Tag: rafael cabral

  • Higuain e Rafael eroi azzurri, la supercoppa va al Napoli

    Higuain e Rafael eroi azzurri, la supercoppa va al Napoli

    Una gara combattuta, tiratissima che ha visto la Juventus avere diversi matchpoint per far sua quella Supercoppa che in realtà è stata alzata dal Napoli.

    I protagonisti della serata sono stati i due attaccanti argentini, Higuain e Tevez, ed i due portieri, Rafael e Buffon. Alla fine, dopo 120 minuti, non belli ma intensi, e 18 rigori calciati l’hanno spuntata i partenopei che così chiudono il 2014 in bellezza con un bel trofeo messo in bacheca.

    Veniamo al racconto di questa lunghissima serata di calcio a Doha.

    Allegri schiera la squadra prevista alla vigilia, mentre Benitez sorprende inserendo De Guzman nel trio di trequartisti e lasciando Mertens in panchina.

    La partenza è equilibrata con i bianconeri a fare la gara. L’equilibrio dura pochissimo perchè al 4° da un pasticcio tra Albiol e Koulibaly, sbuca Tevez che si presenta davanti a Rafael e fa 1-0. Il gol mette la carica alla Juventus che continua a fare gioco, la prima reazione del Napoli si vede al 11° con una ripartenza e la susseguente conclusione di Hamsik che finisce alta. Al 15° dopo un paio di minuti di possesso palla arriva una ghiotta occasione per il Napoli, Hamsik sfrutta un mancato intervento di Chiellini e calcia, la conclusione è sfiorata dallo stesso difensore livornese e si stampa sul palo. Il Napoli prova ad aumentare la pressione, la Juventus pare calare l’intensità ma appena possono i bianconeri provano a far male come accade al 22° quando Rafael è costretto ad una grande respinta sul tiro al volo dell’Apache. Il portiere brasiliano si ripete un minuto dopo sempre su Tevez, con una deviazione in corner. Il Napoli però è solo Hamsik, lo slovacco ci riprova ma il suo tiro non inquadra per poco lo specchio. Higuain inizia a scaldarsi con un paio di conclusioni non precise, poi al 42° costringe Buffon al tuffo per salvare un altro suo tiro. Dopo un minuto di recupero finisce il primo tempo.

    Si riparte senza cambi e con i ritmi che rimangono bassi nei primi minuti. Al 54° errore grave di Callejon che ben imbeccato, si presenta davanti a Buffon e lascia partire il diagonale che si spegne sul fondo. Gli azzurri sono però più propositivi, più intensi, ci provano in tutte le maniere ma la difesa bianconera tiene e viene aiutata anche dalla fortuna quando il pallonetto di Higuain si spegne sul palo. Fortuna che poco dopo aiuta anche il Napoli, la respinta di Rafael infatti incoccia Koulibaly e si spegne di pochissimo a lato del palo. Al 68° arriva il meritato pareggio del Napoli, De Guzman fugge sulla fascia, piazza il cross ed Higuain di testa batte Buffon. Il gol del pari costringe la Juventus a giocare e dopo un tiro strozzato da Tevez, arriva al 75° un colpo di testa di Llorente fuori non di molto. I ritmi non si alzano, al 90° Tevez ha la palla della vittoria ma il suo tocco in spaccata esce sul fondo. Dopo 2 minuti di recupero arriva il fischio finale si va ai supplementari.

    Il primo tempo supplementare vede la Juventus provare a gestire la palla e con alcune interessanti giocate di Tevez, Pereyera e Pogba prova ad impensierire Rafael. La Juve sale di tono e anche Llorente al 97° si presenta al tiro, palla fuori di poco. Al 100° i bianconeri gridano al gol ma la conclusione a botta sicura di Vidal è salvata sulla linea da Koulibaly. Il Napoli tenta qualche ripartenza ma non riesce a rendersi pericoloso. Il primo tempo supplementare finisce sul 1-1.

    Neanche tempo di ripartire che Tevez riceve da Pogba al limite, controlla la palla, si gira in un fazzoletto di terreno e deposita il tiro nell’angolino basso per il nuovo vantaggio bianconero. A metà del tempo diventa protagonista Buffon che prima salva su Higuain e poi, dopo un’incomprensione con Bonucci, ferma Callejon lanciato a rete. Il Napoli si getta in avanti e al 118° in una mischia sbuca Higuain che con la zampata batte Buffon e fa 2-2. Non succede più niente, si va ai calci di rigore.

    Dal dischetto le emozioni si moltiplicano, parte male il Napoli con Buffon che para a Jorginho. Tocca a Tevez ed è palo, poi arrivano una serie di 5 a testa perfetti. Va dal dischetto Mertens e Buffon para, Chiellini ha il Matchpoint ma Rafael respinge. Tocca a Callejon ed il portiere bianconero para ancora. Anche Pereyra ha la palla per vincere ma calcia altissimo. Va Koulibaly colpisce il palo ma la palla entra. Il pallone tocca a Padoin, Rafael decide di ergersi a protagonista e respinge consegnando la coppa al Napoli.

    L'esultanza dei calciatori del Napoli | Foto da Twitter
    L’esultanza dei calciatori del Napoli | Foto da Twitter

     

    JUVENTUS – NAPOLI 7-8 d.c.r. (2-2 d.t.s) (1-1 al 90°) (1-0) (4°, 106° Tevez (J), 68°, 118° Higuain (N))

    Juventus (4-3-1-2): Buffon; Lichtsteiner (78° Padoin), Bonucci, Chiellini, Evra; Pirlo (66° Pereyra), Marchisio, Pogba; Vidal; Tevez, Llorente (105° Morata).

