Tag: Piero Chiambretti

  • Chiambrettopoli, pronostico Mancini “Italia Portogallo in finale”

    Chiambrettopoli, pronostico Mancini “Italia Portogallo in finale”

    Oggi è il giorno di Spagna-Portogallo, la prima delle due semifinali Europee che decreterà il nome di chi, il 1 Luglio, scenderà in campo a Kiev per provare a conquistare la competizione continentale: il derby iberico mostra il suo fascino indiscutibile, quasi come l’altro match che coinvolgerà gli Azzurri contro la rivale Germania, ma c’è chi già si sbilancia con un pronostico secco, scegliendo come finaliste proprio le due “non favorite” della vigilia, ossia Italia e Portogallo.

    Roberto Mancini, tecnico campione d’Inghilterra con il Manchester City, parla a “Chiambrettopoli”, la trasmissione dedicata agli Europei di Polonia ed Ucraina, condotta da Piero Chiambretti su Radio 2, e si lancia in un pronostico a proposito della finale di domenica prossima, analizzando l’importanza del fattore sorpresa, ma – prima – commenta il quarto di finale di domenica scorsa, che ha visto gli Azzurri vittoriosi contro l’Inghilterra di Roy Hodgson ai calci di rigore, dopo una partita tesa e tirata durata più di 120 minuti. Secondo Mancio, la presenza di Capello in panchina al posto di Hodgson avrebbe comportato una “maggiore fatica” per gli Azzurri, anche se gli inglesi, comunque, pagano il fatto di giocare ininterrottamente in stagione, “che li fa arrivare cotti a queste competizioni”.

    In particolare, poi, in questo Europeo, la Nazionale Britannica ha mutato le sue caratteristiche, la sua tradizionale essenza offensiva, votandosi ad un catenaccio integralista, in stile Italia vecchia maniera: per Mancini questo aspetto, probabilmente, ha inciso sul risultato finale, assolutamente “deludente”.

    Dopo l’analisi su ciò che è stato, ecco, appunto, il pronostico-auspicio su ciò che potrà essere: “Italia e Portogallo si giocheranno la finale“. Previsione poco scontata, dunque, che il tecnico jesino motiva facendo leva sulla scorsa edizione della Champions League, in cui tutti erano convinti che la finale sarebbe stata Real Madrid-Barcellona, mentre, poi, la finalissima di Monaco di Baviera vide di fronte il Chelsea e il Bayern Monaco.

    Roberto Mancini | © Alex Livesey/Getty Images

    Inevitabile, poi, una domanda da parte del conduttore Piero Chiambretti, da sempre amante del “pepe” e delle punzecchiature, su Mario Balotelli, che Mancio conosce alla perfezione, allenandolo quotidianamente al City.

    Mancini, però, lo difende e parla di lui con affetto, anche alla luce del rapporto di lungo corso che lega i due, considerando che lo stesso tecnico lo ha lanciato, ai tempi dell’Inter, nel calcio dei grandi credendo fortemente nel suo valore e nelle sue potenzialità: “Ce ne sono tanti peggiori di Mario, ma lui ce la mette proprio tutta per farsi “beccare”. Nonostante quel che si dica, è un bravo ragazzo e mi auguro che non disperda il suo talento. Tutti noi abbiamo fatto errori a quell’ età”.

    I suoi errori, dunque, sono riferiti agli atteggiamenti eccessivi fuori dal campo, che gli hanno costruito intorno l’immagine di Badboy, che difficilmente riuscirà a scrollarsi, anche se – secondo Mancini – rispetto al calciatore che proveniva dalla Primavera nerazzurra “Mario negli ultimi anni è cambiato e maturato, anche se deve ancora migliorare sotto tanti aspetti”.  Piero Chiambretti, poi, riferendosi alle scorribande notturne di Balotelli, chiede a Roberto Mancini se abbia mai deciso di farlo seguire, al fine di “sorvegliarlo”; la risposta del coach, in tal caso, è decisamente nel segno dell’ironia: “Impossibile, va troppo forte!”.

