Tag: pep guardiola

  • Inter senti Vialli “Guardiola e Baggio in nerazzurro”

    Inter senti Vialli “Guardiola e Baggio in nerazzurro”

    Può una sciarpa di un colore “sbagliato” scatenare un tam tam di mercato? Vista con distacco la cosa fa strappare un sorriso ma se il personaggio in questione è Pep Guardiola e la sciarpa è di colore nerazzurro può decisamente essere un presagio. I tifosi nerazzurri ma anche la dirigenza sembrano ormai proiettati verso la prossima stagione piuttosto che nel salvare quella attuale, il presidente Moratti sogna un progetto di rinascita e per farlo pare possa azzerare l’attuale staff tecnico ma a rischiare potrebbero anche esser gli uomini mercato con Branca e Ausilio costretti ad abdicare per scelte non del tutto azzeccate e spesso dovute più all’esigenza di comprare piuttosto che ad un preciso disegno tecnico. Proviamo ad analizzare le carte in tavola allo stato attuale prendendo però in considerazione le parole di Gianluca Vialli. L’ex attaccante e adesso opinionista di Sky un po per gioco e un po per qualche piccola verità ha ipotizzato un tandem Guardiola Baggio sulla panchina dell’Inter del futuro. Ipotesi suggestiva che Moratti, estimatore di entrambi, se ne avesse la possibilità siamo sicuri che metterebbe in piedi.

    Baggio Guardiola ai tempi del Brescia
    Ranieri Inter, sarà addio? Lontano dalla vetta in campionato Ranieri ha solo una possibilità per mantenere la panchina dell’Inter: vincere la Champions League. I nerazzurri in Europa in questa stagione hanno sempre fatto meglio del campionato e concentrarsi sulla coppa, come fece il Milan nel 2007, potrebbe esser una strategia difficile ma vincente. I tifosi e i giocatori sembrano però non digerire le scelte del tecnico ritenute spesso impopolari e proiettate ad un arcaico modo di approcciare il match.

    Villas Boas o Spalletti i candidati In molti sono pronti a scommettere sull’arrivo di Villas Boas in panchina se il Chelsea dovesse fallire l’appuntamento con la Champions League. Lo Special Two vanta la stima dello spogliatoio e del presidente e riporterebbe lo stile degli allenamenti e l’approccio con i giocatori calcato da Mourinho all’epoca del Triplete. Spalleti ha appena rinnovato con lo Zenit ma difficilmente rifiuterebbe di esser al timone di un nuovo progetto nerazzurro.

    Vialli, Baggio e Guardiola. Perchè Guardiola dovrebbe lasciare il club più forte al mondo? La risposta non è cosi semplice ma il tecnico spagnolo potrebbe esser alla ricerca di nuove sfide, di nuovi stimoli e di un nuovo progetto tecnico. L’empatia con il presidente Moratti e come paventato da Vialli, la possibilità di lavorare a stretto contatto con l’amico ROberto Baggio potrebbero esser un nuovo stimolo.

  • Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona 1-3. Doppio Sanchez

    Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona 1-3. Doppio Sanchez

    Quarti di finale praticamente già in tasca per il Barcellona di Pep Guardiola che supera 3-1 in trasferta il Bayer Leverkusen nell’andata degli ottavi di finale di Champions. Protagonista della serata l’ex Udinese Sanchez, autore delle prime due reti dei blaugrana, intervallate dal gol di Kadlec che aveva pareggiato momentaneamente i conti. Nel finale Messi ha sigillato quest’importante vittoria, e al ritorno i tedeschi, per passare il turno, avranno bisogno di vincere 3-0 al Camp Nou. Una missione quasi impossibile.

    Il tecnico dei tedeschi Dutt, costretto a rinunciare a Ballack, Sam, Derdiyok, Adler e Barnetta, schiera una formazione rimaneggiata con qualche sorpresa rispetto a quanto preventivato alla vigilia. Il 4-2-3-1 iniziale vede Leno in porta, Corluka sulla destra e Kadlec a sinistra, con Schwaab e Friedrich al centro della difesa. A centrocampo il tandem a protezione del reparto arretato formato da Reinartz e Rolfes, con Castro che insieme a Bender e Renato Augusto agisce dietro l’unica punta Schurrle. Solo panchina per l’atteso Kiessling.
    Guardiola invece non rinuncia al proprio 4-3-3, ma non mancano le sorprese. Con Piquè, Xavi e Villa fuori causa il tecnico catalano schiera Valdes in porta, Dani Alves e Adriano esterni di difesa, con Puyol e Abidal centrali. Il trio di centrocampo è formato da Mascherano, Busquets e Iniesta mentre Sanchez, Messi e Fabregas giocano in attacco.

