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  • NBA, Billups stende Dallas. Thunder battuti a sorpresa dai Wizards

    NBA, Billups stende Dallas. Thunder battuti a sorpresa dai Wizards

    Nelle 11 partite disputate nella notte NBA continua il buon momento dei Denver Nuggets che nonostante la pessima serata di Danilo Gallinari (solo 3 punti) sbancano il parquet dei Sixers dopo un tempo supplementare. La sorpresa di questo turno arriva direttamente da Washington dove la migliore squadra della Lega, i Thunder si fanno battere dal peggiore team della NBA, i Wizards. New York prosegue nel suo cammino imbarazzante e viene beffata in casa dai Suns, primo successo fuori casa per gli Spurs che interrompono la striscia vincente dei Magic. Boston batte Toronto ma trema per l’infortunio di Rajon Rondo, Billups con un gran tiro stende i Dallas Mavericks a fil di sirena.

    Chauncey Billups, Los Angeles Clippers | © Harry How/Getty Images

    Gara combattuta a Philadelphia ma alla fine trionfa Denver dopo un overtime nonostante la serata opaca per il nostro Danilo Gallinari (solo 3 punti). A trascinare i Nuggets è l’ex di turno Andre Miller con una prova sontuosa da 28 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi. Ai Sixers non bastano i 22 punti di Young e la doppia doppia del redivivo Turner da 20 punti ed 11 rimbalzi.

    Clamoroso a Washington: il testa-coda tra Thunder (squadra con la migliore percentuale di vittorie in NBA) e Wizards (team peggiore) va ai padroni di casa che hanno la meglio per 105-102. Kevin Durant torna nella sua città e scrive a referto 33 punti ma sbaglia il tiro finale del possibile pareggio dopo aver guidato la rimonta nei minuti conclusivii. Ancora meglio fa Russell Westbrook che arriva a quota 36 punti ma Oklahoma City deve inchinarsi alla coppia Young-Wall con i 2 che segnano rispettivamente 24 e 25 punti. Ottimo Crawford in uscita dalla panchina (18 punti) mentre nel pitturato Blatche e McGee (19 punti e 21 rimbalzi in combinata) dominano contro i rivali Perkins ed Ibaka (6 punti e 15 rimbalzi insieme).

    Gli Spurs vincono per la prima volta in trasferta e lo fanno al cospetto di una delle migliori squadre del momento, i Magic: Redick pareggia l’incontro alla fine dei tempi regolamentari ma in overtime è una tripla di Gary Neal a 28 secondi dalla fine a spezzare l’equilibrio. Sull’ultimo tentativo di vincere l’incontro Orlando prima sbaglia con Anderson, Howard prende il rimbalzo e scarica per Redick che però tira oltre il tempo rimasto ed il suo tiro da 3 viene annullato e San Antonio trionfa per 85-83. Top scorer del match è Tony Parker con 25 punti, mentre Neal segna solo il tiro da 3 decisivo (3 punti per lui). Ai padroni di casa non basta un mostruoso Dwight Howard da 24 punti e 25 rimbalzi.

    Privi ancora una volta di Andrea Bargnani i Raptors cedono nettamente in casa dei Celtics: Boston quindi torna a sorridere ma contemporaneamente incrocia le dita per l’infortunio al braccio di Rajon Rondo (miglior marcatore con 21 punti) a causa di un brutto fallo dei difensori canadesi.

    I Nets tornano al successo grazie alla tripla doppia sfiorata da Deron Williams (24 punti, 10 assist ed 8 rimbalzi) ed all’ennesima grande performance del rookie Brooks (22 punti). Per i Warriors non bastano i 30 punti di uno scatenato Monta Ellis

    Ancora una prestazione non all’altezza dei New York Knicks che si fanno battere a domicilio dai non proprio irresistibili Phoenix Suns: è Steve Nash con 26 punti ed 11 assist il protagonista per gli ospiti mentre ai padroni di casa non bastano i 23 punti di Stoudemire (grande ex) ed i 20 di Shumpert. Malissimo Carmelo Anthony (12 punti con 22 tiri presi).

    Atlanta si conferma una delle squadre meglio costruite ed ha la meglio sugli ostici Blazers: decisivi i 24 punti di Joe Johnson, a Portland non bastano i 22 punti dell’ex Jamal Crawford ed i 20 della stella Aldridge.

    Memphis sbanca New Orleans (10 punti per Belinelli). Gli Hornets hanno 27 punti da parte di Jack ma devono cedere il passo ai Grizzlies, tornati competitivi, grazie al dominante Marc Gasol (per lui 22 punti, 12 rimbalzi e 7 assist).

    Minnesota conferma il buon momento di forma e supera i Pistons: ancora una doppia doppia per Kevin Love (la 14esima consecutiva dall’inizio della stagione con 20 punti e 12 rimbalzi), incanta in cabina di regia il funambolo Ricky Rubio (alcune azioni saranno nel video della Top 10 odierna) che flirta con la quadrupla doppia dopo una performance da 9 punti, 7 rimbalzi, 8 assist e 6 recuperi! Per Detroit brilla il solito Prince con 29 punti.

    Sacramento interrompe la striscia vincente dei Pacers imponendosi per 92-88. Pessimo ultimo quarto per Indiana che avanti di ben 14 punti (80-66) viene tenuta a soli 8 punti segnati. Protagonista il centro Cousins che infila 13 punti e pareggia il career high in rimbalzi con 19. Agli ospiti serve a poco aver portato tutto il quintetto titolare in doppia cifra nei punti segnati.

    E’Chauncey Billups l’eroe della serata per i Clippers: il playmaker losangelino infila la tripla della vittoria a fil di sirena dopo che Terry aveva fatto lo stesso pochi istanti prima per i Dallas Mavericks. Per il sostituto di Chris Paul (ancora out) ci sono 21 punti, Mo Williams ne aggiunge 26 e Blake Griffin arriva a quota 14 punti e 17 rimbalzi. Per i campioni in carica 12 punti di Terry e 17 a testa per Nowitzki e Delonte West.

    Risultati NBA 18 gennaio 2012

    Philadelphia 76ers-Denver Nuggets 104-108 (overtime)
    Phi: Young 22, Turner 20, Brand 16
    Den: Miller 28, Nenè 20, Afflalo 14

    Washington Wizards-Oklahoma City Thunder 105-102
    Was: Wall 25, Young 24, Crawford 18
    Okl: Westbrook 36, Durant 33, Harden 16

    Orlando Magic-San Antonio Spurs 83-85 (overtime)
    Orl: Howard 24, Anderson 17, Wafer 15
    S.A.: Parker 25, Duncan 17, Jefferson 11

    Boston Celtics-Toronto Raptors 96-73
    Bos: Rondo 21, Garnett 15, Bass 13
    Tor: Forbes 18, DeRozan 11, Davis 9, Calderon 9

    New Jersey Nets-Golden State Warriors 107-100
    N.J.: Deron Williams 24, Brooks 22, Humphries 18
    G.S.: Ellis 30, Wright 17, Thompson 12, Lee 12

    New York knicks-Phoenix Suns 88-91
    N.Y.: Stoudemire 23, Shumpert 20, Fields 17
    Pho: Nash 26, Hill 14, Brown 14

    Atlanta Hawks-Portland Trail Blazers 92-89
    Atl: Joe Johnson 24, Smith 17, Teague 13
    Por: Crawford 22, Aldridge 20, Matthews 10

    New Orleans Hornets-Memphis Grizzlies 87-93
    N.O.: Jack 27, Ariza 18, Smith 14
    Mem: Gasol 22, Conley 18, Mayo 16

    Minnesota Timberwolves-Detroit Pistons 93-85
    Min: Love 20, Pekovic 11, Tolliver 11, Johnson 11
    Det: Prince 29, Gordon 18, Monroe 13

    Sacramento Kings-Indiana Pacers 92-88
    Sac: Thornton 17, Garcia 16, Cousins 13
    Ind: Granger 16, Collison 16, West 13, Hibbert 13

    Los Angeles Clippers-Dallas Mavericks 91-89
    Cli: Williams 26, Billups 21, Jordan 19
    Dal: Nowitzki 17, West 17, Mahinmi 13

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, i Timberwolves entusiasmano. Bryant e Durant guidano Lakers e Thunder

    NBA, i Timberwolves entusiasmano. Bryant e Durant guidano Lakers e Thunder

    6 le partite disputate nella notte NBA.

