Tag: rafa benitez

  • Champions League c’è l’Athletic Bilbao sulla strada del Napoli

    Champions League c’è l’Athletic Bilbao sulla strada del Napoli

    L’urna di Nyon non ha portato le migliori notizie al Napoli ed ai suoi tifosi, la compagine partenopea infatti, nel playoff per la qualificazione ai gironi di Champions League se la dovrà vedere con l’Athletic Bilbao.

    La squadra basca era certamente quella delle 5 possibili che gli azzurri avrebbero voluto evitare. L’allenatore Rafa Benitez ha subito così commentato tramite Twitter l’esito del sorteggio:

    L’Athletic è forte, ma noi siamo pronti alla sfida. Sicuramente tra le cinque possibili avversarie, con l’Athletic ci è capitato il sorteggio più difficile. È una squadra che gioca un buon calcio e in casa i cinquantamila del San Mames danno una grande spinta. Sarà una bella partita, una sfida molto intensa. Il Napoli comunque è preparato e determinato a raggiungere il suo obiettivo.

    Vediamo di conoscere meglio la squadra basca di Bilbao.

    Athletic Bilbao
    Athletic Bilbao

    L’Athletic Bilbao ha una caratteristica quasi unica nel panorama del calcio europeo, i calciatori biancorossi sono tutti originari dei paesi baschi oppure viene fatta qualche eccezione per i provenienti dalla vicina navarra (l’ex attaccante Fernando Llorente essendo di Pamplona è un esempio) o dai pirenei francesi, tutti comunque hanno la “cittadinanza Basca”.

    Quella del ristretto bacino di scelte potrebbe essere un limite, però così non è tant’è che nella sua storia l’Athletic ha fatto dell’attaccamento alla maglia il punto di forza che gli ha permesso di ottenere risultati in Spagna ed in campo europeo, oltre al pregevole 4° posto dell’anno scorso si ricorda una finale di Europa League nella stagione 2011/2012.

    Nella rosa attuale figurano calciatori che hanno parecchie stagioni con la maglia dell’Athletic, il portiere Iraizoz, il difensore Gurpegi ed Iraola. Oltre a loro non va sottovalutato il talento purissimo di Iker Munian, 21enne esterno d’attacco dotato di estro e dribbling. Gli uomini di Benitez dovranno fare molta attenzione anche all’altro uomo che, insieme alla punta centrale Aduriz (anche se al momento è infortunato e potrebbe saltare il preliminare), compone il tridente offensivo ovvero Susaeta.

    Il punto debole può essere la perdita dell’ottimo trequartista Ander Herrera, volato a vestire la maglia del Manchester United.

    Un altro punto di forza è senza dubbio il tecnico Valverde, arrivato dopo le stagioni di Bielsa, che ha saputo riportare serenità e guidare i suoi ad un incredibile 4° posto nella passata stagione in Liga.

    Altro fattore da non sottovalutare, essendo da calendario l’andata al San Paolo ed il ritorno a Bilbao, è il calore degli oltre 50mila del nuovo San Mames che non sarà la storica Catedral ma che comunque può sembrare un vero e proprio inferno per la squadra ospite.

    ATHLETIC BILBAO Probabile Formazione (4-3-3)

    Iraizoz; Iraola, Gurpegi, Laporte, Balenziaga; Rico, Iturraspe, de Marcos; Muniain, Aduriz (Viguera), Susaeta.

     

  • Napoli-Barcellona, amichevole di lusso a Ginevra

    Napoli-Barcellona, amichevole di lusso a Ginevra

    Questa sera a Ginevra il Napoli comincia a fare sul serio disputando un’amichevole di grande prestigio contro il Barcellona. Un test importantissimo per gli uomini di Benitez che cominciano ad avvicinarsi a grandi passi al primo impegno ufficiale che vale quasi tutta la stagione ovvero il preliminare di Champions League la cui gara di andata si giocherà il 19 o 20 agosto ed il ritorno il 26 o 27 dello stesso mese.

