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  • NBA, Houston ribalta i Lakers. Ko anche Miami, bene Minnesota

    NBA, Houston ribalta i Lakers. Ko anche Miami, bene Minnesota

    ROCKETS – LAKERS 125-112: Alzi la mano chi nutriva delle speranze circa una vittoria dei giallo-viola in casa dei Rockets. Già, nessuno. A Houston arriva l’ennesima sconfitta stagionale dei Lakers che rispolverano la loro difesa “arcigna” e inviolabile. Sì, buttiamola sul ridere, perché in realtà a Los Angeles ci sono pochi motivi per cui abbozzare anche un solo sorriso. Dopo il comunicato ufficiale delle assenze a tempo indeterminato di Howard e Pau Gasol (senza dimenticare Jordan Hill), Mike D’Antoni non poteva sperare di violare il parquet dominato da un certo James Harden, anche questa notte grande protagonista con i suoi 31 punti e 9 assist, a cui si aggiungono i 19 punti e cinque assist di Jeremy Lin. Lo stesso James Harden ha eguagliato il record della franchigia detenuto da Moses Malone avendo segnato per 13 serate consecutive almeno 25 punti. Di fronte a tutto questo sembrerebbe un’eresia dire che i 10 mila assist di Steven Nash passino quasi in secondo piano. Ma appunto, è un’eresia. Il play canadese entra di diritto nella leggenda della pallacanestro essendo il quinto cestista di tutti i tempi a raggiungere il traguardo dei 10 mila assist. Gli altri? Magic Johnson, Mark Jackson, Jason Kidd e John Stockton (15,806), il migliore di tutti. Nash chiude in doppia doppia (16 punti e 10 assist), Kobe ne mette a referto 20, mentre Metta World Pace firma il suo inutile season-high con 24 punti. Il gap che separa i Lakers dalla zona play-off è di tre partite.

    PACERS – HEAT 87-77: Non è un periodo di forma straripante quello attraversato da Miami, che va ko contro i Pacers, quarta sconfitta nelle ultime 7 partite disputate. I rimbalzi, offensivi sopratutto, stanno diventando decisamente un fattore, in negativo, per gli Heat, che non possono permettersi di avere un gap di 15 rimbalzi offensivi (7-22) e di 19 complessivi (36-55) contro nessuno, tantomeno quando davanti hai Indiana. Non bastano così i 30 punti di Wade (ed è già una notizia che il top scorer non sia LeBron, “fermo” a 22), perché la vetrina è tutta per uno scatenato Paul George, autore di 29 punti e 11 rimbalzi, eccitato nell’immediato post partita per aver l’occasione di affrontare il giocatore migliore della Lega (il Prescelto naturalmente). Tra gli ospiti c’è inoltre un dato particolarmente significativo, ovvero gli otto punti complessivi dalla panchina. Ulteriori commenti sono superflui. Nonostante la sconfitta rimediata questa notte Miami rimane in ogni caso in testa alla Eastern Conference con il record di 22-10.

    Paul George batte LeBron e gli Heat | ©Mike Ehrmann/Getty Images
    Paul George batte LeBron e gli Heat | ©Mike Ehrmann/Getty Images

    76ERS – NETS 89-109: Fermate Reggie Evans. Impressionante dimostrazione di forza del cestista dei Nets, capace di catturare 23 rimbalzi in 27 minuti di gioco (16 al primo tempo). Ad un certo punto del terzo quarto il numero dei rimbalzi di Evans superava quello complessivo dei padroni di casa. Una macchina da guerra, tanto che alcuni hanno addirittura scomodato il più grande di tutti i tempi, sua maestà Wilt Chamberlain. Partita quasi mai in discussione a Philadelphia, dove gli ospiti di coach P.J. Carlesimo conquistano la sesta vittoria nelle ultime sette partita, una striscia positiva iniziata proprio quando il nuovo capo-allenatore è stato scelto dalla dirigenza di Brooklyn per guidare la squadra dopo il licenziamento di Johnson. Cambio quanto mai azzeccato quindi, se si tiene conto anche della rinascita di Deron Williams, ancora tra i migliori nel quintetto titolare con i suoi 22 punti e 5 assist. I Nets trovano poi 20 punti da Andray Blatche (8/15 da due), partito dalla panchina, mentre Joe Johnson si ferma a 15 punti nonostante sia l’uomo più impiegato sul parquet (33 minuti). Per i padroni di casa da sottolineare la buona prova di Jrue Holiday che avvicina la doppia doppia chiudendo a 19 punti e 8 assist.

    TIMBERWOLVES – HAWKS 108-103: Due gradini sopra i giallo-viola c’è proprio Minnesota, che ha battuto nella notte Atlanta grazie ad un immenso Nikola Pekovic, autore di una prestazione mostruosa da 25 punti e 18 rimbalzi. Dopo un primo tempo sprint per i Timberwolves (58-42), gli Hawks sono rientrati alla grande in partita, siglando il meno 1 a 60 secondi dalla sirena lunga. Ma prima Pekovic e poi Dante Cunningham hanno rimesso in chiaro le cose e consegnato ai padroni di casa la vittoria. Minnesota ha anche potuto riabbracciare lo spagnolo Ricky Rubio, in campo per 19 minuti, durante i quali ha saputo piazzare 8 assist vincenti per i suoi compagni. Atlanta (20-13) nonostante il ko resta al terzo posto nella Eastern Conference. Tra gli Hawks top scorers della serata Josh Smith (per lui anche 13 rimbalzi) e Louis Williams, entrambi con 21 punti a referto.