    I Minnesota Timberwolves espugnano Washington con una prova molto convincente. Sugli scudi Ricky Rubio, che infila una doppia doppia da 13 punti e 14 assist (ai quali vanno aggiunti anche 6 rimbalzi) che facilita il gioco ai suoi compagni, in particolar modo a Kevin Love che chiude la sua gara con 20 punti e 16 rimbalzi a referto. Primi lampi di classe anche per la seconda scelta assoluta all’ultimo Draft Derrick Williams che mette 14 punti e 7 rimbalzi. Disastro in casa Wizards, con l’ottavo KO di fila ed una squadra priva di qualsiasi identità di gioco, fischiata sonoramente dai suoi tifosi. Nella mediocrità generale si salva Trevor Booker, che uscendo dalla panchina segna 14 punti, 5 rimbalzi e 3 stoppate.

    Pau Gasol & Kobe Bryant, Los Angeles Lakers | © Ezra Shaw/Getty Images

    Orlando vince a Sacramento nonostante l’impiego limitato del suo centro Dwight Howard per problemi di falli (per lui solo 5 punti e 4 rimbalzi in 20 minuti di gioco). E’ la panchina la chiave vincente dei Magic che segna 42 punti e tra le riserve spicca Glen Davis autore di una prova da 20 punti. Ottime performance per Jason Richardson (22 punti) e Ryan Anderson (doppia doppia da 19 punti ed 11 rimbalzi) mentre tra i Kings non bastano 5 giocatori in doppia cifra tra i quali spiccano i 28 punti di Tyreke Evans, i 14 di Hickson (con 11 rimbalzi) ed i 16 di Cousins (ai quali vanno aggiunti 10 rimbalzi).

    I Thunder dominano contro gli Spurs grazie ai soliti noti: Kevin Durant scrive una doppia doppia da 21 punti e 10 rimbalzi (da segnalare anche 7 assist), James Harden ne aggiunge 20 e Russell Westbrook 13. Utilissimo dalla panchina Nick Collison con 12 punti e 10 rimbalzi. San Antonio è sfortunata e dopo aver perso Ginobili qualche giorno fa per la frattura ad una mano vede uscire dal campo anche Parker e Blair ed incrocia le dita in attesa degli esami sui loro infortuni. Serve a poco la performance di Gary Neal (18 punti) e la prima convincente gara del rookie Leonard da 13 punti e 10 rimbalzi.

    Successo estremamente facile dei Suns sui Bucks ed ora traballa la panchina di coach Skiles. A guidare Phoenix ci pensa l’eterno Steve Nash, autore di 10 punti e 17 assist. Ben 7 gli uomini in doppia cifra per i padroni di casa con un Gortat da 18 punti ed un inarrestabile Marcus Morris, rookie delle meraviglie fino ad ora (per lui 13 punti e 10 rimbalzi). Da dimenticare la gara del quintetto di partenza di Milwaukee, si segnalano i 15 punti di Harris ed i 12 di Livingston che escono entrambi dalla panchina.

    I Blazers giocano sul velluto contro Cleveland e portano a casa una vittoria con 20 punti di scarto dominando in ogni singolo quarto di gioco. Il migliore tra le fila di Portland è LaMarcus Aldridge che mette a segno 28 punti, 24 provengono da Wes Matthews e 16 dall’ala piccola Gerald Wallace. Solo 3 giocatori raggiungono al doppia cifra in punti per i Cavaliers ed il top scorer è il rookie prima scelta assoluta Kyrie Irving che ne piazza 21, 10 punti a testa invece per Casspi e per l’altra prima scelta della franchigia dell’Ohio (quarta assoluta) Tristan Thompson. Ma per avere la meglio di questi Blazers serve ben altro!

    Infine i Los Angeles Lakers si dimostrano ancora una volta una formazione terribile in casa battendo i temibili Memphis Grizzlies sui quali pesano per la verità un paio di infortuni gravi in questo inizio di stagione altalenante (in particolare quello di Zach Randolph). Per i gialloviola ci sono 26 punti di un grande Kobe Bryant e 3 sontuose doppie doppie da parte di Bynum (15 punti ed altrettanti rimbalzi), di Gasol (13 punti e 15 rimbalzi) e di Barnes (15 punti e 10 rimbalzi). A Memphis non bastano i 19 punti dell’elegante Rudy Gay, i 17 del neo arrivato Speights ed i 15 di Mayo. Pau Gasol stravince nettamente il confronto con il fratello minore Marc tenuto a soli 2 punti dal campo.

    Risultati NBA 8 gennaio 2012

    Washington Wizards-Minnesota Timberwolves 72-93
    Was: Booker 14, Young 14, Wall 10, Blatche 10
    Min: Love 20, Williams 14, Rubio 13, Ellington 13, Ridnour 13

    Sacramento Kings-Orlando Magic 97-104
    Sac: Evans 28, Cousins 16, Hickson 14
    Orl: Jason Richardson 22, Davis 20, Anderson 19

    Oklahoma City Thunder-San Antonio Spurs 108-96
    Okl: Durant 21, Harden 20, Westbrook 13
    S.A.: Neal 18,Leonard 13, Jefferson 13

    Phoenix Suns-Milwaukee Bucks 109-93
    Pho: Gortat 18, Frye 16, Hill 14, Brown 14
    Mil: Harris 15,Livingston 12, Leuer 11, Ilyasova 11

    Portland Trail Blazers-Cleveland Cavaliers 98-78
    Por:Aldridge 28, Matthews 24, Wallace 16
    Cle: Irving 21, Thompson 10, Casspi 10

    Los Angeles Lakers-Memphis Grizzlies 90-82
    Lak: Bryant 26, Bynum 15, Barnes 15
    Mem: Gay 19, Speights 17, Mayo 15

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, derby italiano a Gallinari. Bryant trascina i Lakers, Indiana batte Boston

    NBA, derby italiano a Gallinari. Bryant trascina i Lakers, Indiana batte Boston

    12 le partite disputate nella notte NBA.

    Dopo 2 vittorie consecutive arriva uno stop inatteso per i Raptors di Andrea Bargnani (17 punti per lui) che si arrendono ai New Jersey Nets di uno scatenato Deron Williams con 24 punti e 9 assist ed alla grande prova di Morrow (anche per lui 24 punti).

    Danilo Gallinari, Denver Nuggets | © Chris Graythen/Getty Images

    Un ottimo Jodie Meeks porta al successo i Sixers contro Detroit. Per la guardia di Philadelphia ci sono 21 punti, altra performance sostanziosa per il centro Hawes con 16 punti e 14 rimbalzi, mentre ai Pistons non bastano i 22 punti conditi da 7 rimbalzi del centro Greg Monroe.

