Tag: premier league

  • Premier League, in campo United, City e Arsenal

    Premier League, in campo United, City e Arsenal

    Si conclude stasera il quadro completo della trentatresima giornata di Premier League. Il calendario mette di fronte la capolista Manchester United sul campo del Wigan ed è quasi un testacoda con i Latics che galleggiano al penultimo posto in classifica con 28 punti. I Red Devils cercheranno di mantenere la distanza di sicurezza dal City schierando un 4-4-2 con in attacco Chicharito Hernandez e ovviamente l’insostituibile Rooney, già autore di 22 reti in campionato, e sugli esterni Young e Valencia, mentre in difesa Phil Jones dovrebbe essere ancora fuori lasciando spazio ad Evans al fianco di Rio Ferdinand.

    I cugini del City sono impegnati in casa con il West Bromwich Albion di Roy Hodgson reduce dal 4-0 del weekend scorso contro il Sunderland. Roberto Mancini deve fare ovviamente a meno di Mario Balotelli che rischia una squalifica da record, e come sempre schiererà il suo 4-2-3-1 con Aguero solo in attacco con in appoggio Silva, Nasri e Johnson. Mancini ha dichiarato di crederci ancora e i Citizens proveranno a vincere tutte e sei le gare a disposizione conquistando 18 punti, che saranno sufficienti per vincere il campionato solo se lo United raccoglierà 9 punti da oggi alla fine della stagione, situazione che sembra pura utopia.

    Rooney e Ferguson © Shaun Botterill/Getty Images

    In chiave Champions League l’Arsenal sarà protagonista sul campo del Wolverhampton che sembra già sulla via della retrocessione, staccato di sette punti dalla salvezza e in piena crisi di risultati. I Gunners si trovano al terzo posto in classifica dopo il sorpasso al Tottenham e stasera proveranno ad allungare a più cinque  sul quarto posto e per poter affrontare il finale di stagione con un po’ più di tranquillità dopo questa stagione fatta di alti e bassi. Wenger reduce dalla vittoria con il City ovviamente affiderà l’attacco a capitan Van Persie affiancato da Walcott e probabilmente Yossi Benayoun. L’altra partita in programma a chiudere la giornata sarà QPR, altro match decisivo per  la salvezza con i Ranger alla disperata ricerca di punti.

  • Balotelli rischia 9 giornate di squalifica

    Balotelli rischia 9 giornate di squalifica

    L’altalena degli umori di Mario Balotelli sembra, ormai, letteralmente impazzita, in un andirivieni di continui alti e bassi: dai propositi di “redenzione” al nuovo “fattaccio”, accaduto proprio durante uno dei match più caldi ed importanti dell’anno, in cui il City si giocava la possibilità di poter rimanere ancora attaccato allo United capolista in vista del rush finale di Premier League. Mario Balotelli, però, sembra non aver la capacità di tenere i nervi ben saldi, tutt’altro: nella gara contro i Gunners, che sembra aver chiuso ormai ogni minima velleità del City di raggiungere i cugini Red Devils, Balotelli si è reso protagonista di alcuni interventi “assassini”.

    Nel primo tempo, entrata violentissima su Song, con piede a martello che avrebbe mertitato l’espulsione diretta, anche se l’arbitro lo grazia; sul finire del primo tempo rimedia un’ammonizione per un’entrataccia su Sagna e, poi, al termine del secondo tempo riesce nell’intento di rimediare l’espulsione per un’altro fallaccio su Sagna, che appare volontariamente violento e costringe il direttore di gara a mostrargli il secondo cartellino giallo. Un’espulsione che, come noto ha fatto andare su tutte le furie il coach Mancini, tradito per l’ennesima volta dal suo ex pupillo, nei confronti del quale sembra ormai aver davvero esaurito ogni riserva di pazienza.

    Mario Balotelli © Scott Heavey/Getty Images

    Intanto, Mario rischia uno stop esemplare, con ben nove giornate di squalifica, che risulterebbero come “sommatoria” di diversi provvedimenti nei suoi confronti: in primis, per regolamento, dovrà scontare tre giornate di stop, una per la doppia ammonizione rimediata in gara, due per la terza espulsione stagionale rimediata; se il giudice sportivo decidesse di punirlo per la prima entrataccia su Song, ricorrendo alla prova televisiva, alle tre giornate si sommeranno altri tre turni di stop per prova tv, e tre per recidività.

