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  • NBA: I risultati della prima giornata della Summer League di Orlando

    Prima giornata della Summer League ad Orlando, in Florida, per le squadre NBA.
    Sono scese in campo 8 franchigie, tra cui i Boston Celtics finalisti NBA, I Philadelphia 76ers del rookie Evan Turner, gli Orlando Magic, gli Utah Jazz e gli Oklahoma City Thunder.
    Ovviamente mancavano tutti i “Big” visto che la Summer League (che tra qualche giorno si sposterà a Las Vegas e vedrà impegnate molte più squadre) è fatta apposta per sviluppare i giocatori provenienti dalle Università o per chi dovrà disputare il primo anno in NBA o al massimo il secondo.

    Molto interessanti tutti i confronti di ieri notte: I Charlotte Bobcats, grazie ai 2 rookie della passata stagione (ora quindi sophomore) Derrick Brown e Gerald Henderson, autori di 20 punti a testa, si sono sbarazzati degli Utah Jazz, che hanno sbagliato l’ultimo tiro del possibile vantaggio o quantomeno della parità. 85-83 il risultato finale con la prima scelta dei Jazz, Gordon Hayward, che ha segnato 8 punti (100% dal campo in 25 minuti) con 5 rimbalzi in aggiunta.

    Gli Indiana Pacers invece, grazie alla superba prova di Lance Stephenson, rookie classe 1990, con 21 punti hanno battuto i padroni di casa Orlando Magic che hanno avuto in Patrick Ewing Junior, figlio del grandissimo centro dei Knicks e ora allenatore personale di Dwight Howard ai Magic, il top scorer con 15 punti. Bene anche la prima scelta dei Pacers, Paul George con 12 punti, Jeff Adrien per Orlando ha messo a segno una doppia doppia da 13 punti e 10 rimbalzi. Piuttosto maluccio invece Daniel Orton con 3 punti frutto di un inguardabile 1/8 dal campo e di un brutto 1/4 ai liberi. Se vorrà essere la riserva di Howard in squadra sarà chiamato a prove più consistenti. Risultato alla fine 86-77.

    Vittoria per Philadelphia contro New Jersey: la seconda scelta assoluta dietro a John Wall, al Draft, Evan Turner mette a referto 12 punti, 8 rimbalzi e 4 assist, Holiday è il top scorer con 23, buono anche l’apporto di Meeks con 18 punti. Per i Nets benissimo Terrence Williams con 23 punti e 7 assist, mentre la terza scelta assoluta Derrick Favors va vicino alla doppia doppia con 8 punti e 9 rimbalzi in 25 minuti scarsi. 84-74 il finale.

    Chiudiamo con la vittoria degli Oklahoma City Thunder che recuperano uno svantaggio di 21 punti e battono i Boston Celtics. Il clamoroso recupero ha messo molto di cattivo umore il G.M. dei Celtics Danny Ainge che nel post partita ha avuto dure parole nei confronti dei suoi giocatori.
    Sotto lo sguardo della loro stella e del loro leader Kevin Durant in panchina per stare vicino ai compagni, i Thunder partono male e Boston prende il largo. Ma il secondo tempo dei giovani di Oklahoma è stratosferico e grazie ai 24 punti di Mullens (che al momento occupa il ruolo di centro titolare per OKC in attesa di poter schierare Cole Aldrich dall’8 luglio in poi), ai 19 di un James Harden che lascia intravedere il suo vero talento, e ai 15 punti di Eric Maynor, il risultato viene ribaltato. A nulla servono i 23 punti di Harangody e le buone prove di Lafayette, Thompson e Carroll. Il finale dice 87-82 Thunder che già da ora fanno la voce grossa e mostrano i muscoli per essere protagonisti e continuare a sorprendere nella stagione 2010-2011.

    Risultati Summer League di Orlando, prima giornata:

    • Boston Celtics – Oklahoma City Thunder 82-87
      (Bos: Harangody 23, Lafayette 14, Thompson , Carroll 13 – OKC: Mullens 24, Harden 19, Maynor 15)
    • Charlotte Bobcats – Uta Jazz 85-83
      (Cha: Henderson 20, Brown 20, Williams 8, Ajinca 8 – Uta: Augustine 20, Rice 12, Gaines 11)
    • Indiana Pacers – Orlando Magic 86-77
      (Ind: Stephenson 21, Rolle 13, George 12 – Orl: Ewing 15, Adrien 13, Taylor 12)
    • New Jersey Nets – Philadelphia 76ers 74-84
      (NJ: Williams 23, Uzoh 11, James 11 – Phi: Holiday 23, Meeks 18, Turner 12)
  • NBA Draft 2010: John Wall è il numero 1

    Come preannunciato dagli esperti di basket, John Wall, talento di Kentucky University, combo-guard che può ricoprire i ruoli di play e guardia tiratrice, è stato selezionato dai Washington Wizards con il numero 1 assoluto nel Draft NBA 2010.

    Alle sue spalle si è piazzato Evan Turner, ala piccola di Ohio Stae University, che era considerato il secondo miglior prospetto universitario ed è stato selezionato dai Philadelphia 76ers, squadra che aveva la scelta numero 2.