    Per i partenopei una partita decisamente più probante rispetto alla sfida con il Paok Salonicco giocata al San Paolo quattro giorni fa e vinta per 2 a 0 con le reti di Callejon e Radosevic.

    Sarà anche l’occasione per cercare di cancellare la tremenda Manita incassata tre anni fa con i Blaugrana che si imposero per 5-0 con la doppietta di Messi e le reti di Pedro, Keita e Fabregas. Leo Messi però questa sera non ci sarà, Luis Enrique dovrà fare a meno della Pulce che è rientrata da poco dalle vacanze dopo il mondiale che lo ha visto arrivare al secondo posto.

    Gonzalo Higuain
    Gonzalo Higuain

    In quella sfida del 2011 tra gli azzurri c’era Edinson Cavani che fu autore di uno splendido gol in rovesciata annullato però per fuorigioco, adesso a guidare l’attacco del Napoli ci sarà Gonzalo Higuain che in una intervista rilasciata alla “Gazzetta dello Sport” ha voluto dire la sua sulle voci circolate nel periodo del Mondiale su un suo possibile passaggio proprio nella compagine catalana:

    Io non ho mai affrontato quest’argomento, ho sempre detto la verità. E, cioè, che avrei voluto pensare soltanto al Mondiale e che poi sarei ritornato a Napoli. Dunque, ero tranquillo, non avevo nulla da temere, perché non c’era nulla da commentare. Se Messi ha detto certe cose, posso soltanto esserne lusingato. Io credo che a tutti i giocatori piacerebbe giocare al fianco di un grande campione. Ma ciò non vuol dire che uno voglia andare via.

    Dunque un Pipita carico e pronto a far bene in questa sfida di grande prestigio, che anche se è solo un’amichevole, anche se molto probabilmente partirà inizialmente dalla panchina.

    NAPOLI – BARCELLONA le Probabili Formazioni

    NAPOLI (4-2-3-1): Rafael; Maggio, Albiol, Koulibaly, Ghoulam; Inler, Jorginho; Mertens, Hamsik, Callejon; Michu.

    A disposizione: Andujar, Colombo, Mesto, Zuniga, Britos, Luperto, Gargano, Dzemaili, Insigne, Vargas, Zapata, Higuain.

    Allenatore: Rafa Benitez.

    BARCELLONA (4-3-2-1): Ter Stegen; Montoya, Bartra, Piqué, Jordi Alba; Rakitic, Busquets, Sergi Roberto; Adama Traorè, Iniesta; Pedro.

    A disposizione: Bravo, Rafinha, Edgar Lé, El Haddadi, Bagnack, Samper, Halilovic, Deulofeu, Sandro, Masip.

    Allenatore: Luis Enrique.

     

  • Coppa Italia: vince il Napoli ma il calcio perde ancora

    Coppa Italia: vince il Napoli ma il calcio perde ancora

    La Coppa Italia 2013/2014 finisce nella bacheca del Napoli che con un 3-1 sconfigge la Fiorentina e mette in bacheca il trofeo, la partita però è stata preceduta da episodi che purtroppo ancora una volta hanno visto il calcio italiano uscirne pesantemente sconfitto.

    Tutto ha avuto inizio nel tardo pomeriggio quando alcuni tifosi del Napoli sono finiti all’Ospedale, uno dei quali in codice rosso, per alcuni colpi di pistola. Quando si avvicinavano le 21, ora nella quale era previsto il calcio d’inizio della gara, l’atmosfera all’Olimpico, a causa delle notizie che arrivavano dei feriti, si è fatta pesante e ci sono voluti diversi conciliaboli prima di prendere una decisione. Addirittura quando il capitano azzurro Hamsik si è avvicinato sotto la curva per parlare con i propri tifosi è partita una pioggia di petardi, uno dei quali ha stordito un Vigile del Fuoco. Si gioca, non si gioca, si deve giocare, non si deve giocare? Alla fine dopo l’ultimo dialogo tra dirigenti delle Forze dell’Ordine e la curva dei tifosi del Napoli è arrivata la conferma: fischio d’inizio alle 21.45, con tre quarti d’ora di ritardo sul programma.

