Tag: premier league

  • Enock Barwuah, il fratello di Balotelli sbarca in Premier

    Enock Barwuah, il fratello di Balotelli sbarca in Premier

    Non hanno lo stesso cognome ma hanno lo stesso sangue e pur con caratteri diversi presto potrebbero entusiasmare la Premier League. Enock Barwuah attaccante diciannovenne fratello di Super Mario Balotelli è ormai da tempo alla ricerca di una società pronta a dargli fiducia e dopo i possibili contatti con il Napoli, Fiorentina ed Atalanta nella scorsa stagione sembra che adesso sia pronto a sbarcare in Premier League dove lo Stoke City pare voglia dargli fiducia e seguirne la crescita.

    Super Mario pronto ad accogliere il fratello Enoch Barwuah in Premier League | ©Getty Images
    Enock Barwuah, come Mario Balotelli, preferisce giocare in attacco e qualche tempo fa in una intervista confessava di ispirarsi a Lavezzi per lo scatto bruciante e la capacità di spezzare il ritmo della partita. Caratterialmente diverso dal più famoso fratello, in queste tre settimane di provino con lo Stoke City non ha mai rotto i ferrei schemi del ritiro facendosi apprezzare oltre per le qualità in campo per la predisposizione giusta ad imparare nel rispetto delle regole.

    Dopo tre settimane di stage e provini ieri Enock Barwuah ha disputato la sua prima partita con la squadra riserve dello Stoke City contro il West Bronwich Albion dimostrando grandi qualità tecniche e una grande predisposizione al lavoro. Adesso, dovrebbe firmare il suo primo contratto da professionista venendo aggregato all’Accademia giovanile dei Pottiers “E’ un bravo ragazzo, un po’ da sgrezzare – ha dichiarato Dave Kevan, tecnico della academy dello Stoke -. Vediamo come vanno le cose”.

    Sarà curioso però monitorare la convivenza tra Mario Balotelli e l’adorato fratellino fuori dal rettangolo da gioco dove notoriamente l’attaccante dei Citizens e della Nazionale azzurra rischia sempre di far notizia con i suoi comportamenti spesso fuori dalle righe. Il rapporto spesso contrastante con la sua famiglia di nascita però sembra adesso recuperato e sopratutto verso il fratellino Enock e la sorella Abigail Barwuah dimostra il suo affetto coccolandoli e cercando di proteggerli.

  • Premier League cinquina City, riscatto Chelsea

    Premier League cinquina City, riscatto Chelsea

    Il sabato di Premier League scorre tranquillo per le Big. Il Manchester City di Roberto Mancini sembra non avere rivali in patria, oggi all’Ethiad Stadium la vittima di turno era il piccolo Norwich che si è preso ben cinque reti dai citizens. A sbloccare il risultato nel primo tempo è stato il solito Aguero, che in mischia in area dopo un assist di Richards mette la palla nell’angolino con un astuto tocco di punta. Nella ripresa il City raddoppia, grazie alla papera del portiere del Norwich su un’innocua punizione di Nasri che sigla il suo secondo gol in campionato. A questo punto il City dilaga, andando sul 3-0 con Yaya Toure, poi Morison accorcia le distanze ma Balotelli va ancora a segno, facendo gol di spalla dopo la ribattuta del portiere, e a chiudere i conti per il Manchester 5-1 è Johnson. I Citizens volano a 38 punti, 5 punti in più dei Red Devils che riescono a tenere botta ai cugini espugnando per 0-1 il Villa Park con rete di Jones.

