Non hanno lo stesso cognome ma hanno lo stesso sangue e pur con caratteri diversi presto potrebbero entusiasmare la Premier League. Enock Barwuah attaccante diciannovenne fratello di Super Mario Balotelli è ormai da tempo alla ricerca di una società pronta a dargli fiducia e dopo i possibili contatti con il Napoli, Fiorentina ed Atalanta nella scorsa stagione sembra che adesso sia pronto a sbarcare in Premier League dove lo Stoke City pare voglia dargli fiducia e seguirne la crescita.
Dopo tre settimane di stage e provini ieri Enock Barwuah ha disputato la sua prima partita con la squadra riserve dello Stoke City contro il West Bronwich Albion dimostrando grandi qualità tecniche e una grande predisposizione al lavoro. Adesso, dovrebbe firmare il suo primo contratto da professionista venendo aggregato all’Accademia giovanile dei Pottiers “E’ un bravo ragazzo, un po’ da sgrezzare – ha dichiarato Dave Kevan, tecnico della academy dello Stoke -. Vediamo come vanno le cose”.
Sarà curioso però monitorare la convivenza tra Mario Balotelli e l’adorato fratellino fuori dal rettangolo da gioco dove notoriamente l’attaccante dei Citizens e della Nazionale azzurra rischia sempre di far notizia con i suoi comportamenti spesso fuori dalle righe. Il rapporto spesso contrastante con la sua famiglia di nascita però sembra adesso recuperato e sopratutto verso il fratellino Enock e la sorella Abigail Barwuah dimostra il suo affetto coccolandoli e cercando di proteggerli.
Il sabato di Premier League scorre tranquillo per le Big. Il Manchester City di Roberto Mancini sembra non avere rivali in patria, oggi all’Ethiad Stadium la vittima di turno era il piccolo Norwich che si è preso ben cinque reti dai citizens. A sbloccare il risultato nel primo tempo è stato il solito Aguero, che in mischia in area dopo un assist di Richards mette la palla nell’angolino con un astuto tocco di punta. Nella ripresa il City raddoppia, grazie alla papera del portiere del Norwich su un’innocua punizione di Nasri che sigla il suo secondo gol in campionato. A questo punto il City dilaga, andando sul 3-0 con Yaya Toure, poi Morison accorcia le distanze ma Balotelli va ancora a segno, facendo gol di spalla dopo la ribattuta del portiere, e a chiudere i conti per il Manchester 5-1 è Johnson. I Citizens volano a 38 punti, 5 punti in più dei Red Devils che riescono a tenere botta ai cugini espugnando per 0-1 il Villa Park con rete di Jones.
La squadra che ormai non è più una sorpresa è il Tottenham, terzo in classifica ma con una partita in meno. Virtualmente gli Spurs sarebbero secondi a più uno sulla squadra di Ferguson. Oggi il team del nord di Londra ha steso con un netto 3-0 il Bolton, sempre più in crisi in zona retrocessione; a segno per gli Spurs Bale, Lennon e Defoe. Chi senza dubbio respira una boccata d’aria fresca e riprende un po’ di serenità è il Chelsea di Villa Boas, in vista anche della delicatissima partita di Champions con il Valencia. Oggi i Blues hanno espugnato S. James Park per 0-3, anche se il risultato fa intendere una netta vittoria, il Newcastle non ha certo meritato di perdere, con un paio di miracoli di Cech e due legni colpiti. Il Chelsea sblocca il risultato nel primo tempo con gol di Drogba di testa sull’ennesimo assist al bacio di Juan Mata. In tutta la ripresa il Newcastle cerca il pareggio, ma la sfortuna e Cech gli si mettono davanti e all’89 arriva il raddoppio in contropiede di Kalou su assist di Torres e al ’91 addirittura il 3-0 con Sturridge, che anche oggi ha disputato una bella partita, conquistandosi un posto stabile in squadra. Ora i Blues aspettano il match dentro o fuori di Champions con il Valencia, e poi gli incontri delicatissimi di campionato contro Tottenham e Manchester City.