  • Capello a Chiambrettopoli, soddisfazione Inghilterra ma Italia è più forte

    Capello a Chiambrettopoli, soddisfazione Inghilterra ma Italia è più forte

    Ebbene, il “nostro” quarto di finale Europeo sarà contro l’Inghilterra, contro la Nazionale di sua Maestà Elisabetta II, contro le insidie di Rooney, contro il gruppo plasmato da Fabio Capello e lasciato in eredità, proprio sul più bello, a Roy Hodgson, un tecnico che – nel nostro calcio, ai tempi dell’Inter – ha avuto ben poca fortuna ed al quale in Patria hanno dedicato una statua. Fabio Capello, a Chiambrettopoli, lo spazio radiofonico di Piero Chiambretti in onda su Radio 2 risponde ironico sulla questione: “Fossi in lui mi toccherei da qualche parte”. Naturale, dunque, che per il mister friulano assistere a questo Europeo di Polonia ed Ucraina dalla tv sia un po’ motivo di sofferenza anche se, comunque, don Fabio riesce a prendersi le sue personali soddisfazioni considerando che la squadra Inglese di Hodgson è composta da calciatori “che avevo scelto io”.

    D’altronde, la sua gestione è stata una fase importante della Nazionale inglese, considerando che Capello detiene il record della più alta percentuale di vittorie rispetto alle gare disputate, riuscendo a costruire un gruppo solido e, al contrario di quanto accadeva tradizionalmente, ben disciplinato: i residui positivi del suo lavoro sono ancora presenti e, probabilmente, per Fabio Capello sarà stato motivo d’orgoglio vedere i suoi “players” conquistare il primo posto nel girone D, davanti agli storici rivali francesi.

    Ragioni del cuore a parte, Fabio Capello è sempre uno dei tecnici più importanti del panorama internazionale e, dunque, è naturale chiedergli un’analisi tecnica delle qualificate ai quarti: “Le nazionali non possono esprimere il gioco migliore del paese, l’unica è la Spagna, perche lì giocano tutti a questa maniera e soprattutto perché la percentuale di giocatori fra Real Madrid e Barcellona completa la Nazionale, per cui si conoscono e giocano in un certo stile”. I moduli ed i numeri secondo Capello lasciano il tempo che trovano, anche perchè – nel calcio attuale – si gioca “il 9-1, perchè ci si difende il 9 più il portiere e si attacca in molti, 4 o 5″.

    Fabio Capello | © Alex Grimm/Getty Images

    Emerge, così, il discorso relativo alla Nazionale Azzurra che, tra qualche difficoltà e qualche sprazzo di luce, dovrà affrontare un impegno sicuramente ostico nei quarti di finale; per Capello, però, il primo traguardo raggiunto dagli Azzurri non è stato casuale ed, anzi, dopo aver assistito dallo stadio alla partita degli uomini di Prandelli contro la Spagna, nella prima gara del loro girone, l’impressione è stata assolutamente positiva: “Ho sempre pensato che l’Italia fosse più forte delle altre squadre. Questa è una buona Nazionale, può fare la sua parte. Mi dispiace solo per Chiellini, un giocatore che da qualcosa in più a questa squadra”.

    In tema di giocatori “chiave” inevitabile una battuta su Cassano-Balotelli, la coppia “accantonata” da Marcello Lippi e riscoperta da Prandelli che, nel bene e nel male, hanno lasciato la loro firma nella partita contro l’Irlanda. Secondo Capello, i due sono cresciuti rispetto al passato: Cassano dopo “il colpetto” che ha ricevuto, mentre con Super Mario bisogna “esser diretti”, cercando di aiutarlo a superare le polemiche, così come ha fatto sul campo Leonardo Bonucci, chiudendogli la bocca con una mossa intelligente.

