Le polemiche di sabato sera al Massimino, la Juventus a -2 non possono distrarre troppo il Milan di Massimiliano Allegri in vista del match di martedì sera al Camp Nou di Barcellona per la partita di ritorno dei quarti di finale di Champions League. Come abbiamo avuto più volte modo di scrivere i rossoneri, così come i catalani, sono stati sfortunati nel sorteggio ma come ha dimostrato la partita dell’andata in un doppio confronto è tutto possibile e lo 0-0 dell’andata lascia praticamente aperta ad ogni risultato la qualificazione. Il Milan arriva alla partita dell’anno con l’assenza pesante di Thiago Silva e quella di Van Bommel ancora alle prese con i problemi alla schiena ma anche con la consapevolezza di esser cresciuta notevolmente da inizio stagione avendo maturato una propria identità. Barcellona Milan deve esser la partita perfetta, per batter i catalani infatti non basta un colpo estemporaneo di Ibra o una fiammata di Boateng bensì una prova corale e ovviamente tanta tanta fortuna.
La Champions League e Ibrahimovic. Ogni partita di Champions League può esser l’occasione giusta per Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese pur avendo fatto passi da gigante rispetto al passato non riesce ancora a togliersi di dosso il marchio di “piccolo” nelle partite che contano. Il Camp Nou potrebbe esser la volta buona? Il Milan e tutti i suoi tifosi lo sperano.
Barcellona più offensivo? Rispetto alla gara d’andata anche Pep Guardiola sembra orientato a far qualche cambio per Barcellona Milan. Non è escluso che il tecnico catalano faccia ricorso alla difesa a tre sopperendo così alle assenze sull’out sinistro ma è comunque abbastanza preventivabile l’utilizzo di Iniesta tra i tre di centrocampo a discapito di Keita e l’inserimento di un terzo attaccante a completare il tridente con Sanchez e Messi.
Questi i 23 convocati da Allegri per Barcellona Milan:
Abbiati, Amelia, Piscitelli, Abate, Antonini, Bonera, De Sciglio, Mesbah, Mexes, Nesta, Zambrotta, Yepes, Ambrosini, Aquilani, Boateng, Emanuelson, Nocerino, Seedorf, El Shaarawy, Ibrahimovic, Maxi Lopez, Pato, Robinho.
La quiete prima della tempesta. Volti distesi e sorrisi tirati hanno caratterizzato la vigilia di Milan Barcellona. Domani a San Siro andrà in scena la sfida più affascinante dei quarti di Champions League. Allegri da una parte e Guardiola dall’altra hanno sciolto gli ultimi dubbi di formazione, o quasi.
Milan Barcellona vedrà anche il duello a distanza fra Ibrahimovic e Messi, con lo svedese pronto a confermare le parole entusiastiche di Mino Raiola rilasciate nella giornata di ieri.
Gli ultimi precedenti non depongono a favore dei rossoneri, ma a Milanello si respira aria di impresa. Davide contro Golia? Forse, però nel calcio nulla può essere dato per scontato.
BINHO O MAXI – Allegri è atteso dal rebus Robinho. Dopo aver saltato gli ultimi 3 incontri, il brasiliano è tornato a disposizione del tecnico in vista del big match di domani. Dietro Binho, che rimane comunque favorito, scalpitano Maxi Lopez ed El Shaarawy. Il primo è dato in ottima condizione e formerebbe con Ibrahimovic una coppia di ex avvelenati, mentre la velocità del Faraone potrebbe mettere in difficoltà i centrali difensivi blaugrana (la lezione di Pato al Nou Camp non è in bianco e nero). A spuntarla però dovrebbe essere ancora una volta Robinho, in quanto costituisce insieme ad Ibra la coppia d’attacco più collaudata.
RIECCO IL BOA – Un rientro fondamentale sarà quello di Boateng, che si riprenderà il ruolo di trequartista, affidato nelle ultime giornate di campionato ad un sorprendente Emanuelson. Il ghanese partirà dal primo minuto, determinato a ripetere le prestazioni casalinghe contro Arsenal e lo stesso Barcellona durante la fase a gironi. Allegri ritrova quel calciatore che in più di un’occasione ha rappresentato l’autentico spartiacque delle ultime due stagioni rossonere, dimostrando di esaltarsi proprio nelle sfide più difficili. Contro i blaugrana il Boa delizierà i suoi tifosi con una delle sue magie?
