Il main event della notte NBA era la sfida tra i New York Knicks e i Los Angeles Lakers. Al Madison Square Garden la franchigia della Grande Mela batte i rivali californiani per 116-107 acuendo la crisi dei gialloviola che incassano la quarta sconfitta consecutiva per un record assolutamente negativo per quelle che erano le aspettative di inizio stagione con l’arrivo del playmaker Steve Nash, out per infortunio, e del centro dominante della Lega Dwight Howard. Record che ora recita 9 vittorie e 14 sconfitte. Neanche l’arrivo di Mike D’Antoni, ex Knicks, in panchina è riuscito a cambiare le cose in casa Lakers che se dovessero continuare con questo trend sarebbero costretti a dire addio alla post season (ancora mancano 3/4 della stagione regolare). La sfida personale tra Kobe Bryant e Carmelo Anthony la vince comunque il Black Mamba che mette a referto 31 punti, 10 rimbalzi e 6 assist, che non sono bastati ad evitare la sconfitta, contro i 30 punti e 3 rimbalzi di Melo.
I San Antonio Spurs cadono a Portland per quella che è la seconda sconfitta consecutiva. Il rookie Damian Lillard, sesta scelta assoluta dell’ultimo draft che sta impressionando al suo primo anno in NBA, guida i Trail Blazers con 29 punti, 7 rimbalzi e 6 assist. Agli Speroni, che comunque conservano la leadership nella Southwest Division, non bastano i soliti Tony Parker (21 punti e 5 assist) e Tim Duncan (16 punti e 6 rimbalzi).
Infine gli Atlanta Hawks superano senza particolari problemi i Charlotte Bobcats. Top scorer Devin Harris con 20 punti seguito da Josh Smith con 18. Per la franchigia del North Carolina 17 punti di Gerald Henderson e 16 di Ramon Sessions.
RISULTATI NBA 13 DIC 2012
Atlanta Hawks – Charlotte Bobcats 113-90 Atl: Harris 20, Smith 18, Johnson 16 Cha: Henderson 17, Sessions 16, Walker 13
New York Knicks – Los Angeles Lakers 116-107 NY: Anthony 30, Felton 19, Chandler 18, Smith 18 Lak: Bryant 31, World Peace 23, Howard 20
Nella notte NBA i New York Knicks conoscono la loro prima sconfitta stagionale al FedEx Forum di Memphis. Dopo le 6 vittorie consecutive la franchigia della Grande Mela deve arrendersi 105-95 alla squadra che attualmente detiene il miglior record della Lega, i Grizzlies. Superlativi i due lunghi: il più giovane dei fratelli Gasol, Marc, e Zach Randolph che mettono a referto 24 punti e 7 rimbalzi e 20 punti e 15 rimbalzi a testa. Ai Knicks non bastano Melo Anthony e Raymond Felton.
I Los Angeles Lakers del nuovo corso Mike D’Antoni (ancora non in panchina) si rialzano dopo la battuta d’arresto all’esordio contro i San Antonio Spurs. I californiani battono i Phoenix Suns 114-102 guidati dal solito Kobe Bryant autore di 31 punti coadiuvato dall’ apporto di Metta World Peace (22 punti) e dalle doppie doppie di Dwight Howard (18 punti e 12 rimbalzi) e Pau Gasol (16 punti e 10 rimbalzi).
Riscatto immediato anche per gli Oklahoma City Thunder che sbancano New Orleans 110-95, sugli scudi Kevin Durant con 27 punti e 9 rimbalzi. Spettacolo tra Portland Trail Blazers e Houston Rockets: i texani sempre avanti durante i primi tre periodi costruiscono un buon vantaggio ma nell’ultimo quarto vengono ripresi dai padroni di casa grazie alle bombe (8/17 in due) di Batum (35 punti) e Lillard (27). Si va all’overtime con la franchigia dell’Oregon che mantiene il possesso di vantaggio. Ai Rockets non basta Harden autore di 29 punti, 6 rimbalzi e 6 assist). Vittorie anche per Philadelphia 76ers, Indiana Pacers, Orlando Magic, Golden State Warriors e Atlanta Hawks.
RISULTATI NBA 16 novembre 2012
Philadelphia 76ers – Utah Jazz 99-93 Phi: Holiday 26, Richardson 20, Young 14 Uta: Millsap 22, Jefferson 15, Carroll 17
Indiana Pacers – Dallas Mavericks 103-83 Ind: Hill 15, West 15, Hibbert 14, Young 14 Dal: Mayo 19, Collison 10, Carter 10
Detroit Pistons – Orlando Magic 106-110 Det: Monroe 23, Prince 18, 14 Singler Orl: Redick 23, Afflalo 19, Davis 17
New Orleans Hornets – Oklahoma City Thunder 95-110 NO: Anderson 15, Lopez 12, Mason jr 11 Okl: Durant 27, Martin 27, Ibaka 15
Minnesota Timberwolves – Golden State Warriors 98-106 Min: Williams 23, Shved 22, Kirilenko 18 GS: Barnes 18, Lee 18, Curry 17
Memphis Grizzlies – New York Knicks 105-95 Mem: Gasol 24, Randolph 20, Gay 17 NY: Anthony 20, Felton 18, Wallace 13
Sacramento Kings – Atlanta Hawks 96-112 Sac: Thompson 19, Thornton 17, Evans 14 Atl: Korver 22, Williams 21, Horford 20
Anche se non ancora in panchina, Mike D’Antoni bagna la sua prima da head coach dei Los Angeles Lakers con una sconfitta interna. Gli Spurs infatti sbancano lo Staples Center per 84-82 grazie ai soliti Tony Parker, autore di 19 punti e 7 assist a referto, e Tim Duncan (18 punti e 9 rimbalzi). Ma il canestro decisivo a pochi secondi dalla sirena lo mette Danny Green, una tripla che consente a San Antonio di superare i gialloviola e di incrementare il proprio record stagionale arrivato a 7 vittorie e una sola sconfitta con una striscia di 3 successi consecutivi. Non bastano i 28 punti di Kobe Bryant e i 13 di Dwight Howard (15 i rimbalzi per il centro ex Magic).
