Tag: premier league

  • Albo d’Oro Premier League: 19 titolo per il Manchester United

    Albo d’Oro Premier League: 19 titolo per il Manchester United

    Il Manchester United è campione per la 19esima volta e diventa il club che ha vinto più titoli d’Inghilterra, scavalcando il Liverpool che rimane a 18. I Red Devils festeggiano la conquista della Premier League pareggiando a Blackburn e con una giornata d’anticipo dopo aver vinto lo scontro diretto con il Chelsea. Niente da fare dunque per i Blues, autori di una grande rimonta nell’ultima fase di campionato, e per l’Arsenal, che fino a poche giornate dal termine era ancora in corsa.

    Il Manchester United così stacca il Liverpool, 19 a 18. Segue poi l’Arsenal a 13 e l’Everton a 9; più indietro il Chelsea (4), Tottenham (2) e Manchester City (2) che ieri ha vinto la FA Cup.

    Albo d’Oro (dal 1990)

    Stagione Campione
    2010-2011 MANCHESTER UNITED
    2009-2010 CHELSEA
    2008-2009 MANCHESTER UNITED
    2007-2008 MANCHESTER UNITED
    2006-2007 MANCHESTER UNITED
    2005-2006 CHELSEA
    2004-2005 CHELSEA
    2003-2004 ARSENAL
    2002-2003 MANCHESTER UNITED
    2001-2002 ARSENAL
    2000-2001 MANCHESTER UNITED
    1999-2000 MANCHESTER UNITED
    1998-1999 MANCHESTER UNITED
    1997-1998 ARSENAL
    1996-1997 MANCHESTER UNITED
    1995-1996 MANCHESTER UNITED
    1994-1995 BLACKBURN
    1993-1994 MANCHESTER UNITED
    1992-1993 MANCHESTER UNITED
    1991-1992 LEEDS
    1990-1991 ARSENAL
    1989-1990 LIVERPOOL

    Albo d’Oro – Vittorie per club

    Squadra
    19 MANCHESTER UNITED
    18 LIVERPOOL
    13 ARSENAL
    9 EVERTON
    7 ASTON VILLA
    6 SUNDERLAND
    4 NEWCASTLE
    4 SHEFFIELD WEDNESDAY
    4 CHELSEA
    3 WOLVERHAMPTON
    3 BLACKBURN
    3 LEEDS
    3 HUDDERSFIELD TOWN
    2 PRESTON
    2 TOTTENHAM
    2 MANCHESTER CITY
    2 BURNLEY
    2 DERBY COUNTY
    2 PORTSMOUTH
    1 WEST BROMWICH
    1 IPSWICH
    1 SHEFFIELD UNITED
    1 NOTTINGHAM FOREST
  • Premier League: il Manchester United è campione d’Inghilterra

    Premier League: il Manchester United è campione d’Inghilterra

    Con il pareggio ottenuto in casadel Blackburn, il Manchester United si laurea campione d’Inghilterra per la 19esima volta nella sua storia. Bastava infatti un solo punto ai Red Devils per vincere la Premier League e diventare il club che ha vinto più titoli d’Inghilterra scavalcando il Liverpool, fermo a 18. E’ il terzo trionfo negli ultimi 4 anni, il 12esimo da quando è stata istituita la Premier League; la massima serie inglese infatti fino alla stagione ’91-’92 si chiamava Fisrt Division.
    Gli uomini di Ferguson, dopo essere andati in svantaggio (gol di Emerton) raddrizzano il risultato grazie alla trasformazione dagli undici metri di Wayne Rooney.

    Nelle altre tre gare giocate nel pomeriggio, il Blackpool supera al termine di un match vibrante il Bolton per 4-3 e resta aggrappata al treno salvezza così come il Wolverhampton che espugna Sunderland per 3-1; Mulumbu invece regala il successo al West Bromwich (1-0 all’Everton). Domani in campo Chelsea, Liverpool, Arsenal e Tottenham mentre il Manchester City, che sarà impegnato nella finale di FA Cup domani con lo Stoke City a Wembley, recupererà la sua gara di campionato proprio contro lo Stoke martedì.