SENZA THIAGO – La difesa del Milan sarà orfana di Thiago Silva, dopo Ibrahimovic il leader indiscusso della formazione rossonera. Toccherà alla coppia Mexes-Nesta cercare di fermare gli attacchi di Messi e compagni, con il difensore romano che rientra da un lungo stop. Difficile immaginare Bonera al centro della difesa, sopratutto perché si presenterebbe un problema non di poco conto sulla corsia di destra. Bonera al fianco di Mexes costringerebbe Allegri a schierare Antonini sulla destra, lasciando Mesbah a sinistra. L’algerino però ha dimostrato anche nell’ultimo impegno di Champions contro l’Arsenal di non essere ancora pronto per calcare palcoscenici così importanti, sconsigliandone quindi un suo eventuale impiego proprio contro la squadra attualmente più forte del mondo. Discorso a parte per Zambrotta, il quale contro la Roma ha evidenziato una forma fisica a dir poco sconcertante, che indurrebbe qualunque allenatore a concedergli una salutare pausa di riflessione.
IBRA vs MESSI – Solo quest’anno insieme hanno messo a segno qualcosa come 84 gol. La cosa che però fa più rabbrividire è il confronto fra i due. Leo doppia Zlatan, nonostante quest’ultimo stia attraversando la sua migliore stagione da quando gioca in Italia. Il blaugrana ha segnato fino ad oggi 55 reti, 12 in Champions, dove ha raggiunto lo storico traguardo di cinque reti segnate nell’arco dello stesso incontro. Lo svedese viaggia a una media di un gol a partita in Serie A, 22 reti in 23 partite, mentre in Europa ha già raggiunto il suo migliore score personale, con 5 gol negli 8 match fin qui disputati.
CAPITOLO GUARDIOLA – Oltre a Messi, il numero 11 rossonero rivedrà Pep Guardiola. Non è un segreto che il rapporto fra i due sia ormai del tutto compromesso, e lo stesso Ibrahimovic ha confermato che con ogni probabilità non stringerà la mano al suo ex allenatore. Dall’altra parte lo spagnolo ha elogiato lo svedese, ricordando come lo stesso attaccante svedese sia stato fondamentale durante la Liga del 2009, dove il suo apporto fu prezioso per raggiungere il traguardo incredibile di 99 punti in 38 partite.
PRECEDENTI – Gli ultimi scontri fra le due squadre sono terminati quasi sempre a favore del Barcellona. Dal 2000 ad oggi il Milan ha battuto i catalani soltanto in due occasioni. Il successo a San Siro manca dal lontano 20 ottobre del 2004, quando i rossoneri guidati da Ancelotti sconfissero i blaugrana per 1-0 nel gruppo F della fase a gironi grazie alla rete dell’ucraino Shevchenko. Quest’anno i due club hanno già avuto modo di affrontarsi durante il girone eliminatorio. All’andata i rossoneri riuscirono nell’impresa di pareggiare 2-2 in Spagna grazie all’inzuccata di Thiago Silva nei minuti di recupero, dopo che i rossoneri si erano fatti rimontare il gol del vantaggio iniziale di Pato. Partita completamente diversa nel ritorno a San Siro, dove la squadra di Allegri giocò una partita coraggiosa, facendo dimenticare ai propri tifosi l’imbarazzante prestazione del Nou Camp. Ibrahimovic e Boateng risposero colpo su colpo ai catalani, i quali riuscirono ugualmente a vincere grazie al gol di Xavi per il 3-2 finale, che consegnò a Guardiola la vetta del girone.
Milan Barcellona, probabili formazioni Milan (4-3-1-2): Abbiati, Bonera, Nesta, Mexes, Antonini, Ambrosini, Seedorf, Nocerino, Boateng, Ibrahimovic, Robinho.
