Torna il sorriso in casa Inter ed è ben visibile sul viso del suo nuovo tecnico Claudio Ranieri che alla sua prima da nerazzurro vince e riesce a strappare i 3 punti al Bologna. Partita dalle due facce con un’Inter assolutamente diversa rispetto alle ultime uscite, dove nel primo tempo riesce a trovare il gol con un Pazzini ritrovato, poi c’è un’evidente calo di intensità nella ripresa e i nerazzurri consegnano il gioco e anche il pari nelle mani del Bologna. A questo punto servono la grinta e le qualità della giocata Cambiasso-Pazzini, (con l’aggiunta del rigore di Morleo) a riportare sulla retta via la Pazza Inter. Non bastasse ci pensa anche Lucio a chiudere con un bel sigillo la partita, facendo festeggiare il debutto di Ranieri nel migliore dei modi. Novità in formazione per entrambe le squadre, con Ranieri che mischia le carte in tavola e fa giocare Obi al fianco di Zanetti lasciando in panchina Muntari e scegliendo Coutinho come trequartista. Per il Bologna invece le sorprese arrivano dai recuperi lampo di Gillet e Diamanti, che sembravano destinati alla panchina e invece in extremis recuperano e scendono in campo sin dal primo minuto. PRIMO TEMPO – Diverse occasioni per i nerazzurri che sebbene non arrivino ancora a segnare riescono a mostrare una manovra offensiva migliore rispetto a quella evidenziata nelle ultime partite, in particolar modo contro il Novara. La squadra sembra giocare meglio con Pazzini e Forlan che si muovono molto, e un Coutinho che sembra essere più a suo agio in mezzo al campo. Da rivedere ancora qualche movimento in difesa dove il ritorno alla linea difensiva a quattro dopo mesi di allenamenti e partite a tre, crea inevitabilmente qualche problema. Le occasioni migliori arrivano all’inizio della partita prima per l’Inter con Samuel, che da solo davanti a Gillet calcia male e si fa negare l’emozione del gol dall’estremo difensore, poi, arriva la risposta del Bologna con Di Vaio lanciato in area contro Julio Cesar che cerca l’angolo alto sul secondo palo e non lo trova sparando alto. Forlan si presenta al pubblico di Bologna con un bellissimo tiro da fuori area al 13’ che si stampa sul palo esterno facendo tirare un sospiro di sollievo a Gillet. Ma come detto in precedenza è davvero un’altra Inter e sembra essere il preludio al gol, che arriva al minuto 39 quando la curva interista impazzisce e inizia a cantare il primo coro stagionale per Pazzini nel momento in cui il loro idolo mette la palla in rete: azione bellissima con scambi stretti tra Forlan, Cambiasso e l’ultimo tocco per il Pazzo che calcia da fuori area e piega le mani a Gillet infilando il pallone nell’angolo basso. La prima frazione di gioco si chiude con i nerazzurri in vantaggio. SECONDO TEMPO – E’ un’Inter trasformata e si vede nei primi minuti della ripresa con la bellissima percussione di Coutinho fermata solo da Antonsson, e poi dalla sfortuna di Cambiasso che sulla ribattuta calcia alto per sorprendere Gillet e vede il pallone impattare sulla traversa. La partita diventa davvero divertente con molte accelerazioni da entrambe le parti, e molta intensità di gioco dove nessun giocatore cerca di risparmiarsi. Passano i minuti e il Bologna inizia a prendere fiducia e a mettere in difficoltà i nerazzurri, con la squadra di Ranieri che si difende con ordine e cerca le ripartenze in velocità. Il cambio Jonathan per Coutinho serve a coprire la fascia dove Morleo crea moltissimi problemi a Nagatomo, ma ovviamente toglie peso alla manovra offensiva, lasciando Pazzini e Forlan un po’ troppo isolati davanti. Arriva la doccia fredda per i nerazzurri con Samuel che tira giù Portanova in area a regala gli undici metri a Diamanti che al 20’ trasforma il calcio di rigore e riporta i suoi sul pari. La partita cambia con un’azione quando Morleo al 35’ stende in area Milito, si guadagna gli spogliatoi con anticipo e regala allo stesso argentino la possibilità di calciare il penalty. Milito freddissimo non sbaglia e riporta l’Inter sul 2-1. Continua la festa nerazzurra nel finale con Lucio che servito da Muntari su calcio di punizione colpisce di testa e batte Agliardi portando i suoi sul punteggio di 3-1. Game over con l’Inter che torna a vincere dopo un lungo digiuno. GLI HIGHLIGHTS
