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  • NBA: Dallas batte gli Spurs, Anthony beffa i Bulls, Lakers KO

    NBA: Dallas batte gli Spurs, Anthony beffa i Bulls, Lakers KO

    Ben 12 le partite disputate nella notte NBA.

    A Charlotte cadono i Rockets. Sugli scudi per i padroni di casa Gerald Wallace con 21 punti e 14 rimbalzi. A Houston non bastano 19 punti di Budinger.

    Orlando batte i Cavs grazie ai 23 punti ed 11 rimbalzi di Howard. Per Cleveland (che probabilmente si starà concentrando sul ritorno di James in città il 2 novembre quando gli Heat saranno impeganti in Ohio) ci sono 22 punti di Jamison.

    Boston batte i Raptors di un Andrea Bargnani in ombra (11 punti e solo 4/13 al tiro). A farla da padrone per i biancoverdi è Kevin Garnett con 26 punti ed 11 rimbalzi, mentre Pierce e Davis ne mettono 18 a testa. Ritorno in campo di Rondo dopo l’infortunio con soli 4 punti ma ben 14 assist. Ai canadesi non bastano i18 punti di Kleiza ed un Calderon da 12 punti e 15 assist. Male oltre a Bargnani anche Weems con 0 punti e 0/9 al tiro.

    Crisi senza fine per i Bucks che cadono anche al cospetto dei modesti Pistons ed ora sono ultimi nella Central Division. Jennings da 25 punti non basta a Milwaukee, i padroni di casa con 18 punti di Stuckey e 15 a testa di Hamilton e Villanueva riescono a vincere l’incontro.

    Dopo 3 KO di fila si risollevano gli Heat. Wade (23 punti), James (20) e Bosh (18) guidano la riscossa di Miami. A Philadelphia non basta la grande prestazione di Meeks (21 punti con 5/8 da 3) e di Iguodala (20 punti). Male ancora una volta Turner con 0 punti in 23 minuti di gioco, sarebbe bene che i Sixers facessero una scelta ben precisa su chi trattenere tra lui ed Iguodala visto che il dualismo non fa bene all’ex fenomeno di Ohio State University scelto nello scorso Draft con il numero 2 assoluto.

    Dopo 12 vittorie di fila si interrompe la striscia vincente degli Spurs. A San Antonio i Mavericks si impongono nel derby texano 103-94 grazie ai 26 punti di Nowitzki ed ai 19 di Marion e Chandler (a proposito di quest’ultimo, che i Mavs abbiano veramente trovato il centro che tanto desideravano da sempre?). Ai neroargento non basta un grande Ginobili da 31 punti, in ombra Parker con 9 punti e 4/12 al tiro.

    Un tiro a fil di sirena di Carmelo Anthony regala la vittoria a Denver sui Bulls. Nonostante l’assenza di Rose per Chicago, il suo sostituto Watson infila ben 33 punti e i “Tori” sono avanti di 1 (97-96) a 4 secondi dalla fine. I Nuggets fanno fallo ed in lunetta va Lucas che però sbaglia entrambi i liberi. Denver rimette in gioco, la palla va al numero 15 che lascia partire una parabola che si infila nel canestro mentre suona la sirena finale: sono i punti del sorpasso (98-97) e dell’incredibile vittoria per la squadra del Colorado. 22 punti per lui, mentre ai Bulls, oltre al già citato Watson, non bastano le doppie doppie di Deng (24 punti ed 11 rimbalzi) e Noah (17 punti e 16 rimbalzi).

    Serve un supplementare ad Oklahoma City ed un superbo Russell Westbrook per superare gli insidiosi Pacers di quest’anno: 43 punti, 8 rimbalzi, 8 assist e 3 palloni rubati per il playmaker dei Thunder. La partita vede Oklahoma City rincorrere gli avversari per gran parte del match e solo nel finale riuscire a pareggiare l’incontro. Sulla sirena i Thunder avrebbero anche l’occasione di vincere l’incontro nei regolamentari ma Durant sbaglia il tiro dalla lunga distanza. Nei supplementari però il numero 35 di OKC si riscatta e con un paio di canestri d’autore e la solita freddezza nei tiri liberi consegna la vittoria alla sua squadra (alla fine 25 punti per lui ma con percentuali rivedibili). Importante anche il contributo di Green con 15 punti e 14 rimbalzi. Per i giovani Pacers ci sono 30 punti di Granger e 19 punti e 10 rimbalzi di Hibbert.

    Phoenix batte i Clippers grazie ai 29 punti di Richardson, ai 25 di Warrick ed ai 16 (e 10 assist) di Nash. Los Angeles si affida ai soliti 2, Gordon (32 punti) e Griffin (20 punti e 14 rimbalzi), ma non basta.

    Terza vittoria di fila per Memphis contro i non irresistibili Warriors da trasferta (soprattutto in questo periodo dopo una buonissima partenza in avvio di stagione): decidono Gay (25 punti) e un redivivo Mayo (23 punti dalla panchina) rendendo inutile la serata di grazia di Biedrins (28 punti 21 rimbalzi), che i tifosi sperano sia tornato ai livelli di 2 anni fa, ed i 26 punti di Curry.

    Importante vittoria dei Jazz contro i Lakers: a trascinare la squadra di casa sono i 29 punti e 12 assist di uno scatenato Williams, bene anche Jefferson (20 punti e 8 rimbalzi) e Millsap (13 punti ed 8 rimbalzi) sotto i tabelloni. Ai californiani non bastano i 31 punti di Kobe Bryant ed i 21 ed 11 rimbalzi di Gasol.

    Riprende con la vittoria nei confronti dei Trail Blazers la corsa degli Hornets verso la vetta della Western Conference. Nel successo esterno a Portland, c’è anche tanto Marco Belinelli. L’azzurro ne mette 14 con 4/5 da 3 e 4 assist per un’altra prova di sostanza partendo dallo starting five. 18 punti di Ariza e la doppia doppia di Paul (16 punti e 13 assist) aiutano l’italiano nel colpo esterno. A Portland non bastano i 27 punti del rientrante Brandon Roy ed i 14 di Aldridge.