Panchina: Amelia, Yepes, Mesbah, Emanuelson, Aquilani, El Shaarawy, Maxi Lopez. Allenatore: Massimiliano Allegri
Continuano a venir fuori come fossero funghi i nomi riguardo al futuro allenatore del Chelsea. Nei giorni scorsi si era parlato di Mourinho, Benitez, Capello, Bielsa e Rodgers e come possibili sostituiti a fine stagione del traghettatore Roberto Di Matteo. Tutti nomi, per un motivo o per un altro, accattivanti e alcuni dei quali già in passato accostati alla società inglese. Ma in realtà la lotta, secondo quanto sostengono i maggiori tabloid britannici, sembra essere ristretta a due trainer: si tratta di Pep Guardiola e Laurent Blanc.
In cima ai desideri di Roman Abramovich, presidente dei blues, ci sarebbe proprio l’attuale allenatore del Barcellona. A lui arriverebbe ad offrire un contratto da circa 40 milioni di sterline per quattro stagioni, e forse potrebbe risiedere proprio in questa allettante offerta economica la chiave per far muovere il giovane tecnico dalla panchina blaugrana. E sì perché lasciare la panchina del Barcellona, squadra considerata da tutti la più forte del mondo, non è certo una cosa semplice se dietro non c’è un’offerta irrinunciabile.
Si punterebbe cosi ad esportare il modello dei catalani in Inghilterra, cosa di non facile attuazione. Ma nelle ultime ore è spuntata fuori anche la pista che porta a Laurent Blanc, attuale allenatore della Francia. Lo stesso sarebbe tentato dal prolungare l’esperienza con la propria nazionale sino ai mondiali del 2014 in Brasile, ma il denaro offerto dal Chelsea potrebbe fargli cambiare idea, così come i dissidi con i vertici della federcalcio transalpina, che in caso di flop in Ucraina e Polonia a giugno potrebbe decidere di sollevarlo dall’incarico.
In tal caso il Chelsea sarebbe in cima alle sue preferenze, anche perché l’interessamento dell’Inter, squadra nella quale Blanc ha militato anche come calciatore, è andato scemando negli ultimi tempi a favore di Bielsa. Una cosa accomuna il possibile arrivo di Guardiola o Blanc sulla panchina del Chelsea dunque: l’alto ingaggio che Abramovich è disposto a sborsare.
Con cadenza ormai periodica il mondo del calcio si prepara ad accogliere le notizie inerenti le classifiche dei paperoni e le relative classifiche che, con dovizia di precisione e particolari, riportano informazioni circa i guadagni degli “dei del pallone”. L’ indagine, questa volta, è ad opera del francese France Footbal, e tende a confermare informazioni che anche negli anni scorsi erano emerse.
Pertanto, al vertice della classifica dei più ricchi, si conferma per il terzo anno consecutivo il più forte calciatore in attività, il pluripallone d’oro, la stella del Barcellona Lionel Messi,con un guadagno annuo di 33 milioni di euro annui, e con uno stipendio stagionale di 10,5 milioni di euro, cui si aggiungono gli emolumenti provenienti dalle numerose campagne pubblicitarie di cui è testimonial.
Sul podio anche David Beckham, l’ex spice boy, con un guadagno di 31,5 milioni di euro all’anno. Al terzo posto si colloca Cristiano Ronaldo, con “solo” 29,2 milioni di euro all’anno. Il quarto in graduatoria è Samuel Eto’o con 23,4 milioni di euro, di cui 20 milioni di stipendio stagionale.
Oltre alla top three, poi, è interessante considerare chi occupa le prime venti posizioni: fra gli italiani il più ricco è il portierone della Juventus Gianluigi Buffon, diciannovesimo con undici milioni e settecentomila euro e con 5,5 milioni di introiti pubblicitari, che confermano l’appeal del portierone juventino da parte degli sponsor; il milanista Zlatan Ibrahimovic, invece, giunge in undicesima posizione con 14 milioni di euro. In ligue 1, la serie francese, il più ricco in assoluto è, invece, il belga Eden Hazard con all’attivo 5,5 milioni di euro.
