Tag: real madrid

  • Liga, il Barça ipoteca il titolo. Ronaldo protagonista di giornata

    Liga, il Barça ipoteca il titolo. Ronaldo protagonista di giornata

    Gol e spettacolo nella 23esima giornata della Liga Spagnola. Barcellona e Real Madrid sono assolute protagoniste del week end spagnolo segnando rispettivamente sei e quattro gol contro Getafe e Siviglia, confermando una certa superiorità rispetto alle altre squadre del campionato. Anche l’Atletico Madrid, dopo un inizio straordinario, sta lentamente calando di continuità di risultati e nell’ultimo incontro ha subito una brutta sconfitta esterna contro il Rayo Vallecano permettendo ai blaugrana di fuggire a +12 dal secondo posto. Liga già chiusa? Possibile riapertura con il ritorno delle gare di Champions? Mai dare per scontato un campionato, ma obiettivamente al momento, sembra davvero difficile trovare una squadra in grado di raggiungere e sorpassare la squadra di Vilanova, che esprime un calcio sempre spettacolare e concreto.

    Ronaldo vs Messi – Stavolta la sfida personale tra il portoghese e l’argentino la vince il primo, che stende da solo con una tripletta il Siviglia, mentre l’argentino si deve accontentare di una sola rete nella sfida contro il Getafe.

    Ronaldo stende il Siviglia con una tripletta © Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images
    Ronaldo stende il Siviglia con una tripletta © Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images

    Real forza 4 – Le merengues distruggono letteralmente il Siviglia tra le mura amiche del Santiago Bernabeu per 4-1. Decisiva la tripletta di Cristiano Ronaldo che si carica la squadra e la trascina verso una vittoria importantissimi ai fini della classifica, mettendo al sicuro il terzo posto, l’ultimo utile per la qualificazione alla Fase a Gironi della prossima Champions League. Gli ospiti una trasferta shock con un passivo di 4-0 nella prima ora di gioco. Il gol di Del Moral sul finale fissa sul 4-1 il risultato finale.

    Barça super – I blaugrana, per rispondere ai rivali del Real Madrid, ne segnano sei al povero Getafe che si ritrova davanti una squadra in perfetta forma fisica, in vista anche dell’imminente sfida di Champions League. Il risultato finale di 6-1 non lascia spazio a dubbi. Una sola squadra in campo e sei marcatori diversi. In ordine cronologico segnano Sanchez, Messi, Villa, Tello, Iniesta e Pique. Insomma, c’è spazio per tutti. Il Barcellona, con la vittoria di questo week end si porta a +12 sulla seconda in classifica, mettendo le mani sulla Liga 2012-2013.

    Simeone ko – L’unica squadra ancora in grado di impensierire i blaugrana si ferma in trasferta contro il Rayo Vallecano. Parliamo dell’Atletico Madrid di Radamel Falcao, autore del gol della bandiera (segnato al 90′). Adesso la formazione biancorossa deve guardarsi alle spalle al ritorno dei cugini del Real, distanti solamente quattro punti, anche se i ragazzi di Simeone devono recuperare ancora una gara.

    Corsa Champions – Tra alti e bassi continua la caccia all’ultima posizione utile per la Champions 2013-2014. Tra la quarta piazza e il nono posto ci sono solamente sei punti, il che rende tutto più interessante. Il Malaga supera di misura il Levante nell’unico scontro diretto di giornata, confermandosi al quarto posto. Dietro gli andalusi rimangono in scia Valencia e Real Sociedad che vincono di misura su Celta Vigo e Maiorca.

  • Doping, anche il Milan nei faldoni di Fuentes

    Doping, anche il Milan nei faldoni di Fuentes

    Sempre più scottanti le rivelazioni che possono scaturire dall’Operacion Puerto, che riguarda in prima persona il Dottor Doping, come è stato ribattezzato il medico delle Canarie Eufemiano Fuentes, sotto processo a Madrid con l’accusa di essere a capo della maggiore e più articolata rete di doping mai scoperta in Europa. Il Dottor Doping, dunque, avrebbe avuto un ruolo attivo e di primo piano nel favorire la diffusione di sostanze dopanti nel mondo del calcio, con il diretto coinvolgimento di molte società di primo piano del panorama continentale, considerando che i riferimenti in questione compaiono proprio nei faldoni sequestrati allo stesso Fuentes nel corso dell’operazione condotta dalla Guardia Civil. Sigle ed abbreviazioni che, però, se decifrate a dovere riconducono a Rsoc che significherebbe Real Sociedad, anche se in un primo momento lo stesso Fuentes aveva ironizzato sulla circostanza, affermando che si trattasse di “una buona marca di vino”.

