Tag: premier league

  • Rio Ferdinand colpito da una moneta, il video della vergogna

    Rio Ferdinand colpito da una moneta, il video della vergogna

    Sta facendo il giro del mondo il video di Rio Ferdinand colpito da una moneta durante le ultime fasi concitate del derby di Manchester, disputatosi nel pomeriggio di ieri all’Ethiad, in uno stadio colmo di tifosi che spingevano il City verso una rimonta che alla fine del primo tempo sembrava impossibile. Ed è proprio in questo clima che al secondo minuto di recupero della ripresa Rio Ferdinand viene colpita da due penny lanciati da un tifoso dei Citizien mentre festeggia insieme ai suoi compagni di squadra il gol vittoria appena siglato dall’olandese Robin Van Persie. Prima la gioia irrefrenabile, seguita pochi istanti dopo dalla paura, una paura che diventa terrore quando il viso del difensore inglese diventa colmo di sangue. Sono secondi interminabili.

    RIO FORTUNATO– La situazione per fortuna ritorna alla normalità nello spazio neanche di un minuto, con Rio Ferdinand che viene prontamente soccorso dal medico dei Red Devils. L’ex capitano della Nazionale inglese deve ringraziare il suo angelo custode, perché se la moneta avesse centrato il suo occhio sinistro, effettivamente sfiorato, a quest’ora staremmo parlando di tutta un’altra storia.

    Manchester City v Manchester United - Premier League
    Rio Ferdinand in ginocchio dopo esser stato colpito da una moneta | ©Clive Mason/Getty Images

    MASCALZONE – Altri aggettivi non ci vengono in mente per descrivere il tifoso che ieri non ha avuto meglio da fare che colpire con una moneta Rio Ferdinand soltanto perché quest’ultimo stava festeggiando sotto il reparto sbagliato una vittoria fondamentale per la sua squadra.

    INVASIONE – Oltre al lancio della moneta contro il difensore dello United, il derby di Manchester ha registrato nel finale di gara anche un’invasione di campo degna delle miglior corride spagnole.

    ARBITRO – Artefice del clima infuocato che si respirava ieri all’Ethiad il direttore di gara Atkinson, protagonista in negativo nell’arco dei novanta minuti, con alcuni errori marchiani che hanno scontentato sia l’una che l’altra squadra.

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  • Derby di Manchester infuocato, risolve Van Persie nel recupero

    Derby di Manchester infuocato, risolve Van Persie nel recupero

    Un derby di Manchester infuocato quello che si è appena concluso all’Etihad. A vincere è lo United di Sir Alex Ferguson dopo una girandola di emozioni infinite. Il risultato finale sul tabellone di gara segna 3-2 in favore degli ospiti, che in classifica allungano a più 6 proprio sugli stessi cugini Citizen. Per Roberto Mancini è la prima sconfitta stagionale in Premier League, dopo una striscia positiva di quindici partite. Un ko che fa male per i padroni di casa, che vedono allontanarsi inesorabilmente i Red Devils per quella che è a tutti gli effetti la prima fuga stagionale per lo United. Ferguson si rifà con gli interessi quindi nei confronti di Mancini e dello stesso City, che nello scorso anno riuscì a trionfare in tutti e due i derby stagionali per poi vincere lo scudetto.

    DOPPIETTA ROONEY – Il primo tempo è a senso unico, con il Manchester United che impartisce una dura lezione di gioco ai Citizen. Partita sbloccata al quarto d’ora, quando Rooney trova la prima rete dell’incontro su assist di Ashley Young. Sempre Rooney si ripete alla mezzora, quando su perfetto cross dalla destra di Rafael timbra nuovamente il tabellino. United avanti 2-0 e in pieno controllo del match.

    STRAPPO BALOTELLI– La ripresa si apre con la sostituzione di Balotelli, impalpabile fin lì, che viene rimpiazzato da Tevez. Supermario inizialmente non accetta il cambio e si dirige direttamente nel tunnel degli spogliatoi, per poi ricomparire nel finale al fianco dei propri compagni di squadra in tribuna.

    Manchester City v Manchester United - Premier League
    Robin Van Persie ha appena deciso il derby di Manchester | ©Laurence Griffiths/Getty Images

    ACCORCIA YAYA – I padroni di casa riaprono la partita con Yaya Tourè al 60° minuto. Rete fondamentale che fa alzare vertiginosamente i ritmi dell’incontro, diventato all’improvviso un terreno di battaglia per due squadre mai dome.