    Primo degli “umani”, dietro i 2 fenomeni, irragiungibili da tutti quanti i rimanenti atleti usciti dal college, si è fatto strada Derrick Favors di Georgia Tech University che è stato scelto dai New Jersey Nets che usufruivano della terza scelta assoluta, per dare una scossa nel ruolo di ala grande, un pò scoperto negli ultimi anni dopo la partenza di Kenyon Martin per Denver.

    Per quanto riguarda l’elenco completo delle scelte tra poche ore ci sarà l’ufficialità del Draft che ha vissuto già qualche scambio interessante. Al più presto aggiorneremo la situazione fino a renderla definitiva.

  • NBA: Maggette ai Bucks, scambio tra Kings e Sixers

    In attesa del Draft di questa notte che potrebbe cambiare i rapporti di forza tra le franchigie NBA, sono iniziati piccoli ma significativi movimenti di mercato nella Lega professionistica americana.

    Il più importante riguarda l’acquisizione dei Milwaukee Bucks dell’ala piccola dei Golden State Warriors Corey Maggette. Alla squadra californiana vanno Charlie Bell e Dan Gadzuric (2 giocatori sicuramente di secondo piano!).
    Milwaukee rafforza il suo roster con l’acquisizione di uno dei pezzi pregiati del mercato visto che non sa cosa farà del suo futuro John Salmons che è tentato dall’avventura in qualche squadra da titolo e così i Bucks si sono cautelati mettendo a segno questo colpo.

    Scambio anche tra i Sacramento Kings e i Philadelphia 76ers che in attesa di scegliere Evan Turner con la chiamata numero 2 assoluta hanno ceduto ai Kings il centro Haitiano Sammy Dalembert per Andres Nocioni e Spencer Hawes. L’argentino ed il centro bianco rafforzano sensibilmente i Sixers che stanno tentando la ricostruzione in attesa del Draft di questa notte.

    Da contorno la notizia che il fortissimo tiratore dei Miami Heat Daequan Cook è passato agli Oklahoma City Thunder assieme alla scelta numero 18 degli Heat al Draft, in cambio della 32esima scelta dei Thunder. Il motivo è che Miami vuole alleggerire il salary cap per poter fiondarsi più facilmente sui “big free agent” di questa Estate che si preannuncia caldissima. Gli ex Seattle Sonics invece grazie alla scelta numero 18 si posizionano davanti a Celtics e Spurs (che hanno la 19esima e 20esima scelta) nella corsa eventuale a Daniel Orton, centro che farebbe la fortuna della franchigia, scoperta proprio in quella posizione. Inoltre l’altra grande mancanza della squadra di Durant, il ruolo di tiratore da 3 punti, è stato coperto proprio ora con Cook che nel 2008-2009 ha anche conquistato il titolo di migliore “trepuntista” nell’All Star Game di Phoenix ma che quest’anno non ha brillato per via di acciacchi fisici. Ricordiamo inoltre che i Thunder hanno anche la 21esima scelta e la 26esima, insomma potranno veramente operare bene e rinforzarsi ancora di più dopo l’ottima annata appena trascorsa che li ha visti protagonisti facendo sudare ai playoff più del previsto e del necessario i Lakers poi campioni NBA.

  • E’ morto Manute Bol, gigante dell’NBA e secondo miglior stoppatore di tutti i tempi

    E’ morto Manute Bol, gigante dell’NBA e secondo miglior stoppatore di tutti i tempi

    Si è spento la scorsa notte all’età di 47 anni all’ospedale di Charlottesville, in Virginia negli Stati Uniti, il cestista sudanese Manute Bol. Affetto dalla sindrome di Stevens-Johnson, una rara malattia della pelle, Bol fu il più alto giocatore di basket del suo tempo a giocare nell’NBA con i suoi 2.31 metri di altezza e battuto solo da Gheorghe Muresan qualche anno più tardi.
    Il sudanese passò alla storia per essere stato il secondo miglior stoppatore dell’NBA nella classifica di tutti i tempi (2086 e 3.34 di media a partita) dietro soltanto ad Hakeem Olajuwon e la migliore matricola stoppatrice della Lega con 5 stoppate di media a partita (397 in totale) alla sua prima stagione in NBA (ne fece 4 in una sola azione!).

    Scelto dai Washington Bullets con il numero 31 al secondo giro del draft nel 1985, Bol rimase nella franchigia della capitale fino al 1988 (239 presenze) per poi passare ai Golden State Warriors restandovi per soltanto due stagioni (155 presenze); nel 1990 si trasferì ai Philadelphia 76ers dove giocò per due anni con il suo grande amico Charles Barkley e totalizzando 211 presenze con la franchigia della città dell’amore fraterno. Nel 1993 iniziò il suo calvario con gli infortuni che lo costrinsero in successione a Miami e poi di nuovo a Washington, Philadelphia e Golden State nel 1995 a saltare quasi per intero le stagioni (in due anni solo 19 presenze).
    Alto ed esile, Bol con il passare degli anni migliorò il suo tiro dal perimetro con una discreta percentuale sebbene non fosse un realizzatore eccezionale: infatti le sue cifre in carriera parlano di un numero maggiore di stoppate (2086) rispetto ai punti realizzati (1599).

