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  • Fabio Quagliarella dalla panchina ad eroe di Stamford Bridge

    Fabio Quagliarella dalla panchina ad eroe di Stamford Bridge

    L’atmosfera allo Stamford Bridge, nella fresca serata del mercoledì londinese, ha significato un ritorno al passato per la Juventus, alle “buone vecchie abitudini”, dopo anni di latitanza o di opaca presenza. Era l’occasione per tornare a testa alta, riascoltando le note dell’inno della Champions, calcando il prato verde della tana dei campioni d’Europa, con la speranza di far bene e l’emozione del debutto per molti, con un pensiero agli assenti (Del Piero) ed ai presenti “fuori posto” (mister Conte in tribuna). Una serata che, però, rischiava di finire sui binari sbagliati dopo i due gol di Oscar, per i quali non era sufficiente la rete firmata dall’indomito Vidal ad accorciare le distanze: serviva un’arma in più. Ecco, così, che arriva il “cambio” della svolta, fuori Giovinco dentro Fabio Quagliarella, affamato e volenteroso nel dimostrare che anche lui può dire la sua in una squadra così, che i suoi gol possono servire più di qualche dribbling di troppo, che può essere decisivo anche in palcoscenici tanto importanti e prestigiosi.

    Fabio Quagliarella realizza il gol del pari a Stamford Bridge | © GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    Fabio Quagliarella da Castellamare di Stabia non usa le parole per dimostrare il suo valore, ma preferisce i fatti: passaggio perfetto di Claudio Marchisio, inserimento in area, “face to face” con il colosso Cech che non gli concede alcun vantaggio rimanendo immobile: la furbizia e la sveltezza di pensiero, in questi casi, possono essere determinanti e, così, Quagliarella decide per il tiro-tunnel ai danni del portierone ceco: è il gol del definitivo pareggio per 2-2, è il gol dell’esultanza vicino la tribuna dei tremila bianconeri dello Stamford Bridge, a voler sottolineare “ci sono anch’io” anche se, forse, qualcuno lo aveva dimenticato. E poi la corsa verso la panchina, per abbracciare l’amico Marco Storari, incontrando nella sua esultanza l’abbraccio di Massimo Carrera, che Fabio ricambia, anche per ringraziarlo dell’occasione concessagli, sottolineando che “Massimo è uno che soffre con noi”. 

    Ma c’è di più: la serata del riscatto avrebbe potuto essere ancora più “magica” per Fabio Quagliarella se il suo tiro dalla distanza (il suo “marchio” distintivo) fosse riuscito ad infilarsi sotto l’incrocio piuttosto che colpire la traversa, realizzando il gol del “colpaccio” contro i detentori della Coppa dalle grandi orecchie. La sorte, in tal caso, non gli ha sorriso, negandogli quello che avrebbe potuto essere un gol tanto spettacolare quanto pesante, ma la sua prestazione ha lasciato comunque il segno, e non solo sul tabellino dei marcatori.

    Ecco perchè, nelle interviste dopo partita, il protagonista della serata subentrato dalla panchina si mostra sereno e sorridente, consapevole dei suoi mezzi e di sentirsi in perfetta forma, speranzoso che, dopo tale prestazione, la sua posizione possa esser considerata più vicina all’undici titolare piuttosto che alla lista dei panchinari, anche perchè soltanto con la continuità del ritmo partita è possibile riuscire ad essere decisivi quando si viene chiamati in causa, e non è facile “quando non giochi e stai sempre lì a guardare le partite”.

    Fabio Quagliarella, dunque, conferma di essere al cento per cento (già da un bel po’, ndr) e si candida ad un posto al fianco di colui che, ad oggi, appare come l’unico vero titolare del reparto offensivo, ossia Mirko Vucinic. La gara di sabato prossimo contro il Chievo sarà la prima “verifica” in tal senso: Conte e Carrera lo premieranno?

  • Repubblica Ceca-Portogallo 0-1, Cristiano Ronaldo manda in semifinale i lusitani

    Repubblica Ceca-Portogallo 0-1, Cristiano Ronaldo manda in semifinale i lusitani

    E’ il Portogallo la prima semifinalista di Euro 2012. La formazione di Paulo Bento piega di misura la Repubblica Ceca e supera meritatamente il turno. Partita a senso unico quella andata in scena a Varsavia con un solo grande protagonista: Cristiano Ronaldo. Il giocatore del Real Madrid ha letteralmente trascinato i suoi e non solo per il gol siglato a 10’ dalla fine ma anche per una grande prestazione che lo ha portato diverse volte vicino al gol, e in più di un caso ci sono voluti i legni per fermarlo. Troppo rinunciataria la Repubblica Ceca che sembrava aver cominciato bene ma che ben presto si è sciolta come un gelato al sole.

    Per i lusitani un traguardo importante, e adesso non resta che attendere l’esito del match di domani sera tra Spagna e Francia per conoscere l’avversario della semifinale. Che non sia una serata tutta rose e fiori per la Repubblica Ceca lo si capisce quando Rosicky deve dare definitivamente forfait. A sorpresa però Bilek non schiera Kolar bensì Darida. Una scelta che non si rivelerà particolarmente felice, anzi. Dall’altra parte nessuna sorpresa, con Bento che schiera l’undici già previsto alla vigilia.

    Il match inizialmente sembra non decollare, nonostante i cechi sembrino più determinati, specie sugli esterni dove Gebre Selassie e Jiracek spingono tanto. Il Portogallo tiene senza subire nulla di particolarmente rilevante e quando il centrocampo dei lusitani gira per i cechi cominciano i dolori. Già Nani è un problema per la formazione di Bilek, figuriamoci Ronaldo che vive una classica serata sì. Passata la mezz’ora infatti CR7 sale in cattedra con una splendida rovesciata di poco a lato, ma è nel recupero che trema la porta di Cech quando il giocatore del Real Madrid aggancia un bel pallone servitogli da Meireles e spalle alla porta stoppa prova la conclusione di prima intenzione: palla che sbatte sul palo.

    Nella ripresa i cechi sono versione “Chi l’ha visto?” ma vengono graziati dal fatto che il Portogallo dimostra i classici problemi, ovvero quelli di concretezza sotto porta. In particolare con Hugo Almeida che di testa manda a lato. Ronaldo è letteralmente incontenibile, tanto che ci pensa ancora una volta il palo a fermarlo dopo una grande conclusione dalla distanza. Quando non ci sono i legni ci pensa Cech a salvare i suoi come su Nani e Moutinho, ma la Repubblica Ceca non ne ha proprio. L’obiettivo degli uomini di Bilek sembra essere quello di portare la gara prima ai supplementari e poi ai rigori ma a spegnere ogni sogno dei cechi ci pensa Ronaldo che a 10’ dalla fine, su cross di Moutinho, anticipa Gebre Selassie e di testa infila Cech. Repubblica Ceca-Portogallo 0-1. La festa è tutta lusitana.

