Tag: philippe coutinho

  • Kovacic, Schelotto e Kuzmanovic, come cambia l’Inter?

    Kovacic, Schelotto e Kuzmanovic, come cambia l’Inter?

    Dopo aver fatto vivere momenti di rabbia, mista a incredulità a tutti i tifosi nerazzurri, la dirigenza dell’Inter capeggiata da Branca, nell’ultimo spiraglio utile di mercato ha di fatto piazzato un vero e proprio ‘Triplete’ acquisto un tris di giocatori, utili a non far rimpiangere le partenze di Sneijder e Coutinho. Sfumato il sogno Paulinho, (con il contemporaneo approdo di Balo al Milan) gennaio sembrava essere il mese perfetto per far tornare l’Inter sulla cresta delle barzellette sportive. Poi come nel miglior film con finale ad effetto, sono arrivati i colpi di scena a rimediare a un impasse tragicomica: Schelotto, Kuzmanovic e la sorpresa finale Kovacic, hanno sicuramente ripuntellato la rosa nerazzurra, nei ruoli dove sembrava essere scoperta,(soprattutto in mediana dove la qualità e la corsa latitavano in modo assurdo) dando a Stramaccioni, quei rinforzi utili a riprendere la corsa al terzo posto, per tornare ad ascoltare la tanto amata sigla dell’Europa dei grandi, la Champions League.

    COME CAMBIA L’ INTER?

    Mateo Kovacic ©  Damir Sencar/EuroFootball/Getty Images
    Mateo Kovacic © Damir Sencar/EuroFootball/Getty Images

    Con l’arrivo dei nuovi innesti, come cambia la rosa nerazzurra? Via Sneijder e Coutinho, l’Inter si è privata di entrambi i trequartisti, e di gli unici giocatori in grado di inventare gioco nell’undici in campo. Nonostante l’olandese fosse ai margini del progetto e il brasiliano fosse continuamente alle prese con gli infortuni muscolari, i nerazzurri hanno rinunciato al tassello dell’uomo a ridosso delle due punte, adattando per un paio di partite in quel ruolo Fredy Guarin, con risultati non proprio soddisfacenti. La trasformazione nel modulo avviene praticamente a centrocampo dove si concentrano tutti i colpi di mercato di gennaio. Con i nuovi arrivi il modulo dovrebbe virare verso un 3-5-2 ampio, utilizzando le corsie laterali per sfruttare la corsa e la velocità degli esterni: Schelotto arrivato dall’Atalanta, dovrebbe agire sul versante opposto di Nagatomo. Al centro della mediana, riposo concesso a Cambiasso, con l’inserimento di un vero play basso in grado di vedere e creare gioco, garantito dal nuovo gioiellino Kovacic aiutato da Kuzmanovic. Rimane da capire se il giovane croato saprà ripagare la fiducia e lo sforzo economico di Moratti, o farà la fine di molti giovani in stile Coutinho. Per il momento tutti gli addetti ai lavori nell’ambito calcistico ne tessono le lodi, parlandone come un giocatore pronto per il salto di qualità, ma in fin dei conti solo il campo sarà il giudice supremo. Ovviamente, seguendo sempre in maniera più rigida i dettami del Fair Play Finanziario a cambiare drasticamente, conti alla mano, è anche il bilancio nerazzurro nella voce costi per gli ingaggi: tra la partenza di Sneijder e la nuova politica al ribasso per quanto riguarda gli stipendi dei calciatori, l’Inter avrebbe risparmiato circa 55 milioni di euro al lordo sugli ingaggi.

    Davanti rimane l’unico grande dubbio sulla partenza di Livaja in direzione Atalanta. Perché lasciar partire il giovane attaccante, senza rimpiazzarlo con un altro nome? Nonostante in campionato la punta croata non avesse di certo fatto sognare il tifo nerazzurro (ricordare il palo clamoroso contro il Genoa), in Europa League il suo score personale parlava di quattro reti segnate. L’infortunio di Milito, e la condizione certamente non proprio da grande professionista di Cassano, non dovrebbero far dormire sonni tranquilli a Stramaccioni. Palacio e Rocchi in stile tramonto della carriera, basteranno fino a giugno? Forse era il caso di far rimpatriare Longo.

  • Inter senza idee sul campo e sul mercato, Branca il colpevole?

    Inter senza idee sul campo e sul mercato, Branca il colpevole?

    Rimediato un misero punticino contro il Torino, tutt’altro che utile alla rincorsa Champions, l’Inter di Stramaccioni si lecca le ferite nel vero senso della parola, aggiungendo alla lunghissima lista degli infortunati anche i nomi di Chivu e Mudingayi. Se per il difensore romeno non ci sono particolari preoccupazioni, non si può dire lo stesso per il centrocampista belga, che ha avuto come esito dei risultati il peggiore dei riscontri: rottura del tendine d’Achille, con conseguente stop fino al termine della stagione. La curiosità risiede nel fatto che i fastidi al tendine di Achille sono una questione già ben nota in casa nerazzurra, considerando come gli stessi Samuel e Stankovic siano fuori per curare i problemi derivanti dai fastidi al suddetto tendine. Quasi un presagio, come nella mitologia greca, più che tendine di Achille a questo punto bisognerebbe parlare di tallone di Achille, per quanto riguarda il punto debole della rosa nerazzurra, fin troppo fragile, e capace di inanellare una serie infinta di infortuni.