    Risultati e marcatori 37 Giornata Premier League

    BLACKBURN – MANCHESTER UNITED 1-1
    20′ Emerton (B), 73′ rig Rooney (M)
    BLACKPOOL – BOLTON 4-3
    6′ Davies (Bo), 9′ Campbell (Bl), 19′ Puncheon (Bl), 24′ Taylor (Bo), 45′ Campbell (Bl), 56′ Sturridge (Bo), 66′ Adam (Bl)
    SUNDERLAND – WOLVERHAMPTON 1-3
    23′ Craddock (W), 34′ Sessegnon (S), 54′ Fletcher (W), 78′ Elokobi (W)
    WEST BROMWICH – EVERTON 1-0
    10′ Mulumbu

    domani
    CHELSEA – NEWCASTLE
    ARSENAL – ASTON VILLA
    BIRMINGHAM – FULHAM
    LIVERPOOL – TOTTENHAM
    WIGAN – WEST HAM

    martedì
    MANCHESTER CITY – STOKE CITY

    Classifica

    Pos Squadra Pt G
    1. MANCHESTER UNITED 77 37
    2. CHELSEA 70 36
    3. ARSENAL 67 36
    4. MANCHESTER CITY 65 36
    5. LIVERPOOL 58 36
    6. TOTTENHAM 56 36
    7. EVERTON 51 37
    8. STOKE CITY 46 36
    9. BOLTON 46 37
    10. WEST BROMWICH 46 37
    11. FULHAM 45 36
    12. NEWCASTLE 44 36
    13. SUINDERLAND 44 37
    14. ASTON VILLA 42 36
    15. BLACKBURN 40 37
    16. WOLVERHAMPTON 40 37
    17. BIRMINGHAM 39 36
    18. BLACKPOOL 39 37
    19. WIGAN 36 36
    20. WEST HAM 33 36
  • Manchester prepara la festa per United e City

    Manchester prepara la festa per United e City

    La città di Manchester si prepara ad un week end denso di festeggiamenti, che metteranno d’accordo entrambe le tifoserie delle due squadre cittadine, i Red Devils ed i Citizen.

    Il Manchester Utd, la squadra da sempre protagonista nel calcio cittadino, inglese, europeo e Mondiale, oggi infatti potrebbe conquistare, a due giornate dal termine della Premier League, la matematica certezza della vittoria del campionato: basterà ottenere un pareggio contro il Blackburn per aggiungere il 19 esimo titolo in Premier alla bacheca dei trofei della squadra di Sir Alex Ferguson, (il 12 esimo negli ultimi 19 anni), per poi concentrare l’ attenzione sulla finalissima di Champions League, in terra inglese, nel tempio di Wembley.

    Il campionato, dunque, è una pratica ormai quasi archiviata per i Red devils, che hanno dato un colpo di coda definitivo alle velleità dell’ altra pretendente, il Chelsea di Ancelotti, battendoli all’ Old Trafford e distaccandoli in classifica di sei punti. Il Chelsea, infatti,  impegnato cn il New Castle, dovrà accontentarsi del secondo posto, staccando l’Arsenal, terzo, ed il City, quarto in classifica.

    Proprio l’ altra squadra di Manchester, il City, la sorella minore, oggi pomeriggio alle 16, nello stadio di Wembley, ha la possibilità di vincere il primo trofeo dopo 35 anni di astinenza, giocandosi la finale di Fa Cup contro lo Stoke City. Un trofeo che in Inghilterra viene considerato di grande prestigio ed importanza, che andrebbe a completare un’ annata senz’ altro positiva per la squadra allenata da Roberto Mancini, con il raggiungimento del traguardo importantissimo della qualificazione in Champions league per la prossima stagione, esplicita richiesta della dirigenza e della proprietà, in particolar modo dello sceicco Mansour, per poter beneficiare degli introiti economici derivanti dalla qualificazione e dal prestigio internzionale che scaturisce per chi disputa la massima competizione europea.

    La vittoria della Fa Cup, però, non sarebbe una semplice ciliegina sulla torta, ma potrebbe essere un primo e fondamentale tassello per permettere alla squadra la costruzione di una mentalità vincente ed ambiziosa, che nella sua storia ha raccolto davevro ben poche soddisfazioni: quattro Fa Cup e due campionati, oltre alla coppa di Lega del 1976, ultimo trofeo conquistato in ordine cronologico.

  • Rivoluzione Arsenal: via Wenger, c’è Ancelotti?