    Dopo tante riflessioni sulla Nazionale Azzurra, sorge spontanea la domanda di Chiambretti a proposito di un suo possibile futuro da cittì dell’Italia, anche alla luce delle affermazioni di Mario Sconcerti, uno dei più autorevoli giornalisti sportivi. La risposta di Don Fabio, però, è categorica: “Ho detto più volte che non mi interessa la nazionale italiana, lo riconfermo da te che sei un amico. E poi, ho già una certa età”. Dati i precedenti (vedi dichiarazione “mai alla Juventus”, ndr) nulla è escluso, anche se, per ora, Capello preferisce il ruolo di attento osservatore, anche del campionato italiano, commentando così il ritorno in serie A di Zeman: “E’ un allenatore di valore, e la Juve, probabilmente, viste le continue battute, avrà un nemico in più, non solo sul campo”.

  • Moggi a Chiambrettopoli difende Buffon e attacca Moratti

    Moggi a Chiambrettopoli difende Buffon e attacca Moratti

    Di tanto in tanto lo spettro di Luciano Moggi si riaffaccia sull’attualità calcistica, intervenendo con le sue osservazioni in merito alle vicende che riguardano il mondo del pallone di cui, fino a sei anni fa, era uno degli uomini più potenti e influenti: le circostanze, dopo il ciclone Calciopoli, sono cambiate, ma Moggi continua a esprimere il suo punto di vista (da molti considerato ancora autorevole). Ultima in ordine cronologico, l’intervento rilasciato al programma radiofonico di Piero Chiambretti, “Chiambrettopoli”, in onda su Radiodue fino al termine degli Europei di Polonia ed Ucraina.

    L’argomento principe di cui parla l’ex dg della Juventus è lo scandalo scommessopoli, difendendo in tal senso Gigi Buffon, capitano della Nazionale messo sotto la lente d’ingrandimento a causa di una sua amicizia con il proprietario di una tabaccheria-ricevitoria di Parma, cui avrebbe affidato delle somme importanti: le indagini ed i rilievi effettuati non hanno rinvenuto, però, anomalie nei flussi di gioco e, dunque, il potenziale scandalo del pre-Europei si è sgonfiato rapidamente. Ecco, quindi, che non è difficile per Moggi esprimere il suo punto di vista sulla vicenda: “Io vorrei escludere una cosa del genere, hanno tirato in ballo Gigi Buffon, un giocatore che tutto può fare tranne che scommettere e lo dimostra in partita”.

    Oltre a Buffon, poi, Luciano Moggi “si schiera” anche al fianco di Antonio Conte, a proposito delle combine legate al periodo in cui sedeva sulla panchina del Siena, motivando la sua posizione in riferimento all’indole-guerriera del mister bianconero, sempre proiettato verso la volontà di vincere. La domanda di Chiambretti, in tal senso, è ben precisa: “Conte sapeva di Bari, Atalanta, Siena?” cui Moggi risponde: “Non so rispondere, ma posso dire quel che penso conoscendolo. Conte tira sempre a vincere e non guarda mai in faccia a nessuno, neanche agli zingari”.

    Luciano Moggi | ©GIULIO PISCITELLI/AFP/Getty Images

    Piero Chiambretti continua, poi, a stuzzicare Moggi, definendolo “ex burattinaio del calcio italiano”, a voler sottolineare ironicamente il suo potere di comando esercitato per lunghi anni, e chiedendo un confronto fra la vicenda attuale dello scandalo scommesse e la vicenda calciopoli, che – secondo Moggi – è stato un “omicidio senza morto”. Un modo colorito per sottolineare la sostanziale differenza fra la vicenda passata e quella attuale: “le motivazioni dei due processi, quello sportivo e penale, hanno detto che nel campionato del 2004, era tutto regolare, nessuna partita alterata, invece è stato dato l’ergastolo a delle persone per non aver commesso il fatto, praticamente un omicidio senza il morto