    Cristiano Ronaldo © FABRICE COFFRINI/Getty Images

    Le pagelle di Repubblica Ceca-Portogallo:
    Cech 7: Per due volte è lui, nella ripresa, a tirare fuori le castagne dal fuoco. Ma nulla può sul gol. Bombardato causa una difesa colabrodo.
    Jiracek 6,5: Tra i pochi a metterci tanta buona volontà, sembra un po’ predicare nel deserto.
    Darida 5: Schierato a sorpresa al posto di Rosicky delude ampiamente le aspettative.
    Baros 4,5: Dovrebbe essere il finalizzatore dei cechi, ma a Rui Patricio fa solo il solletico. Impalpabile.

    Pepe 6,5: Se il Portogallo non rischia nulla è anche merito suo. Una volta tanto dunque non viene tirato in ballo per comportamenti antisportivi.
    Moutinho 7: Perfetta la parabola sul gol di Ronaldo, in mezzo al campo regala tanta qualità.
    Meireles 7: Uomo ovunque, quantità e qualità messi assieme. Prestazione eccellente la sua.
    Cristiano Ronaldo 8: Stacco imperioso sul gol, ma la sua gara non è solo questo. Due pali, tante incursioni, spirito di sacrificio quando va a prendersi palla dietro aiutando i propri compagni. Match da incorniciare.

    REPUBBLICA CECA (4-2-3-1): Cech 7; Gebre Selassie 5, Kadlec 5,5, Sivok 5,5, Limbersky 5,5; Plasil 6, Hubschman 6 (41′ st Pekhart sv); Jiracek 6,5, Darida 5 (16′ st Rezek 5), Pilar 5,5; Baros 4,5. In panchina: Lastuvka, Drobny, Suchy, Hubnik, Rajtoral, Necid, Rosicky, Petrzela, Lafata, Kolar. Allenatore: Bilek 5
    PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio 6; Joao Pereira 6, Pepe 6,5, Bruno Alves 6, Fabio Coentrao 6; Meireles 7 (43′ st Rolando sv), Veloso 6, Moutinho 7; Nani 6 (39′ st Custodio sv), Postiga 5,5 (40′ pt Hugo Almeida 5), Cristiano Ronaldo 8. In panchina.: Eduardo, Beto, Ricardo Costa, Varela, Miguel Lopes, Nelson Oliveira, Quaresma, Ruben Micael, Hugo Viana. Allenatore: Bento 7

    VIDEO REPUBBLICA CECA-PORTOGALLO:
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  • Repubblica Ceca-Portogallo aprono i quarti. Bilek con il dubbio Rosicky

    Repubblica Ceca-Portogallo aprono i quarti. Bilek con il dubbio Rosicky

    Cominceranno stasera i quarti di finale dell’Europeo di Polonia e Ucraina. In campo la peggior prima contro la migliore seconda dei gironi eliminatori. Parliamo di Repubblica Ceca Portogallo, match che si disputerà al National Stadium di Varsavia e che darà alla vincente l’accesso alle semifinali contro una tra Spagna e Francia. Per molti è il quarto di finale più “povero”, tra due squadre che comunque alla vigilia non venivano inquadrate tra le favorite del torneo. I cechi, dopo il pesante ko all’esordio contro la Russia, sembrava ormai a casa, tanto che addirittura si è dovuti ricorrere ad una fornitura extra di materiale sportivo poiché si era pensato solo alle prime sfide.

    Ed invece le ultime due gare hanno regalato ai cechi questo quarto contro un Portogallo dal canto suo considerato prima dell’inizio della competizione come una possibile outsider e nulla più. Dopo l’esordio con sconfitta contro la Germania qualcuno aveva presagito il peggio, ed invece la formazione di Bento ha saputo reagire dimostrando di potersela giocare. Le stelle non mancano da ambedue le parti, specie Cristiano Ronaldo, autore di una doppietta nell’ultima sfida contro l’Olanda, ed è proprio per questo che ci si attende un match spettacolare. I pronostici della vigilia, nonostante il secondo posto nel girone eliminatorio, danno favorito il Portogallo, con la Repubblica Ceca che invece punta a ribaltare tutto ciò grazie all’entusiasmo che si è venuto a creare nell’ultima settimana.

    Passando alle due formazioni il tecnico della Repubblica Ceca Bilek è alle prese con un dubbio che presumibilmente rimarrà sino all’arrivo della squadra al National Stadium. E’ quello relativo a Rosicky, il più talentuoso dei suoi, che lagna un problema al tendine di Achille. Si farà di tutto per provare a recuperarlo anche se non è facile. Non cambierà comunque il 4-3-2-1. Davanti a Cech difesa formata da Gebre Selassie e Limbersky esterni con Kadlec e Sivok in mezzo. Il trio di centrocampo sarà formato da Jiráček, Hubschman e Plasil, mentre davanti a loro dovrebbe agire, insieme a Pilar, Rosicky. Qualora il capitano non dovesse farcela spazio a Kolář che agirebbe così davanti all’unica punta Baros.

    Tomas Rosicky © Christof Koepsel/Getty Images

    Dall’altra parte non ha grossi problemi il giovane tecnico Bento. Il trainer lusitano non cambia il suo spettacolare 4-3-3. Davanti a Rui Patricio difesa formata da Pereira e Coentrao esterni con Pepe e Alves centrali. In mezzo al campo trio composto da Moutinho, Veloso, Meireles mentre il trio chiamato a dare spettacolo ma soprattutto a sfondare il muro della Repubblica Ceca è quello formato da Cristiano Ronaldo e Nani esterni con Postiga centrali. In caso di parità al termine dei 90’ regolamentari previsti tempi supplementari e a seguire, persistendo ancora la parità, calci di rigore.