Tra gli allenatori, il più ricco di tutti è ancora Josè Mourinho, con 14,8 milioni di euro, mentre al secondo posto sale Carlo Ancelotti – grazie allo stipendio percepito dal Psg che si somma alla buonuscita del Chelsea, pari a circa 7,2 milioni di euro – che, così, sopravanza Pep Guardiola, che guadagna 9,5 milioni di euro al Barcellona.
Sta per tornare The Chance, il talent internazionale organizzato da Nike che ha come obiettivo quello di scovare i migliori giovani talenti del calcio non professionisti in giro per il mondo per offrire loro la possibilità di farsi notare da talent scout per poter aspirare ad un contratto professionistico con una big del calcio mondiale. The Chance consentirà alle migliaia di partecipanti di allenarsi e giocare sui migliori campi da calcio del mondo sotto lo sguardo attento di allenatori e calciatori che hanno da poco appeso gli scarpini al chiodo per mettere in mostra le proprie qualità e capacità atletiche e di affinare la propria tecnica.
L'iniziativa è stata riproposta dopo il grande successo del 2010 che ha visto trionfare il sudcoreano Seon Min Moon. Dopo essersi unito alla Nike Academy la scorsa stagione (il premio per i finalisti dello scorso anno), le prestazioni fornite durante le partite con Arsenal e Inter hanno attirato su di sè l’attenzione dei talent scout svedesi, che gli hanno offerto un contratto biennale con l’Ostersunds FK: "The Chance mi ha dato la possibilità di giocare con e contro calciatori di tutto il mondo, aiutandomi a migliorarmi e ad essere notato dalla mia attuale squadra – ha affermato Seon Min Moon – E’ un sogno diventato realtà. Spero che la mia storia possa ispirare i calciatori che parteciperanno al programma di quest’anno".
Il talent prevede che i partecipanti di 55 paesi diversi prenderanno parte ai trials di The Chance, di questi verranno selezionati per la finale globale, che si terrà a Barcellona presso la celebre accademia giovanile della società blaugrana campione d'Europa e del Mondo in carica, i migliori 100 che saranno seguiti in questa straordinaria esperienza da allenatori Nike. Ai giocatori che parteciperanno al programma verranno messi a disposizione i migliori impianti mondiali, i più prestigiosi allenatori, nutrizionisti, psicologi e preparatori atletici.
Nike – The Chance
I 100 finalisti parteciperanno a delle sessioni intense di allenamento e ad una fitta agenda di competizioni a Barcellona, dove saranno valutati, oltre che da una squadra di allenatori e talent scout di livello internazionale, attraverso diversi test, come lo 'SPARQ sensory performance', un training ed un sistema di test concepito per creare atleti migliori. In seguito ai migliori 16 talenti Nike riserverà un premio speciale: un tour di 4 settimane in giro per l'Europa durante le quali sfideranno i ragazzi delle più prestigiose accademie del calcio del mondo, tra le quali quella del Barcellona e del Manchester United.
Per partecipare basta iscriversi a The Chance, potrete farlo individualmente oppure potrete iscrivere la vostra squadra creando una team page sull’app Facebook The Chance, tramite la pagina Facebook di Nike dedicata a The Chance. I talent scout Nike selezioneranno quindi le squadre da visitare e ne osserveranno le capacità, con l’obiettivo di individuare i giocatori che possiedono maggior talento, premiandoli con l’ingresso alla finale del proprio Paese. I talent scout Nike cercheranno i talenti del futuro anche attraverso i network calcistici locali.
Il giudice che avrà il compito di scegliere il nuovo talento per The Chance 2012 sarà l'ex difensore dell'Inter campione del Mondo nel 2006 con la nazionale azzurra Marco Materazzi. Il programma sarà seguito particolarmente da vicino da Pep Guardiola, l'allenatore del Barcellona che di The Chance ne è anche ambasciatore nel mondo: "The Chance è un’opportunità per tutti i giovani giocatori del mondo che amano con passione questo sport per mostrare il proprio talento e di sviluppare le proprie doti sulla scena internazionale in modo tale da poter realizzare il proprio sogno".