    Alexis Sanchez | © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Non è il solito Barcellona quello che ha violato il BayArena: vuoi per le assenze di due pilastri come Piquè e Xavi, vuoi per il momento un po’ particolare che stanno attraversando gli uomini di Guardiola, vuoi per la tattica piuttosto difensivistica dei tedeschi. E il primo tempo, senza grosse occasione da rete, rispecchia tutto ciò. Il Barcellona tiene il possesso palla ma il bunker tedesco regge, tanto che a parte un tiro alto di Adriano non c’è alcuna conclusione verso la porta di Leno. Al 41’ però il risultato, un po’ a sorpresa, si sblocca. E’ Messi ad imbeccare Sanchez il quale fa passare la palla sotto le gambe del portiere per l’1-0.

    Nella ripresa, dopo appena 7’, i tedeschi, alla prima vera conclusione in porta, trovano il pareggio. A spianargli la strada è un maldestro rinvio di Puyol che di testa apparecchia per Corluka il quale serve Kadlec che in area insacca per il momentaneo 1-1. Ma è un fuoco di paglia: appena 3’ dopo infatti Fabregas lancia Sanchez il quale batte Leno e riporta i suoi in vantaggio. Guardiola intanto inserisce Thiago Alcantara per Iniesta con un Bayer quasi disorientato che però sfiora il 2-2: è il 19’ quando Castro, di sinistro, centra il palo della porta difesa da Valdes il quale in maniera impercettibile riesce a deviare. Pedro nel frattempo rileva Adriano e il Barcellona pareggia il conto dei pali: incursione di Messi dalla destra, saltati due avversari e delizioso pallonetto che però centra il legno. Dutt tenta il tutto per tutto inserendo Kiessling il quale ci prova poco dopo ma Valdes è attento. Dall’altra parte pericolosi Dani Alves e Thiago Alcantara. Nel finale però ecco il gol che spegne ogni ardore dei teutonici: quando manca 1’ alla fine Dani Alves, a tu per tu con Leno, appoggia per Messi che insacca per il 3-1 finale.

    LE PAGELLE DI BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA 1-3

    Sanchez 8: Sino al momento era a secco in Champions. Si rifà con gli interessi e non solo per le due reti, ma anche per una gara generosa che lo vede protagonista, in più frangenti, anche in difesa
    Messi 7,5: L’azione in cui è andato a centrare il legno è da standing ovation. Serve un assist importante a Sanchez e nel finale Dani Alves gli da la possibilità di timbrare ancora una volta il cartellino. Il tutto nonostante un primo tempo, come il resto della squadra, un po’ sottotono-
    Busquets 5,5: Continua il momento non troppo positivo del centrocampista che sbaglia diversi palloni. Ciò è reso evidente anche dal fatto che i suoi compagni di reparto non commettono tali e tante ingenuità.
    Fabregas 7: L’assist per Sanchez è davvero molto importante nell’economia della partita, considerando che quel gol spegne gli ardori dei tedeschi. Ma non sempre è continuo.
    Kadlec 6,5: Se in fase difensiva vive una serata difficile per via della rapidità di Dani Alves, in avanti prova a fare qualcosina e riesce anche a segnare quel gol che per qualche minuto fa prendere coraggio ai tedeschi.
    Leno 6,5: Non ha colpe sui gol e anzi, evita che il passivo, nella ripresa, diventi molto più pesante per i suoi.
    Castro 6,5: Quel tiro fortissimo per poco non rimette, per la seconda volta, in equilibrio la partita. In assenza di giocate degli attaccanti, fa il possibile.
    Schurrle 4,5: Fa meglio Kiessling nel quarto d’ora in cui è in campo rispetto a lui. Sarà che non gli arrivano tanti palloni, ma lui fa poco per andare a prenderseli.

    HIGHLIGHTS BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA 1-3

    [jwplayer config=”240s” mediaid=”124508″]

  • Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona. Tedeschi senza Ballack

    Champions League, Bayer Leverkusen Barcellona. Tedeschi senza Ballack

    Il Bayer Leverkusen a caccia di un risultato positivo in vista del ritorno al Camp Nou, il Barcellona per mettere a tacere le polemiche innescate dal ko di sabato a Pamplona contro l’Osasuna. Sono questi i motivi che stasera spingeranno tedeschi e spagnoli a cercare la vittoria nell’interessante ottavo di finale di Champions.

