Tag: rafa benitez

  • Moratti a le Iene Show “senza Moggi un calcio migliore”

    Moratti a le Iene Show “senza Moggi un calcio migliore”

    Massimo Moratti si concede ad una lunga intervista alle Iene Show in onda questa sera abbracciando tutti gli argomenti caldi, dal calciomercato a Moggi e Calciopoli fino al rapporto con Benitez e Leonardo. Il presidente nerazzurro confessa che con la nuova Juve i rapporti sono ottimi, confermando la stima per Andrea Agnelli ma tiene ancora una volta a precisare la leggittimità dello scudetto del 2006 “Durante calciopoli c’erano delle magagne ecco perchè c’è gente che è stata beccata. Se c’erano anche prima? Credo di si, solo che hanno avuto la fortuna di non essere intercettati. Con la Juventus va tutto bene, con l’attuale società i rapporti sono buoni e Andrea Angelli è un ragazzo molto serio e preparato. Sono stupito dal fatto che i bianconeri non siano arrivati nemmeno in Europa League, spero comunque che Andrea Agnelli superi con serenità questo momento difficile. La Juve rivuole due Scudetti? Uno è nostro, ne scelga un altro. Questo un calcio migliore senza di Moggi? Non posso dire di no…”

    La scelta di Benitez e il rapporto con Leonardo
    “Non era l’allenatore giusto da prendere per il dopo Mourinho, avrei dovuto prenderlo più in là quando serviva un tecnico per ricostruire, ma all’Inter quest’anno da ricostruire non c’era nulla. Devo dire che alla fine mi ha fatto arrabbiare. Leonardo invece ha lavorato con grande professionalità, ha fatto quel che doveva. Mou? Non lo sento da un mese”.

    Il mercato

    “Da 1 a 10 quante possibilità che arrivino all’Inter? Pastore 5, Sanchez è troppo caro quindi 4, Cavani 1, Ibra zero ma mi piacerebbe dire 10, Messi mi piacerebbe dire 8 ma è zero. Il mio affare migliore? La cessione di Ibra”.

  • Messi e Mourinho, i più ricchi del 2011

    Messi e Mourinho, i più ricchi del 2011

    Sono considerati il miglior giocatore e il miglior allenatore per quello che riescono a fare in campo ma che Messi e Mourinho hanno l’indole del leader lo si capisce anche da compensi economici che nel 2011 li porteranno ad esser i paperoni del calcio.

    Il Pallone d’Oro secondo un inchiesta di France Football guadagnerà guadagnerà 33 milioni di euro nel 2011 staccando il rivale di sempre Cristiano Ronaldo i cui comepnsi si attesteranno a 27,5 milioni di euro. Sul terzo gradino del podio si attesta la terza stella del calcio europeo: Wayne Rooney, l’attaccante del Manchester United può contare su 20,7 milioni.

    Guadagni importanti anche per gli ormai ex calciatori Beckham ed Henry, grazie alla Major League Soccer americana, intascheranno 19 e 13,6 milioni.

    Passando dal prato verde alla panchina troviamo in vetta lo Special One che secondo il magazine transalpino, nel 2011 si assicurerà 13,5 milioni di euro. Sul secondo gradino Pep Guardiola con 10,5 mentre è curiosa la posizione di Rafa Benitez che grazie alla doppia buonauscita con Liverpool e Inter guadagnerà 10,2 milioni di euro. Il “nostro” Fabio Capello si attesta a 8,5 milioni di euro.

  • Milito, Leonardo e il nuovo ciclo Inter

    Milito, Leonardo e il nuovo ciclo Inter

    L’eroe di Madrid, l’uomo simbolo del Triplete nerazzurro, Diego Milito è tornato ad allenarsi col gruppo per tornare a far sognare i tifosi nerazzurri. Scartata l’ipotesi di un suo impiego nella partita di ritorno degli ottavi di finale di Champions contro il Bayern, si affaccia l’ipotesi di vederlo almeno in panchina contro il Lecce e  finalmente a disposizione di Leonardo nella sfida scudetto del 2 aprile contro il Milan.