Continuano a macinare vittorie su vittorie i New York Knicks di Mike Woodson, giunti ad un record nell’Atlantic Division della Eastern Conference di 5 successi unica franchigia NBA a non aver ancora perso, che battono sul parquet dell’Amway Center i padroni di casa degli Orlando Magic 99-89. Sugli scudi ancora una volta Carmelo Anthony con 25 punti e 8 rimbalzi, decisivi anche gli apporti di Raymond Felton e J.R. Smith con 21 punti a testa. Per i Magic buona la prestazione di J.J. Redick che mette 18 punti.
Ottimo l’avvio dei Brooklyn Nets che nel nuovissimo Barclays Center portano a casa la quarta W stagionale trascinati da Deron Williams. L’ex play degli Utah Jazz mette a referto 26 punti conditi da 10 assist, cifre che permettono di battere i Cleveland Cavaliers. Ottimi gli apporti di Joe Johnson (25 punti e 6 assist) e di Brook Lopez (23 punti e 7 rimbalzi). Per la franchigia dell’Ohio a nulla servono le prestazioni eccellenti di Anderson Varejao (35 punti e 18 rimbalzi) e Kyle Irving (34 punti e 8 assist).
Vincono per un soffio i Toronto Raptors di Andrea Bargnani che si fanno rimontare il cospicuo vantaggio di 11 punti accumulato nella gara nell’ultimo periodo dagli Indiana Pacers che poi mancano del sorpasso definitivo: 74-72 per la franchigia canadese in una gara segnata dalle basse percentuali al tiro di entrambe le squadre (36.1% per i Raptors, 32% per i Pacers). Bargani non brilla e chiude con soli 8 punti e 2 rimbalzi in quasi mezzora di gara.
Infine vittorie agevoli per Portland e Charlotte: i Trail Blazers espugnano il parquet dei Sacramento Kings 103-86 mandando 5 uomini in doppia cifra per quanti riguarda la realizzazione di punti mentre i Bobcats battono i Washington Wizards per 92-76 grazie a Ramon Sessions autore di 21 punti. Lo strappo decisivo alla gara nel secondo periodo che consente alla franchigia di Michael Jordan di portare il proprio record in parità (3-3).
Dopo aver esaminato la Eastern Conference, passiamo in rassegna i team della Western Conference che da molti anni ormai si rivela molto più competitiva ed equilibrata rispetto a quella delle squadre poste ad Est della NBA. Questa l’analisi delle Division e delle franchigie che si apprestano a giocare nel campionato 2012/2013.
SOUTHWEST DIVISION
Dallas Mavericks: Gli ex campioni NBA si apprestano a disputare una stagione completamente (o quasi) rinnovati. Squadra più giovane ed inserimenti mirati come Darren Collison in regia, Kaman al centro dell’area, Elton Brand lungo di lusso dalla panchina e O.J. Mayo nel ruolo di guardia sperando che possa esplodere. L’avvio non sarà facile visto che i Mavs dovranno fare a meno per un pò di tempo del leader tedesco Nowitzki per alcuni problemi al ginocchio. Tuttavia Dallas può essere tranquillamente annoverata tra le squadre che parteciperanno ai playoff.
Houston Rockets: Chi farà più fatica a conquistare un posto per la post season è Houston che al momento pare meno attrezzata per raggiungere questo obiettivo. Le fortune dei Rockets passeranno dalle mani di Jeremy Lin, fantastico nella scorsa annata ai Knicks fino a quando non si è infortunato. Ma il resto del team è troppo giovane ed inesperto per poter puntare in alto. Forse sarebbe meglio perdere qualche partita in più e puntare ai primi posti della Draft Lottery per poter continuare il processo di costruzione.
Memphis Grizzlies: Squadra come al solito molto interessante e completa, che però potrebbe pagare la cessione di Mayo che dalla panchina portava sempre il suo discreto contributo (un pò come Harden ai Thunder). Memphis ha un grande settore lunghi e un back court completo e con la giusta dose di fortuna nessun traguardo pare vietato preventivamente. Rudy Gay è chiamato alla stagione della sua definitiva consacrazione.
New Orleans Hornets: Gli Hornets sono in piena ricostruzione e tutto pare andare a gonfie vele visto che in un Draft ricco di talenti come quello del 2012 il team della Louisiana ha scelto davvero bene: Anthony Davis (il giocatore più simile a Dwight Howard) come prima scelta assoluta, a completare l’opera è arrivato Austin Rivers, figlio di Doc (coach di Boston) che ha già fatto intravedere lampi del suo talento. Anche il resto della squadra non è male e già in questo primo anno di rilancio si potranno avere buoni risultati. Ovviamente i playoff appaiono lontani ma gli Hornets, mattone dopo mattone, cercheranno di rientrare nei piani alti del basket NBA.
San Antonio Spurs: Ultima grande occasione per i texani che proveranno ancora una volta l’assalto al titolo. Le potenzialità per vincere ci sono tutte ma vista l’alta età media dei giocatori chiave ci sarà bisogno del contributo di tutti per dare modo a Ginobili, Duncan e Parker di poter riposare ed essere più freschi al momento della post season. La squadra è molto competitiva e possiede una panchina profonda e lunga, vedremo molto presto cosa riusciranno a fare i neroargento.