    Marco Branca sul banco degli imputati | ©Jacopo Raule/Getty Images
    Marco Branca sul banco degli imputati | ©Jacopo Raule/Getty Images

    BRANCA TALLONE D’ACHILLE?- Costruzione di gioco che latita, una fragilità difensiva imbarazzante e con appena sei punti realizzati in sei partite giocate, tutto il tifo nerazzurro ha disegnato l’identikit del vero colpevole della crisi Inter: Marco Branca. In lui è stato idealizzato dal popolo il “Tallone d’Achille” dell’Inter post 2010. Dalle ceneri della gloriosa squadra del Triplete non è risorto niente. E la masnada di allenatori matrioska, che nascondevano a turno un nuovo tecnico, e indistintamente un nuovo progetto, sono di fatto risultati tutti attori non protagonisti di un progetto tecnico che in realtà ancora oggi stenta ad esistere. Stramaccioni lanciato nel polverone nerazzurro avrebbe dovuto rilanciare i giovani della primavera, con l’unico risultato di vedere Longo catapultato all’Espanyol in estate, Duncan nelle file del Livorno e Livajia impacchettato, pronto per essere utilizzato come merce di scambio per il prossimo affare di mercato. Escludendo le scelte azzeccatissime di Juan Jesus, Guarin e Palacio, rimangono le pessime scelte in ambito di calciomercato con i nomi di Forlan (5 milioni solo per il cartellino), Jonathan (di cui gira un video su Youtube per l’errore di Udine), Pereira, pagato 13 milioni e di cui ancora si aspettano cross buoni. Continuando si devono aggiungere i nomi di Alvarez, assoluto oggetto misterioso della rosa, e i quasi 3 milioni sciupati per il prestito oneroso di Mauro Zarate. The last but not the least, la scandalosa gestione del caso Sneijder, con una svendita degna dei grandi saldi, al Galatasaray per un giocatore che sicuramente valeva di più di 7 miseri milioni di euro.

    COU PER PAULINHO- Le ultime picconate al fantomatico nuovo progetto Inter, arrivano con la vendita di un classe 92, su cui si puntava moltissimo. L’addio di Coutinho in direzione Liverpool, fa sicuramente capire quanta poca pazienza e poca lungimiranza abbia la società nerazzurra nel vedere crescere i propri giovani. Soprattutto ragionando sul fatto che il sacrificio di due giocatori di qualità come Sneijder e Coutinho, sia collegato all’acquisto (non ancora certo oltretutto) di un giocatore più fisico che tecnico come Paulinho, porti tutti a pensare che il mercato interista non segua una logica ben precisa. Inoltre considerando come il brasiliano del Corinthians abbia un costo che si aggira oltre i 15 milioni di euro, la domanda sorge spontanea: vale la pena fare quest’ingente sforzo economico per ‘scommettere’ letteralmente su un giocatore che non ha ancora mai solcato i campi europei? Alvarez docet.

    Branca dovrà sfruttare al meglio questi due ultimi giorni di mercato, come un buon sarto per rammendare i buchi fatti in estate, cercando di mettere qualche pezza qua e là, dove Stramaccioni sta riscontrando i problemi maggiori. Regista cercasi. Nomi come Lodi e Naingolann potrebbero essere più graditi di Paulinho. Occhio anche davanti, perché Rocchi non sembra essere all’altezza dell’appellativo di vice Milito, mentre Icardi torna di moda, dopo il poker rifilato al Pescara.

  • Inter – Torino, Stramaccioni recupera Cassano e cerca i tre punti

    Inter – Torino, Stramaccioni recupera Cassano e cerca i tre punti

    Si chiude questa sera il ventiduesimo turno del campionato italiano con il posticipo serale che vede il Torino ospite al Meazza, contro l’Inter di Stramaccioni. La compagine nerazzurra dopo aver in parte metabolizzato la sconfitta contro la Roma in coppa Italia, è alla ricerca di una smarrita continuità in campionato, considerando come le statistiche parlino chiaro: 5 punti in 5 partite non è uno score ideale per chi sogna di tornare nell’Europa dei grandi. Il tecnico interista orfano del suo bomber Milito, sganciata la grana Sneijder, e con il nuovo tormentone di mercato appena esploso Coutinho per Paulinho, cerca di ritrovare gli equilibri che prima del match contro la Juventus avevano permesso alla sua rosa di ambire addirittura a traguardi di prima fascia. Basteranno la corsa, l’estro di Guarin e la buona vena realizzativa di Palacio nei pressi dell’area gol, per tornare a correre in campionato, e perché no rubacchiare quei punticini utili sia alla Lazio che alla Juventus fermate ieri sera?