    Soffre ma vince New York che ritorna alla vittoria in casa di Washington. A fare la differenza il solito Carmelo Anthony che infila 37 punti. Doppie doppie per Stoudemire (23 punti e 12 rimbalzi) e per Chandler (12 punti e 15 rimbalzi). Inutili in casa Wizards i 46 punti in combinata della coppia di guardie Wall-Young.

    Ancora una gara finita all’overtime per Atlanta (dopo i 3 di ieri nella sconfitta contro Miami) che espugna Charlotte guidata dalla doppia doppia di Josh Smith da 23 punti e 13 rimbalzi, ben coadiuvato da Marvin Williams e da Al Horford che chiudono la loro gara entrambi con 15 punti. Per Charlotte ci sono le buone prove di Augustin (21 punti e 12 assist) e di Kemba Walker (19 punti per il rookie dei Bobcats).

    6 uomini in doppia cifra permettono agli Indiana Pacers di vincere a Boston: Granger infila 15 punti ma sono importanti anche i 14 di Collison, i 13 di Hill, i 12 a testa di George ed Hansbrough e la doppia doppia di Hibbert da 11 punti e 12 rimbalzi. Ancora una volta il leader dei Celtics è Ray Allen ma i suoi 23 punti non sono sufficienti per ottenere la “W”.

    Il trio Rose (21 punti e 10 assist) Boozer (20 punti e 13 rimbalzi) Deng (21 punti) segna 62 dei 97 punti totali dei Bulls che si impongono ad Orlando. Per i Magic c’è la solita doppia doppia di Dwight Howard da 28 punti e 15 rimbalzi ma a condannare i padroni di casa è il quasi 60% nel tiro da 3 dei rivali (8/14 complessivo).

    Il derby italiano se lo aggiudica Danilo Gallinari che con i suoi Nuggets va a vincere in Louisiana contro gli Hornets di Belinelli. Per il “Gallo”serata da protagonista con 23 punti, Belinelli chiude a quota 13 ma i suoi punti non bastano ad evitare l’ennesimo KO stagionale a New Orleans.

    Tutto facile per i Thunder che si sbarazzano degli Houston Rockets grazie alle buone prestazioni della stella Kevin Durant (26 punti) e di James Harden (23 punti). I texani, mai in partita, trovano 13 punti a testa da Kevin Martin e Terrence Williams.

    Prima brutta prestazione stagionale per Minnesota che finora anche nelle sconfitte aveva ben figurato. Cleveland si porta a casa il successo con i 22 punti di un incontenibile Jamison e con i 14 aggiunti dalla prima scelta assoluta all’ultimo Draft Kyrie Irving. Ai Timberwolves non serve a molto l’ennesima prestazione monstre di Kevin Love che chiude con 29 punti e 14 rimbalzi.

    In casa i Jazz si dimostrano ancora una volta un osso duro per tutti ed hanno la meglio sui più quotati Grizzlies. 5 giocatori in doppia cifra per i padroni di casa tra i quali spicca Al Jefferson con 20 punti. A Memphis non sono sufficienti i 42 punti in coppia (equamente divisi) dello spagnolo Marc Gasol e della guardia Tony Allen.

    Dopo aver dato spettacolo nelle ultime partite i Blazers a sorpresa cadono pesantemente a Phoenix al cospetto dei Suns e di un ottimo Dudley (18 punti), Nash aggiunge 17 punti e chiude l’incontro senza sbagliare un solo tiro dal campo (5/5 da 2, 2/2 da 3 e 1/1 ai tiri liberi). Per Portland solo 3 uomini in doppia cifra tra i quali c’è da segnalare un Aldridge da 14 punti.

    Infine i 39 punti di Kobe Bryant trascinano i Lakers alla vittoria contro i Warriors. Doppia doppia per Pau Gasol da 17 punti ed 11 rimbalzi, 16 sono i punti di Matt Barnes. Golden State ha in Ellis il top score con 18 punti (anche 10 assist) e Lee scrive a referto una doppia doppia da 15 punti ed 11 rimbalzi.

    Risultati NBA 6 gennaio 2012

    Toronto Raptors-New Jersey Nets 85-97
    Tor: Caldero9n 19, Bargnani 17, Butler 11, Davis 11
    N.J.: Williams 24, Morrow 24, Stevenson 15

    Philadelphia 76ers-Detroit Pistons 96-73
    Phi: Meeks 21, Hawes 16, Williams 16
    Det: Monroe 22, Knight 10, Bynum 10, Maxiell 10

    Washington Wizards-New York Knicks 96-99
    Was: Young 24, Wall 22, Blatche 15
    N.Y.: Anthony 37, Stoudemire 23, Chandler 12

    Charlotte Bobcats-Atlanta Hawks 96-102 (overtime)
    Cha: Augustin 21, Walker 19, Mullens 17
    Atl: Smith 23, Williams 15, Horford 15

    Boston Celtics-Indiana Pacers 74-87
    Bos: Allen 23, Garnett 12, Rondo 11
    Ind: Granger 15, Collison 14, Hill 13

    Orlando Magic-Chicago Bulls 83-97
    Orl: Howard 28, Jason Richardson 17, Turkoglu 12
    Chi: Rose 21, Deng 21, Boozer 20

    New Orleans Hornets-Denver Nuggets 88-96
    N.O.: Vasquez 16, Landry 15, Jack 15
    Den: Gallinari 23, harrington 14, Miller 13, Afflalo 13

    Oklahoma City Thunder-Houston Rockets 109-94
    Okl: Durant 26, Harden 23, Westbrook 15
    Hou: Martin 13, Williams 13, Dragic 10, Scola 10, Patterson 10

    Minnesota Timberwolves-Cleveland Cavaliers 87-98
    Min: Love 29, Williams 12, Milicic 11
    Cle: Jamison 22, Irving 14, Varejao 13

    Utah Jazz-Memphis Grizzlies 95-84
    Uta: Jefferson 20, Millsap 14, Howard 13
    Mem: Allen 21, Gasol 21, Gay 17

    Phoenix Suns-Portland Trail Blazers 102-77
    Pho: Dudley 18, Nash 17, Brown 14
    Por: Aldridge 14, Batum 12, crawford 10

    Los Angeles Lakers-Golden State Warriors 97-90
    Lak: Bryant 39, Gasol 17, Barnes 16
    G.S.: Ellis 18, Lee 15, Thompson 14

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, Bargnani sbanca New York. OK Gallinari, cadono Heat e Thunder

    NBA, Bargnani sbanca New York. OK Gallinari, cadono Heat e Thunder

    10 le partite disputate nella notte NBA.

    I Suns battono i Warriors grazie alla buona prova di Steve Nash tornato sui suoi livelli standard. Per il playmaker canadese 21 punti e 9 assist, continua la crescita costante del rookie Morris autore di 16 punti e 9 rimbalzi. Decisivo il parziale di 11-3 nel quarto periodo che porta Phoenix a +11 a 2 minuti dal termine del match. Inutili i 18 punti ed 11 assist di Monta Ellis per gli ospiti.

    Andrea Bargnani | © JANEK SKARZYNSKI/AFP/Getty Images

    Seconda partita in 2 giorni tra Washington e Boston e seconda vittoria per i Celtics, questa volta sul parquet amico del Garden. Decisivi ai fini del risultato Ray Allen (27 punti di cui 11 nell’ultimo quarto con 6/7 da 3) e Paul Pierce che chiude a quota 21 punti. I Wizards, ancora a secco di vittorie in 5 gare giocate (unica squadra in NBA a non aver ancora ottenuto un successo) hanno 28 punti da Blatche ma non sono sufficienti.