Nike Football e Nike Sportswear, oltre che ai calciatori, hanno pensato anche ai giovani talenti emergenti nell'industria della creatività, come fotografi e registi proponendo una versione apposita di The Chance invitando al programma coloro i quali volessero cimentarsi nell'iniziativa per lavorare con i mentori creativi di Nike e con l’ambasciatore del progetto: Spike Lee, regista, scrittore, produttore e attore tifosissimo dei New York Knicks. Come premio, i migliori faranno parte del team creativo che realizzerà la campagna pubblicitaria di Nike Sportswear per la Primavera 2013 oltre a recarsi a Barcellona per seguire le finali globali.
Per maggiori informazioni su The Chance visitate il sito www.nikefootball.com
La sua storia aveva commosso tutto il mondo del calcio, rimasto impressionato dalla sua tenacia e dalla sua forza d’animo, oltre che dal suo coraggio e dalla volontà di lottare contro quel male infido che spesso non lascia scampo. E’ il caso di Eric Abidal, 32 anni, difensore francese del Barcellona, che lo scorso anno lottò contro il tumore al fegato e lo sconfisse. Non basta, però: a distanza di soli 47 giorni dall’intervento chirurgico cui si sottopose, Eric Abidal tornò in campo, quasi come se nulla fosse accaduto, desiderando solo ritornare alla normalità, alla routine fatta di allenamenti quotidiani e partite. Un recupero lampo, simile a quelli cui i calciatori sono abituati, in occasione dei normali infortuni di gioco, che fece quasi gridare al miracolo.
Un ritorno in campo fortunato, premiato dai trionfi della sua squadra, con la conquista della scorsa Champions League e della Liga Spagnola, con Eric che tornò in campo proprio durante la semifinale di Champions, e che, allo stadio di Wembley nella finale disputata dal Barca contro il Manchester United, ebbe l’onore di sollevare al cielo inglese la coppa dalle grandi orecchie, il trofeo più importante e più ambito d’Europa, a simboleggiare il raggiungimento della vittoria più importante e più bella: un modo in più per dimostrare al mondo intero che lui ce l’aveva fatta, ed aveva vinto la battaglia più grande.
Immagini intense e commoventi che, oggi 15 Marzo 2012, ad un anno esatto dal giorno in cui il club blaugrana comunicò tramite il suo sito web la notizia del male che aveva colpito Abidal, sembrano offuscarsi, a causa di un’ulteriore notizia negativa circa le condizioni del difensore francese.
Il Barcellona, infatti, ha comunicato ufficialmente che “nelle prossime settimane il giocatore sarà sottoposto a trapianto di fegato, data l’evoluzione del suo processo epatico”, precisando, poi, che ” il trapianto era una possibilità già indicata sin dall’inizio del suo trattamento iniziato circa un anno fa”. Inoltre, il club blaugrana nel medesimo comunicato sollecita tutti al massimo rispetto della privacy del giocatore, rispondendo ad un preciso ed espresso desiderio di Abidal.
Nello spogliatoio blaugrana il clima è stato, naturalmente, scosso dalla notizia della nuova operazione cui Eric Abidal dovrà sottoporsi, ed è stato lo stesso Pep Guardiola a comunicare la notizia dell’intervento imminente ai suoi giocatore: pare, però, che molti di loro fossero già a conoscenza della circostanza. In ogni caso i compagni di squadra staranno vicini ad Abidal, così come fecero lo scorso anno. A tal proposito, è stato lo stesso capitan Puyol a voler “fotografare” lo stato d’animo dello spogliatoio: “Lo spogliatoio è scosso, ma è Eric stesso a darci fiducia, perchè è già passato per una cosa così, e questi eventi ti rendono più forte”.
Un colpo molto duro, una spiacevole sorpresa – così come l’ha definita ancora il capitano del Barcellona – ma dalla quale Abidal si riprenderà, lottando con la stessa determinazione dello scorso anno, forte come una roccia: è una speranza, un augurio, un auspicio. Come ha sottolineato Carles Puyol, “la cosa più importante è che recuperi bene”: forza Eric Abidal!
Ormai ci siamo, l’allenatore più vincente degli ultimi anni sta per legarsi, come ormai accade da due anni a questa parte, per un ulteriore anno al suo Barcellona vincitutto. Il rinnovo di Pep Guardiola è pronto già da un pezzo sulla scrivania del presidente Sandro Rosell ma dopo diversi incontri nella sede del club blaugrana ancora non è arrivata la sospirata firma sul nuovo contratto.