    Doping, anche il Milan nei faldoni di Fuentes | ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    Doping, anche il Milan nei faldoni di Fuentes | ©Tullio M. Puglia/Getty Images

    Ma oltre alla Real Sociedad, nel calcio iberico potrebbe esserci il possibile coinvolgimento anche del Real Madrid, considerando che nei faldoni di Fuentes è stata individuata la parola “Alfredo” con possibile associazione al presidente onorario delle merengues, Alfredo Di Stefano: associato al nome del Real vi è anche il numero 10, che ovviamente non corrisponde ad un numero di maglia ma alla dose di IG, l’ormone della crescita “incriminato”. Ed è proprio alla sigla IG, Insulin Growth Factor, che è associato anche il nome del Milan, come riporta il settimanale iberico El Periodico che rivela che il riferimento al Milan compare nel quarto faldone, foglio 844, del Dottor Fuentes intitolato “Prospetto 2005”, proprio l’anno in cui la squadra rossonera raggiunse la finale di Champions League. Se fosse confermato, l’associazione della squadra rossonera all’ormone della crescita, una delle sostanze più severamente vietate dalla normativa anti-doping, il capo d’accusa sarebbe molto grave ed, ovviamente, lo sarebbe anche il coinvolgimento della società rossonera: in tal senso, sempre stando alle indiscrezioni che trapelano dalla lettura dei faldoni del dottor Fuentes, il numero associato al Milan – che dovrebbe corrispondere al dosaggio di IG – sarebbe 40, quindi quattro volte superiore rispetto a quello associato al Real Madrid. Il Milan, però, ha smentito fermamente ogni possibile coinvolgimento con una nota ufficiale sul proprio sito in cui si legge che: “L’A.C. Milan non ha mai avuto direttamente o indirettamente contatti di alcuna natura con il dott. Eufemiano Fuentes”, e che il Milan “agirà nelle sedi competenti nei confronti di chiunque affermi, prospetti o insinui fatti in termini diversi da quelli sopra precisati”.

    Nel caso della Real Sociedad la dirigenza ha deciso di collaborare con la giustizia ed ha ammesso l’acquisto di sostanze vietate nel periodo 20o1-2006 durante la presidenza di Josè Luis Astiazaran, tra l’altro una figura di rilievo del movimento spagnolo considerando che è attualmente il presidente della Liga professionisti. Una “confessione” che ha aperto uno squarcio sull’intero movimento sportivo (considerando che nell’inchiesta sono coinvolti molti ciclisti, ndr) ed anche calcistico e che ha costretto a correre ai ripari prevedendo una legge anti-doping che, fino a qualche anno fa, neppure esisteva.

    Uno squarcio che, però, si è trasformato ben presto in un vero e proprio baratro in cui è finito il dottor Fuentes e che, gradualmente, si sta ampliando sempre più, coinvolgendo anche la Germania, da dove veniva richiesto Dolobene, un farmaco contenente eparina anticoagulante. La difesa del medico Fuentes, però, punta a dimostrare che tali sostante – innegabilmente dopanti – non erano nocive per la salute degli atleti per tentare di evitare la condanna penale.

  • Cavani, Real Madrid e Barcellona ci provano

    Cavani, Real Madrid e Barcellona ci provano

    Edinson Cavani è riuscito a conquistare in pochissimo tempo il cuore di tutti i tifosi del Napoli. Non solo grazie ai numerosissimi gol con la maglia dei partenopei, alla miriade di punti che il bomber ha fatto ottenere al Napoli, ma anche e soprattutto per il suo carattere. Cavani non ha mai esultato spaccando bandierine, facendo gesti indegni di un professionista. Non ha mai fatto interventi killer in campo nè simulazioni. Cavani non è mai apparso sui giornali di gossip per presunti flirt con questa o con quella modella, velina o cantante. La vita del Matador è privata e la famiglia occupa il primo posto insieme alla religione. Il prototipo di giocatore in campo che tutti vorrebbero. Poi chiaro, nessuno è perfetto, e se una volta ogni tanto Cavani sbaglia (o ha sbagliato) glielo perdoniamo tranquillamente. Comunque sia il bomber partenopeo è riuscito ad avere un impatto grandissimo su Napoli e la sua gente. Nessuno tranne Maradona era riuscito in un’impresa tanto ardua. Il Matador è ambizioso e vuole addirittura superare l’argentino, icona sacra per il calcio napoletano e non.

    Edinson Cavani: l'attaccante ambito dai club di tutta l'Europa. Resterà a Napoli? | © Marco Luzzani/Stringer 7 Getty Images
    Edinson Cavani: l’attaccante ambito dai club di mezza Europa. Resterà a Napoli? | © Marco Luzzani/Stringer 7 Getty Images