    Inoltre, se non ci penserà il giudice sportivo della Premier League a fermare Balotelli, sarà il tecnico Mancini a farlo, perlomeno stando alle sue dichiarazioni a caldo, nel dopo partita, quando si è dichiarato stufo di dover assistere alle bizze del suo attaccante, che ha spesso costretto i suoi compagni di squadra a terminare le gare in inferiorità numerica: “ne ho abbastanza, ci restano sei partite e lui non le giocherà, ed a fine stagione potrebbe essere ceduto”.

    Parole dure e molto chiare, che dovrebbero far riflettere l’attaccante, soprattutto in prospettiva futura. Un atteggiamento del genere, infatti, non fa altro che alimentare un’immagine immatura e assolutamente priva di self-control, pertanto non affidabile soprattutto in gare in cui la posta in gioco è alta ed è necessario mantenere i nervi ben saldi. In tal senso, anche il tecnico Azzurro Cesare Prandelli starebbe analizzando con grande attenzione la situazione, per valutare l’effettiva convenienza connessa alla convocazione di SuperMario per i prossimi Europei. In tal senso, il ct si trova a fronteggiare un vero e proprio trade off: da un lato il vantaggio di convocare un fuoriclasse, capace di risolvere da solo ogni match con una giocata, dall’altro il rischio di schierare in campo un giocatore che offre poche garanzie in termini di tenuta caratteriale, che rischia un’espulsione in ogni match.

    In un panorama di totale incertezza attorno a lui, Mario Balotelli ha una sola certezza: durante il lungo stop che lo attende, avrà molto tempo per riflettere sui suoi errori.

    Il video del fallo su Song:

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  • Rosso a Balotelli, Mancini furioso. Raiola “vuole la serie A”

    Rosso a Balotelli, Mancini furioso. Raiola “vuole la serie A”

    Le speranze di vincere la Premier League dopo 44 anni di attesa per il Manchester City sono state probabilmente distrutte all’Emirates Stadium dopo la sconfitta contro l’Arsenal ma più di ogni cosa fa parlare il caso Mario Balotelli. L’attaccante del Manchester City e della Nazionale azzurra ha già collezionato questa stagione quattro cartellini rossi, tre dei quali in campionato. Mancini nel dopogara è stato più duro del solito con Balotelli, probabilmente sfiancato dalle bravate del centravanti. Mancini lanciò nel calcio che conta Mario Balotelli nel 2007 a diciassette anni, in un Cagliari-Inter, vedendo in lui un gran talento da far crescere e curare come un patrimonio prezioso. Il tecnico di Jesi ha definito il proprio giocatore “indifendibile”, dichiarando che già il fallo su Song all’inizio del match al 17′ era per lui da sanzionare con il cartellino rosso rischiando di lasciare la squadra in dieci uomini per 70 minuti.

    Balotelli fallaccio su Sagna | ©Getty Images

    Mancini sia all’Inter e poi al Manchester City le ha provate tutte per riuscire a tenere “calmo” un carattere difficile e a tratti intrattabile come quello di SuperMario, prima con la comprensione, poi con i rimproveri e infine con le sanzioni economiche, come nel caso di questa stagione quando rientrò alle 2 del mattino prima di un match decisivo in campionato contro il Tottenham. Mancini oltre alla rabbia ha anche espresso delusione e preoccupazione, vedendo la carriera di Balotelli a rischio se non si darà una regolata, dicendo addirittura che in tre anni dovrà smettere di giocare se non cambierà atteggiamento.

    Il Mancio in conferenza stampa ha predetto una squalifica di quattro o cinque giornate, e se fossero meno il giocatore non verrà più messo in formazione per non correre il rischio di rimanere in dieci ogni volta che Balotelli è in campo, ipotizzando una probabile cessione a giugno.

    Dopo lo sfogo di Mancini in conferenza stampa interviene anche Mino Raiola, procuratore dell’attaccante, dichiarando che Balotelli è dispiaciuto dell’accaduto, aggiungendo anche un po’ di pepe al mercato con la frase “a Mario manca la Serie A”…frase che sicuramente avrà fatto drizzare le antenne a diversi club, specialmente a Milano.