    Il tecnico delle Aspirine Robin Dutt sa che per la sua squadra sarà durissima, tanto da averlo dichiarato nella conferenza stampa della vigilia. Ma il fatto di essere imbattuto in casa, avendo superato ostacoli come Valencia e Chelsea, incoraggia i rossoneri in vista di un match proibitivo. Per Dutt inoltre non ci sono strategie particolari, visto che ha dichiarato di preparare la sfida già cosciente del fatto che il possesso palla sarà appannaggio dei catalani. E la speranza sta proprio qui: che Messi e compagni incappino in una giornata negativa. Per ciò che riguarda la formazione, considerate le pesanti assenze di Ballack, Sam, Derdiyok, Adler e Barnetta, il trainer teutonico schiererà un 4-3-1-2, con Leno in porta, l’ultimo arrivato Corluka sulla destra e Kadlec a sinistra, con Schwaab e Friedrich al centro della difesa. A centrocampo ecco il trio formato da Castro, Reinartz e Rolfes, mentre Bender agirà dietro le due punte Schurrle e Kiessling.

    Michael Ballack | © PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images

    Dall’altro lato Guardiola è un po’ preoccupato per il gioco offensivo dei tedeschi, ed in particolare da Kiessling. Lo stesso ha parlato anche del campionato e del -10 dal Real Madrid che sa quasi di resa, sottolineando comunque come la Champions sia difficile per tutti indipendentemente dall’avversario che si ha davanti.Alla BayArena, Guardiola schiererà i suoi con il classico schema che prevede Valdes tra i pali, mentre la difesa sarà composta da Dani Alves, Piquè, Puyol e Abidal. A centrocampo, dopo il turnover nel match con l’Osasuna, riprendono il proprio posto Iniesta e Xavi, con Mascherano in ballottaggio con Busquests per una maglia. Favorito comunque il primo. In attacco spazio a Fabregas che sarà affiancato da Sanchez e Messi.

    PROBABILI FORMAZIONI BAYER LEVERKUSEN BARCELLONA

    BAYER LEVERKUSEN (4-3-1-2): Leno; Corluka, Schwaab, Friedrich, Kadlec; Castro, Reinartz, Rolfes; Bender; Kiessling, Schurrle. Allenatore: Dutt
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Dani Alves, Pique, Puyol, Abidal; Xavi, Mascherano, Iniesta; Fabregas, Messi, Sanchez. Allenatore: Guardiola

  • Inter, Spalletti e Guardiola per il post Ranieri

    Inter, Spalletti e Guardiola per il post Ranieri

    Contro il Milan e contro la Lazio non c’era stato il bel gioco ma erano arrivati puntualmente i risultati e i fondamentali tre punti per la rincorsa in campionato. Contro il Napoli in coppa non c’è stato il gioco ed è arrivata l’eliminazione. A seguire solo risultati negativi, contro il Lecce una sconfitta inaspettata, contro il Palermo un pareggio rocambolesco che ha di fatto evidenziato una difesa allo sbaraglio e, per finire, contro la Roma una vera e propria lezione che i nerazzurri forse non meritavano.

    L’unico vero caprio espiatorio in questi casi come spesso accade è il tecnico che deve agire da parafulmine e prendersi molte delle colpe. Ranieri il normalizzatore, dopo aver ottenuto la striscia di sette vittorie consecutive rischia di vedere sfumare tutto il lavoro realizzato, con un Moratti di fatto furioso dopo la sonora sconfitta romana. Com’è strano il destino: se Gasperini fu esonerato subito dopo la sconfitta contro il Novara, lo stesso tecnico testaccino contro la squadra guidata da Mondonico avrà un bel banco di prova da superare se vorrà rimanere ancora a lungo sulla panchina nerazzurra. Ovviamente dalle ultime dichiarazioni di Moratti sembra quasi che questa Inter stia navigando a vista, in attesa del prossimo mercato di giugno dove dovrebbe esserci una specie di rifondazione.

    La domanda a questo punto sorge spontanea: Ranieri sarà ancora il tecnico dell’Inter per la prossima stagione o avrà avuto un semplice ruolo di traghettatore in vista dell’arrivo di uno tra Guardiola, Spalletti, Capello o Blanc? La conquista della Champions, o meglio del terzo posto che permette l’accesso tramite i preliminari alla Champions, è l’obiettivo minimo stagionale fissato dalla dirigenza interista per Ranieri, che in caso di mancata qualificazione alla massima competizione europea dovrebbe dire addio alla panchina, con una squadra costretta a vendere molti big, perdendo gli introiti importanti derivanti dalla partecipazione alla Coppa dalle grandi orecchie.

    Guardiola è forse il nome che più di tutti stuzzica le fantasie di Massimo Moratti, da sempre grandissimo estimatore del tecnico capace di rendere invincibili gli azulgrana. Pep Guardiola continua a rinviare l’appuntamento con il suo rinnovo annuale del suo contratto con i colori del Barcellona, lasciando in questo modo sempre una porta aperta alle speranze dei tifosi nerazzurri, con Maradona che recentemente ha di fatto ‘avallato’ questa operazione dichiarando come se Guardiola dovesse lasciare il Barcellona avrebbe scelto molto probabilmente l’Inter in Italia per una nuova esperienza.