    TENTAZIONI – Cosa mai vogliamo insinuare con quei tre punti di sospensione al termine del paragrafo precedente? Di ufficiale, precisiamolo subito, non c’è niente e da questo punto di vista i tifosi del Napoli possono stare tranquilli. L’unica cosa è che il futuro è incerto, i soldi mancano e se mai dovessero arrivare delle offerte clamorose non si sa mai cosa potrebbe fare De Laurentiis. L’intenzione della dirigenza è chiara: tenere Cavani di fronte ad ogni cifra e incentrare un futuro sul bomber uruguagio. Cavani cosa pensa? In questo caso la nebbia si deve ancora diradare e qualcosa non torna al 100%. Le dichiarazioni del Matador a inizio gennaio erano molto più sicure: “Spero di stare qui ancora per un bel po’, mi trovo bene” e via dicendo. Alla fine dello stesso mese le cose sono leggermente cambiate: “Sarà la società a valutare il da farsi”. Parole leggermente diverse. Anche perchè nel calciomercato invernale sono arrivate delle proposte dall’estero fra cui la proposta di Wenger, assiduo estimatore del Matador, pronto a pagare i 63 milioni di euro di clausola recissoria. Cavani intanto è concentrato sulla stagione in corso e non ci pensa nemmeno a guardare avanti. Ogni cosa a suo tempo. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, a fine campionato Cavani e De Laurentiis si incontreranno per discutere i termini del contratto del bomber. Ma cerchiamo di capire quali sono le possibili squadre interessate al Matador.

    PREMIER E LIGA – Andiamo con ordine. Principalmente le squadre interessate seriamente a Cavani provengono da due campionati: la Premier League e la Liga. In Inghilterra ci sono Arsenal, Manchester City e Chelsea. Dei primi ne abbiamo già parlato. I citizens non sono una novità: gli sceicchi avevano già proposto una cifra altissima al presidente De Laurentiis rispedita al mittente e c’è da scommettere che vorranno riprovarci. Il Chelsea ha un pallino fisso in tutto ciò che luccica: tradotto in parole povere, se un giocatore fa gol, entra automaticamente nella lista di Abramovic. Poco importa se poi il neo acquisto si rileva un flop: tanto i soldi ci sono. Negli ultimi giorni è sorta l’ipotesi Liga: Barcellona e Real Madrid le due pretendenti in lotta per Cavani. Nessuna delle due ha formulato un’offerta ma una radio spagnola ha chiesto a Cavani cosa farebbe se uno di questi club decidesse di comprarlo. Il giocatore ha un po’ vacillato dicendo che soltanto sapere di interessare a certe squadre è un onore e che è normale vacillare.

  • Clamoroso autogol di Ronaldo. Solo un pari per il Barça al Mestalla

    Clamoroso autogol di Ronaldo. Solo un pari per il Barça al Mestalla

    Quando una stagione inizia male, spesse è destinata a finire ancora peggio. La conferma arriva dallo strano campionato del Real Madrid che, non bastassero le polemiche all’interno dello spogliatoio (con la vecchia guardia contro il tecnico), riesce nell’impresa di perdere in casa del Granada (di patron Pozzo, presidente anche di Udinese e Watford) grazie ad una strana autorete del giocatore simbolo di questi anni. Parliamo naturalmente di Cristiano Ronaldo, autore di 33 gol in 34 partite in questa stagione e protagonista in negativo nell’ultima giornata di Liga Spagnola. Non ne approfitta il Barcellona (distante ora 16 lunghezze) che si ferma al Mestalla, in casa del Valencia (1-1 il risultato finale). In gol per i blaugrana il solito Leo Messi, che ha passato gli ultimi giorni nelle prime pagine dei giornali a causa del suo comportamento nella recente sfida contro il Real.

    L’AUTOGOL – Solo in una stagione così sfortunata per il Real, poteva succedere di ritrovarsi a commentare un autogol di Cristiano Rolando. Proprio lui, abituato a comparire nel tabellino dei marcatori, ma nella colonna giusta. Il portoghese devia involontariamente il pallone di testa alle spalle del proprio portiere in coccasione di un calcio d’angolo che risulta decisivo ai fini del risultato finale (1-0).

    Ronaldo, protagonista con l'autogol contro il Granada © Denis Doyle/Getty Images
    Ronaldo, protagonista con l’autogol contro il Granada © Denis Doyle/Getty Images

    CORSA SOLITARIA – Nonostante il pareggio contro il Valencia, il Barcellona sembra fare un campionato a se. L’ottima stagione dell’Atletico Madrid non sembra impensierire più di tanto gli uomini di Vilanova che fanno corsa al Real Madrid, che attualmente si trova a 16 punti di distanza. I blaugrana escono dal Mestalla con un solo punto. I due gol del match arrivano entrambi nella prima frazione di gioco con Banega per i padroni di casa e Messi per gli ospiti (su rigore). Dopo il 5-0 subito tra le mura amiche dal Real Madrid, il Valencia riesce a fermare la capolista!

    SECONDA PIAZZA – E se il Real Madrid fatica a trovare continuità di risultati in questa stagione, sull’altra sponda della città, all’Atletico si godono il secondo posto solitario a 9 punti dal Barcellona. Falcao e compagni superano di misura il Betis nel posticipo di giornata e la distanza dai cugini diventa di sette lunghezze. La qualificazione diretta in Champions pare ormai scontata.