    Un incredibile Paul George (21 punti con 5/5 da 3 punti) è il protagonista della vittoria dei Pacers sui Nets. Grande prova balistica di Indiana che infila 13 delle 21 triple tentate. Deron Williams segna 22 punti con 8 assist, il rookie Brooks ne aggiunge 21 (ottimo inizio di stagione per lui) ma non serve per portare a casa la vittoria.

    Andrea Bargnani con 21 punti, di cui 4 negli ultimi secondi di gioco, espugna il Madison Square Garden di New York. Ad aiutare l’italiano ci pensa DeMar DeRozan che infila 21 punti mentre i Knicks, sempre costretti ad inseguire i canadesi, trovano 35 punti di Carmelo Anthony ma pagano le defezioni di Stoudemire e Davis.

    Detroit ottiene la seconda vittoria di fila battendo a sorpresa i Magic. I Pistons tengono a soli 32 punti segnati nella ripresa gli avversari e trionfano grazie alla buona prova di Ben Gordon, autore di 26 punti e 6 assist. Per gli ospiti 19 punti e 7 rimbalzi di Dwight Howard.

    Dopo 5 vittorie consecutive termina l’imbattibilità dei Miami Heat che si arrendono sul parquet amico al grande quarto periodo degli Atlanta Hawks. Decisivo Tracy McGrady che segna 11 dei suoi 16 punti nell’ultimo quarto, ottima performance anche per Joe Johnson con 21 punti. Miami ha 28 punti da LeBron James ma deve fare i conti con la brutta serata al tiro di Wade che chiude con 4/17 al tiro per 12 punti totali anche se aggiunge 10 assist.

    Continua il buon periodo di forma di Minnesota che dopo aver messo paura a Miami ed Oklahoma City perdendo di misura nel finale, miete un’altra vittima illustre dopo aver battuto ieri Dallas. A cadere a Minneapolis è un’altra squadra texana, gli Spurs che si inchinano al duo Beasley Love che insieme combinano per 43 punti e 20 rimbalzi sotto l’attenta regia di Ridnour. Decisivo l’infortunio di Ginobili per i neroargento che nel secondo quarto si frattura il quinto metacarpo della mano sinistra. Senza di lui nelle prossime gare si farà dura per San Antonio.

    Oltre agli Heat cadono anche i Thunder ed ora nella Lega non ci sono più squadre imbattute. A Dallas il protagonista è Dirk Nowitzki con i suoi 26 punti e 6 rimbalzi. Inutili i 27 punti di Durant mentre Westbrook continua a fare più danni della grandine segnando 18 punti ma con 20 tiri presi di cui alcuni veramente scriteriati nel finale di gara con Oklahoma City in grande rimonta, utili solo a stroncare il tentativo di raggiungere nel punteggio gli avversari.

    La doppia doppia di Danilo Gallinari, da 21 punti e 10 rimbalzi, guida i Nuggets al successo sui Bucks. Ottimo Harrington uscendo dalla panchina con 17 punti ed 8 rimbalzi, mentre a Milwaukee non bastano i 17 punti di Stephen Jackson.

    Infine terzo KO di fila per gli Hornets di Marco Belinelli (deludente con soli 6 punti in 37 minuti di gioco). Pesa l’assenza di Eric Gordon, non bastano quindi i 27 punti ed 11 assist di Jarrett Jack. Utah si impone nel finale grazie a Millsap ed Harris (per lui 19 punti) mentre Al Jefferson si dimostra dominante in area con 22 punti.

    Risultati NBA 2 gennaio 2012

    Phoenix Suns-Golden State Warriors 102-91
    Pho: Nash 21, Morris 16, Dudley 15
    G.S.: Ellis 18, McGuire 14, Rush 13

    Boston Celtics-Washington Wizards 100-92
    Bos: Allen 28, Pierce 21, Bass 14
    Was: Blatche 28, McGee 17, Wall 11

    New Jersey Nets-Indiana Pacers 94-108
    N.J.: Williams 22,Brooks 21, Gaines 12
    Ind: George 21, Granger 15, West 13

    New York Knicks-Toronto Raptors 85-90
    N.Y.: Anthony 35, Douglas 22, Chandler 11
    Tor: Bargnani 21, DeRozan 21, Butler 13

    Miami Heat-Atlanta Hawks 92-100
    Mia: James 28, Bosh 19, Wade 12
    Atl: Johnson 21, McGrady 16, Horford 16

    Detroit Pistons-Orlando Magic 89-78
    Det: Gordon 26, Prince 14, Stuckey 14
    Orl: Howard 19, Turkoglu 13, Anderson 13

    Minnesota Timberwolves-San Antonio Spurs 106-96
    Min: Love 24, Beasley 19, Ridnour 19
    S.A.: Jefferson 16, Duncan 16, Splitter 12

    Dallas Mavericks-Oklahoma City Thunder 100-87
    Dal: Nowitzki 26, Marion 17, Terry 15
    Okl: Durant 27, Westbrook 18, Harden 16

    Denver Nuggets-Milwaukee Bucks 91-86
    Den: Gallinari 21, Harrington 17, Lawson 16
    Mil: Jackson 17, Delfino 14, Jennings 12, Bogut 12

    Utah Jazz-New Orleans Hornets 94-90
    Uta: Jefferson 22, Harris 19, Howard 13
    N.O.: Jack 27, Smith 16, Kaman 14

    LE CLASSIFICHE 

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA: Rose schianta i Clippers, Wade salva ancora Miami. OK Mavs e Celtics

    NBA: Rose schianta i Clippers, Wade salva ancora Miami. OK Mavs e Celtics

    11 le partite giocate nella notte NBA.

    Dopo l’iniziale sconfitta ad Oklahoma City arriva il terzo successo di fila per gli Orlando Magic che ringraziano i 23 punti (con 5 triple) di Ryan Anderson e la sontuosa doppia doppia di Dwight Howard da 20 punti e ben 24 rimbalzi. Per Charlotte ci sono i 20 punti di Corey Maggette.

    Derrick Rose, Chicago Bulls | © Mike Ehrmann/Getty Images

    Fatica più del necessario Indiana per avere la meglio dei Cavaliers ma alla fine arriva la vittoria in overtime (il primo della nuova stagione NBA): Granger è il top scorer con 22 punti ma sono importanti le doppie doppie di Hibbert (17 punti e 13 rimbalzi), di West (14 punti e 10 rimbalzi) e di Hansbrough (11 punti e 12 rimbalzi). Iutili i 20 punti della prima scelta assoluta Irving per Cleveland che sbaglia il comodo canestro del successo sulla sirena finale dei tempi regolamentari.

    Prima affermazione stagionale per i Boston Celtics che non hanno problemi nel prevalere su Detroit: Paul Pierce torna in campo e per lui ci sono 12 punti, 19 sono di Jermaine O’Neal e 17 di Allen e Bass. I Pistons trovano la grande serata di Greg Monroe autore di 22 punti e 9 rimbalzi ma poco altro dai rimanenti giocatori.

    Atlanta conquista il terzo successo stagionale battendo per la seconda volta in pochi giorni i Nets: protagonisti della sfida la guardia Joe Johnson con 22 punti ed il playmaker Teague con 21.Per gli ospiti 23 punti della stella Deron Williams, doppia doppia per Humphries da 10 punti e 13 rimbalzi e 21 punti dalla sorpresa di questo inizio di campionato MarShon Brooks.

    I Grizzlies massacrano i Rockets: nel +20 finale da sottolineare la grande performance della coppia di lunghi di Memphis con Randolph che è autore di 23 punti e 9 rimbalzi e Gasol che ne aggiunge 20 con 8 rimbalzi e 5 stoppate. Serve a poco quindi la discreta serata di Kevin Martin per Houston che infila 21 punti sbagliando solo 4 tiri.