    BUCKS – SUNS 108-99: Parte subito con una vittoria l’avventura di coach Jim Boylan sulla panchina di Milwaukee, per 4 anni vice di Skiles, esonerato nella giornata di ieri dopo quattro ko di fila (decisione comunque discutibile anche alla luce del record di 16-16 detenuto alla vigilia della sfida contro i Suns). Jim Boylan trova in Brandon Jennings il protagonista che trascina i suoi compagni al successo casalingo sui Phoenix, costruito quasi interamente nel secondo tempo (20-30, 23-28), dopo che i primi due periodi avevano visto gli ospiti avanti di 6 punti. In casa Suns il top scorer è Goran Dragic con 21 punti, ma è Marcin Gortat il migliore dei suoi con 16 punti e 14 rimbalzi. In classifica i Bucks superano Boston e si piazzano al settimo posto della Eastern Conference (17-16).

    NBA TOP 10 ASSIST CAREER STEVE NASH

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  • NBA, Lakers ko con Indiana. Houston demolisce Toronto

    NBA, Lakers ko con Indiana. Houston demolisce Toronto

    Nella notte NBA si sono disputate “solo” 5 gare. I Los Angeles Lakers incassano l’ottava sconfitta della stagione sul parquet amico dello Staples Center contro gli Indiana Pacers. Gialloviola sconfitti 79-77 nonostante i 40 punti di Kobe Bryant che segna più del resto dei compagni di squadra messi insieme catturando anche 10 rimbalzi. Black Mamba pareggia i conti con una tripla ma è George Hill (19 punti e 5 assist) poi a segnare il canestro della vittoria per i Pacers.

    Non basta un ottimo Andrea Bargnani da 21 punti e da 8/12 dal campo ai Toronto Raptors per evitare la sconfitta a Houston. I Rockets si impongono nettamente per 117-101 mandando in doppia cifra tutto il quintetto di partenza: in particolare doppia doppia per James Harden con 24 punti e 12 assist (e anche con 6 rimbalzi e 3 palle recuperate), per Jeremy Lin con 16 punti e 10 assist e per Omer Asik con 13 punti e 18 rimbalzi.Parsons e Patterson chiudono rispettivamente con 18 e 22 punti.

    Toronto Raptors v Houston Rockets
    Jeremy Lin e Andrea Bargnani © Scott Halleran/Getty Images

    Partita da punto a punto a Philadelphia dove i 76ers battono 100-98 i Dallas Mavericks grazie alle prestazioni maiuscole di Evan Turner (22 punti), Thaddeus Young (20 punti e 7 rimbalzi) e Jrue Holiday (18 punti e 7 assist). Per i texani, ancora orfani della sua stella Dirk Nowitzki, il top scorer è Chris Kaman (20 punti) seguito da Shawn Marion e Elton Brand (17 punti e 8 rimbalzi a testa). Infine vittorie esterne per i Phoenix Suns sul parquet dei Cleveland Cavaliers e dei Minnesota Timberwolves sul campo dei Sacramento Kings.

    RISULTATI NBA 27 NOV 2012

    Philadelphia 76ers – Dallas Mavericks 100-98
    Phi: Turner 22, Young 20, Holiday 18
    Dal: Kaman 20, Marion 17, Brand 17

    Cleveland Cavaliers – Phoenix Suns 78-91
    Cle: Varejao 20, Waiters 16, Gee 12
    Pho: Dragic 19, Beasley 15, Scola 14

    Houston Rockets – Toronto Raptors 117-101
    Hou: Harden 24, Patterson 22, Parsons 18
    Tor: Bargnani 21, Ross 19, Valanciunas 12, DeRozan 12, Calderon 12, Davis 12

    Sacramento Kings – Minnesota Timberwolves 89-97
    Sac: Cousins 20, Evans 20, Thornton 12, Thomas 12
    Min: Love 23, Ridnour 18, Pekovic 16

    Los Angeles Lakers – Indiana Pacers 77-79
    Lak: Bryant 40, Howard 17, Gasol 10
    Ind: Hill 19, West 16, George 12

  • NBA, i Lakers sbancano Dallas. Miami ok

    NBA, i Lakers sbancano Dallas. Miami ok

    Dopo 4 sconfitte consecutive i Los Angeles Lakers trovano la prima vittoria in trasferta della stagione all’American Airlines Center di Dallas battendo i Mavericks orfani di Nowitzki per 115-89. Non c’è mai stata partita con i californiani che al riposo sfiorano il +30 di vantaggio: Bryant ne mette 19 così come World Peace e Jamison che cattura anche 15 rimbalzi. Bene anche Gasol e Howard che vanno vicini alla doppia doppia. Per Dallas serataccia nella quale si salvano in pochi tra cui Vince Carter (16 punti). Sia i Lakers che i Mavericks hanno ora un record di 7-7.

    I campioni in carica dei Miami Heat faticano più del previsto contro i Cleveland Cavaliers, ex squadra di LeBron James. L’M.V.P. della passata stagione ne mette 30 a referto ma è decisivo sul finale di gara Ray Allen che permette alla franchigia della Florida il sorpasso sui Cavs chiudendo la gara sul 110-108. In evidenza anche Chris Bosh (23 punti e 7 rimbalzi) e Dwyane Wade (18 punti, 7 rimbalzi e 4 assist). Top scorer di Cleveland Waiters e Pargo con 16 punti a testa.

    Los Angeles Lakers v Dallas Mavericks
    Kobe Bryant in azione © Ronald Martinez/Getty Images

    Finisce dopo due overtime con la vittoria dei Bobcats la sfida tra Washington e Charlotte. I capitolini sono l’unica franchigia della Lega a non aver ancora vinto (record di 0-11) e sembra che sarà questo tutto l’andazzo della stagione per poter avere più chance di pescara la prima scelta al prossimo Draft. Charlotte si impone 108-106 trascinata da Mullens (27 punti e 8 rimbalzi), Sessions e Ben Gordon.