    Terminata l’avventura nell’NBA all’età di 33 anni, Bol sbarcò in Italia alla Libertas Forlì dove venne accolto da campione ma la sua permanenza nel nostro Paese fu breve (solo 2 partite) perchè venne tagliato dal club romagnolo decidendo così di tornare in patria e concentrarsi sulle sue fondazioni a favore del Sudan. Bol infatti, oltre che nel basket, si distinse anche per il suo impegno umanitario devolvendo tutti i suoi proventi alle varie organizzazioni da lui fondate.
    Di lui si racconta che, ancora ragazzo, uccise un leone a mani nude, secondo alcuni, con una lancia secondo altri.

  • NBA: I Nets scelgono Avery Johnson come coach, Phoenix conferma Hill e tratta per Stoudemire

    2 notizie molto importanti dal mondo NBA: i New Jersey Nets hanno ufficializzato l’ingaggio di Avery Johnson come capo allenatore.
    Johnson torna dopo 2 stagioni di assenza dalla panchina, in seguito al licenziamento da parte dei Dallas Mavericks. Ha accettato un contratto triennale. Nuova sfida dunque per l’ex playmaker NBA dopo l’avventura conclusa nella stagione 2007/08 alla guida dei Mavericks, con i quali raggiunse anche le Finals del 2006 (perse 4-2 contro i Miami Heat).
    Ecco le sue parole rilasciate ad una televisione americana:

    • Ci sarà da lavorare molto, sarà dura ma sono pronto per questa avventura“.

    Il “Sergente” è stato corteggiato da quasi tutte le franchigie NBA a partire dai Philadelphia 76ers, passando per i New Orleans Hornets per arrivare addirittura ai Cleveland Cavaliers.
    I Nets vengono dalla peggior stagione della loro storia, chiusa col record di 12 vittorie e 70 sconfitte e coach Johnson ci ha anche scherzato su:

    • A vederli, a prima vista, non sono un granché! ma sono molto fiducioso che ci riscatteremo“.

    Impresa ostica per Johnson ma in passato ha già dimostrato che con il duro lavoro può portare le sue squadre a livelli altissimi.

    L’altra notizia proviene da Phoenix dove i Suns hanno riconfermato con entusiasmo l’ala piccola Grant Hill.
    Hill (37 anni) è stato senza dubbio uno dei protagonisti di questi Playoffs per i Phoenix Suns, e vista ormai l’età ha deciso di optare per un altro anno di contratto con la compagine dell’Arizona.
    In questa stagione l’ex Pistons ha viaggiato con 11.3 punti e 5.5 rimbalzi, quest’ultimo dato assai rilevante in quanto si tratta del massimo fatturato a rimbalzo dall’annata 2002/03. Nella post-season 9.6 punti e 5.8 rimbalzi con una difesa sontuosa su Kobe Bryant nella serie tra Suns e Lakers che ha poi promosso i campioni NBA in Finale contro i Boston Celtics.
    E sempre a proposito di Phoenix Amare Stoudemire, intanto, ha rilasciato dichiarazioni di amore nei confronti dei Suns, sia dei tifosi che dei compagni, ma sostanzialmente chiede il massimo salariale per poter restare. Non eserciterà dunque l’opzione di prolungamento annuale del contratto che gli avrebbe assicurato 17 milioni in una sola stagione. E’ evidentemente convinto di poter guadagnare di più e con un contratto molto più lungo. I Suns, in tutti i casi, sembrano intenzionati a confermarlo: i risultati ottenuti in questa stagione parlano chiaro e il G.M. Steve Kerr vorrebbe dare ancora fiducia ad un gruppo che quest’anno ha fatto miracoli, all’inizio neanche dato ai playoff e che invece si è piazzato terzo nella Western Conference e quinto assoluto nell’Intera NBA raggiungendo la Finale di Conference contro i Los Angeles Lakers ai quali ha dato veramente tanto filo da torcere nella serie.
    E il primo passo per confermarsi ai vertici passa per la ovvia riconferma di “Stat” Amar’è Stoudemire!