    L’altra pista forte porta al nome dello Zar di Russia Luciano Spalletti a lungo cercato nella scorsa estate da Moratti, con la Gazzetta dello Sport che lancia molte indiscrezioni di mercato sul fatto che il tecnico ex Roma abbia qualche problema di rinnovo. Intervistato da SkySport24, il vicedirettore della Gazzetta, Umberto Zapelloni, ha spiegato la difficile situazione sulla panchina dell’Inter: “Moratti si arrabbierà – scherza – ma quest’Inter non ha idee dalla notte di Madrid, ossia da quando Mourinho è salito sulla macchina di Perez. Adesso la squadra andrà rifondata e, come abbiamo anticipato noi della Gazzetta qualche settimana fa, il nome buono per ripartire è quello di Luciano Spalletti”.

    Un’altra pista calda è quella che porta al tecnico francese Laurent Blanc che potrebbe portare in dote un gioiello della Ligue 1 da sempre pupillo di Moratti come Eden Hazard. Il commissario tecnico della nazionale francese che di fatto ha vestito la maglia nerazzurra dal 1999 al 2001, vedrebbe esaurirsi il suo contratto al termine dell’europeo calcistico, rimanendo in questo modo libero per essere chiamato alla corte di un suo caro amico come Massimo Moratti.

    I nomi che si fanno per il dopo Ranieri sono tanti, ma come lo stesso presidente ha ribadito ci sono giocatori che devono capire come la stagione non sia ancora finita, e prima di tirare i remi in barca c’è da impegnarsi sul campo per raggiungere il terzo posto in classifica: ovvero la condizione fondamentale per una rifondazione di qualità e nel caso Ranieri non dovesse rimanere per scegliere un allenatore di livello.

  • Liga: passo falso del Barca, Mourinho a +7

    Liga: passo falso del Barca, Mourinho a +7

    Dopo l’ennesima eliminazione rimediata nei confronti diretti con il blaugrana, per il Real Madrid di Josè Mourinho la 21esima giornata della Liga ha in serbo una bella sorpresa, probabilmente insperata, ossia un mezzo passo falso da parte del Barcellona, impegnato contro i “sottomarini gialli” del Villareal, al Madrigal, che non è riuscito ad andare oltre il pareggio a reti inviolate, soprattutto per merito della grande unità difensiva del Villareal, che è riuscito a chiudere bene gli spazi ai blaugrana, limitandone così l’immenso potenziale offensivo.

    Un pareggio che potrebbe costare molto caro alla truppa di Guardiola in vista dell’obiettivo rimonta in classifica, soprattutto perchè – con l’imminente ritorno della Champions League – e con gli impegni in Coppa del Re (prossima sfida contro il Valencia, ndr) sarà più difficile concentrare le energie fisiche e mentali sulla Liga.

    La partita con il Villareal è stato, così, il solito testa-coda con tanto di insidia, che ha mandato fuoristrada il Suv blaugrana. Il Barca, però, qualche occasione importante l’ha costruita nel corso della gara: già dopo tre minuti dal fischio d’ inizio, Dani Alves si era ritrovato a tu per tu con il portiere del Villareal, ma senza successo. Nel corso del primo tempo, poi, altre occasioni per Messi, con un delizioso pallonetto che esce di pochissimo, ma anche per i gialli che si rendono pericolosi in alcune circostanze, senza troppi timori reverenziali nei confronti dei campioni d’Europa: al 27′, Piquè in azione difensiva sfiora il clamoroso autogol su colpo di testa, al 35′ si registra una bella conclusione di Marcos Senna, deviata da Victor Valdes, e poi al 37′ Gonzalo Rogriguez trova il gol per il Villareal, ma viene annullato per posizione di fuorigioco.

    Nel secondo tempo, le due squadre ritornano in campo con meno brio ed intrensità di gioco, fattore sorprendente soprattutto per i blaugrana: le occasioni da gol sono poche, ma negli ultimi dieci minuti il Barcellona prova a scuotersi e trasforma gli ultimi minuti di gara in un vero e proprio assedio alla ricerca del gol del vantaggio. Al 79′ gran tiro di Fabregas, deviato però dal portiere del Villareal fino a colpire la clamorosa traversa; all’ 87′ azione da pallone d’oro di Lionel Messi che da solo dribbla tutta la difesa avversaria, tira in porta (ma il portiere respinge), e sulla deviazione Fabregas non riesce a segnare nonostante la porta sia sguarnita.

    pep guardiola | © KAZUHIRO NOGI/AFP/Getty Images

    Il Barcellona, così, porta a casa solo un punto dalla trasferta di Villareal, e vede allontanarsi la vetta della classifica, dove le merengues di Mourinho sono ora a +7, dopo la vittoria di ieri per 3-1 contro il Saragozza, ultimo in classifica. Una vittoria, quella dei Blancos, in pefetto “stile Mou”, giunta con grinta ed in rimonta: gol realizzati da Kakà, che pareggia il gol del Saragozza (Lafita al 10′ del primo tempo, ndr), e poi da Cristiano Ronaldo e dal tedesco Ozil.