    PRELIMINARI CHAMPIONS – La corsa al quarto posto si fa sempre più interessante. Al momento, la quarta piazza viene occupata dal Malaga (che l’anno prossimo non potrà giocare in competizioni europee a causa di una squalifica arrivata dalla Uefa per i mancati pagamenti degli stipendi negli ultimi mesi) ma la distanza tra la squadra di Pellegrini e l’ottavo posto è di soli tre punti. Le squadre coinvolte, oltre il Malaga, sono Levante, Betis, Valencia e Rayo Vallecano.

    Tra tutte queste squadre, nessuna è riuscita a portare il bottino pieno a casa. Il Malaga ha pareggiato in casa contro il Real Saragozza, 1-1 il risultato finale con la rete del fenomeno spagnolo Isco (recente di rinnovo contrattuale con clausola di rescissione passata a 35 milioni di euro). Anche il Valencia ha conquistato un solo punto (contro il Barcellona), mentre per Levante, Betis e Rayo Vallecano arrivano tre sconfitte, rispettivamente contro Espanyol, Atletico Madrid e Siviglia.

    Ecco la sfortunata autorete di Cristiano Ronaldo contro il Granada
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  • Leo Messi è umano, insulta Karanka e Arbeloa

    Leo Messi è umano, insulta Karanka e Arbeloa

    L’extraterrestre Messi torna sulla terra. Ebbene si, il fenomeno argentino dal comportamento sempre rispettoso, bomber infallibile, nonché quattro volte vincitore del Pallone d’Oro, si è lasciato andare a qualche minuto di nervosismo. Il tutto è successo nel corso del Clasìco, Real Madrid-Barcellona, giocatosi mercoledì sera, per la gara d’andata delle semifinali della Copa de Rey (l’equivalente della nostra Coppa Italia). Leo Messi, non ha apprezzato il trattamento ricevuto dalla difesa delle merengues nel corso di tutta la partita e forse nervoso per l’accoglienza non proprio calorosa del Bernabeu, avrebbe insultato a fine partita prima Karanka (vice di Mourinho) e successivamente Arbeloa. Un atteggiamento del tutto nuovo per l’extraterrestre Messi, probabilmente amareggiato anche per non aver segnato e per il risultato finale.

    Una grande novità per l’argentino, sempre fuori da qualsiasi scandalo calcistico, oltre che giocatore sempre corretto all’interno del rettangolo da gioco.

    Messi nervoso, insulta Karanka e Arbeloa © Denis Doyle/Getty Images
    Messi nervoso, insulta Karanka e Arbeloa © Denis Doyle/Getty Images

    Perché? – E allora viene da chiedersi: perché? Per quale motivo Leo Messi avrebbe insultato Karanka, definendolo “Il pupazzo di Mourinho” e rivolto una sorta di minaccia ad Arbeloa “Ci vediamo a Barcellona”, non prima di avergli detto di girare lo sguardo. Il tutto è avvenuto nei parcheggi del Bernabeu, quindi a mente fredda e lucida. Un comportamento assolutamente lontano dagli standard del giocatore, apprezzato in tutto il mondo anche per il suo modo di essere. Mai polemiche, mai dichiarazioni fuori luogo e mai e poi mai insulti (perlomeno, mai in modo così plateale). E’ bastato un pareggio nei minuti finali per far scattare la scintilla all’argentino? Noi pensiamo proprio di no, ma come detto precedentemente, il quattro volte Pallone d’Oro non ha gradito i numerosi falli ricevuti nel corso di tutta la gara, quasi come se volessero intimidirlo. Ma il gioco del calcio è anche questo, uno sport maschio, dove il contrasto fisico dev’essere la norma. Probabilmente non si è sentito tutelato dall’arbitro di gara.

    E allora va ricordato all’autore di 91 gol nell’anno solare 2012, Leo Messi, che lo sport è anche questo. Si perde, si pareggia e spesso (per lui) si vince. Si subiscono falli e si ricevono i fischi dal pubblico nemico, ma questo non giustifica il nervosismo a fine gara. La Pulce da extraterrestre si riscopre umano…

  • Real Madrid-Barcellona 1-1, a Fabregas risponde Varane

    Real Madrid-Barcellona 1-1, a Fabregas risponde Varane

    Real Madrid-Barcellona: si è concluso il primo di due atti valevoli per la semifinale della Coppa del Re, il trofeo nazionale spagnolo. Il risultato, a differenza di come siamo sempre stati abituati a vedere, è terminato in parità con soli due gol segnati. Certo, si fa per dire, ma da squadre che nell’arco di una stagione segnano quasi 100 gol non ci si aspetta il magro risultato di 1-1. Punteggio che comunque agevola gli ospiti del Barça per via della rete in trasferta: si giocava infatti al Bernabeu di fronte a un pubblico molto abbondante. Il Barcellona non ha mostrato quel suo dominio tipico: controllo cioè dal primo all’ultimo minuto. Ci sono infatti stati alcuni tratti in cui il Real Madrid avrebbe potuto far male ai blaugrana ma l’imprecisione sotto porta di alcuni elementi, ha impedito ciò. Da considerare che le merengues erano in netta emergenza e che Josè Mourinho giocava con il terzo portiere, Diego Lopez, che comunque ha svolto il suo compito egregiamente. Dall’altra parte, un altro portiere non titolare: Pinto, l’asso di coppe nazionali. Veniamo alla descrizione dei novanta minuti.