  • NBA: Rudy Gay verso i Minnesota T-Wolves

    I Minnesota Timberwolves sono a caccia di campioni per rinforzare la squadra nel prossimo campionato.
    I T-Wolves sono reduci da una stagione disastrosa chiusa al penultimo posto nella NBA davanti ai soli New Jersey Nets e l’insoddisfazione dei tifosi che va crescendo con il passare dei giorni, che non vedono un progetto chiaro nelle operazioni dirigenziali, sta attivando sul mercato il management della franchigia per riuscire almeno a migliorare il pessimo record dell’ultima annata (solo 15 vittorie contro le 67 sconfitte totalizzate).
    Minnesota è stata abbastanza sfortunata alla Draft Lottery dove partiva in seconda posizione visto il piazzamento stagionale ma dopo l’estrazione delle squadre avrà il diritto di scegliere il rookie per il prossimo anno solo come quarta squadra, superata da Washington Wizards, philadelphia 76ers e ovviamente New Jersey Nets.
    L’obiettivo era quello di poter scegliere Evan Turner per coprire il buco nel ruolo di ala piccola e Turner in quella posizione potrebbe diventare uno dei migliori giocatori nel giro di pochi anni, anche perchè eccelle in ogni categoria: non solo punti ma anche tanti rimbalzi e molti assist, fisico notevole anche per difendere contro atleti più alti e grossi come stazza, insomma un sicuro talento, ma il risultato della Lottery ha probabilmente fatto svanire il sogno di poterlo selezionare.
    Ecco perchè si sta cercando sul mercato un campione proprio in quel ruolo per poter ridare competitività alla squadra: gli occhi sono tutti puntati su Rudy Gay, giovane talentino dei Memphis Grizzlies (23 anni) che ancora non ha trovato un accordo per il rinnovo di contratto con la franchigia del Tennessee.
    Reduce dalla sua miglior stagione con 19.6 punti, 5.90 rimbalzi e 1.9 assist, il prodotto di Connecticut University sarà impegnato quest’estate al training camp del Team U.S.A. dove rinunce illustri come quella di Kobe Bryant potrebbero addirittura consentire a Gay di prendere parte alla spedizione a stelle e strisce che disputerà i Mondiali di basket in Turchia.
    Ma il mercato chiama e negli ultimi giorni i Minnesota Timberwolves avrebbero messo giù le basi per aggiudicarsi il talento numero 22. A riportare la notizia è stato il “Memphis Commercial Appeal”, il giocatore preferisce pensare al training camp dichiarando:

    • Non sto combattendo nessuno (riferito al rapporto con i Grizzlies, ndr), ora voglio solo pensare al training camp con il Team U.S.A. Voglio prendermi il mio tempo

    Di un altro avviso è stato il G.M. dei Grizzlies Michael Heisley che continua a smentire le voci che danno il suo gioiello lontano dal Tennessee, ribadendo che Rudy Gay resterà un “Grizzly” anche nella prossima stagione.
    Minnesota dal canto suo, con l’eventuale aggiunta di Gay, potrebbe mettere su una squadra veramente interessante e sicuramente migliore di quella passata. Alvin Jefferson sotto i tabelloni e in regia l’ottimo Jonny Flynn, Kevin Love che cresce di partita in partita come ala grande e Corey Brewer che finalmente, al terzo anno, ha dimostrato tantissimi progressi nel ruolo di guardia tiratrice. Ecco che l’aggiunta di Gay (che non è stato soddisfatto dalla prima offerta di rinnovo fatta pervenire dalla sua attuale squadra, i Grizzlies) darebbe sostanza e talento ad una squadra che proverà ad uscire dal limbo dell’anonimato.
    Resta solo da aspettare per capire la volontà del giocatore che in ogni caso vorrà monetizzare al massimo i ricavi del suo prossimo contratto.

  • NBA: Collins nuovo allenatore per i Sixers

    Dopo una stagione quasi disastrosa chiusa con un bilancio nettamente inferiore alle aspettative i Philadelphia 76ers stanno pensando alla ricostruzione della squadra per portarla nell’elite del basket che conta.
    Dopo essersi aggiudicati,con un gran colpo di fortuna pochi giorni fa, la possibilità di scegliere per secondi al prossimo draft del 24 giugno, ecco una nuova importante notizia: la franchigia della Pennsylvania ha scelto Doug Collins come nuovo capo allenatore, che sostituisce il licenziato Eddie Jordan (fatto fuori non appena terminata la regular season).

    Collins, negli ultimi anni commentatore per la TNT ma in precedenza allenatore esperto con oltre 600 partite allenate in carriera fra Chicago – in cui allenò il giovane Michael Jordan – Detroit e Washington, dove allenò nuovamente Jordan negli ultimi anni di carriera, è uno dei coach più esperti e corteggiati, ma il progetto di Phila deve averlo smosso dal desiderio di restare commentatore televisivo.
    A dare la notizia sono stati i familiari dell’allenatore ex Arizona State. Ed Stefanski, General Manager di Philly, è riuscito così a compiere il primo obiettivo: trovare un allenatore nel più breve tempo possibile, adesso riflettori puntati sul Draft dove i Sixers si ritrovano dopo 14 anni ad avere una scelta altissima.
    L’ultima fu nel 1996 quando i 76ers ebbero la prima scelta assoluta e il nome sul quale puntarono fu quello di Allen Iverson; adesso il nome più vociferato è invece quello della stella di Ohio State Evan Turner (21 anni), visto che alla posizione numero 1 si dà per scontato quello di John Wall. Turner può vantare una “raccomandazione” di lusso, infatti la superstar dei Los Angeles Lakers Kobe Bryant si è detto affascinato dal talento di Turner e prevede un grande futuro nella Lega per il talento dell’Ohio.
    Per ritornare al tema allenatore, Doug Collins può vantare, come già detto, il privilegio di aver allenato Michael Jordan, sia ai tempi di Chicago (dove ci furono però delle schermaglie) e poi a Washington, quindi, nel caso i Sixers dovessero scegliere Turner, il giovane avrebbe una guida saggia ed esperta che ha reso noti grandi campioni del passato.

    Riassumendo, l’allenatore è ok, il Draft è il prossimo obiettivo e poi per rifinire il tutto ci sarà il mercato dove Stefanski dovrà lavorare sui contratti di Andre Iguodala (26 anni), dato ormai in partenza, e Samuel Dalembert (29 anni), corteggiato da molte franchigie.
    Insomma, il futuro per i sixers appare meno buio di quanto potesse sembrare solo una settimana fa!