    Rivoluzione Arsenal: via Wenger, c’è Ancelotti?

    Al momento sembra più un ipotesi fantasiosa che realtà ma nel calcio non bisogna dare mai nulla per scontato: Carlo Ancelotti potrebbe essere il nuovo tecnico dell’Arsenal se il proprietario dei Gunners, Stan Kroenke, dovesse decidere di interrompere il rapporto con lo storico manager francese Arsene Wenger.
    Wenger, che siede sulla panchina dei londinesi da 15 anni, sarebbe ad un passo dal chiudere la sua era a Londra pagando a caro prezzo le ultime prestazioni della squadra e soprattuto un’altra annata senza trofei quando solo fino a pochi mesi fa l’Arsenal poteva combattere ancora su tutti i fronti.

    Ancelotti, ad un passo dal divorzio con il Chelsea, cambierebbe in questo modo squadra ma non città spostandosi praticamente nel quartiere nord della capitale inglese. Ricordiamo che al momento sono solo rumors anche perchè la voglia di Carletto di allenare la Roma è ancora forte ma i matrimoni, come si sa, si fanno in due e se la nuova proprietà americana ancora non ha sciolto le riserve in questo senso, l’allenatore del Chelsea prenderebbe in serie considerazione l’ipotesi di allenare i rivali cittadini biancorossi.

    Arsene Wenger è un’icona dell’Arsenal: in 15 stagioni disputate ad Highbury, prima, e all’Emirates Stadium, poi, ha conquistato 3 Premier League, 4 FA Cup (Coppe d’Inghilterra) e 4 Charity Shield (Spercoppa inglese) andando vicino anche alla conquista della Champions League nella stagione 2005-2006 quando il trofeo sfumò per la rimonta del Barcellona negli ultimi minuti della finalissima disputata al Parco dei Principi di Parigi. Se dovesse chiudere realmente la sua lunga e grande avventura all’Arsenal, tutti i più grandi club europei gli farebbero la corte.

  • Dalglish riconquista Liverpool, contratto fino al 2014

    Dalglish riconquista Liverpool, contratto fino al 2014

    Il Tecnico del Liverpool fino al 2014 sarà Kenny Dalglish, 60 enne tecnico scozzese, subentrato nella stagione in corso a Roy Hodgson e che ha prolungato per altre tre stagioni il suo contratto, così come il suo vice, Steve Clark. L’ operato del tecnico, infatti, ha dato una scossa all’ ambiente dei Reds, portando personalità e senso di squadra, e trasmettendo credibilità mediante la sua leadership: in poche parole, l’ uomo giusto per guidare la squadra, così come ha sostenuto anche il presidente del Liverpool John Henry.

    Il Curriculum di Dalglish, dunque, non ha tradito le aspettative di chi aveva riposto fiducia in lui, nella speranza che ripetesse i successi del passato, quando portò i Reds alla vittoria in Premier League nel 1990. Attualmente, infatti, il Liverpool è quinto in classifica, e con tutta probabilità centrerà la qualificazione in Europa League: un ottimo risultato se si considera che all’arrivo del tecnico scozzese i Reds erano undicesimi in classifica.

    Un bel salto di qualità, indubbiamente, ma si può sempre migliorare, così come lo stesso tecnico ha precisato: “Questo è un club unico e sono contento di avere l’opportunità di dare una mano per costruire di nuovo qualcosa di speciale”.

  • Manchester City delirio Champions: maxi offerta per Eto’o e Xavi

    Manchester City delirio Champions: maxi offerta per Eto’o e Xavi

    Prima il corteggiamento indiretto a Zlatan Ibrahimovic fresco vincitore dello scudetto rossonero, e adesso dopo la conquista del quarto posto con la possibilità di giocare la Champions League nella prossima stagione, il Manchester City avrebbe messo gli occhi su Samuel Eto’o, bomber nerazzurro alla corte di Moratti.

    Stando alle indiscrezioni giornalistiche trovate in rete, in particolari provenienti dall’Inghilterra dal  sito sportivo talksport.co.uk, i “Citizens” avrebbero intenzione di presentare a Massimo Moratti un’offerta a cui difficilmente si potrebbe dire di no: 45 milioni di sterline, quasi 52 milioni di euro, per avere il giocatore camerunense a fare coppia con Dzeko . Lo sceicco Mansour non baderebbe a spese, e il presidente nerazzurro forse, dinanzi a una tale offerta, se si concretizzasse, difficilmente potrebbe chiudere le porte in faccia agli inglesi. Soprattutto considerando che Eto’o sia un giocatore di 30 anni, e difficilmente il suo valore aumenterebbe l’anno prossimo, evitando di nuovo di ricadere nell’errore Milito.