    Allenatore: Allegri.

    Napoli (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Gargano, David Lopez (90° Inler); De Guzman (105° Jorginho), Hamsik (78° Mertens), Callejon; Higuain.

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Valeri.

    Ammoniti: Higuain (N), Pereyra (J), Callejon (N), Albiol (N), Mertens (N), Tevez (J)

     

    Sequenza rigori: Jorginho (parato), Tevez (palo), Ghoulam (gol), Vidal (gol), Albiol (gol), Pogba (gol), Inler (gol), Marchisio (gol), Higuain (gol), Morata (gol), Gargano (gol), Bonucci (gol), Mertens (parato), Chiellini (parato), Callejon (parato), Pereyra (alto), Koulibaly (gol), Padoin (parato).

  • Braida in Brasile, conosciamo Felipe Anderson, Arouca e Rafael

    Braida in Brasile, conosciamo Felipe Anderson, Arouca e Rafael

    Prosegue la missione sudamericana di Ariedo Braida, sbarcato nel continente latino da oltre una settimana. Un viaggio finalizzato alla ricerca di nuovi nomi sia per il mercato di gennaio che per l’estate 2013. L’inizio della mission for talent ha avuto tinte albicelesti, con i vari Lisandro Lopez e Mugni finiti nella lente d’ingrandimento del direttore sportivo rossonero. Esauritosi il viaggio nelle Pampas, Braida si è trasferito nelle calde terre carioca. Accompagnato dal fido Serginho, l’ex terzino sinistro che ancora in tanti rimpiangono a Milanello, Braida in Brasile ha assistito sabato scorso al match tra Santos e Figueirense, conclusosi con il successo dei padroni di casa per 2-0. Tre gli osservati: Felipe Anderson, Arouca e Rafael Cabral. Conosciamoli meglio.

    FELIPE ANDERSON– Il nome del trequartista classe ’93 è diventato ormai di dominio pubblico già da un paio di settimane. Sconosciuto in Brasile fino alla scorsa stagione, Felipe Anderson ha conquistato il posto da titolare in contemporanea al declino fatto registrare di recente da Ganso (con quest’ultimo che ha lasciato il Peixe per approdare al San Paolo). Anderson non è però paragonabile all’ex leader del centrocampo della squadra di Ramalho. A livello tecnico vince ancora Ganso, ma fisicamente Anderson è molto più dotato rispetto al nuovo rinforzo del San Paolo. Le sue doti atletiche e i frequenti inserimenti in area di rigore proiettano Anderson nel calcio europeo. Calcisticamente il trequartista 19 enne è cresciuto nelle giovanili del Coritiba fino al 2007, prima di approdare nel mondo Santos. L’esordio nel Brasileirao 2010 fu durante il match Fluminense-Santos (vinto dagli ospiti per 3-0). Complessivamente furono 233 i minuti in cui Felipe Anderson venne impiegato. Nonostante il successo in Libertadores nel 2011, sarà il 2012 l’anno che verrà ricordato come lo “start” di una carriera potenzialmente luminosa. La doppietta contro il Gremio lo scorso luglio rappresenta ad oggi il primo passo di Felipe Anderson verso l’Europa.

    Brazil's Santos FC goalkeeper Rafael Cab
    Il portiere del Santos Rafael, osservato speciale di Braida in Brasile | ©KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images

    AROUCA – Marcos Arouca da Silva rappresenta una delle tante promesse del calcio brasiliano rimaste tali dopo anni di esperienza. Cresciuto nelle giovanili del Fluminense, Arouca ha debuttato al Maracana quando aveva 18 anni (2004 ndr). Dopo cinque stagioni Arouca si trasferisce al San Paolo. La parentesi nel club paulista si rivela abbondantemente sotto le aspettative. Dall’Europa non arriva la tanto agognata telefonata e per Arouca resta così il Santos, che lo acquista per 3 milioni di euro. Dopo un anno vincerà la Libertadores, il titolo fin qui più importante nella sua carriera. Normolineo, Arouca ricopre il ruolo di playmaker basso in mezzo al campo. Ad una tecnica non esattamente sopraffina, il calciatore del Santos ripiega con una presenza fisica discreta in marcatura. Sotto l’aspetto realizzativo, Arouca vanta uno score di 8 reti segnate dal 2004 ad oggi, una media di un gol ogni anno. Difficile ipotizzare un trasferimento di Arouca in Europa, sopratutto se l’altro club è il Milan.

    RAFAEL CABRAL – Anche lui extra-comunitario come Felipe Anderson, Rafael è il portiere titolare del Santos. La concorrenza non è sicuramente delle più accese per il 22 enne del Santos, divenuto improvvisamente prima scelta anche del ct verdeoro Mano Menezes. Nonostante l’acquisto di Gabriel la scorsa estate, il Milan ha quindi intenzione di comprare anche Rafael, mandando in pensione anticipata Abbiati e porgendo un cordiale arrivederci ad Amelia, per trasformare la porta rossonera a forti tinte verdeoro. Rafael si è guadagnato il posto titolare da subito, nel 2010, quando non aveva ancora compiuto 20 anni. In ogni caso, sebbene abbia tra le mani la maglia da titolare in Nazionale maggiore, non sono sporadici alcuni passaggi a vuoto dell’estremo difensore 22 enne, come ampiamente dimostrato dalle ultime Olimpiadi di Londra, durante le quali il neo rossonero Gabriel ha seriamente messo in crisi la sua leadership.