    Antonio Cassano © Claudio Villa Getty Images Sport
    Antonio Cassano © Claudio Villa Getty Images Sport

    INTER- Le buone notizie per Stramaccioni arrivano dall’infermeria nerazzurra, che lentamente si sta svuotando, facendo ritrovare nomi importanti nella lista dei convocati, con Alvarez pronto a doversi scrollare l’etichetta di eterna promessa e Cassano che scalpita per tornare in campo. Il tecnico interista dovrebbe confermare il suo modulo ideale con il 3-4-1-2 dove in difesa assente ancora Samuel, dovrebbe schierare la linea a tre confermando i soliti noti, Juan Jesus (apparso in ottima forma contro la Roma), Ranocchia e il rientrante Chivu. Centrocampo folto con l’unico dubbio sull’utilizzo di Cambiasso o Zanetti al centro a copertura della difesa affiancati da Gargano. Più larghi sugli esterni dovrebbero agire Nagatomo e sul versante opposto Alvaro Pereira. Nel suo nuovo ruolo di trequartista come nuovo Sneijder agirà Guarin, a supporto del tandem offensivo Palacio, Cassano. Se il genio di Bari Vecchia non dovesse farcela, spazio a uno tra Livaja e Rocchi per affiancare l’attaccante argentino.

    TORINO- Il diktat di Ventura è molto chiaro: giocare bene, proporre gioco senza timore, per essere sfrontati e battere i nerazzurri proprio in casa loro. Dopotutto il modulo adottato dal tecnico granata non ammette timore o troppo rispetto per gli avversari, nemmeno che il blasone sia quello dell’Inter: un 4-2-4 che con il bel gioco mette in difficoltà qualsiasi avversario. Per quanto riguarda il possibile schieramento iniziale, si può ipotizzare una linea difensiva con Glik e Rodriguez al centro e con D’Ambrosio e Masiello sulle corsie laterali. In mediana Gazzi in collaborazione con Brighi svolgeranno il ruolo di interditori, e argineranno come dighe le offensive della sqaudra di Stramaccioni. Sugli esterni con la licenza estremamente offensiva agiranno da un lato Santana e dall’altro Cerci. Spazio davanti alla ditta B&B targata Bianchi e Barreto, considerando come Ventura abbia rinnovato la fiducia nel secondo, già schierato contro il Pescara e nelle migliori condizioni per poter far male alla difesa nerazzurra.

    Probabili formazioni Inter Torino:

    Inter (3-4-1-2): Handanovic; Juan Jesus, Chivu, Ranocchia; Pereira, Gargano, Zanetti, Nagatomo; Guarin, Palacio, Cassano.

    Torino (4-2-4): Gillet; D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, Masiello; Gazzi, Brighi; Cerci, Barreto, Bianchi, Santana.

  • Paulinho per Coutinho. Qual’è il vero progetto Inter?

    Paulinho per Coutinho. Qual’è il vero progetto Inter?

    Ci sono o ci fanno? Questa è la domanda spontanea che mi sento di rivolgere verso i dirigenti nerazzurri. Taglio di ingaggi, diminuzione delle spese e ricostruzione parte dai giovani con in panchina, Andrea Stramaccioni, uno che ha dimostrato in breve tempo di saperci fare con i ragazzini. Bene, fin qui sembra tutto bello. La crisi economica che ha colpito il calcio italiano sembrava l’occasione giusta per vedere tanti bei talentini del vivaio nerazzurro scendere a San Siro, con l’approvazione del pubblico che dopo anni di vittorie non avrebbe fatto grandi pressioni sulla lotta per il primo posto. Quindi? Perché si cede Coutinho (classe ’92) per acquistare Paulinho (classe ’88) rimettendoci tra i 3 e gli 8 milioni di euro? Dove sta la programmazione e il ringiovanimento della rosa? Il mercato Inter d’altronde regala spesso queste emozioni…

    Nel giro di qualche anno, la rosa dell’Inter ha perso giocatori del calibro di Julio Cesar, Lucio, Thiago Motta, Sneijder ed Eto’o, tutti in nome del Fair Play Finanziario, a causa del loro alto ingaggio. Ci sta, scelta condivisibile o meno, fa parte del nuovo progetto nerazzurro.

    La strategia Inter non è ancora molto chiara... © Claudio Villa/Getty Images
    La strategia Inter non è ancora molto chiara… © Claudio Villa/Getty Images

    E allora che senso ha cedere un 20enne con uno stipendio da 600 mila euro a favore di un 24enne che difficilmente arriverà in Italia con lo stesso ingaggio? Qualcosa non torna, ci sono 4 anni di differenza, un adattamento al calcio italiano tutto da valutare, una perdita economica sia sull’acquisto del nuovo giocatore che (probabilmente) sull’ingaggio.