    Il Principe ha praticamente passato una stagione in infermeria, non riuscendo mai a recuperare perfettamente dagli infortuni, complice anche la voglia di tornare a disposizione forzando spesso i tempi di recupero richiesti. Stavolta però a differenza della vecchia gestione Benitez, l’infortunio dell’attaccante argentino è stato affrontato con un’altra linea di pensiero, quasi a fari bassi, togliendo le pressioni e soprattutto la fretta di tornare al numero 22 nerazzurro. Queste le parole di Leonardo nell’immediato post infortunio nella partita contro la Roma: “Diego ora deve stare tranquillo e non pensare più a quello che è successo. Non deve dimostrare niente a nessuno e sa di essere un calciatore importante per l’Inter. Deve rilassarsi e recuperare al meglio”.

    Con Benitez, forse la mancanza di risultati e anche di gioco (causate anche dall’indisponibilità di troppi giocatori contemporaneamente), acutizzavano la mancanza di un giocatore come Diego e quindi appena possibile si cercava di farlo tornare a disposizione, non riuscendo mai a fargli ritrovare la condizione ottimale.

    Anche dalle parole di Milito datate 28 febbraio a margine di un evento promozionale mostrano come il giocatore abbia recepito il messaggio del tecnico e abbia adottato una filosofia più orientata alla pazienza: “Sto bene, sto migliorando. Ha detto bene Leonardo: non devo farmi prendere dall’ansia, devo guarire bene. La voglia è tanta, ma l’idea comune è quella di tornare disponibile per esserlo fino alla fine della stagione. Non so se ci sarò o meno nella gara di ritorno di Champions League a Monaco, ma vivo con serenità, penso solo a recuperare e a stare bene per tornare a dare il mio contributo alla squadra. Non voglio farmi prendere dall’ansia, voglio solo recuperare per stare bene”

    Adesso il bomber nerazzurro dovrebbe tornare utile alla causa nerazzurra, mettendosi la sfortuna alle spalle. Visto il passaggio ai quarti di Champions League e la rincorsa scudetto, potrebbe in un paio di mesi togliersi diverse soddisfazioni e tornare a ritagliarsi il ruolo da protagonista che aveva nella scorsa stagione.

    Sembra essere passato un secolo dalla vecchio gestione Benitez, e invece in pochi mesi Leonardo ha fatto tornare l’entusiasmo e il sorriso, non solo ai giocatori ma anche ai tifosi interisti. La situazione con il tecnico spagnolo era paradossale, con la squadra campione di tutto, che dopo la vittoria contro il Genoa (gol di Muntari con la papera di Eduardo) aveva incassato solo figuracce, prima con i pareggi contro Brescia e Lecce e poi con la sconfitta nel derby per 1 a 0 propiziata dal rigore di Ibra. Derby che aveva mostrato gli evidenti limiti del gioco nerazzurro anche considerando la superiorità numerica non sfruttata contro i rossoneri. Evitando di parlare del 3 a 0 di Brema con l’avvertimento di Moratti di non fare figuracce in Europa.

    Il feeling con i tifosi non era mai scoccato, senza parlare del pessimo rapporto con lo spogliatoio. Discorso opposto per Leonardo che ha saputo imboccare la strada descritta dallo Special One, non rinnegandone i meriti, e adattandola al suo modo di vedere il calcio. Sorrisi e allegria per una squadra che gioca divertendosi. 14 partite 11 vittorie, 1 pari e una sconfitta in campionato con il Milan a -5 e una qualificazione ai quarti che sa davvero di impresa. Leonardo dopo essere entrato nel cuore dei tifosi interisti, nonostante la sua storia rossonera, potrebbe compiere un altro miracolo: far tornare Milito l’uomo dei trionfi nerazzurri!