    Lionel Messi ha offerto l'assist a Fabregas ma non è bastato al Barça per vincere | © Denis Doyle/Stringer / Getty Images
    Lionel Messi ha offerto l’assist a Fabregas ma non è bastato al Barça per vincere | © Denis Doyle/Stringer / Getty Images

    OCCASIONI SPRECATE – Nel primo tempo è il Real Madrid a partire a mille sostenuto dai suoi caldissimi tifosi. Al 5′ Cristiano Ronaldo esalta i riflessi di Pinto direttamente da calcio di punizione dal limite dell’area di rigore: il portiere blaugrana è bravo a respingere un tiro potente ma non preciso. Dal 12′ in poi viene fuori tutta la classe del Barcellona. Iniesta, che ha giocato un’altra partita pazzesca, serve con un tocco delizioso Jordi Alba che, quasi davanti a Diego Lopez, spreca malamente il match ball. Il terzino blaugrana effettua una sorta di tiro cross sballato che termina malamente sul fondo. Appena cinque minuti dopo è Xavi a far tremare i blanoc con un magistrale calcio di punizione dal limite: pallone che scavalca la barriera e che si infrange sulla traversa a Diego Lopez battuto. Lo stesso Xavi, poco dopo, facilitato da un errore clamoroso di Carvalho, conclude a rete ma il salvataggio provvidenziale di Varane mantiene stabile lo 0-0.

    UMANI – Nel primo tempo Messi e Cristiano Ronaldo non si sono praticamente mai visti. Il portoghese è stato completamente fuori dal gioco mentre la Pulce ha giocato una partita normale. Ecco che per una volta anche gli alieni possono tornare umani. Nella ripresa questa sensazione non cambia eccezion fatta per Messi che risulta determinante. E’ proprio grazie a un suo suggerimento che Fabregas porta il Barcellona in vantaggio al 5′ della ripresa. Il Barça controlla il match con tutta tranquillità e, quando vuole, accelera con combinazioni strette fra i suoi palleggiatori. Sembra l’epilogo per il Real Madrid ma i cambi di Mourinho ridanno linfa a una squadra spenta. Intanto Ronaldo si divora un gol clamoroso da pochi passi dalla linea di porta al 16′. Al 25′ Fabregas potrebbe chiudere i conti ma, su suggerimento di Dani Alves, il catalano centra il legno da posizione favorevolissima nel cuore dell’area di rigore. Gol sbagliato, gol subito. Legge sempre valida che si concretizza al 36′. Un perfetto cross di Ozil trova lo stacco di testa vincente del giovane Varane che salva i suoi dall’ennesima sconfitta contro il Barcellona. Tutto rimandato alla gara di ritorno.

    Pagelle Real Madrid-Barcellona:

    Varane 7,5 Se il Real Madrid non capitombola, gran parte del merito è di questo ragazzo. Un salvataggio sulla linea, chiusure ottime e un gol al Barça: cosa chiedere di più?

    Iniesta 7 Il solito elegantone. La semplicità è sconosciuta a questo professore proveniente da un altro pianeta. Distribuisce palloni deliziosi che, purtroppo per lui, i compagni non sempre concretizzano.

    Piquè 6,5 Roccioso e diligente in difesa, compie delle chiusure fondamentali

    Ronaldo 5 Serataccia. Un gol divorato da pochi passi e tanta corsa. Nel concreto però c’è poco o nulla

    Pedro 5 Mai in partita. Eppure il Real Madrid è una delle sue vittime preferite.

    Tabellino Real Madrid-Barcellona:

    Real Madrid (4-2-3-1): Diego Lopez 6; Essien 6, Varane 7.5, Carvalho 5.5, Arbeloa 6; Xabi Alonso 6, Khedira 5.5, Ronaldo 5, Ozil 6.5, Callejon 5 (51′ Modric 6.5); Benzema 6 (63′ Higuain 6). A disp. Adan, Albiol, Nacho, Marcelo, Kakà. All. Mourinho 6.5

    Barcellona (4-3-3): Pinto 6.5; Jordi Alba 6, Piquè 6.5, Puyol 6, Dani Alves 6; Xavi 6.5, Fabregas 6.5 (85′ Thiago s.v), Busquets 5.5; Iniesta 7, Messi 6.5, Pedro 5 (76′ Sanchez 6). A disp.Valdes, Adriano, Mascherano, Song, Villa. All. Villanova 6