In attesa di Tottenham-Aston Villa che chiuderà il programma della dodicesima giornata, tra ieri e oggi hanno giocato tutte le big di Premier League. I fari erano puntati sull’incontro di oggi pomeriggio a Stamford Bridge, tra Chelsea e Liverpool. La posta in palio era alta, sia per la rivalità tra le due squadre sia per non perdere ulteriore terreno dalle due di Manchester che stanno letteralmente dominando il campionato.
Villas Boas ha schierato un 4-3-3 tenendo fuori Fernando Torres e buttando dentro Drogba, affiancato da Mata e Malouda, e sulla mediana Lampard a scandire i tempi di gioco con Ramires e Mikel. Il Liverpool si presenta più coperto, con il solo Suarez in avanti e con un folto centrocampo, con Lucas, Maxi Rodriguez, Adam e Kuyt.
La partita inizia con ritmi altissimi, con il Chelsea che prova a condurre il gioco e a creare qualche trama e con il Liverpool molto aggressivo sui tackle e sulle ripartenze in contropiede. Il Chelsea si fa vedere al 10′ con una conclusione al volo di Mata e con una sventola da fuori di Mikel, ma non riuscendo mai a entrare nel cuore dell’area dei Reds. La partita scorre lenta, senza troppe emozioni fino al 20′, quando Drogba da l’illusione del gol con una punizione che lambisce il palo. Al 30′ il Liverpool mette per la prima volta la testa fuori dal guscio e va in vantaggio. Mikel perde malamente un pallone sulla propria trequarti su pressione di Adam, Bellamy raccoglie la sfera, la scambia con Suarez e serve un assist al bacio per Maxi Rodriguez che non sbaglia a tu per tu con Cech. Liverpool in vantaggio e Chelsea visibilmente scosso e privo di idee, con Mata, Lampard e Malouda nascosti e ben controllati dai Reds, e Drogba troppo isolato in avanti che sgomita e fa quel che può contro Skrtel e Agger.
La ripresa inizia con la novità Sturridge per il Chelsea al posto di Mikel, per dare un po’ di brio all’attacco dei Blues, e Fernando Torres è sempre inchiodato alla panchina. Il Chelsea aumenta la pressione, spostando il baricentro in avanti e costringendo il Liverpool a difendere con 10 uomini dietro la linea della palla. La pressione dei ragazzi di Villas Boas porta risultati, prima Drogba va vicino alla rete con un tiro a giro dal limite e 10 minuti più tardi, al 54′ arriva il pareggio su iniziativa di Malouda, che parte dai 25 metri, entra in area e calcia, la palla sembra destinata ad uscire ma Sturridge è il più lesto di tutti e sul secondo palo fulmina Reina per l’1-1. Il Chelsea inizia a crederci, aumenta il ritmo e va vicinissimo al raddoppio con Ivanovic che di testa chiama agli straordinari Reina che compie un vero e proprio miracolo. Il Chelsea fra il 60′ e l’80’ resta sempre nella metà campo del Liverpool, senza però mai creare niente di pericoloso, i Reds si chiudono bene, e come nel primo tempo i costruttori di gioco sono intasati nelle maglie di centrocampo.
All’81 finalmente è il turno di Fernando Torres che subentra al posto di uno sfinito Drogba. La partita sembra finire in un pareggio tutto sommato giusto viste le reali occasioni da rete, quando all’86’ Glen Johnson si inventa il gol vittoria con una discesa sulla destra e una volta rientrato in area fulmina Cech di sinistro nell’angolino. 1-2 e il Chelsea è KO, incapace di reagire, affidando le ultime speranze a lanci dalla difesa sempre preda di Skrtel e Agger. Arriva il triplice fischio, con la Kop in trasferta che esplode, e la squadra di Villas Boas che a testa bassa abbandona il terreno di gioco, consapevole forse di aver perso l’ultimo treno per il titolo, trovandosi a -12 dal Manchester City dopo appena 12 giornate.