    Proviamo quindi a parlare di calcio, dopo i fischi all’inno nazionale arriva il fischio più atteso, quello di Orsato che dà il via alla gara.

    Montella mette in campo i suoi con un 4-3-1-2 con il recuperato Neto tra i pali, Tomovic, Gonzalo Rodriguez, Savic e Pasqual in difesa, Pizarro, Aquilani e Vargas a centrocampo con Borja Valero alle spalle di Ilicic e Joaquin.

    Benitez recupera Higuain e lo schiera al centro dell’attacco con Insigne, Hamsik e Callejon sulla trequarti, Jorginho ed Inler a metà campo, Reina tra i pali con Henrique, Fernandez, Albiol e Ghoulam in difesa.

    Si parte in un clima particolare con i tifosi del Napoli che non espongono bandiere e striscioni, ed i campo le due squadre che ad inizio gara tendono a studiarsi, anche se il Napoli ha due potenziali chance nei primissimi minuti, al 11° prima svolta del match ripartenza veloce del Napoli con Insigne che giunto in area piazza un tiro a giro che supera Neto, bacia il palo ed entra in rete. Pochi minuti, 6 per la precisione e da un errore di Vargas riparte veloce Higuain che mette il cross rasoterra che tutti bucano tranne Insigne che sul lato opposto calcia, il suo tiro è deviato da Tomovic  che così spiazza Neto. La Fiorentina sembra un pugile al limite del K.O. ma ecco che al 28° Ilicic pennella per Vargas che al limite con il sinistro non lascia scampo a Reina. A questo punto la viola cresce e sul finire del tempo troverebbe anche il pareggio ma il guardalinee alza la bandierina ed il gol di Aquilani viene annullato, si va al riposo sul 2-1 per gli uomini i Benitez.

    Nella ripresa è ancora la Fiorentina a fare la gara, iniziano le girandole dei cambi con Mati Fernandez che sostituisce Pasqual, Benitez cambia Hamsik ed Higuain con Mertens e Pandev, nella Fiorentina al 72° si rivede in campo dopo 5 mesi Pepito Rossi. Al 79° Inler rimedia il secondo giallo e lascia i suoi in 10. Entra anche Matri che ha subito il merito al 83° di mettere Ilicic solo davanti a Reina ma il colpo sotto di sinistro dello sloveno non centra la porta. La Fiorentina avrebbe il recupero per provare a trovare il pari in 11 contro 10 ma al 92° Mertens è bravo e fortunato a sfruttare un rimpallo e a battere senza problemi Neto per il 3-1 che chiude la pratica.

    I festeggiamenti del Napoli
    I festeggiamenti del Napoli

    Inizia così la festa del Napoli con un’invasione di campo di alcuni tifosi partenopei, è però una festa a metà, perchè sul campo il Napoli ha vinto e sollevato al cielo di Roma il trofeo ma fuori dal terreno di gioco a perdere è stato il calcio.

     

    FIORENTINA – NAPOLI 1-3 (1-2) (11°, 17° Insigne (N), 28° Vargas (F), 92° Mertens (N))

    Fiorentina (4-3-1-2): Neto 6; Tomovic 5, Gonzalo 5,5, Savic 6, Pasqual 5,5 (55° Mati Fernandez 5,5); Aquilani 6 (83° Matri 6), Pizarro 5,5, Vargas 6; Borja Valero 6,5; Joaquin 6 (72° Rossi 6), Ilicic 5,5.

    Allenatore: Montella.