  • Calciopoli, Materazzi: “mi vien da ridere”

    Calciopoli, Materazzi: “mi vien da ridere”

    Notoriamente è uno che ci mette la faccia dicendo quello che pensa tanto da esser un idolo per i tifosi nerazzurri ma anche un dei più odiati dalle tifoserie avversarie, Marco Materazzi, dai microfoni di Sky Sport dice la sua sulla convocazione del presidente dell’Inter Massimo Moratti da parte del procuratore federale Palazzi in merito al secondo filone di Calciopoli.

    Matrix ironizza sul coinvolgimento dell’Inter Mi viene da ridere: Moratti dovrà perdere mezza giornata di lavoro a Napoli. Vorrà dire che berrà un buon caffè napoletano. In questi casi si dice che il tempo è galantuomo…”.

    Non manca poi l’ennesima stoccata al mai amato Benitez “Leonardo ha grande intelligenza. E’ stato Leo a mettersi a disposizione della squadra e non il contrario, come invece accadauto in passato. Con Benitez, c’erano infortuni, ma ci sono anche adesso: ora, però, si vince ugualmente, anche senza tanti giocatori”.

    L’ultima battuta sul derby “Non sarà determinante, sarà fondamentale vincere le partite che lo precedono”. Ancora una volta Materazzi entra in tackle e le sue dichiarazioni non faranno che discutere.

  • Crouch avverte il Milan: “c’è ancora un affare in sospeso”

    Crouch avverte il Milan: “c’è ancora un affare in sospeso”

    Stasera l’ex attaccante del Liverpool Peter Crouch vorrà prendersi la sua rivincita personale sul Milan, dopo la finale persa ad Atene nel 2007 2 a 1 quando dopo una splendida stagione, (7 gol in quell’edizione di Champions League) si vide rilegato in panchina dall’allora tecnico dei Reds Rafa Benitez. Entrò in campo solo nel finale e gioco appena 12 minuti, che ancora oggi gli hanno lasciato l’amaro in bocca.

    Adesso lo “spilungone” inglese milita nel Tottenham, con molta sicurezza dalle sue parole mostra di non aver affatto paura del Milan, anzi ripensando alla finale persa con il Liverpool spiega:

    “Ripensando a quella stagione, fu un successo essere arrivati in finale e sono molto orgoglioso che ci siamo riusciti, ma ero davvero molto arrabbiato e deluso di non giocare dall’inizio. Avevo segnato sette gol in Champions League, ero capocannoniere in tutte le competizioni e mi sentivo bene: ero convinto di giocare, per questo sono rimasto tremendamente deluso quando ho scoperto che dovevo andare in panchina. Sebbene il Milan fosse una squadra fantastica, sono assolutamente convinto che avremmo potuto batterla e questo aumenta il mio rammarico. La medaglia del perdente non è una cosa che uno vuole fare vedere, infatti la mia è nascosta dietro a quella della vittoria in FA Cup dell’anno prima. Ecco perché sento che quella con il Milan è stata una sorta di partita non finita e c’è ancora un affare in sospeso fra me e loro”.

    Peter carica i suoi attuali compagni con un paragone con la sua ex squadra: Avevo già giocato in Champions League con il Liverpool, e posso affermare che questo gruppo non ha nulla di invidiare a quello dei Reds“, continuando a spiegare le differenze con i Reds , soprattutto nella filosofia di gioco dell’attuale tecnico Redknapp: “Abbiamo giocato con un’unica punta– riferendosi sempre alla finale di Atene 2007- Penso che avremmo potuto osare di più. E’ stato un po’ frustrante rimanere in panchina. Benitez era troppo prudente a volte, Redknapp invece vuole sempre attaccare e vedere in campo i giocatori offensivi“.