    Video rosso a Balotelli in Arsenal Manchester City
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    Video Balotelli falcia Song
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  • Premier League: Arsenal – Manchester City 1-0, allungo Red Devils a +8

    Premier League: Arsenal – Manchester City 1-0, allungo Red Devils a +8

    Nel giorno di Pasqua probabilmente e’ stata messa la parola fine alla corsa al titolo di Premier League. I Red Devils volano a +8 in classifica con la vittoria odierna contro il QPR all’Old Trafford per 2-0, risultato che arriva in concomitanza con la sconfitta dei cugini sul campo dell’Arsenal.

    Lo United si prende i tre punti schierando dal primo minuto Rooney, Young e Welbeck e tenendo fuori Hernandez e Phil Jones mentre per la vittima di turno QPR sono ancora indisponibili due pedine fondamentali come Helguson e Cisse’. Il Manchester prende il pallino del gioco da subito e Rooney scalda subito le mani al portiere ospite al 7′. Subito dopo al minuto 14 Young innescato in netta posizione di fuorigioco viene spinto da Derry, con seguente calcio di rigore ed espulsione del difensore ospite. Grave svista arbitrale e Rooney segna il suo ventiduesimo gol in stagione avvicinandosi a Van Persie per la classifica marcatori.

    Il match gia’ in discesa undici contro undici ora diventa una passeggiata per lo United che e’ padrone del gioco in ogni reparto controllando il possesso palla e il QPR si fa vedere solo con qualche timida ripartenza. La ripresa si apre sotto il solito copione con i ragazzi di Ferguson che vanno vicini al raddoppio in piu’ di un’occasione, prima con Rooney al 55′, poi Rafael al 59′ si mangia un gol fatto sparando addosso al portiere e ancora Welbeck al 62′. Pochi minuti piu’ tardi ci pensa Scholes, il migliore “acquisto” di questa stagione, a chiudere la partita con una botta da 30 metri e a far esplodere l’Old Trafford.

    Arsenal – Manchester City © Michael Regan/Getty Images

    Passando al match di Londra, il Manchester City si presenta all’Emirates Stadium in piena crisi di risultati e a meno 5 punti dalla vetta. Mancini butta nella mischia dal primo minuto Balotelli e la sua squadra produce come nell’ultimo mese e mezzo una prova incolore, incapace di esprimere il gioco brillante e fluido fatto vedere per piu’ di meta’ stagione. A decidere il match e’ lo Spagnolo Arteta al 87′ che dopo un errore di Pizarro scarica un gran destro da fuori sul quale Hart non puo’ arrivare. Il risultato potrebbe essere anche piu’ rotondo con il palo di Van Persie e il salvataggio sulla linea su conclusione di Vermaelen. Da sottolineare anche l’ennesima espulsione di Mario Balotelli, la quarta stagionale e terza in Premier.

    Il netto calo dei Citizens e’ sicuramente da imputare allo scarso apporto proposto dai suoi uomini migliori, con il rendimento di Silva, Dzeko e Aguero che e’ andata sempre piu’ diminuendo con il passare del tempo. Il Manchester United con la sua maggiore esperienza e la sua maggiore compattezza di squadra e di spogliatoio e’ riuscito ad avere continuita’ e adesso con 8 punti a 6 giornate dal termine Ferguson ha praticamente il titolo in mano, l’ennesimo da mettere in bacheca.

    Risultati

    Swansea-Newcastle 0-2
    Sunderland-Tottenham 0-0
    Bolton-Fulham 0-3
    Chelsea-Wigan 2-1
    Liverpool-Aston Villa 1-1
    Norwich-Everton 2-2
    WBA-Blackburn 3-0
    Stoke-Wolverhampton 2-1
    Manchester UTD-QPR 2-0
    Arsenal-Manchester City 1-0

  • Mancini “precario” al City, via se non vince la Premier

    Mancini “precario” al City, via se non vince la Premier

    Mentre in Italia si discute quotidianamente circa la prossima riforma del mercato del lavoro, con il conseguente interessamento dell’Articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, e la possibilità di una minore tutela per gli insider, che dovrebbe condurre ad una minore “rigidità” in uscita, con una maggiore facilità dei licenziamenti, nel dorato mondo del calcio – che spesso viene considerato “un mondo a parte” – c’è chi si sente precario, nonostante sieda sulla panchina di uno dei club più ricchi al mondo, grazie ai capitali freschi provenienti dalla proprietà dello sceicco-presidente Khaldoon Al Mubarak.