    Napoli (4-2-3-1): Reina 6, Henrique 6, Fernandez 6, Raul Albiol 6, Ghoulam 6, Jorginho 5,5, Inler 5,5, Hamsik 6 (62°Mertens 6,5), Inisgne 7,5 (80° Behrami 6), Callejon 6, Higuain 5,5 (70° Pandev 6).

    Allenatore: Benitez.

    Arbitro: Orsato.

    Ammoniti: Borja Valero (F), Ilicic (F), Tomovic (F), Mati Fernandez (F); Albiol (N), Reina (N).

    Espulso: Inler (N).

     

  • De Laurentiis litiga con tifoso dopo Parma-Napoli

    De Laurentiis litiga con tifoso dopo Parma-Napoli

    Il Napoli contro il Parma di Donadoni al Tardini ha deluso, e molto. Ha deluso coloro che si attendevano la continuità di risultati dopo la vittoria di domenica scorsa contro la Juventus, ha deluso coloro che sognano l’accesso alla Champions League del prossimo anno dalla porta principale e sperano ancora di raggiungere la Roma do Garcia. Ha deluso perchè ha perso senza segnare neppure un gol, perchè ha lasciato quasi l’iniziativa al Parma, perchè i suoi uomini migliori non erano realmente in partita, Higuain su tutti. Ha deluso il tecnico Rafa Benitez che ha provato a giustificare l’ingiustificabile sottolineando gli aspetti positivi della stagione, pur non nascondendo che alla squadra manca ancora molto per arrivare al top. Ha deluso, forse più di tutti, il presidente Aurelio De Laurentiis che, nel post-partita si è reso protagonista di un episodio spiacevole.

    De Laurentiis litigio con tifoso | foto da web
    De Laurentiis litigio con tifoso | foto da web

    Questo l’accaduto, riportato da un “testimone”, ossia il giornalista di Rai Sport Alessandro Antinelli. All’uscita dalla tribuna d’onore dello stadio Tardini il presidente De Laurentiis si è affrettato a salire a bordo della sua autovettura per cercare di dribblare i cronisti pronti ad attenderlo per fargli qualche domanda sul match e sulla sconfitta appena rimediata. Il presidente De Laurentiis risponde sinteticamente ai quesiti e guadagna il sedile della vettura, chiude lo sportello e la macchina sembra pronta a partire. Nei pressi, però, un tifoso si avvicina e a voce alta chiede al presidente spiegazioni sulla sconfitta, sottolineando che “non si può vincere soltanto con la Juventus“. Nessun tono sopra le righe, nessun atteggiamento minaccioso nè tantomeno violento: un semplice sfogo, una critica dettata “a caldo” dalla delusione per la sconfitta appena rimediata dal Napoli contro il Parma.

    Almeno stando al racconto del testimone Antinelli e alle immagini girate nel frangente, il presidente De Laurentiis, però, non ha affatto gradito quella critica mossa da parte del tifoso, ed è sceso dalla vettura: così, ne è nato un alterco con qualche tono sopra le righe e qualche spintone proprio da parte dello stesso presidente De Laurentiis ai danni del tifoso azzurro.

    Pochi istanti, perchè subito dopo è tornata la calma ed il presidente partenopeo è poi ritornato all’interno del suo minivan.

