Tag: pete Sampras

  • Roger Federer come Sampras, sette volte re di Wimblebon

    Roger Federer come Sampras, sette volte re di Wimblebon

    Roger Federer vince per la settima volta in carriera il torneo di Wimbledon e raggiunge Pete Sampras e William Renshaw nella storia dei Championship londinesi.

    Spettacolo d’altri tempi sul centrale di Wimbledon con Federer che ha deliziato il pubblico, quasi tutto per l’idolo di casa Andy Murray, che esce sconfitto con onore con il punteggio di 4-6 7-5 6-3 6-4.

    Il primo set è molto equilibrato, Federer sembra molto più centrato sulla palla dando l’impressione di poter brekkare Murray in qualsiasi momento. Infatti lo scozzese deve annullare due pericolosissime palle break con Federer insolitamente impreciso in risposta consentendo a Murray di portarsi sul 4 pari. Si vede sin da subito che è un Murray diverso quello in campo sul centrale oggi, lo scozzese non sbaglia nei momenti importanti e si va a cercare con insistenza i punti importanti che gli permettono di realizzare il break decisivo per la vittoria del primo set con il punteggio di 6-4. Analogo andamento di gioco nel secondo set ma questa volta è Murray che va più vicino a brekkare lo svizzero nel corso del parziale, con sudore e fatica Federer riesce a trascinare il set sino al 5 pari e solamente lo svizzero può vincere un set giocato sempre in affanno con due “stop volley” sontuose che mettono in ginocchio Murray e che consentono allo svizzero di riequilibrare il match con la vittoria del secondo set per 7-5.

    Roger Federer ©GLYN KIRK/AFP/GettyImages

    Il terzo set si apre con due game in equilibrio ma sul 40-0 Federer arriva l’interruzione per la pioggia. Il tempo di una mezz’oretta per chiudere il tetto del centrale e si riparte ancora all’insegna dell’incertezza con i due giocatori a tenere i propri turni di battuta. Il primo allungo lo produce però lo svizzero che strappa il servizio a Murray nel corso del sesto game in cui lo scozzese spreca un vantaggio di 40-0, dopo il break si gioca sui servizi dell’elvetico che non si lascia sfuggire l’occasione di chiudere il set con il punteggio di 6-3 con un ace che sigilla 25 minuti di tennis entusiasmante. La sconfitta del terzo set è deleteria per Murray che non riesce più a servire in sicurezza concedendo il break già al terzo game, Federer è invece implacabile concedendo poco sul proprio turno di battuta e chiudendo nel secondo dei due match point conquistati.

    Come Serena Williams ieri, altro trentenne di lusso sul trono di Wimbledon con lo svizzero che riscrive la storia oltre che dei Championship, anche quella personale diventando di nuovo numero uno del mondo e pareggiando il record di settimane consecutive al vertice (286) detenuto ancora una volta dall’indimenticabile Sampras.

  • Storico Roger Federer, sesto Masters in carriera

    Storico Roger Federer, sesto Masters in carriera

    Roger Federer conclude alla grande la sua stagione tennistica con il sesto titolo al Masters finale di Londra, come lo svizzero nessuno mai, superati due leggende come Pete Sampras ed Ivan Lendl.

    Doppia gioia per lo svizzero che si prende la definitiva vendetta contro Jo Wilfried Tsonga, il francese, che aveva fatto fuori lo svizzero a Wimbledon ha subito due cocenti sconfitte in finale a Bercy ed appunto a Londra.

    Roger Federer ©ADRIAN DENNIS/AFP/Getty Images

    Federer gioca due set praticamente perfetti, nel primo Tsonga non ha scampo, imbrigliato dagli schemi inimitabili dello svizzero e sotto tono con il servizio viene costretto al ruolo di sparring partner per quasi un ora di gioco. Tuttavia, perso il primo parziale per 6-3 e sotto 5-4 con Federer a servire per il match, il tennista più amato dai francesi ha un sussulto da grande giocatore costringendo Federer a disputare il Tie Break. nel Tie break Tsonga parte male ma Federer smarrisce la prima di servizio esponendosi alle risposte di dritto di Tsonga che riesce ad allungare il match al terzo set.