    Probabili formazioni Repubblica Ceca-Portogallo:
    REPUBBLICA CECA (4-3-2-1): Cech, Gebre Selassie, Kadlec, Sivok, Limbersky; Jiráček, Hubschman, Plasil; Rosicky, Pilar; Baros. In panchina: Drobný, Laštůvka, Hubník, Suchý, Rajtoral, Petrzela, Darida, Kolář, Pekhart, Necid, Lafata, Rezek. Allenatore: Bilek
    PORTOGALLO (4-3-3): Rui Patricio; Pereira, Pepe, Alves, Coentrao; Moutinho, Veloso, Meireles; Ronaldo, Postiga, Nani. In panchina: Eduardo, Beto, Rolando, Ricardo Costa, Lopes, Quaresma, Custodio, Hugo Viana, Micael, Almeida, Varela, Oliveira. Allenatore: Bento

    SPECIALE EURO 2012

  • Polonia Repubblica Ceca, in palio i quarti di finale

    Polonia Repubblica Ceca, in palio i quarti di finale

    L’Europeo entra nella fase decisiva, con l’inizio delle ultime giornate dei gironi che decideranno le due qualificate di ogni gruppo ai quarti di finale. Si inizia, naturalmente, con il girone A e questa sera scenderanno in campo contemporaneamente, alle ore 20.45 Polonia-Repubblica Ceca e Grecia-Russia.

    A Breslavia la febbre del tifo polacco sarà molto alta, considerando che la Nazionale di casa, nel caso vincesse il match-scontro diretto, otterrebbe la qualificazione. Chi vince passa, dunque, anche se i cechi hanno un punto in più nella classifica del gruppo A, (tre punti mentre i Polacchi sono a quota due, ndr) e, dunque, alla Repubblica Ceca potrebbe bastar anche un pareggio per ottenere il biglietto verso i quarti di finale (al secondo posto nel girone) nel caso in cui la Russia vincesse contro la Grecia.

    I Polacchi, però, ci credono ed il pubblico di casa sarà il fattore in più per continuare questo sogno europeo: il ct Smuda sembra essere intenzionato a schierare un modulo 4-2-3-1, con il rientro di Szczesny al posto di Tyton (che parò il rigore di Karagounis nella partita inaugurale contro la Grecia), dopo aver scontato la squalifica connessa all’espulsione nella gara d’esordio con gli ellenici. Dovrebbe essere confermato tutto il resto, con l’unica punta Lewandowski, ed il capitano Blaszczykowski a centrocampo, autore del decisivo gol del pareggio contro la Russia che, nelle ore di vigilia, ha commosso tutti con il racconto della sua difficile infanzia, in cui ha dovuto convivere con la tragedia dell’omicidio di sua madre, da parte di suo padre, quando aveva appena undici anni.

    Il capitano polacco ha spiegato di aver provato a dimenticare quel dolore, “ma è impossibile” e di “dovere tutto a suo zio ( l’ex capitano della nazionale polacca Jerzy Brzeczek, ndr) ed a sua nonna”, sottolineando che nel decisivo match di questa sera contro la Repubblica Ceca “mia madre mi seguirà e mi starà accanto”.

    In casa Repubblica Ceca, dopo la pensante sconfitta contro la Russia all’esordio, ha mostrato segni di ripresa contro la Grecia, ma potrebbe perdere per un problema al tendine d’Achille il capitano Rosicky, suo uomo-chiave che, però, potrebbe stringere i denti.

    In tal senso, il mister ceco Bilek nella conferenza stampa di presentazione non ha mostrato alcuna esitazione, presentandosi in maniera quasi cinica ai microfoni: “Grazie per la splendida accoglienza, ma sono desolato. Siamo qui per eliminarvi. Senza Rosicky l’impegno sarà più difficile, ma gli infortuni fanno parte del calcio”.

    Nazionale Polacca in allenamento | © SKARZYNSKI/AFP/GettyImages

    Il portiere Cech, invece, ci sarà dopo aver risolto il problema alla spalla, e punta sul tifo dei tifosi cechi che si preannunciano numerosi, data la breve distanza fra la Polonia e la Repubblica Ceca.

    Le probabili formazioni di Polonia Repubblica Ceca:

    Repubblica Ceca (4-2-3-1): Cech, Gebreselassie, Kadlec, Hubnik, Sivok,  Hubschman, Rosicky,  Plasil,  Pilar,  Jiracek,  Baros. A disposizione: Lastuvka, Drobny, Suchy, Limbersky, Rezek, Petrzela, Rajtoral, Kolar, Darida, Necid, Pekhart, Lafata.

    Allenatore: Bilek.

    Polonia (4-2-3-1): Tyton,  Piszczek, Perquis, Wasilewski, Wawrzyniak, Dudka, Mierzejewski, Blaszczykowski, Polanski, Obraniak, Lewandowski. A disposizione: Szczesny,  Sandomiersky, Boenisch, Wojtowiak, Kaminski, Matuszczyk, Rybus, Murawski, Wolski, Sobiech, Grosicki, Brozek.

    Allenatore: Smuda.

    L’arbitro dell’incontro sarà lo scozzese Thomson.

    SPECIALE EURO 2012

  • Grecia-Repubblica Ceca 1-2, Rosicky illumina, greci accecati

    Grecia-Repubblica Ceca 1-2, Rosicky illumina, greci accecati

    Come da pronostico, Grecia-Repubblica Ceca termina con il successo della squadra di Bilek, che ha la meglio sui greci per 1-2, grazie alle due reti segnate nei primi 6′ minuti di gioco da Jiracek e Pilar. Stavolta non è riuscita la rimonta a Salpingidis e compagni, nonostante avessero accorciato le distanze in avvio di ripresa con la rete di Gekas, che ha sfruttato al meglio una papera del portiere Cech, di certo non uno degli ultimi arrivati. La Grecia ha però faticato ad imbastire azioni da gioco tali di questo nome, non trovando più la conclusione in porta dopo aver segnato in maniera fortuita l’1-2 con l’attaccante del Samsunspor, palesando le difficoltà di manovra già evidenziate nella prima giornata. Con il ko odierno i tifosi della Grecia possono già preparare le valigie, salvo clamorosi colpi di scena.