    Conclusione con un riferimento anche ai cugini interisti e alla consapevolezza della forza del Tottenham nelle partite giocate in casa al White Hart Lane:

    “Abbiamo già battuto i campioni in carica e siamo a nostro agio nel torneo . In casa sono convinto che possiamo battere chiunque, e allora perché non credere di poter andare fino in fondo?”.

    Il Milan è avvertito, stasera non sarà una passeggiata!

    (Fonte: Gazzetta dello Sport)

  • Moratti non le manda a dire a Benitez

    Moratti non le manda a dire a Benitez

    Dopo le pesanti dichiarazioni di Benitez che al quotidiano  spagnolo Marca aveva dichiarato tutto il suo disappunto su chi l’avesse definito un perdente e puntualizzando come aveva già fatto sulla panchina nerazzurra sulla questione infortuni, il presidente dell’Inter Massimo Moratti raggiunto dai microfoni di SkySport 24 all’uscita degli uffici della Saras ha voluto controbattere al suo ex collaboratore.

    Sul tema degli infortuni il tecnico spagnolo è andato giù pesante con lo staff medico interista e con Franco Combi responsabile dell’area medica con un riferimento a Roberto Mancini che non aveva mai avuto un ottimo rapporto con Combi: “Sul tema degli infortuni e sulle ricadute dei calciatori dell’Inter, vorrei sottolineare alcuni dati per evitare di essere frainteso: l’80% dei giocatori con infortuni ne avevano avuti di simili nei due anni precedenti. Io e il mio staff non controllavamo il recupero e le terapie che lo staff medico faceva nei confronti dei giocatori. Le cure e il recupero erano cose loro. Dopo che siamo andati via dall’Inter, ci sono stati 8 infortuni praticamente in un mese, vacanze escluse. Sono certo che Roberto Mancini troverà il tutto”

    Poi le motivazioni del suo esonero dal suo punto di vista: “Alcuni giocatori si so­no impegnati di più, altri di meno, ma succede dopo un’annata con tan­te vittorie. Perché sono stato esonerato so­lo a fine dicembre dopo che se ne parlava già un mese e mezzo prima? Perché Morat­ti sapeva come lavoravamo e le difficoltà che incontravamo giorno dopo giorno. Spe­rava che le cose andassero bene, ma non c’erano le condizioni per andare avanti, co­sì siamo arrivati a un accordo per la rescis­sione. La mia avventura era iniziata discre­tamente e giocavamo bene, ma gli infortu­ni hanno cambiato un po’ tutto, comprese le dinamiche interne. E settimana dopo setti­mana si cambiava opinione su di noi a seconda del risul­tato della partita…”.

    Chiusura dell’intervista con le domande ancora non risolte sul mancato mercato realizzato quando lui sedeva sulla panchina nerazzurra: “Perché non ho avuto acquisti in esta­te? Non lo so e sono stato io il primo ad essere sorpreso. Non ci potevo credere: ad agosto mi avevano chiesto un progetto per migliorare la squadra, io l’ho messo per iscritto e ai dirigenti è piaciuto, ma non è stato attuato”. Poi gli acquisti sono arrivati per Leonardo: “Cinque elementi com­prati e sei ceduti: adesso la squadra è prati­camente nuova. Vedere parte del mio pro­getto attuato adesso mi fa riflettere. E’ un riconoscimento evidente del fatto che avevamo ragione, che la squadra aveva bisogno di aggiustamenti”.

    Era evidente a tutti come lo spagnolo non avesse avuto grandi simpatie nello spogliatoio interista, con la volontà di cancellare l’ombra di Mourinho, aveva imboccato la strada sbagliata. Gli infortuni, e il mercato non realizzato in estate dalla dirigenza hanno continuato a allargare la base del dissenso tra l’allenatore e la società.

    Moratti non ha fatto attendere la sua replica con una risposta molto simile al “andato via Benitez ne compriamo cinque di giocatori”, ironica ma molto realistica!