  • NBA: La Draft Lottery premia Washington, seconda scelta per Philadelphia, solo terzi i Nets che avevano il peggior record

    Nella notte c’è stata la Draft Lottery NBA, uno degli eventi più seguiti negli Stati Uniti, che rende ufficiali tramite un sistema di lotteria, l’ordine delle squadre che al Draft potranno scegliere i migliori giocatori provenienti dalle Università e dall’Europa. Ovviamente partecipano a questa selezione solo le 14 squadre non qualificate per la post season, che ovviamente hanno bisogno di “aiuto” per riemergere dopo un anno da dimenticare. Dopo queste 14 squadre, infatti, l’ordine di scelta per chi ha ottenuto la qualificazione ai playoff, segue l’ordine del record di vittorie-sconfitte in stagione (esempio i Cavaliers avranno la 30esima scelta perchè hanno ottenuto il miglior record, Orlando la 29esima visto che è stata la seconda migliore squadra della Lega in stagione regolare, i Lakers la 28 esima e così via)

    C’era tanta attesa per i Nets che avevano avuto in stagione il peggior record (12 vittorie e 70 sconfitte), pronti a rifondare la squadra con la possibile prima scelta e con il mercato dei giocatori free agent visto l’enorme spazio salariale a disposizione.
    Identica situazione per Minnesota, che in regular season aveva ottenuto qualche vittoria in più rispetto ai disastrati Nets.

    E invece la “follia” delle palline nell’urna ha premiato una delle squadre più sfortunate nell’intero anno cestistico, ovvero i Washington Wizards, che tra cessioni illustri per motivi di bilancio (Antawn Jamison ai Cavaliers di James e Caron Butler ai Mavericks di Nowitzki) e guai con la legge per l’esuberanza di alcuni giocatori della franchigia capitolina (vedi caso Gilbert Arenas per la famosa faccenda delle armi da fuoco portate nello spogliatoio dei Wizards durante gli allenamenti della squadra, gesto che è costato sospensione per tutto l’anno sportivo più multa e ore di servizi sociali al numero 0 di Washington) ha invece ricevuto in dote dalla fortuna la serie di numeri che dà la possibilità di sceglier per primi nel prossimo Draft del 24 giugno. I Wizards avevano il quinto peggior record e hanno compiuto quindi un prodigioso balzo in avanti avendo solo l’8,8% di aggiudicarsi il primo posto, scavalcando New Jersey Nets, Minnesota Timberwolves, Sacramento Kings e Golden State Warriors.
    Altra squadra baciata dalla buona sorte sono stati i Philadelphia 76ers che hanno ottenuto la seconda scelta assoluta benchè la posizione di partenza fosse la sesta. Troppo esigue le percentuali dei Toronto Raptors di Andrea Bargnani (0,6%) di arrivare primi, veramente un’inezia al confronto degli altri.

    Poi nessun’altra sorpresa con i Nets appunto che sono scalati al terzo posto (con una grandissima delusione), Minnesota al quarto, Sacramento al quinto, Golden State al sesto e via dicendo.
    Grande opportunità quindi per Wizards e 76ers che si spartiranno i 2 migliori talenti Universitari, ovvero il fenomeno John Wall (talentuosissimo play-guardia di Kentucky University in odore di essere scelto come primo assoluto) ed Evan Turner (guardia-ala piccola tuttofare di Ohio State University che eccelle in ogni singola statistica di gioco, dai punti, agli assist, ai rimbalzi per finire alle stoppate e alle palle rubate). Sono loro i premi per Washington e Philadelphia che potranno tranquillamente ricostruire nel giro di pochi anni su questi 2 fenomeni!

    Di seguito riportiamo l’ordine di probabilità delle squadre di ottenere la prima scelta assoluta a seconda del loro (peggiore) piazzamento in stagione (che fa riferimento alla regular season 2009-2010):

    1 New Jersey Nets: 250 combinazioni, 25% di probabilità di poter avere la prima scelta
    2 Minnesota Timberwolves: 199 combinazioni, 19.9% di probabilità
    3 Sacramento Kings: 156 combinazioni, 15.6% di probabilità
    4 Golden State Warriors: 119 combinazioni, 11.9% di probabilità
    5 Washington Wizards: 88 combinazioni, 8.8% di probabilità
    6 Philadelphia 76ers: 63 combinazioni, 6.3% di probabilità
    7 Detroit Pistons: 43 combinazioni, 4.3% di probabilità
    8 Los Angeles Clippers: 28 combinazioni, 2.8% di probabilità
    9 Utah Jazz (ricevuta dai New York Knicks): 17 combinazioni, 1.7% di probabilità
    10 Indiana Pacers: 11 combinazioni, 1.1% di probabilità
    11 New Orleans Hornets: 8 combinazioni, 0.8% di probabilità
    12 Memphis Grizzlies: 7 combinazioni, 0.7% di probabilità
    13 Toronto Raptors: 6 combinazioni, 0.6% di probabilità
    14 Houston Rockets: 5 combinazioni, 0.5% di probabilità

    E ora riportiamo l’ordine del Draft dopo la “Lottery”:

    1. Washington Wizards
    2. Philadelphia 76ers
    3. New Jersey Nets
    4. Minnesota Timberwolves
    5. Sacramento Kings
    6. Golden State Warriors
    7. Detroit Pistons
    8. Los Angeles Clippers
    9. Utah Jazz
    10. Indiana Pacers
    11. New Orleans Hornets
    12. Memphis Grizzlies
    13. Toronto Raptors
    14. Houston Rockets

    Appuntamento al 24 giugno con il Draft, dunque, primo grande appuntamento per iniziare a capire i destini delle squadre per la stagione 2010-2011!