    TRAVERSA SILVA – Il pallino del gioco ora è in mano ai Citizen che vanno a un soffio dal 2-2 con la traversa dello spagnolo Silva, dopo l’involontaria deviazione di spalla dello stesso portiere avversario.

    FORCING PREMIATO – Nel finale succede di tutto. E’ Zabaleta ad illudere l’Etihad e i tifosi con la botta dal limite che risolve un calcio d’angolo a favore dei Citizen. Mancano quattro minuti al 90′ e adesso il tabellone dice 2-2.

    FINALE DA INFARTO –  Ma il derby di Manchester però ha ancora tanto da raccontare. Al secondo minuto di recupero infatti il Manchester United trova il gol del definitivo 3-2 con un calcio di punizione dal limite battuto da Van Persie, sul quale la deviazione della barriera è netta. Colpo di scena decisivo, che pone fine alle emozioni sul rettangolo di gioco, ma non a quelle che hanno per protagonista uno squilibrato tifoso del City che lancia una monetina all’indirizzo di Rio Ferdinand, centrato in pieno sull’arcata sopraccigliare. La situazione rientra però nella normalità nel giro di pochi minuti e a festeggiare sono sempre i Red Devils.

  • Derby di Manchester, Mancini attacca Ferguson

    Derby di Manchester, Mancini attacca Ferguson

    Domenica all’Old Trafford va in scena il derby di Manchester per quello che sarà il big match della 16^ giornata di Premier League. I Red Devils affrontano il derby da primi della classe, con 36 punti conquistati nelle prime quindi partite di campionato. Alle loro spalle i cugini del City, che seguono a tre lunghezze. Favoriti gli uomini di Ferguson, che in casa vantano un ruolino di marcia invidiabile (sei vittorie e un ko, quello contro il Tottenham di Villas-Boas). Sono invece ancora imbattuti i Citizen, che nelle ultime cinque trasferte di Premier hanno raccolto 11 punti, dimostrando di essere tutt’altra squadra rispetto alla compagine modesta di Champions, capace nell’impresa di uscire dalla massima competizione europea senza vincere neanche una partita.

    RUMOROSA CONFERENZA STAMPA– La vigilia del derby di Manchester è stata resa particolarmente frizzante dalle dichiarazioni al veleno in conferenza stampa di Roberto Mancini. L’allenatore del City infatti si è difeso dalle accuse che lo volevano come il principale responsabile del flop europeo, ricordando come Sir Alex Ferguson abbia impiegato tredici anni prima di vincere la Champions League, e che quindi allo stato attuale delle cose ha a disposizione ancora undici anni per centrare il colpo Champions.

    Manchester City v Manchester United - Premier League
    Mancini e Ferguson fotografati prima del match scudetto dello scorso 30 aprile | ©Michael Regan/Getty Images

    SIR ALEX RISPONDE – Senza voler entrare a gamba tesa in relazione alle dichiarazioni del collega, il tecnico dello United ha voluto ribadire come la propria squadra già in passato abbia dimostrato di poter battere chiunque, senza alcuna eccezione, avvisando dunque  i rivali che la musica da questa stagione potrebbe cambiare in favore proprio dei Red Devils.

    PRECEDENTI – Lo scorso anno fu infatti il City ad aggiudicarsi i due derby di Manchester giocatisi in Premier, entrambi rimasti negli occhi dei tifosi Red Devils. Il primo successo fu l’umiliante 6-1 con cui i Citizen violarono l’Old Trafford a fine ottobre, mentre la seconda vittoria fu quella del 30 aprile, scontro fondamentale per le sorti dello scudetto, tre punti che di fatto si rivelarono decisivi per il trionfo finale della squadra di Mancini.

  • Liam Ridgewell usa soldi per carta igienica

    Liam Ridgewell usa soldi per carta igienica

    Una notizia destinata a fare scandalo. Nella giornata di ieri il Sun ha pubblicato una foto che ritrae Liam Ridgewell intento a usare banconote da venti sterline al posto della tradizionale carta igienica in un bagno colmo di denaro. Immagine senz’altro poco edificante per il calciatore del West Bromwich Albion, che da oggi in poi sarà ricordato più per questa vicenda extra-calcistica piuttosto che per le sue prestazioni in campo. Ridgewell si è poco dopo scusato pubblicamente. Scuse immediate quelle del difensore inglese, che non cancellano però un’immagine ormai sulla bocca di tutti. Difficilmente Liam Ridgewell potrà rimediare alla clamorosa caduta di stile di cui si è reso protagonista. Neanche giustificandosi in maniera grossolana, scaricando di fatto la colpa su altre persone.