    E’ il caso di mister Roberto Mancini, o meglio del “manager” Mancini, così come si usa definire i coach in terra inglese, che – nonostante il suo contratto con il Manchester City scada nel 2013 – rischia il licenziamento nel caso in cui nella presente stagione non dovesse conquistare la vittoria della Premier League.

    Roberto Mancini | © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images

    E’ lo stesso Mancini a rivelarlo tra le righe, affermando che “quando si sceglie questo lavoro si sa che può succedere qualsiasi cosa ma per me non c’è nessun problema”: un modo per “mettere le mani avanti”, come si suol dire, considerando che i suoi Citizen, nonostante un inizio di stagione brillante, sono attualmente staccati di 5 lunghezze dal Manchester United e che sono attesi dal delicatissimo match contro l’Arsenal di Wenger. Se il massimo traguardo non dovesse esser raggiunto, dunque, la sua avventura sulla panchina del City potrebbe terminare anzitempo, nonostante il tecnico jesino nella scorsa stagione abbia regalato alla bacheca del club il suo primo trofeo in 35 anni, ossia la Fa Cup 2010/2011. Nel calcio, ad ogni latitudine, si tende ad avere la memoria corta, e Mancini ha già provato cosa significhi lasciare una squadra dopo aver vinto sette titoli in tre anni, all’Inter, ma in quel caso la situazione appariva sostanzialmente differente rispetto all’attuale.

    Prima di ogni altra cosa, per il tecnico jesino c’è la consapevolezza di aver partecipato attivamente alla crescita del City, con ben 71 punti in classifica all’attivo a sette giornate dal termine della Premier e con la possibilità, seppur remota, di poter ancora puntare alla vittoria del torneo – “sono qui da due anni e mezzo e siamo migliorati molto”, ma per la vittoria finale tutto dipenderà da cosa faranno i cugini dei Red Devils che, al momento, sono artefici del proprio destino.

    In tal senso, mister Mancini “fa i conti in tasca” agli avversari in termini di punti in classifica: “noi abbiamo perso 4 punti in due partite, potrebbe capitare anche a loro, ma se dovessero vincere tutte le partite gli faremmo i complimenti”. Vero e proprio British-fair play, così come quello mostrato anche nei confronti del presidente del Manchester City, che il tecnico jesino elogia apertamente, sostenendo che il rapporto con il presidente – sceicco è “fantastico”, aggiungendo, inoltre, che “se anche mi dovesse licenziare al termine della stagione, o il prossimo anno, la mia opinione su di lui non cambierebbe, e potrei comunque dire che ogni manager che lavora con Khaldoon è estremamente fortunato, perchè il presidente è una persona eccezionale”.

  • Premier League: il Manchester United vince a Blackburn, City a -5

    Premier League: il Manchester United vince a Blackburn, City a -5

    Blackburn – Manchester United era il Monday Night della trentunesima giornata di Premier League. Le motivazioni erano fortissime da entrambe le parti, con i padroni di casa decisi a fare risultato per portare avanti la missione salvezza dopo le vittorie del weekend di Bolton e QPR, e i Red Devils per allungare in classifica sui cugini del Manchester City, bloccati sabato sul 3-3 in casa contro il Sunderland.

    Lo United parte forte cercando di sbloccare il risultato nei primi minuti con l’obiettivo poi di controllare il gioco con la superiore qualità tecnica, andando vicino al gol nei primi 10 minuti, entrambe le volte con il Chicharito Hernandez, che prima calcia debolmente a lato da ottima posizione e poi dopo cinque minuti gira al volo un cross dalla destra ma Robinson è pronto e non si fa sorprendere. Dopo la sfuriata iniziale lo United si calma e i padroni di casa vengono fuori sfiorando il vantaggio in tre occasioni, ma dovendo fare i conti con un De Gea in forma strepitosa. Prima il Blackburn scambia la palla veloce a centrocampo innescando Hoilett che dai 25 metri fa partire un gran tiro a giro diretto all’incrocio dei pali ma lo spagnolo vola e para con la mano sinistra. Subito dopo, al termine di una mischia in area la palla arriva sui piedi di Olsson che dal limite calcia forte di sinistro e per la seconda volta De Gea si supera, completando il trittico di miracoli su Hanley che incorna di testa su corner trovando sulla sua strada ancora un muro.