    Chiambretti riporta, poi, la discussione su un tema “caldo” della polemica, riportando il punto di vista di Massimo Moratti, presidente interista, il quale ha sempre affermato che lo scandalo calciopoli è stato ben più grave perchè coinvolgeva i dirigenti. In tal senso, Moggi ribatte riferendosi anche al nome dello scomparso Giacinto Facchetti, ex dirigente merazzurro, e attaccando duramente il presidente Moratti: “la differenza è che siccome Moratti usufruì di questo frangente per vincere i campionati, per indebolire gli avversari e distruggere la Juve, certamente per lui è  di gran lunga  peggiore questo, ma quando parla di alti dirigenti, deve rendersi conto che il procuratore federale ha scritto che l’Inter era passibile di illecito sportivo, prescritto, guarda caso…”

  • Criscito a Chiambrettopoli: “Bonucci all’Europeo, io a casa”

    Criscito a Chiambrettopoli: “Bonucci all’Europeo, io a casa”

    Piero Chiambretti ama i programmi non convenzionali, fuori dal coro, poco inclini al perbenismo: ecco perchè la prima puntata del suo programma radiofonico su Radio 2 dedicato agli Europei di Polonia ed Ucraina, dal titolo emblematico “Chiambrettopoli” (in onda fino al 2 Luglio), ha avuto come ospite “il grande escluso” dalla competizione calcistica continentale, ossia Domenico Criscito.

    Il suo nome in questi giorni è stato uno dei più pronunciati, in bilico fra la cronaca sportiva e la cronaca giudiziaria, a partire dall’ormai tristemente celebre blitz della Polizia nel ritiro della Nazionale a Coverciano, con annesso avviso di garanzia e perquisizione della sua camera alle 5 del mattino. Un risveglio brusco e traumatico per il difensore campano che, da allora, ha vissuto giorni realmente difficili: i sospetti su di lui, sul suo coinvolgimento nelle combine, sulla sua partecipazione ad una riunione in un ristorante di Genova insieme agli ultras rossoblu, e poi l’esclusione dai ventitrè convocati di Cesare Prandelli, dopo un breve colloquio con il cittì ed il vicepresidente federale Demetrio Albertini. L’intervista radiofonica di Criscito si apre, così, sulle note di “la Lontananza”, a voler sottolineare proprio la distanza fra il difensore dello Zenith San Pietroburgo ed il ritiro di Cracovia, dove si trovano attualmente gli Azzurri: Mimmo Criscito conferma di avvertire proprio tale “distanza”, oltre che “La nostalgia da questa competizione a cui tenevo moltissimo”.

    Piero Chiambretti

    La nostalgia però non è l’unico sentimento che pervade l’animo di Criscito in questi giorni delicati: c’è posto anche per una punta di risentimento nei confronti dei vertici della Federcalcio, Albertini e Abete, che non hanno fatto scudo per proteggerlo dalla vicenda che lo stava coinvolgendo, al contrario di quanto hanno fatto per Leonardo Bonucci, difensore della Juventus, regolarmente convocato dal cittì nonostante gli siano stati ascritti gli stessi reati di Criscito, anche se nel suo caso non gli è stato consegnato l’avviso di garanzia. Piero Chiambretti provoca Criscito chiedendogli (con un gioco di parole rispetto al cognome del presidente Figc, ndr) “se a Natale farà l’Abete”, sottolineando, poi, senza peli sulla lingua la netta differenza di trattamento tra lui e Bonucci: “tu sei a Forte dei Marmi in vacanza mentre lui è all’Europeo”. Dopo la “provocazione” la risposta di Criscito non tarda ad arrivare, anche se con toni sempre moderati, all’insegna della diplomazia: “Avviso di garanzia non vuol dire essere colpevoli, sia io che Bonucci meritavamo la nazionale”. 