    Ma Tsonga non riesce a ripetere la fantastica rimonta attuata nell’erba londinese arrendendosi a Federer che recupera la concentrazione necessaria per brekkare il francese nell’ottavo game  ed andando a servire, questa volta in maniera più efficace, per il match chiuso poi con il punteggio di 6-3.

    Finale di stagione ottimo per lo svizzero che non conquista un titolo dello slam ma chiude con tre vittorie, a Basilea, Bercy ed appunto Londra mandando un messaggio di presenza inequivocabile a Djokovic e Nadal per la prossima stagione.

  • Masters 1000, Montreal, Djokovic in finale contro Mardy Fish

    Masters 1000, Montreal, Djokovic in finale contro Mardy Fish

    Il serbo numero uno mondiale Novak Djokovic, conquista la finale al Masters canadese approfittando del ritiro di Jo-Wilfried Tsonga, a contendere il titolo al serbo ci sarà il numero uno americano, Mardy Fish.

    La partita tra Djokovic e Tsonga inizia nel segno dell’equilibrio, spezzato tuttavia al decimo gioco quando il serbo alla quarta palla break utile, piazza l’affondo decisivo. Nole non si scompone, infila il 14° punto su 15 prime servite e porta a casa la prima frazione per 6-4. Il set demoralizza ulteriormente il francese che ha dovuto lottare per tutta la prima frazione per un problema al braccia destro, problema che, purtroppo, lo costringe al ritiro subito dopo quando ormai era sotto anche nel secondo set per 3-0.

    ©Matthew Stockman/Getty ImageTra Djokovic ed il torneo canadese che consentirebbe al serbo di emulare Pete Sampras, ultimo tennista a vincere un torneo al debutto da numero uno, ci sarà l’americano Mardy Fish che ha avuto la meglio nella semifinale dei”poveri” del serbo Tipsarevic. Vittoria in poco più di un ora per Fish che strapazza in due set 6-3 6-4 ils erbo, forse già soddisfatto della semifinale raggiunta.

    Queste sera la finale con i precedenti, tra i due finalisti, tutti per il serbo che ha vinto 6 volte su 6: all’US Open nel 2006 (2° turno, 7-6 6-4 3-6 7-6), a Indian Wells nel 2008 (finale, 6-2 5-7 6-3), a Wimbledon nel 2009 (terzo turno, 6-4 6-4 6-4), a Indian Wells nel 2010 (2° turno, 6-1 0-6 6-2), all’US Open nel 2010 (ottavi, 6-3 6-4 6-1) e quest’anno a Miami (semifinale, 6-3 6-1).

  • Tennis, Agassi: “le mie vittorie, una condanna grazie a Papà”

    Tennis, Agassi: “le mie vittorie, una condanna grazie a Papà”

    È uscita in Italia la tanto attesa biografia del campione americano intitolata “Open”, in cui il grande Andree racconta la sua vita fuori e dentro il suo tanto amato e forse anche odiato tennis.

    Questi alcuni passaggi del libro: Il mio odio per il tennis si concentra sul drago, una macchina lanciapalle modificata dal mio vulcanico papà. Nero come la pece, montato su grosse ruote di gomma e con la parola prince dipinta in bianche lettere maiuscole lungo la base, il drago assomiglia a una qualunque macchina lanciapalle di un qualsivoglia circolo sportivo americano. In realtà, però, è una creatura vivente uscita da uno dei miei fumetti. Il drago respira, ha un cervello, una volontà, un cuore nero – e una voce terrificante. Risucchiando un’altra palla nel proprio ventre, il drago emette una serie di rumori disgustosi. (…) Quando il drago punta dritto su di me e spara una palla a 180 chilometri all’ora, emette un ruggito da belva assetata di sangue che mi fa sobbalzare ogni volta. Mio padre lo ha reso spaventoso di proposito. (…)