    “Beh, visti i risultati della squadra – ha voluto puntualizzare il presidente nerazzurro – un’uscita di Benitez ce la aspettavamo, è una cosa che umanamente è comprensibile e andava attesa, lo giustifico dunque. Può darsi che il dottor Combi ci sia rimasto un po’ male, lui è qui all’Inter da anni ed è un nostro punto di forza indiscutibile ed intoccabile. Ci dispiace per Benitez, ma se voleva dire che fosse colpa del dottor Combi per gli infortuni, non è affatto così”.

    La battuta ironica sulla situazione infortuni di Milito arriva nel finale ma è più che un siluro lanciato contro il suo ex collaboratore: “Forse saranno state le preghiere di Benitez…” – aggiunge ridendo e facendo ridere tutti i presenti – “Purtroppo dovrà riposare per diverso tempo, è un peccato, ma servirà cautela perché è una cosa importante”.

  • “Remuntada” Inter: tutto merito di Leo?

    “Remuntada” Inter: tutto merito di Leo?

    L’ inter è ufficialmente tornata, la squadra schiacciasassi in Italia ed in Europa vista la passata stagione con alla guida lo “special one” ricomincia dove aveva terminato e cioè dalla finale Champions di Madrid dello scorso Maggio ma allora, in quest’ inizio di stagione dov’ era ma soprattutto è tutta colpa di Rafa Benitez per lo scarso rendimento ed il distacco abissale accumulato in classifica durante il girone d’ andata del campionato?

    È ovvio che Leonardo non può aver avuto la bacchetta magica di far cambiare rotta alla squadra in maniera così tanto repentina quanto efficace e quindi, vi è il sospetto, che alcuni giocatori diciamo che non si sono molto dedicati agli schemi tattici e comportamentali imposti dal buon Rafa.

    Il solo che ha dimostrato continuità e forse assoluta professionalità nel lavoro è stato Samuel Eto’ o, i suoi gol non sono mancati sia in tutto il girone d’ andata che nella prima fase a gironi di Champions League mentre per alcuni della vecchia guardia, senza fare nomi ma di sicura individuazione, l’ avvento di Leonardo e la cacciata di Benitez, è apparsa più salutare di un viaggio della speranza a Lourdes.

    Le vittorie ci sono state ed anche significative, ma adesso per Leonardo arriva la prova del nove, infatti è adesso che il brasiliano potrà dimostrare se effettivamente la sua mano è stata veramente geniale come il suo più illustre omonimo oppure semplicemente, che il complesso dell’ organico nerazzurro, Milan permettendo, sia obiettivamente il più forte dell’ intero campionato tanto da potersi permettere una “pausa di riflessione” lunga 18 partite.

  • Hodgson – Liverpool è divorzio. Panchina a Dalglish in attesa di Benitez

    Hodgson – Liverpool è divorzio. Panchina a Dalglish in attesa di Benitez

    Era nell’aria già da tempo, un rapporto già logoro e nel quale non era mai sbocciato l’amore: Roy Hodgson non è più l’allenatore del Liverpool. Il tecnico inglese, che termina la sua avventura su una delle panchine più ambite d’Europa dopo solo 6 mesi, ha rescisso consensualmente il contratto che lo legava ai Reds dopo una prima parte di stagione difficile che ha relegato il club più titolato d’Inghilterra al 12esimo posto in Premier League accusando già un ritardo di ben 19 punti dalla testa della classifica al giro di boa del campionato inglese. Un ruolino di marcia quasi disastroso per i Reds che in 20 gare disputate hanno collezionato più sconfitte (9) che vittorie (7). Chiamato nel Merseyside ad evitare tracolli dopo le difficoltà economiche culminate con l’abbandono della proprietà americana indebitata fino al collo, Hodgson non è riuscito ad entusiasmare la piazza come aveva fatto nella passata stagione al Fulham, guidando i londinesi fino alla finale di Europa League poi persa contro l’Atletico Madrid e ad un ottimo settimo posto in campionato.