    I Phoenix Suns beffano gli Hornets di Marco Belinelli: serata negativa al tiro per New Orleans che alla fine non va oltre al misero 26/90 che equivale ad un orrendo 28% pagando oltremodo l’assenza di Eric Gordon. Phoenix ne approfitta con Warrick e Dudley autori rispettivamente di 18 e 16 punti. Doppia doppia per Frye da 10 punti e 16 rimbalzi e 7 punti conditi da 12 assist per Nash. Belinelli acchiappa 10 rimbalzi ma si ferma a soli 8 punti con un brutto 3/13 al tiro.

    Ancora una volta è Dwyane Wade a salvare i Miami Heat, precisamente sul campo di Minnesota: l’asso del team della Florida segna i punti decisivi a 4 secondi dalla fine del match come già successo qualche giorno fa a Charlotte.Per lui 19 punti alla fine ma il merito del canestro vincente è tutto di LeBron James che alza sopra il ferro una palla comoda comoda da schiacciare dentro. Per James serata monstre da 34 punti, 10 assist, 8 rimbalzi e 4 recuperi. Bene anche Bosh che mette a referto 20 punti (complessivamente i Big Three mettono assieme 73 punti sui 103 totali di squadra). Per i generosi Timberwolves non basta la solita doppia doppia di Kevin Love (25 punti e 12 rimbalzi) e la convincente prova di Ricky Rubio con 12 punti, 12 assist (prima doppia doppia in NBA) e 6 rimbalzi.

    Altra pesante sconfitta per Washington, questa volta a Milwaukee: Brandon Jennings segna 22 punti con 5 assist ed è coadiuvato da un buon Ilyasova (16 punti) e dalla doppia doppia di Bogut (13 punti e 15 rimbalzi). Washington ha in Jordan Crawford (24 punti) il top scorer ma poi poco altro dai suoi giocatori di spicco.

    Primo sorriso stagionale per i Dallas Mavericks che hanno la meglio sui Raptors di Andrea Bargnani (autore di 30 punti). Per i texani gran partita di Mahinmi con 19 punti mentre Nowitzki chiude a quota 18 e Terry ne aggiunge 17.

    Utah batte Philadelphia grazie ai canestri di Favors (20 punti ed 11 rimbalzi) ed Hayward (15 punti) nel finale. Buona prova anche per Millsap con 14 punti e 14 rimbalzi mentre Harris guida in cabina di regia la sua squadra mettendo a referto anche 19 punti. Philadelphia spreca la palla del possibile overtime con Louis Williams (per lui 20 punti), Holiday ne aggiunge 22 ed è inutile la doppia doppia di Spencer Hawes con 15 punti e 13 rimbalzi.

    Infine un maestoso Derrick Rose affonda i Los Angeles Clippers: i padroni di casa californiani danno spettacolo in ogni giocata grazie alla coppia Griffin (34 punti e 13 rimbalzi) e Paul (15 punti e 14 assist), ma devono fare i conti con la sostanza della point guard di Chicago autore di 29 punti, 16 assist ed 8 rimbalzi. Tutto il quintetto dei Bulls va in doppia cifra (Deng e Noah segnano 19 punti a testa, Boozer ne aggiunge 10 ed Hamilton 16) e per i Clips è notte fonda.

    Risultati NBA 30 dicembre 2011

    Charlotte Bobcats-Orlando Magic 79-100
    Cha: Maggette 20, Augustin 14, Mullens 12
    Orl: Anderson 23, Howard 20, Jason Richardson 16

    Indiana Pacers-Cleveland Cavaliers 98-91 (overtime)
    Ind: Granger 22, Hibbert 17, Hill 15
    Cle: Irving 20, Varejao 14, Jamison 12, Parker 12

    Boston Celtics-Detroit Pistons 96-85
    Bos: O’Neal 19, Bass 17, Allen 17
    Det: Monroe 22, Daye 11, Prince 10, Jerebko 10, Knight 10

    Atlanta Hawks-New Jersey Nets 105-98
    Atl: Johnson 22, Teague 21, Horford 12
    N.J.: Williams 23, Brooks 21, Okur 15

    Memphis Grizzlies-Houston Rockets 113-93
    Mem: Randolph 23, Gasol 20, Pargo 14
    Hou: Martin 21, Lowry 15, Budinger 11

    New Orleans Hornets-Phoenix Suns 78-93
    N.O.: Landry 17,Jack 12, Okafor 10
    Pho: Warrick 18, Dudley 16,Gortat 12

    Minnesota Timberwolves-Miami Heat 101-103
    Min: Love 25, Randolph 14, Rubio 12
    Mia: James 34, Bosh 20, Wade 19

    Milwaukee Bucks-Washington Wizards 102-81
    Mil: Jennings 22, Ilyasova 16, Delfino 15
    Was: Crawford 24, Lewis 14, McGee 10

    Dallas Mavericks-Toronto Raptors 99-86
    Dal: Mahinmi 19, Nowitzki 18, Terry 17
    Tor Bargnani 30, Barbosa 20, DeRozan 11, Calderon 11

    Utah Jazz-Philadelphia 76ers 102-99
    Uta: Favors 20, Harris 19, Hayward 15
    Phi: Holiday 22, Williams 20, Iguodala 16

    Los Angeles Clippers-Chicago Bulls 101-114
    Cli: Griffin 34, Butler 16, Paul 15
    Chi: Rose 29, Noah 19, Deng 19

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 10:

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  • NBA, analisi Pacific Division. Derby tra Lakers e Clippers

    NBA, analisi Pacific Division. Derby tra Lakers e Clippers

    Nuovi rapporti di forza nella Pacific Division che potrebbe trovare nuovi dominatori nei Los Angeles Clippers: la seconda squadra cittadina (dopo i Lakers), una delle più perdenti della storia NBA, è attesa ad una stagione da protagonista visto l’enorme talento a disposizione. L’avvento al potere dei Clips porterà ad un derby cittadino con i Lakers molto più equilibrato rispetto al passato, merito della trade Chris Paul (strappato proprio ai gialloviola) che ha cambiato volto al team rossoblu. Il playmaker ed il fenomenale Blake Griffin sono una coppia da sogno ed i favori del pronostico vanno tutti ai cugini “poveri”. Ovvio che i Lakers cercheranno in tutti i modi di contrastarli ma la partenza di Odom è grave e non è stata colmata a dovere (a dire il vero i gialloviola non hanno colmato, finora, nessuna lacuna del roster). L’esperienza permetterà a Bryant e compagni di giocare per i soliti obiettivi, ma esaminando a fondo la situazione non può non notarsi che in realtà i Lakers sono in parabola discendente. I gialloviola dovranno fare molta attenzione anche alle nuove leve Warriors e Kings che negli ultimi anni hanno ammassato talento con scelte alte al Draft e potrebbero esplodere da un momento all’altro. Phoenix invece è la solita incognita, tutto dipenderà dal genio di Steve Nash, ma apparentemente i Suns non sono attrezzati per i traguardi ambiziosi.