Le altre Big di Premier fanno tutte centro e conquistano i tre punti. La capolista Manchester City vince in casa 3-1 contro il Newcastle, infliggendo ai Magpies la prima sconfitta stagionale. A segno SuperMario Balotelli, Richards e Aguero. Lo United insegue sempre a -5, dopo aver espugnato il campo dello Swansea per 1-0 con rete del Chicharito Hernandez, e l’Arsenal sta continuando la sua rincorsa alla zona Champions, vincendo 2-1 sul campo del Norwich, grazie al proprio capitano-bomber Van Persie, autore della doppietta decisiva.
Risultati 12 Giornata
Norwich-Arsenal 1-2
Everton-Wolves 2-1
Manchester City-Newcastle 3-1
Stoke-QPR 2-3
Sunderland-Fulham 0-0
WBA-Bolton 2-1
Wigan-Blackburn 3-3
Swansea-Manchester United 0-1
Chelsea-Liverpool 1-2
Riparte la Premier League dopo il turno di stop per le amichevoli della Nazionale di Fabio Capello, vittoriosa contro i campioni del Mondo e d’Europa della Spagna e contro la Svezia martedì sera.
La dodicesima giornata di Premier League presenta due partite di cartello; la prima è quella che vede di fronte Manchester City e Newcastle, che sono le uniche due squadre ancora imbattute in campionato. Il City sta dominando la Premier con dieci vittorie e un pareggio, e il Newcastle, vera rivelazione di questo avvio di stagione, con sette vittorie e quattro pareggi si trova al terzo posto in classifica, tenendosi dietro “Big” come Chelsea, Liverpool ed Arsenal. Match dagli spunti interessanti, a partire dalla sfida tra bomber. Sulla sponda City, la coppia Aguero-Dzeko ha già realizzato diciannove reti in due, dieci il bosniaco e nove l’argentino, e dalla parte del NewcastleDemba Bà, autore di otto reti, spesso determinanti. Mancini sicuramente presenterà il suo collaudato 4-2-3-1, con in avanti il trio Aguero, Silva e Milner a supporto di Dzeko, e il Newcastle andrà ad affrontare la capolista con la coppia Bà e Best in avanti.
L’altra partita di cartello della 12esima di Premier League è Chelsea-Liverpool. Partita molto sentita da entrambi i lati, entrambe le due squadre sono alla ricerca di punti per non perdere ulteriori punti dalle primissime posizioni. Il Chelsea di Villa Boas, sta galleggiando al quarto posto in classifica, già attardato di nove punti dalla capolista City. In questo inizio di stagione ha espresso prove esaltantanti però alternandole a match incolori, e ora deve trovare la continuità necessaria per rimanere li e cercare di vincere gli scontri diretti per rimettersi in gioco. Si sta vociferando il trasferimento di Drogba al Milan, anche se il manager Villa Boas ha risposto con un “non credo proprio”, se l’ivoriano dovesse partire i Blues devono correre ai ripari per un degno sostituto, magari l’argentino Higuain?
Contando anche che El Nino Torres ancora non ha risolto tutti i suoi problemi con il gol. Domenica sarà un bel test anche per lui di fronte ai suoi vecchi compagni e con la “Kop” in trasferta che ancora non gli ha perdonato il traserimento a Londra. Anche il Liverpool non se la passa benissimo, anzi forse peggio, con diciannove punti in classifica e troppi pareggi e poche vittorie. Il problema dei Reds si trova soprattutto in attacco, con appena quattordici gol segnati, poco più di uno a partita, con l’unico Suarez in grado di dare noia in avanti, avendo segnato praticamente la metà dei gol della squadra. Partita già da dentro o fuori, perchè perdere domenica significherebbe dire addio ai sogni di primato o comunque complicarsi molto la vita, vista la rimonta dell’Arsenal e l’ottimo momento del Tottenham.