    Balotelli a segno di spalla | ©Getty Images

    La squadra che ormai non è più una sorpresa è il Tottenham, terzo in classifica ma con una partita in meno. Virtualmente gli Spurs sarebbero secondi a più uno sulla squadra di Ferguson. Oggi il team del nord di Londra ha steso con un netto 3-0 il Bolton, sempre più in crisi in zona retrocessione; a segno per gli Spurs Bale, Lennon e Defoe. Chi senza dubbio respira una boccata d’aria fresca e riprende un po’ di serenità è il Chelsea di Villa Boas, in vista anche della delicatissima partita di Champions con il Valencia. Oggi i Blues hanno espugnato S. James Park per 0-3, anche se il risultato fa intendere una netta vittoria, il Newcastle non ha certo meritato di perdere, con un paio di miracoli di Cech e due legni colpiti. Il Chelsea sblocca il risultato nel primo tempo con gol di Drogba di testa sull’ennesimo assist al bacio di Juan Mata. In tutta la ripresa il Newcastle cerca il pareggio, ma la sfortuna e Cech gli si mettono davanti e all’89 arriva il raddoppio in contropiede di Kalou su assist di Torres e al ’91 addirittura il 3-0 con Sturridge, che anche oggi ha disputato una bella partita, conquistandosi un posto stabile in squadra. Ora i Blues aspettano il match dentro o fuori di Champions con il Valencia, e poi gli incontri delicatissimi di campionato contro Tottenham e Manchester City.

    Risultati e Marcatori della Premier League

    Newcastle-Chelsea 0-3 (Drogba, Kalou, Sturridge)
    Blackburn-Swansea 4-2 (Yakubu 4, Lita, Moore)
    Manchester City-Norwich (Aguero, Nasri, Yaya Toure, Balotelli, Johnson, Morison (N))
    QPR-WBA 1-1 (Helguson, Long)
    Tottenham-Bolton 3-0 (Bale, Lennon, Defoe)
    Wigan-Arsenal 0-4 (Arteta, Vermaelen, Gervinho, Van Persie)
    Aston Villa-Manchester United 0-1 (Jones)

  • Premier League, il Liverpool stende il Chelsea

    Premier League, il Liverpool stende il Chelsea

    In attesa di Tottenham-Aston Villa che chiuderà il programma della dodicesima giornata, tra ieri e oggi hanno giocato tutte le big di Premier League. I fari erano puntati sull’incontro di oggi pomeriggio a Stamford Bridge, tra Chelsea e Liverpool. La posta in palio era alta, sia per la rivalità tra le due squadre sia per non perdere ulteriore terreno dalle due di Manchester che stanno letteralmente dominando il campionato.

    Chelsea – Liverpool | © ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images

    Villas Boas ha schierato un 4-3-3 tenendo fuori Fernando Torres e buttando dentro Drogba, affiancato da Mata e Malouda, e sulla mediana Lampard a scandire i tempi di gioco con Ramires e Mikel. Il Liverpool si presenta più coperto, con il solo Suarez in avanti e con un folto centrocampo, con Lucas, Maxi Rodriguez, Adam e Kuyt.

    La partita inizia con ritmi altissimi, con il Chelsea che prova a condurre il gioco e a creare qualche trama e con il Liverpool molto aggressivo sui tackle e sulle ripartenze in contropiede. Il Chelsea si fa vedere al 10′ con una conclusione al volo di Mata e con una sventola da fuori di Mikel, ma non riuscendo mai a entrare nel cuore dell’area dei Reds. La partita scorre lenta, senza troppe emozioni fino al 20′, quando Drogba da l’illusione del gol con una punizione che lambisce il palo. Al 30′ il Liverpool mette per la prima volta la testa fuori dal guscio e va in vantaggio. Mikel perde malamente un pallone sulla propria trequarti su pressione di Adam, Bellamy raccoglie la sfera, la scambia con Suarez e serve un assist al bacio per Maxi Rodriguez che non sbaglia a tu per tu con Cech. Liverpool in vantaggio e Chelsea visibilmente scosso e privo di idee, con Mata, Lampard e Malouda nascosti e ben controllati dai Reds, e Drogba troppo isolato in avanti che sgomita e fa quel che può contro Skrtel e Agger.