    Marcatori Real Madrid-Barcellona: 50′ Fabregas (Bar), 81′ Varane (Real)

     Note: Ammoniti: Carvalho, Callejon (Real); Dani Alves, Puyol (Bar)

    Arbitro:  C.Gomez

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  • Real Madrid-Barcellona: il Clasico fra spettacolo e veleni

    Real Madrid-Barcellona: il Clasico fra spettacolo e veleni

    Real Madrid e Barcellona. Alla fine sono sempre loro le due squadre destinate a spartirsi il malloppo in patria. Sia in Coppa del Re che in Liga, le merengues e i blaugrana sono gli attori protagonisti per eccellenza. E’ vero che il Real in questa stagione ha perso molti punti e si ritrova adesso terzo superato dai cugini dell’Atletico Madrid, ma nessuno può negare lo stra potere economico e sociale del club di Florentino Perez. Da una parte la capitale della Spagna, i galacticos comprati dall’estero a son di milioni di euro, dall’altra  gli “indipendentisti” della Catalogna, orgogliosi delle proprie tradizioni e origini. La differenza sostanziale è proprio alla base delle due corazzate spagnole. Mentre il Real Madrid fonda la propria squadra su fenomeni e talenti di fama mondiale prelevati da altre squadre -è il caso dei cari Kakà, Cristiano Ronaldo, Ozil..- il Barcellona raccoglie i propri giocatori direttamente dalla Masia, storico vivaio blaugrana. In molti casi, i catalani, presentavano formazioni con anche dieci elementi provenienti dal settore giovanile. La Cantera più famosa del mondo contro le stelle trapiantate a Madrid. Il Clasico, termine utilizzato per indicare una delle sfide più interessanti a livelli mondiale, si gioca almeno su due fronti: quello sportivo e quello sociale. Analizziamo la sfida che si disputerà questa sera a Madrid al Bernabeu alle ore 21.

    Lionel Messi, l'uomo decisivo per il Barcellona che questa sera affronterà il Real Madrid | © AFP/Staff / Getty Images
    Lionel Messi, l’uomo chiave per il Barcellona che questa sera affronterà il Real Madrid | © AFP/Staff / Getty Images

    REAL MADRID – Mourinho è al centro di molte critiche. In Spagna, Sara Carbonero, giornalista e compagna di Casillas ha lanciato una frecciatona allo Special One: “Nessuno parla più con lui”. Da Madrid smentiscono ma la sensazione è che le cose fra il tecnico portoghese e alcuni giocatori del Real Madrid non siano rose e fiori. Nello specifico, Sergio Ramos e lo stesso Casillas avrebbero criticato in più di una circostanza l’operato di Josè. Questa sera per i Blancos mancheranno molti giocatori fondamentali. Pepe e Casillas sono fuori per infortunio mentre Sergio Ramos, Coentrao e Di Maria sono squalificati. Formazione dunque molto rimaneggiata per il Real Madrid. Ecco che in porta c’è il via libero per Adan, difesa con Essien e Varan a sostituire gli indisponibili: reparto che si conclude con le presenze di Carvalho e Arbeloa. A centrocampo Xabi Alonso e Khedira agiranno da schermo e da collante dietro al trio delle meraviglie composto da Modric, Ozil e Ronaldo. Unica punta Benzema.

    BARCELLONA – Situazione diversa in casa Barcellona. I blaugrana sono praticamente al completo eccezion fatta per il solito Abidal alle prese con la fase di recupero dopo la grave malattia avuta. Quindi, 4-3-3 classico per il Barça: unica differenza dalla formazione tipo riguarda la porta difesa dal portiere di coppa Pinto. Difesa con Dani Alves, Piquè, Puyol e Jordi Alba. In mezzo al campo ci saranno i giocolieri Iniesta, Xavi e Busquets. Davanti Iniesta, Messi e Pedro. L’impressione è che il Barcellona parta nettamente avvantaggiato rispetto al Real Madrid. Intanto i blaugrana giocano in trasferta con un Real molto rimaneggiato e potrebbero fare cassa grande riuscendo magari a segnare qualche gol in vista del ritorno. Poi il morale del Barcellona è alle stelle: primato in Liga indiscusso e battuto ogni record. Occhio però all’orgoglio del Real Madrid che in partite come queste conterà molto.