    Un passo falso per gli uomini di Guardiola che in campo non hanno mostrato il solito mordente offensivo e che, anzi, si sono mostrati alquanto appannati e stanchi: fisiologico verrebbe da dire, soprattutto se si parla di una squadra che nelle ultime stagioni ha scritto realmente la storia del calcio, ma preoccupante per gli amanti del pallone, perchè la fine dell’epopea Barca significherebbe la fine di un sogno, di un capolavoro da Oscar.

    Fra gli interpreti blaugrana, su tutti Fabregas e Dani Alves hanno mostrato un rendimento inferiore ai soliti standard, con Fabregas, in particolar modo, responsabile di alcune clamorose occasioni da gol non concretizzate, ma sono state soprattutto le assenze importanti a penalizzare il rendimento della formazione di Guardiola che non può pretendere dal suo funambolico pallone d’oro, Lionel Messi, di risolvere da solo tutte le partite.

  • Coppa del Re, Barcellona Real Madrid 2-2. Mou accarezza l’impresa

    Coppa del Re, Barcellona Real Madrid 2-2. Mou accarezza l’impresa

    Sarà il Barcellona a giocare la semifinale di Coppa del Re. Il verdetto arriva dopo il quarto di finale di ritorno contro il Real Madrid terminato 2-2. Un risultato che premia i blaugrana, forti del 2-1 conquistato al Bernabeu e che con ogni probabilità nel prossimo turno sfideranno il Valencia. Ma non è stato facile per i catalani, che nonostante fossero avanti per 2-0 e avessero dalla loro la vittoria dell’andata, hanno tremato fino alla fine contro i detentori della coppa che dopo aver raggiunto il 2-2 hanno forzato alla ricerca di quel 3-2 che poteva significare grande i impresa.

    Nel complesso, tra le cinque disputate, è stata la gara migliore che i madridisti hanno giocato contro i rivali di sempre. Ma ciò non è bastato: per Mou sfuma ancora la possibilità di violare il Camp Nou. Un tempo per parte, parlando prettamente di gol segnati, con i padroni di casa che grazie a Pedro e Dani Alves hanno chiuso avanti la prima frazione. Nella ripresa Cristiano Ronaldo e Benzema riaprono i giochi, facendo sognare i propri tifosi sino al termine.
    Guardiola non cambia nulla rispetto all’undici preventivato alla vigilia. Tra i big infatti restano fuori solo Mascherano e Pedro. Diverse sorprese invece nel Real: giocano Arbeloa, Kakà e Higuain al posto di Albiol, Marcelo e Benzema.

    Real Madrid Barcellona | © Jasper Juinen/Getty Images

    Nel primo tempo parte meglio il Real, obbligato al successo, ma Higuain manda di poco a lato su un errore della difesa di casa. Ci prova due volte Cristiano Ronaldo ma senza fortuna. Al 25’ l’occasionissima targata Ozil: il tiro del tedesco, a Pinto battuto, incoccia la traversa. Le cose per Guardiola non sembrano mettersi bene quando Iniesta deve abbandonare il campo per infortunio. Dentro Pedro. Una mossa che darà i suoi frutti al 44’ quando Messi, dopo una splendida azione personale, serve il nuovo entrato che non sbaglia. Il Real accusa il colpo e dopo pochi istanti subisce ancora: gran destro di Dani Alves che si infila sotto l’incrocio.

    Nella ripresa il Real le tenta tutte. Mourinho si gioca la carta Granero per Diarra e al 8’ trova il gol con Sergio Ramos ma l’arbitro ravvede un fallo annullando la segnatura tra le polemiche. Poco dopo dentro Benzema e Callejon per Kakà e Higuain e al 23’ ecco il gol del 2-1: filtrante di Ozil per Cristiano Ronaldo il quale mette a sedere Pinto e insacca. Stavolta sono i madridisti a colpire due volte nel giro di pochi minuti: al 27’ infatti il neo entrato Benzema, con un sombrero, salta Pinto e gonfia la rete. Sono 18’ di fuoco nei quali Messi spreca due volte il 3-2 e Sergio Ramos si fa espellere. Per il Real sfuma l’impresa. A fare festa sono solo i tifosi catalani.