    La ripresa inizia con la novità Sturridge per il Chelsea al posto di Mikel, per dare un po’ di brio all’attacco dei Blues, e Fernando Torres è sempre inchiodato alla panchina. Il Chelsea aumenta la pressione, spostando il baricentro in avanti e costringendo il Liverpool a difendere con 10 uomini dietro la linea della palla. La pressione dei ragazzi di Villas Boas porta risultati, prima Drogba va vicino alla rete con un tiro a giro dal limite e 10 minuti più tardi, al 54′ arriva il pareggio su iniziativa di Malouda, che parte dai 25 metri, entra in area e calcia, la palla sembra destinata ad uscire ma Sturridge è il più lesto di tutti e sul secondo palo fulmina Reina per l’1-1. Il Chelsea inizia a crederci, aumenta il ritmo e va vicinissimo al raddoppio con Ivanovic che di testa chiama agli straordinari Reina che compie un vero e proprio miracolo. Il Chelsea fra il 60′ e l’80’ resta sempre nella metà campo del Liverpool, senza però mai creare niente di pericoloso, i Reds si chiudono bene, e come nel primo tempo i costruttori di gioco sono intasati nelle maglie di centrocampo.

    All’81 finalmente è il turno di Fernando Torres che subentra al posto di uno sfinito Drogba. La partita sembra finire in un pareggio tutto sommato giusto viste le reali occasioni da rete, quando all’86’ Glen Johnson si inventa il gol vittoria con una discesa sulla destra e una volta rientrato in area fulmina Cech di sinistro nell’angolino. 1-2 e il Chelsea è KO, incapace di reagire, affidando le ultime speranze a lanci dalla difesa sempre preda di Skrtel e Agger. Arriva il triplice fischio, con la Kop in trasferta che esplode, e la squadra di Villas Boas che a testa bassa abbandona il terreno di gioco, consapevole forse di aver perso l’ultimo treno per il titolo, trovandosi a -12 dal Manchester City dopo appena 12 giornate.

    Le altre Big di Premier fanno tutte centro e conquistano i tre punti. La capolista Manchester City vince in casa 3-1 contro il Newcastle, infliggendo ai Magpies la prima sconfitta stagionale. A segno SuperMario Balotelli, Richards e Aguero. Lo United insegue sempre a -5, dopo aver espugnato il campo dello Swansea per 1-0 con rete del Chicharito Hernandez, e l’Arsenal sta continuando la sua rincorsa alla zona Champions, vincendo 2-1 sul campo del Norwich, grazie al proprio capitano-bomber Van Persie, autore della doppietta decisiva.

    Risultati 12 Giornata

    Norwich-Arsenal 1-2
    Everton-Wolves 2-1
    Manchester City-Newcastle 3-1
    Stoke-QPR 2-3
    Sunderland-Fulham 0-0
    WBA-Bolton 2-1
    Wigan-Blackburn 3-3
    Swansea-Manchester United 0-1
    Chelsea-Liverpool 1-2

  • Premier League, 12 giornata:  Man.City-Newcastle e Liverpool-Chelsea i big match

    Premier League, 12 giornata: Man.City-Newcastle e Liverpool-Chelsea i big match

    Riparte la Premier League dopo il turno di stop per le amichevoli della Nazionale di Fabio Capello, vittoriosa contro i campioni del Mondo e d’Europa della Spagna e contro la Svezia martedì sera.

    La dodicesima giornata di Premier League presenta due partite di cartello; la prima è quella che vede di fronte Manchester City e Newcastle, che sono le uniche due squadre ancora imbattute in campionato. Il City sta dominando la Premier con dieci vittorie e un pareggio, e il Newcastle, vera rivelazione di questo avvio di stagione, con sette vittorie e quattro pareggi si trova al terzo posto in classifica, tenendosi dietro “Big” come Chelsea, Liverpool ed Arsenal. Match dagli spunti interessanti, a partire dalla sfida tra bomber. Sulla sponda City, la coppia Aguero-Dzeko ha già realizzato diciannove reti in due, dieci il bosniaco e nove l’argentino, e dalla parte del NewcastleDemba Bà, autore di otto reti, spesso determinanti. Mancini sicuramente presenterà il suo collaudato 4-2-3-1, con in avanti il trio Aguero, Silva e Milner a supporto di Dzeko, e il Newcastle andrà ad affrontare la capolista con la coppia Bà e Best in avanti.