  • NBA: Chicago agguanta i playoff, Durant vince la classifica marcatori

    Il risultato più importante della notte NBA è la vittoria di Chicago a Charlotte che dà ai Bulls una insperata (almeno fino a qualche tempo fa) qualificazione ai playoff dove incontrerà la migliore squadra dell’intera Lega, ovvero i Cleveland Cavaliers. Chicago prova a fare il vuoto ma Gerald Wallace tiene sempre i suoi in partita (alla fine 15 punti per lui). Poi si scatena Derrick Rose che chiude con 27 punti ben coadiuvato da Joakim Noah da 21 punti e 13 rimbalzi. Buona prova dell’ex Tyrus Thomas per i Cats con 16 punti. Chicago chiude la stagione sul 41 vittorie e 41 sconfitte, identico record della passata stagione.

    Atlanta batte Cleveland nel festival delle riserve e dei panchinari con Jeff Teague per gli Hawks che piazza 24 punti. Clevelan chiude la stagione con la quarta sconfita consecutiva e tutti i “big” a riposo in vista dei playoff.

    Boston lascia a riposo i migliori e Rajon Rondo ne approfitta per prendersi la scena piazzando 21 punti e 15 assist, che alla fine sono inutili perchè Milwaukee vince grazie ai 17 punti a testa della coppia Ridnour-Stackhouse.

    Dallas vince contro gli Spurs e le 2 squadre si ritroveranno a battagliare anche nella post season: anche lo scorso anno al primo turno le 2 squadre texane si sono affrontate ma con il vantaggio campo invertito (l’anno scorso per San Antonio, quest’anno per i Mavericks) e a spuntarla fu Dallas con grandi vittorie in trasferta. Nella partita odierna grande prova di Blair che piazza 27 punti e 23 rimbalzi conditi anche da 3 stoppate. Nowitzki invece allunga la serie di tiri liberi segnati consecutivamente a 74, estendendo il record di franchigia.

    New Orleans espugna Houston grazie ai 35 punti (e 10 rimbalzi) di West. Ai Rockets non bastano i 26 punti di Ariza e i 24 di Martin. Per gli Hornets “giovani fenomeni crescono” i rookie Collison e Thornton mettono a referto rispettivamente 26 e 20 punti.

    Vittoria più sofferta del previsto per i Miami Heat sui Nets che arriva dopo 2 supplementari. Senza la stella Dwyane Wade ci pensa Beasley a prendersi le luci della ribalta con 25 punti e 13 rimbalzi. I Nets timbrano la 70esima sconfitta stagionale ma grazie a questo orrido record (12 vittorie-70 sconfitte) hanno più possibilità di tutti di accaparrarsi il nuovo fenomeno John Wall al prossimo draft. Si aspetta solo il responso della Lottery tra un mese.

    Detroit espugna Minneapolis grazie ai 20 punti di Prince. Per i T-wolves (arrivati alla fine del calvario quale è stato questo campionato) ottimo Brewer con 27 punti.

    Orlando si prende il secondo miglior record della Lega dietro i Cavs battendo Philadelphia. Ora i Magic attendono Charlotte al primo turno playoff.

    Scontro inutile a Washington dove i Wizards battono sul filo di lana gli Indiana Pacers grazie ai 26 punti di Blatche. Per i Pacers ottimi i progressi mostrati quest’anno dal centrone Roy Hibbert che chiude la stagione con 29 punti.

    Kevin Durant diventa il più giovane atleta a vincere la classifica marcatori nella storia della NBA. La stella ex Sonics a soli 21 anni scrive già il proprio nome nella storia della Lega, e dopo soli 3 anni di attività è pronto a diventare il principale antagonista di LeBron James in campionato. Durant ha guidato i suoi Thunder alla vittoria su Memphis con 31 punti e chiude la sua annata con 30 punti di media a partita. Ora però ci sono i Lakers all’orizzonte nel primo turno playoff, che vede, secondo molti addetti ai lavori, già spacciati i giovanissimi di Oklahoma City che chiudono a 50 vittorie stagionali dopo le sole 23 dello scorso anno diventando così la principale candidata di squadra rivelazione dell’anno.

    Cadono ancora i Lakers, nel derby losangelino contro i Clippers. Senza Kobe Bryant non bastano i 21 punti di Odom e  18 punti e 17 rimbalzi di Gasol. I Clippers sono guidati dalla tripla doppia di Steve Blake che chiude con 23 punti, 10 rimbalzi e 11 assist.