    Altro tabloid inglese il ‘Daily Mirror’ rilascia ulteriori indiscrezioni sul mercato dei Citizens, in relazione alla possibilità di strappare Xavi al Barcellona, con la volontà dello sceicco di concedere un regalo preziosissimo a Roberto Mancini. Al centrocampista blaugrana nel caso andasse in porto l’affare sarebbe garantito uno stipendio da 172mila euro a settimana, e il Barcellona si tutelerebbe sostituendolo con l’acquisto di Cesc Fabregas, da sempre pallino di Guardiola sottraendolo alla corte di Arsene Wenger direttamente dall’Arsenal.

    E l’Inter chi troverebbe per sostituire Eto’o al centro dell’attacco nerazzurro? Tevez è il primo pallino di Moratti, con la conferma arrivata anche da una recente intervista di Roberto Mancini che avrebbe dichiarato come l’argentino molto probabilmente lascerà il club inglese per approdare in Italia. La Juve è in agguato, ma senza la partecipazione alle coppe il discorso sarebbe davvero complicato. Altro discorso è quello spagnolo, dove secondo la stampa iberica, il Real Madrid e Josè Mourinho vorrebbero a tutti i costi l’attaccante argentino, a costo di fare uno sgarbo all’Inter, con la possibile offerta di una cifra che si aggirerebbe intorno ai 40 milioni di euro. Cifre non raggiungibili dalle nostre società. O addirittura con l’inserimento di contropartite tecniche molto gradite agli inglesi, tra cui il giovane talento Sergio Canales, ancora non esploso alla sua prima stagione a Madrid, e il centrocampista francese Lassana Diarra molto apprezzato da Roberto Mancini.

    Chiuso il discorso Inghilterra ci sarebbe sempre per l’Inter Alexis Sanchez, per una cifra non inferiore ai 35 milioni di euro, ma desiderato dai club di mezza Europa, e con il rischio di aprire un’asta al rialzo difficilmente seguibile dai nerazzurri. Nomi finiti? Niente affatto non dimentichiamo un nome caldo come quello di Robben, che forse stanco del campionato in terra teutonica vorrebbe provare una nuova esperienza, e forse su suggerimento di un suo grande amico e connazionale (Sneijder) potrebbe scegliere Milano come nuova casa. Rossoneri e nerazzurri sono di nuovo al derby di mercato!

    Si preannuncia un’estate rovente! Roberto Mancini con l’obiettivo Champions League in tasca, finalmente potrà tentare anche i campioni più diffidenti. Dove non arrivavano i soldi, adesso in compenso ci sarà anche la possibilità e lo stimolo di vincere qualcosa di importante!

    Fair play finanziario? Non chiedetelo a Mansour!

  • Mancini nella storia dei Citizens. E’ Champions League

    Mancini nella storia dei Citizens. E’ Champions League

    Roberto Mancini raggiunge un traguardo storico per il Manchester City conquistando per la prima della sua storia un posto tra le squadre che disputeranno la prossima Champions League e domenica prossima ha la possibilità di vincere la FA Cup contro lo Stoke City riportando un trofeo nella parte meno nobile (calcisticamente parlando) di Manchester dopo ben 35 anni.

    A dar la matematica certezza del quarto posto è stato lo scontro diretto di ieri sera contro il Tottenham. L’undici di Mancini non ha giocato una buona partita, anzi se si fosse decretato il vincitore ai punti, come in un incontro di boxe, sarebbe usciti sconfitti.

    Il gol vittoria, ironia della sorte, è arrivato per una sfortunata deviazione dello spilungone Crouch alla mezzorra. Obiettivamente il piazzamento in Champions League era l’obiettivo minimo per i Citizens visto l’enorme investimento fatto dallo sceicco Mansour ma se abbinato alla vittoria della Coppa inglese potranno permettere a Mancini di continuare a sedere su una delle panchine più ambite d’Europa.