    Fernando Torres sfida il passato| ©Victor Fraile/Getty Images

    L’altra partita di cartello della 12esima di Premier League è Chelsea-Liverpool. Partita molto sentita da entrambi i lati, entrambe le due squadre sono alla ricerca di punti per non perdere ulteriori punti dalle primissime posizioni. Il Chelsea di Villa Boas, sta galleggiando al quarto posto in classifica, già attardato di nove punti dalla capolista City. In questo inizio di stagione ha espresso prove esaltantanti però alternandole a match incolori, e ora deve trovare la continuità necessaria per rimanere li e cercare di vincere gli scontri diretti per rimettersi in gioco. Si sta vociferando il trasferimento di Drogba al Milan, anche se il manager Villa Boas ha risposto con un “non credo proprio”, se l’ivoriano dovesse partire i Blues devono correre ai ripari per un degno sostituto, magari l’argentino Higuain?

    Contando anche che El Nino Torres ancora non ha risolto tutti i suoi problemi con il gol. Domenica sarà un bel test anche per lui di fronte ai suoi vecchi compagni e con la “Kop” in trasferta che ancora non gli ha perdonato il traserimento a Londra. Anche il Liverpool non se la passa benissimo, anzi forse peggio, con diciannove punti in classifica e troppi pareggi e poche vittorie. Il problema dei Reds si trova soprattutto in attacco, con appena quattordici gol segnati, poco più di uno a partita, con l’unico Suarez in grado di dare noia in avanti, avendo segnato praticamente la metà dei gol della squadra. Partita già da dentro o fuori, perchè perdere domenica significherebbe dire addio ai sogni di primato o comunque complicarsi molto la vita, vista la rimonta dell’Arsenal e l’ottimo momento del Tottenham.

    Gli altri match della 12 giornata di Premier League sono:

    Norwich-Arsenal,
    Everton-Wolves
    Stoke-QPR
    Sunderland-Fulham
    WBA-Bolton
    Wigan-Blackburn
    Swansea-Manchester UTD
    Tottenham-Aston Villa

  • Tevez fugge dal City. La Juve nel suo futuro per i bookmakers

    Tevez fugge dal City. La Juve nel suo futuro per i bookmakers

    Il sodalizio fra Carlito Tevez ed il Manchester City si è interrotto ormai da tempo, con gli screzi fra l’argentino e il mister Roberto Mancini, oltre che con la società, fra disobbedienze in campo e durante gli allenamenti, colpi di indisciplina fin troppo plateali, puniti con multe molto salate. Nonostante le punizioni “economiche” ricevute finora, il ribelle Tevez, però, non accenna a voler provare a ricucire il rapporto con i Citizens, tutt’altro. Lo scorso martedì mattina, alle 9.40, infatti è atterrato a Buenos Aires, “per riposare un pò” – come ha riferito ai cronisti argentini – nonostante il City non fosse assolutamente a conoscenza del suo “viaggetto” ed, anzi, lo attendeva al centro sportivo per l’allenamento quotidiano che prevedeva uno specifico programma finalizzato a cercare di migliorare proprio il suo stato di forma, tutt’altro che ottimale dopo il suo recente ultimo viaggio in Argentina.