    LA GARA– Non sarà stato come lo shock economico che ha colpito il Paese greco lo scorso anno, altro contesto d’accordo, ma i due gol segnati dalla Repubblica Ceca senza che fosse scoccato ancora il decimo minuto di gioco hanno comunque rappresentato la fine del sogno qualificazione per la Nazionale di Santos. Avvio disastroso quello della difesa ellenica, infilzata prima dall’inserimento senza palla di Jiracek (Werder Brema) dietro l’intuizione geniale di Hubschman, e dal giovane Pilar poi (esterno di sinistra del Viktoria Plzen). La Grecia è un pugile colpito a freddo, incapace di rispondere ai ganci dell’avversario. Un avvio ad handicap come quello contro la Polonia durante il match inaugurale di questi Europei, al quale il ct Santos non è riuscito a trovare le misure necessarie nell’arco dei 90′ minuti.

    thomas rosicky | © Christof Koepsel/Getty Images

    A onor di cronaca però i greci avrebbero potuto riaprire l’incontro prima dell’intervallo, quando al 41′ minuto la terna arbitrale ha annullato il gol a Fotakis per un fuorigioco rivelatosi poi inesistente (ennesimo episodio sfavorevole contro la Grecia). L’obiettivo della rete viene comunque centrato ad inizio secondo tempo, grazie ad un regalo del portiere Cech. Gekas ringrazia e conclude a porta vuota. Alla fine della fiera il gol dell’ariete greco rimane soltanto un episodio sporadico, e la Repubblica Ceca è brava a condurre in porto una vittoria che le consegna i primi 3 punti del girone, agganciando momentaneamente al primo posto la Russia, impegnata stasera contro la Polonia.

    SITUAZIONE GRUPPO A – I ragazzi di Bilek sono tornati prepotentemente in corsa per la qualificazione ai quarti. Dati per spacciati dopo la sconfitta contro la Russia, i cechi hanno dimostrato di essere tutta un’altra squadra rispetto a quella scesa in campo contro i sovietici. Qualora la Russia dovesse battere la Polonia, ai cechi basterà un pareggio contro gli stessi polacchi per ottenere il pass al turno successivo. Anche qualora la sfida di stasera finisse in parità, alla Nazionale di Bilek sarà sufficiente non perdere nell’ultimo incontro, a patto che la Grecia non vinca contro la Russia (quest’ultima ipotesi francamente difficile da realizzare).

    Pagelle Grecia-Repubblica Ceca 1-2

    GRECIA
    Papadopoulos 6: tra i pochi a salvarsi nel reparto difensivo greco. Al suo fianco ha Katsouranis, non esattamente il miglior compagno per una partita importante come questa. Classe ’92, conferma di essere un giovane da seguire con attenzione per il prossimo futuro.
    Karagounis 5: il centrocampista del Pana è stato ampiamente surclassato da Hubschmann e Rosicky, tra i migliori in campo ieri sera. Corre a vuoto per 90′ minuti, va in balia dell’avversario da subito e resta in tale condizione per tutto l’arco dell’incontro.
    Salpingidis 5: chi da lui si aspettava fuoco e fiamme anche ieri è stato abbondantemente deluso. Lontano parente rispetto all’indiavolato giocatore sceso in campo nel secondo tempo contro la Polonia. Lo show non si ripete, e difficilmente reciterà ancora un ruolo di protagonista in questi Europei. Fra pochi giorni arriva la Russia.
    Samaras 4,5: qualcuno dovrebbe anche dire all’attaccante del Celtic che è inutile correre lungo la fascia se poi non si arriva mai al dunque. La Nazionale di Santos è riuscita nell’impresa di tirare in porta soltanto in un’occasione (segnando tra l’altro). E tutto il resto del tempo? Ferie non autorizzate.

    REPUBBLICA CECA
    Cech 5: clamorosa la papera con la quale ha consentito ai greci di riaprire la sfida. E’ inutile comunque sparare addosso a uno dei portieri più forti delle ultime stagioni, quest’anno Campione d’Europa con il Chelsea, protagonista numero uno insieme a Drogba dell’incredibile cavalcata dei Blues. Avrà modo di rifarsi contro la Polonia.
    Hubschmann 7: nella sfida contro i russi era entrato soltanto nella ripresa, dando l’impressione di cambiare notevolmente il volto alla sua squadra. Conferme arrivate puntuali contro i greci. Il giocatore dello Shakthar domina a centrocampo, propiziando con un bellissimo assist il primo gol di Jiracek.
    Rosicky 7,5: illumina d’immenso la manovra ceca. Non canterà l’inno nazionale, però quando scende in campo dimostra di dare l’anima per il proprio Paese  e una classe che gli altri compagni di squadra non possiedono. Le chances di qualificazione ai quarti dipendono forse quasi esclusivamente dai suoi piedi.
    Baros 4,5: è un po’ come sparare sulla croce rossa, ce ne rendiamo conto, però sono davvero imbarazzanti le prestazioni di un calciatore che ha una media di un gol all’anno con la propria Nazionale. Pensiamo sia difficile e quantomeno assurdo che il ct Bilek continui a puntare su di lui anche nella gara decisiva contro la Polonia.

    Tabellino Grecia-Repubblica Ceca 1-2
    Grecia (4-3-3): Chalkias 5,5 (21′ Sifakis 6), Torosidis 6, Papadopoulos 6, Katsouranis 5, Holebas 5, Karagounis 5, Fotakis 5 (46′ Gekas 6) , Maniatis 5,5, Salpingidis 5, Fortounis 5 (71′ Mitroglou 5,5), Samaras 4,5.  Allenatore: Santos.
    Repubblica Ceca (4-2-3-1): Cech 5, Gebre Selassie 6,5, Sivok 6, Kadlec 6, Limbersky 6, Hubschmann 7, Plasil 6, Rosicky 7,5 (46′ Kolar 5, 90′ Rajtoral s.v.), Pilar 7, Baros 4,5 (64′ Pekhart 5,5). Allenatore: Bilek

    GRECIA-REPUBBLICA CECA 1-2 HIGHLIGHTS 

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  • Grecia-Repubblica Ceca, dentro o fuori. Cech stoppa gli ellenici?

    Grecia-Repubblica Ceca, dentro o fuori. Cech stoppa gli ellenici?

    Conclusosi ieri sera con l’epica vittoria dell’Ucraina sulla Svezia il primo “round” degli Europei 2012, oggi si riparte con Grecia-Repubblica Ceca per la seconda giornata del Gruppo A. Gli ellenici avevano debuttato venerdì scorso con i padroni di casa della Polonia, pareggiando 1-1, mentre Baros e compagni aveva perso malamente contro la Russia di Advocaat per 4-1. Una sfida da dentro o fuori per le due Nazionali. A rischiare maggiormente sono gli uomini di Santos, che devono necessariamente vincere per conservare intatte le speranze di qualificazione, mentre la squadra di Bilek potrebbe anche accontentarsi di una “x”, giocandosi poi le proprie carte contro la Polonia nell’ultima partita. Scopriamo le probabili formazioni che scenderanno in campo oggi pomeriggio a Breslavia.