    STIPENDIO DA NABABBI– Nonostante Ridgewell non sia di certo il calciatore più pagato della Premier League, il suo stipendio è comunque fuori dalla portata di qualsiasi cittadino normale. La sua “paghetta” settimanale si aggira infatti intorno alle ventimila sterline, cifra che viene a stento raggiunta alla fine dell’anno dal ceto medio di qualsiasi nazione europea.

    Manchester City
    Anche in Inghilterra non tutti sono dei santi | © Paul Ellis/Getty Images

    UNA SCOMMESSA – Secondo la versione ufficiale di Liam Ridgewell, la foto è stata scattata all’indomani di una scommessa vinta dal difensore ai danni di un amico. L’immagine in questione però sarebbe dovuta restare privata, come da accordi tra il calciatore e il suo amico. Accordo che alla luce dei fatti non è stato dunque rispettato.

    IL CLUB – In merito allo scandalo scoppiato intorno alla figura del proprio tesserato, la dirigenza del WBA ha mantenuto una linea “aziendalista”, sottolineando come la questione verrà affrontata direttamente col calciatore ed eventuali sanzioni o provvedimenti disciplinari saranno discussi privatamente.

  • Rafa OUT, i tifosi del Chelsea rivogliono Roberto Di Matteo

    Rafa OUT, i tifosi del Chelsea rivogliono Roberto Di Matteo

    Quando Roberto Di Matteo sostituì Villas Boas sulla panchina del Chelsea nella scorsa stagione tutti gli addetti ai lavori l’avevano definita come una scelta momentanea per concludere nel migliore dei modi la stagione prima di dar via ad un nuovo corso. Il tecnico italiano invece mise qualsiasi esperimento tattico, abbandonò l’idea del bel gioco affidandosi ciecamente alla Vecchia Guardia dei Blues arrivando così fino a vincere la Champions League. La Coppa dalla grandi orecchie è stato un traguardo storico per il Chelsea che nell’ultimo decennio aveva investito tantissimo andandoci vicino senza però riuscirci a sollevarla.

    La nuova stagione non poteva così iniziare con Roberto Di Matteo in panchina, senza Didier Drogba ma con due pedine nuove di assoluto valore: Hazard e Oscar. Sulla carta il Chelsea alla solidità della scorsa stagione, grazie agli innesti di qualità doveva migliorare nel gioco e nel controllo delle partite ma in realtà la squadra non riuscì mai a convincere del tutto e il tracollo dello Juventus Stadium convinse Abramovic a cambiare la guida tecnica del Chelsea.

    Benitez
    Rafa OUT i tifosi del Chelsea vogliono il ritorno di Roberto Di Matteo | © IAN KINGTON/AFP/Getty Images
    Il compito di dar un’identità di gioco al Chelsea fu affidato a Rafa Benitez il cui arrivo però fu accolto tre settimane fa con scetticismo dai tifosi. Lo spagnolo che in Inghilterra gode di un ottima fama per aver portato il Liverpool sul tetto d’Europa nelle prime due gare ha però raccolto due miseri 0-0 e alla sua terza partita ha conosciuto anche la sconfitta sul campo del West Ham. Il 3-1 finale è più di un campanello d’allarme e sul tecnico inizia già ad intravedersi l’ombra di Roberto Di Matteo invocato a gran voce dai tifosi per tutto il corso del match.

    Tra gli spalti di Upton Park quest’oggi si potevano contare tantissimi cartelli con su scritto “Rafa OUT” a dimostrazione che i tifosi del Chelsea mal sopportano la gestione Benitez che adesso è chiamato al riscatto in Champions League per non rischiare un clamoroso e prematuro esonero.

  • Premier League, arbitri registrati dopo il caso Clattenburg

    Premier League, arbitri registrati dopo il caso Clattenburg

    In Italia i problemi sorgono e, tendenzialmente, non vengono affrontati e risolti ma rimandati, in attesa di future soluzioni. Parliamo di problematiche legate al calcio, ma non solo: il nostro Paese dovrebbe prendere esempio dall’efficienza di altre Nazioni che, di fronte ad un problema, cercano di individuarne prontamente la soluzione piuttosto che continuare a discuterne vanamente. E’ questo il caso dell’Inghilterra, che ha deciso di applicare in Premier League una novità importante: arbitri registrati durante le conversazioni in campo con i propri assistenti, al fine di utilizzarle come “prova” in caso di eventuali controversie.