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Juve solo pari, ma sempre in vetta
Alla terza partita arriva la prima frenata della Juventus, in uno stadio che ormai sembra essere un girone dantesco ogni qualvolta che i bianconeri giocano in casa, gli uomini di Conte, incappano in un pareggio contro il Bologna, ma grazie agli altri risultati riescono a mantenere la vetta. La partita comincia con toni molto sommessi, i padroni di casa sembrano non riuscire a sfondare la difesa della squadra rossoblu, ben ordinata in campo e che blocca Pirlo, piazzandogli un uomo fisso alle spalle e asfissiando gli avanti bianconeri con una marcatura a uomo. Il risultato può dunque sbloccarsi solo grazie ad un’invenzione e chi meglio del duo formato dal regista ex Milan e da Mirko Vucinic può riuscire nell’impresa. Ecco che al 29° la Juventus passa, punizione procurata dal montenegrino sulla trequarti avversaria, il regista bianconero si posiziona in battuta e furbescamente lancia subito l’attaccante ex Roma in area, da lì uno come lui non può sbagliare, diagonale ad incrociare sul secondo palo e Gillet è battuto, 1-0 e lo stadio esplode. Sembra adesso tutto facile per la Vecchia Signora e ne è prova anche il fatto che pochi minuti dopo il gol, Krasic con una cavalcata delle sue arriva al limite dell’area e appoggia al capitano, Alex prende la mira e prova un tiro dei suoi a giro sul secondo palo, la palla esce di un nulla. Al 36° è ancora l’esterno serbo a rendersi pericoloso, cross in mezzo di Pepe, svarione della difesa felsinea e palla che arriva sui piedi del biondo esterno, botta di sinistro di prima intenzione ma Gillet risponde presente. Nel calcio si sa niente è scontato ed al 46° che succede l’imponderabile, Vucinic rincorre un avversario e in scivolata tenta di fermarne l’azione, il fallo sarebbe da ammonizione, ma Gava ricorda che il montenegrino è stato già ammonito e lo grazia, in un primo momento, salvo poi essere circondato dai giocatori del Bologna e ritornare sulla propria decisione, secondo giallo e conseguente espulsione, Juve in 10. Ingenuo l’attaccante, troppo condizionabile il direttore di gara. Inizia il secondo tempo e ci si aspetta la reazione del Bologna, forte anche della superiorità numerica e invece è ancora la Juventus a sfiorare il doppio vantaggio, Pirlo, ancora lui, illumina con un lancio millimetrico e pesca Krasic in area, il serbo stoppa bene e tira sul palo lungo da posizione defilata, la palla sfiora il legno alla destra di Gillet e finisce fuori. Nel calcio una legge non scritta vuole che ad un gol sbagliato ne segua uno subìto, ed, infatti così è. I rossoblu passano, al 51° errore madornale di De Ceglie in area che regala a Casarin un tiro a botta sicura a pochi passi da Buffon, ma SuperGigi compie il miracolo e devia in angolo, sul successivo corner, Portanova sovrasta Chiellini e batte l’estremo difensore bianconero siglando il punto del pareggio. Adesso tutto è ristabilito e pensi che la vecchia Juve si rintani in difesa per cercare di proteggere almeno un punto. Sbagliato. Gli uomini di Conte hanno fame di vittoria e sospinti da un pubblico mai domo nell’incitare, collezionano tra il 61° e il 70° minuto diverse azioni pericolose che solo i riflessi di Gillet e la prontezza di Mudingayi vanificano. La squadra però continua a spingere e anche se non si rende più pericolosa, nonostante l’uomo in meno costringe i rossoblu emiliani a proteggere il bottino con 10 uomini dietro la linea della palla, è la Juve che non ti aspetti è la Juve di Conte, una squadra che come detto ha fame di vittorie e che vuol tornare sulla cresta dell’onda. Due punti persi, come dice il tecnico bianconero, ma il carattere c’è e il lavoro, si sa, alla lunga paga.