    DIFESA A PEZZI– Il ct Fernando Santos sfoglia la margherita e si riscopre senza difensori centrali. Dopo l’espulsione di Sokratis per doppia ammonizione nel match inaugurale contro la Polonia, e l’infortunio di Avraam Papadopolous, l’ex tecnico del Porto si vede costretto a retrocedere Katsouranis sulla linea di difesa al fianco di Kyriakos Papadopoulos, escluso a sorpresa dall’undici titolare quattro giorni fa. Sulle corsie laterali giocheranno sempre Torosidis e Holebas. Davanti alla difesa dovrebbe essere Makos (25 enne in forza all’Aek Atene) a prendere il posto di Katsouranis, mentre è confermata la coppia centrale di centrocampo composta dal capitano Karagounis e Maniatis. In attacco, dopo l’eccezionale prova del secondo tempo, Salpingidis si prende di diritto il posto sulla fascia destra, mentre Gekas (al centro) e Samaras (a sinistra), rimangono titolari dopo la discreta prova offerta contro la Polonia, e anche perché la panchina della Grecia non propone grandi alternative.

    petr cech | © FABRICE COFFRINI/AFP/GettyImages

    VOGLIA DI RISCATTOTroppo brutti per essere veri. E’ quello che potrebbe aver pensato un tifoso su due in merito allo spettacolo proposto dalla Nazionale di Bilek durante la partita di esordio contro la Russia. Il commissario tecnico sembra intenzionato a porre rimedio dopo la disastrosa prova di venerdì notte. Di fatto epurato Hubnik, con Kadlec e Sivok al centro della difesa, in aggiunta ai due terzini che saranno Gebre Selassie e Limbersky. La cerniera di centrocampo sarà occupata da Plasil e Hubschmann, mentre i trequartisti saranno ancora Jiracek, Rosicky e Pilar, con Milan Baros che dovrebbe essere confermato unica punta, nonostante la prova imbarazzante contro la Nazionale di Advocaat.

    PRECEDENTI – Grecia e Repubblica Ceca si sono affrontate l’ultima volta in amichevole. Era il 2008, e allora furono i Greci a imporsi per 1-0. Il match più interessante però è quello che riguarda l’edizione dei Campionati Europei 2004, vinta proprio dalla Nazionale ellenica, che approdò in finale battendo la stessa Repubblica Ceca per 1-0 in semifinale.

    QUOTE – Secondo i bookmakers i greci partono sfavoriti. Una vittoria dell’undici di Santos è infatti quotata a 3.20, mentre il 2 della Repubblica Ceca è dato a poco oltre il doppio della posta (2.25). La “x” è quotata quanto un successo ellenico (3.20).

    Probabili formazioni Grecia-Repubblica Ceca, 2^ giornata Gruppo A
    Grecia (4-3-3): Chalkias; Torosidis, Katsouranis, K. Papadopoulos, Holebas; Maniatis, Makos, Karagounis; Salpingidis, Gekas, Samaras.
    A disp: Tzorvas, Sifakis, Tzavellas, Malezas, Liberopoulos, Fotakis, Ninis, Fortounis, Fetfatzidis, Mitroglou. Allenatore: Santos.
    Repubblica Ceca (4-2-3-1): Cech; Gebre Selassie, Sivok, Kadlec, Limbersky; Hubschmann, Plasil; Jiracek, Rosicky, Pliar; Baros.
    A disp: Lastuvka, Drobny, Suchy, Hubnik, Petrzela, Rajtoral, Kolar, Darida, Necid, Rezek, Pekhart, Lafata. Allenatore: Bilek.

  • Bayern ko ai rigori, Chelsea campione d’Europa nel segno di Drogba

    Bayern ko ai rigori, Chelsea campione d’Europa nel segno di Drogba

    Il Chelsea vince la Champions League 2011/2012 battendo nella finale di Monaco i padroni di casa del Bayern Monaco 5-4 dopo i calci di rigore. I tempi regolamentari si erano conclusi sul risultato di 1-1 scaturito dalle reti all’83’ di Thomas Muller e all’88’ di Didier Drogba. Nei tempi supplementari non cambia il risultato non fosse altro per il rigore sbagliato da Arjen Robben ad inizio del primo tempo supplementare. Si va ai calci di rigore e il Chelsea scaccia via i fantasmi di Mosca 2008. Per i bavaresi decisivi gli errori di Olic e Schweinsteiger. Didier Drogba, uomo partita, segna il rigore decisivo e porta i blues sul trono d’Europa.

    TEMPI REGOLAMENTARI – Prima frazione di gioco di marca Bayern, con il Chelsea che bada a chiudere il più possibile gli spazi. Grande occasione alla mezz’ora per Robben, il cui tiro rimbalza prima su Cech e poi sull’incrocio. Anche Mario Gomez non ha buona sorte quando sul finire del primo tempo si libera di Cahill con una finta ma poi spara alto di sinistro graziando Cech. Nella ripresa forcing iniziale dei padroni di casa alla ricerca del goal che sblocchi la partita. Il Chelsea bada più a non prenderle e si salva in numerosi occasioni grazie alle splendide prove di Ashley Cole e Gary Cahill, due autentici muri presenti nell’Allianz Arena. Il muro opposto dai londinesi sembra imperforabile fino al minuto 83 quando Thomas Muller va a segno schiacciando un colpo di testa e sorprendendo Petr Cech. 1-0 Bayern e la partita sembra praticamente finita. Di Matteo getta nella mischia el nino Torres al posto del debuttante Ryan Bertrand. Il pubblico bavarese già sogna di alzare la coppa ma di diverso parere è l’ivoriano Drogba che al minuto 88 sul primo calcio d’angolo blues della partita svetta più alto di tutti e trafigge un colpevole Neuer. I tempi regolamentari terminano 1-1 e si va ai supplementari.

    TEMPI SUPPLEMENTARI – Parte benissimo il Chelsea galvanizzato dall’insperato pareggio ottenuto e prova a colpire in contropiede senza riuscirci. Quando il Bayern sembra calare, ecco Drogba che scalcia in area di rigore Frank Ribery e provoca il rigore che può riportare in vantaggio i bavaresi. Dal dischetto va Arjen Robben che prende la rincorsa e si fa parare il rigore da Petr Cech. A questo punto la serata dei tedeschi comincia a prendere le sembianze di un incubo e il primo tempo supplementare si volatizza così come il rigore gettato alle ortiche dal numero 10 olandese. Il secondo tempo supplementare vede il Bayern provarci a più riprese ma senza due giocatori chiave come Ribery e Muller (sostituiti). La grande occasione capita sui piedi di Ivica Olic che imbeccato dal capitano Lahm, mette al centro un pallone sul quale Van Buyten non ci crede. Finiscono i supplementari con il punteggio di 1-1. Grande rammarico per il Bayern costretto alla lotteria dei calci di rigore dopo aver avuto a più riprese la partita in pugno. Il Chelsea non ha bei ricordi visto che nel 2008 perse ai rigori la finale Champions contro il Manchester United.

