Vedere il Camp Nou ammutolito era una sensazione a cui non eravamo più abituati, vederlo poi nella di Barcellona Real Madrid, notte che vale la Liga è ancora più surreale. Mourinho dimostra ancora una volta che il suo secondo anno di gestione in un club è quello dove riesce ad ottenere i frutti maggiori e il Real dopo un’annata strepitosa può adesso cercare l’accoppiata campionato Champions League che solo qualche mese fa era impossibile da preventivare.
Il Real Madrid ha superato il Barcellona giocando come gli extraterrestri, attaccando in massa e allargando il gioco mettendo in crisi la solita fitta rete di passaggi studiata da Guardiola. Il rischio dei “zeru tituli” per gli attuali campioni del mondo adesso diventa concreto anche se lo 0-1 dell’andata subito in casa del Chelsea è ampiamente recuperabile nella partita di domani sera ma il doppio ko è un campanello d’allarme importante.
Se il silenzio di Mourinho anche questa volta fa tanto rumore aumentando l’ego dello Special One, il “calma calma” di Cristiano Ronaldo ai tifosi al Camp Nou ha fatto il giro del mondo evidenziando come questa volta sia stato lui a vincere il testa a testa con Messi. Per CR7 una notte da protagonista nel tempio di re Messi e la chance concreta di strappargli la Scarpa d’Oro e se dovesse riuscire a ripetersi anche in Champions League potrebbe arrivare a strappargli anche il Pallone d’Oro nelle ultime tre stagione conquistato dall’argentino a mani basse. Barcellona Real Madrid commento, highlights e pagelle
Video il gol di Cristiano Ronaldo al Camp Nou
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Vittoria che vuol dire campionato in mano per il Real Madrid che passa per 2 a 1 al Camp Nou di Barcellona e allunga a più 7 sui blaugrana quando ormai mancano quattro giornale alla fine. Grande impresa da parte dei ragazzi di Mourinho che riescono dove nessuno ancora quest’anno vi era riuscito: superare il Barcellona nella propria tana. Dal canto suo la squadra di Guardiola è parsa irriconoscibile rispetto alle altre volte, messa in difficoltà dal pressing dei madridisti che non hanno lasciato modo agli avversari di proporre la loro classica manovra.
A deludere più di tutti i centrocampisti, che non hanno dato ordine ad una squadra, il Barcellona, che ora dovrà concentrare tutte le proprie energie nel ritorno di Champions di martedì con il Chelsea. Dal canto suo il Real, in vantaggio inizialmente con Khedira e che ha avuto il merito di replicare subito con Cristiano Ronaldo al gol di Sanchez, affronterà la propria semifinale di ritorno in casa contro il Bayern Monaco con una maggiore convinzione. E chissà che le due compagini non si sfideranno nella finalissima della massima competizione europea.
Novità nei due schieramenti messi in campo. Guardiola lascia fuori Sanchez, Piquè e Fabregas gettando nella mischia i giovanissimi Tello e Thiago. Dall’altra parte fuori Marcelo: al suo posto fiducia a Coentrato. Sin da subito il Real metta in mostra il tema della serata: pressing asfissiante e contropiede. E già al 4’ Cristiano Ronaldo si fa vivo di testa. Para Valdes. Ci prova poco Benzema ma senza fortuna ma al 17’ ecco che il match si sblocca: sugli sviluppi di un corner Pepe anticipa Adriano, Valdes esce male e Khedira riesce a girare in rete. Il Barcellona si sveglia dal torpore e al 27’ va vicinissimo al pari ma Casillas è superbo su Xavi.
Nella ripresa il Barcellona si getta a capofitto in avanti e Tello, ben imbeccato da Iniesta, potrebbe pareggiare già al 9’, ma spara fuori. Dall’altro lato risponde Xabi Alonso, ma bisogna aspettare il 25’ per vedere un altro gol: stavolta però è quello del Barcellona con Adriano che si avventa su un pallone respinto corto da Casillas appoggiando a Sanchez il quale insacca. A questo punto il Barcellona sente odoro di vittoria me ci pensa subito Cristiano Ronaldo a mettere le cose in chiaro: lancio di Ozil sul quale il portoghese si fionda anticipando Valdes. Finisce così con il Real Madrid ad esultare per una Liga praticamente in cassaforte.
Le pagelle di Barcellona Real Madrid: Cristiano Ronaldo 8: Un gol importantissimo in una serata in cui è costretto al sacrificio lottando sempre contro due o tre avversari. Khedira 7,5: Gol a parte fa una partita di grandissimo sacrificio ringhiando costantemente sui centrocampisti avversari senza dargli tregua. Ozil 7: Gli spunti sono tantissimi, gli assist di più. Una partita da incorniciare la sua. Xabi Alonso 7: Come Khedira gioca una partita di grande quantità, lottando come un leone e spegnendo le velleità del centrocampo blaugrana. Messi 5,5: Per la seconda gara di fila non riesce in nessuno dei suoi guizzi, chiuso com’è dalla difesa del Real Madrid. Iniesta 4,5: Impalpabile. Dovrebbe dare la marcia in più ed invece non riesce mai ad accendere la luce. Tello 4,5: Guardiola lo presenta come la sorpresa della serata ed invece è un flop gigantesco. Puyol 4,5: Dormita colossale sul primo gol che spiana la strada alla formazione di Mourinho.