    La trattativa – Dopo aver ricevuto tra gli 8 e i 10 milioni di euro per la cessione di Wesley Sneijder al Galatasaray, l’Inter sarebbe intenzionata a privarsi di Coutinho per arrivare al connazionale Paulinho, centrocampista del Corinthians. Il giovane brasiliano, attualmente in forza ai nerazzurri, verrebbe ceduto per 10 milioni al Liverpool e con i soldi ricavati, Branca partirebbe per il Brasile e andrebbe a chiudere l’operazione Paulinho con un esborso economico tra i 13 e i 18 milioni di euro. Perché questa differenza? La clausola rescissoria del 24enne centrocampista del Timao è da quasi 20 milioni, ma la società brasiliana, nonostante viva un periodo ottimo da punto di vista finanziario, potrebbe abbassare le richieste a causa del pressing del giocatore, voglioso di provare un campionato europeo.

    Connazionali diversi – Se il doppio affare (in entrata ed in uscita) andasse a buon fine, l’Inter si ritroverebbe nel giro di qualche giorno senza più trequartisti (tranne quel Guarin, che in nerazzurro sta trovando spazio dietro le punte, ma nato e acquistato come centrocampista centrale). Paulinho, al contrario di Coutinho, per caratteristiche tecniche e tattiche, sarebbe più adatto al ruolo di regista affiancato ad un giocatore di sostanza che gli permetterebbe di liberarsi dai compiti di marcatura.

    Ma il punto principale è… Ne vale la pena? Rinunciare ad un classe ’92 che a fasi alternate (a causa della poca fiducia dimostrata dallo staff tecnico) ha dimostrato di poter crescere bene, mettendo in evidenza una discreta personalità e buona tecnica individuale, per portare alla Pinetina un classe ’88, ottimo centrocampista ma che dovrà dimostrare tutto in un campionato nettamente diverso rispetto a quello brasiliano.

    Personalmente, la reputo una mossa azzardata, soprattutto sul piano economico, viste le differenze di valutazione tra i due giocatori. Pronto ad essere smentito… D’altronde, l’unico giudice potrà essere solamente il campo da gioco.

  • Sneijder anticipa le vacanze e l’addio all’Inter

    Sneijder anticipa le vacanze e l’addio all’Inter

    Sneijder in vacanza è la cartolina perfetta di quello che succederà nelle prossime settimane. L’Inter infatti pare abbia ormai mollato definitivamente il trequartista nerazzurro, che non rientra più sia nei piani della società sia in quelli tattici di Andrea Stramaccioni, rimasto fedele al 3-5-2 degli ultimi mesi. Si va quindi verso la conclusione più logica ma allo stesso tempo irrazionale della vicenda Sneijder, con l’olandese che lascerà l’Inter e quest’ultima che andrà alla ricerca di un nuovo numero 10. Resta adesso da capire quale squadra Sneijder sceglierà per proseguire la propria carriera professionistica, che per un calciatore di 28 anni continua ad essere particolarmente ricca di significati. A Milano è finita ormai, con un permesso vacanza che suona tanto di cessione anticipata.

    LA DECISIONE – Scelta significativa quella dell’Inter nel mandare Sneijder in vacanza, nonostante mancassero ancora due partite da qui alla sosta natalizia (Verona e Genoa). Se prima l’interesse verso l’olandese era comunque alto, adesso la dirigenza nerazzurra ha scelto la linea del disinteresse, come se Sneijder fosse un giocatore qualunque, dimenticando senza troppa noncuranza il valore del calciatore e quanto l’ex Real Madrid abbia dato alla causa interista in questi anni.

    Wesley Sneijder qualche mese fa agli Europei 2012 di Ucraina e Polonia | ©Handout/UEFA via Getty Images
    Wesley Sneijder qualche mese fa agli Europei 2012 di Ucraina e Polonia | ©Handout/UEFA via Getty Images

    IL TWEET – L’ufficializzazione di concedere le ferie anticipate al giocatore è arrivata dalla stessa moglie di Sneijer, che attraverso Twitter ha annunciato nella mattinata di ieri la partenza dei due in Olanda, concludendo però il messaggio con un eloquente “torneremo”.

    DESTINAZIONI – Effettivamente il rientro a Milano ci sarà, ma per ritirare le ultime cose dall’armadietto e salutare i vecchi compagni di squadra. Ancora da decifrare in quale squadra giocherà a partire da gennaio, con Carlo Ancelotti che di fatto ha posto il veto all’arrivo dell’olandese a Parigi, e lo United di Ferguson piuttosto “algido” nei suoi confronti. Resterebbe il City di Roberto Mancini o un altro club di Premier (Arsenal o Tottenham). Difficile un suo ritorno a Madrid, che in estate resterà orfana di Mourinho.

  • Inter-Palermo, Stramaccioni col dubbio: Guarin o Coutinho?

    Inter-Palermo, Stramaccioni col dubbio: Guarin o Coutinho?

    Stramaccioni e la sua Inter oggi tornano sul prato di San Siro per affrontare il Palermo di Gasperini, cercando di scacciare la crisi di risultati negli ultimi match e l’eccessiva mole di critiche piombata sulla squadra nerazzurra. La squadra del patron Moratti, dopo la vittoria allo Juventus Stadium ha come mollato un po’ la presa, rilassandosi troppo e rallentando in maniera fin troppo brusca, raccogliendo un punto in tre match di campionato contro le modeste Atalanta, Cagliari e Parma. C’è bisogno di uno scossone, e subito, anche perché perdere terreno adesso sarebbe assolutamente autolesionismo, con una Juve che è tornata ad essere vincente nel delicatissimo derby di Torino. Problema o non problema Sneijder (con l’olandese disponibile ma ancora non convocato) Stramaccioni dovrà dimostrare che gli ultimi match siano stata l’eccezione, e che la sua Inter possa tornare a correre e a vincere, e cogliendo l’occasione per battere un ex nerazzurro con il dente avvelenato come Gasperini.