    Didier Drogba © ADRIAN DENNIS/AFP/GettyImages

    RIGORI, DROGBA DECISIVO – Comincia bene il Bayern Monaco che segna il primo rigore battuto bene dal capitano Lahm mentre il primo rigorista blues Mata fallisce il rigore che viene parato da Neuer. Bayern in vantaggio e i successivi due rigori vengono realizzati da entrambe le squadre grazie ai centri bavaresi di Gomez e Neuer e a quelli blues di David Luiz e Frank Lampard. 3-2 per il Bayern a due rigori dalla fine. Sembra tutto fatto ma ancora una volta succede l’incredibile. Dal dischetto va Ivica Olic. Para Cech. Risponde il Chelsea con Cole che non tradisce e porta la serie in parità. A questo punto tutta la pressione è su Schweinsteiger che incredibilmente manda sul palo il quinto rigore bavarese. Il Chelsea si ritrova ad un rigore dalla vittoria e a battere il penalty decisivo va Didier Drogba. L’ivoriano con sangue freddo trasforma e fa esplodere la festa londinese. Tedeschi in lacrime per aver buttato via l’occasione di vincere la Champions League davanti al proprio pubblico.

    PAGELLE 

    DROGBA 8: Man of the match. Semplicemente fa tutto lui, nel bene o nel male lascia il segno nella serata più importante della storia del suo club. Fa a spallate con i difensori bavaresi per tutta la partita senza aver l’occasione giusta per colpire. Occasione che arriva da calcio d’angolo e l’ivoriano risponde presente siglando un goal che gela l’Allianz Arena. Nei supplementari potrebbe condizionare la partita con il rigore regalato al Bayern, ma fortunatamente per lui Robben non è in serata. Segna il rigore decisivo con estrema lucidità. Immenso.

    CECH 7,5: Partita quasi perfetta per il portiere ceco che si fa trovare impreparato solo sul gol di Muller. Per il resto incute grande sicurezza al reparto difensivo del Chelsea. Se il Chelsea è arrivato ai rigori gran parte del merito è suo. Para il rigore di uno spento Robben e si ripete con Olic ridando linfa alle speranze blues. Imponente

    CAHILL 7: Grande prestazione del centrale inglese, leggermente superiore al compagno David Luiz. Attento nella fase difensiva che ha contraddistinto la partita dei blues. Quando esce palla a piede dimostra di avere grandi qualità e intrapendenza. Importante

    DI MATTEO 8: Il Chelsea non avrà giocato all’inglese, non avrà impressionato per il gioco espresso ma il fine giustifica i mezzi. L’italiano Roberto Di Matteo in tre mesi è riuscito a portare a Stamford Bridge la coppa delle grandi orecchie, vera ossessione del patron Abramovich. Impresa mai riuscita nella storia del club londinese. Ieri Di Matteo si è assicurato un posto inamovibile nella storia del Chelsea. Chapeau

    ROBBEN 4,5: La sua classe non merita questo voto ma nella partita che più contava l’olandese ha fallito maledettamente. Il rigore sbagliato nel primo tempo supplementare poteva regalare un epilogo diverso. Poco incisivo durante il match quando sotto porta dimostra di non avere la mira dei tempi migliori. Incompiuto

    LAHM 7: Il capitano del Bayern si è dimostrato una vera spina nel fianco della difesa del Chelsea. Le sue sortite sulla fascia destra hanno creato più di un problema alla difesa inglese. Attento in fase difensiva dove a dire il vero c’era poco da fare. Segna il rigore ma non basta. Concreto

    NEUER 6,5: Ieri sera grande prova del portierone tedesco. Para il primo rigore a Mata. Segna addirittura il terzo rigore per i bavaresi. Unica pecca: si fa trovare impreparato dall’incornata di Drogba a fine partita.

    BAYERN MONACO (4-2-3-1): Neuer 6,5; Lahm 7, Boateng 6, Tymoshchuk 6,5, Contento 6; Schweinsteiger 5,5, Kroos 6; Robben 4,5, Muller 6,5 (dall’86’ van Buyten5,5), Ribery 6,5 (dal 97′ Olic 6); Gomez 5,5. Allenatore: Heynckes

    CHELSEA (4-2-3-1): Cech 7,5; Bosingwa 6, David Luiz 6,5, Cahill 7, Cole 6,5; Obi Mikel 6,5, Lampard 7; Kalou 5,5(dall’84’ Torres 6,5), Mata 6,5, Bertrand 6 (dal 73′ Malouda 6); Drogba 8. Allenatore: Di Matteo.

    VIDEO BAYERN MONACO – CHELSEA 4-5 dcr

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    LE IMMAGINI DELLA FINALE E DELLA FESTA CHELSEA

  • Chelsea, fantastica rimonta al Camp Nou. Il Barcellona torna sulla Terra

    Chelsea, fantastica rimonta al Camp Nou. Il Barcellona torna sulla Terra

    L’impresa è compiuta. Il Chelsea impatta al Camp Nou di Barcellona ed approda alla finalissima di Champions League edizione 2011/2012. Saranno gli inglesi di Roberto Di Matteo dunque a sfidare la vincente della sfida Real Madrid – Bayern Monaco nella finale che si disputerà proprio all’Allianz Arena, stadio della società tedesca. Il 2 a 2 maturato in Catalogna è arrivato al termine di una gara ricca di emozioni, gol, cartellini e quant’altro. Non è mancata nemmeno la paura, causa un bruttissimo scontro tra Valdes e Piquè ma quest’ultimo, dopo qualche attimo di incertezza sulle sue condizioni, si è ripreso.

    Recrimina con se stesso il Barcellona che di fatto aveva la qualificazione in tasca dopo il 2 a 0 maturato grazie alle segnature di Busquets e Iniesta ed essere rimasto in superiorità numerica per quasi un’ora a causa del rosso rifilato dall’arbitro a Terry. Strada in discesa aveva pensato Guardiola ed invece un fantastico gol di Ramires aveva fatto pendere l’ago della bilancia in favore degli inglesi, forti dell’1-0 dell’andata. Nella ripresa gli assedi del Barca sembravano pronti a dare i loro frutti quando Messi ha potuto usufruire di un calcio di rigore, ma la traversa ha infranto i suoi sogni di gloria, cosi come ha fatto il palo nuovamente di li a poco.