PACIFIC DIVISION
Golden State Warriors: Team molto interessante questi Warriors, il quintetto titolare è di gran livello con Curry in regia, Thompson guardia tiratrice (atteso a progressi notevoli), il rookie Barnes come ala piccola (che se trova la mano dalla distanza diventa inarrestabile) e la coppia di lunghi David Lee-Andrew Bogut che potenzialmente appare devastante. Non c’è molto talento in panchina (a parte 2/3 cambi) e per questo Golden State probabilmente non potrà ambire ai playoff. Ma il futuro sorride a questa squadra dopo qualche anno al di sotto delle previsioni.
Los Angeles Clippers: La squadra meno blasonata di Los Angeles dovrà provare ad alzare l’asticella degli obiettivi. Lo scorso anno fu semifinale di Conference ad Ovest con conseguente sconfitta pesante contro gli Spurs. Ora Chris Paul, Blake Griffin e compagni dovranno cercare di ottenere un risultato migliore ma non sarà facile nell’agguerrita Western Conference. Il talento c’è per poter puntare in alto, esperienza e gioventù si fondono in un bel mix ma servirà anche avere i nervi saldi nei momenti di difficoltà. Solo così si potrà arrivare in alto.
Los Angeles Lakers: I gialloviola dopo la grande campagna acquisti del mercato estivo sono la più seria candidata della Western Conference (assieme ai Thunder ovviamente) alla Finale NBA: sono arrivati in rapida sequenza uno dei migliori playmaker del momento e della storia NBA come Steve Nash, un grande ricambio in panchina come Jamison ed il centro più forte della lega, ovvero Dwight Howard. Questi giocatori vanno a rinforzare un gruppo che già può contare sul fenomeno indiscusso Kobe Bryant, su Pau Gasol (una delle ali grandi più forti della NBA) e su World Peace (alias Ron Artest) rendendo il roster dei Lakers uno dei miglior e più competitivi. Non sarà facile battere Oklahoma City nel testa a testa che si svilupperà nella stagione ma Los Angeles ha dato un segnale forte alla NBA, chi vorrà vincere dovrà fare i conti (necessariamente) con questi Lakers che puntano decisamente al titolo dopo un paio di stagioni non all’altezza del loro blasone.
Phoenix Suns: Restyling in casa Suns con i viola-arancio che si presentano ai nastri di partenza come una delle possibili sorprese della stagione. La squadra non ha delle vere e proprie “Stelle” considerando l’addio di Nash, ma un gruppo solido e valido in ogni reparto che potrà dare molto fastidio a tutti. L’obiettivo è quello di arrivare ai playoff, cosa non così sicura ma neanche impossibile. Beasley dovrà far vedere il suo vero potenziale, finora molto nascosto. Attenzione al rookie Marshall, playmaker che potrà diventare uno dei migliori della Lega.
Sacramento Kings: La mina vagante della Western Conference. Finalmente, dopo una decina di anni di Draft Lottery, a Sacramento ci sono le basi per far bene. La squadra è molto interessante ma soprattutto giovane e futuribile. A dare man forte sotto canestro ad un potenziale fenomeno come Cousins è arrivato Thomas Robinson dal Draft. In cabina di regia gran colpo con l’acquisto di Aaron Brooks che assieme ad Evans e Thornton promette scintille. Fredette dovrà elevare il suo rendimento, per completare questa squadra e renderla perfetta per l’approdo ai playoff serve un’ala piccola di livello, capace di segnare e difendere al tempo stesso. Ma a Sacramento possono guardare con fiducia al futuro, anche se il rischio di perdere la franchigia incombe sempre, dato che i Maloof (i proprietari dei Kings) non vogliono sborsare molti soldi per i rinnovi dei giocatori e per la costruzione della nuova Arena e da Seattle premono forte per acquistare una squadra talentuosa ed in rampa di lancio per ricreare i tanto rimpianti SuperSonics.
NORTHWEST DIVISION
Denver Nuggets: Il team di Danilo Gallinari punta deciso ai traguardi più alti ed in effetti nulla pare precluso a priori. Il “Gallo” ha attorno a sè compagni di alto livello come il play Ty Lawson, l’ala grande Faried (la vera sorpresa della scorsa stagione), il centro McGee (dal potenziale enorme ma dalla testa deficitaria), in più dai Sixers è arrivato un top player come Andre Iguodala (sacrificando un onesto comprimario come Afflalo ora ad Orlando). Chiaro dunque che le potenzialità dei Nuggets appaiono illimitate, considerando anche la panchina lunga, da sempre punto di forza della franchigia del Colorado. Per Denver sarebbe possibile anche l’approdo alla Finale di Conference se tutto procederà nel verso giusto.
Minnesota Timberwolves: Reduci da una buona stagione nello scorso torneo, i Timberwolves sono chiamati a migliorarsi ed a centrare (dopo molti anni) la post season. L’obiettivo non pare poi così irraggiungibile anche se a Minneapolis la partenza sarà ad handicap visto l’infortunio alla mano di Kevin Love (che salterà sicuramente il primo mese di regular season) e la degenza di Rubio (che sta recuperando dall’infortunio al ginocchio che lo ha messo KO nello scorso campionato con i Timberwolves in lotta per un posto playoff). I loro recuperi saranno fondamentali per le fortune di Minnesota che in Estate ha completato il roster con le acquisizioni di Kirilenko e Brandon Roy, tornato nel grande basket dopo aver annunciato solo 12 mesi fa il suo ritiro dalla scena a soli 27 anni.