    Fredy Guarin copy; Marco Luzzani Getty Images Sport
    INTER- Ancora indisponibile Antonio Cassano che continua a scontare i due turni di stop per la squalifica rimediata contro il Cagliari, Stramaccioni lascia a casa Sneijder, confermando in conferenza stampa come l’olandese sia ok fisicamente e sia arruolabile, ma prima di tutto ciò, sia necessario l’ok della società, che sta tentando l’operazione rinnovo e alleggerimento del contratto. Lunedì è previsto un incontro che farà chiarezza sul caso e ci dirà se il numero 10 di Utrecht vestirà ancora nerazzurro o a gennaio saluterà definitivamente Milano. Chiuso il tormentone degli ultimi giorni, Stramaccioni dovrebbe schierare un centrocampo più robusto, per evitare nuove discese palla al piede in stile Sansone, con i suoi uomini fermi a guardare. L’unico dubbio che tormenta il tecnico è quello sull’utilizzo di Guarin o Coutinho in mediana. Con il colombiano il centrocampo sarebbe più coperto, considerando anche il rientro di Gargano, e l’affiancamento di Cambiasso, mentre con il brasiliano, si passerebbe a un 3-4-1-2, e Coutinho agirebbe alle spalle di Palacio e Milito (recuperato in extremis).

    PALERMOGasperini aspettava questa partita da molto tempo. Dopo la parentesi più nera che azzurra alla corte di Moratti, e le parole al veleno volate tra i due, il tecnico rosanero ha finalmente l’occasione di controbattere all’Inter sul campo. Le sue idee di gioco, la difesa a tre, e la sua richiesta in chiave di mercato con il nome di Palacio, furono i motivi cardine per cui la sua avventura in nerazzurro terminò in così breve tempo, portandolo a naufragare in soli 3 turni di campionato. Oggi vedere l’Inter con la difesa a tre, e con Palacio acquistato con un anno di ritardo, hanno certamente fatto capire a Gasperini come il suo ingresso all’Inter fosse avvenuto in un momento sbagliato. C’è comunque tantissima voglia di rivalsa, e con il suo Palermo, oggi proverà a fare lo sgambetto a Stramaccioni, rinunciando a pedine importanti come Miccoli e Donati che scontano un turno di squalifica. Rimane in dubbio Von Bergen che dovrebbe stringere i denti e rientrare in difesa, affiancato da Pisano e Munoz. Assente il ‘ Romario del Salento’ davanti, spazio al baby talento Dybala affiancato ai lati da Ilicic e Brienza.

    PROBABILI FORMAZIONI INTER-PALERMO :

    Inter (3-4-1-2): Handanovic; Ranocchia, Samuel, Juan Jesus; Zanetti, Gargano, Cambiasso, Nagatomo; Coutinho; Milito, Palacio.
    A disp.: Castellazzi, Belec, Silvestre, Jonathan, Mbaye, Guarin, Alvarez, Alvaro Pereira, Mariga, Duncan, Livaja.
    All.: Stramaccioni

    Palermo (3-4-3): Ujkani; Pisano, Von Bergen, Munoz; Morganella, Kurtic, Barreto, Garcia; Ilicic, Dybala, Brienza.
    A disp.: Benussi, Brichetto, Cetto, Milanovic, Labrin, Viola, Rios, Giorgi, Zahavi, Budan.
    All.: Gasperini

  • Parma – Inter, Stramaccioni senza Cassano si affida a Coutinho

    Parma – Inter, Stramaccioni senza Cassano si affida a Coutinho

    Trasferta insidiosa per l’Inter di Andrea Stramaccioni, in programma stasera alle 21 al Tardini contro il Parma targato Donandoni. È l’ora degli esami per l’undici nerazzurro, che dopo la buona prestazione allo Juventus Stadium ha di fatto raccolto due sconfitte (a Bergamo e a Kazan) e un pari con polemiche contro il Cagliari a San Siro. Sfruttare a proprio favore la caduta della Juve contro il Milan di ieri sera a questo punto diventa più che un’opportunità, un vera e propria occasione da non perdere, per riaccendere la corsa scudetto e gettare un occhio al Napoli che insegue. Una vittoria placherebbe gli animi dei tifosi che negli ultimi incontri non hanno certamente visto nei loro idoli il massimo impegno, e chiuderebbe il cerchio delle polemiche stretto intorno al tecnico Stramaccioni, alle prese tra l’altro con la grana Sneijder. L’olandese non avrebbe gradito il rinnovo contrattuale con annessa riduzione dell’ingaggio, adesso sarebbe teoricamente ‘fuori rosa’, diventando non l’arma in più per Strama, ma solo un altro dei problemi da risolvere e alla svelta.