    La soluzione adottata ed annunciata dal presidente dell’Aia britannica Mike Riley, è stata studiata a seguito dell’episodio accaduto al direttore di gara Mark Clattenburg, prima accusato di aver rivolto un insulto razzista al calciatore del Chelsea Obi Mikel nella gara di Premier League contro il Manchester United dello scorso 28 Ottobre, e poi scagionato dalla Federazione Inglese che ha deciso di non intraprendere nessuna azione disciplinare nei suoi confronti.

    Premier League, dopo caso Clattenburg gli arbitri saranno registrati
    Arbitri registrati in Premier League dopo caso Clattenburg  | © Shaun Botterill/Getty Images

    Per evitare che si ripetano simili episodi, dunque, le registrazioni delle comunicazioni fra il direttore di gara ed i suoi collaboratori può essere una soluzione semplice ed immediata che, inoltre, potrebbe avere un’applicazione anche più ampia, qualora dovessero sorgere dubbi e problematiche relative alla responsabilità delle decisioni prese in campo, su episodi contestati: gli arbitri registrati, dunque, potrebbero anche beneficiare di questa innovazione anche se, in prima battuta, è stata considerata “invasiva”.
    Il mestiere di arbitro, dunque, diviene sempre più complesso e delicato considerando che, oltre alle pressioni su cosa “fanno” e sulle decisioni intraprese, dovranno prestare molta attenzione anche a cosa “dicono”, al tono che usano nelle risposte ai calciatori in campo, cercando di mantenere un comportamento irreprensibile e professionale, all’insegna dell’ “integrità e dell’imparzialità” così come ha sottolineato il presidente dell’associazione arbitrale inglese.

    Il sistema arbitrale di casa nostra, per ora, non verrà coinvolto nella “sperimentazione” degli arbitri registrati, ma potrebbe essere uno spunto interessante da considerare per fornire una maggiore trasparenza e prevenire, in alcuni casi, accuse e polemiche.

  • Benitez deve emulare Di Matteo per tenersi il Chelsea

    Benitez deve emulare Di Matteo per tenersi il Chelsea

    Ora è ufficiale: Rafael Benitez è il nuovo allenatore del Chelsea. Dopo la sconfitta per 3-0 subita dai blues da parte della Juventus durante la gara di Champions League, Roman Abramovich non ha esitato a togliere la guida della panchina a Roberto Di Matteo, avendo già pensato di dare una scossa ai giocatori cambiando il tecnico. Il presidente del club inglese non ha lasciato molto tempo ai giornali per inventarsi probabili arrivi e, in un batter d’occhio, ha reso noto a tutti la sua decisione di affidarsi all’ex tecnico di Valencia, Liverpool ed Inter.

    Per Benitez è stato scritto un contratto che si chiuderà però a giugno del 2013: l’allenatore è fuori dal giro del calcio da dicembre del 2010 quando uscì a testa bassa dal club neroazzurro di Moratti. La voglia di tornare alla guida di una squadra ha però reso impossibile il rifiuto della richiesta di Abramovic: in questi giorni lo spagnolo si trovava a Abu Dhabi per sostenere un corso di aggiornamento e ha infatti mandato i suoi rappresentanti a chiudere la trattativa.

    Rafael Benítez Inter Milan's Spanish coach Rafael Benít
    Rafael Benítez © JOHANNES EISELE/AFP/Getty Images

    Per il nuovo tecnico, che incontrerà la squadra domani a Cobham, non ci sarà di certo vita facile al Chelsea in quanto l’obiettivo di Abramovic è quello di vincere sempre e comunque: non bastasse a dicembre la squadra parteciperà al Mondiale per Club, titolo che è già presente nel palmares di Benitez grazie alla vittoria con l’Inter.

    Importanti sono anche le voci che continuano a girare sull’argomento Pep Guardiola: secondo molti esperti del settore Benitez sarebbe stato chiamato alla guida del Chelsea per traghettare la squadra fino a giugno quando il presidente comincerà ad invogliare il tanto amato mister catalano Guardiola, corteggiato a lungo anche durante lo scorso calciomercato estivo. Nonostante le tante chiacchiere Benitez al Chelsea dovrà farsi trovare pronto già da domenica quando i blues scenderanno in campo per affrontare la capolista Manchester City in Premier League.