Oklahoma City Thunder: Assieme ai Lakers la grande favorita dell’Ovest. Squadra giovanissima ma già vincente, assetto collaudato, talento a bizzeffe, a questi Thunder non manca proprio nulla per aggiudicarsi il titolo di campioni NBA. E’ cambiato poco rispetto all’ultima (quasi) trionfale annata (vista la sconfitta in Finale contro i Miami Heat di LeBron James), è arrivato Perry Jones III dal Draft, giocatore molto simile a Jeff Green, l’unico pezzo importante perso per strada del progetto vincente partito da Seattle nel 2007. Il gruppo è rimasto intatto e si sente unito e pronto a togliersi finalmente grandi soddisfazioni. Con un asso come Kevin Durant, al momento il secondo giocatore più forte della lega dopo James, nulla è precluso. Ibaka ha rinnovato il contratto ed a centro area dispenserà ancora una volta le sue stoppate, l’incognita è Harden che invece ha il contratto in scadenza e per esigenze di salary cap potrebbe essere piazzato a qualche altra squadra anche in corso di campionato per non perderlo a zero a luglio. Ma per il resto la corazzata Thunder è pronta a (ri)scrivere la storia.
Portland Trail Blazers: Portland è in una fase delicata, di ricostruzione, e per questo non ci si potrà aspettare molto dai giovani Blazers. Tutto ciò che arriverà in questo campionato sarà solo un guadagno, in attesa di vedere una squadra vincente nell’immediato futuro. Attenzione al rookie Damian Lillard, un playmaker moderno dalle capacità illimitate.
Utah Jazz: I progressi dei Jazz sono evidenti, la forza della squadra è indubbiamente il settore lunghi, con Jefferson, Millsap, Kanter e Favors che rappresentano quasi il meglio che si può trovare sotto canestro. Meno completo il back court. Ma le fortune della squadra dello Utah dovranno essere costruite nelle gare in trasferta, da sempre punto debole di questa franchigia, vista invece la difficoltà degli altri team a giocare a Salt Lake City, parquet quasi inespugnabile. Lotteranno per aggiudicarsi l’ultimo posto playoff.
Si scalda il mercato NBA, mancherebbero solo gli ultimi dettagli e poi “Superman” Dwight Howard diventerà un giocatore dei Nets a tutti gli effetti: i dirigenti di Orlando e Brooklyn infatti starebbero visionando le cartelle mediche di Howard e Brook Lopez (il centro che prenderà il posto di Dwight ai Magic) per assicurarsi che tutto sia a posto visto che i 2 giocatori sono reduci da infortuni piuttosto lunghi.
Nel maxi scambio, oltre ai Cleveland Cavaliers, dovrebbero entratre anche i Los Angeles Clippers: la trade, a dir poco imponente, vedrebbe arrivare alla corte di Deron Williams, a Brooklyn, oltre ad Howard anche Jason Richardson ed Earl Clark. Ai Magic andrebbero Brook Lopez, Damion Jones, Shelden Williams (dai Nets), Luke Walton (da Cleveland) e ben 3 scelte future (dovrebbero essere tutte da primo giro). Per i Cavaliers sarebbe pronto il pacchetto composto da Quentin Richardson (in arrivo da Orlando) da Kris Humpries, da Sundiata Gaines (provenienti da Brooklyn), oltre ad una prima scelta e 3 milioni di dollari dai Nets. I Clippers invece rileverebbero il contratto della guardia MarShon Brooks. Sono 2 però le questioni sul tavolo che sino ad ora hanno provocato lo stallo della trattativa: le condizioni di Brook Lopez, fermo spesso durante l’ultimo anno, che preoccupano non poco i Magic (come abbiamo già detto in precedenza la dirigenza del team della Florida sta visionando le cartelle mediche per assicurarsi che sia tutto a posto), oltre alle richieste contrattuali di Kris Humpries che potrebbero complicare il “sign and trade” con i Cavaliers. Alla fine però tutti i tasselli dovrebbero andare al posto giusto per un affare che in fin dei conti conviene un pò a tutte le squadre coinvolte.
Buone notizie anche per i New York Knicks: la franchigia della Grande Mela si assicura per i prossimi 3 anni le prestazioni del centro Marcus Camby (contratto da 13 milioni di dollari complessivi). Il 38enne lungo ritorna così a New York, nel “sign and trade” con Houston arrivano in Texas 3 giocatori bluarancio ovvero Toney Douglas, Josh Harrellson, Jerome Jordan più 2 seconde scelte (nel 2014 e nel 2015). La dirigenza dei Knicks, in attesa della risoluzione del caso Jeremy Lin (offerta dai Rockets che deve essere pareggiata per trattenere il playmaker), ha concluso la trattativa con un altro free agent ovvero Steve Novak. Per lui, specialista assoluto dal perimetro, quadriennale da 15 milioni di dollari. In dirittura d’arrivo anche la trattativa con J.R. Smith, per la guardia contratto biennale da 2,8 milioni di dollari.
Roy Hibbert, centro in piena esplosione, è stato un giocatore importante per Indiana nell’ultima stagione ed i Pacers ovviamente non hanno nessuna intenzione di perderlo. Secondo fonti ben informate l’offerta di 58 milioni di dollari (il massimo possibile) fatta da Portland all’ex Georgetown University verrà pareggiata e il giocatore non si muoverà da Indianapolis.
Triennale per Danny Green che dopo una grande stagione a San Antonio, ha deciso di rinnovare con gli Spurs e di rimanere in Texas.
Infine i Rockets provano a strappare alla concorrenza Aaron Brooks, reduce da una stagione in Cina. Il 27enne playmaker è già stato ai Rockets dal 2007 al febbraio 2011, quando venne ceduto ai Phoenix Suns in cambio di Dragic. Le alternative per Houston sono Ramon Sessions (ma Dallas è in netto vantaggio) e Raymond Felton.