    Carlos Tevez | ©Getty Images
    In vista, per il ribelle assente ingiustificato, l’ennesima pesante multa che potrebbe ammontare a due settimane di stipendio, ossia circa 400 mila sterline, al pari di quella comminata a seguito del rifiuto di entrare in campo contro il Bayern Monaco nella gara di Champions League. Pare proprio, dunque, che quest’ultimo viaggio in Argentina sia lo sgarbo che farà saltare definitivamente l’unione (non di certo idilliaca) fra Tevez ed il City, spalancando le porte ad una sua cessione durante il mercato di Gennaio, anche se il City dovrà provare a ridurre le proprie richieste economiche, inizialmente pari a circa 40 milioni di euro, fermandosi ad un prezzo che si aggiri sui 20 milioni di euro, la metà di quanto richiesto inizialmente. In un tale scenario assume importanza capire quali possano essere le pretendenti all’acquisto di Tevez nel mercato di riparazione. Nel Paese dei bookmakers, in cui scommettere è quasi una filosofia di vita, la cessione di Tevez a Gennaio viene quotata ad 1.30 – in via definitiva poichè Carlito non intende ritornare più ai Citizens – e, fra le candidate a rilevarlo a titolo definitivo, in pole position c’è la Juventus, quotata a 3.75. Di seguito, il Corinthias a 5.00, mentre Inter e Milan sono appaiate a quota 7.00. A tal proposito, pare che la decisione dei bookmakers di porre la Juventus in pole position sia legata al discorso “addio Del Piero” ed alle dichiarazioni sibilline di Beppe Marotta che, nonostante le dichiarazioni sull’eccessiva onerosità delle richieste del City, apre alle possibilità che si potranno presentare durante il mercato di Gennaio: “Il mercato di Gennaio si fa in base alle opportunità che ci sono in quel momento”. Nonostante lo scetticismo dei bookmakers, anche il Milan pare concretamente interessato a rilevare Tevez, soprattutto in vista della necessità di sostituire lo sfortunato Antonio Cassano, che – come noto – dovrà restare fuori dai campi almeno per 4-5 mesi. L’altra squadra milanese, l’Inter, invece, potrebbe essere spinta ad intervenire sul mercato per provare a colmare il pesante gap in classifica evitando di lasciare per strada altri punti importanti per tentare di raggiungere almeno il terzo posto in classifica, che vale l’ultimo biglietto disponibile per la qualificazione alla prossima Champions League. In tal senso, il presidente Moratti è ormai abituato ad intervenire sul mercato di Gennaio in maniera importante, sulla scia dello scorso anno, quando in nerazzurro approdarono Pazzini, Ranocchia, Nagatomo e Kharja. L’assalto a Tevez pare già lanciato: sarà corsa a tre?

  • Sir Alex Ferguson, 25 anni di storia e Manchester United

    Sir Alex Ferguson, 25 anni di storia e Manchester United

    Sir Alex Ferguson ha festeggiato i suoi 25 anni alla guida del Manchester United. Per il momento il manager scozzese risulta essere il terzo allenatore per anni di permanenza sulla stessa panchina, preceduto solo da David Calderhead, che ha allenato il Chelsea per 26 anni, dal 1907 al 1933 e da Guy Roux che allenò l’Auxerre per 44 anni.

    Dopo 1410 partite giocate, 837 vittorie, 326 pareggi e 247 sconfitte Sir Alex Ferguson diventa, anche se già lo era, una leggenda per i Red Devils. Una carriera iniziata con i primi calci al pallone nella sua Scozia, con i dilettanti del Queen’s Park, per poi essere ingaggiato dal Dumferline a livello professionistico, dove esprime il suo miglior calcio da attaccante diventando anche capocannoniere della massima serie nel 1966 realizzando 31 reti. Ma le soddisfazioni più grandi Ferguson le raccoglie una volta diventato allenatore. Il primo incarico è sulla panchina del Saint Mirren, con cui riesce a centrare la promozione nella massima serie e poi ad ottenere la salvezza venendo comunque esonerato. L’anno successivo, nel 1978, viene ingaggiato dall’Aberdeen, con cui vince tutto quello che poteva vincere, 3 campionati nazionali, 4 coppe di Scozia, 1 Coppa di lega scozzese, 1 Coppa delle Coppe vinta in finale contro il Real Madrid e una Supercoppa Europea.

    Nel 1986 il Manchester United riesce ad ingaggiarlo e dopo 3 anni vince il primo trofeo, la Coppa d’Inghilterra, iniziando un ciclo di vittorie impressionante, con 37 trofei. Ferguson, nel corso di questi 25 anni è sempre riuscito ad adattarsi ai progressi del calcio moderno, facendo esprimere alle proprie formazioni un calcio spettacolare ma concreto, trasmettendo una mentalità vincente, spesso lavorando anche con giovani, che ha plasmato e ha fatto crescere in prima squadra facendoli diventare uomini chiave, sia nel club sia in nazionale. Famosa è la classe del 1992, dove dallo youth team fece salire in prima squadra giovani di talento ma ancora completamente da formare. Erano gli allora sconosciuti Giggs, Scholes, Beckham, Gary e Phill Neville e Butt. Proprio con loro ha costruito i maggiori successi, facendoli diventare campioni a livello mondiale e creando un mix con giocatori pescati sul mercato, come i Calypso Boys, Yorke e Cole che hanno segnato gol a grappoli con la maglia dello United, Ole Gunnar Solskjaer, calciatore che ha risolto tantissime partite entrando dalla panchina, storico il gol realizzato in finale di Champions League contro il Bayern Monaco. E ancora oggi Ferguson a livello manageriale non sbaglia un colpo, facendo sempre un mercato “giovane”, prendendo dopo il mondiale in Sud Africa il Chicharito Hernandez, che ha segnato 20 reti alla prima stagione in Premier, questa stagione Jones, talento che può giocare sia in difesa sia a centrocampo, Young dall’Aston Villa, già perno dello United e della nazionale di Capello.