  • Napoli-Juve fuori dal campo: si parla anche di soldi

    Napoli-Juve fuori dal campo: si parla anche di soldi

    Napoli-Juve è sempre una grande sfida sul campo e ieri ciò è stato dimostrato nel 2-0 a favore dei partenopei. Purtroppo Napoli-Juve è anche lanci di bottigliette e di uova, di insulti e di odi reciproci tra tifoserie. Ma c’è stato spazio anche, ovviamente, alle parole dei due allenatori e, soprattutto, del presidente del Napoli Aurelio de Laurentiis, che si è mostrato soddisfatto del risultato, ma non ha perso l’occasione di parlare della Juventus, ma sul fronte economico. Tutto in realtà era partito nella conferenza prepartita di Rafa Benitez, che aveva detto che “Ho fatto anche il  manager e so che si deve guardare la spesa di un mercato. È ovvio che quando vendi l’attaccante più forte  perdi qualcosa e devi investire i soldi guadagnati per acquistare altri giocatori. Se guardiamo i maggiori campionati europei vengono vinti dalle squadre col fatturato più alto. Oggi mancava Tevez, ma la Juve aveva Vucinic e Quagliarella in panchina e questi giocatori non si tengono in panchina parlandoci, ma bisogna pagarli”. Il discorso è stato poi continuato allora da de Laurentiis, anche per giustificare i 17 punti di svantaggio dal primo posto: “La Juve possiede 150 milioni di fatturato, più di noi e, se mi date questa differenza, vinco gli scudetti per i prossimi 10 anni.”.

    Il presidente del Napoli de Laurentiis insieme a Maradona
    Il presidente del Napoli de Laurentiis insieme a Maradona

    Parte di questo fatturato che ha la Juve deriva anche dallo Juventus Stadium: uno stadio di proprietà porta più soldi e per questo molte squadre stanno prendendo la “casa” dei bianconeri come modello; tra queste anche il Napoli. Ne ha parlato proprio de Laurentiis, che però ha definito questa faccenda “un discorso troppo lungo. Oggi  incontrerò De Magistris – ha continuato il patron partenopeo- per capire bene se dovrò andarmene in Inghilterra con Benitez e coi miei calciatori. Mi sono stancato, sono una persona che dice le cose come stanno, vuol dire che se non faremo lo stadio giocherà con Auricchio in porta ed in Serie C. Quando dall’altra parte ho dei sordi devo solo prendere atto ed andarmene. Di progetti come quello dello stadio della Roma ve ne posso portare circa ventimila. I bagni del San Paolo resteranno chiusi fin quando non saranno aggiustati dal Comune”.

    Dopo la partita Conte aveva risposto a de Laurentiis e parlato della partita: “Ogni tanto fa bene subire lezioni di calcio, ma ricordiamo che ce l’ha data una squadra costruita per vincere lo scudetto ma si trova a 17 punti da noi, eliminata dall’Europa e ha solo la ciambella di salvataggio della Coppa Italia. Ricordo che la Juve ha investito 24 milioni in estate, il Napoli più di 10, questo dimostra che Benitez non parla di fatti, ma butta solo un po’ di fumo. Noi siamo così tanto davanti in classifica, perché abbiamo avuto un percorso più continuo”. 

    Non ci sta de Laurentiis e allora il botta e risposta è continuato oggi alla presentazione della nuova località in cui il Napoli andrà in ritiro:“Conte dice che loro hanno speso solamente 20 milioni all’anno, allora mi spieghi come arrivano a 300 di fatturato. Dalla Juventus a noi del Napoli ci mancano 150 milioni di differenza. C’è qualcosa che non va, ma ripeto anche qui che con quel fatturato io vinco per 10 anni consecutivi”. 

     

  • Napoli-Fiorentina, blindare o inseguire il terzo posto

    Napoli-Fiorentina, blindare o inseguire il terzo posto

    Il primo posticipo di questa 29esima giornata di Serie A è un match al cardiopalma, Napoli-Fiorentina, ovvero le due squadre più deluse dagli impegni europei. (altro…)

  • De Laurentiis ambizioso: scudetto il prossimo anno

    De Laurentiis ambizioso: scudetto il prossimo anno

    L’ambizione, in questi, giorni sembra essere la parola tormentone: in politica come nel mondo sportivo. Dopo Renzi, presidente incaricato del Consiglio, anche Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli. In una lunga intervista concessa a Fox Sports non si nasconde e, anzi, le sue parole appaiono come un fiume in piena. De Laurentiis parla un po’ di tutto, del passato, presente e futuro del suo Napoli, senza dimenticare di citare coloro che in questi anni lo hanno accompagnato nell’avventura partenopea. Iniziando dal capitolo allenatori, il passato si chiama Mazzarri, il presente si chiama Benitez: del tecnico livornese ha un ottimo ricordo, “è sempre nel cuore”, ma con Benitez “è stato amore a prima vista”. Un amore che il tecnico spagnolo sembra ricambiare e fra i due l’armonia regna sovrana: condivisione totale anche sulle scelte di mercato.