Segnali di risveglio per i Sixers che infilano la seconda vittoria di fila battendo i Raptors privi di Andrea Bargnani. Philadelphia porta 6 giocatori in doppia cifra con Young top scorer a quota 17. Per Toronto 13 punti a testa di Anderson e Davis (che aggiunge anche 13 rimbalzi).
I Pacers mantengono la terza piazza ad Est superando i Cavaliers: Cleveland gioca una gara gagliarda e porta Indiana all’overtime (grazie al canestro dello scatenato Hudson) ma non può nulla al cospetto di Granger che mette 5 dei suoi 23 punti totali al supplementare. Bene anche West (19 punti) ed Hill (17) mentre ai padroni di casa non bastano i 19 del già ctato Hudson ed i 21 di Jamison.
Affermazione importante per Boston che a meno di clamorosi epiloghi blinda la vittoria nell’Atlantic Division: a cadere sotto i colpi di Garnett (22 punti e 12 rimbalzi), Bass (21 punti e 10 rimbalzi) e Pierce (14 punti) sono gli Hawks che si inchinano in overtime nonostante un Teague da 21 punti con Josh Smith che ne aggiunge 20 con 11 rimbalzi. Per i Celtics strepitosa gara di Rajon Rondo, alla sesta tripla doppia della sua stagione (da 10 punti, 10 rimbalzi e ben 20 assist), pauroso se si pensa che le triple doppie degli altri giocatori in NBA quest’anno sono solo 9!
L’importante scontro diretto per l’ottavo ed ultimo posto playoff ad Est va ai Knicks che sbancano il parquet dei Milwaukee Bucks: a trascinare New York ci pensa il solito Carmelo Anthony che chiude il match con 32 punti e 10 rimbalzi, Chandler va in doppia doppia (19 punti ed 11 rimbalzi) e Shumpert e Smith (sua la tripla decisiva nel finale di gara) aggiungono rispettivamente 16 e 14 punti. Ai padroni di casa non serve la migliore prova, dal suo arrivo qualche settimana fa in Wisconsin, di Monta Ellis (35 punti e 10 assist) ed i 22 di Jennings.
I Grizzlies mandano KO i Suns guidati dai 32 punti di Rudy Gay e dalla prova sostanziosa di Randolph (17 punti e 9 rimbalzi). Per Phoenix inutile doppia doppia di Nash (11 punti e 10 assist).
21 punti di Marco Belinelli mettono al tappeto i Sacramento Kings. Oltre alla guardia Azzurra in evidenza per gli Hornets c’è Jason Smith con 22 punti. Per i californiani pessima gara di Cousins, mentre l’ex Thornton infila 25 punti.
Utah tiene aperte le proprie possibilità playoff battendo in trasferta i Rockets: season high in punti per Hayward (29), con Jefferson e Millsap che ne aggiungono rispettivamente 15 e 21. Per i texani 19 punti di Dragic e 15 del rientrante Lowry dopo lo stop per infortunio.
I Clippers espugnano Oklahoma City guidati dai 31 punti (anche il canestro decisivo del match) di Paul e dai 16 (con 12 rimbalzi) del nativo di Oklahoma City Blake Griffin che gioca un brutto scherzo ai suoi concittadini. Per i Thunder 20 punti di Westbrook e 22 di Durant che sbaglia però il tiro della vittoria a fil di sirena.
Bene anche i Lakers che vanno a vincere a San Antonio: i gialloviola possono sfruttare la grande vena di un Bynum da 16 punti (con 30 rimbalzi, suo massimo in carriera). L’assenza di Bryant (a ben vedere i Lakers tirano meglio senza il numero 24, basta vedere le percentuali dal campo) è mitigata dai 21 punti di Pau Gasol e dai 26 di World Peace (il fu Ron Artest). I texani perdono il match a rimbalzo (60-33 per gli ospiti), top scorer Green con 22 punti.
Sorride anche Danilo Gallinari che infila 18 punti nel successo dei suoi Nuggets contro Minnesota. Denver sfrutta la grande forma di Lawson (24 punti) ed Afflao (21) mentre il rookie Faried continua a stupire con una doppia doppia da 16 punti e 12 rimbalzi. I Timberwolves perdono il leader Love nei primi minuti di gioco (attimi di apprensione per il colpo subito da parte di McGee che pianta il suo gomito sulla tempia del numero 42 di Minneapolis) e senza la sua guida la squadra di Adelman perde l’incontro nonostante i 28 punti di Anthony Randolph ed i 27 del rookie Derrick Williams.
Infine piccola soddisfazione per i Blazers che superano i Warriors grazie ai 34 punti di Crawford ed alle doppie doppie di Felton (16 punti e 10 assit) e di Aldridge (23 punti e 13 rimbalzi). Per Golden State il migliore è David Lee con 21 punti e 14 rimbalzi.