    Vincono i Chicago Bulls di Marco Belinelli sul parquet di Milwaukee. Per l’azzurro solo 4 minuti con 2 punti. Dopo un overtime gli Oklahoma City Thunder hanno la meglio sui Philadelphia 76ers trascinati dalla coppia Kevin Durant (37 punti, 8 rimbalzi e 5 assist) e Russell Westbrook (30 punti, 9 assist e 5 rimbalzi).

    RISULTATI NBA 24 NOV 2012

    Philadelphia 76ers – Oklahoma City Thunder 109-116 (overtime)
    Phi: Young 29, Turner 26, Richardson 13
    Okl: Durant 37, Westbrook 30, Ibaka 18

    Washington Wizards – Charlotte Bobcats 106-108 (2 overtime)
    Was: Webster 21, Nene 19, Beal 13, Singleton 13
    Cha: Mullens 27, Sessions 21, Gordon 19

    Atlanta Hawks – Los Angeles Clippers 104-93
    Atl: Teague 19, Pachulia 19, Williams 18
    Cli: Griffin 22, Paul 19, Bledsoe 12, Crawford 12

    Miami Heat – Cleveland Cavaliers 110-108
    Mia: James 30, Bosh 23, Wade 18
    Cle: Waiters 16, Pargo 16, Casspi 15

    Dallas Mavericks – Los Angeles Lakers 89-115
    Dal: Carter 16, Crowder 15, Mayo 13
    Lak: Bryant 19, World Peace 19, Jamison 19

    Milwaukee Bucks – Chicago Bulls 86-93
    Mil: Jennings 23, Ellis 17, Udrih 12
    Chi: Hamilton 22, Boozer 22, Deng 14

    Sacramento Kings – Utah Jazz 108-97
    Sac: Evans 27, Thompson 16, Cousins 14
    Uta: Foye 17, Jefferson 14, Tinsley 14

    Golden State Warriors – Minnesota Timberwolves 96-85
    GS: Thompson 24, Curry 20, Landry 18
    Min: Pekovic 17, Love 15, Kirilenko 11

  • NBA, i Lakers battono i Brooklyn Nets. Toronto non basta Bargnani

    NBA, i Lakers battono i Brooklyn Nets. Toronto non basta Bargnani

    I Los Angeles Lakers di Mike D’Antoni, per la prima volta sedutosi in panchina da quando ha assunto l’incarico di head coach della franchigia californiana dopo l’operazione al ginocchio, trovano contro i Brooklyn Nets la terza vittoria consecutiva dopo l’avvio di stagione disastroso che ha portato al licenziamento di Mike Brown. 95-90 per i gialloviola che hanno portato 4 giocatori in doppia cifra: 25 punti, 5 assist e 4 rimbalzi per Kobe Bryant, 23 punti e 15 rimbalzi per colui che in estate sarebbe dovuto andare ai Nets Dwight Howard, 17 punti, 11 rimbalzi e 7 assist per Pau Gasol e 17 punti e 8 rimbalzi per Metta World Peace. I Lakers vanno in record positivo (6-5). Ai Brooklyn Nets non bastano Deron Williams (22 punti e 10 assist), Brook Lopez (23 punti e 7 rimbalzi) e Joe Johnson (14 punti e 6 assist).

    Non c’è storia tra New Orleans e New York (80-102): dopo un primo tempo equilibrato i Knicks dominano la seconda metà di gara spegnendo le speranze di successo della franchigia della Louisiana ancora orfana di Anthony Davis e Eric Gordon. New York trascinata dal solito Carmelo Anthony (29 punti, 6 rimbalzi e 4 assist) tocca quota 8 successi (e una sola sconfitta), miglior record della Lega. Da segnalare anche le belle giocate di Raymond Felton e di J.R. Smith.

    Mike D'Antoni, Kobe Bryant e Pau Gasol
    Mike D’Antoni, Kobe Bryant e Pau Gasol © Stephen Dunn/Getty Images

    Non bastano i 22 punti di Andrea Bargnani ad evitare ai suoi Toronto Raptors l’ottava sconfitta stagionale: la franchigia canadese cade sul parquet dei Philadelphia 76ers per 106-98. Per il Mago anche 7 rimbalzi, bene anche DeRozan (24 punti) e Calderon (13+12 assist). Protagonisti per i padroni di casa il trio Thaddeus Young, Jason Richardson e Jrue Holiday che hanno messo a referto rispettivamente 23, 21 e 19 con l’ultimo citato che ha anche condito la sua prestazione con 12 assist. Philadelphia con questo successo raggiunge il quinto posto nella Eastern Conference prenotando un posto nei playoff.

    RISULTATI NBA 20 NOV 2012

    Philadelphia 76ers – Toronto Raptors 106-98
    Phi: Young 23, Richardson 21, Holiday 19
    Tor: DeRozan 24, Bargnani 22, Calderon 13, Lowry 13

    New Orleans Hornets – New York Knicks 80-102
    NO: Anderson 15, Rivers 14, Roberts 13
    NY: Anthony 29, Felton 15, Smith 15

    Los Angeles Lakers – Brooklyn Nets 95-90
    Lak: Bryant 25, Howard 23, Gasol 17, World Peace 17
    Bro: Lopez 23, Williams 22, Johnson 14

  • NBA, cade New York i Lakers si rialzano

    NBA, cade New York i Lakers si rialzano

    Nella notte NBA i New York Knicks conoscono la loro prima sconfitta stagionale al FedEx Forum di Memphis. Dopo le 6 vittorie consecutive la franchigia della Grande Mela deve arrendersi 105-95 alla squadra che attualmente detiene il miglior record della Lega, i Grizzlies. Superlativi i due lunghi: il più giovane dei fratelli Gasol, Marc, e Zach Randolph che mettono a referto 24 punti e 7 rimbalzi e 20 punti e 15 rimbalzi a testa. Ai Knicks non bastano Melo Anthony e Raymond Felton.