  • Coppa del Re, Barcellona Real Madrid, Mou rinuncia a Di Maria

    Coppa del Re, Barcellona Real Madrid, Mou rinuncia a Di Maria

    Si giocherà stasera alle 22 al Camp Nou il quinto confronto stagionale tra Barcellona e Real Madrid. Il match, valevole per il ritorno dei quarti di finale di Coppa del Re, vedrà di fronte due squadre che arrivano con stati d’animo differenti. Tanta tensione in casa madridista dove il tecnico portoghese Jose Mourinho, nelle ultime ore accostato nuovamente all’Inter in vista della prossima stagione, è finito sotto accusa della stampa e non solo, visto che dopo la lite con Sergio Ramos anche parte dello spogliatoio è contro lo Special One. Una vittoria nel match più atteso dai tifosi potrebbe essere la chiave per la risoluzione di tutti questi problemi, considerando che nei quattro precedenti stagionali il bilancio è tutto dalla parte dei blaugrana che hanno vinto per tre volte concludendo un solo match in parità. Ma servirà un’impresa per centrare il passaggio del turno visto il 2-1 targato Puyol e Abidal venuto fuori dal confronti di andata al Bernabeu. Sarà necessario dunque vincere con due gol di scarto. Molto più tranquillo invece il clima in casa Barcellona. La qualificazione alla semifinale ad un passo ha favorito il lavoro di Guardiola che però punta al successo pieno davanti al pubblico amico.

    Jose Mourinho e Josep Guardiola | © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Consueto 4-3-3 per Guardiola che davanti al portiere Pinto schiererà una difesa formata da Dani Alves e Abidal laterali con Piquè e Puyol al centro. In mezzo al campo spazio a Xavi, Busquets e Fabregas mentre Iniesta e Sanchez agiranno accanto al Pallone d’oro Leo Messi.

    Mou dovrebbe schierare una formazione per buona parte simile a quella dell’andata. Davanti a Casillas difesa a quattro con Sergio Ramos e Pepe, protagonista nel match di andata per i diversi comportamenti antisportivi, centrali, mentre sugli esterni agiranno Arbeloa e Marcelo. Diarra, Xabi Alonso e Coentrao saranno i tre di centrocampo mentre in avanti toccherà a Ozil e Cristiano Ronaldo, quest’ultimo in gol nel confronto del Bernabeu, assistere la punta centrale Benzema. Fuori Kakà, Di Maria e Higuain.

    PROBABILI FORMAZIONI BARCELLONA REAL MADRID

    BARCELLONA (4-3-3) Pinto; Dani Alves, Piquè, Puyol, Abidal; Xavi, Busquets, Fabregas; Iniesta, Messi, Sanchez. A disp: Valdes, Mascherano, Adriano, Cuenca, Thiago, Pedro. All. Guardiola
    REAL MADRID (4-3-3) Casillas; Arbeloa, Sergio Ramos, Pepe, Marcelo; Diarra, Xabi Alonso, Coentrao, Ozil, Benzema, C. Ronaldo. A disp: Adan, Varane, Callejon, Kakà, Di Maria, Higuain. All. Mourinho

  • Coppa del Re, Real Madrid Barcellona 1-2, Puyol e Abidal violano il Bernabeu

    Coppa del Re, Real Madrid Barcellona 1-2, Puyol e Abidal violano il Bernabeu

    Il Clasico è ancora blaugrana. Ennesimo successo del Barcellona che supera in rimonta il Real Madrid al “Bernabeu” e ipoteca così già nel match di andata dei quarti il passaggio alle semifinali di Coppa del Re. Terzo successo stagionale su quattro confronti dunque per la squadra di Pep Guardiola che dopo essersi trovata sotto di un gol per effetto della marcatura iniziale di Cristiano Ronaldo ha saputo reagire trovando la rimonta grazie alle reti di due difensorsi, Puyol ed Abidal. Non riesce a rompere l’incantesimo dunque Josè Mourinho capace di raccogliere appena un pareggio in quattro gare stagionali contro i rivali storici.

    Real Madrid Barcellona | © PEDRO ARMESTRE/AFP/Getty Images

    Un match a tratti nervoso, in particolare a causa di uno scatenato Pepe che nel corso della ripresa, senza che l’arbitro se ne accorga, “passeggia” sulla mano di Messi. Dopo la rimonta i catalani hanno amministrato senza problemi con il Real Madrid chiamato all’impresa al Camp Nou nel match di ritorno. Ma i favori del pronostico a questo punto sono tutti per Puyol e compagni.

    Ma andiamo alla gara. Mourinho sorprende tutti per ciò che riguarda l’undici iniziale. In difesa infatti si affida a Carvalho, il quale affianca così Sergio Ramos. Sugli esterni invece spazio ad Altintop e Coentrao. Pepe dirottato a centrocampo insieme a Diarra e Xabi Alonso mentre in avanti ci sono sia Higuain che Benzema accanto a Cristiano Ronaldo. In panchina dunque Ozil, Callejon e Marcelo. Secondo previsioni invece il Barcellona. Guardiola infatti schiera l’undici pronosticato alla vigilia schierando tuttavia una difesa a quattro con Dani Alves a destra. In porta c’è Pinto al posto di Valdes.