    Risultati NBA del 26 novembre 2010

    Charlotte Bobcats-Houston Rockets 99-89
    Cha Wallace 21, Diaw 20, Jackson 16
    Hou Budinger 19, Martin 16, Hill 14

    Orlando Magic-Cleveland Cavaliers 111-100
    Orl Howard 23, Nelson 20, Redick 15
    Cle Jamison 22, Williams 20, Sessions 13

    Boston Celtics-Toronto Raptors 110-101
    Bos Garnett 26, Pierce 18, Davis 18
    Tor Kleiza 18, Barbosa 14, Stojakovic 13

    Detroit Pistons-Milwaukee Bucks 103-89
    Det Stuckey 18, Villanueva 15, Hamilton 15
    Mil Jennings 25, Ilyasova 15, Salmons 11

    Miami Heat-Philadelphia 76ers 99-90
    Mia Wadev 23, James 20, Bosh 18
    Phi Meeks 21, Iguodala 20, Brand 12

    San Antonio Spurs-Dallas Mavericks 94-103
    S.A. Ginobili 31, Hill 21, Duncan 15
    Dal Nowitzki 26, Marion 19, Chandler 19

    Denver Nuggets-Chicago Bulls 98-97
    Den Anthony 22, Nenè 18, Lawson 17
    Chi Watson 33, Deng 24, Noah 17

    Indiana Pacers-Oklahoma City Thunder 106-110 (overtime)
    Ind Granger 30, Hibbert 19, McRoberts 13
    Okl Westbrook 43, Durant 25, Green 15

    Phoenix Suns-Los Angeles Clippers 116-108
    Pho Richardson 29, Warrick 25, Nash 16, Frye 16
    Cli Gordon 32, Griffin 20, Gomes 20

    Memphis Grizzlies-Golden State Warriors 116-111
    Mem Gay 25, Mayo 23, Randolph 14, Conley 14
    G.S. Biedrins 28, Curry 26, Ellis 23

    Utah Jazz-Los Angeles Lakers 102-96
    Uta Williams 29, Jefferson 20, Millsap 13
    Lak Bryant 31, Gasol 21, Odom 16

    Portland Trail Blazers-New Orleans Hornets 78-97
    Por Roy 27, Aldridge 14, Miller 9
    N.O. Green 19, Ariza 18, Paul 16

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  • NBA: New York vola con Gallinari, Gay stende Miami, Thunder OK a Milwaukee

    NBA: New York vola con Gallinari, Gay stende Miami, Thunder OK a Milwaukee

    9 le partite disputate nella notte NBA.

    Terza partita giocata in California, in questo periodo, per i Knicks e terza vittoria: se nelle 2 sfide precedenti a cadere sotto i colpi dei newyorchesi sono stati rispettivamente Kings e Warriors, ora è toccato ai Clippers doversi arrendere alle magie degli uomini di Mike D’Antoni. Mattatori dell’incontro Stoudemire con 39 punti ed 11 rimbalzi e Danilo Gallinari autore di una sontuosa prestazione da 31 punti (7/11 complessivo dal campo con 4/6 da 3 e 13/13 ai liberi) condita anche da 4 rimbalzi e 4 palle rubate. Alla squadra più battuta della Lega non sono bastati i 44 punti del rookie Blake Griffin (ovviamente career high) che ha aggiunto anche 15 rimbalzi e 7 assist e si conferma il principale candidato per ricevere il premio di matricola dell’anno a fine stagione.

    I Suns cadono a Charlotte sotto i colpi di un indiavolato Stephen Jackson che registra la prima tripla doppia nella storia della franchigia del North Carolina: la guardia della squadra di coach Larry Brown segna 24 punti ed aggiunge 10 rimbalzi e 10 assist, ben supportato da Diaw (26 punti) e Tyrus Thomas (22). A Phoenix, che conferma ancora una volta tutti i limiti di cui si parlava ad inizio stagione, non basta il solito Grant Hill da 23 punti. Nash ancora out sostituito da Dragic che chiude con 17 punti e 10 assist.

    Dwight Howard trascina i Magic alla vittoria sul campo dei Pacers: il centro mette a referto 25 punti e 12 rimbalzi, ben supportato da Lewis autore di 21 punti. Ad Indiana non bastano i 19 punti (e 10 rimbalzi) di Roy Hibbert che battaglia alla pari con Howard, pariruolo avversario, confermandosi ancora una volta molto migliorato rispetto allo scorso anno ed i 14 di Brandon Rush. 13 punti per Granger ma tirando molto male (5/13 dal campo).

    Dallas espugna Atlanta grazie ai 21 punti del suo leader Dirk Nowitzki. Ai “Falchi” non bastano i 21 punti di Josh Smith e la doppia doppia da 20 punti e 20 rimbalzi di uno scatenato al Horford.

    Vittoria sulla sirena per Memphis contro Miami: a pochi secondi dalla fine Gay perde palla e permette a James di segnare in contropiede il 95 pari. La palla nell’ultima azione del match va ancora a Gay che nuovamente marcato da James questa volta non sbaglia ed a tempo quasi scaduto rilascia il jumper del 97-95 che condanna gli Heat privi di Wade. 29 punti per James con 11 assist, Bosh aggiunge 20 punti e 10 rimbalzi mentre dalla panchina House rimpiazza come può Wade segnando 20 punti. Per i Grizzlies solita prestazione a tutto tondo di Randolph con 21 punti e 13 rimbalzi in soli 27 minuti di gioco (partito dalla panchina perchè arrivato in ritardo nel prepartita), il match winner, Rudy Gay, segna 15 punti.

    San antonio piega con facilità Cleveland. Guidati dai 19 punti e 9 assist di Parker gli Spurs si permettono il lusso di impiegare Duncan per soli 17 minuti, e Splitter, il suo sostituto, piazza 18 punti. Ai Cavs non bastano i 21 punti di Mo Williams. Spurs al momento migliore squadra della NBA con un record di 11 vittorie ed una sola sconfitta.

    I 28 punti di Carmelo Anthony piegano i Nets (che paiono sempre di più la futura destinazione del numero 15). Nenè piazza 22 punti mentre per gli ospiti ci sono 20 punti di Lopez.

    Nuova impresa dei Thunder che espugnano Milwaukee in una partita tiratissima e soffertssima, in un ultimo quarto giocato quasi tutto cercando di mantenere il punto di vantaggio che poi risulta decisivo alla fine. Senza Durant, senza Green, Oklahoma City, come se non bastasse, trova guai pure nel reparto lunghi (Krstic in campo solo 18 minuti, Ibaka con 5 falli già all’inizio del terzo quarto e buttato nella mischia solo nei minuti finali) ma il cuore dei ragazzi di coach Scott Brooks è immenso e guidati da uno straordinario James Harden (che dimostra di valere la terza scelta assoluta spesa per lui nel Draft 2009 se riesce a giocare con continuità) autore di 23 punti (6/8 da 3 punti), 9 rimbalzi e 4 assist portano a casa l’incontro. Westbrook in ombra ma è apparso stanco dopo aver quasi espugnato Boston da solo, il giorno prima (chiude con 18 punti ma solo 5/18 dal campo), ai Bucks non basta un ottimo Jennings da 25 punti e la doppia doppia di Gooden da 16 punti e 16 rimbalzi.

    Ennesima rimonta finale da parte dei Jazz da trasferta ed ennesima importante vittoria, questa volta sul campo di un’avversaria divisionale, i Portland Trail Blazers. Incredibile C.J. Miles con 25 punti (7/10 da 3 punti), Jefferson aggiunge 20 punti e 14 rimbalzi e Williams 12 punti ed 11 assist. Ai padroni di casa falcidiati dagli infortuni non basta Aldridge da 24 punti ed 11 rimbalzi e nonostante il dominio a rimbalzo (48-38 di cui ben 24 offensivi) devono lasciare il passo agli avversari con un ultimo periodo dal pesante parziale di 38 punti a 20.