  • Premier League regina degli sponsor. Barca club più pagato

    Premier League regina degli sponsor. Barca club più pagato

    La Premier League è il campionato nazionale che più guadagna dagli sponsor commerciali, quelli che campeggiano sulle maglie per intenderci. Il dominio della Premier è emerso da uno studio condotto da Sport+Markt che ha preso in considerazione i 6 campionati più rappresentativi in Europa ovvero Premier League, Liga, Ligue 1, Serie A, Bundesliga ed Eredivisie. Come detto il campionato nazionale che guadagna di più dagli sponsor sulle maglie è quello inglese che con le sue 20 squadre totalizza un ricavo complessivo di 148,7 milioni, una media di quasi 7,5 milioni per club molto significativa. Tuttavia il club più pagato non è inglese ma spagnolo dato che il Barcellona, riceve dal suo sponsor (Qatar Foundation) 30 milioni a stagione, un pò di più rispetto ai top club inglesi come Manchester United e Liverpool i quali percepiscono dai loro rispettivi sponsor (Aon e Standard Chartered) circa 25 milioni all’anno.

    Maglia Barcellona
    Qatar Foundation sponsor ufficiale Barcellona © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Nella speciale classifica dei campionati comandata dalla Premier, al secondo posto vi è la Bundesliga che totalizza con gli sponsor circa 120 milioni di euro, 30 in meno della Premier ma considerando che il numero di squadre tedesche è 18 e non 20 come oltremanica, possiamo dire che la media tedesca (6,67 milioni per club) non è troppo distante da quella inglese. Dopo Premier e Bundesliga, troviamo la nostra cara Serie A con 82,8 milioni complessivi e una media di poco più di 4 milioni di euro per club. In particolare il club italiano che riceve il maggior compenso dallo sponsor ufficiale è la Juventus legata alla Jeep da un contratto di 13 milioni annui. Segue l’Inter che dalla Pirelli percepisce poco meno della Juve ovvero 12,5 milioni mentre a chiudere il podio dei club italiani troviamo il Milan, il cui sodalizio con la Fly Emirates frutta 12 milioni di euro all’anno.

    La Liga spagnola si trova al quarto posto di questa speciale classifica con un totale complessivo di 78,7 milioni. Considerando che 30 li percepisce il Barça e che la Bwin ne garantisce 23 al Real Madrid possiamo intuire che quasi il 70% dei ricavi complessivi della Liga proviene dai 2 top club sopra citati. Chiudono la classifica rispettivamente al quinto e al sesto posto la Ligue 1 con 53,2 milioni e il campionato olandese, meglio conosciuto come Eredivisie, con i suoi 39,8 milioni.

     

  • Nasce la City Football Academy, il centro sportivo più evoluto al mondo

    Nasce la City Football Academy, il centro sportivo più evoluto al mondo

    Sempre più di recente ormai capita di vedere importanti squadre europee in mano a sceicchi o petrolieri provenienti da qualsiasi parte del mondo. Il loro obiettivo, manco a dirlo, è quello di vincere e primeggiare sin da subito. Cosa non facile nonostante i soldi, vuoi perché in questo sport si scende in campo comunque undici contro undici o perché spesso ci si accontenta di qualche milioncino in meno pur di non andare a finire in squadre che comunque non hanno quell’appeal che serve sempre. Facile dunque spendere e spandere, ma meno facile è farlo senza tralasciare il mondo giovanile, le scuole calcio.

    Ed è proprio su questo che si basa il progetto fortemente voluto dal Manchester City dello sceicco Mansour che nelle scorse ore ha annunciato la prossima costruzione della City Football Academy. Si tratta di un progetto sul quale il club inglese fa tantissimo affidamento al fine di ridurre il gap con le altre big d’Europa che spesso i campioni senza andare a comprarli in giro ce li ha nei propri vivai. Un po’ come accade in Inghilterra, giusto per non spostarsi molto, in casa Manchester United e Arsenal ad esempio. La struttura sorgerà proprio a due passi dallo Stadio Etihad su un terreno di oltre 300 mila metri quadri, e la fine dei lavori è prevista per l’inizio del campionato 2014/2015.