    Chris Paul & Kobe Bryant | © Harry How/Getty Images

    GOLDEN STATE WARRIORS: Talento offensivo eccezionale per i giovani Warriors che sotto la nuova guida di Mark Jackson dovranno cercare di sistemare qualcosa in difesa per esplodere e dare parecchi grattacapi a qualsiasi squadra li trovi sul proprio cammino. Monta Ellis, Stephen Curry e David Lee sono i 3 punti fermi del quintetto, un arsenale non indifferente nella metà campo offensiva. A completare il quintetto ci dovrebbero essere l’ottimo Dorell Wright, sempre abile a sfruttare gli scarichi sull’esterno ed Andris Biedrins come centro. Golden State appare poco coperta proprio in questo ruolo dato che dopo le prime buone stagioni il lettone non ha poi mantenuto le aspettative. Era stato proposto un gran contratto a DeAndre Jordan, centro dei cugini dei Clippers ma a Los Angeles hanno pareggiato l’offerta ed il trasferimento è sfumato. Il piano B è stato quello di ingaggiare Kwame Brown (forse la peggiore prima scelta assoluta della storia NBA). Dovrà essere principalmente un fattore difensivo, solo allora i Warriors potranno pensare in grande. Attenzione anche ad Ekpe Udoh, prima scelta di Golden State nello scorso Draft, ed al talentuoso Brandon Rush, arrivato da Indiana qualche giorno fa. Probabile che la franchigia di Oakland si giochi l’ultimo posto playoff con Hornets, Blazers, Suns e forse anche Minnesota.

    ROSTER GOLDEN STATE WARRIORS

    LOS ANGELES CLIPPERS: Con l’acquisto di Chris Paul i Clippers diventano i favoriti nella Pacific Division. E’ l’alba di una nuova era dove probabilmente si invertiranno le parti nel predominio cittadino con i Lakers (Dwight Howard permettendo). I Clippers sono completi sotto ogni punto di vista, con Paul in cabina di regia, Mo Williams come guardia, Caron Butler nel ruolo di ala piccola, DeAndre Jordan sotto canestro ed il sensazionale Blake Griffin a dare spettacolo nel ruolo di ala grande. L’asse Paul-Griffin sarà determinante per le fortune del team rossoblu. Per arrivare al playmaker sono stati sacrificati l’ottimo Gordon, il solido Kaman ed un giocatore di prospettiva come Aminu, spediti senza esitare a New Orleans. Proprio la cessione di Kaman potrebbe pesare molto dato che a centro area è rimasto il solo Jordan. Trovare un valido sostituto sul mercato sarebbe prioritario, anche perchè gli altri ruoli sono molto coperti con Billups, Bledsone, Gomes e Foye pronti ad entrare dalla panchina. Per i Clippers l’importante sarà fare un passo alla volta cercando di arrivare al primo turno playoff magari vincendo la propria Division, ma alcune volte le sorprese sono dietro l’angolo ed una crescita improvvisa ed esponenziale non può essere scartata a priori (basti vedere cosa è successo lo corso anno con i Chicago Bulls che hanno letteralmente bruciato tutte le tappe intermedie di crescita).

    ROSTER LOS ANGELES CLIPPERS

    LOS ANGELES LAKERS: A meno di clamorosi stravolgimenti (l’arrivo tramite scambio di Dwight Howard dai Magic) sarà un anno molto duro per i Lakers, soprattutto per i tifosi abituati ormai da anni alle magìe dei giocatori gialloviola che spesso a fine campionato portavano alla conquista del titolo. I Lakers non solo hanno perso un giocatore importante come Odom, inspiegabilmente mandato a Dallas per poco o nulla, ma non hanno neanche colmato le lacune del roster (identico a quello dello scorso torneo), che in alcuni settori sono anche evidenti e sono state messe in luce dai Dallas Mavericks negli ultimi playoff, quando i texani hanno spazzato via Los Angeles con un secco 4-0. Continuando su queste basi è probabile che il predominio divisionale vada ai cugini dei Clippers, mentre per la qualificazione ai playoff non ci dovrebbero essere problemi per Bryant e company ma oltre il primo turno non si dovrebbe andare visto che Thunder, Grizzlies, Mavericks, e Clippers appaiono superiori al momento. Per tutti i tifosi c’è sempre la speranza Howard, ma alcune volte il risveglio dai bei sogni è veramente brusco…

    ROSTER LOS ANGELES LAKERS

    PHOENIX SUNS: Grande atletismo, ma poco talento (fatta eccezione per l’intramontabile Nash) nel roster dei Suns che si apprestano ad iniziare la nuova stagione con molte incognite e poche certezze. Della squadra che negli anni passati ha in alcuni casi dominato la Pacific Division ed in altri ha combattuto per il predominio con i Lakers è rimasto solo il playmaker canadese. Il roster presenta buoni atleti come Aaron Brooks, Shannon Brown (strappato proprio ai Lakers), Jared Dudley, Channing Frye, Marcin Gortat, Mickael Pietrus ed Hakim Warrick ma per combattere per conquistare un posto nei playoff dovrà esserci piena unione d’intenti e dare sempre il massimo. E’ rimasto il veteranissimo Grant Hill, che con Nash proverà ad infondere la necessaria esperienza ad un gruppo di atleti che finora non ha impressionato molto nell’avventura in NBA.

    ROSTER PHOENIX SUNS

    SACRAMENTO KINGS: Il progetto dei Kings va avanti e sembra venire sù veramente bene. Probabilmente sarà un anno di transizione per permettere ai giovani atleti a disposizione nel roster di crescere con tranquillità: il futuro dei Kings è assicurato dal promettentissimo Tyreke Evans, dal talentuoso centro DeMarcus Cousins, da Jason Thompson, da Marcus Thornton e dalla prima scelta di Sacramento all’ultimo Draft Jimmer Fredette, tremendo tiratore da 3 punti capace di segnare da qualsiasi posizione. In aggiunta anche qualche buon comprimario come Travis Outlaw, J.J. Hickson ed il ritorno di Johns Salmons. Peserà la perdita di Hayes, costretto a fermarsi per problemi cardiaci (come Jeff Green dei Celtics) ed il cui contratto è stato annullato. Per prendere lui era stato lasciato libero Sam Dalembert, ora invece Cousins non ha più un valido sostituto a centro area. Sembra ovvio che a Sacramento nessuno possa pretendere tanto ma se i giovani proseguiranno nella loro crescita e manterranno le promesse c’è la piccola possibilità di vedere lottare i Kings per l’ultimo posto playoff ad Ovest.

    ROSTER SACRAMENTO KINGS 

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    NBA, il calendario definitivo. Italiani in campo il 26 dicembre

    La NBA ha ufficializzato per intero il calendario per la regular season 2011/2012. Finora era stato reso noto solo il primo turno che prevedeva (e tutt’ora prevede) 5 gare nella sera del 25 dicembre, giorno di Natale. Il primissimo match della nuova stagione metterà di fronte al Madison Square Garden di New York i padroni di casa dei Knicks contro gli eterni rivali dei Boston Celtics (squadra che tra l’altro ha eliminato la franchigia della “Grande Mela” negli ultimi playoff, precisamente al primo turno).

    Nba | foto tratta dal web

    Il via è fissato per le ore 12.30 negli Stati Uniti, le 18.30 in Italia quindi sarà una sfida che visto l’orario permetterà a molti appassionati di seguirla interamente in diretta. A seguire (ore 14.40 in America, le 20.30 in Italia) la tanto attesa rivincita delle ultime Finals NBA tra i padroni di casa dei Dallas Mavericks campioni in carica ed i vice campioni dei Miami Heat del fantastico trio LeBron James-Dwyane Wade-Chris Bosh che proverà anche quest’anno un nuovo attacco al titolo. Poi si passerà alle 3 gare notturne con i Los Angeles Lakers del pluricampione Kobe Bryant che ricevono i Chicago Bulls dell’ultimo M.V.P. stagione Derrick Rose alle ore 23.00 italiane, gli Oklahoma City Thunder dell’asso Kevin Durant che attendono la visita degli Orlando Magic dell’uomo mercato Dwight Howard (ore 2.00 in Italia) e per finire il derby californiano tra Golden State Warriors e Los Angeles Clippers (orario 4.30 di notte), 2 formazioni in rampa di lancia dopo aver “accumulato” tantissimo talento negli ultimi Draft. Una prima giornata dunque molto interessante e con tanti spunti tecnici, da seguire molto attentamente per capire i nuovi rapporti di forza all’interno della Lega.