    Passano appena 11’ e il Real Madrid trova il vantaggio: lancio preciso di Benzema per Cristiano Ronaldo il quale appostato sulla sinistra prende palla e si accentra calciando verso la porta e bucando un Pinto tutt’altro che irresistibile nell’occasione. La reazione dei blaugrana di Guardiola è immediata: passano appena 5’ e l’ex Udinese Sanchez approfitta di un bell’assist di Fabregas per colpire di testa ma la palla si infrange sul palo a Casillas battuto. Ci prova anche Messi pochi minuti dopo, ma il rasoterra della Pulce trova l’opposizione del portiere madridista. Poco prima della mezz’ora avrebbe la palla del pari anche Iniesta dopo una bella azione cominciata da Xavi e rifinita da Sanchez ma il tiro del giocatore spagnolo si perde a lato. Il Real dal canto suo bada ad amministrare il vantaggio cercando di chiudere i varchi alla squadra di Guardiola. E in parte sembra riuscirci.

    L’inizio di ripresa però regala subito emozioni. E’ appena il 4’ quando su un corner di Xavi il difensore Puyol, di testa, anticipa un Pepe apparso in ritardo, insaccando la palla dell’1-1. Il gol stordisce la formazione di Mourinho che 5’ dopo rischia ancora di capitolare: splendido passaggio di Fabregas per Iniesta il cui tiro, sporcato da Sergio Ramos, incoccia in pieno l’incrocio dei pali. L’episodio scuote i padroni di casa che vanno vicini al nuovo vantaggio con Benzema: il francese anticipa Piquè e di testa prende la parte esterna del palo. Il match si incattivisce, anche a causa dell’episodio prima descritto tra Pepe e Messi. Mourinho intanto correi ai ripari, inserendo Ozil e Callejon al posto di Diarra e Higuain. Ma è sempre il Barça a giocare meglio, e al 24’ su una punizione di Xavi per poco Busquets non trova il gol dell’1-2. Xavi lascia il posto a Thiago ed un minuto dopo questo cambio ecco il gol che permette agli uomini di Guardiola di mettere la freccia: Messi serve un gran pallone ad Abidal il quale in piena area di rigore aggancia la sfera e di sinistro anticipa Casillas proteso in uscita. Mou getta nella mischia Granero al posto di un nervosissimo Pepe mentre dall’altra parte Adriano e Cuenca rilevano Sanchez e Fabregas. Il Barcellona amministra e non rischia più di tanto. La semifinale, adesso, sembra essere davvero vicinissima.

  • Real Madrid Barcellona, probabili formazioni. Il Clasico in Coppa del Re

    Real Madrid Barcellona, probabili formazioni. Il Clasico in Coppa del Re

    Spettacolo assicurato. Non importa che sia “solamente” un match di Coppa del Re. Real Madrid Barcellona è sempre una partita dal fascino irresistibile. Le due squadre dopo i precedenti di campionato e Supercoppa di Spagna si ritroveranno di fronte questa sera al “Bernabeu” per la quarta volta.

    Real Madrid Barcellona | © Jasper Juinen/Getty Images

    Sinora il bilancio vede i blaugrana decisamente avanti con due vittorie e un pareggio, ma più in generale negli ultimi dodici confronti tra le due compagini i madridisti non sono mai riusciti a vincere nel corso dei tempi regolamentari. Riusciranno i “bianchi” di Mourinho ad invertire il trend contro gli uomini di Guardiola? Di sicuro non sarà facile, ma c’è da aspettarsi tanto spettacolo e, si spera, tanti gol.

    Madrileni che partono con i favori del pronostico, almeno sulla carta. Il tecnico portoghese si affiderà ai cosiddetti titolari puntando deciso su Cristiano Ronaldo, al centro delle critiche nel corso degli ultimi tempi ma che gode della piena fiducia del tecnico suo connazionale. Davanti al portiere Casillas giocheranno Sergio Ramos e Pepe. Sempre in difesa, ma sugli esterni, spazio a Diarra e Marcelo. In mezzo al campo agiranno Coentrao e Xabi Alonso, con il trio formato da Cristiano Ronaldo, Ozil e Callejon dietro l’unica punta che dovrebbe essere Benzema, il quale parte favorito su Higuain. In panchina invece Di Maria, alle prese con qualche problema fisico.

    Dall’altra parte Guardiola non dovrebbe cambiare tantissimo rispetto all’undici base e ovviamente in campo ci sarà anche il neo pallone d’oro Leo Messi che dunque intavolerà l’ennesimo duello a distanza della stagione con CR7. Davanti al secondo portiere Pinto, preferito in questa competizione a Valdes, difesa a tre con Puyol, Piquè e Abidal. A centrocampo linea a quattro tutta quantità e qualità con Busquets, Xavi, Fabregas e Iniesta. Tra le linee giocherà Messi a supporto del tandem formato da Daniel Alves e Sanchez.