    Manchester United © Alex Livesey/Getty Images

    Il primo tempo si conclude sullo 0-0 e nella ripresa non succede molto, con il Manchester United che ci prova con Rooney su punizione con e conclude ancora con Hernandez, fino ad arrivare all’80, quando Valencia riceve palla sull’out di destra, e da posizione defilata trova un diagonale potente e preciso che fulmina Robinson e che pietrifica i padroni di casa. Passano appena 6′ e il Manchester United raddoppia, questa volta con Young che una volta ricevuta palla al limite dell’area piazza un interno destro perfetto all’angolo basso.

    Uno-due letale dei Red Devils che determina i tre punti e il fondamentale allungo a +5 sul City, che considerando il calendario avranno tante difficoltà a riagguantare Rooney e compagni. Gli uomini di Mancini dopo aver comandato la classifica da ottobre a marzo a suon di gol, sembrano aver perso la lucidità e lo smalto giusto per questo finale di stagione. Il calendario delle ultime 7 gare sorride a Ferguson e non al Mancio, con i Citizens che dovranno affrontare quattro trasferte, due delle quali di difficoltà massima come Arsenal il prossimo weekend e a Newcastle alla penultima, senza dimenticarsi il derby del 30 aprile che potrà riaprire la storia o chiuderla completamente. Per Ferguson il finale di stagione è più tranquillo, ed escluso il derby avrà partite sulla carta “facili”, ma insidiose perchè contro squadre che lottano per sopravvivere in Premier, come QPR e Wigan, anche se l’esperienza e la qualità dello United dovrebbero far dormire sogni tranquilli ai propri tifosi.

  • Balotelli lite con Kolarov e Dzeko. Mancini è stufo

    Balotelli lite con Kolarov e Dzeko. Mancini è stufo

    Mario Balotelli è letteralmente incontenibile, nel bene e nel male. Nell’ultimo incontro di Premier League contro il Sunderland, l’attaccante italiano ha contribuito in maniera determinante alla rimonta del Manchester City, segnando una doppietta per il 3-3 finale. L’ex calciatore dell’Inter però non si è soltanto limitato a svolgere ciò per cui viene pagato, ovvero fare gol, andando a mettere scompiglio fra i suoi stessi compagni di squadra. Il tecnico Roberto Mancini è apparso visibilmente contrariato per l’ennesima follia di Balotelli, e al City ormai sembrano aver perso la pazienza nei confronti di un giocatore diventato ingestibile. Nelle ultime ore dall’Inghilterra rimbalza la voce che il club inglese sia intenzionato a cederlo durante la prossima finestra di mercato estiva. E c’è già chi è pronto ad accoglierlo a braccia aperte.

    Siamo nel corso della ripresa, il City è sotto 1-3 contro i meno quotati avversari del Sunderland. Il nervosismo è palpabile fra i Citizen. L’arbitro fischia una punizione in favore degli uomini di Mancini, lo specialista Kolarov si appresta a batterla ma questo fa infuriare Balotelli. Supermario si avvicina al serbo per togliergli il pallone, facendogli segno di aver battuto già tre volte una punizione durante l’incontro. Sono gli stessi compagni di squadra ad allontanare Mario Balotelli e permettere all’ex biancoceleste di tirare il calcio piazzato. Tutto finito? Macché. Stavolta tocca a Dzeko finire nel mirino del giocatore italiano, che arriva a mettere le mani addosso al proprio compagno di reparto. Nemmeno la doppietta appena messa a segno calma Balo, che al termine della partita insulta i tifosi del City, “colpevoli” di aver fischiato la squadra dopo il deludente pareggio contro i modesti avversari.