    L’addio di Hodgson apre le porte allo scozzese Kenny Dalglish, una bandiera del Liverpool dove ha trascorso gran parte della sua carriera calcistica come calciatore e da dove partì la quella da allenatore stravincendo tutto quello che c’era da vincere (3 Coppe dei Campioni, 11 titoli inglesi, 1 Supercoppa Europea, 4 Coppe di Lega e 4 d’Inghilterra oltre a 10 Charity Shiled in totale), che avrà il compito di traghettare la squadra fuori da acque agitate in attesa del ritorno di Rafa Benitez che raccoglierà molto presumibilmente lo scettro lasciato pochi mesi fa nella sua amata Liverpool a fine stagione dopo la breve esperienza all’Inter.

  • Crisi Liverpool, Hodgson in bilico. Torna Benitez?

    Crisi Liverpool, Hodgson in bilico. Torna Benitez?

    La figuraccia rimediata nell’ultimo turno di Premier League in casa contro il fanalino di coda Wolverhampton potrebbe costare cara a Roy Hodgson che secondo i tabloid britannici avrebbe ormai le ore contate sulla panchina del Liverpool. Lo spettacolo indegno andato in scena ad Anfield Road la scorsa sera ha convinto i dirigenti dei Reds a sostituire il manager inglese per invertire la rotta e rimettere insieme i cocci di una stagione iniziata male e che potrebbe finire peggio. Il Liverpool infatti si trova attualmente al 12esimo posto in classifica a soli 3 punti dalla zona retrocessione, alle prese con un gioco che non è mai decollato ed il malumore dei big che vedendo ridimensionati i propri obiettivi potrebbero chiedere la cessione già in questa sessione di mercato.
    Troppo umiliante la situazione per il club più titolato d’Inghilterra che ha incassato la sconfitta numero 8 della stagione in campionato, la terza nelle ultime 4 partite.

    I tifosi hanno invocato a gran voce un ritorno di Benitez fresco di rescissione del contratto che lo legava all’Inter dopo aver conquistato il Mondiale per Club ad Abu Dhabi con i nerazzurri. Il tecnico spagnolo, al momento rinchiusosi in un silenzio nella sua casa di Liverpool, aveva lasciato Anfield per guidare la squadra campione d’Europa ma gli scarsi risultati raggiunti in campionato e uno spogliatoio che non lo ha mai amato e che ha risentito della perdita di Mourinho approdato a Madrid, avevano fatto sì che le strade dell’allenatore e dei nerazzurri si dividessero immediatamente dopo la finale dell’ex Intercontinentale disputata e vinta contro il Mazembe. L’affascinante ipotesi Benitez non è l’unica: sempre secondo i media britannici ci sarebbe anche Deschamps in corsa per sedere su una delle panchine più ambite d’Europa.

  • E’ finita l’era Benitez, Moratti annuncia l’esonero

    E’ finita l’era Benitez, Moratti annuncia l’esonero

    Questa volta è davvero finita, Rafa Benitez dopo appena quattro mesi non è più l’allenatore dell’Inter, ad annunciarlo è il presidente Massimo Moratti “Ci dispiace per come è finita con Benitez, ma già che le cose non andavano bene e dopo le sue dichiarazioni siamo arrivati alla rottura. Chi arriva? Vedremo, tutti i nomi che si fanno sono interessanti”

    A dire il vero non si tratta di esonero ma di separazione consensuale con una buona uscita al tecnico pari a 3,5 milioni di euro. A sostituire lo spagnolo appare in pole Leonardo e già nelle prossime ore potrebbe arrivare l’annuncio. Intanto impazza il calciomercato con Ranocchia ormai prossimo a vestire in nerazzurro ma il vero colpo di coda potrebbe esser Kaka.