    Per quanto riguarda i 3 italiani che giocano oltreoceano l’esordio in vista del nuovo campionato è fissato per il giorno seguente, il 26 dicembre: all’una di notte nel nostro Paese i Toronto Raptors di Andrea Bargnani sfideranno a Cleveland i rinnovati Cavaliers dei rookie Irving e Thompson (rispettivamente prima e quarta scelta assoluta all’ultimo Draft), poche ore più tardi (alle 2.30) Danilo Gallinari ed i suoi Denver Nuggets faranno visita ai campioni in carica dei Dallas Mavericks e del fenomenale Dirk Nowitzki. A mezz’ora di distanza poi il via alla gara tra i Phoenix Suns ed i New Orleans Hornets di Marco Belinelli (che dovrebbe essere riconfermato in queste ore dal team della Louisiana). Il primo “derby italiano” della stagione andrà in scena a New Orleans il giorno dell’Epifania, 6 gennaio 2012, con gli Hornets di Belinelli che ospiteranno i Nuggets di Gallinari. Il primo confronto invece tra Danilo Gallinari ed Andrea Bargnani si terrà a Denver il 27 gennaio mentre Belinelli sfiderà Bargnani il 29 febbraio quando i Raptors giocheranno a New Orleans. In tutto i “derby Azzurri” programmati per la stagione 2011/2012 saranno 7 e saranno ovviamente tutti da seguire.

    Per completare il discorso sul calendario c’è da ricordare che ogni team deve disputare 48 incontri con squadre della propria Conference e solamente 18 con avversarie della Conference opposta. L’unico momento nel quale i giocatori potranno per così dire “tirare il fiato” sarà durante l’All Star week end, che quest’anno si giocherà ad Orlando (All Star Game il 26 di febbraio).

    QUI IL CALENDARIO NBA 2011/2012 

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    NBA: Gortat giocherà in Russia, Vujacic all’Efes

    Prosegue la fuga dei giocatori dalla NBA sempre ferma per il lockout che rischia di far saltare interamente il prossimo campionato 2011/2012. Dopo l’accordo tra Deron Williams ed il Besiktas (che ora sta tentando di ingolosire anche Kobe Bryant), arriva la notizia che altri 2 atleti hanno trovato l’accordo per disputare la prossima stagione agonistica oltreoceano: Marcin Gortat ha infatti accettato l’offerta dello Spartak San Pietroburgo, ovviamente sotto condizione che se dovesse essere trovato un accordo tra proprietari e sindacato dei giocatori NBA per porre fine al lockout avrebbe la “via di fuga” per tornare negli Stati Uniti e riaggregarsi ai Phoenix Suns. Il centro polacco è infatti uno dei pilastri della squadra dell’Arizona.

    © Elsa/Getty Images
    Identica la situazione per Sasha Vujacic che firma un contratto con l’Efes dopo essere stato corteggiato a lungo da Milano (anche per via di una collaborazione nel campo della moda per la sua fidanzata Maria Sharapova): Vujacic ha scelto il club turco che disputerà la prossima Eurolega da protagonista. La scorsa annata NBA è stata dal punto di vista statistico la migliore dell’ex-guardia della Snaidero Udine: passato dai Lakers ai New Jersey Nets, ha chiuso con 11.4 punti e 2.3 assist di media. Ovviamente nei prossimi giorni altri giocatori potrebbero optare per la soluzione di andare a giocare in altri campionati per mantenere anche la forma fisica in attesa che venga trovata una soluzione al lockout che al momento sta bloccando tutto nella maggiore Lega professionistica di basket al Mondo.

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    NBA: I voti della stagione. Pacific Division

    Dopo aver esaminato la stagione delle squadre della Southwest Division, l’analisi della Western Conference prosegue con la Pacific Division, uno dei raggruppamenti meno competitivi della Lega (al pari della Central Division nella Eastern Conference) che ha visto una sola squadra qualificata alla post season, ovvero gli ex campioni dei Los Angeles Lakers, mentre le rimanenti squadre non sono riuscite ad ottenere neanche un record positivo.

    nba.com

    GOLDEN STATE WARRIORS: 5,5. Stagione tra luci ed ombre quella dei giovani “Guerrieri” di Oakland. E’ mancata la continuità ad una squadra che ha comunque dei margini di miglioramento per fare bene nell’eventuale prossimo campionato. La dirigenza non è rimasta soddisfatta del coach Keith Smart, il vice di Don Nelson negli anni precedenti, esonerato appena si è conclusa la stagione, ed ha affidato la gestione del team a Mark Jackson, ex playmaker dal grande passato soprattutto in maglia Knicks e Pacers (vincitore del titolo di rookie dell’anno nella stagione d’esordio nel 1988 e terzo assoluto nella classifica di ogni tempo degli assist dietro solo al numero 1 John Stockton e a Jason Kidd). Questa mossa è dovuta anche al piccolo calo di rendimento del playmaker titolare Stephen Curry, fenomenale nella sua stagione da esordiente ma un pò meno efficace nella sua seconda annata nella Lega: i consigli di uno dei migliori registi del passato dovrebbero far ritornare Curry sulla retta via e proiettarlo tra i migliori giocatori della NBA. Il lavoro da compiere non è dei più facili per dirigenza e allenatore, chiamati a risolvere rispettivamente i buchi in organico e il mal di trasferta che affligge la squadra (nell’ultima stagione fatta di 36 vittorie e 46 sconfitte i Warriors sono riusciti ad ottenere solo 10 successi lontano dal proprio parquet, un numero troppo basso di affermazioni per poter ambire ad un posto playoff). I margini di miglioramento per questa squadra sono reali ma solo con un grande lavoro da parte del coaching staff si potranno vedere i Warriors nuovamente ai playoff: l’ultima apparizione risale al campionato 2006-2007 quando da ultimi classificati nella temibile e competitiva Western Conference riuscirono ad eliminare i Dallas Mavericks, reduci dalla finale persa contro Miami nel torneo precedente ed autori nel 2007 di uno strepitoso record in stagione regolare di 67 vittorie e 15 sconfitte! Sembra passato un secolo per i tifosi della “Baia” che non hanno mai fatto mancare il loro apporto con la speranza di vedere la loro franchigia nuovamente competitiva.

    LOS ANGELES CLIPPERS: 6. Sulla stagione dei cugini poveri dei Lakers pesa come un macigno la pessima partenza avuta all’inizio della regular season con un orrido record di una vittoria e ben 14 sconfitte. E’ stato questo il fattore determinante per una squadra che da quel momento in poi ha viaggiato alla media del 50% di successi, ma che aveva un gap irrecuperabile per puntare alla qualificazione ai playoff. Sembrava che per i Clippers non ci fossero speranze (destinati ad avere il peggior record ella Lega) ed invece guidati dall’incredibile rookie Blake Griffin, un’ala grande dal talento smisurato, si sono visti i progressi ed il potenziale di questa squadra che se non verrà “buttata” giù dalle folli idee del suo proprietario, come ormai accade da molti anni, pare destinata a togliersi (finalmente) grandi soddisfazioni, forse addirittura riuscirà a primeggiare nella rivalità cittadina contro i più quotati cugini dei Lakers, squadra molto più vecchia e che da un momento all’altro potrebbe pensare alla ricostruzione dopo l’ennesimo ciclo vincente finito con ogni probabilità nel campionato appena terminato. Inoltre i Clippers rispetto ad altre franchigie potrebbero essere molto appetiti anche da eventuali free agent dato che la città di Los Angeles attira molti atleti per via della sua vita mondana. Se si guarda il roster della squadra rossoblu ci si rende conto che manca poco per poter spiccare il volo verso traguardi importanti, il talento accumulato in questi anni tramite il Draft è di grande livello (ed anche quest’anno, se i Clippers non avessero scambiato la propria scelta con Cleveland sul finire del mercato di Febbraio, avrebbero avuto la numero 1 assoluta), ora serve solo trovare la giusta chimica di squadra e questo è l’obiettivo di coach Vinny Del Negro che punta deciso, nella prossima stagione agonistica, alla qualificazione alla post season.