    mario balotelli | © PAUL ELLIS/AFP/Getty Images

    Mancini e la dirigenza del club inglese pare non aver digerito il comportamento tenuto in campo ieri pomeriggio dal proprio attaccante. Nelle interviste post-partita, il tecnico di Jesi ha pubblicamente dichiarato come i due gol segnati da Balotelli non possano soddisfarlo al 100%, proprio per via delle sue balottate durante i 90′ minuti di gioco. A Manchester la pazienza nei confronti di Supermario sembra terminata, e arrivano voci che vorrebbero l’ex nerazzurro lontano dall’Inghilterra la prossima estate. Sul Twitter “ufficioso” del Milan è stato pubblicato nella tarda mattinata di oggi un tweet che informa sulla presunta volontà del City di cedere il giocatore in estate e un Mino Raiola pronto a portarlo in rossonero. Anche in Via Turati saranno dello stesso avviso?

    Video Balotelli litiga con Kolarov durante City Sunderland Youtube
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  • Balotelli salva il City, Chelsea corsaro al Villa Park

    Balotelli salva il City, Chelsea corsaro al Villa Park

    Il Manchester City inciampa nuovamente nella corsa al titolo, e stavolta lo fa in casa dove fino ad ora aveva vinto 15 partite su 15. La truppa di Mancini pareggia in casa contro il Sunderland e si avvicina a meno 2 dallo United che però ha una partita in meno, da disputare nel monday night in casa del Blackburn. Il Sunderland di O’Neill sta disputando una stagione da incorniciare dal punto di vista del gioco, e oggi ha sorpreso il City con una squadra cortissima e giocando di rimessa con ripartenze velocissime.

    Il Mancio mette in campo dal primo minuto Balotelli e Dzeko a sostituire Aguero infortunatosi in settimana a un piede, e in mezzo alla difesa si rivede capitan Kompany. Inizia il match e il City controlla il gioco con il possesso palla ma inizia a soffrire da subito i contropiedi del Sunderland, con Sessegnon che è imprendibile e Bendtner che è bravo a tenere palloni e far salire i suoi. Fino al 30′ succede un po’ poco fino a quando il Sunderland trova il gol del vantaggio con Larsson che dal limite dell’area piazza un piattone nell’angolino sul quale Hart non può fare niente. A questo punto il City si sveglia un po’ e inizia a pressare più forte e al 42′ Dzeko cerca lo slalom in area, e dopo aver saltato il primo uomo non fa niente per evitare il secondo andando chiaramente a cercare il contatto, per l’arbitro è rigore e Balotelli con freddezza spiazza il portiere. Il primo tempo sembra finito, ma al terzo minuto di recupero il Sunderland batte una punizione veloce, il City dorme e Bendtner sovrasta Richards e insacca di testa per il 2-1.

    Inizia il secondo tempo e Mancini sostituisce subito Richards con Johnson, ma il cambio non paga e il Sunderland al 54′ trova il gol del 3-1 con un contropiede fulmineo, in tre passaggi i Black Cats vanno in porta su l’asse Sessegnon, Bendtner e Larsson autore della doppietta personale. A questo punto il City inizia a riversarsi nella metà campo avversaria senza però creare niente di pericoloso, con una manovra lunga e disordinata. La tensione sale e la regia inglese regala una ripresa di Mancini sconsolato in panchina, con la partita all’84’ che sembra ormai finita, ma SuperMario Balotelli riceve palla largo sulla sinistra, salta due uomini e piazza un bolide in rete per il 2-3 e per la speranza Citizens. Passa appena un minuto e il City è ancora in avanti, e dopo un paio di rimpalli Pizarro apre sulla sinistra per Kolarov che dai venticinque metri spara un missile a pelo d’erba che si insacca in rete per il 3-3 finale.

    Mario Balotelli © PAUL ELLIS/AFP/Getty Images

    Il Manchester City si è fatto “mangiare” dal punto di vista atletico e dalla grinta del Sunderland, messo in campo perfettamente da O’Neill che stavolta ha vinto lo scontro tra manager a livello tattico. Il City deve anche ringraziare un regalo dell’arbitro sul gol dell’1-1, quando Dowd regala il rigore a Dzeko, proprio nella settimana delle lamentele di Viera sui sospetti favoritismi per il Manchester United.