    Il capitolo mercato, poi, porta il presidente De Laurentiis a due affermazioni “categoriche”: no a Balotelli, no a Lamela. Due nomi, due perchè diversi. Il primo, perchè non reggerebbe lo stress e le pressioni di stare nella città partenopea (probabilmente, in tal caso, il riferimento indiretto è alla questione aperta con Raffaella Fico e con la recente paternità riconosciuta della piccola Pia, ndr); per il secondo, invece, De Laurentiis afferma che il Napoli si è già rinforzato nel ruolo di Lamela e, per questo, il giocatore “non fa più parte dei nostri progetti”.

    De Laurentiis ambizioso: scudetto prossimo anno | foto da web
    De Laurentiis ambizioso: scudetto prossimo anno | foto da web

    Rinforzarsi, però, sarà un imperativo per la prossima estate per provare a concretizzare quelle ambizioni che il presidente De Laurentiis di certo non nasconde: “in estate costruiremo la vera squadra da scudetto“, senza nascondere un ritorno che avrebbe del clamoroso: non Cavaniche non rimpiango”, ma Lavezzi “che può tornare se Benitez lo vorrà”. Con i dovuti e opportuni rinforzi, dunque, il Napoli del prossimo anno secondo De Laurentiis potrà puntare allo scudetto ma, per ora, “è meglio pensare  a superare la Roma e a raggiungere la Juventus”. Un po’ come affermare che l’obiettivo scudetto è faccenda del prossimo anno ma che, se dovesse arrivare in anticipo, sarebbe altrettanto gradito, se non altro per mantenere alta la concentrazione della squadra. 

    Pensando sempre al futuro, e ragionando in termini Europei, il presidente De Laurentiis parla, poi, anche delle competizioni continentali soffermandosi su quella che, a suo parere, dovrebbe essere la configurazione dei tornei per club: “la Champions dovrebbe essere allargata e diventare una sorta di campionato europeo per club con la soppressione dell’Europa League”.

    Inevitabile, poi, una battuta sul caso Conte-Capello: un po’ a sorpresa, il presidente De Laurentiis prende le difese dell’attuale tecnico bianconero elogiandone il gran lavoro fatto finora ed affermando che “è necessario pensar di più prima di fare certe affermazioni” riferendosi, inequivocabilmente, all’ “uscita” di Capello a proposito della decisione di Conte di annullare il riposo del Lunedì per “punire” i suoi calciatori dopo il pareggio di Verona.

    Infine, un riferimento a Diego Armando Maradona, presente allo stadio durante la gara di Coppa Italia con la Roma e “portafortuna” oltre che totem assoluto. Per questo motivo, e in virtù del viscerale amore che lega Diego Maradona alla città di Napoli, il presidente potrebbe proporgli il ruolo di ambasciatore della squadra azzurra nel mondo, per rappresentare il Napoli fuori dai confini italiani, facendo sì che quel legame tanto forte possa essere sfruttato anche in termini di “marketing” o, più romanticamente, in termini “romanzeschi”, con un bel lieto fine per la tanto intensa love story tra Maradona ed i tifosi partenopei, interrotta bruscamente dalle vicissitudini del Pibe de Oro ma che, ora, pian piano sta riaccendendosi di nuova luce. D’altronde, il presidente De Laurentiis è pur sempre uno dei maggiori produttori cinematografici italiani.