Risultati NBA 11 aprile 2012
Toronto Raptors-Philadelphia 76ers 75-93 Cleveland Cavaliers-Indiana Pacers 98-104 (overtime) Boston Celtics-Atlanta Hawks 88-86 (overtime) Milwaukee Bucks-New York Knicks 107-111 Memphis Grizzlies-Phoenix Suns 104-93 New Orleans Hornets-Sacramento Kings 105-96 Houston Rockets-Utah Jazz 91-103 Oklahoma City Thunder-Los Angeles Clippers 98-100 San Antonio Spurs-Los Angeles Lakers 84-98 Denver Nuggets-Minnesota Timberwolves 113-107 Portland Trail Blazers-Golden State Warriors 118-110
Terza sconfitta consecutiva per i Thunder che lasciano il primo posto della Western Conference ai San Antonio Spurs: Oklahoma City cade ad Indianapolis ed il risultato alla fine non esprime i valori del campo dato che i Pacers a 5 minuti dalla fine del terzo quarto erano in vantaggio di ben 24 punti. La prodigiosa rimonta (complice rilassamento fisico e mentale dei padroni di casa assolutamente dominatori del match) è opera di Kevin Durant che infila 24 dei suoi 44 punti totali da quel momento in poi e porta gli ospiti sul 93-97 ma a chiudere i giochi ci pensa Collison con il jumper della sicurezza a 16 secondi dalla sirena. Non basta neanche la tripla doppia sfiorata da Westbrook (21 punti, 11 rimbalzi e 9 assist) . A trascinare Indiana sono Granger (26 punti), Hibbert (21 punti e 12 rimbalzi) ed un ottimo George da 8 punti ma con 16 rimbalzi.
Cleveland interrompe una brutta serie di sconfitte di fila superando i Toronto Raptors di Andrea Bargnani (19 punti ma ottenuti con 22 tiri). Il top scorer dei canadesi è DeRozan con 28 punti. Gli ospiti pur senza Irving trionfano con un Jamison da 25 punti e la sorpresa Hudson che dalla panchina infila 23 punti.
La sfida tra Nets e Wizards va a New Jersey che si impone grazie ai 19 punti e 13 assist di Deron Williams, ai 19 di Wallace, ai 18 di Brooks ed ai 17 di Morrow. Washington ha in Wall il miglior realizzatore con 18 punti mentre Seraphin e Mason ne aggiungono 15 a testa.
Jeff Teague pareggia il suo career high in punti (24) e guida Atlanta alla difficile vittoria sui Pistons. Il playmaker degli Hawks aggiunge anche 11 assist e trova un prezioso alleato in Josh Smith (doppia doppia da 22 punti e 12 rimbalzi). Detroit, molto tenace, si affida a Stuckey ma i suoi 27 punti non bastano per gioire.
Crollo casalingo, dopo 17 vittorie di fila interne, per i Miami Heat che vengono battuti nettamente dai Grizzlies: corposa doppia doppia per Zach Randolph (14 punti e 14 rimbalzi), Gay piazza 17 punti e Conley 15. Per i padroni di casa ci sono invece 21 punti di James, 20 di Wade e 19 di Bosh ma il resto del team gioca al di sotto delle proprie possibilità.
Milwaukee mantiene vivo il sogno playoff battendo i derelitti Bobcats grazie ai 25 punti di Monta Ellis. Mullens si mette ancora in evidenza per Charlotte chiudendo a quota 31 punti e 14 rimbalzi.
Serve un overtime a Portland per avere la meglio dei Mavericks a Dallas: Marion dà il pareggio ai texani per il supplementare dove però a dare la “W” alla franchigia dell’Oregon è Aldridge che brucia cronometro e retìna per il definitivo 99-97. Per lui gara da 25 punti e 12 rimbalzi con Felton che porta alla causa ben 30 punti. Ai Mavs servono a poco i 23 punti e 14 rimbalzi di Nowitzki ed i 18 punti di Terry.
Come già detto in precedenza il KO dei Thunder ad Indianapolis regala il primo posto della Western Conference agli Spurs che battono senza particolari problemi gli Hornets di Marco Belinelli (15 punti in uscita dalla panchina) e di Eric Gordon (31 punti). 6 uomini in doppia cifra per San Antonio con Duncan (19 punti) a guidare la squadra neroargento.
In un vero e proprio spareggio playoff i Nuggets respingono l’assalto dei Phoenix Suns: in attesa del rientro di Danilo Gallinari, Denver sfrutta al meglio le capacità di Afflalo (30 punti) ed Harrington (23) mentre agli ospiti non serve la buona prova del solito Nash con 14 punti ed 11 assist.
Utah ha la meglio sui Warriors grazie ai 28 punti di Devin Harris ed alla doppia doppia di Al Jefferson (30 punti ed 11 rimbalzi). Per Golden State in evidenza Lee (26 punti e 12 rimbalzi) e Thompson (23 punti).
Houston sbanca Los Angeles ed infligge un preoccupante KO ai Lakers in vista dello sprint finale con i cugini dei Clippers per il predominio divisionale. A fare la voce grossa sono Dragic (26 punti ed 11 assist) e Scola (25 punti). I gialloviola rispondono con i 28 punti di Bryant e la doppia doppia di Gasol (14 punti e 10 rimbalzi) ma non sono sufficienti per strappare la vittoria dalle mani dei texani.
Risultati NBA 6 aprile 2012
Indiana Pacers-Oklahoma City Thunder 103-98 Toronto Raptors-Cleveland Cavaliers 80-84 New Jersey Nets-Washington Wizards 110-98 Atlanta Hawks-Detroit Pistons 101-96 Miami Heat-Memphis Grizzlies 82-97 Milwaukee Bucks-Charlotte Bobcats 95-90 Dalllas Mavericks-Portland Trail Blazers 97-99 (overtime) San Antonio Spurs-New Orleans Hornets 128-103 Denver Nuggets-Phoenix Suns 105-99 Utah Jazz-Golden State Warriors 104-98 Los Angeles Lakers-Houston Rockets 107-112
Prova di forza impressionante degli Oklahoma City Thunder che annichiliscono i Chicago Bulls e si candidano prepotentemente per la vittoria finale in campionato, prendendosi di diritto il ruolo di favorita numero 1 nella corsa al titolo. Gara senza storia dominata dai padroni di casa grazie alla doppia doppia di un grande Durant da 26 punti e 10 rimbalzi ed ai 27 punti ed alle giocate di puro atletismo ed energia di Westbrook. In difesa brilla Ibaka con 5 stoppate, un muro quasi invalicabile per i Bulls ai quali non bastano i 19 punti di Lucas ed i 14 di Korver.