    In questo lungo periodo di “regno” tanti sono stati gli avversari che hanno provato a scalfire la supremazia del Manchester, talvolta riuscendo pure a vincere campionati. Primo su tutti l’Arsenal di Arsene Wenger, che ha portato in Premier un calcio spettacolare e basato sul gioco palla a terra, sotterrando il Boring Arsenal degli anni ’80. Il manager francese è riuscito a mettere in difficoltà Ferguson e a batterlo, con i vari Henry, Pires, Wiltord, ecc., poi c’è stato il Chelsea di Mourinho e il Chelsea di Ancelotti, anche loro hanno vinto, hanno festeggiato, ma alla fine poco contano cicli di 2-3 anni, quando poi il Manchester United, una volta prese le misure e passato il mal di testa della novità, torna a vincere campionati e coppe nazionali.

    Adesso è il turno del Manchester City. La squadra di Mancini è attrezzata per vincere tutto, e per il momento sta dominando la Premier, dopo anche aver umiliato lo United all’Old Trafford per 1-6, ma con questo “mostro” del calcio inglese non è mai detta l’ultima parola, ed è certo che Ferguson non mollerà un centimetro da ora alla fine della stagione. Il City vuole costruire un ciclo, ma prima deve fare i conti con il vero padrone di Manchester, Sir Alex Ferguson.

    TITOLI CON LO UNITED:

    CAMPIONATI. 12                                                            
    CHARITY SHIELD. 10
    COPPA D’INGHILTERRA. 5                                         
    CHAMPIONS LEAGUE. 2
    COPPA DI LEGA. 4             
    COPPA DELLE COPPE. 1
    SUPERCOPPA EUROPEA. 1                                          
    COPPA INTERCONTINENTALE. 1
    MONDIALE PER CLUB. 1

    Le immagini del tributo all’Old Trafford

  • Manchester City inarrestabile. United, Arsenal e Chelsea ok

    Manchester City inarrestabile. United, Arsenal e Chelsea ok

    Continua la marcia del Manchester City che si va a prendere sul campo del QPR la decima vittoria in undici partite. La formazione di Mancini è anche andata in svantaggio. Bothroyd sblocca il risultato con un gran colpo di testa in mezzo all’area su perfetto cross di Barton.