  • Coppa Italia: Napoli-Roma una notte per raggiungere la finale

    Coppa Italia: Napoli-Roma una notte per raggiungere la finale

    Questa sera al San Paolo si deciderà chi tra Napoli e Roma raggiungerà la Fiorentina che ieri sera si è guadagnata la finale di Coppa Italia. (altro…)

  • Al San Paolo il Napoli centrifuga il diavolo

    Al San Paolo il Napoli centrifuga il diavolo

    Per un’ora è stata una partita bellissima, frutto della grande trasformazione che Seedorf sta operando sui suoi uomini e della grande voglia di riscatto dei partenopei. (altro…)

  • Addio Luis Aragones, padre dei trionfi della Spagna

    Addio Luis Aragones, padre dei trionfi della Spagna

    Addio a Luis Aragones, il “sabio de Hortaleza”, tecnico della Spagna campione d’Europa 2008, spentosi all’età di 75 anni questa mattina all’alba nella sua Madrid dopo una lotta con la leucemia. Un personaggio molto amato in Spagna, una “leggenda del calcio spagnolo”, un punto di riferimento per intere generazioni di allenatori, giocatori e appassionati, così come ha voluto ricordare anche Rafa Benitez, attuale allenatore del Napoli molto legato alla figura di Luis Aragones. Alla figura di colui che, dopo anni di delusioni, riuscì a portare le Furie Rosse ad un successo importante con l’Europeo 2008, preludio alla vittoria Mondiale del 2010 che sancì definitivamente la supremazia del calcio spagnolo, di quel Tiki Taka che proprio Luis Aragones contribuì a valorizzare, anche a costo di subire pesanti critiche come quelle legate – ai tempi dell’Europeo di Austria-Svizzera 2008 – all’esclusione dell’amatissimo Raul.

    Addio a Luis Aragones, ct della Spagna campione d'Europa | © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images
    Addio a Luis Aragones, ct della Spagna campione d’Europa | © PIERRE-PHILIPPE MARCOU/AFP/Getty Images

    Il tiki taka, però, prima di tutto: prima della Nazionale Spagnola la sua carriera di tecnico inizia verso la metà degli anni ’70, quando allenò l’Atletico Madrid portandolo alla conquista della Coppa Intercontinentale e, negli anni immediatamente successivi, anche la Coppa del Re e la Liga. Ritornò, poi, all’Atletico per altre tre volte, inframezzando tali esperienze con altre panchine importanti: Betis Siviglia, Barcellona, Espanyol, Siviglia, Valencia, Maiorca, prima dell’approdo come commissario tecnico sulla panchina della Roja nel 2004 dove rimase fino al trionfo del 2008. Poi, la sua ultima esperienza in panchina al Fenerbahce, in Turchia.

    Ma la parentesi di maggior rilievo è di certo quella sulla panchina della Nazionale Roja durata quattro anni: una partecipazione mondiale, quella del 2006, in cui la Spagna venne eliminata dalla Francia – poi finalista sconfitta dall’Italia a Berlino – negli ottavi di finale. Un passaggio necessario, per “fare esperienza”, per rodare quel gruppo dall’altissimo potenziale. Due anni dopo, infatti, arrivò puntuale e atteso l’exploit Europeo delle Furie Rosse, con annessa eliminazione dell’Italia di Donadoni ai calci di rigore nei quarti di finale, e poi il trionfo in finale a Vienna contro la Germania.

    Una consacrazione definitiva per il calcio spagnolo che aveva finalmente imparato a non temere le grandi competizioni affermando la sua filosofia di calcio e aprendo un vero e proprio ciclo di successi, sia a livello di Nazionale che a livello di club. “Luis Aragones ha influenzato in maniera determinante la crescita di un’intera generazione di calciatori spagnolo, compiendo scelte importanti ma in modo franco e sincero” come ha ricordato in queste ore il portiere Iker Casillas. Ha cambiato la storia della Nazionale Spagnola e, su tutto questo, rimarrà indelebile per sempre la firma di Luis Aragones.