Super prestazione anche per i Boston Celtics che travolgono come se niente fosse i Miami Heat. Secondo tempo da manuale per i biancoverdi che sfruttano l’orrenda prova al tiro nella ripresa degli ospiti (26%) e si giovano al meglio della gran serata di Rajon Rondo, alla quinta tripla doppia della stagione con 16 punti, 11 rimbalzi e 14 assist. I chiodi sulla bara degli Heat vengono messi dai 23 punti di Paul Pierce anche lui in ottima forma ma tutto lostarting five di Boston arriva in doppia cifra in punti segnati. Per gli ospiti si segnalano James (23 punti, ma plus/minus di -30 punti quando è stato in campo) ed i 15 di Wade, orrendo Bosh con 4 punti ottenuti tirando 11 volte.
Sorride Andrea Bargnani che con i suoi Toronto Raptors batte i derelitti Washington Wizards. Per il lungo azzurro 18 punti ed 8 rimbalzi mentre Calderon e DeRozan piazzano 15 punti a testa. Agli ospiti non bastano 6 giocatori in doppia cifra tra cui spicca Jordan Crawford, top scorer del suo team con 18 punti.
Brutto scivolone in chiave playoff per Orlando che viene sorpresa dai Denver Nuggets: Lawson ed Afflalo mattatori del match rispettivamente con 25 e 22 punti, dalla panchina Harrington (18 punti) e Miller (15) portano energia e qualità. Magic in flessione, non servono i 27 punti di Nelson, i 20 punti e 9 rimbalzi di Ryan Anderson ed i 18 e 16 rimbalzi di Howard.
Indiana beffa Houston dopo un tempo supplementare: i Pacers rimontano 10 punti di deficit nell’ultimo periodo e cercano di scappare e chiudere la pratica ma Dragic a 10 secondi dal termine con 2 tiri liberi fissa la parità. West sbaglia l’ultimo tiro e si va in overtime dove a sistemare le cose per gli oispiti ci pensa Granger (32 i punti alla fine per il leader gialloblu). Per i Rockets le note positive arrivano proprio da Dragic (22 punti) e Lee (20 punti).
Niente da fare per Marco Belinelli che nonostante i suoi 14 punti cede con gli Hornets sul campo dei Phoenix Suns. Nash smista 14 assist per il team dell’Arizona e Dudley infila 21 punti mentre Frye chiude in doppia doppia con 14 punti ed 11 rimbalzi.
Portland batte Minnesota grazie ai 24 punti di Batum ed ai 26 di Aldridge, per gli ospiti a nulla valgono gli sforzi di Love (26 punti e 9 rimbalzi), di Ridnour e Derrick Williams (21 punti a testa).
Infine i 40 punti di un caldissimo Kobe Bryant trascinano al successo i Lakers nel derby californiano contro i Warriors. Consistente anche la prova di Pau Gasol, da 26 punti ed 11 rimbalzi, e di Ramon Sessions (23 punti e 9 assist). Per gli avversari dei gialloviola ci sono 27 punti di Lee e 18 del rookie Kyle Thompson. Los Angeles dovrà valutare le condizioni di Bynum, il centro esce anzitempo per problemi alla caviglia.
Risultati NBA 1 aprile 2012
Oklahoma City Thunder-Chicago Bulls 92-78 Okl: Westbrook 27, Durant 26, Harden 11 Chi: Lucas 19, Korver 14, Gibson 10
Boston Celtics-Miami Heat 91-72 Bos: Pierce 23, Bass 16, Rondo 16 Mia: James 23, Wade 15, Battier 11
Gli Indiana Pacers proseguono la loro marcia playoff, seppur con qualche alto e basso, ed hanno la meglio sui Washington Wizards. A trascinare la squadra gialloblu è il leader Danny Granger che piazza 25 punti e 7 rimbalzi. Al team della capitale invece non bastano nè la doppia doppia di Nenè (da 16 punti e 13 rimbalzi) nè i 20 punti di Jordan Crawford.
Dallas torna a Miami, parquet dove lo scorso giugno festeggiò il titolo di campione NBA, ma questa volta non ci saranno dolci ricordi per i texani letteralmente dominati dagli Heat desiderosi di riscatto dopo le Finals 2011: dopo un primo quarto giocato discretamente i Maverciks cedono di schianto agli avversari e chiudono il match con un passivo di 21 punti, il migliore per gli ospiti è il solito Dirk Nowitzki che piazza 25 punti. Per i padroni di casa invece ci sono 19 punti e 9 rimbalzi (identico bottino) per Lebron James e Chris Bosh mentre Dwyane Wade porta alla causa 16 punti, così come Haslem in uscita dalla panchina.
Dopo i 22 punti di ieri, nella vittoria di Oakland contro i Warriors, prosegue il grande momento di forma del nostro Marco Belinelli che infila 27 punti (suo nuovo season high) ma la sua ottima prova non basta ai New Orleans Hornets per piazzare la seconda vittoria consecutiva in trasferta, a Portland. La guardia azzurra aggiunge anche 3 assist e 3 rimbalzi e trova un buon contributo dall’ala grande Carl Landry che arriva a quota 24 punti ma le rotazioni troppo corte della squadra (fuori 4 titolari su 5 ed i primi 2 panchinari!) condannano la franchigia della Louisiana che quantomeno dimostra di combattere in ogni partita al contrario di qualche altra squadra che perde intenzionalmente per avere più probabilità di arrivare alla prima scelta assoluta del prossimo Draft. I Blazers trionfano invece grazie a 6 giocatori in doppia cifra tra i quali il migliore è LaMarcus Aldridge con 25 punti, 12 rimbalzi e 5 assist, 18 punti provengono da Matthews e Felton sigla la doppia doppia da 12 punti e 10 assist. A margine della sfida il proprietario dei Blazers Paul Allen ha smentito le voci di cessione della squadra.