    Il Chelsea di Roberto di Matteo espugna il Villa Park per 2-4, in una partita dai mille colpi di scena. Il manager italiano schiera ancora Torres dal primo minuto affiancato da Mata e da Sturridge. I Blue vanno in rete subito con Sturridge al 9′, dopo che Torres si è fatto murare a due metri dalla porta su assist di Mata. Il primo tempo scorre veloce, da segnalare solo un miracolo di Cech su conclusione ravvicinata di Aghbonlahor. Succede poi tutto nella ripresa, con il Chelsea che raddoppia al 50′ con il bomber aggiunto Ivanovic, che su un calcio d’angolo di Mata è il più lesto di tutti e insacca. Il match sembra scorrere per una comoda vittoria per il Chelsea, quando al 76′ l’Aston Villa accorcia le distanze con Collins di testa su assist diretto da rimessa laterale e dopo soli tre giri d’orologio i Villans pareggiano con Lichaj. Di Matteo non crede ai suoi occhi ma all’85’ i suoi vanno ancora avanti ed è di nuovo Ivanovic a segnare, questa volta di testa ancora su assist di Mata. L’Aston Villa si riversa in avanti e al 92′ il Chelsea trova il 4-2, finalmente con Fernando Torres, che interrompe un digiuno in campionato lungo una vita per un campione come lui.

    Il Chelsea si porta a quota 53 a meno 2 dal Tottenham in campo domani, e a meno 5 dall’Arsenal che oggi ha perso il derby con il QPR per 2-1 con reti di Taarbat e Diakitè per i Rangers e Walcott per l’Arsenal. In chiave salvezza è il Bolton vince in trasferta contro il Wolverhapton per 2-3, condannando forse i Wolves alla retrocessione ora a meno 6 dalla zona salvezza con 7 partite alla fine, e il Wigan ha battuto in casa lo Stoke tenendo vive le proprie speranze di salvezza. Gli altri risultati sono Fulham-Norwich 2-1 ed Everton-Wba 2-0.

  • Petrov ha la leucemia, ancora un dramma in Premier League

    Petrov ha la leucemia, ancora un dramma in Premier League

    Dopo il malore in campo accorso al giovane centrocampista del Bolton Fabrice Muamba, in arresto cardiaco per 78 minuti, salvato soltanto dal pronto intervento dello staff medico della squadra, e proprio nel giorno in cui Muamba “posta” su Twitter una foto che lo ritrae sorridente, la Premier League deve fare di nuovo i conti con una brutta notizia che riguarda un calciatore in attività nel campionato inglese.

    Si tratta del capitano dell’Aston Villa, Stiliyan Petrov, 32 enne centrocampista bulgaro che, come si apprende da un comunicato ufficiale dello stesso club, ha scoperto di essere malato di leucemia. Il capitano dell’Aston Villa, dopo la gara di campionato disputata sabato scorso contro l’Arsenal aveva avuto una forte febbre e, pertanto si era sottoposto ai controlli medici del caso che hanno rivelato la leucemia in corso.

    Stiliyan Petrov | © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    Il giocatore – sempre secondo quanto riferisce la nota del suo club – si sta già sottoponendo alle cure del caso, ed, attendendo maggiori informazioni sullo stato di salute di Petrov, la sua squadra farà di tutto per supportarlo in questo difficile percorso “stando vicina ed aiutando lui ed alla sua famiglia con ogni tipo di sostegno “, contribuendo, inoltre, a far sì che venga rispettata la sua privacy in un momento tanto difficile e delicato.

    Un dramma, quello che ha colpito Stiliyan Petrov, che ha scosso profondamente i tifosi inglesi ed, in particolare, i supporters dell’Aston Villa, la squadra di Birmingham, considerando che il centrocampista bulgaro è il capitano del club e, pertanto, risulta essere il calciatore rappresentativo e più amato dal pubblico del Villa Park, con ben 185 presenze in Premier League, dove milita dal 2006, l’anno in cui l’Aston Villa lo rilevò dagli scozzesi del Celtic Glasgow: nel 2003, inoltre, Petrov venne insignito del titolo di miglior calciatore del suo Paese e, dal 2010, è capitano della sua Nazionale, con cui ha disputato più di cento partite.