    I Los Angeles Lakers del nuovo corso Mike D’Antoni (ancora non in panchina) si rialzano dopo la battuta d’arresto all’esordio contro i San Antonio Spurs. I californiani battono i Phoenix Suns 114-102 guidati dal solito Kobe Bryant autore di 31 punti coadiuvato dall’ apporto di Metta World Peace (22 punti) e dalle doppie doppie di Dwight Howard (18 punti e 12 rimbalzi) e Pau Gasol (16 punti e 10 rimbalzi).

    Kobe Bryant | © Brett Deering/Getty Images

    Riscatto immediato anche per gli Oklahoma City Thunder che sbancano New Orleans 110-95, sugli scudi Kevin Durant con 27 punti e 9 rimbalzi. Spettacolo tra Portland Trail Blazers e Houston Rockets: i texani sempre avanti durante i primi tre periodi costruiscono un buon vantaggio ma nell’ultimo quarto vengono ripresi dai padroni di casa grazie alle bombe (8/17 in due) di Batum (35 punti) e Lillard (27). Si va all’overtime con la franchigia dell’Oregon che mantiene il possesso di vantaggio. Ai Rockets non basta Harden autore di 29 punti, 6 rimbalzi e 6 assist). Vittorie anche per Philadelphia 76ers, Indiana Pacers, Orlando Magic, Golden State Warriors e Atlanta Hawks.

    RISULTATI NBA 16 novembre 2012

    Philadelphia 76ers – Utah Jazz 99-93
    Phi: Holiday 26, Richardson 20, Young 14
    Uta: Millsap 22, Jefferson 15, Carroll 17

    Indiana Pacers – Dallas Mavericks 103-83
    Ind: Hill 15, West 15, Hibbert 14, Young 14
    Dal: Mayo 19, Collison 10, Carter 10

    Detroit Pistons – Orlando Magic 106-110
    Det: Monroe 23, Prince 18, 14 Singler
    Orl: Redick 23, Afflalo 19, Davis 17

    New Orleans Hornets – Oklahoma City Thunder 95-110
    NO: Anderson 15, Lopez 12, Mason jr 11
    Okl: Durant 27, Martin 27, Ibaka 15

    Minnesota Timberwolves – Golden State Warriors 98-106
    Min: Williams 23, Shved 22, Kirilenko 18
    GS: Barnes 18, Lee 18, Curry 17

    Memphis Grizzlies – New York Knicks 105-95
    Mem: Gasol 24, Randolph 20, Gay 17
    NY: Anthony 20, Felton 18, Wallace 13

    Sacramento Kings – Atlanta Hawks 96-112
    Sac: Thompson 19, Thornton 17,  Evans 14
    Atl: Korver 22, Williams 21, Horford 20

    Portland Trail Blazers – Houston Rockets 119-117 (overtime)
    Por: Batum 35, Aldridge 29, Lillard 27
    Hou: Harden 29, Parsons 19, Asik 16, Morris 16

    Los Angeles Lakers – Phoenix Suns 114-102
    Lak: Bryant 31, World Peace 22, Howard 18
    Pho: Dragic 22, Scola 18, Beasley 14

  • NBA Eastern Conference, Miami in pole per il titolo

    NBA Eastern Conference, Miami in pole per il titolo

    Tra circa una settimana prenderà il via la stagione NBA 2012. Questa è una breve analisi del nuovo campionato che si preannuncia molto combattuto e come al solito molto emozionante. Iniziamo il nostro viaggio NBA partendo dalla Eastern Conference.

    ATLANTIC DIVISION

    Boston Celtics: Sarà una stagione dal doppio obiettivo per Boston, ovvero tentare l’ultimo assalto al titolo (ipotesi comunque difficile) ed al tempo stesso far crescere i giovani acquisiti tra Draft e mercato nelle ultime 2 annate, che saranno la colonna portante dei Celtics del futuro. In particolare occhi puntati su Jeff Green (che ritorna in campo dopo un anno di stop per problemi cardiaci) e Jared Sullinger che guideranno la truppa biancoverde nel prossimo decennio assieme al fenomenale playmaker Rajon Rondo. Importante sarà l’esperienza che porteranno Garnett e Pierce ma la perdita di Ray Allen, volato ai rivali degli Heat, è pesante nonostante l’acquisizione di un altro cecchino dal perimetro come Jason Terry.

    Brooklyn Nets: L’obiettivo per la prima stagione a Brooklyn è di migliorare il rendimento dello scorso anno e magari entrare nel novero delle 8 squadre che prenderanno parte ai playoff. Sfumato il sogno estivo Dwight Howard (che avrebbe reso i Nets una corazzata) le armi principali saranno Deron Williams e Joe Johnson (preso dagli Hawks), ma per puntare in alto il centro Brook Lopez sarà chiamato ad elevare e di molto il suo rendimento. Le speranze a Brooklyn passano dai suoi miglioramenti.

    New York Knicks: New York ha puntato decisamente sull’esperienza, molti veterani hanno deciso di accasarsi ai Knicks e proprio per questo ora New York ha uno dei roster più “anziani” della storia NBA. Gli acquisti di Camby, Thomas e Wallace rendono i Knicks una delle migliori squadre sotto canestro (si aggiungono a Stoudemire e Chandler), Carmelo Anthony dovrà trascinare i suoi compagni ai traguardi più alti e dimostrare di essere allo stesso livello delle “Stelle” LeBron James e Kevin Durant. Potrebbe pesare la perdita di Jeremy Lin, eroe della scorsa stagione, lasciato partire verso Houston. Al suo posto in cabina di regia il cavallo di ritorno Felton.