    Edin Dzeko | & copy; BEN STANSALL/AFP/Getty Images
    Si attende la reazione del City, che si fa aspettare fino allo scadere del primo tempo, quando Milner imbecca Dzeko sulla fascia sinistra, che è bravo a convergere e a calciare secco sul primo palo. Il primo tempo si conclude 1-1. In apertura di ripresa il City raddoppia, con Silva, che sfrutta un assist di Dzeko dalla sinistra, il talento spagnolo salta secco un avversario e fulmina il portiere ancora sul suo palo. Il QPR non ci sta, e spinto dal pubblico trova in modo rocambolesco il 2-2 con Helguson, che colpisce involontariamente il pallone su colpo di testa di Bothroyd. Ma il City non è mai domo e al 73′ trova il gol vittoria con un gran colpo di testa di Yaya Tourè, che va a segnare il terzo gol in quattro giorni, e soprattutto da i tre punti alla capolista. Il Manchester United rimane in scia del City a meno 5, con una vittoria di misura per 1-0 sul Sunderland. Nel giorno dei 25 anni di Ferguson sulla panchina dei Red Devils, a decidere l’incontro è un autogol nel primo tempo dell’ex Brown, sugli sviluppi di un calcio d’angolo calciato da Nani. Il Chelsea di Villas Boas ritrova la vittoria in campionato dopo due sconfitte consecutive, espugnando il campo del Blackburn. I Blues vincono ma soffrono e non poco. Il gol vittoria è di Lampard, che segna in tuffo di testa su cross dalla destra di Ivanovic. Frankie Lampard, criticato ad inizio stagione per la sua età, dopo alcune panchine sia con il Chelsea sia con la nazionale, sta ancora trascinando il Chelsea come ha sempre fatto negli scorsi anni. Anche l’Arsenal vince, 3-0 in casa con il WBA, con l’ennesima rete di Robbie Van Persie, Vermaelen ed Arteta. Il bomber olandese ora è a 11 reti e guida la classifica marcatori. Per quanto riguarda gli altri risultati di giornata il Liverpool non va oltre lo 0-0 in casa contro lo Swansea, dimostrando la propria discontinuità, l’Aston Villa vince 3-2 in casa con il Norwich con doppietta del centravanti della nazionale inglese Bent, e il Newcastle continua a sognare un posto in Europa, battendo per 2-1 in casa l’Everton e navigando ancora al terzo posto in classifica senza mai perdere.

  • Week-end di Premier League “tranquillo” per le big

    Week-end di Premier League “tranquillo” per le big

    L’undicesima giornata si apre con il classico “lunch” del sabato, questa volta è il turno di Newcastle-Everton. I Magpies sono l’unica squadra di Premier imbattuta insieme al City e cercheranno di allungare ancora un po’ il passo sulle contendenti per un posto in Europa, contro un Everton che sta transitando al sedicesimo posto con 10 punti ed ha un disperato bisogno di punti per ritirarsi un po’ su dopo un discontinuo inizio di stagione.

    Roberto Mancini | © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images
    La capolista City è in traserta a Londra con il QPR, sulla carta non c’è partita e Mancini non sembra intenzionato a fare turnover dopo la vittoria di Champions League contro il Villareal, partendo dall’inizio con il tandem Aguero-Balotelli in attacco, supportati dai due gioiellini Nasri-Silva. Il Mancio sa bene che per conquistare gli scudetti si devono vincere tutte le sfide con le piccole, soprattutto su campi insidiosi come il Loftus Road Stadium, dove già una grande come il Chelsea è caduta due settimane fa. Lo United affronterà in casa il Sunderland; anche per i Red Devils i tre punti sembrano alla portata, con Chicharito, Rooney e Welbeck in avanti e il coreano Park e Nani sugli esterni. Sir Alex Ferguson non può permettersi mezzi passi falsi, il City è già a più cinque e perdere ulteriore terreno potrebbe risultare decisivo, visto il passo dei Citizens. Il Chelsea di Villa Boas è alla disperata ricerca di punti in Premier per non perdere ancora contatto con le due di Manchester. I Blues stanno attraversando un periodo un po’ buio, reduce da due sconfitte consecutive in campionato in due derby, la prima contro il QPR in trasferta per 1-0, partita condita anche dalle accuse razziali rivolte a capitan Terry, e la seconda sabato scorso travolti dal ciclone Gunners per 5-3 a Stamford Bridge. Oggi pomeriggio la truppa di Villas Boas dovrebbe ritrovare il sorriso sul campo del “povero” Blackburn. Per quanto riguarda la volata Champions, Arsenal e Liverpool sono impegnate in casa, i Gunners contro il WBA e i Reds contro lo Swansea, due match alla portata per le due compagini. Sempre per un posto in Champions, la partita un po’ più difficile l’avrà il Tottenham, che si troverà di fronte al Fulham in uno dei tanti derby di Londra. Le altre partite della giornata sono: Aston Villa-Norwich, Wolves-Wigan e Bolton-Stoke City.