    Sono l’ultima speranza del clan Agassi. A volte apprezzo le sue attenzioni, ma altre volte vorrei essere invisibile, perché papà può fare paura. Fa delle cose… Per esempio, spesso s’infila pollice e indice su per il naso e poi, irrigidendosi per il dolore che gli fa lacrimare gli occhi, si strappa un bel ciuffo di peli neri. È così che si prende cura del proprio aspetto. Con lo stesso spirito si rade senza schiuma da barba né crema. Semplicemente si passa a secco un rasoio usa e getta sulle guance e sulla mascella, poi lascia che il sangue gli scorra sul viso finché non si asciuga. (…) Tiene un manico d’ascia nella sua auto. Non esce mai di casa senza una manciata di sale e pepe in ciascuna tasca, nel caso si trovi ad azzuffarsi per strada e debba accecare qualcuno. (…) Sono in macchina con papà un giorno, diretti al Cambridge, e lui inizia a litigare con un altro automobilista. Ferma l’auto, scende e ordina all’uomo di fare altrettanto. Poiché mio padre sta brandendo il suo manico d’ascia, quello si rifiuta. Papà allora gli colpisce con il manico i fari anteriori e posteriori, mandandoli in frantumi. Un’altra volta mio padre allunga un braccio e punta la pistola contro un altro automobilista, tenendola all’altezza del mio naso. Io fisso dritto davanti a me, immobile. Non so cosa abbia fatto di male quell’altro, so solo che è l’equivalente automobilistico di tirare in rete. Avverto la tensione del dito di mio padre sul grilletto. Poi l’altro sgomma via, seguito da un suono che sento di rado: la risata di mio padre. Sta ridendo a crepapelle. Mi dico che ricorderò questo momento – papà che ride, tenendomi una pistola sotto il naso – campassi cent’anni. (…) L’ultimo posto dove vorrei essere, a parte un campo da tennis, è in auto con mio padre.

    Molto sorprendenti ed a tratti anche scioccanti questi passaggi della vita sportiva di un campione che ha regalato emozioni fortissime negli anni novanta grazie alla sua eterna rivalità con l’ amico Pete Sampras e che ha conosciuto, forse un po’ tardi, il suo amore Steffi Graf che gli avrebbe permesso di vincere sicuramente molto di più grazie ad una serenità maggiore che il “Kid” di Las Vegas ha raggiunto solo a fine carriera.

  • Tennis: Federer o Nadal, chi è il più grande?

    Tennis: Federer o Nadal, chi è il più grande?

    Come ogni dualismo che si rispetti, gli appassionati di tennis sono divisi da un po’ di tempo sull’ individuazione di chi sia il migliore tra Rafael Nadal e Roger Federer. Come da tradizione, ogni arco temporale ha i suoi dominatori, Mcenroe/Borg, Sampras/Agassi e le immancabili dispute su chi sia il più forte. Adesso è il turno dello spagnolo di Manacord e dello svizzero di Basilea.

    Ovviamente l’ individuazione non può essere fatta in base al numero degli slam vinti, Federer comanda tutti con i suoi 16 slam, mentre Nadal, con la vittoria dell’ ultimo U.S. Open è salito a quota nove anche se il maiorchino ha davanti ancora molti anni.

    Sicuramente il puro talento è prerogativa dello svizzero, unico in eleganza e completezza di colpi, il servizio è praticamente perfetto mix di potenza e precisione allo stato puro mentre, se proprio si dovesse individuare un difetto, quello è sicuramente la tenuta mentale, con lo svizzero che , ultimamente si lascia andare troppo spesso a pericolosi e continui alti e bassi di concentrazione nel corso della stessa partita; dal canto suo, lo spagnolo si fa preferire  nell’impostazione del gioco, frutto dell’unicità a giocare con la mano sinistra e dal punto di vista caratteriale, infatti pochi al suo posto avrebbero cercato con tanto insistenza la vetta mondiale contro un avversario praticamente senza punti deboli come Federer e con il rischio di consumarsi dal punto di vista fisico primo del tempo naturale, situazione che lo spagnolo ha rischiato con l’ infortunio al ginocchio di tempo fa, ed anche quindi, se proprio di un difetto dovremmo parlare allora, rispetto allo svizzero vi è qualche punta di talento e di eleganza in meno.

    Adesso, con Nadal tornato a pieno regime dal punto di vista fisico, la partita è di nuovo aperta a patto che Federer riesca a trovare gli stimoli necessari per mantenere viva questa rivalità che sicuramente verrà ricordata per molto  tempo e che dividerà, come sempre, tutti gli appassionati di questo fantastico e crudele sport.

    Federer vs Nadal: chi è il più grande?

    • Roger Federer (76%, 267 Voti)
    • Rafa Nadal (24%, 85 Voti)

    Totale Votanti: 352