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Juventus-Bologna ultime e probabili formazioni. Tocca a Krasic
Terza di campionato e altra gara complicata per la Juventus di certo i valori in campo sono nettamente a favore della compagine bianconera, ma nel calcio, si sa, niente è scontato e spesso il tasso tecnico di una squadra conta molto poco, vedi Novara-Inter. Come ricordato anche da Conte il Bologna ha fame di punti e la gara contro la sua Juve potrebbe rappresentare un punto di svolta per i rossoblu emiliani. Il tecnico salentino dovrebbe ricorrere ad un turn-over ma non in maniera esagerata, sicuro il rientro di De Ceglie che dopo aver scontato il turno di squalifica ripiglierà la sua posizione sulla propria fascia di competenza. Quindi solita difesa a quattro con Lichtsteiner e appunto De Ceglie sugli esterni e la coppia Chiellini-Barzagli al centro a completare il reparto, ancora panchina per Bonucci. Nella linea mediana del campo uno tra Pirlo e Marchisio dovrebbe osservare un turno di riposo, e al loro posto ci sarà l’attivissimo Vidal visto in queste prime uscite con la maglia bianconera. Prima da titolare anche per Krasic che si riprende la sua fascia di competenza e proverà a sfruttare l’occasione concessagli dal suo mister, l’innesto del serbo coinciderà con l’esclusione di Giaccherini e lo spostamento di Pepe sulla sinistra, panchina per Elia ed Estigarribia. In attacco turno di riposo per Matri, rientrerà il capitano Del Piero a far coppia con Vucinic, pronto ad entrare in campo anche Quagliarella. Juventus (4-2-4): Buffon; Lichtsteiner, Barzagli, Chiellini, De Ceglie; Krasic, Vidal, Pirlo, Pepe; Vucinic, Del Piero. A disposizione: Storari, Bonucci, Marchisio, Elia, Giaccherini, Quagliarella, Matri. In casa Bologna il tecnico Bisoli dovrà fare a meno di numerosi titolari tra cui Cherubin, Cruz, Gimenez, Loria, Raggi e Taider. Per la trasferta a Torino opterà verosimilmente per un modulo ad “albero di Natale”. Un 4-3-2-1 con davanti a Gillet una difesa rivoluzionata, sulla fascia destra ballottaggio tra Casarini e Pulzetti, con il primo favorito sul secondo, i due centrali saranno Antonsson e Portanova, mentre a sinistra giocherà Morleo. A centrocampo si rivede dal primo minuto Koné, in campo a fianco di Perez e Mudingay. Sulla trequarti Diamanti e Ramirez, molto temuti da Conte, agiranno a sostegno dell’unica punta Di Vaio, soltanto panchina per Acquafresca. Bologna (4-3-2-1): Gillet; Casarini, Portanova, Antonsson, Morleo; Perez, Mudingayi, Koné; Diamanti, Ramirez; Di Vaio. A disposizione: Agliardi, Garics, Vitale, Khrin, Pulzetti, Paponi, Acquafresca.
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Bisoli neo allenatore del Bologna, Ramirez può partire
Da ieri è ufficiale: il nuovo allenatore del Bologna, dopo l’addio di Alberto Malesani, è Pierpaolo Bisoli. Il tecnico, che aveva già trovato l’accordo con la dirigenza bolognese ma che doveva attender la rescissione con il Cagliari, ha firmato un contratto biennale fino al 2013 da 450 mila euro a stagione, più eventuali premi legati ai risultati della squadra.
Bisoli, dopo la firma, si è messo subito a disposizione dei vertici della società rossoblu, che in una riunione con il neo allenatore hanno voluto discutere le questioni legate alla costruzione della nuova squadra, anche in prospettiva calciomercato.
In tal senso, Bisoli al termine del vertice ha rilasciato una dichiarazione eloquente circa il futuro di uno dei pezzi pregiati del Bologna, Gaston Ramirez: “Gaston punto fermo? Nel calcio non c’è niente di irrinunciabile, per me è un punto fermo ma se dovesse arrivare un’offerta importante a cui non poter dire di no è giusto che il giocatore sia ceduto, i calciatori devono credere nel progetto, altrimenti è giusto che vada via”. Ramirez, dunque, pare sul piede di partenza, ed in tal caso l‘Inter e l’Udinese sarebbero interessate.A parte le questioni di mercato, poi, Bisoli ha voluto presentarsi alla piazza rossoblu, tormentata in questa stagione da continue problematiche societarie ed economiche, con un approccio ottimista, a patto che il suo Bologna voglia seguirlo, dando l’anima in campo, che abbia orgoglio e che riesca a divertire i tifosi.
Inoltre, Bisoli dichiara la sua volontà di gettare le basi per costruire un progetto a lungo termine, che gli consenta di restare per 5-6 anni, ben oltre i due anni iniziali di contratto, anche se – parole del tecnico – “dovesse esserci una grande squadra a cercarmi”. -
Il Bologna riparte da Bisoli, Genoa a Malesani
Dopo la risoluzione del contratto con il Cagliari, il Bologna può annunciare Pierpaolo Bisoli come nuovo allenatore. L’ex giocatore ha firmato un biennale con una clausola di rescissione in caso di retrocessione e sarà presnetato alla stampa questa mattina alle ore 11. Il suo vice sarà l’ex portiere di Perugia e Cesena Michele Tardioli, il preparatore atletico Riccardo Ragnacci, già con lui a Cagliari e a Cesena.