    Philadelphia 76ers: Perso Andre Iguodala (andato a Denver) è arrivato Andrew Bynum il che rende i Sixers una delle migliori squadre sotto canestro (al suo fianco giocherà Spencer Hawes capace di punire anche dalla distanza). L’assenza dell’ex capitano “A.I.”sarà mitigata da Evan Turner, decisamente in rampa di lancio. Holiday pronto a diventare uno dei migliori playmaker della lega. Con un pò di fortuna Philadelphia potrebbe togliersi tante soddisfazioni quest’anno.

    Toronto Raptors: Prosegue la ricostruzione graduale in Canada, Bargnani e compagni in questo torneo devono necessariamente migliorare il record dell’anno scorso. Le basi ci sono tutte, ma sembra improbabile un loro approdo alla post season, a meno che il nostro “Mago” non diventi un giocatore dominante su entrambi i lati del campo, in quel caso non sono escluse sorprese.

    CENTRAL DIVISION

    Chicago Bulls: Il punto focale della nuova stagione dei Bulls sarà il recupero di Derrick Rose, reduce da un grave infortunio al ginocchio negli scorsi playoff. Con il playmaker in piena forma Chicago sarà decisamente una delle più serie candidate al titolo, le fortune del team dell’Illinois passano dalle sue mani e dalle sue giocate. Sarà interessante vedere anche l’inserimento del nostro Marco Belinelli (dopo lungo corteggiamento finalmente approdato nella squadra che fu del grande Michael Jordan) nel sistema offensivo dei “Tori”. A meno di clamorosi crolli i Bulls non dovrebbero scendere dai primi 4 posti nella Eastern Conference.

    Cleveland Cavaliers: “errare umanum est, perseverare autem diabolicum” è un brocardo latino che evidentemente non conoscono in Ohio. Dopo aver sprecato la quarta scelta assoluta nello scorso Draft per un giocatore assolutamente normale come Tristan Thompson (dopo aver selezionato al numero 1 il fenomeno Irving) ecco che i Cavs ci sono ricascati. La quarta scelta del 2012 ha portato a Cleveland Dion Waiters (guardia di riserva a Syracuse in NCAA), chiamata incomprensibile vista l’abbondanza di talento presente nel Draft (forse uno dei migliori degli ultimi 25/30 anni). Il giocatore, sia chiaro, non è un brocco, ma neanche quell’atleta che sposta gli equilibri, come dovrebbe essere chi viene selezionato così in alto. Altra stagione perdente per i Cavaliers, sperando che poi nel prossimo Draft non vengano commessi i soliti vecchi errori.

    Detroit Pistons: Il processo di ricostruzione e di crescita dei Pistons procede decisamente bene. Il reparto lunghi ora è completo e annovera il talentuoso Greg Monroe ed il potentissimo rookie Andre Drummond un centro che può fare la differenza in partita ma che tira i liberi peggio di Shaq O’Neal. Buono anche il reparto di guardie/playmaker (da tenere d’occhio soprattutto Brandon Knight), mentre per fare il definitivo step verso l’alto serve un’ala piccola di livello assoluto, che probabilmente verrà selezionata al Draft dell’anno prossimo. Detroit potrebbe essere la mina vagante ad Est, in attesa di completare la squadra e ritornare nei piani alti della Lega.

    Indiana Pacers: Indiana ha mantenuto invariata l’ossatura della squadra che ha ben figurato lo scorso campionato. Proprio per questo i Pacers guardano alla nuova stagione con speranza, sarà difficile arrivare al titolo, ma per diventare campioni NBA tutti dovranno fare i conti con il team di Danny Granger, Roy Hibbert, David West e Paul George.

    Milwaukee Bucks: Ultima chiamata per la squadra del Wisconsin, un altro fallimento (lo scorso anno non furono raggiunti i playoff) non sarà più tollerato dalla dirigenza che eventualmente provvederà, in caso di ulteriori delusioni, a ricominciare da zero. Nel back court il punto forte dei Bucks con la coppia Jennings-Ellis potenzialmente da 50/60 punti a partita e 15/20 assist in combinata. Da valutare il settore lunghi, che con la perdita di Bogut (andato ai Warriors proprio per avere Monta Ellis) potrebbe essere il settore meno competitivo della franchigia. Importante aver rifirmato Ilyasova ma non può essere il turco il sostituto di Bogut, dovranno essere trovate valide alternative. Incombe sui Bucks anche il rischio trasferimento da Milwaukee con Seattle pronta ad accogliere la franchigia per ricreare i SuperSonics, una stagione perdente darebbe modo di far pensare proprio in questa direzione.

    Nba | foto tratta dal web

    SOUTHEAST DIVISION

    Atlanta Hawks: Scambiato volutamente il leader Joe Johnson (per abbassare il monte ingaggi) per gli Hawks la nuova stagione non dovrebbe essere ricca di soddisfazioni. Il team pare indebolito dal mercato anche se potenzialmente i playoff potrebbero essere raggiunti. Punto di forza della squadra il front court con Josh Smit ed Al Hordford. Ma quanto peserà ora la mancanza di un gran tiratore e giocatore talentuoso come lo era Johnson nel sistema offensivo di Atlanta? La risposta l’avremo sicuramente tra pochi mesi.