    Manchester City Football Academy | © Facebook Fan Page

    L’Accademia potrà ospitare ben 400 giovani talenti i quali si alleneranno e alloggeranno presso le abitazioni che verranno costruite all’interno, un po’ sulla scia di quanto già fanno alcuni grandi club internazionali. La City Football Academy infatti nasce dopo ben quattro anni di ricerca e progettazione in giro per tutti i continenti dove gli emissari dello sceicco Mansour hanno visitato ben 30 centri sportivi tra i più importanti. Ben 200 i posti riservati nelle aule dell’Accademia ai ragazzi, con ben 16 campi da calcio 12 dei quali dedicati ai giocatori con un’età compresa tra gli 8 e i 21 anni.

    Ci saranno anche una palestra, un refettorio e un centro di riabilitazione. Lo stadio per le partite ufficiali potrà contenere ben 7000 spettatori e il Campus sarà inoltre collegato attraverso un ponte allo stadio Etihad, quello dove gioca la prima squadra. Il progetto, tra l’altro, ha ricevuto l’approvazione quasi in toto della comunità locale. In una consultazione svoltasi nel 2011 infatti ben il 98% della comunità locale si è espressa favorevolmente alla costruzione della City Football Academy, riconoscendo l’impatto positivo che la stessa avrà sul calcio giovanile oltre che sull’economia locale e ambientale del territorio ma anche per via del maggior numero di strutture presenti grazie a questa iniziativa del club allenatore da Roberto Mancini.

    E come segno di riconoscimento per questo appoggio la società presieduta dallo sceicco Mansour ha donato oltre 5 ettari di terreno bonificato per uso comunitario sostenendo la creazione di centri di istruzione e ricreativi per i residenti locali. “Oggi è un giorno molto importante per il futuro del Manchester City – ha dichiarato l’amministratore delegato della squadra inglese Ferran Soriano – visto che siamo in grado, dopo quattro anni di ricerca e progettazione, di portare a compimento questa strategia”.

  • Lundekvam fa esplodere lo scandalo scommesse inglese

    Lundekvam fa esplodere lo scandalo scommesse inglese

    Rischio scandalo scommesse inglese  molto concreto. Stavolta a finire nel calderone delle polemiche legata a presunti accordi per fare dei soldi facili è la Premier League. A provocarlo potrebbero essere le dichiarazioni di Claus Lundekvam, ex capito del Southampton dal 1996 al 2008 il quale ha lasciato il calcio giocato proprio quattro anni fa dopo un brutto infortunio. Il norvegese, nel corso di un’intervista rilasciata al tabloid The Sun, ha affermato che i calciatori ai suoi tempi scommettevano su tutto. Secondo quanto affermato dall’ex giocatore dei Saints ciò accadeva in maniera sistematica ogni settimana ed ha fruttato numerosi soldi.

    Ma non si giocava sui risultati finali, bensì su chi calciava per primo un corner, su chi batteva il calcio d’inizio o la prima rimessa laterale, su un’ammonizione o su un calcio di rigore. Ciò, secondo Lundekvam, sarebbe accaduto attraverso il coinvolgimento del capitano della squadra avversaria, e la cosa non accadeva solo al Southampton ma anche in altri club. Il giocatore norvegese pare pentito di quanto fatto ritenendo anche moralmente scorretto. Lundekvam, dopo il ritiro nel 2008, ha avuto problemi con alcool e cocaina.

    Claus Lundekvam © Julian Finney/Getty Images

    Da diversi mesi a questa parte però ha sposato una campagna di sensibilizzazione antidoping e contro l’uso di droghe, collaborando con l’associazione calciatori professionisti e l’antidoping norvegese. E nel suo Paese è diventato proprio per questo un vero uomo immagine dell’antidoping e nella lotta all’uso delle droghe. Insomma, sembra pentito a 360 gradi di quanto fatto sia in ambito calcistico che privato, ma le sue parole hanno gettato comunque un’ombra sulla Premier League, torneo considerato tra i migliori del mondo sotto tanti punti di vista, sin qui anche per quello che è il comportamento dei calciatori.

    Ma se le parole di Lundekvam corrispondono a verità, di certo potrebbero venire fuori ulteriori novità in tal senso che rischierebbero di far esplodere un vero e proprio caso in Inghilterra, Paese che dunque da modello calcistico da imitare rischierebbe di trovarsi al centro di una bufera.