    Risultati NBA del 20 novembre 2010

    Los Angeles Clippers-New York Knicks 115-124
    Cli Griffin 44, Gordon 25, Foye 14
    N.Y. Stoudemire 39, Gallinari 31, Felton 20

    Charlotte Bobcats-Phoenix Suns 123-105
    Cha Diaw 26, Jackson 24, Thomas 22
    Pho Hill 23, Turkoglu 18, Dragic 17

    Indiana Pacers-Orlando Magic 86-90
    Ind Hibbert 19, Rush 14, Granger 13
    Orl Howard 25, Lewis 21, Nelson 11

    Atlanta Hawks-Dallas Mavericks 93-98
    Atl Smith 21, Horford 20, Bibby 16
    Dal Nowitzki 21, Terry 15, Butler 13, Stevenson 13

    Memphis Grizzlies-Miami Heat 97-95
    Mem Randolph 21, Conley 16, Gay 15
    Mia James 29, Bosh 20, House 20

    San Antonio Spurs-Cleveland Cavaliers 116-92
    S.A. Parker 19, Splitter 18, Jefferson 14
    Cle Williams 21, Gibson 17, Jamison 12

    Denver Nuggets-New Jersey Nets 107-103
    Den Anthony 28, Nenè 22, Lawson 15
    N.J. Lopez 20, Outlaw 15, Favors 14, Farmar 14

    Milwaukee Bucks-Oklahoma City Thunder 81-82
    Mil Jennings 25, Gooden 16, Ilyasova 9, Salmons 9
    Okl Harden 23, Westbrook 18, Maynor 12

    Portland Trail Blazers-Utah Jazz 94-103
    Por Aldridge 24, Matthews 16, Miller 15
    Uta Miles 25, Jefferson 20, Millsap 15

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  • NBA: Bene Indiana e Orlando. Portland batte Denver

    NBA: Bene Indiana e Orlando. Portland batte Denver

    Solo 3 le partite disputate nella notte NBA.

    Indiana massacra i Clippers che rafforzano partita dopo partita la nomea di squadra materasso della Lega (sono ormai 12 le sconfitte a fronte di una misera vittoria). Protagonisti assoluti il centro Roy Hibbert con 18 punti ed 8 rimbalzi e Danny Granger con 22 punti. Importante anche la presenza in squadra di Brandon Rush con ben 5 stoppate. Per i Clippers ci sono 19 punti di Gordon (ma con un pessimo 5/17 dal campo) e 12 punti a testa per i rookie Griffin ed Aminu uniche note liete per questa squadra. Pesa ancora una volta l’assenza del centro Kaman.

    Partita molto simile ad Indiana-Clippers è stata quella di Orlando tra Magic e Suns: solo nell’ultimo quarto, con Orlando imbottita di panchinari, Phoenix ricuce l’enorme divario di punti su cifre accettabili. Incredibili i primi 3 quarti con i padroni di casa che vanno al riposo sul 34-62, per poi doppiare gli avversari nel terzo e chiudere con un vantaggio di +32 (91-59) alla pausa per l’ultimo periodo. Poi il logico rilassamento con i titolari tutti in panchina onde evitare inutili infortuni in una partita oramai segnata verso la sponda neroazzurra. Magic che hanno in Howard il miglior marcatore con 20 punti e 12 rimbalzi. Per i Suns emerge dalla mediocrità l’ex di turno Grant Hill con 21 punti. A parziale giustificazione per gli ospiti c’è la scusante Nash che per problemi fisici era in borghese a bordo campo ma una squadra NBA non può mettere in piedi una prestazione così orrenda solo per via dell’assenza di un giocatore, per quanto importante sia.

    Portland batte Denver e la sfortuna dopo la notizia del nuovo stop di Oden, che salterà interamente la stagione NBA (leggi l’articolo), e visti i problemi al ginocchio del leader indiscusso Brandon Roy fuori a tempo indeterminato. A prendersi le responsabilità sono Aldridge e Matthews rispettivamente con 24 e 20 punti (e 10 rimbalzi ciascuno). Rotazioni ridotte all’osso per coach Nate McMillan con soli 8 uomini disponibili sui 15 del roster. Una situazione che va avanti ormai da qualche anno e che vede la franchigia dell’Oregon come la più massacrata per quanto riguarda gli infortuni. Per i Nuggets 18 punti di Anthony (ma fuori nel caldo finale di match per raggiunto limite di falli) e 17 di Harrington, mentre Afflalo ne segna 16 ed aggiunge 11 rimbalzi ma manca l’opportunità del pareggio sulla sirena sbagliando l’ultimo tiro dopo un bel rimbalzo offensivo.

    Risultati NBA del 18 novembre 2010

    Indiana Pacers-Los Angeles Clippers 107-80
    Ind Granger 22, Hibbert 18, Rush 14, Price 14
    Cli Gordon 19, Aminu 12, Griffin 12

    Orlando Magic-Phoenix Suns 105-89
    Orl Howard 20, Quentin Richardson 15, Nelson 15
    Pho Hill 21, Clark 12, Dudley 11

    Portland Trail Blazers-Denver Nuggets 86-83
    Por Aldridge 24, Matthews 20, Miller 16
    Den Anthony 18, Harrington 17, Afflalo 16

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  • NBA: Sfortuna Oden, ancora un anno fuori! E la carriera è a rischio!

    NBA: Sfortuna Oden, ancora un anno fuori! E la carriera è a rischio!

    Una notizia che riempie il cuore di tristezza, una notizia che non avremmo mai voluto dare ma Greg Oden, centro dei Portland Trail Blazers sarà costretto a saltare anche tutta la stagione 2010-2011 per via di ennesimi guai al ginocchio sinistro che renderanno necessaria un’operazione di microchirurgia visto che la frattura della rotula subita lo scorso anno in una partita di inizio anno contro gli Houston Rockets ha creato dei problemi alla cartilagine.

    Nell’Oregon c’è sconforto, i tifosi sono inferociti con lo staff dirigenziale, con lo staff medico dei Blazers, accusati di non essersi resi conto nei provini pre-Draft 2007 che lo sfortunato Greg era un giocatore sostanzialmente rotto e che non valeva la chiamata come numero 1 assoluto in quell’anno. Ancor di più se si pensa che il giocatore scelto con il numero 2 e draftato dai Seattle Supersonics era un certo Kevin Durant che sta dispensando meraviglie nella Lega ed in 4 anni di carriera ha dato l’impressione di essere lanciato verso un futuro luminosissimo e da dominatore della Lega dei prossimi 10 anni.