    La gioia di Mancini in conferenza stampa:

  • Chelsea, è Zola l’erede di Ancelotti?

    Chelsea, è Zola l’erede di Ancelotti?

    Con la sconfitta rimediata domenica pomeriggio all’Old Trafford nello scontro diretto per la conquista della Premier League con il Manchester United, ultima ancora di salvezza del tecnico, è stata scritta la parola fine all’avventura di Carlo Ancelotti alla guida del Chelsea. Nonostante i Blues siano stati capaci di rimettersi in carreggiata rosicchiando punti in classifica arrivando fino al -3 recuperando da uno svantaggio in doppia cifra, il club londinese non ha disputato una stagione all’altezza, alla luce anche degli acquisti costosissimi nel mercato di gennaio Fernando Torres e David Luiz ndr), e chiuderà l’annata con “zeru tituli” dopo il double campionato – coppa della scorsa stagione.

    Ancelotti ha ancora un altro anno di contratto, è vero, ma sulla sua testa pesa come un macigno quella cocente delusione dell’eliminazione dalla Champions League, obiettivo dichiarato del patron Roman Abramovic, nei quarti di finale ad opera proprio dei Red Devils e le parole dello stesso tecnico emiliano “Il Chelsea prenderà una decisione a campionato finito. Non so cosa pensa Abramovic della stagione, avremmo potuto fare di meglio” di fatto sanciscono il divorzio, annunciato già da tempo, in un rapporto cominciato due anni fa e nel quale non era mai sbocciato l’amore.

    Abramovic, dunque, sta già pensando al sostituto di Carletto: il nome più caldo al momento, secondo la stampa britannica, per la successione di Ancelotti è quello di Gianfranco Zola. Magic Box, così veniva chiamato l’ex fantasista ai tempi in cui militava nel Chelsea, ha lasciato il segno nei cuori dei sostenitori inglesi e non solo. La sua candidatura sarebbe dettata dal fatto che conosce come pochi l’ambiente Blues, dall’alto dei suoi 7 anni di permanenza allo Stamford Bridge da giocatore, e bene il calcio inglese: Zola infatti è stato allenatore del West Ham per due anni prima che venisse esonerato al termine della passata stagione dopo aver condotto la squadra londinese ugualmente alla salvezza.

  • Balotelli: “Mou? Mancini è lo Special One”

    Balotelli: “Mou? Mancini è lo Special One”

    “I’m not a bad boy!” Mario Balotelli non sopporta più l’etichetta del cattivo ragazzo che si è fatto in terra inglese, da quando ha iniziato a vestire la maglia dei Citizens, per tornare sotto la guida del suo maestro e mentore Roberto Mancini. Il talento poco genio e molta sregolatezza in  una lunga intervista al giornale britannico Guardian ammette le sue colpe, ma aggiunge come i tabloid inglesi abbiano la mano pesante nel ‘pompare’ ad arte e mestiere alcuni casi che lo hanno riguardato: “Ho sentito che avrei preso delle multe per 12 mila sterline. Se fosse vero, dovrei prendere 35 multe al giorno e non è possibile. Ne avrò prese in tutto 20, che so che sono tante e so di essere stato stupido. Ho parcheggiato la mia auto fuori dal ristorante San Carlo troppe volte in divieto ma non ho ricevuto multe per 12 mila sterline”.

    C’è una sorta di differenza abissale tra l’immagine pubblica che arriva alla gente attraverso i media scandalistici e il modo in cui è realmente SuperMario, considerando come però tutte le sue  bravate siano spesso azioni ingiustificabili: “La mia immagine pubblica non riflette correttamente chi sono davvero. Alle volte sbaglio, ci sono cose di cui mi pento ma ho vent’anni e chi mi conosce sa che non sono un cattivo ragazzo. Anzi, sono timido e per me è difficile anche essere qui a concedere questa intervista”.

    MOURINHO vs MANCINI- Caratteraccio? Non l’ha mai nascosto nemmeno Josè Mourinho, che gli aveva detto di avere solo un neurone per cervello definendolo come un giocatore ingestibile:  Forse l’ha detto perché non riusciva a gestirmi – spiega Balotelli – eppure, Mancini ci sta riuscendo per cui quello che ha detto Mourinho non è vero. Parliamo di due grandi allenatori ma diversi. Quando ho avuto problemi con Mourinho, lui ha provato a lavorare contro di me, mentre Mancini mi ha sempre supportato”. Senza però far passare Mancini come un allenatore poco severo, anzi: “Mi ha massacrato nello spogliatoio quando sono stato espulso contro la Dinamo Kiev – ricorda Balotelli – Mi ha detto ‘sei un idiota, non so perché ti ho compratò, ma davanti alla stampa mi difende. Il problema tra me e Mourinho è che abbiamo lo stesso tipo di carattere”.