Il motivo di tale ritardo va ricercato sostanzialmente in alcune condizioni poste dal tecnico spagnolo alla dirigenza del Barça e vincolanti al prolungamento del contratto in scadenza a giugno: in primo luogo la riconferma del suo intero staff con annesso adeguamento di contratto a partire dal vice Tito Vilanova, un giusto premio a coloro i quali lavorano da anni al fianco di Guardiola perchè da che mondo è mondo il merito dei successi viene riconosciuto esclusivamente al tecnico e quasi mai ai suoi collaboratori; poi interventi massicci sul mercato, in particolare in difesa e in attacco dove in cima alla lista del tecnico catalano compaiono i nomi di Thiago Silva e Neymar. Il corteggiamento verso i due calciatori è spietato, il difensore del Milan potrebbe prendere il posto in difesa di Piquè sempre di più ai ferri corti con Guardiola, notizia quest’ultima riportata dall’emittente TeleMadrid ma smentita seccamente dalla stessa società blaugrana tramite un comunicato ufficiale, mentre per l’astro nascente del calcio brasiliano vanno avanti le trattative con il Santos e con il procuratore dell’attaccante per anticipare il suo sbarco in Catalogna previsto, secondo le fonti ben informate, solo nel 2014 a Mondiale brasiliano concluso.
Guardiola e Mourinho
Ma la condizione più bizzarra sarebbe quella di chiedere un adeguamento del contratto – e fin qui nulla di strano – andando a percepire un euro in più d’ingaggio rispetto a quello che attualmente prende Josè Mourinho al Real Madrid, ingaggio quantificabile in circa 10 milioni. Un euro simbolico e provocatorio nei confronti del suo acerrimo nemico e rivale calcistico, come se volesse mettere in chiaro che l’allenatore più bravo e vincente, al momento, deve essere anche quello più pagato.
Che il rinnovo sia soltanto questione di giorni è dimostrato dalle recenti dichiarazioni del Pallone d’Oro Lionel Messi che ha ammesso come Guardiola sia più importante e decisivo nel Barcellona più di quanto non lo sia lui. Un alleato di non poco conto per il tecnico.
Il calciomercato in casa nerazzurra già impazza, nonostante marzo notoriamente non sia un mese ‘caldo’ dal punto di vista delle trattative in corso. Il periodo che l’Inter sta attraversando ha di fatto convinto il presidente nerazzurro ad accelerare bruscamente verso un ringiovanimento della rosa attuale, con gli ultimi dubbi da sciogliere per quanto riguarda chi sarà il prossimo allenatore nerazzurro. Il traghettatore Ranieri si gioca tutto a Catania e nell’importantissima sfida di ritorno degli ottavi di Champions League contro il l’Olympique Marsiglia, per poi salutare la panchina interista già promessa a uno tra Andrè Villas Boas e Guardiola. Insomma c’è da chiudere al meglio, o salvare il salvabile di quello che rimane di questa stagione in attesa di una rifondazione che appare inevitabile nel prossimo anno.
LUCAS NERAZZURRO – Se era parsa una missione impossibile strappare il talentuoso Lucas Moura al San Paolo già nel mercato di gennaio, in vista della prossima finestra di calciomercato estivo, l’Inter ha fatto enormi passi avanti. Il giocatore classe 1992 infatti in una recentissima intervista nel ritiro della sua nazionale ha dichiarato come per il momento abbia in mente soli due obiettivi: l’Olimpiade e l’Inter.
“L’Inter è uno dei club più importanti del mondo. Con la maglia nerazzurra ha giocato anche Ronaldo, il Fenomeno, e ho già detto tutto. Mi piace l’idea di entrare in una ‘famiglia’ dove ci sono stati grandi campioni e dove ora militano Julio Cesar, Lucio, Maicon. Tutti grandi uomini che ho avuto l’onore di conoscere vestendo la stessa maglia, quella della Seleçao”.