    Proprio per questo i fan biancorossoneri sembrano ripercorrere tormenti mai sopiti quando Portland nel Draft del 1984 con la chiamata numero 2 scelse l’illustre sconosciuto Sam Bowie piuttosto che andare su di un certo Michael Jordan da North Carolina University, letteralmente regalato a Chicago e che con i Bulls vinse 6 titoli, dominò la Lega come nessuno aveva mai fatto prima prendendosi di diritto la nomea di giocatore più forte di tutti i tempi! Scelta disgraziata che ha segnato la franchigia dell’Oregon ed i suoi tifosi negli anni a venire, scherniti dai supporter delle squadre avversarie e dagli opinionisti NBA che non sono mai riusciti a capire il perchè di quella selezione così assurda a posteriori. Ora la storia pare ripetersi, Oden (non per causa sua comunque) ed i Trail Blazers sono pronti a prendersi la reputazione di peggiore prima scelta assoluta ed a scalzare la coppia Kwame Brown-Washington Wizards, che nel Draft 2001 si legarono indissolubilmente e visti i risultati in molti tra gli analisti ritengono quella come la peggiore prima scelta della NBA.
    A posteriori sembra lampante che non sarebbe stato azzeccato costruire sul numero 52 un progetto giovane, ambizioso e vincente ma bisogna vedere se i segni di questa debacle tecnica e fisica potevano avere un qualche fondamento. 215 centimetri ed una montagna di muscoli che evidentemente le sue fragili ginocchia non riescono a reggere ed a sopportare, l’eredità di Shaquille O’Neal lasciata obbligatoriamente a qualcun’altro, ma ora l’importante per lo sfortunato atleta sarà cercare di affrontare questo ennesimo momento buio con positività e poi vedere come andrà il recupero fisico (e forse anche mentale). Magari le cose si raddrizzeranno ed i parquet potranno mostrarne le sue gesta al Mondo intero nei prossimi anni.

    Oden in 3 stagioni ha giocato solo 82 partite: 61 nell’annata 2008/09 (dopo il recupero dal primo infortunio al ginocchio della preseason 2007-2008 che gli costò l’intero anno) e 21 in quella successiva (2009-2010 quando contro i Rockets si fratturò la rotula ricadendo male sulla gamba). Ora dovrà saltarne altre 82, i numeri sono impietosi: contando questa annata sulle 328 partite disponibili ne ha giocate solo 82 (come già detto) in pratica ha disputato un solo anno su 4, ma il ragazzo ha solo 22 anni (è nato il 22 gennaio 1988) e si spera possa recuperare appieno le sue capacità visto che c’è qualcuno che ne mette in dubbio la carriera dopo questo ennesimo, lungo stop.

    L’ex stella di Ohio State University nelle 82 partite disputate in carriera ha avuto una media di 9,4 punti e 7,3 rimbalzi. Lo scorso anno, prima di infortunarsi, aveva una media di 11,7 punti 8,8 rimbalzi e 2,4 stoppate ma soprattutto sembrava pienamente recuperato e pronto ad esplodere. Poi la doppia mannaia sulla sua testa, prima la frattura della rotula, ora la cartilagine da riparare. Sarà la prima scelta assoluta (assieme al famoso e già citato Kwame Brown) a non vedere rinnovato il suo contratto da rookie, visto che Portland vorrà prima capire bene i margini di recupero prima della firma di un nuovo contratto.

    Tecnicamente l’infortunio al ginocchio sinistro di Oden è dovuto a d un pezzo di osso della rotula che buca la cartilagine e che ha provocato del liquido all’interno dell’arto. Drenato il liquido sono stati fatti degli esami approfonditi che hanno rivelato la lesione e il conseguente stop per una operazione delicata. Oden aveva subito un’operazione di microchirurgia anche all’altro ginocchio, quello destro, nella preseason della stagione 2007-2008 (doveva essere la stagione da rookie).
    E’ per questo motivo, per il fatto che sono state lesionate entrambe le ginocchia, che qualcuno prospetta la carriera finita per il centro.

    Un grosso in bocca al lupo, Greg, ritorna in campo al più presto, raggiungi i massimi livelli e dimostra a tutti quanti che si sbagliano e che la tua non è una carriera finita.

  • NBA: Doppio KO per Bargnani e Gallinari, i Lakers risorgono a Milwaukee

    NBA: Doppio KO per Bargnani e Gallinari, i Lakers risorgono a Milwaukee

    7 le gare disputate nella notte NBA.

    Non bastano a New York i 24 punti di Stoudemire ed i 21 a testa di Danilo Gallinari e del sorprendente Landy Fields di questo inizio stagione (i 2 tra l’altro aggiungono rispettivamente 10 e 17 rimbalzi) per espugnare Denver. I Nuggets grazie ai 26 punti di Carmelo Anthony ed ai 22 di Al Harrington portano a casa una sofferta vittoria per 120-118 messa in discussione nell’ultimo quarto dal grande recupero dei Knicks grazie ad una pioggia di triple. Sesta sconfitta di fila per coach D’Antoni che è chiamato a dare una svolta al più presto se anche quest’anno non vorrà vedere le altre squadre fare la post season.

    Nonostante l’assenza della prima scelta assoluta John Wall i Washington Wizards battono i derelitti Raptors di Andrea Bargnani (solo 12 punti con 3/13 al tiro e 2 miseri rimbalzi) che ha messo in mostra una prova tutt’altro che esaltante. A guidare i padroni di casa sono Blatche con 22 punti e Arenas con 20, mentre il positivissimo Sonny Weems di questo periodo è il topo scorer dei canadesi con 16 punti.

    Nella sfida tra Sixers e Cavaliers a prevalere sono i padroni di casa di Cleveland. Sfida povera di contenuti tra 2 squadre in ricostruzione, si mettono in evidenza Gibson ( 18 punti) per i padroni di casa e Young (17 punti) e la seconda scelta assoluta Turner (16 punti e 8 rimbalzi) che quando manca Iguodala sembra trovare lo stimolo per fare bene, cosa che non accade quando i 2 giocano assieme.

    Trascinati da uno strepitoso Josh Smith gli Hawks espugnano Indianapolis: il numero 5 di Atlanta segna 25 punti con 8 rimbalzi e 7 stoppate, un giocatore completo che sta risultando il migliore della squadra in questo avvio di stagione (e pensare che la franchigia della Georgia vorrebbe cederlo!). Ad Indiana non bastano i 22 punti di Granger e la doppia doppia del sempre ottimo Hibbert da 18 punti e 15 rimbalzi.

    Un grande Wes Matthews (che sostituisce Brandon Roy infortunato al ginocchio) da 30 punti trascina i Blazers ad una importantissima vittoria esterna a Memphis. Bene anche Aldridge (23 punti) e Camby (17 rimbalzi). Ai Grizzlies non bastano i 20 punti di Gay, i 19 e 14 rimbalzi di Randolph, i 17 punti di Mayo ed i 16 di Conley.

    Un grande quarto quarto dei Bulls, guidati dai 17 punti sui 33 totali di un incontenibile Derrick Rose, permette ai “Tori” di espugnare il parquet dei Rockets ai quali non bastano i 27 punti di un super Scola e i 21 dell’ex Brad Miller. Chicago è attesa da una serie molto dura di trasferte visto che lo United Center (parquet di casa) è impegnato in questi giorni e lo sarà anche in quelli a seguire con il circo che annualmente viene riproposto nella città dell’Illinois. Ma la vittoria a Houston pare di buon auspicio per il prosieguo delle trasferte.

    Prova di carattere dei Los Angeles Lakers che dopo 2 sconfitte di fila espugnano Milwaukee, prima di una lunga serie di trasferte. A guidare i gialloviola ci pensano un enciclopedico Kobe Bryant da 31 punti, un solidissimo Gasol da 18 punti, 10 rimbalzi, 4 assist e 3 stoppate e l’incredibile Shannon Brown di quest’anno che mette assieme un’altra prova maiuscola da 21 punti in 21 minuti di impiego. Ai Bucks non basta un grande Jennings da 31 punti, ma coach Skiles ha in mano una squadra che potrà dire la sua nella lotta alle prime posizioni della Eastern Conference.