Infine nell’ultima gara della notte i Lakers cadono in casa al cospetto degli Oklahoma City Thunder: tanti applausi all’inizio del match per il grande ex Derek Fisher (passato qualche giorno fa ai Rockets che lo hanno tagliato e che ha firmato un contratto con i Thunder) che a Los Angeles ha trascorso 13 delle sue 16 stagioni NBA vincendo 5 titoli. I gialloviola iniziano alla grande ma si squagliano come neve al sole al cospetto del talento degli ospiti che ormai vengono universalmente dichiarati come i probabili vincitori del titolo NBA a giugno. Doppia doppia per l’asso Kevin Durant (21 punti ed 11 rimbalzi), gara pazzesca per Russell Westbrook che sigla 36 punti ed è decisivo nei momenti cruciali. I padroni di casa pagano ancora una volta le ostinazioni di Kobe Bryant che prende tiri in isolamento (un suicidio contro questi Thunder), per lui 23 punti ma con un orrido 7/25 dal campo, ottimo Andrew Bynum con 25 punti, 13 rimbalzi e 4 stoppate ma per dare fastidio ad Oklahoma City onestamente serve molto ma molto di più.
Risultati NBA 29 marzo 2012
Indiana Pacers-Washington Wizards 89-93 Ind: Granger 25, West 14, Hill 14 Was: Crawford 20, Nenè 16, Wall 13
Miami Heat-Dallas Mavericks 106-85 Mia: James 19, Bosh 19, Wade 16, Haslem 16 Dal: Nowitzki 25, Odom 12, Carter 11, Wright 11
8 le partite disputate nella notte NBA: il big match di giornata tra la seconda e la terza della classe va agli Oklahoma City Thunder che battono i Miami Heat, Phoenix sbanca Cleveland, Minnesota approfitta dei tanti infortuni dei Nuggets (compreso quello di Gallinari) e trionfa su Denver. Niente da fare per Washington contro gli esperti Celtics, gli Spurs proseguono nel buon momento di forma e battono i giovani Sixers. Vittoria dei Blazers sui Warriors, i Grizzlies espugnano il parquet dei Lakers mentre per decretare il vincitore tra Atlanta e Utah servono ben 4 overtime (la prima volta che succede dal lontano 1997) con gli Hawks che si impongono sui Jazz.
I Phoenix Suns mantengono vive le speranze playoff battendo i Cavaliers grazie ai 22 punti a testa del duo Gortat-Morris. Per Cleveland solo 16 punti di Irving.
Gara senza storia a Minneapolis dove i Timberwolves sbranano i Nuggets privi di Danilo Gallinari e sempre più in crisi. E’ il solito Kevin Love a dominare la gara con 30 punti e 21 rimbalzi, ben coadiuvato da Ridnour (25 punti). Agli ospiti non bastano i 17 punti del sempre positivo Faried.
Boston si mette in scia ai Sixers in classifica grazie alla vittoria su Washington: 23 punti di Bradley e 21 di Pierce per i Celtics mentre tra i Wizards il top scorer è Crawford con 20 punti.
Maratona ad Atlanta dove gli Hawks battono i Jazz dopo ben 4overtime (era dal 1997 che non si verifica un esito del genere). Utah ha l’opportunità di vincere il match fino al terzo tempo supplementare ma sbaglia sempre il tiro finale per 2 volte con Millsap (in chiusura dei regolamentari e nel terzo overtime) e con Harris (nel primo e nel secondo prolungamento). E così Joe Johnson non perdona trascinando al successo i suoi compagni nel quarto overtime, per lui 37 punti complessivi. Ai Jazz non servono ben 7 giocatori in doppia cifra con Jefferson che infila una doppia doppia da 28 punti e 17 rimbalzi.
Bene anche San Antonio (senza Tim Duncan) che manda KO Philadelphia: a fare la voce grosa è Tony Parker che piazza 21 punti, per i Sixers ci sono 14 punti di Brand.
Il big match di giornata va agli Oklahoma City Thunder che battono i Miami Heat e si candidano prepotentemente per la vittoria finale in campionato. Strepitoso Kevin Durant che sfora una prova quasi da tripla doppia chiudendo la sua partita con 28 punti, 9 rimbalzi ed 8 assist, doppia doppia per Ibaka (19 punti e 10 rimbalzi) e buona gara di Harden (19 punti) con Westbrook che si limita all’essenziale (13 punti). A Miami non basta un ottimo Wade da 22 punti, sottotono James (17 punti).
Guidati dai 24 punti e 7 assist di Felton i Blazers hanno la meglio sui Warriors. Batum ed Aldridge combinano per 35 punti complessivi ed a Giolden State non basta la grande prova di Jenkins da 27 punti, i 16 di Thompson e la doppia doppia di Lee (16 punti ed altrettanti rimbalzi).
Infine i Memphis Grizzlies sbancano il parquet dei Lakers: a condannare i gialloviola sono 7 uomini in doppia cifra per i Grizzlies con Gay top scorer a quota 18 e Randolph autore di una doppia doppia da 10 punti e 12 rimbalzi. Ai padroni di casa non bastano i 30 punti di Bynum mentre Bryant si ferma a quota 18 punti.