Non bastasse Lucas ha voluto fugare gli ultimi dubbi, considerando come a chi gli avesse fatto notare il pessimo periodo che i nerazzurri stanno vivendo nell’immediato, ha risposto come se indossasse già la maglietta interista da tempo:
“Quest’anno l’Inter non sta ottenendo grandi risultati vero? Ma poco tempo fa ha conquistato Champions, scudetto e la coppa nazionale. Un’impresa che ha incantato tutti, anche in Brasile”.
Parole al miele per uno dei migliori giocatori su piazza in questo momento, che in questo modo dichiara pubblicamente la sua preferenza per il club di Massimo Moratti. A questo punto sembra che i viaggi sudamericani effettuati da Branca e Ausilio abbiano dato i propri frutti, ipotizzando alla lettura di queste parole, di come sia stato effettuato una sorta di accordo tra il giocatore e i nerazzurri, promessi sposi a giugno. Un aiuto alla chiusura della trattativa sta arrivando da alcuni rumors sudamericani che vedrebbero logorato il rapporto tra il giocatore e il tecnico del San Paolo, Emerson Leão poiché lo stesso tecnico si sarebbe infastidito della chiamata in nazionale del ragazzo da parte di Menezes, alla vigilia di una sfida importante come quella contro il Palmeiras. Partita che è finita sul punteggio di 3-3 e a che ha visto Lucas deludere le aspettative, prendendosi molte critiche proprio dal tecnico del San Paolo.
La voglia di Europa si è riaccesa fortemente in Lucas, ma prima di parlare di affare fatto bisogna fare i conti anche con i Blues di Abramovic fortemente interessati al ragazzo. Moratti in attesa di sapere chi sarà il prossimo tecnico si è già portato in vantaggio su uno dei migliori giocatori sul mercato.
Il destino di Claudio Ranieri sulla panchina dell’Inter pare ormai segnato irrimediabilmente dai deludenti risultati riportati dalla squadra sia in campionato che in Champions League, trascinandosi fra una sconfitta e l’altra senza mostrare alcun segno di ripresa o, perlomeno, di maggiore personalità. Il presidente Moratti pare essere piombato di colpo alla routine cui, fino a qualche anno fa, pareva rasseganto ed abituato, caratterizzata da una serie di esoneri imbarazzanti in conseguenza dei risultati spesso deludenti del campo.
Dopo gli anni “ruggenti” di Mancini e Mourinho, è iniziato il lento declino, caratterizzato da alcune scelte sbagliate in chiave mercato, da alcune incomprensioni interne, e da uno spogliatoio che pare aver ormai smarrito la serenità dei tempi migliori. Pertanto, è già tempo di guardare avanti, pensando ad archiviare in maniera indolore la stagione in corso, dove l’Inter si trova a lottare per un posto in Champions League (ma la concorrenza è molto più agguerrita, ndr) ed a tentare l’impresa di ribaltare il risultato della gara d’andata contro l’Olympique Marsiglia di Didier Deshamps.
Il futuro, dunque, potrebbe essere nuovamente colorato a tinte “portoghesi”, con la possibilità che “l’operazione rilancio” venga affidata a Villas Boas, lo Special Two, ancor più in una situazione in cui il tecnico portoghese potrebbe essere realmente a rischio esonero, considerando il malumore di Roman Abramovic dopo la pesante sconfitta subita dal Chelsea nell’andata degli ottavi di Champions contro il Napoli. Se nella gara di ritorno l’esito dovesse essere negativo per i Blues l’ipotesi esonero acquisterà ancor più concretezza, anche perchè pare che nello spogliatoio del club londinese lo Special Two non sia affatto ben visto dai suoi stessi giocatori ed, in particolare, dai “senatori”, che lo accusano di aver puntato esclusivamente sui suoi “pupilli”.
Una situazione complessa, dunque, che si riflette anche sul non felice andamento della squadra in Premier League, dove occupa la quarta posizione a pari merito con l’Arsenal e dista ben 17 punti dalla capolista Manchester City di Mancini. Se Moratti non dovesse riuscire a coronare il sogno (proibito) Pep Guardiola, dunque, Villas Boas potrebbe sedere nuovamente proprio sulla panchina del suo maestro.
