaccendi l’entusiasmo dei tifosi vuole riportarlo a casa ma solo a determinate condizioni. Un’operazione come quella che portò Ibrahimovic a Milano da Barcellona potrebbe rivelarsi il giusto compromesso a patto che il giocatore decida di dimezzare i suoi emolumenti attuali. Il ritorno di Kakà sarebbe la cosiddetta minestra riscaldata che il Milan già ha servito senza successo negli anni addietro. Emblematico fu il ritorno di Shevchenko dal Chelsea, ritorno che non procurò le stesse gioie dei primi anni di Sheva in rossonero. Ora la storia potrebbe ripetersi ma i tifosi milanisti sperano che almeno questa volta la minestra riesca a saziarli a dovere.