    Charlotte Bobcats: Dopo l’orrendo campionato 2011/2012, culminato con la peggiore percentuale di vittorie della storia NBA, i Bobcats guardano al futuro con un pò più di fiducia grazie all’acquisizione di Michael Kidd-Gilchrist, seconda scelta assoluta al Draft 2012, ala piccola con potenziale devastante sui 2 lati del campo, in grado di elevarsi ai livelli di Anthony, Durant e James (se tutto andrà per il verso giusto). Ovvio che il processo di crescita a Charlotte sia solo agli inizi, le “Linci” saranno una delle squadre più deboli della stagione, ma l’importante sarà far dimenticare l’ultimo torneo e porre le basi per un grande futuro (da valutare i progressi del lungo Biyombo). Jordan guarda al mercato di Seattle per aumentare gli introiti visto che in North Carolina il team non riscuote molto successo.

    Miami Heat: Sono ancora loro i favoriti di questo torneo, dopo aver vinto il campionato 2011/2012. La squadra è rimasta invariata con l’aggiunta di un fenomeno come Ray Allen che potrà dare un gran contributo con i suoi tiri da 3 punti (migliore cecchino della storia NBA). Resta un pò corto il reparto lunghi, con Bosh che probabilmente partirà da centro pur preferendo giocare da ala grande. In questo caso sono da valutare le voci che vorrebbero il centro Oden vicino agli Heat, con l’ex prima scelta assoluta al Draft del 2007 che ha recuperato dai milioni di guai fisici che lo hanno tormentato negli ultimi 5 anni. Sarebbe un innesto importante sotto canestro perchè se Oden riuscisse ad esprime almeno la metà del suo vero potenziale Miami diventerebbe imbattibile, considerando che in squadra ci sono 2 dei migliori 10 giocatori della Lega come Wade e James (che ormai è il numero uno indiscusso della NBA). Heat favoriti per il titolo ma non con così grande distacco dalle altre pretendenti.

    Orlando Magic: E’ facile pronosticare una stagione perdente per i Magic che dopo la cessione di Dwight Howard (ai Lakers, così come era successo una quindicina di anni fa con Shaquille O’Neal), centro leader indiscusso ad Orlando, hanno accumulato tantissime scelte nei prossimi Draft per ricostruire una squadra vincente. Saranno tempi durissimi nei prossimi 3 anni per i tifosi dei Magic, il team non appare in grado di superare, al momento, le 25 vittorie stagionali.

    Washington Wizards: Neanche il tempo di iniziare che per Washington arrivano subito brutte notizie con l’infortunio di John Wall. I Wizards non saranno una squadra competitiva e i playoff restano un miraggio, la ricostruzione ancora è nel pieno del suo svolgimento. Probabile che i capitolini saranno una delle peggiori 4-5 squadre della stagione, l’importante sarà far crescere i tanti giovani presenti nel roster e puntare a ritornare nei pian alti nei prossimi 2 anni.

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    Gran colpo di mercato dei Los Angeles Lakers che quasi a sorpresa (quando nessuno se lo aspettava più) acquisiscono il fortissimo centro degli Orlando Magic Dwight Howard. Dopo alcuni giorni di immobilismo totale torna dunque a movimentarsi il mercato NBA. Per poter portare il miglior centro della Lega in California i gialloviola hanno dovuto cercare dei “partner” (visto che da soli i Lakers non avevano le contropartite adatte per chiudere il cerchio ed accontentare gli Orlando Magic) e nell’affare si sono inseriti dunque i Philadelphia 76ers ed i Denver Nuggets facendo diventare dunque la trade a 4 team.

    Il dettaglio della trade è questo: Dwight Howard passa dagli Orlando Magic ai Los Angeles Lakers, Andre Iguodala va dai Philadelphia 76ers ai Denver Nuggets del nostro Danilo Gallinari (con il quale formerà un duo davvero pericolosissimo sia in difesa che in attacco), Andrew Bynum viene ceduto dai Lakers ai Sixers (che si devono accollare il contratto anche di Jason Richardson dei Magic) mentre la formazione della Florida riceve Arron Afflalo, Al Harrington (dai Nuggets), Nikola Vucevic e Moe Harkless (dai Sixers) più 3 prime scelte future al Draft, una da ogni squadra coinvolta nell’operazione (più un’ulteriore seconda scelta da Denver).

    Sicuramente chi esce meglio da questa trade sono i Lakers che devono ringraziare la bravura del general manager Mitch Kupchak che senza sacrificare anche Pau Gasol è riuscito a prendersi il centrone di Orlando. Grazie a quest’operazione i gialloviola diventano la prima contendente per la vittoria del prossimo campionato NBA dato che un quintetto con Steve Nash in cabina di regia, Kobe Bryant guardia, Metta World Peace ala piccola, Pau Gasol ala grande e Dwight Howard centro sarà difficilissimo da battere (per non parlare di Antawn Jamison in uscita dalla panchina a fare il sesto uomo di lusso!).

    Dwight Howard | &© Chris Trotman/Getty Images

    Dall’affare escono bene anche Denver e Philadelphia: Iguodala completa un quintetto, quello dei Nuggets, che sarà insidioso per tutti e che potrà ulteriormente crescere vista la giovane età media. Bynum va invece a coprire un grosso buco a centro area nel roster dei Sixers e il team di Philadelphia andrà tenuto d’occhio dalle altre rivali della Eastern Conference.

    Chi invece esce con le ossa rotte da questo scambio sono gli Orlando Magic che perdono il loro giocatore migliore (e questo era assodato visto che il centro aveva fatto presente di voler essere ceduto) il loro leader, ma per un atleta come Howard avrebbero dovuto ottenere molto di più. Ora i Magic avranno parecchi anni bui davanti a loro dove dovranno cercare di ricostruire il team al meglio per riportarlo in alto, non proprio una cosa semplice per il neo G.M. Rob Hennigan.