    Risultati NBA del 16 novembre 2010

    Denver Nuggets-New York Knicks 120-118
    Den Anthony 26, Harrington 22, Forbes 19
    N.Y. Stoudemire 24, Chandler 23, Fields 21, Gallinari 21

    Washington Wizards-Toronto Raptors 109-94
    Was Blatche 22, Arenas 20, Young 20
    Tor Weems 16, Kleiza 15, Jack 13

    Cleveland Cavaliers-Philadelphia 76ers 101-93
    Cle Gibson 18, Graham 13, Moon 13
    Phi Young 17, Turner 16, Brand 13

    Indiana Pacers-Atlanta Hawks 92-102
    Ind Granger 22, Hibbert 18, Dunleavy 14
    Atl Smith 25, Bibby 16, Horford 15

    Memphis Grizzlies-Portland Trail Blazers 99-100
    Mem Gay 20, Randolph 19, Mayo 17
    Por Matthews 30, Aldridge 23, Miller 19

    Houston Rockets-Chicago Bulls 92-95
    Hou Scola 27, Miller 21, Martin 18
    Chi Rose 33, Deng 16, Noah 12

    Milwaukee Bucks-Los Angeles Lakers 107-118
    Mil Jennings 31, Gooden 22, Maggette 15
    Lak Bryant 31, Brown 21, Gasol 18

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  • NBA: Bargnani sbanca Orlando, Kevin Love ferma Gallinari

    NBA: Bargnani sbanca Orlando, Kevin Love ferma Gallinari

    9 le partite disputate nella notte NBA

    Ennesima vittoria in rimonta per i Jazz, questa volta ad Atlanta, che partono lenti ma risultano devastanti nel secondo tempo come già accaduto a Miami e Orlando. Deron Williams si conferma su livelli altissimi (24 punti 10 assist 5 rimbalzi), non basta agli Hawks la solita doppia doppia di Josh Smith (20 punti 13 rimbalzi 5 assist). Utah è alla terza vittoria in trasferta in 4 giorni, se la squadra riesce ad essere continua lontano da Salt Lake City come sta facendo ora potrebbero essere dolori per tutti.

    Senza Aaron Brooks e senza Yao Ming i Rockets passano sul campo degli Indiana Pacers grazie ai 23 punti di Brad Miller e ai 20 di Kevin Martin. Non bastano ai padroni di casa i 19 punti di Posey e i 18 punti e 8 rimbalzi di Hibbert.

    La sorpresa della notte arriva da Orlando dove i Toronto Raptors interrompono una striscia perdente di 6 gare e beffano i Magic sul filo di lana: Pietrus a 28 secondi impatta la gara a quota 103 ma è Sonny Weems nell’azione seguente a trovare il jolly da 3 che costringe Orlando alla resa. Bargnani è il miglior realizzatore con 27 punti (ma solo 2 rimbalzi e 1/6 al tiro per 2 punti nell’ultimo quarto). Non bastano ai Magic 23 punti e 8 assist di Nelson e i 25 punti e 8 rimbalzi di Howard.

    Gerald Wallace (25 punti e 14 rimbalzi) trascina i Bobcast alla vittoria contro Washington, ben coadiuvato da Diaw (19 punti 5 assist e 5 rimbalzi). 13 punti e 11 assist per John Wall, 22 punti e 9 rimbalzi per Blatche, solo 5 (con un pessimo 2/14 al tiro) per Arenas.

    La panchina di Dallas decide lo scontro casalingo con i Sixers: Haywood prende ben 17 rimbalzi (9 in attacco) e Barea segna 19 punti in 22 minuti, il leader Dirk Nowitzki ne mette 16. Per Phila solo 13 punti per Iguodala, 8 per Brand e 5 per Evan Turner. Jason Kidd con gli 8 assist del match ha raggiunto quota 11 mila in carriera, secondo giocatore di ogni epoca (primo è l’ inarrivabile John Stockton a quota 15 mila).

    I 28 punti abbinati a 14 assist e 7 rimbalzi di un eterno Steve Nash lanciano i Suns contro i Kings. Per Tyreke Evans, suo avversario diretto, 18 punti, 9 assist e 7 rimbalzi, per Landry doppia doppia da 20 punti 11 rimbalzi.

    Detroit sbanca Los Angeles dopo 1 tempo supplementare con 30 punti di Charlie Villanueva. Per Stuckey 17 punti e 6 assist. Doppia doppia da 18 punti ed altrettanti rimbalzi per Blake Griffin, 28 punti e 5 assist per Gordon, ma non bastano ai Clippers per portare a casa la vittoria.

    La super prestazione di un Kevin Love a dir poco stellare da 31 punti e 31 rimbalzi (i Knicks ne hanno presi in totale 32 nel match) permette ai T-Wolves di battere New York a cui non bastano i 25 punti di Danilo Gallinari. Oltre a Love, per Minnesota, ci sono anche 35 punti di Beasley che in ala piccola si sta sorprendentemente trovando a proprio agio. Una prestazione come quella di Kevin Love (oltre 30 punti e 30 rimbalzi) non si vedeva in NBA dal lontano 1982 quando Moses Malone firmò 38 punti e 32 rimbalzi contro i Seattle Supersonics.

    Oklahoma City esce vincitrice nuovamente dallo scontro divisionale contro i Portland Trail Blazers. Gara (così come accaduto in Oregon settimana scorsa) giocata con molta intensità ma alla fine a prevalere sono i 2 talenti dei Thunder, ovvero Russell Westbrook e Kevin Durant rispettivamente con 36 e 34 punti a referto: il play aggiunge anche 7 rimbalzi e 7 assist e guida nel migliore dei modi la squadra, Durant decisivo nel finale con i suoi tiri e i liberi del +2. Per i Blazers 24 punti di Roy non sono bastati

    Risultati NBA 12 novembre 2011

    Atlanta Hawks-Utah Jazz 86-90
    Atl Johnson 23, Smith 20, Jamal Crawford
    Uta Williams 24, Jefferson 15, Kirilenko 14

    Indiana Pacers-Houston Rockets 99-102
    Ind Posey 19, Hibbert 18, Granger 17
    Hou Miller 23, Martin 20, Scola 16

    Orlando Magic-Toronto Raptors 106-110
    Orl Howard 25, Pietrus 24, Nelson 23
    Tor Bargnani 27, DeRozan 26, Weems 14

    Washington Wizards-Charlotte Bobcats 85-93
    Was Blatche 22, Hinrich 14, Wall 13
    Cha Wallace 25, Diaw 19, Augustin 17

    Dallas Mavericks-Philadelphia 76ers
    Dal Barea 19, Nowitzki 16, Marion 16
    Phi Young 17, Nocioni 14, Hawes 14

    Phoenix Suns-Sacramento Kings 103-89
    Pho Nash 28, Warrick 18, Richardson 14
    Sac Landry 20, Evans 18, Udrih 17

    Los Angeles Clippers-Detroit Pistons 107-113 (overtime)
    Cli Gordon 28, Griffin 18, Bledsoe 18
    Det Villanueva 30, Stuckey 17, Hamilton 12, Daye 12

    Minnesota Timberwolves-New York Knicks 112-103
    Min Beasley 35, Love 31, Johnson 15
    N.Y. Gallinari 25, Felton 22, Chandler 17

    Oklahoma City Thunder-Portland Trail Blazers 110-108
    Okl Westbrook 36, Durant 34, Harden 12, Ibaka 12, Krstic 12
    Por Roy 24, Batum 21, Miller 19

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  • NBA: Utah beffa Miami, delude Gallinari, Lakers forza 8

    NBA: Utah beffa Miami, delude Gallinari, Lakers forza 8

    7 le partite disputate nella notte NBA.