    Philippe Coutinho © Marco Luzzani Getty Images Sport
    PARMA- I padroni di casa sono sempre stati un avversario ostico per i colori nerazzurri, e a questo punto ricordando come nella passata stagione Stramaccioni proprio contro gli emiliani vide infrangersi il suo sogno di agguantare il terzo posto, i più scaramantici staranno già facendo gli scongiuri. Donadoni con 17 punti in classifica schiererà una formazione per cercare di strappare il bottino pieno da un match dal difficilissimo pronostico. Il tecnico dei ducali sorride per i rientri di Zaccardo e Valdes (assenti a Udine), che recuperano entrambi dai rispettivi guai fisici, proponendo un 3-5-2 così composto: Mirante tra i pali con la linea difensiva composta da Paletta, Zaccardo e Alessandro Lucarelli; in mediana invece complice l’assenza per squalifica di Parolo, dovrebbe giocare Musacci, affiancato da Marchionni, Rosi, Valdes e Gobbi. Davanti assente Pabon per motivi familiari, dovrebbe scendere in campo dal primo minuto, Amauri e l’ex nerazzurro Biabiany.

    INTER- Stramaccioni dopo le ultime deludenti partite, deve convincere il presidente e i suoi tifosi che la sua Inter sia ancora in salute e soprattutto la fame di vittoria del suo gruppo sia ancora intatta. Peserà in particolar modo l’assenza di Cassano (che sconta i due turni di squalifica per le polemiche post Cagliari), con il dubbio sul possibile recupero di Guarin. Out anche Sneijder per scelta tecnica, Stramaccioni dovrebbe ridisegnare la sua squadra, potendo scegliere di schierare Coutinho alle spalle di Milito e Palacio, utilizzando un centrocampo robusto con Cambiasso e Guarin (se recupera) al centro e la velocità sulle corsie laterali di Nagatomo e capitan Zanetti. In difesa nessun problema con il solito terzetto difensivo composto da Ranocchia, Samuel e Juan Jesus. L’unico dubbio nasce dal possibile utilizzo di Alvarez, come interno di sinistra, con il conseguente rivoluzionamento di tutto il centrocampo.

    PROBABILI FORMAZIONI PARMA INTER

    PARMA (3-5-2): Mirante; Zaccardo, Paletta, Lucarelli; Rosi, Marchionni, Valdes, Acquah, Gobbi;Biabiany, Amauri.
    A disp.: Pavarini, Benalouane, Bajza, Fideleff, Morrone, Musacci, Ninis, Palladino, Belfodil, Sansone.
    All.: Donadoni

    INTER (3-4-1-2): Handanovic; Samuel, Ranocchia, Juan Jesus; Zanetti, Guarin, Cambiasso, Nagatomo; Coutinho; Palacio, Milito.
    A disp.: Castellazzi, Belec, Mbaye, Silvestre, Jonathan, Pereira, Mariga, Alvarez, Duncan, Livaja. All.: Stramaccioni

  • Sconfitta in Russia per la baby Inter, il Rubin cala il tris

    Sconfitta in Russia per la baby Inter, il Rubin cala il tris

    Alla fine l’Inter torna dalla campagna di Russia con le ossa rotte. Il Rubin Kazan si impone per 3 a 0 e, obiettivamente, le prospettive non è che fossero altre. Quello sceso in campo stasera nella sfida esterna di Europa League, tanto per dire, è l’undici nerazzurro più giovane di sempre. Età media 22,9 anni. Roba da stropicciarsi gli occhi. Forse un premio all’ottimo lavoro svolto dal settore giovanile in questi ultimi anni. Forse la necessità di fare turnover selvaggio in vista del campionato. Di certo l’Inter che affronta il Rubin registra esordi a raffica. E la differenza di qualità si vede subito, dopo appena 2’ dal fischio di inizio, quando Karadeniz spezza gli equilibri approfittando ribadendo in rete un pallone rimbalzato sul palo. Poi solo fuffa e qualche buona trama russa. In mezzo l’ingenuità di tanti ragazzotti di belle speranze. Tipo il classe ’95 Donkor. Ma soprattutto la certezza Palacio. Allo scadere gli altri due centri del Kazan: Rondonboom boom. E tutti a casa.

    Stramaccioni analizza la sua baby inter
    Andrea Stramaccioni, per lui turnover selvaggio con il Rubin Kazan
    &copy Marco Luzzani/Getty Images Sport

    Cose russe –  Al Rubin Kazan basta un gol a freddo per avere ragione del nerazzurri. Alla seconda azione della partita Kasaev brucia tre avversari sulla fascia sinistra e crossa. Juan Jesus prova a liberare in angolo ma centra in pieno il palo: la palla torna verso il centro dove Karadeniz la spinge in rete. L’Inter crea pochissimi pericoli alla porta di Ryzhikov, ma tiene discretamente il campo. Con un Coutinho evanescente, sale in cattedra Rodrigo Palacio, che prova a sfruttare un pallone lavorato da Ranocchia centrando in pieno, però, il palo. Al 41′ della ripresa Rondon invece non sbaglia. Partenza sul filo del fuorigioco. Donkor non lo contiene e il diagonale successivo si infila diritto nell’angolino. preciso all’angolino. Solo pochi minuti e ancora Rondon concretizza un cross del solito Karadeniz. .