    Superman ha trovato una casa. Siamo carichi, vogliamo riportare il titolo a Los Angeles”.

    Così Kobe Bryant, impegnato con team U.S.A. alle Olimpiadi di Londra 2012, dalla sua pagina Facebook accoglie Dwight Howard ai Los Angeles Lakers.

    Los Angeles e’ in fermento per l’affare ed e’ giusto che sia così. I Lakers si sono assicurati un giocatore che, speriamo, possa trascinare la franchigia anche quando io non ci sarò più. Ho gia’ parlato con Dwight Howard, siamo carichi per riportare il titolo a Los Angeles”.

    Nel messaggio, ci sono anche parole per Andrew Bynum, il centro che i Lakers hanno sacrificato nella trattativa:

    Gli auguro solo il meglio, spero che il prossimo anno disputi un campionato migliore dell’ottima stagione passata“.

  • Rondo tripla doppia, Boston batte Sixers e vola in Finale di Conference

    Rondo tripla doppia, Boston batte Sixers e vola in Finale di Conference

    Nella decisiva gara 7 della Semifinale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 i Boston Celtics, guidati da uno splendido Rajon Rondo, battono i Philadelphia 76ers, chiudono la serie ottenendo il punto del 4-3 e volano alla Finale dell’Est dove affronteranno i Miami Heat di LeBron James e Dwyane Wade (sfida che prenderà il via da lunedì notte).

    Come nella maggior parte dei casi quando si gioca una gara 7 la partita non è spettacolare ma molto intensa e sentita, Boston parte meglio (10-2 in avvio) ma in chiusura di frazione gli ospiti operano l’aggancio chiudendo in parità sul 20-20.

    Nel secondo quarto la difesa dei Celtics fa la differenza ed i Sixers segnano solo 2 punti nei primi 5 minuti di gioco, alla fine del primo tempo il punteggio recita 41-33 in favore dei padroni di casa.

    Nella ripresa i biancoverdi volano sul +11, ma Philadelphia resiste molto bene e grazie ad un buon gioco di squadra riesce a riportarsi in corsa per la vittoria chiudendo la terza frazione sul 55-52, un -3 che continua a dare qualche speranza agli uomini di coach Doug Collins.

    Rajon Rondo, Boston Celtics | © Jim Rogash/Getty Images

    Nell’ultimo quarto Ray Allen, fino a quel momento a secco di triple, riesce ad ingranare e con la sua precisione porta Boston sul +8. Gli ospiti però non cedono e la gara sembra svoltare quando Pierce commette il suo sesto fallo a 4 minuti dalla sirena che lo costringe alla panchina anticipata per il raggiunto limite. Il punteggio è 71-68 per Boston e l’uscita dal campo del capitano sembra a prima vista un segnale in favore di Philadelphia. Ma a caricarsi l’intera squadra sulle spalle è Rajon Rondo che piazza 11 punti in 240 secondi di gioco e costringe i giovani Sixers alla resa portando in trionfo i suoi compagni che hanno la meglio per 85-75.

    Per il playmaker dei Celtics gara sontuosa ed ennesima tripla doppia da 18 punti, 10 rimbalzi e 10 assist, Kevin Garnett aggiunge una doppia dopia da 18 punti e 13 rimbalzi, Brandon Bass porta alla causa 16 punti, Paul Pierce infila 15 punti e 9 rimbalzi e Ray Allen chiude con 11 punti. La panchina produce solo 7 punti ma tanto basta visto che Philadelphia porta in doppia cifra solo 3 giocatori, Andre Iguodala con 18 punti e 15 punti a testa per Holiday e Brand. Poi poco altro, soprattutto da Louis Williams che segna solo 7 punti dalla panchina facendo mancare il suo solito apporto (2/9 dal campo).

    Da lunedì dunque via alla Finale di Eastern Conference dove i Miami Heat avranno il vantaggio del fattore campo nei confronti di Boston. Le 2 squadre si sono già sfidate lo scorso campionato nei playoff (erano però le Semifinali di Conference) e il team della Florida spazzò via i Celtics piuttosto nettamente. Vedremo se la storia si ripeterà oppure avremo un risultato diverso.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 26 maggio:

    Boston Celtics-Philadelphia 76ers 85-75
    Bos: Rondo 18, Garnett 18, Bass 16
    Phi: Iguodala 18, Holiday 15, Brand 15

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 4-2 Heat (Miami accede alla Finale di Conference)
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 4-3 Celtics (Boston accede alla Finale di Conference)

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alla Finale di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 4-1 Thunder (Oklahoma City accede alla Finale di Conference)

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Philadelphia batte Boston, si va a gara 7

    Philadelphia batte Boston, si va a gara 7

    In gara 6 della Semifinale di Eastern Conference dei playoff NBA 2012 i Philadelphia 76ers battono per 82-75 i Celtics, pareggiano la serie sul 3-3 ed avranno così la possibilità di giocarsi la decisiva gara 7 a Boston sabato notte che designerà la squadra finalista ad Est.

    Sotto lo sguardo di un tifoso d’eccezione come Allen Iverson (che nel 2001 guidò i Sixers da M.V.P. della Lega alla Finale NBA persa poi per 4-1 contro i Los Angeles Lakers, l’ultima disputata dai rossoblu della Pennsylvania), Philadelphia con una grande difesa limita al massimo i pericoli dei biancoverdi tenendoli ad un misero 33% dal campo. Non che i Sixers facciano meglio (si pensi all’1/9 dalla lunga distanza) ma i padroni di casa ottengono la vittoria grazie alla grande prova nell’area pitturata dove il parziale è impietoso: 42 i punti segnati da Philadelphia, solo 16 quelli degli ospiti.