    Probabili formazioni Real Madrid-Barcellona

    Real Madrid (4-2-3-1): Adan; Essien, Varane, Carvalho, Arbeloa; Xabi Alonso, Khedira, Ronaldo, Ozil, Modric; Benzema. A disp. Diego Lopez, Albiol, Nacho, Marcelo, Callejon, Kakà, Higuain. All. Mourinho

    Barcellona (4-3-3): Pinto; Jordi Alba, Piquè, Puyol, Dani Alves; Xavi, Fabregas, Busquets; Iniesta, Messi, Pedro. A disp. Valdes, Adriano, Mascherano, Song, Thiago, Sanchez, Villa. All. Villanova

  • Sara Carbonero contro Mourinho, polveriera Real

    Sara Carbonero contro Mourinho, polveriera Real

    Le donne… Croce e delizia degli uomini! E quando si tratta di calcio, spesso sono più croce che delizia. Pungenti, spesso cattive e con pochi peli sulla lingua. E così ci ritroviamo con Yolanthe Sneijder che punge l’Inter per il trattamento ricevuto dal proprio amato (pressando verso una cessione che poi è arrivata pochi giorni fa) e una certa Sara Carbonero (per i maschietti non penso ci siano presentazioni) che spara a zero su Mourinho. Ah, dimenticavo, la bella giornalista spagnola è la fidanzata di Iker Casillas, portiere del Real Madrid, uno dei giocatori della vecchia guardia merengues che ha messo alle strette la società con l’ultimatum “o noi o lui” (ogni riferimento allo Special One è del tutto voluto!). E non ce ne voglia il presidente Perez che di tutto ha fatto per smentire le malelingue su uno spogliatoio pronto ad esplodere.

    Cosa non si fa per il proprio fidanzato? Così la Carbonero ha alimentato il caos che regna intorno all’ambiente Real, confermando che all’interno dello spogliatoio merengues il clima non è dei migliori.

    Carbonero conferma la spaccatura tra i giocatori e Mourinho © Robert Smith - Pool/Getty Images
    Carbonero conferma la spaccatura tra i giocatori e Mourinho © Robert Smith – Pool/Getty Images

    Ahi Ahi, brutto periodo per lo Special One e il suo fedele presidente Perez. Mourinho però tiene duro e prepara l’imminente sfida di Copa de Re contro il Barcellona. Ma riuscirà il portoghese a reggere queste continue voci e guidare la squadra verso un finale di stagione sempre più difficile? Ad attenderlo c’è anche la doppia sfida di Champions contro il Manchester United. Non si discute la professionalità del gruppo merengues, ma in queste condizioni, pare quasi impossibile un passaggio del turno da parte del Real Madrid.

    Ma la Carbonero avrà notizie certe oppure ha deciso di mettersi contro Mou per appoggiare il proprio fidanzato? Chissà! Sicuramente non avrà avuto difficoltà a decidere da quale parte schierarsi e avendo lei un ruolo importante nel giornalismo spagnolo, la sua recente dichiarazione ha avuto un risalto mondiale.

    A fine stagione, l’addio dello Special One pare scontato. Destinazione Premier League!

  • C.Ronaldo ne fa 3, Messi risponde con un poker…

    C.Ronaldo ne fa 3, Messi risponde con un poker…

    Messi-Ronaldo 4-3. La sfida a distanza tra i due fuoriclasse della Liga Spagnola continua e nonostante le rispettive squadre si trovino distanti di parecchi punti in classifica tra di loro, l’argentino e il portoghese regalano spettacolo ogni settimana. Questo week end ha vinto il numero 10 blaugrana, autore di un personalissimo poker nella gara tra il Barcellona e l’Osasuna. Il numero 7 merengues invece si è dovuto “accontentare” di una tripletta nella sfida tra il suo Real Madrid e il Getafe. L’altro fenomeno del campionato, Falcao, si è inceppato nella sfida esterna del suo Atletico Madrid contro l’Athletic Bilbao. Il Barça a fine giornata si ritrova con un bel +11 rispetto all’Atletico che da canto suo, paga la sconfitta con l’avvicinamento dei cugini del Real adesso distanti solamente 4 punti.

    Il primo posto ormai è nelle mani del Barcellona. Solo i ragazzi di Vilanova potranno perdere questo scudetto, ormai scontato. Mentre dal secondo posto in poi tutto può cambiare da qui alla fine del campionato, visti i passi falsi dell’Atletico Madrid.

    Lionel Messi in azione contro l'Osasuna © David Ramos/Getty Images
    Lionel Messi in azione contro l’Osasuna © David Ramos/Getty Images

    POKERISSIMO BLAUGRANA – Il Barcellona, dopo la sconfitta contro il Real Sociedad, era chiamato ad una reazione importante e come era preventivabile distrugge letteralmente l’Osasuna con un 5-1 senza repliche. Protagonista della serata, come detto poco sopra, il Pallone d’Oro Lionel Messi che trascina la formazione catalana con un poker. L’altro gol del Barça porta la firma di Pedro.

    OTTIMO REAL – Nonostante le crepe all’interno dello spogliatoio e il rapporto ormai logoro tra la vecchia guardia e il tecnico Mourinho, il Real Madrid vince e convince contro il Getafe. Un primo tempo difficile che vede le due squadre rientrare negli spogliatoi sullo 0-0. Nella seconda frazione Sergio Ramos (uno dei giocatori che si è schierato contro il tecnico) sblocca il risultato poi sale in cattedra Cristiano Ronaldo che mette a segna una tripletta per il definitivo 4-0.