Dopo la serie record di 7 vittorie consecutive è arrivata con la stessa regolarità una striscia nera di risultati negativa in cui il tecnico nerazzurro Ranieri ha conquistato in sei partite un punto collezionando cinque sconfitte. L’ultima batosta in ordine cronologico ha di fatto intaccato gli equilibri all’interno dello spogliatoio e fatto perdere la pazienza a un presidente che ha lasciato anzitempo lo stadio prima del tracollo finale sul 3-0. Ranieri non si è arreso, senza nemmeno considerare per un attimo l’ipotesi dimissioni, convinto che la squadra possa ancora seguire le sue direttive, ma nel frattempo oggi al centro sportivo di Appiano Gentile si è di fatto tenuta una riunione tra i vertici societari e il tecnico.
CHAMPIONS LEAGUE – Tutto in stand by per il momento, con l’obiettivo di affrontare il prossimo match di Champions League contro il Marsiglia senza incrinare ulteriormente gli equilibri abbastanza compromessi. Ranieri rimane in panchina, ma navigando a vista, dove un tonfo contro i francesi potrebbe realmente rappresentare l’ultima sua presenza con le vesti di tecnico nerazzurro. Proprio oggi Ranieri alla ripresa degli allenamenti ha radunato la squadra per parlare con tutti i giocatori e in seguito ha ricevuto la visita dei massimi dirigenti nerazzurri: il direttore tecnico Marco Branca, il direttore sportivo Pietro Ausilio e il vicedirettore generale Stefano Filucchi erano tutti presenti per dare un segnale forte alla squadra.
FUTURO? –Difficile capire quale sarà il futuro di questa Inter, ma meno oscuro è quello relativo al tecnico, poiché anche se dovesse fare bene in entrambe le sfide europee difficilmente Ranieri continuerà a sedere sulla panchina nerazzurra nella prossima stagione. Nell’immediato, una sonora sconfitta in ambito europeo probabilmente aprirebbe le porte a un gestione ‘tecnica’ e temporanea della rosa, nelle mani del vice allenatore Beppe Baresi, e in quelle del ministro degli esteri nerazzurro Luis Figo. Soluzione quantomeno fantasiosa che non affascina fortemente Moratti, stufo di cambiare così spesso allenatore. Diverso il discorso per il futuro prossimo, dove continua il corteggiamento sibillino tra il presidente nerazzurro e Guardiola. Notizie dell’ultima ora confermano come il rinnovo del tecnico blaugrana stia diventando un affare più complicato del previsto e questo punto si potrebbe iniziare a fantasticare sul quella sciarpa nerazzurra portata da Pep nella sfida contro il Leverkusen.
ALTERNATIVE – Le alternative non mancano di certo, dove dopo il si di Hiddink all’Anzhi rimane libera la casella relativa a Fabio Capello, strada però difficilmente percorribile dopo le dichiarazioni negative dello stesso tecnico in merito all’affare con l’Inter. Rimane aperta una possibilità per il sogno del presidente Moratti che vorrebbe vedere sedersi sulla sua panchina il Divin Codino Roberto Baggio. Volendo continuare non mancano le suggestioni, con l’ipotesi Villas Boas che se non dovesse andare avanti in coppa, proprio contro il Napoli, chiuderebbe di fatto una stagione deludendo ogni aspettativa di Abramovic. Rimane anche la pista che porta a un ex nerazzurro come Walter Zenga, idolo dei tifosi, ma sempre poco considerato dai vertici nerazzurri per il suo curriculum senza esperienza in una grande piazza. Lo special one Josè Mourinho rimane invece solo un sogno, per tutti i tifosi che ieri urlavano a squarciagola il suo nome, in memore dei tempi del triplete, e dell’Inter in cima al mondo.
Prima di intavolare trattative e pensare al successore di Ranieri, come aveva già spiegato lo stesso presidente Massimo Moratti c’è ancora una stagione da disputare, e arrivati a questo punto da salvare. Marsiglia è la prima tappa, poi ci sarà la sfida contro il Napoli al San Paolo. Partite da dentro o fuori, in cui si capiranno le reali potenzialità di una squadra che potrebbe risorgere come l’araba fenice o continuare a sprofondare come mai si era visto negli ultimi anni.