    I padroni di casa mettono la museruola a Rajon Rondo e se non gira lui, tutta Boston va nel pallone. Per il playmaker dei Celtics solo 9 punti e 4/11 dal campo, stessi punti per Ray Allen, mentre non bastano i 24 punti del capitano Paul Pierce (con 10 rimbalzi) ed i 20 di Kevin Garnett (ai quali si sommano 11 rimbalzi), contributo nullo dalla panchina che mette a referto solo 5 punti (tutti segnati da Pietrus) con 6 uomini utilizzati. Per i Sixers invece decide Holiday (20 punti), Brand chiude in doppia doppia (13 punti e 10 rimbalzi), Iguodala e Turner infilano 12 punti a testa e Williams chiude a quota 11.

    Boston Celtics v Philadelphia 76ers © Drew Hallowell/Getty Images

    Sabato notte ultimo appuntamento tra le 2 squadre, decisivo per decretare chi passerà il turno. Una sfida da dentro o fuori da seguire con interesse.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 23 maggio:

    Philadelphia 76ers-Boston Celtics 82-75
    Phi: Holiday 20, Brand 13, Turner 12, Iguodala 12
    Bos: Pierce 24, Garnett 20, Rondo 9, Ray Allen 9

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 3-2 Heat
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 3-3

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alla Finale di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 4-1 Thunder (Oklahoma City accede alla Finale di Conference)

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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  • Lakers eliminati dai Thunder, i Celtics travolgono Philadelphia

    Lakers eliminati dai Thunder, i Celtics travolgono Philadelphia

    Non basta un grande Kobe Bryant da 42 punti ai Los Angeles Lakers per evitare l’eliminazione nelle Semifinali di Conference dei playoff NBA 2012. I californiani si inchinano per la quarta volta in 5 partite agli Oklahoma City Thunder (106-90 il risultato finale) che così conquistano il pass per la Finale della Western Conference dove affronteranno i San Antonio Spurs che ieri hanno ottenuto il punto qualificazione in gara 4 contro i Los Angeles Clippers. I Lakers restano in corsa per 3 quarti, giocando con grinta e tenacia ed un Bryant immenso lascia ben sperare. Ma nell’ultimo periodo i Thunder mettono il turbo e per i gialloviola svaniscono le speranze di allungare la serie. Grande partita per Bryant che chiude a quota 42 punti e 5 assist (13esima gara in carriera nei playoff con oltre 40 punti), Gasol aggiunge 14 punti e 16 rimbalzi ma i californiani vengono traditi dall’esiguo contributo in primis di Bynum (solo 10 punti) e poi della panchina che riesce a segnare solo 5 miseri punti al cospetto di quella di Oklahoma City che ne porta invece ben 35. A guidare i padroni di casa ci pensa il solito duo Russell Westbrook-Kevin Durant che infilano rispettivamente 28 e 25 punti (per Durant anche 10 rimbalzi che gli valgono la doppia doppia) ed Harden porta alla causa 17 punti. Thunder in Finale di Western Conference, per i Lakers invece altro mesto addio alla post season così come lo scorso anno quando in Semifinale di Conference vennero sbattuti fuori dai Dallas Mavericks poi campioni NBA con un secco 4-0.

    Los Angeles Lakers v Oklahoma City Thunder &copy Ronald Martinez/Getty Images

    Nell’altra gara della notte successo fondamentale dei Boston Celtics che battono i Philadelphia 76ers e si prendono nuovamente il vantaggio nella serie guidata ora per 3-2 dopo gara 5. Dopo un primo tempo equilibrato in cui i Sixers chiudono avanti di una manciata di punti, nel secondo tempo la partita svolta decisamente in favore dei biancoverdi che ringraziano la super prestazione di Brandon Bass che piazza 27 punti (di cui ben 18 nel solo terzo quarto) per il suo massimo in carriera nei playoff. A dare man forte al lungo dei Celtics ci pensano il capitano Paul Pierce con 16 punti, Kevin Garnett con 20 punti e Rajon Rondo con la doppia doppia da 13 punti e 14 assist mentre un infallibile Stiemsma (5/5 dal campo) aggiunge 10 punti. Agli ospiti non servono quindi i 19 punti di Brand, la doppia doppia di Evan Turner (11 punti e 10 rimbalzi), i 12 punti del sempre positivo Lavoy Allen ed i 10 a testa della coppia Hawes-Holiday. Per gara 6 si ritorna a Philadelphia con Boston che ha in mano il punto potenziale per chiudere il discorso mentre i giovani Sixers dovranno provare a vincere per tenere aperta la sfida.

    RISULTATI SEMIFINALI CONFERENCE NBA PLAYOFF 2012, 21 maggio:

    Boston Celtics-Philadelphia 76ers 101-85
    Bos: Bass 27, Garnett 20, Pierce 16
    Phi: Brand 19, Lavoy Allen 12, Turner 11

    Oklahoma City Thunder-Los Angeles Clippers 106-90
    Okl: Westbrook 28, Durant 25, Harden 17
    Lak: Bryant 42, Gasol 14, World Peace 11

    LE SFIDE DELLE SEMIFINALI DI CONFERENCE:

    Eastern Conference:

    2) Miami Heat vs 3) Indiana Pacers serie 2-2 
    4) Boston Celtics vs 8) Philadelphia 76ers serie 3-2 Celtics

    Western Conference:

    1) San Antonio Spurs vs 5) Los Angeles Clippers serie 4-0 Spurs (San Antonio accede alla Finale di Conference)
    2) Oklahoma City Thunder vs 3) Los Angeles Lakers serie 4-1 Thunder (Oklahoma City accede alla Finale di Conference)

    GLI HIGHLIGHTS:

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    TOP 5:

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