  • Al via i quarti Champions League, stasera Benfica – Chelsea e Apoel – Real Madrid

    Al via i quarti Champions League, stasera Benfica – Chelsea e Apoel – Real Madrid

    Questa sera è di scena l’andata dei quarti Champions League con le prime due sfide in programma tra Apoel Nicosia – Real Madrid e Benfica Chelsea. La squadra cipriota, rivelazione di questa competizione, dopo aver eliminato il Lione agli ottavi questa sera affronterà i Galacticos di Josè Mourinho in una sfida tutta da seguire. Galvanizzati dal prestigioso riconoscimento di essere tra le prime otto squadre d’Europa, l’allenatore Ivanovic punta sul fare risultato tra le mura amiche per poi giocarsela a Madrid e sperare in uno storico passaggio in semifinale.

    La squadra di Mourinho, capolista in Liga,  si presenta al GSP Stadium con la possibilità di poter chiudere il discorso qualificazione sin da subito. La differenza tra i due club è abissale, ma il tecnico delle Merengues è sicuro che per la qualificazione alle semifinali sarà decisiva la gara di ritorno. Queste le sue parole:

    non si può paragonare l’Apoel al Real Madrid, ma lo rispettiamo molto. Abbiamo studiato i loro progressi, sarà una partita difficile. Difficile che la qualificazione si decida già domani; è chiaro che noi proveremo a vincere, ma le mie sensazioni sono che domani sarà una partita difficile e che tutto si deciderà al Bernabeu.

    Josè Mourinho | ©JACK GUEZ/AFP/Getty Images

    Quarti Champions League: Apoel Real Madrid Probabili formazioni: 
    APOEL NICOSIA (4-2-3-1)
    : Chiotis; Poursaitidis, Oliveira, Paulo Jorge, Boaventura; Morais, Sousa; Charalabides, Solari, Manduca; Almeida. 
    REAL MADRID (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Pepe, Marcelo; Khedira, Granero; Benzema, Oezil, Cristiano Ronaldo; Higuain

    L’altra sfida in programma questa sera è tra Benfica e Chelsea due squadre consolidate da anni nel palcoscenico europeo e vogliose di arrivare fino in fondo alla competizione.

    Il Chelsea, del neo allenatore Di Matteo, arriva a questa sfida dopo aver eliminato il Napoli allo Stamford Bridge ribaltando il risultato dell’andata vogliosi di riscattarsi dopo le prestazioni altalenanti in Premier League. l’idolo dei tifosi Frank Lampard suona la carica:

    Dobbiamo rimetterci in carreggiata prima occupandoci del Benfica e poi degli impegni in campionato. Abbiamo perso partite che avremmo dovuto vincere, ma ora dobbiamo affrontare le prossime come delle sfide ad eliminazione diretta

    Non ha tutti i torti il capitano dei Blues consapevole che la Champions rimane l’unico obiettivo sul quale puntare a causa del grosso distacco con le squadre di Manchester in campionato.

    Il Benfica di Jorge Jesus, battuto lo Zenit di Spalletti, affronta la squadra inglese con la consapevolezza che servirà una partita perfetta. In casa i portoghesi sono molto forti chiudono gli spazi e ripartono in contropiede.

    Dovremo essere ispirati sia in difesa che in attacco; dovremo essere perfetti per vincere. In casa siamo forti ma affrontiamo una squadra esperta, abituata alle fasi calde della Champions League. La sfida non si deciderà a Lisbona, è solo il primo tempo.

    Queste le parole del tecnico del Benfica alla vigilia della partita.

    Roberto Di Matteo | ©Getty Images

    Quarti Champions League: Benfica Chelsea Probabili formazioni: 
    BENFICA ( 4-3-1-2): Artur; Maxi Pereira, Luisao, Garay, Emerson; Gaitan, Javi Garcia, Witsel; Aimar; Rodrigo, Cardoso. 
    CHELSEA(4-3-3): Cech; Bosingwa, David Luiz, Terry, Cole; Ramires, Meireles, Lampard; Sturridge, Drogba, Mata.

    I PRONOSTICI DEI QUARTI DI CHAMPIONS LEAGUE