  • Messi come Platini, Pallone d’Oro per la terza volta consecutiva

    Messi come Platini, Pallone d’Oro per la terza volta consecutiva

    E’ Lionel Messi il vincitore del Pallone d’Oro 2011. Superati gli sfidanti Cristiano Ronaldo e Xavi, quest’ultimo compagno di squadra dell’argentino. Pep Guardiola si aggiudica invece il premio come miglior allenatore, superando Alex Ferguson e Jose Mourinho. Premiazione speciale anche per il nostro Simone Farina, accolto direttamente dal presidente Fifa Joseph Blatter.

    Lionel Messi | © FABRICE COFFRINI/AFP/Getty Images

    COME PLATINI – Messi eguaglia Platini vincendo il terzo Pallone d’Oro consecutivo. Un regno incontrastato quello del blaugrana, iniziato nel 2009. Premiato dal leggendario Fenomeno Ronaldo, riconosciuto umanamente come uno degli attaccanti più forti di tutti i tempi, la “Pulce” entra nel club dei fantastici quattro insieme a Marco Van Basten, Johan Cruijff e Michel Platini. Cosa hanno in comune i quattro nomi appena citati? Sono gli unici ad aver vinto il Pallone d’Oro per tre volte, il francese l’unico fino ad ora ad esserci riuscito in 3 anni di fila. Il calciatore del Barcellona ha voluto ringraziare tutti i compagni di squadra, senza i quali non avrebbe mai potuto vincere questo premio. Cruijff prima della cerimonia si è sbilanciato dicendo che Messi è destinato a vincere ancora per tanti anni il premio, arrivando a collezionarne nella propria bacheca addirittura anche sei o sette.

    PEP BATTE MOU – Barcellona-Real Madrid 2-0. Si potrebbe sintetizzare così la serata di oggi, che insieme alla vittoria dell’argentino ha celebrato anche il successo del tecnico spagnolo. Pep Guardiola (che ha dedicato il premio al suo vice Tito Vilanova, colpito di recente da un tumore) trionfa ancora una volta sul collega rivale Mourinho e su Alex Ferguson. Quest’ultimo si può consolare per aver ricevuto il premio FIFA Presidenzial Award 2011, un premio alla carriera dell’allenatore dei Red Devils che ha compiuto da poco i settanta anni di età.

    ASSENZA REAL – Farà sicuramente scalpore l’assenza dei calciatori “Blancos” alla cerimonia conclusasi con il trionfo di Messi. Il Real Madrid si è giustificato evidenziando come i propri tesserati siano rimasti in Spagna per preparare al meglio il difficile impegno di domani che li vedrà protagonisti sul campo del Malaga per il ritorno degli ottavi di Copa del Rey. La delegazione Real, che ha ritirato i premi per i giocatori della “camiseta blanca”, era composta da Zidane e la leggenda Butragueno.

    SIMONE FARINA – Il primo premio della serata è stato ritirato dal nostro Simone Farina, unico italiano presente sullo stesso palco dove sono saliti in sequenza gente del calibro di Pelé, Ronaldo, Platini e lo stesso Messi. Il difensore del Gubbio viene premiato da Joseph Blatter per il coraggio dimostrato nel denunciare il tentativo di combine contro la sua squadra. Farina, visibilmente emozionato, incassa con un sorriso gli applausi attribuitigli dalle persone in sala.

    NEYMAR GOL DELL’ANNO – Uno dei momenti più discussi sarà quello dell’assegnazione del premio di miglior gol dell’anno, assegnato a Neymar. Sul web sono numerosissimi i fan che protestano contro questa decisione, ritenuta ingiusta nei confronti di Rooney, autore di una memorabile rovesciata lo scorso maggio nel derby contro il Manchester City. Lo stesso attaccante dello United è stato colto in una smorfia di disappunto al momento dell’annuncio di Neymar come vincitore del premio.

    WAKA WAKA BLATTER – Il numero uno della FIFA si reinventa ballerino per una sera e prova a dare un’interpretazione del tutto personale al famoso balletto del Waka Waka, sotto gli occhi sbigottiti dei presenti e dello stesso difensore del Barcellona Piqué. Una mossa strategica per far alzare l’audience?

    LA FORMAZIONE DELL’ANNO – Infine questa la formazione dell’anno 2011, votata dagli utenti del sito FIFA. Casillas (Real Madrid), Sergio Ramos (Real Madrid), Vidic (Manchester United), Pique (Barcellona), Dani Alves (Barcellona), Xavi (Barcellona), Iniesta (Barcellona), Xabi Alonso (Real Madrid), Messi (Barcellona), Cristiano Ronaldo (Real Madrid), Rooney (Manchester United).