    LOS ANGELES LAKERS: 5. Da molti pronosticati non solo come i sicuri campioni NBA anche della stagione appena conclusa (per l’ennesimo three-peat), ma addirittura come i probabili nuovi detentori del miglior record della storia della Lega (che appartiene invece ancora ai Bulls di Jordan con uno stratosferico score di 72 vittorie e 10 sconfitte), i Lakers hanno profondamente deluso: il record finale di 57 successi a fronte di 25 KO non permette di dare un voto positivo perchè la squadra sulla carta era (e doveva essere) un vero e proprio tritasassi, poche volte si era visto così tanto talento ammassato in una sola squadra. Ed invece, a parte un piccolo perido post All Star Game dove la franchigia gialloviola ha inanellato una serie di 17 vittorie ed una sola sconfitta, nei momenti importanti i Lakers si sono sciolti come neve al sole, dando l’impressione di essere arrivati al capolinea di un ciclo vincente che ha portato 2 titoli e 3 finali in 3 anni. La batosta subita dai Mavericks nei playoff (pesantissimo 4-0 nella serie) ha messo fine al regno di Phil Jackson in panchina (mai uscito dalla post season, in tutta la sua carriera da allenatore più vincente della storia, con uno sweep!) e probabilmente anche all’egemonia della squadra della California, divorata al suo interno anche da profondi dissidi tra i giocatori, cosa che si è anche notata durante i match della post season contro Hornets e Mavs. Il futuro in casa Lakers è molto più problematico di quello che potrebbe sembrare: il monte ingaggi più alto nella NBA non aiuta a muoversi sul mercato, i giocatori più appetibili, eccezion fatta per Bynum, sono tutti arrivati ad avere oltre 30 anni e quindi sono poco richiesti sul mercato che ormai punta esclusivamente sui giovani di livello. Nella prossima stagione è probabile che sia ancora questo nucleo di atleti a provare la scalata (molto difficile) al titolo, ma sono più le sensazioni negative che quelle positive, quando si inizia a parlare del futuro dei Lakers. L’addio di Phil Jackson è emblematico, resosi conto che l’era gialloviola era giunta al termine; per Mike Brown (neo coach) si prospetta un lavoro tutt’altro che facile (in primis quello di rimettere ordine nello spogliatoio) perchè nelle attuali condizioni, anche se il roster rimane di livello, i Lakers faranno veramente poca strada.

    PHOENIX SUNS: 5. Nel campionato 2009-2010 i Suns erano arrivati ad un passo dalla finale NBA, battuti solamente dai favolosi Lakers dell’accoppiata Bryant-Gasol. Solo 12 mesi più tardi Phoenix è diventata una squadra in crisi di identità, devastata dall’addio di Amar’è Stoudemire a cui non si è rimediato a dovere. Per quanto fosse forte e decisivo il talento ora in forza ai Knicks, ciò non giustifica la stagione al di sotto delle potenzialità della squadra, che molte volte è apparsa svogliata, priva della necessaria cattiveria agonistica e della determinazione nei momenti chiave delle partite. Un team che ha dato l’impressione di essere molto lunatico, che ha mancato l’accesso alla post season più per demeriti propri che per altro. In Arizona la situazione non è molto facile, la squadra resta sospesa in una fase a metà tra la ricostruzione e la continuità con il passato, un limbo da cui presto o tardi bisognerà uscire prendendo decisioni difficili ma necessarie. Gli anni migliori di Phoenix sembrano comunque alle spalle, servirebbe un colpo di fortuna alla squadra di coach Alvin Gentry (magari la prima scelta assoluta al prossimo Draft) per poter ricostruire e pensare ad un futuro migliore. Già ora i Suns erano interessati a Derrick Williams, prodotto dell’Università locale, scelto da Minnesota come numero 2 assoluto, ma la trade impostata con i T-Wolves non è andata a buon fine. L’ala di Arizona University sarebbe stato un buon punto di partenza, ora lo staff manageriale dovrà valutare bene cosa fare in futuro perchè restare sospesi nell’anonimato non è un destino che appartiene ad una squadra gloriosa come i Phoenix Suns.

    SACRAMENTO KINGS: 5,5. Scongiurato per il momento il rischio di trasferimento (a Las Vegas o molto più probabilmente ad Anaheim) i Kings hanno disputato una stagione che se si guarda solo al record sembra disastrosa (24 successi, 58 KO) ma per una squadra che aveva deciso 2 anni fa di ripartire costruendo il futuro sui giovani del Draft non è una stagione da buttare. Il team del futuro baserà la propria forza su Tyreke Evans, DeMarcus Cousins e Jimmer Fredette, un ottimo punto di partenza, anche perchè gli altri giovani nel roster di Sacramento promettono bene. C’è da migliorare (e molto) il rendimento interno che è stato deludente (11 vittorie e 30 sconfitte, i Kings sono andati meglio in trasferta ottenendo 13 affermazioni), inoltre Paul Westphal non ha convinto pienamente come capo allenatore e la sua posizione è in bilico. Sistemati i ruoli di playmaker (Evans), guardia (Fredette), ala grande (Thompson) e centro (Cousins), resta da trovare una buona ala piccola (anche se l’israeliano Casspi offre garanzie). In panchina Salmons, Thornton e Dalembert (sperando che sia riconfermato visto che diventa free agent) offriranno valide alternative ed ecco il motivo per cui i Kings guardano con fiducia ed ottimismo al futuro, indipendentemente se resteranno a Sacramento o andranno via verso altri lidi economicamente più allettanti.

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  • NBA: E’ la notte del Draft

    NBA: E’ la notte del Draft

    Questa notte, a partire dall’una circa (ora italiana), prenderà il via il Draft NBA, evento che assegna i migliori prospetti universitari alle 30 franchigie che compongono la Lega.

    nba.com
    Occhi puntati sui Cleveland Cavaliers, che hanno la prima e la quarta scelta assoluta dopo un’annata da dimenticare, sui Minnesota Timberwolves, che posseggono la seconda scelta, sugli Utah Jazz, in terza posizione, e sui Toronto Raptors di Andrea Bargnani che chiameranno per quinti. Tra i giocatori sembra ormai scontato che il playmaker di Duke University, Kyrie Irving, sarà la prima scelta assoluta chiamata dai Cavs, suo principale antagonista sarà Derrick Williams, fortissima ala di Arizona che comunque non andrà oltre la seconda chiamata e per cui molte squadre stanno cercando di fare un accordo con i Timberwolves per arrivare al giocatore, primi fra tutti i Phoenix Suns che vorrebbero fare di Williams (talento dell’università di casa) il nuovo Amar’è Stoudemire. L’appuntamento è per l’una di questa notte per un Draft che si preannuncia veramente emozionante.