    LE ALTRE – L’Atletico Madrid, seconda forza del campionato, cola a picco in casa dell’Athletic Bilbao (3-0 il risultato finale), mentre la sfida tra le rivelazioni del campionato Rayo Vallecano-Betis va ai padroni di casa che si impongono con un secco 3-0, ritrovandosi così ad un solo punto dalla quarta piazza (che vale i preliminari di Champions) occupata dagli avversari di giornata (il Betis) e dal Malaga, vincente sul campo del Maiorca per 3-2.

    Dopo l’incredibile sconfitta casalinga contro il Real Madrid (5-0), il Valencia torna alla vittoria al Riazor, campo del Deportivo la Coruna (3-2 il risultato finale). Continua l’ottimo cammino casalingo del Levante (attualmente a pari punti con il Valencia, in lotta per un posto in Champions) che vince contro il Real Valladolid per 2-1 (gol ospite arrivato a tempo ormai scaduto).

  • Mourinho 50 anni da Special One

    Mourinho 50 anni da Special One

    Josè Mourinho è forse l’allenatore di calcio più conosciuto e chiacchierato dell’intero pianeta. I motivi sono presto detti. Non solo vittorie su vittorie ma anche tante polemiche, molti gesti forti e litigi con tecnici e avversari. In un modo o in un altro, Mourinho trova sempre il modo di far parlare di sé. Sembrerà strano a guardare il palmares di Mou, ma tutte quelle coppe sono state vinte prima di arrivare al cinquantesimo compleanno: domani infatti il tecnico portoghese spegnerà cinquanta candeline. La carriera fatta dallo Special One fino ad ora è di quelle da far rabbrividire tecnici pluridecennali come Ferguson e Wenger. Certi guru del calcio non hanno fatto quello che ha fatto Mou in una vita intera. Sembra quindi doveroso soffermarsi per ripercorrere la carriera vincente di Josè Mourinho, lo Special One.

    Josè Mourinho, l'uomo dei record domani compie 50 anni | © DANI POZO/Stringer / Getty Images
    Josè Mourinho, l’uomo dei record domani compie 50 anni | © DANI POZO/Stringer / Getty Images

    CAPOLAVORI – Josè Mourinho nasce il 26 gennaio 1963 a Setubal, Portogallo.  Mou si accorge subito di non essere adatto a fare il calciatore quindi ecco il ruolo da allenatore che passa prima da settori giovanili poi da esperienze da vice -fra cui al Barcellona assieme a Van Gal- e poi la grande occasione. Prima la modesta panchina del Leira che fa da trampolino per quella del Porto. Con i portoghesi Mou riuscirà nella titanica impresa di vincere la Champions League del 2003/2004. Dopo il Porto arriva la grande chance in Premier League alla guida del Chelsea del russo Abramovic. In Inghilterra Mourinho non riuscirà a ripetersi in Europa ma vincerà due scudetti consecutivi.  Successivamente si trasferisce all’Inter dove vince di tutto: memorabile la tripletta (Triplete) della stagione 2009. Champions League, Scudetto e Coppa Italia in una squadra come quella nerazzurra che non era mai riuscita in una simile impresa. Dopo via in Spagna alla corte di Florentino Perez per guidare il Real Madrid. Mourinho ha vinto il campionato nazionale in Italia, Inghilterra, Portogallo e Spagna oltre che aver portato a casa due Champions League con due squadre diverse.

    VITTORIE – Il palmares di Josè Mourinho mette letteralmente impressione. Per cominciare una Coppa Catalunya nel 1999/2000 alla guida del Barcellona. Certo, non un premio blasonato ma sempre dal basso bisogna iniziare. Dopo arrivano i pezzi forte: due campionati portoghesi, Coppa di Portogallo e Supercoppa di Portogallo con il Porto con il quale vincerà come detto anche la Champions League e una Coppa Uefa. In Inghilterra vince quasi tutto: due campionati inglesi, Coppa di Lega, Community Shields e Coppa d’Inghilterra. All’Inter due scudetti, una coppa Italia e una Supercoppa Italiana oltre che una Champions League. In Spagna, con il Real Madrid, fino ad ora si contano: una coppa di Spagna, una Supercoppa di Spagna e un campionato. Anche a livello individuale Josè Mourinho è qualcosa di sovrumano  riconoscimenti di ogni tipo. Da allenatore a uomo dell’anno fino a Panchina d’Oro e miglior attrazione mediatica (ebbene sì, precisamente nel 2012 riconosciuto da Globe Soccer Awards). La cosa impressionante è che davanti a Mourinho c’è ancora tantissimo tempo per riuscire a raddoppiare e incrementare ancora di più il proprio bottino personale. L’unica cosa è che in alcuni frangenti si è parlato dello Special One più per i suoi discorsi e gesti che non per i fatti: su questo forse il portoghese potrebbe e dovrebbe migliorare. Comunque tanto di cappello per quello che ha fatto vedere fino a questo momento.