    Torres poi ha di fatto chiuso i conti e per il Chelsea arriva una finale che tuttavia non promette di buono visto che ci saranno ben quattro squalificati, ovvero Terry, Meireles, Ivanovic e Ramires, con Cahill e David Luiz infortunati. Ma tant’è, gli inglesi avranno la possibilità di giocarsela la Champions, gli spagnoli invece incassano la seconda delusione in tre giorni, sempre nel proprio stadio, dopo quella con il Real Madrid che è valsa la Liga.

    Tutto come previsto per quanto riguarda formazioni e schieramenti tattici. Guardiola in avanti inserisce il giovane Cuenca mentre dietro torna Pique. Dall’altra parte atteggiamento difensivo con Drogba unico terminale. Ma nel giro di pochi minuti i piani dei due tecnici si scombussolano causa gli infortuni di Cahill e Piquè. Dentro Bosingwa e Dani Alves. Barcellona comunque subito pericoloso con un tiro di Messi su assist di Fabregas, ma Cech è bravo ad opporsi. Al 35’ però l’equilibrio si rompe: Dani Alves imbecca Cuenca il quale crossa in mezzo per Busquets che riesce a battere a rete portando i suoi in vantaggio.

    A complicare le cose per il Chelsea ci pensa Terry che in un attimo di follia colpisce con una ginocchiata a gioco fermo Sanchez: rosso diretto per lui. Il Barcellona approfitta immediatamente della superiorità numerica e assesta il secondo colpo con Iniesta abile a sfruttare un assist di Messi e a battere Cech. Il Barcellona, avanti di due gol e di un uomo, si sente praticamente in finale. Ma gli inglesi come si sa sono restii a morire e prima del 45’ tornano in gara: Lampard innesca Ramires che con uno splendido pallonetto batte Valdes. Il 2 a 1 qualificherebbe il Chelsea.

    Esultanza Chelsea © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Nella ripresa subito Barcellona all’attacco e Fabregas, smarcato in area, viene steso da Drogba. Per l’arbitro è rigore e dal dischetto va Messi il quale però incoccia la traversa. Non si disunisce la formazione catalana che ci prova ancora con Sanchez ma il muro del Chelsea regge. Kalou intanto subentra a Mata mentre Tello sostituisce Cuenca. Mossa disperata, nel finale, quella di Guardiola che schiera Keita come centravanti mentre Di Matteo risponde con Torres al posto di Drogba. Ed è solo il palo a dire di no a Messi su un bel sinistro. Nel recupero la beffa per i blaugrana con Torres che lanciato in contropiede fa secco Valdes e insacca. La festa è solo del Chelsea.

    Le pagelle di Barcellona Chelsea:
    Iniesta 6,5: Sigla il gol che sembra suggellare il passaggio del turno. Ed invece alla fine si rivelerà inutile.
    Busquets 6,5. Bravo a sbloccare l’incontro ma come Iniesta alla fine gli rimarrà solo il rammarico.
    Messi 5: Nel giro di due settimane, quelle decisive, si scioglie come neve al sole. Sarà il giocatore più forte del mondo, ma la differenza doveva farla proprio ora..
    Cech 7: Attentissimo tra i pali compie alcuni grandi interventi
    Drogba 7: Si danna l’anima per 90’ arretrando anche a fare il difensore se è il caso. Dopo anni dunque riscatta quella maledetta semifinale in cui a fine gara si mostrò imbufalito davanti alle telecamere.
    Ramires 7,5: Un gol fantastico in un momento difficilissimo. E poi tanto sacrificio in mezzo al campo.
    Terry 4: Uno gesto scellerato, non da un giocatore della sua esperienza. Fortuna sua che la squadra va lo stesso in finale. Ma lui la osserverà dalla tribuna.

    Il tabellino:
    BARCELLONA (3-3-3-1): Valdes 5,5; Mascherano 6, Piqué sv (26′ pt Dani Alves 5,5), Puyol 6; Busquets 6,5, Xavi 6, Iniesta 6,5; Fabregas 6 (29′ st Keita sv), Messi 5, Cuenca 6 (23′ st Tello 5,5); Sanchez 6. In panchina: Pinto, Adriano, Thiago, Pedro. Allenatore: Guardiola 6
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech 7; Ivanovic 6,5, Cahill sv (12′ Bosingwa 6), Terry 4, Cole 6; Mikel 6,5, Meireles 7; Lampard 6,5, Mata 5,5 (13′ st Kalou 6), Ramires 7,5; Drogba 7 (34′ st Torres 7). In panchina: Turnbull, Sturridge, Essien, Malouda. Allenatore: Di Matteo 7

    VIDEO BARCELLONA – CHELSEA 2-2
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  • Barcellona – Chelsea, è dentro o fuori. Si riparte dal gol di Drogba

    Barcellona – Chelsea, è dentro o fuori. Si riparte dal gol di Drogba

    Novanta minuti da dentro o fuori. Una finale di Champions League in palio partendo da quell’1 a 0 che all’andata premiò un Chelsea arcigno contro un Barcellona impreciso e sfortunato. Stasera si gioca al Camp Nou, il tempio dei catalani. Ed è anche sul fattore ambientale che fa affidamento Guardiola per cercare di ribaltare la beffarda sconfitta dell’andata arrivata per opera del gol messo a segno da Drogba a fine primo tempo. Dal canto loro gli inglesi ci sperano, e come dargli torto: il successo ottenuto nei primi 90’ consente di poter giocare per due risultati su tre. E forse anche più visto che, in caso di ko di misura con gol, sarebbero i ragazzi di Di Matteo a prendere la strada di Monaco di Baviera, sede designata per la finalissima.

    Guardiola ha deciso di non fare più esperimenti: dentro tutti i big tranne Fabregas che ancora una volta dovrebbe partire dalla panchina. Il tecnico catalano, a parte gli infortunati Afellay e David Villa non ha problemi di formazione. Nel suo 4-3-3 davanti a Valdes ci sarà una difesa formata da Piquè e Mascherano centrali con Dani Alves e Puyol esterni. Solo panchina dunque per Adriano. In mezzo al campo il trio formato da Xavi, Busquets e Iniesta mentre il trio d’attacco è quello composto da Sanchez, Messi e Pedro. Due i diffidati che dovranno prestare massima attenzione per non essere costretti, in caso di qualificazione, a saltare la finale: si tratta di Puyol e Mascherano.