  • Mancini, rinnovo faraonico 25 milioni in 4 anni

    Mancini, rinnovo faraonico 25 milioni in 4 anni

    Secondo le ultime indiscrezioni del giornale “The Sun”, lo sceicco Mansour avrebbe già pronto il rinnovo de contratto del suo tecnico Roberto Mancini, per blindare definitivamente il legame tra l’allenatore ex Inter e la panchina del Manchester City. L’ultimo risultato ottenuto contro il Manchester United (il 6 a 1 a Old Trafford) ha decisamente convinto lo sceicco Mansour delle qualità, delle potenzialità e del buon lavoro sin qui svolto da Mancini, portando a mettere sul piatto un rinnovo a suon di milioni, dove secondo i rumors si vocifera di un quadriennale da 22 milioni di sterline (circa 25 milioni di euro), aumentando l’ingaggio attuale, stimato intorno ai 3 milioni e mezzo, verso un notevole ritocco che lo innalzerebbe sui 6 milioni e duecento mila euro netti annui. Cifre da capogiro che lo renderebbero il tecnico più pagato della Premier League, scavalcando un ‘mostro sacro’ come Sir Alex Ferguson, che in questa speciale classifica degli allenatori paperoni si accomoderebbe alle spalle del tecnico jesino.

    Roberto Mancini | ©Laurence Griffiths/Getty Images
    Nonostante il tecnico italiano abbia ancora 18 mesi di contratto questo rinnovo potrebbe supportare l’ipotesi di una blindatura forte e decisa, per un allenatore che ha iniziato un progetto con il City, conquistando in due anni una qualificazione alla Champions League entrando nella fase a gironi senza passare per i preliminari, e proprio nella passata stagione il suo primo trofeo british con la vittoria della F.A. Cup. L’ottimo andamento in campionato e la testa della classifica saldamente conquistata hanno convinto lo sceicco Mansour a togliere ogni ipotesi di un plausibile addio del Mancio dalla panchina dei Citizens. Soprattutto in vista di una possibile tentazione relativa ad una chiamata ad allenare la Nazionale Azzurra nella peggior ipotesi di un Cesare Prandelli che naufraghi ai prossimi Europei.

  • Il City multa Tevez e lui denuncia Mancini

    Il City multa Tevez e lui denuncia Mancini

    Carlito Tevez probabilmente ricorderà a lungo la scelta – inopportuna – di rifiutarsi di entrare in campo contro il Bayern Monaco nel match di Champions League che opponeva il suo City ai bavaresi. In particolare, il City ha voluto rimarcare la “malefatta” dell’attaccante argentino comminandogli una pesante multa, pari a circa un milione di sterline, ( 1,15 milioni di euro), ossia ben quattro settimane del suo ingaggio, pari a 250 mila sterline a settimana.

    Carlos Tevez |©Getty Images
    Tevez, dopo l’episodio, ha provato a giustificarsi soprattutto agli occhi dei tifosi dei Citizen, affermando di non essersi rifiutato di scendere in campo, bensì soltanto di effettuare il riscaldamento, dato che lo aveva già fatto in precedenza e riteneva di esser già pronto per scendere in campo. Una versione che, però, non ha convinto il club, che oltre alla salatissima multa, ha ritenuto opportuno fermarlo per sei settimane, proprio per punire ancor più duramente il suo atto di insubordinazione. L’argentino ha annunciato ricorso, ma pare difficile che possa spuntarla ed, intanto, si trova a vivere da vero e proprio separato in casa ed i rapporti con mister Roberto Mancini sono sempre più tesi. Infatti, stando alle dichiarazioni di Richard Conway, un giornalista della proncipale emittente inglese, la BBC, l’agente di Carlito Tevez, Kia Joorabchian, avrebbe intenzione di denunciare Mancini per “diffamazione del carattere del suo assistito” e intraprendere, così, le vie legali di fronte alla commissione disciplinare della Premier League. Tutti segnali che, però, è possibile leggere in un’ unica direzione: la spaccatura, ormai pressocchè insanabile, fra Tevez e la società, con un malessere neppure celato che nel mercato di Gennaio potrebbe portarlo altrove: in tal senso, l’Inter ed il Corinthias sono le principali pretendenti all’acquisto del ribelle argentino.