Gli altri match della 12 giornata di Premier League sono:
Norwich-Arsenal,
Everton-Wolves
Stoke-QPR
Sunderland-Fulham
WBA-Bolton
Wigan-Blackburn
Swansea-Manchester UTD
Tottenham-Aston Villa
Sir Alex Ferguson ha festeggiato i suoi 25 anni alla guida del Manchester United. Per il momento il manager scozzese risulta essere il terzo allenatore per anni di permanenza sulla stessa panchina, preceduto solo da David Calderhead, che ha allenato il Chelsea per 26 anni, dal 1907 al 1933 e da Guy Roux che allenò l’Auxerre per 44 anni.
Dopo 1410 partite giocate, 837 vittorie, 326 pareggi e 247 sconfitte Sir Alex Ferguson diventa, anche se già lo era, una leggenda per i Red Devils. Una carriera iniziata con i primi calci al pallone nella sua Scozia, con i dilettanti del Queen’s Park, per poi essere ingaggiato dal Dumferline a livello professionistico, dove esprime il suo miglior calcio da attaccante diventando anche capocannoniere della massima serie nel 1966 realizzando 31 reti. Ma le soddisfazioni più grandi Ferguson le raccoglie una volta diventato allenatore. Il primo incarico è sulla panchina del Saint Mirren, con cui riesce a centrare la promozione nella massima serie e poi ad ottenere la salvezza venendo comunque esonerato. L’anno successivo, nel 1978, viene ingaggiato dall’Aberdeen, con cui vince tutto quello che poteva vincere, 3 campionati nazionali, 4 coppe di Scozia, 1 Coppa di lega scozzese, 1 Coppa delle Coppe vinta in finale contro il Real Madrid e una Supercoppa Europea.
Nel 1986 il Manchester United riesce ad ingaggiarlo e dopo 3 anni vince il primo trofeo, la Coppa d’Inghilterra, iniziando un ciclo di vittorie impressionante, con 37 trofei. Ferguson, nel corso di questi 25 anni è sempre riuscito ad adattarsi ai progressi del calcio moderno, facendo esprimere alle proprie formazioni un calcio spettacolare ma concreto, trasmettendo una mentalità vincente, spesso lavorando anche con giovani, che ha plasmato e ha fatto crescere in prima squadra facendoli diventare uomini chiave, sia nel club sia in nazionale. Famosa è la classe del 1992, dove dallo youth team fece salire in prima squadra giovani di talento ma ancora completamente da formare. Erano gli allora sconosciuti Giggs, Scholes, Beckham, Gary e Phill Neville e Butt. Proprio con loro ha costruito i maggiori successi, facendoli diventare campioni a livello mondiale e creando un mix con giocatori pescati sul mercato, come i Calypso Boys, Yorke e Cole che hanno segnato gol a grappoli con la maglia dello United, Ole Gunnar Solskjaer, calciatore che ha risolto tantissime partite entrando dalla panchina, storico il gol realizzato in finale di Champions League contro il Bayern Monaco. E ancora oggi Ferguson a livello manageriale non sbaglia un colpo, facendo sempre un mercato “giovane”, prendendo dopo il mondiale in Sud Africa il Chicharito Hernandez, che ha segnato 20 reti alla prima stagione in Premier, questa stagione Jones, talento che può giocare sia in difesa sia a centrocampo, Young dall’Aston Villa, già perno dello United e della nazionale di Capello.
In questo lungo periodo di “regno” tanti sono stati gli avversari che hanno provato a scalfire la supremazia del Manchester, talvolta riuscendo pure a vincere campionati. Primo su tutti l’Arsenal di Arsene Wenger, che ha portato in Premier un calcio spettacolare e basato sul gioco palla a terra, sotterrando il Boring Arsenal degli anni ’80. Il manager francese è riuscito a mettere in difficoltà Ferguson e a batterlo, con i vari Henry, Pires, Wiltord, ecc., poi c’è stato il Chelsea di Mourinho e il Chelsea di Ancelotti, anche loro hanno vinto, hanno festeggiato, ma alla fine poco contano cicli di 2-3 anni, quando poi il Manchester United, una volta prese le misure e passato il mal di testa della novità, torna a vincere campionati e coppe nazionali.