    Curry aiuta i Warriors a battere i Blazers mettendo a referto 42 punti, 9 rimbalzi e 8 assist. Ora il fenomeno di Golden State si giocherà il titolo di rookie dell’anno con Tyreke Evans. Per Portland tutti a riposo in vista di Phoenix.

    E proprio Phoenix espunga la Energy Solutions Arena di Salt Lake City e si guadagna il terzo posto della Western Conference che vuol dire appunto Portland Trail Blazers al primo turno di playoff. Serata da dimenticare per i Jazz che speranzosi di agguantare addirittura il secondo posto, dopo la nona sconfitta casalinga perdono addirittura il fattore campo e scendono al quinto posto trovando come avversario i temibili Denver Nuggets di Carmelo Anthony. Deron Williams piazza 24 punti ma la metà proviene dalla lunetta (12/14) con 5/17 dal campo. Senza Boozer, Millsap delude con la sua gara che non va oltre i 7 punti ed i 7 rimbalzi per una squadra che tira il 37% e perde 19 palloni. Per i Suns uno splendido finale di stagione con 28 vittorie nelle ultime 35 partite giocate. Nella 54esima vittoria stagionale brilla Stoudemire (20 pts) mentre Nash si prende 4 tiri e smista 11 assist.

    Risultati NBA del 14 aprile 2010

    Charlotte Bobcats – Chicago Bulls 89-98
    (Cha: Thomas 16, Wallace15, Jackson 14 – Chi: Rose 27, Noah 21, Miller 11, Deng 11, Gibson 11)
    Atlanta Hawks – Cleveland Cavaliers 99-83
    (Atl: Teague 24, Evans 15, Pachulia 13 – Cle: Moon 15, Hickson 14, Parker 8, Telfair 8, Illgauskas 8)
    Boston Celtics – Milwaukee Bucks 95-106
    (Bos: Rondo 21, Daniels 13, Robinson 12, Williams 12 – Mil: Ridnour 17, Stackhouse 17, Ilyasova 15)
    Dallas Mavericks – San Antonio Spurs 96-89
    (Dal: Butler 20, Nowitzki 19, Kidd 18 – SA: Blair 27, Parker 16, Temple 14)
    Houston Rockets – New Orleans Hornets 115-123
    (Hou: Ariza 26, Martin 24, Scola 15 – NO: West 35, Collison 26, Thornton 20)
    Miami Heat – New Jersey Nets 94-86 (2 overtime)
    (Mia: Beasley 25, Chalmers 15, Wright 11, Jones 11 – NJ: Yi 23, Lee 17, Lopez 12)
    Minnesota Timberwolves – Detroit Pistons 98-103
    (Min: Brewer 27, Jefferson 16, Milicic 15 – Det: Prince 20, Villanueva 16, Summers 12, Daye 12, Jerebko 12)
    Orlando Magic – Philadelphia 76ers 125-111
    (Orl: Nelson 21, Carter 17, Gortat 16 – Phi: Speights 23, Dalembert 12, Carney 11, Green 11)
    Washington Wizards – Indiana Pacers 98-97
    (Was: Blatche 26, McGee 14, Martin 11 – Ind: Hibbert 29, Granger 17, Watson 14)
    Oklahoma City Thunder – Memphis Grizzlies 114-105
    (Okl: Durant 31, Green 16, Maynor 15, Ibaka 15 – Mem: Gay 25, Randolph 21, Mayo 17)
    Los Angeles Clippers- Los Angeles Lakers 107-91
    (Cli: Blake 23, Kaman 22, Outlaw 14 – Lak: Odom 21, Gasol 18, Brown 18)
    Portland Trail Blazers – Golden State Warriors 116-122
    (Por: Pendergraph 23, Webster 18, Howard 13, Cunningham 13 – GS: Curry 42, Ellis 34, Tolliver 19)
    Utah Jazz – Phoenix Suns 86-100
    (Uta: Williams 24, Okur 21, Miles 14 – Pho: Stoudemire 20, Frye 15, Richardson 12, Dragic 12)

    CLASSIFICHE NBA

  • NBA: Finalmente super Bargnani e Toronto spera ancora nei playoff

    Facile vittoria per i Magic su Indiana. 7 uomini in doppia cifra per Orlando, con Carter sugli scudi (21 punti), che permette alla franchigia della Florida di mantenere il secondo posto assoluto nella Lega alle spalle dei Cavs ad una sola partita dalla fine della stagione regolare.

    Il canestro di Haslem a 2 secondi dalla fine dà la vittoria agli Heat e permette il sorpasso in classifica sui Bucks e fara sì che Miami possa incontrare ai playoff, per ora, i più abbordabili Celtics rispetto ai temibili Hawks. 30 punti di Wade, mentre a Phila non bastano i 24 di Kapono.

    Toronto mantiene vive le speranze di playoff e vince a Detroit grazie ad una grandissima prova di Bargnani (33 punti, 7 rimbalzi, 5/6 da 3) e al career high di Amir Johnson autore di 26 punti. I canadesi sono in serata di grazia e chiudono con il 60% sia dal campo che dall’arco mentre per i Pistons c’è la 24esima sconfitta casalinga con un Ben Gordon da 24 punti. Per i Raptors, ottima prova di Jack (15 punti, 12 assist).