I felsinei con Bisoli si aspettano una graduale crescita e stabilità frutto anche di una migliore situazione societaria rispetto alla passata stagione. La squadra non dovrebbe aver grossi stravolgimenti rispetto alla passata stagione anche se come annuncia l’ingegner Consorte un sacrificio dovrà esser fatto per appianare i bilanci.
Dopo un lungo tira e molla il presidente Preziosi oggi ufficializzerà l’arrivo al Genoa di Alberto Malesani, l’ormai ex tecnico del Bologna firmerà un biennale e sarà chiamato a migliorare il decimo posto della prossima stagione. Pare ci sia lo zampino di Malesani nell’acquisto di Giacomo Beretta nel maxi scambio con il Milan per Boateng preferito a Paloschi cosi come le conferme di Floro Flores e Destro. Per quanto riguarda il calciomercato dovrebbe tornare in Germania Rafinha mentre per il centrocampo interessa Parolo.
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Mourinho vince la Panchina d’Oro 2009-2010
A Coverciano è stato assegnato il premio per il miglior allenatore nella stagione 2009/2010. Il tecnico portoghese Josè Mourinho si è aggiudicato a sorpresa la Panchina d’Oro, battendo il tecnico juventino Del Neri autore nella scorsa stagione di un’annata splendida con la Samp con la conquista del 4° posto, e Claudio Ranieri tecnico della Roma, arrivato terzo con lo scudetto perso all’ultima giornata di campionato dello scorso torneo.
Questa vittoria serve anche a cancellare le polemiche dello scorso anno, quando il portoghese fu battuto da Massimiliano Allegri tecnico del Cagliari, nonostante il portoghese avesse vinto Campionato e Coppa Italia.
Per l’occasione sono stati premiati anche altri allenatori. Pierpaolo Bisoli (per la promozione con il Cesena) viene votato come miglior tecnico della serie B vincendo la “Panchina d’Argento”.
La Panchina d’Oro per la Prima Divisione è andata a Giuseppe Sannino (Varese), e la Panchina d’Argento per la Seconda Divisione a Giancarlo Favarin (Lucchese). La Figc ha inoltre consegnato un premio speciale ad Alberto Zaccheroni per i suoi successi nella coppa d’Asia alla guida del Giappone.
Josè non era presente alla premiazione ma comunque l’Inter lo ringrazia attraverso il suo sito ufficiale:
“È motivo di grande orgoglio e di felicità l’assegnazione della Panchina d’Oro 2009-2010 a José Mourinho. Il premio, istituito al termine della stagione 1990-1991, è stato assegnato stamane al tecnico portoghese che, in due stagioni alla guida dell’Inter, ha vinto 5 titoli: 2 scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Supercoppa italiana, 1 Uefa Champions League.”
Per la storia della Panchina d’Oro, Mourinho è il secondo tecnico straniero a vincere il principale riconoscimento del Settore Tecnico dopo Raymond Goethals, tecnico dell’Olympique Marsiglia, premiato proprio in occasione della prima edizione (allora la Panchina d’Oro era a livello internazionale; quella d’Argento per l’Italia e venne assegnata a Vujadin Boskov).
Volendo stilare una classifica dei club invece, l’Inter sale al secondo posto, con 3 allenatori premiati: il portoghese, come Roberto Mancini (’07-’08), riceve il premio dopo aver concluso la sua esperienza sulla panchina nerazzurra.
Conclusione del sito nerazzurro: “A Josè Mourinho i complimenti di tutta l’Inter e di tutti gli interisti”.
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Cellino silura Bisoli, Donadoni nuovo tecnico del Cagliari
Il gol di Rabocchia nel finale di Cagliari Genoa è costata caro al giovane allenatore sardo, Pierpaolo Bisoli, silurato dal patron Cellino per dare una scossa alla squadra dopo l’inaspettato inizio di stagione. Al suo posto, anche se ancora manca l’ufficialità, arriverà Roberto Donadoni pronto al riscatto dopo la delusione patita sulla panchina del Napoli nella scorsa stagione.
Bisoli è il terzo tecnico esonerato della stagione, il secondo dell’ultima settimana che palesa la voglia di dar una scossa da parte dei presidenti dopo un avvio di campionato stranamente soft per le panchine italiane. Scricchiola anche quella di Gianpiero Ventura a Bari mentre tra le nobili la più calda è quella di Benitez all’Inter e Rossi al Palermo.