Adesso è il turno del Manchester City. La squadra di Mancini è attrezzata per vincere tutto, e per il momento sta dominando la Premier, dopo anche aver umiliato lo United all’Old Trafford per 1-6, ma con questo “mostro” del calcio inglese non è mai detta l’ultima parola, ed è certo che Ferguson non mollerà un centimetro da ora alla fine della stagione. Il City vuole costruire un ciclo, ma prima deve fare i conti con il vero padrone di Manchester, Sir Alex Ferguson.
TITOLI CON LO UNITED:
CAMPIONATI. 12
CHARITY SHIELD. 10
COPPA D’INGHILTERRA. 5
CHAMPIONS LEAGUE. 2
COPPA DI LEGA. 4
COPPA DELLE COPPE. 1
SUPERCOPPA EUROPEA. 1
COPPA INTERCONTINENTALE. 1
MONDIALE PER CLUB. 1
Continua la marcia del Manchester City che si va a prendere sul campo del QPR la decima vittoria in undici partite. La formazione di Mancini è anche andata in svantaggio. Bothroyd sblocca il risultato con un gran colpo di testa in mezzo all’area su perfetto cross di Barton. Edin Dzeko | & copy; BEN STANSALL/AFP/Getty Images Si attende la reazione del City, che si fa aspettare fino allo scadere del primo tempo, quando Milner imbecca Dzeko sulla fascia sinistra, che è bravo a convergere e a calciare secco sul primo palo. Il primo tempo si conclude 1-1. In apertura di ripresa il City raddoppia, con Silva, che sfrutta un assist di Dzeko dalla sinistra, il talento spagnolo salta secco un avversario e fulmina il portiere ancora sul suo palo. Il QPR non ci sta, e spinto dal pubblico trova in modo rocambolesco il 2-2 con Helguson, che colpisce involontariamente il pallone su colpo di testa di Bothroyd. Ma il City non è mai domo e al 73′ trova il gol vittoria con un gran colpo di testa di Yaya Tourè, che va a segnare il terzo gol in quattro giorni, e soprattutto da i tre punti alla capolista. Il Manchester United rimane in scia del City a meno 5, con una vittoria di misura per 1-0 sul Sunderland. Nel giorno dei 25 anni di Ferguson sulla panchina dei Red Devils, a decidere l’incontro è un autogol nel primo tempo dell’ex Brown, sugli sviluppi di un calcio d’angolo calciato da Nani. Il Chelsea di Villas Boas ritrova la vittoria in campionato dopo due sconfitte consecutive, espugnando il campo del Blackburn. I Blues vincono ma soffrono e non poco. Il gol vittoria è di Lampard, che segna in tuffo di testa su cross dalla destra di Ivanovic. Frankie Lampard, criticato ad inizio stagione per la sua età, dopo alcune panchine sia con il Chelsea sia con la nazionale, sta ancora trascinando il Chelsea come ha sempre fatto negli scorsi anni. Anche l’Arsenal vince, 3-0 in casa con il WBA, con l’ennesima rete di Robbie Van Persie, Vermaelen ed Arteta. Il bomber olandese ora è a 11 reti e guida la classifica marcatori. Per quanto riguarda gli altri risultati di giornata il Liverpool non va oltre lo 0-0 in casa contro lo Swansea, dimostrando la propria discontinuità, l’Aston Villa vince 3-2 in casa con il Norwich con doppietta del centravanti della nazionale inglese Bent, e il Newcastle continua a sognare un posto in Europa, battendo per 2-1 in casa l’Everton e navigando ancora al terzo posto in classifica senza mai perdere.