    Charlotte passa a New Jersey (probabilmente ultima partita ad East Rutherford, si trasferiranno a Brooklyn) con un Jackson da 17 punti, mentre ai Nets non basta Williams da 21 punti, 13 rimbalzi e 6 assist.

    24 punti di Danilo Gallinari e 26 di Lee trascinano i Knicks alla vittoria sui Wizards. Per Washington c’è un buon Mike Miller che infila 5 delle 10 triple di squadra per i suoi 23 punti, conditi da 7 rimbalzi e 5 assist.

    Milwaukee cade in casa contro Atlanta e saluta il quinto posto nella Eastern Conference prendendosi al primo turno playoff proprio i temibili “Falchi”. Johnson mette a referto 31 punti e ai Bucks non bastano i 28 di Salmons.

    50esima vittoria stagionale per gli Spurs che passeggia sui resti dei derelitti Timberwolves: 75 punti dei panchinari per San antonio che ora sono attesi dall’ultimo turno contro Dallas per giocarsi il sesto posto ai danni dei Blazers.

    26 punti di Smith, 22 di Afflalo (con ben 13 rimbalzi) e 21 di Anthony permettono ai Nuggets una facile vittoria contro Memphis. Stanotte sfida decisiva a Phoenix per mantenere il terzo posto a d Ovest.

    Oklahoma sarà l’avversario dei campioni in carica dei Los Angeles Lakers: in uno scontro “spareggio” contro i Blazers, a Portland, i giovani Thunder perdono le redini del comando negli ultimi minuti e sono condannati ad affrontare i gialloviola californiani in una sfida che quasi sicuramente li vedrà spazzati via in men che non si dica. Portland passa grazie a 30 punti di Camby, agli ex Sonics non bastano i soliti 30 punti di Kevin Durant. Portland è quasi matematicamente sesta, Oklahoma più che questo KO paga quello di ieri contro i modestissimi Warriors, segno che nell’ultimo periodo la squadra attraversa momenti poco brillanti in determinati frangenti di gioco permettendo grandi parziali agli avversari per vincere l’incontro. Serve una svolta per dare quantomeno filo da torcere ai Lakers.

    Tyreke Evans mette a referto i 24 punti necessari per chiudere la stagione con una media di 20 punti, 5 rimbalzi e 5 assist (impresa riuscita nell’anno da rookie solo a Jordan, James e Robertson) mentre i Rockets si portano via da Sacramento la vittoria numero 42 di una stagione comunque positiva. L’ex Kevin Martin segna 39 punti con 11/20 dal campo e 16/16 dalla lunetta mentre Ariza infila 5 delle 8 triple dei Rockets e chiude con 29 punti.

    Dallas ipoteca la seconda piazza ed espugna il campo dei Clippers: a Dirk Nowitzki bastano 22 minuti per mettere a referto 25 punti con 8 rimbalzi, 9/13 dal campo e 3/3 dall’arco.

    Risultati NBA del 12 aprile 2010

    Indiana Pacers – Orlando Magic 98-118
    (Ind: Price 19, Granger 18, Dunleavy 18 – Orl: Carter 21, Nelson 15, Lewis 14)
    Philadelphia 76ers – Miami Heat 105-107
    (Phi: Kapono 24, Meeks 21, Brand 15 – Mia: Wade 30, Arroyo 15, Beasley 15, Richardson 15)
    Detroit Pistons – Toronto Raptors 97-111
    (Det: Gordon 24, Prince 17, Villanueva 16 – Tor: Bargnani 33, Johnson 26, Jack 15)
    New Jersey Nets – Charlotte Hornets 95-105
    (NJ: Harris 22, Williams 21, Lee 18 – Cha: Jackson 17, Henderson 14, Thomas 13)
    New York Knicks – Washington Wizards 114-103
    (NY: Lee 26, Gallinari 24, Douglas 16 – Was: Miller 23, Blatche 19, Livingston 18)
    Milwaukee Bucks – Atlanta Hawks 96-104
    (Mil: Salmons 28, Jennings 21, Stackhose 13 – Atl: Johnson 31, Williams 18, Horford 13, Bibby 13)
    San Antonio Spurs – Minnesota Timberwolves 133-111
    (SA: Bogans 17, Duncan 16, Hairston 14, Mahinmi 14 – Min: Pavlovic 16, Sessions 13, Ellington 13, Jefferson 13)
    Denver Nuggets – Memphis Grizzlies 123-101
    (Den: Smith 26, Afflalo 22, Anthony 21 – Mem: Conley 22, Young 18, Randolph 12, Mayo 12)
    Portland Trail Blazers – Oklahoma City Thunder 103-95
    (Por: Camby 30, Miller 22, Aldridge 15 – Okl: Durant 30, Green 17, Harden 12)
    Sacramento Kings – Houston Rockets 107-117
    (Sac: Evans 24, Landry 19, Udrih 16, Greene 16 – Hou: Martin 39, Ariza 29, Lowry 14)
    Los Angeles Clippers – Dallas Mavericks 94-117
    (Cli: Kaman 17, Smith 15, Novak 15 – Dal: Nowitzki 25, Marion 21, Terry 12, Kidd 12)

    CLASSIFICA NBA