    Un terzo quarto quasi perfetto da 20 su 21 dal campo per 54 punti complessivi permette agli Indiana Pacers di sbarazzarsi senza tante difficoltà dei Denver Nuggets. 6 uomini in doppia cifra per i padroni di casa: 31 Dunleavy, 29 Collison, 20 Hansbrough, 19 Granger, 17 Hibbert e 16 per il rientrante Rush. Percentuali dal campo da sogno per i Pacers con il 65% da 2 ed il 54% da 3 per 144 punti segnati in una serata in cui tutto è andato per il verso giusto. Ma i lampi di talento di questa squadra iniziano ad intravedersi e presto potrebbero tornare protagonisti nella Eastern Conference dopo anni di buio. Per i Nuggets male Anthony con 13 punti.

    Quinta sconfitta di fila per i New Jersey Nets dopo le 2 vittorie iniziali. Questa volta è Cleveland a dare il dispiacere agli uomini di Avery Johnson grazie alla doppia doppia di Hickson da 18 punti e 10 rimbalzi. Inutili i 27 punti di Outlaw.

    Miami perde la prima partita casalinga ad opera degli Utah Jazz che risalgono la china dopo un primo tempo inguardabile chiuso sul 51-32 ed in overtime beffano i padroni di casa ai quali non basta la 29esima tripla doppia di LeBron James (20 punti, 11 rimbalzi e 14 assist). Dopo il provvisorio +22 Miami in apertura di ripresa inizia l’inesorabile recupero di Utah che si concretizza a 6 minuti dalla fine del quarto periodo (81-79) grazie ad un canestro di Deron Williams. Miami riprende subito il largo ma da quel momento in poi iniziano a piovere nel canestro dei padroni di casa tiri da 3 punti a ripetizione che portano il match sul -1 (102-103 Heat) a 3 secondi dal termine. Wade fa 1/2 ai tiri liberi e fissa il risultato sul 102-104 , la rimessa successiva dei Jazz finisce nelle mani di Miles che prova il tiro della vittoria da 3 punti che però a malapena scheggia il ferro, arriva come un falco il solito Millsap che con mezzo secondo sul cronometro infila quasi al volo i 2 punti del pareggio. In overtime si gioca punto a punto, Kirilenko da 3 sembra scavare il solco decisivo ma Wade rimette tutto a posto rispondendo sempre da dietro l’arco a 18 secondi dalla fine. La parità sul 114-114 è rotta dai liberi di Elson (116-114) ma restano 4 decimi di secondo da giocare. La rimessa Heat arriva ad Eddie House che sbaglia e Miami deve subire l’onta della sconfitta casalinga. Detto di James e della sua tripla doppia ci sono anche i 39 punti di Wade, mentre Bosh sembra sempre un corpo estraneo sotto i tabelloni ed è proprio lì che Utah vince la gara, grazie ai 46 punti di Paul Millsap che non sta facendo rimpiangere per niente il suo predecessore Boozer. Proprio lui distrugge Bosh e tutta la front line di Miami ed aiutato dalla regia e dai 21 punti e 14 assist di Deron Williams permette alla sua squadra di essere la prima nella Lega ad espugnare il parquet dei “Big Three”.

    New York viene letteralmente distrutta a Milwaukee (107-80). Solo Stoudemire mette a referto uno score positivo con 19 punti, Gallinari pessimo con soli 5 punti, mentre i 7 uomini in doppia cifra dei Bucks sono Jennings (19), Gooden (17), Maggette (14), Ilyasova (12), Mbah a Moute, Bogut e Boykins (10 a testa).

    Settima vittoria di fila per gli Hornets di Chris Paul che restano imbattuti al pari dei Lakers. 6 uomini in doppia cifra per New Orleans (tra cui Belinelli 11 punti), male i Clippers che hanno nel solo rookie Aminu la nota lieta della serata (20 punti e 8 rimbalzi).

    Blazers senza problemi contro i flaccidi e molli Pistons da trasferta: bene Aldridge con 19 punti e 17 rimbalzi. Non bastano a Detroit i 15 punti e 8 rimbalzi di un ottimo Austin Daye.

    Ottava vittoria di fila (record di 8-0) per i campioni NBA dei Lakers che si sbarazzano, ma con qualche apprensione di troppo, dei Minnesota Timberwolves. Bryant sugli scudi con 33 punti, per Minnesota eccezionale Kevin Love da 24 rimbalzi (11 in attacco e 13 in difesa) conquistati contro la front line più forte della Lega che annovera Gasol e Odom tra i lunghi principali e come se non bastasse aggiunge anche 23 punti. Giocatore dal futuro molto interessante.

    Risultati NBA del 9 novembre 2010

    Indiana Pacers-Denver Nuggets 144-113

    • Ind: Dunleavy 31, Collison 29, Hansbrough 20; Den: Lawson 19, Afflalo 17, Forbes 16

    New Jersey Nets-Cleveland Cavaliers 91-93

    • N.J.: Outlaw 27, Harris 18, Lopez 16; Cle: Hickson 18, Jamison 15, Sessions 15

    Miami Heat-Utah Jazz 114-116 (overtime)

    • Mia: Wade 39, James 20, Bosh 17; Uta: Millsap 46, Williams 21, Kirilenko 16

    Milwaukee Bucks-New York Knicks 107-80

    • Mil: Jennings 19, Gooden 17, Maggette 14; N.Y.: Stoudemire 19, Chandler 11, Felton 10

    New Orleans Hornets-Los Angeles Clippers 101-82

    • N.O.: Green 19, Bayless 15, Paul 13; Lac: Aminu 20, Gomes 11, Griffin 10, Butler 10

    Portland Trail Blazers-Detroit Pistons 100-78

    • Por: Aldridge 19, Batum 17, Fernandez 13; Det: Stuckey 17, Daye 15, Prince 10

    Los Angeles Lakers-Minnesota Timberwolves 99-94

    • Lak: Bryant 33, Gasol 18, Odom 15; Min: Love 23, Beasley 17, Telfair 13

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  • Cade Atlanta contro i Suns, Lakers inarrestabili con super Gasol

    Cade Atlanta contro i Suns, Lakers inarrestabili con super Gasol

    6 le partite giocate nella notte NBA

    Sono i Phoenix Suns a dare la prima delusione stagionale agli Atlanta Hawks che finora erano imbattuti. La squadra di Steve Nash (che chiude con 19 punti e 15 assist) trova nei 21 punti di Richardson e nei 14 di Grant Hill le risorse per espugnare la Philips Arena. Partita che sembrava scontata fino ad un certo punto dopo il +18 dei Suns nel terzo quarto. Un super parziale di 24-6 rimetteva in parità gli Hawks che però negli ultimi minuti cedevano il passo all’infallibilità di Nash dalla lunetta. Agli Hawks non bastano le super prestazioni di Joe Johnson che chiude a quota 34 punti, 7 rimbalzi e 6 assist e di Horford (per lui doppia doppia da 30 punti e 10 rimbalzi).