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Cagliari – Napoli: probabili formazioni. Tornano Maggio e Yebda
Non vuole sentire parlare di turnover, Bisoli: spazio dunque ai giocatori che hanno affrontato ottimamente l’Udinese. In avanti, Cossu agirà dietro Matri e Nenè. In difesa confermato Perico.
Mazzarri invece rivoluziona la squadra che ha affrontato il Parma: Maggio e Vitale comporranno le fasce di centrocampo, out Pazienza per un leggero affaticamento muscolare, dentro Yebda a sostituirlo. Hamsik e Lavezzi dietro all’unica punta Cavani.
PROBABILI FORMAZIONI
Cagliari (4-3-1-2): Agazzi; Perico, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti, Nainggolan; Cossu; Matri, Nené. A disposizione: Pelizzoli, Biasi, Ariaudo, Pinardi, Laner, Magliocchetti, Acquafresca. All.: BisolI
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Ragatzu, Pisano, Lazzari, SivakovNapoli (3-4-2-1): De Sanctis; Grava, Cannavaro, Aronica; Maggio, Gargano, Yebda, Vitale; Hamsik, Sosa; Lavezzi. A disposizione: Iezzo, Cribari, Campagnaro, Zuniga, Blasi, Cavani, Dumitru. All.: Mazzarri
Squalificati: nessuno
Indisponibili: C. Lucarelli, Dossena, Pazienza -
Il Cagliari da 5 sberle alla Roma. Doppietta di Matri
Un risultato inaspettato per come è avvenuto: la Roma affonda sotto i colpi di un Cagliari spettacolare e condotto magistralmente da Bisoli all’esordio al Sant’Elia sulla panchina sarda e reduce dall’ottimo pari di Palermo nella prima giornata.
Pesante il finale: 5-1 per i padroni di casa in cui vanno a segno Matri con una doppietta, Acquafresca, tornato al gol dopo l’ultima stagione in ombra, Conti e Lazzari. Se proprio vogliamo trovare un alibi alla squadra di Ranieri va ricercato nelle tante assenze con Vucinic, Mexes, Riise, Adriano e Taddei fuori causa per problemi vari.La gara si mette subito bene per i rossoblu: dopo un bel fraseggio tra Totti e Menez con quest’ultimo che impegna Agazzi, è Conti a portare in vantaggio gli isolani all’8′ con un bolide imparabile per Julio Sergio; per il centrocampista, figlio di Bruno attuale responsabile dell’area tecnica della Roma, questo è il quarto gol in carriera segnato ai giallorossi.
Totti e compagni non si perdono d’animo e sugli sviluppi di un calcio d’angolo battuto proprio dal capitano De Rossi stacca al momento giusto pareggiando i conti
dopo 10 minuti.
Ma la Roma perde la bussola pochi giri di lancette più tardi: Burdisso, con un’entrata assassina su Conti (30 punti di sutura sul ginocchio per il capitano rossoblu), si fa espellere causando il calcio di rigore che Matri non sbaglia. Ranieri va in confusione totale e decide di togliere dal campo Totti rinforzando la difesa con l’inserimento del fratello di Burdisso, Guillermo. Ma poco prima della chiusura del primo tempo Acquafresca trova l’incornata giusta per battere Julio Sergio siglando il 3-1.Nella ripresa il Cagliari dilaga: i giallorossi escono completamente di scena e Matri e Lazzari ne approfittano per arrotondare il punteggio fissandolo sul 5-1 finale.
La Roma dovrà riprendersi immediatamente dallo shock subìto perchè mercoledì si vola a Monaco di Baviera per giocare contro il Bayern per la prima giornata di Champions League; e servirà un risultato positivo per ridare morale alla truppa di Ranieri che quest’anno è ancora all’asciutto di vittorie.Il tabellino
CAGLIARI – ROMA 5-1
7′ Conti (C), 17′ De Rossi (R), 23′ rig Matri (C), 37′ Acquafresca (C), 46′ Matri (C), 88′ Lazzari (C)
CAGLIARI (4-3-1-2): Agazzi; Pisano, Canini, Astori, Agostini; Biondini, Conti (24′ Lazzari), Nainggolan; Cossu; Matri (73′ Nenè), Acquafresca (66′ Pinardi).
Allenatore: Bisoli
ROMA (4-3-2-1): Julio Sergio; Cassetti, N. Burdisso, Juan, Castellini (13′ Rosi); Perrotta, Pizarro, De Rossi; Totti (25′ G. Burdisso), Menez (63′ Baptista); Borriello. Allenatore: Ranieri
Arbitro: Celi
Ammoniti: Lazzari (C), Cossu (C), Perrotta (R), Rosi (R)
Espulsi: Burdisso (R)