    Didier Drogba in gol © Jasper Juinen/Getty Images

    Un solo indisponibile tra le file del Chelsea: si tratta di David Luiz. Di Matteo schiererà i suoi con un prudente 4-2-3-1. In porta c’è Cech. Davanti a lui una linea difensiva formata da Cahill e Terry centrali con Ivanovic e Cole laterali. Davanti alla difesa agiranno Mikel e Meireles mentre toccherà al trio Lampard, Mata, Ramires supportare l’unica punta Drogba, preferito a Torres. Tanti i giocatori diffidati e a rischio squalifica tra gli inglesi in vista di una possibile finale: si tratta di Ivanovic, Cole, Meireles e Ramires

    Barcellona Chelsea, le formazioni:
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Alves, Piqué, Mascherano, Puyol; Xavi, Busquets, Iniesta; Sanchez, Messi, Pedro. In panchina: Pinto, Adriano, Thiago, Keita, Fabregas, Tello, Cuenca. Allenatore: Guardiola
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, Cahill, Terry, Cole; Mikel, Meireles; Lampard, Mata, Ramires; Drogba. In panchina: Turnbull, Bosingwa, Bertrand, Essien, Malouda, Torres, Kalou. Allenatore: Di Matteo

  • Chelsea – Napoli 4-1, le pagelle. Drogba trascinatore, Inler ultimo a mollare

    Chelsea – Napoli 4-1, le pagelle. Drogba trascinatore, Inler ultimo a mollare

    Ecco i giudizi relativi all’incontro tra Chelsea e Napoli, vinto per 4 a 1 dopo i tempi supplementari dagli inglesi. Tra i padroni di casa male solo Essien, per i campani in evidenza Inler e Gargano.

    Pagelle Chelsea
    CECH 6,5: Dà grande sicurezza alla porta degli inglesi, sbarrando più volte la porta ai giocatori del Napoli.
    IVANOVIC 7: Bella partita la sua. Bene inizialmente sulla fascia, non delude nemmeno al centro ma dimostra grande senso del gol in occasione del 4-1
    LUIZ 6,5: Tra quelli dietro è il meno incisivo, ma centralmente Cavani e Lavezzi non passano mai.
    TERRY 7,5: Era tra i più attesi e non ha deluso. Grande prova dietro, riesce a trovare anche la rete che vale il 2-0. Non riesce a resistere sino alla fine, ma il giudizio è positivo.
    BOSINGWA 6: Gioca poco più di 20’ ma regge bene l’urto dei napoletani.
    COLE 6,5: In fase difensiva fa il suo compito, mentre non si vede quasi mai in proiezione offensiva.
    ESSIEN 5,5: E’ tra i meno incisivi dei suoi. Spesso sovrastato a centrocampo, non è il solito giocatore battagliero.
    LAMPARD 6: E’ suo il gol che porta ai supplementari, ma per il resto non fa grandissime cose. Evidentemente ha ancora bisogno di mettere minuti nelle gambe.
    STURRIDGE 6,5: Inizialmente sembra devastante. Con il passare dei minuti cala un po’ tanto da essere sostituito.
    TORRES 5,5: Si divora un gol incredibile nel supplementare. Con la sua presenza, tuttavia, tiene in apprensione ancora di più la difesa campana.
    MATA 6: Cerca sempre lo spunto, ma quasi mai lo trova.
    MALOUDA 6: Entra per dare un cambio di marcia ai suoi, ma non riesce ad incidere in maniera eccessiva sul match.
    RAMIRES 7,5: In assoluto tra i migliori del Chelsea. Da lui nascono primo e ultimo gol, ma quando accelera diventa sempre pericoloso. Una mina vagante che fa tanto male al Napoli insomma.

    Drogba e Inler © GLYN KIRK/AFP/Getty Images

    DROGBA 8: E’ lui l’anima del Chelsea. Segna un gol, mette costantemente i brividi alla retroguardia azzurra anche se a volte esagera con qualche simulazione e qualche protesta di troppo. Ma la sua esperienza è vitale per il Chelsea.
    DI MATTEO 7: Terza partita, terza vittoria. Ma stavolta pesantissima poiché vale i quarti di finale. Azzecca la formazione iniziale, ma più che altro è la mentalità dei suoi a convincere.

    Pagelle Napoli

    DE SANCTIS 7: Limita i danni compiendo un paio di belle parate, specie su Starridge e Drogba. La sta per combinare grossa nel supplementare ma Torres lo grazia. Non può nulla sui gol.
    CAMPAGNARO 5: Nel complesso disputa una bella gara ma pesa troppo sulla sua prestazione il doppio errore sul 2-0, quando prima mette in angolo e poi perde Terry.
    CANNAVARO 5: Sul 4-1 Drogba lo salta con una facilità pazzesca. Un gol che costerà carissimo.
    ARONICA 4,5: Una serata da dimenticare in fretta. Non riesce in alcun modo a stare dietro a Drogba, e sono davvero poche le volte in cui si fa notare per cose positive.
    MAGGIO 6,5: Gioca poco più di mezz’ora ma lo fa benissimo. La sua sostituzione causerà grossi problemi alla squadra.
    DOSSENA 4,5: Pessimo impatto con il match. Mai pericoloso, causa il rigore del 3-1 rischiando anche l’espulsione.
    INLER 7: In mezzo al campo è tra gli ultimi ad arrendersi. Sigla anche il gol della possibile qualificazione, ma servirà a poco.
    GARGANO 7: Splendida prova la sua. Non molla un centimetro, aggredisce il portatore di palla e strappa via diversi possessi agli avversari. Gli manca l’ultimo passaggio ma ciò non macchia un’ottima prova.
    ZUNIGA 5: Comincia bene sulla sinistra, ma soffre con il cambio di fascia. Si divora il 2-2 che poteva significare qualificazione assicurata.
    HAMSIK 5,5: Non il solito giocatore che tutti conoscono. Sempre nel vivo della manovra, gli manca il guizzo vincente.
    CAVANI 5: Tanto spirito di sacrificio, ma davanti è assente. Si fa notare solo per un tiro a lato.
    LAVEZZI 6: Più volte cerca lo spunto giusto e spesso mette in difficoltà la difesa avversario. Peccato solo che giri al largo dalla porta inglese.
    MAZZARRI 6: Poche le sue responsabilità, considerando i gol presi ingenuamente. L’approccio sembrava quello giusto.