    Detroit batte Golden State grazie ai 27 punti di Hamilton ed ai 21 di Stuckey. Bene anche Charlie Villanueva autore di una doppia doppia da 16 punti e 10 rimbalzi. Golden State anche a +9 nel terzo quarto. Detroit non ha mai mollato, i Warriors hanno avuto, dopo una palla persa di Stuckey, l’occasione del pareggio a pochi secondi dalla fine, ma Curry ha sbagliato il tiro da 3. Tra i Warriors da segnalare la solita ottima prova offensiva di Ellis, autore di 24 punti e un Dorrel Wright da 19 punti e 5 assist. Male invece Lee, che raccoglie solo 7 rimbalzi e segna 11 punti.

    Primo sorriso stagionale per gli Houston Rockets che sfaltano i Minnesota Timberwolves. Gara che si mette subito sui binari giusti per i texani, in vantaggio già dal primo quarto, conclusosi con un parziale di 16 a 5, e in controllo per il resto della partita grazie alla buona distribuzione offensiva della squadra. 4 quinti del quintetto di Houston in doppia cifra, con Martin sugli scudi con i suoi 24 punti ottenuti con un ottimo 9 su 13 al tiro. Per Scola 21 punti e 8 rimbalzi, mentre Yao Ming contribuisce con 13 punti in soli 17 minuti di utilizzo. Nei Timberwolves invece buona prova dei lunghi, anche grazie alle difficoltà sotto le plance di Houston, con Love miglior realizzatore e rimbalzista con 16 punti e altrettanti rimbalzi coadiuvato dalla panchina da Pekovic che mette a referto 12 punti e 11 rimbalzi.

    Sconfitta casalinga per i giovani Oklahoma City Thunder che devono arrendersi agli esperti Boston Celtics. Pesante nel complesso l’assenza per i Thunder di Jeff Green. Boston ha spadroneggiato nei primi 2 quarti segnando 58 punti e lasciandone solo 37 ad Oklahoma City. Pericoloso però il calo di tensione nel terzo periodo quando Durant e Westbrook hanno ricucito lo strappo da -22 a -6 segnando tutti i 27 punti del quarto per la loro squadra. Lo sforzo però viene poi pagato nell’ultimo quarto quando i Celtics riescono a gestire il risultato fino alla fine. Allen 19 punti e Pierce 17 i migliori per Boston, Rondo in doppia doppia con 10 punti e 10 assist. per i thunder 34 punti di Durant, al massimo in stagione, e 16 di westbrook che però ha il neo di 8 palle perse. Quinta vittoria di fila per i biancoverdi che lasciano i Thunder al 50% di vittorie con 3 vittorie ed altrettante sconfitte.

    I Lakers travolgono i Blazers e diventano la migliore squadra della lega con 7 vittorie e nessuna sconfitta. Tutto facile per i campioni in carica che fin dalle prime battute prendono in mano l’incontro, grazie ad un parziale di 22 a 8 per chiudere la prima frazione. I Lakers si possono permettere di far rifiatare tutte le proprie stelle e di tenere in panchina Kobe Bryant, autore di 12 punti in 26 minuti, per tutto l’ultimo quarto. Top scorer della gara per i Lakers Odom, con 21 punti cui aggiunge 12 rimbalzi. Solita sontuosa prova invece per Gasol, che realizza una tripla doppia a 20 punti, 14 rimbalzi e 10 assist. Dalla panchina contribuisce Brown con i suoi 15 punti in 20 minuti di utilizzo. Per Portland Roy realizza solamente 8 punti con 1 su 6 al tiro e sono Andre Miller e Batum gli unici a contribuire offensivamente con 20 e 17 punti rispettivamente, anche se il dato più significativo è la sconfitta sotto le plance con 49 rimbalzi a 25 per i gialloviola.

    New York Knicks-Philadelphia 76ers commento e marcatori

    Risultati NBA del 7 novembre 2010

    Atlanta Hawks-Phoenix Suns 114-118

    • Atl: Johnson 34, Horford 30, Smith 19; Pho: Richardson 21, Nash 19, Dudley 15

    Detroit Pistons-Golden State Warriors 102-97

    • Det: Hamilton 27, Stuckey 21, Villanueva 16; G.S.: Ellis 24, Dorell Wright 19, Williams 12

    Houston Rockets-Minnesota Timberwolves 120-94

    • Hou: Scola 24, Martin 21, Hill 14; Min: Love 16, Beasley 15, Pekovic 12

    Oklahoma City Thunder-Boston Celtics 83-92

    • Okl: Durant 34, Westbrook 16, Krstic 13; Bos: Allen 19, Pierce 17, Rondo 10

    Los Angeles Lakers-Portland Trail Blazers 121-96

    • Lak: Odom 21, Gasol 20, Brown 15; Por: Miller 20, Batum 17, Fernandez 13

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  • Ancora una sconfitta per Bargnani, Miami batte i Nets

    Ancora una sconfitta per Bargnani, Miami batte i Nets

    9 le partite giocate nella notte NBA.

    Orlando espugna il parquet dei Bobcats grazie al solito Howard (22 punti e 8 rimbalzi) e ad un redivivo Rashard Lewis da 22 punti. Charlotte prova la clamorosa rimonta con i 25 punti e 14 rimbalzi di Gerald Wallace ma si ferma a soli 3 punti dai Magic.

    I Cavaliers vincono a Washington grazie ai 28 punti di Mo Williams ben coadiuvato da Gibson (19). Ai padroni di casa non bastano i 23 punti di Thornton e le doppie doppie di Blatche da 16 punti e 15 rimbalzi e di John Wall che chiude con 13 punti e 10 assist.

    Facile vittoria casalinga per gli Heat, che portano in doppia cifra solo i “Big Three” (29 punti e 10 rimbalzi per Wade, 23 punti e 9 assist per James e 21 punti per Bosh). Buona la prova di Morrow da 25 punti 7 rimbalzi e 3 palle rubate in una giornata molto difficile per i Nets.

    Gli Hornets vincono la sesta gara consecutiva e battono il record di franchigia per quanto riguarda la migliore partenza di sempre. West con 25 punti e i 14 a testa per Paul e Belinelli  (incredibile una sua tripla da metà campo!) permettono di andare a vincere in Wisconsin contro i Bucks per 87-81. Ai padroni di casa non basta un ottimo Bogut da 19 punti e 14 rimbalzi.