    Va bene lo stesso – Insomma, in Russia l’Inter incassa la sconfitta più pesante dell’intera stagione. Ma, al di là del risultato, la cosa importa relativamente poco. Senza i titolari, Stramaccioni ha lanciato nella mischia sei calciatori nati dopo il 1990. Il 3-0 conta per la statistica. E per poco altro. Perché i nerazzurri sono comunque ai sedicesimi di Europa League. Da secondi, certo. Ma comunque ci sono con netto anticipo.

    RUBIN KAZAN-INTER 3-0

    Rubin Kazan(4-2-3-1):Ryzhikov; Kuzmin, Sharonov, Bocchetti, Ansaldi; Orbaiz, Natcho; Karadeniz, R.Eremenko (8’st Carlos Eduardo), Kasaev (16’st Tore); Dyadyun (14′ st Rondon). In panchina: Arlauskis, Marcano, Davydov. Allenatore: Berdyev.

    Inter (3-5-1-1): Belec; Silvestre, Ranocchia (28’st Donkor), Juan Jesus; Jonathan, Romanò (1’st Zanetti), Gargano, Benassi, Pereira; Coutinho; Livaja (1’st Palacio). In panchina: Castellazzi, Bandini, Pasa, Garritano. Allenatore: Stramaccioni.

    Arbitro: Skjerven.

    Ammoniti: Livaja, Gargano, Silvestre (I).

    Marcatori: 2′ pt Karadeniz, 41’st Rondon, 45’st Rondon.

    LE PAGELLE

    Donkor 6: Paga la giovane età. Ma il talento c’è. La sufficienza è un premio alla tenacia.

    Silvestre 5: Diverse sbavature in fase difensiva e poco carisma in un ruolo che a questo punto lo vede tagliato fuori.

    Coutinho 5,5: Ti aspetti emozioni forti, e invece il giovane talento brasiliano va a corrente alternata sbagliando molto. Occorre darsi una mossa. Da subito.

    Palacio 6,5: L’unico che prova a creare qualche pericolo alla porta del Rubin. Nella ripresa pesca anche un palo. Una sorta di certezza per Stramaccioni.

    Karadeniz 7: Segna il gol dell’immediato vantaggio, poi inventa un assiste per il secondo acuto di Rondon. Non è che avesse davanti colossi del calcio, ma alla fine per lui rimane una buona prova.

    Rondon 7: Vedi sopra. La difesa dell’Inter è obiettivamente qualcosa di più di una bella juniores, e alla fine la differenza si vede.

    VIDEO RUBIN KAZAN-INTER 3-0

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  • Ricky Alvarez verso il prestito

    Ricky Alvarez verso il prestito

    Alvarez come Coutinho? Il mercato di riparazione di gennaio dista poco più di un mese e mezzo, e in casa Inter si fa più intenso il dibattito sul futuro dei giocatori “borderline”. Ovvero, quei calciatori che in nerazzurro hanno trovato, o stanno riscontrando, difficoltà importanti nell’inserimento. E ce ne sono diversi. L’anno scorso il giovane talento Coutinho fu spedito all’Espanyoldi Barcellona. Motivo? Aiutarlo a trovare continuità di prestazioni ed esperienza. E, a giudicare da come è partito questa stagione, il tentativo non è andato male. Anzi. La stessa operazione potrebbe essere ripetuta con un altro gioiellino interista. Per inciso: Ricky Alvarez.

    Fuori schema – L’argentino, acquistato dal Velez durante il mercato estivo dello scorso anno,  in questa prima tanche di stagione ha collezionato 6 presenze per un totale di 170’. Poca roba, considerando inoltre che una maglia da titolare per Ricky è stata frequente come un’eclissi di sole notturna.

    Alvarez dimostra impegno nonostante le voci di prestito
    credit: Valerio Pennicino
    Getty Images Sport
    Evidentemente Alvarez non ha convinto del tutto Stramaccioni, che dal canto suo si ritrova altre pedine inamovibili da schierare sullo scacchiere nerazzurro. Insomma, il talento argentino al momento è fuori dagli schemi: mancano esperienza e quel pizzico di cattiveria in più. Tutte doti che si acquisiscono direttamente sul campo. E proprio a questo stanno pensando gli uomini mercato nerazzurri. Fare come con Cou. Un anno in prestito all’estero in attesa di feedback positivi.

    Ultima chance? – Le voci che filtrano dalla Pinetina parlano, però, di un Alvarez molto motivato. Desideroso di mettersi in mostra in questi quaranta giorni che precedono il mercato. Proprio domenica prossima potrebbe scattare l’ora del riscatto. Stramaccioni ha l’infermeria piena, e proprio l’ex Velez potrebbe essere l’arma in più del tecnico nerazzurro da utilizzare come raccordo tra mediana e attacco. Ricky potrebbe essere impiegato sia come mezzala in un centrocampo a 5, sia come rifinitore dietro due punte in un eventuale 3-4-1-2. Staremo a vedere.