    Sulla questione-Nazionale, poi, è d’obbligo affrontare l’argomento-Prandelli, per approfondire quale sia stato il reale comportamento del cittì nei confronti di Criscito e, soprattutto, per comprendere meglio cosa si siano detti nel colloquio che ha poi preceduto la sua esclusione dai convocati per Euro 2012. In tal senso, Criscito adopera parole di gratitudine nei confronti del mister: “mi aveva promesso che se la mia situazione fosse migliorata, mi avrebbe portato all’Europeo, ma in 8 giorni la situazione non poteva cambiare, sono stato condannato per una foto, ma io ero lì per spiegare una partita giocata male”.

    Una promessa che era stata “resa nota” in occasione dell’infortunio di Barzagli che aveva imposto la necessità di individuare un sostituto (anche se in queste ore si è deciso di non sostituirlo, ndr): il nome di Criscito, però, non venne preso in considerazione, preferendo l’opzione Astori, probabilmente a causa della contrarietà dello stesso Albertini. La risposta di Mimmo Criscito, in tal caso, appare molto più decisa:  “sono felice che il mister creda in me, nella persona che sono. Per il resto, se è vero, mi dispiace”. 

  • Colombo lancia il sasso: “Ci sono molti gay nel mondo del calcio”

    Colombo lancia il sasso: “Ci sono molti gay nel mondo del calcio”

    Paolo Colombo giornalista sportivo di La 7 qualche tempo fa fece coming out dichiarando pubblicamente la propria omosessualità squarciando in qualche modo il virile mondo del calcio. Il giornalista, ospite ieri sera del Chiambretti Night è andato oltre svelando altri particolari inquietanti su presunti casi di omosessualità nel calcio e sopratutto nelle big di serie A.

    Colombo, senza far nomi ovviamente, svela che tutt’ora gioca nella Juventus tra centrocampo ed attacco un calciatore omosessuale e un altro giocava nel Milan fino a non molto tempo fa.

    “Nella Juve c’è un gay che milita tra il centrocampo e l’attacco . Un altro omosessuale ha lasciato il Milan e ora gioca altrove. Io stesso ho avuto una relazione con un calciatore straniero arrivato in Italia a fine anni ’90” – E continua – Non parlare dell’omosessualità nel calcio è un’autodifesa di quel mondo. Nel calcio però di gay ce ne sono, me ne accorgo quando li intervisto. Anche nelle squadre al top della classifica. Ci sono giocatori controllati, giocatori per cui le società hanno ritirato le foto perché questi erano in compagnia di uomini anche nudi sulle barche. C’è una sorta di pudore da parte delle società per proteggere il giocatore, anche se poi l’anno dopo, lo stesso giocatore, viene immediatamente ceduto.

  • Lauren Veveers, la finta escort questa sera al Chiambretti Night

    Lauren Veveers, la finta escort questa sera al Chiambretti Night

    Il mondo delle escort sta mettendo in ginocchio la Premier, gli scandali su susseguono e Lauren Veveers, giornalista del Daily Star, in un reportage ha dimostrato la vulnerabilità dei giocatori alle lucciole del nuovo millennio.

    La Veveers fingendosi escort in meno di sei ore riuscì ad accalappiare ben quattro giocatori, Matt Duke e Jimmy Bullard dell’Hull City, da Michael Tonge dello Stoke City a El-Hadji Diouf del Blackburn.

    Questa sera al Piero Chiambretti ospiterà la giornalista in una puntata dedicata al tema nel suo Chiambretti Night indagando su un fenomeno apparentemente lontano dal nostro calcio.

  • Alessandro Del Piero ospite al Chiambretti Night

    Solo per Numeri Uno, ripete durante lo spot della sua trasmissione Piero Chiambretti, e per questo motivo non poteva mancare uno dei Numeri Uno del calcio italiano e internazionale. Campione del mondo, bandiera e idolo dei suoi tifosi, miglior bomber della storia bianconera e protagonista negli anni d’oro della “Vecchia Signora”, altri non poteva essere che Alex Del Piero.
    Domani 28 Aprile il capitano bianconero sarà infatti ospite del “Chiambretti Night” sottoponendosi ad una lunga intervista con il conduttore durante il quale non mancherà di raccontarci i momenti più belli (e non) della sua carriera.