    Rockets ancora una volta sfortunati: ai San Antonio Spurs serve un supplementare per avere la meglio dei “Razzi” dopo che gli uomini di coach Adelman non avevano per niente demeritato pur non potendo contare di nuovo sul gigante Yao Ming e perdendo dopo poco più di metà gara 2 pedine importanti come Martin e Brooks per distorsioni alla caviglia (24 e 18 punti rispettivamente). Il solo Scola non è bastato (20 punti), Spurs che si prendono la vittoria casalinga grazie ai 28 punti di Ginobili, ai 22 di un ottimo Jefferson (buonissimo il suo avvio di stagione) ed ai 21 (e 14 assist) di Tony Parker. Bene anche Duncan (19 punti ed 11 rimbalzi), Houston è alla quinta sconfitta di fila.

    Pochi giorni fa i Mavs avevano espugnato Denver. Ora i Nuggets restituiscono il favore a Dallas grazie ai 27 punti di Carmelo Anthony. Ai Mavericks non bastano i 26 punti di Terry, i 23 di Nowitzki e la doppia doppia di Caron Butler (13 punti e 10 rimbalzi).

    Servono 2 overtime agli Utah Jazz per avere la meglio dei Clippers: Williams 30 punti (ed autore del canestro decisivo a 6 secondi dalla fine), Millsap 25 e 13 rimbalzi, Jefferson 18 e 10 rimbalzi guidano la squadra di coach Sloan al difficile e sofferto successo. Peccato per i Clippers che si consolano con le ottime prestazioni di Gordon da 27 punti, di Kaman da 23 e del rookie Griffin mostruoso con 16 punti e 17 rimbalzi.

    Niente da fare per i Raptors a Portland che cadono sotto i colpi dei soliti Roy (26 punti), Batum (20 punti) e Aldridge (22 punti e 10 rimbalzi). Per Bargnani 12 punti e 8 rimbalzi, per Jack 16 punti. Toronto è candidata seriamente ad essere una delle peggiori squadre della Lega.

    Buona vittoria in trasferta per i Grizzlies, a Sacramento, dove i 32 punti e 9 rimbalzi di Gay fanno la differenza. randolph alla seconda partita mette 20 punti e 11 rimbalzi, ai i Kings non bastano i 30 punti di Evans ed i 21 di Garcia

    Risultati NBA del 6 novembre 2010

    Charlotte Bobcats-Orlando Magic 88-91

    • Cha: Wallace 25, Jackson 16, Mohammed 12; Orl: Howard 22, Lewis 22, Richardson 14

    Washington Wizards-Cleveland Cavaliers 102-107

    • Was: Thornton 23, Hinrich 21, Blatche 16; Cle: Mo Williams 28, Gibson 19, Parker 13

    Miami Heat-New Jersey Nets 101-89

    • Mia: Wade 29, James 23, Bosh 21; N.J.: Morrow 25, Lopez 12, Favors 11

    Milwaukee Bucks-New Orleans Hornets 81-87

    • Mil: Bogut 19, Salmons 14, Jennings 12; N.O.: West 25, Paul 14, Belinelli 14

    San Antonio Spurs-Houston Rockets 124-121 (overtime)

    • S.A.: Ginobili 28, Jefferson 22, Parker 21; Hou: Martin 24, Scola 20, Brooks 18

    Dallas Mavericks-Denver Nuggets 92-103

    • Dal: terry 26, Nowitzki 23, Butler 13; Den: Anthony 27, Billups 18, Harrington 14

    Utah Jazz-Los Angeles Clippers 109-17 (2 overtime)

    • Uta: Williams 30, Millsap 25, Kirilenko 18, Jefferson 18; Cli: Gordon 27, Kaman 23, Griffin 16

    Portland Trail Blazers-Toronto Raptors 97-84

    • Por: Roy 26, Aldridge 22, Batum 20; Tor: Jack 16, Calderon 12, Bargnani 12, Barbosa 12

    Sacramento Kings-Memphis Grizzlies 91-100

    • Sac: Evans 30, Garcia 21, Casspi 10; Mem: Gay 32, Randolph 20, Conley 14, Mayo 14

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  • NBA: Oberto si ritira a causa di problemi cardiaci

    NBA: Oberto si ritira a causa di problemi cardiaci

    Fabricio Oberto chiude con il basket giocato. La decisione del giocatore argentino, classe 1975, arriva come un fulmine a ciel sereno, nessuno si sarebbe mai aspettato un epilogo simile, decisione presa in seguito a problemi cardiaci che impediscono di proseguire la carriera cestistica.

    6 anni di esperienza NBA e un anello alle spalle con i San Antonio Spurs nel 2007 (finale contro i Cleveland Cavaliers di LeBron James), il lungo di Las Varillas ha detto addio ai suoi compagni di squadra ed alla sua nuova franchigia, i Portland Trail Blazers (che lo avevano preso ad inizio stagione per sopperire all’assenza di Jeff Pendergraph infortunatosi gravemente al ginocchio, tanto per cambiare, e fuori per tutta la stagione) per evitare ulteriori problemi e rischi seri al cuore dopo i fastidi evidenziati nei giorni scorsi.

    • Ho preso questa decisione mettendo la mia salute e la mia famiglia davanti all’amore che ho per il basket. Ci ho pensato tanto ma alla fine credo che evitare che mi accada qualcosa di serio sia più importante che continuare a scendere in campo“.

    Queste le parole di Oberto dopo aver reso noto il suo ritiro.

    Stesso punto di vista per coach Nate McMillan che non ha potuto far altro che avallare la sua decisione:

    • Non c’è bisogno di aggiungere molto alla scelta di Fabricio. La salute viene ovviamente prima del basket, sarebbe stato assurdo prendere altri rischi“.

    Dopo 4 stagioni (2005-2009 con 274 presenze) e dopo aver vinto un anello NBA con i San Antonio Spurs nel 2007, Oberto era stato preso dai Washington Wizards. Solo 57 presenze nella sua annata nella Capitale per l’argentino campione Olimpico ad Atene nel 2004 (e presente con la selezione ‘albiceleste’ agli ultimi mondiali in Turchia), che quest’anno aveva deciso di accettare l’offerta dei Portland Trail Blazers per dare profondità ed esperienza alla front line del team dell’Oregon, che ora si ritrova sostanzialmente con il solo Marcus Camby in attesa del ritorno di Greg Oden e Joel Przybilla. Presente in tutte e 5 le partite disputate dai Blazers in questa nuova stagione, l’argentino stava viaggiando a medie di 1,4 punti e 1,4 rimbalzi in poco più di 9 minuti. Sono state 336 le partite totali giocate in NBA da Oberto, 128 in quintetto con 3,2 punti, 3,5 rimbalzi in 14,5 minuti di media.

    Oberto ha deciso di lasciare la squadra dopo aver sofferto di “ricorrenti palpitazioni legate ad un problema cardiaco”. Oberto ha accusato anche nausee durante la prima metà della partita vinta da Portland contro Milwaukee.

    Rich Cho, manager dei Blazers, lo ha ringraziato così:

    • Vogliamo ringraziare Fabricio per la sua professionalità ed il suo lavoro in questo breve tempo qui. Rispettiamo la sua decisione, deve fare quello che è meglio per la sua salute e la sua famiglia“.