  • L’Inter giovane vince e convince contro il Neftçi

    L’Inter giovane vince e convince contro il Neftçi

    L’Inter si conferma vincente anche in Europa. A Baku Neftçi-Inter termina 1-3 con le reti nerazzurre firmate da Coutinho (splendido gol di tacco), Obi e Livaja e la rete dei padroni di casa firmata da Canales. Nell’altra gara del girone H i russi del Rubin Kazan hanno superato per 2-0 il Partizan Belgrado raggiungendo proprio l’Inter al primo posto del girone H a quota 4 punti. Gli uomini di Stramaccioni nonostante l’ampio turnover hanno avuto vita facile sul campo azero e trascinati da Coutinho e Guarin hanno conquistato la sesta vittoria stagionale in trasferta su 6 partite disputate.

    LA PARTITA – Stramaccioni conferma la difesa a 3 ma ad affiancare Silvestre e Juan Jesus c’è Cambiasso con la fascia da capitano vista l’assenza di Zanetti. Il match inizia a ritmi blandi ma l’Inter dà l’impressione di poter far male in attacco. Tale impressione si tramuta in realtà quando al 10′ arriva per i nerazzurri il meritato gol del vantaggio. A firmarlo è il gioiello Coutinho che servito splendidamente da Guarin infila di tacco il pallone in rete. Il Neftçi fa fatica a scuotersi e rischia di capitolare velocemente sotto i colpi di un inspiratissimo Coutinho. Il 20enne brasiliano fa quello che vuole in attacco e fa letteralmente impazzire la difesa avversaria con le sue giocate piene di tecnica e velocità. Al 27′ il numero 7 interista va vicino al raddoppio personale con un tiro a giro che sibila di poco a lato. Nonostante ciò il raddoppio dei nerazzurri è nell’aria e pochi minuti più tardi ci pensa Joel Obi, al rientro da titolare dopo un infortunio di 4 mesi, a siglare il raddoppio su assist del solito Guarin. Il gol di Obi permette ai nerazzurri di raggiungere il 500esimo gol nelle coppe europee. Il 2-0 spezza le gambe ai padroni di casa che reagiscono solo con una timida punizione.

    Philippe Coutinho © Valerio Pennicino/Getty Images

    Ecco allora che l’Inter decide di indirizzare il match sui binari di un allenamento andando in rete per la terza volta al 40esimo minuto grazie ad un colpo di testa a porta vuota di Marko Livaja. Per il 19enne croato è il secondo gol in Europa League in 2 partite da titolare giocate. Il primo tempo termina 3-0 per l’Inter che ad inizio ripresa però deve fare i conti con il ritorno degli avversari, desiderosi di riscattare la prestazione scialba dei primi 45′. Gli azeri dopo 5 minuti di assedio alla difesa interista trovano il gol dell’1-3 al 53′ grazie a Canales che capitalizza un cross di Wobay. Incassato il primo gol della stagione in trasferta l’Inter reagisce immediatamente con un’ottima azione di Alvaro Pereira, che va vicino al quarto gol. Nella parte finale del match pura accademia degli ospiti con Stramaccioni che fa entrare Ranocchia per Obi, Garritano per Coutinho ed infine Gargano per Guarin. I nerazzurri ottengono la prima vittoria nel girone di Europa League e adesso possono concentrarsi sull’importante derby di Milano in programma domenica sera a San Siro.

    Merita una menzione particolare Philippe Coutinho, migliore in campo, autore di uno splendido gol di tacco ed innumerevoli giocate di qualità che dovrebbero aver convinto Stramaccioni a regalargli una maglia da titolare nel derby. Infine è stata ottima la prestazione di Fredy Guarin, per il colombiano 3 assist e una presenza costante nella manovra nerazzurra.

    Le pagelle e il tabellino di Neftçi-Inter 1-3

    Neftçi (4-2-3-1):Stamenkovic 6; Shukurov 6,5, Mitreski 5,5, Yunusadze 5,5, Bertucci 6; Wobay 6,5, Sadikhov 6; Ramos 6, Valencio 5,5, Nurahmadov 6(1′ st Seyidov 6); Canales 6,5. A dips.: Balayev, Yunisoglu, Rodriguinho, Guliyev, Abdullayev Elshan, Abdullayev Araz, Mehdiyev. All.: Hajiyev.

    Inter (3-5-2): Handanovic 6; Juan Jesus 6, Cambiasso 6,5, Silvestre 5,5; Pereira 6,5, Obi 6,5 (19′ st Ranocchia 6), Guarin 7 (37′ st Gargano s.v), Mudingayi 6, Jonathan 6; Coutinho 7,5(30′ st Garritano 6), Livaja 6,5. A disp.: Castellazzi, Nagatomo, Benassi, Bianchetti. All.: Stramaccioni.

    Video highlights Neftçi-Inter 1-3 

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