    MANCINI SPECIAL ONE– E quando nell’intervista viene fuori il nome di Josè Mourinho in lizza per la panchina del City per la prossima stagione, Mario storce un po’ il naso aggiungendo: “Perché? Siamo quarti in campionato e siamo arrivati in finale di FA Cup per la prima volta in 30 anni. Non vedo perché qualcuno dovrebbe volere un altro allenatore. Roberto sta facendo molto bene, perché cambiarlo? È uno che non mente mai, che dice quello che deve dire. è per questo che mi piace, ho fiducia in lui”. Senza dubbio un bel attestato di stima da parte di un giocatore da sempre poco incline a fare lodi ai propri ex tecnici.

    CAMPIONE- Ovviamente arriva la solita autocelebrazione, con un ‘pizzico’ di modestia, “Se continuo a lavorare duramente, magari nel giro di uno o due anni posso diventare uno dei migliori giocatori del mondo. Ma non il migliore, perchè davanti a tutti c’è sempre Messi”. E a chi gli facesse notare come la strada sia ancora molto lunga per definirsi tale, considerando soprattutto il bilancio tutt’altro che positivo in questa prima annata con il City, Mario risponde con sincerità: “Non riesco a pensare a una sola partita in cui posso dire di aver giocato come avrei voluto. È stata una stagione difficile, mi sono fatto male due volte e non mi sono allenato al meglio durante il pre-campionato. Non ho giocato benissimo ma penso ancora che posso far bene in Inghilterra. è un calcio più fisico ma anche più facile rispetto all’Italia, specie per un attaccante”.

    PENTIMENTO- Mea culpa nel finale di intervista sull’episodio che ha fatto infuriare più di tutti i suoi ex tifosi interisti: “Quando ero all’Inter ho indossato una maglia del Milan in tv e fu una cosa sbagliata da fare” ammettendo come l’errore gli sia servito e che in futuro non ricapiterà: Per cui tranquilli, non indosserò una maglia del Manchester United”.

     

     

    (Fonte: Eurosport)

  • Ancelotti abdica, il Manchester United ad un punto dal titolo

    Ancelotti abdica, il Manchester United ad un punto dal titolo

    Non è ancora tempo di festeggiamenti ufficiali in casa Manchester United, ma la conquista del 19esimo titolo di Premier League è una pratica ormai conclusa. La vittoria di ieri, nel Sunday afternoon della 36esima giornata della Premier League, nello scontro diretto con il Chelsea secondo in classifica, ha messo la parola fine, o meglio “the end”, a qualsiasi velleità dei Blues di ostacolare il cammino dei Red Devils.

    Una vittoria di misura, per 2-1, ma estremamente pesante, anche perchè conquistata proprio nei confronti dei campioni uscenti, completando l’opera di annientamento dei Blues, già eliminati dai quarti di Champions League e dalla competizione Nazionale Community Shield.

    Una vittoria scaturita dagli episodi, in un match che già dopo 36 secondi dal fischio d’inizio aveva infiammato l’Old Trafford con il gol di Hernandez, Chicharito, che realizza l’1-0 per i diavoli rossi, incanalando la gara in discesa. Il Manchester ha dominato il primo tempo, giungendo anche al raddoppio con Vidic, mentre il Chelsea di Ancelotti arrancava notevolemte, sterile ed impreciso. Il 2-1 dei Blues è frutto di una rete di Lamapard, ma la gara si chiude con la vittoria dei Red Devils che salgono, così, a quota 76 punti, a più sei sul Chelsea ed a più nove sull’Arsenal terzo in classifica, sconfitto ieri in casa dello Stoke City per 3-1.

    Agli uomini di sir Alex Ferguson, ora, basterà conquistare un solo punto nella prossima gara di sabato contro il Blackburn per aver la matematica certezza del primato. Così, i festeggiamenti potranno essere ufficiali.