Il tabellino di Barcellona Real Madrid: Barcellona (4-3-3): Valdes 5; Alves 5,5, Puyol 4,5, Mascherano 5, Adriano 5,5 (29′ st Pedro sv); Thiago Alcantara 5,5, Busquets 5,5, Xavi 5 (24′ st Sanchez 7); Iniesta 4,5, Messi 5,5, Tello 4,5 (35′ st Fabregas sv).In panchina: Pinto, Montoya, Keita, Piqué. Allenatore: Guardiola 4,5 Real Madrid (4-2-3-1): Casillas 6; Arbeloa 6,5, Pepe 6,5, Sergio Ramos 6,5, Coentrao 6,5; Xabi Alonso 7 , Khedira 7,5 ; Di Maria 6 (29′ st Granero sv), Ozil 7 (44′ st Callejon sv), Cristiano Ronaldo 8; Benzema 6,5 (47′ st Higuain sv). In panchina: Adan, Kakà, Marcelo, Albiol. Allenatore: Mourinho 7
La video sintesi di Barcellona Real Madrid:
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Un match point per il Real Madrid che ha due risultati su tre per chiudere i conti e mettersi la Liga in tasca. L’ultima spiaggia per un Barcellona capace sin qui di recuperare punti su punti tanto da rientrare in gioco quando ormai sembrava spacciato. Un Clasico che potrebbe risultare decisivo dunque quello che si disputerà stasera al Camp Nou. Le due squadra, cosa più unica che rara, arrivano da una sconfitta in Champions League: il Barcellona in casa del Chelsea e il Real Madrid nello stadio del Bayern Monaco. Ma il campionato è altra cosa e non ci sarà la gara di ritorno come nella massima competizione europea.
Barcellona che dunque è obbligato a vincere e proprio per questo Guardiola potrebbe optare per un 3-4-3 con Valdes tra i pali, in difesa invece dovrebbero agire Piquè, Puyol e Mascherano. Sugli esterni spazio a Dani Alves e Iniesta con Xavi e Busquets al centro. In attacco il tridente dovrebbe essere formato da Cuenca, Sanchez e dal fenomeno Messi. Solo panchina dunque, almeno inizialmente, per Adriano e Fabregas.
Dall’altra parte Mourinho sa di poter giocare per due risultati su tre. Proprio per questo dovrebbe schierare una formazione non troppo sbottonato con Casillas tra i pali, difesa formata da Pepe e Ramos centrali con Arbeloa e Marcelo laterali. Davanti alla difesa dovrebbero giostrare Khedira e Xabi Alonso mentre il trio Di Maria, Ozil, Cristiano Ronaldo dovrebbe agire alle spalle di Benzema. Bocciato, dopo i disastri di martedì, Coentrao, mentre partiranno dalla panchina anche Kakà e Higuain.
Il successo che Roberto Di Matteo sognava alla vigilia. Una vittoria senza subire gol che mette in condizione il Chelsea di poter affrontare la sfida di ritorno del Camp Nou con due risultati su tre e qualcosina in più visto che si potrebbe anche perdere con un gol di scarto. Opportunisti gli inglesi, abili a trasformare in gol con Drogba l’unica vera palla gol della partita. Tanto rammarico invece per gli spagnoli che tengono in mano il pallino del gioco per 90’ ma che non riescono a trovare il pari, sfiorandolo specie nel recupero con un palo colpito da Pedro.
Un match tutto cuore e sacrificio quello del Chelsea, arroccato sin dall’inizio nella propria difesa e affidatosi a veloci ripartenze. Poche ma letali, come quella che ha portato al gol vittoria. Il muro eretto da Di Matteo è stato solido e per la seconda volta di fila in una trasferta di Champions il Barcellona non riesce a trovare la via della rete.
Nel corso della prima frazione di gioco le occasioni per i blaugrana non mancano: al 9’ è Sanchez con un delizioso pallonetto a centrare in pieno la traversa. Un episodio che sembra mettere paura ai padroni di casa che stentano a creare palle da gol e in due casi con Fabregas rischiano seriamente di finire sotto, ma Cech e la difesa salvano. Quando il primo tempo sembra destinato a concludersi sullo 0 a 0 ecco che da una palla persa da Messi e recuperata da Ramires nasce il gol del Chelsea: merito di Drogba abile a centro area a depositare in rete il pallone appena servitogli dal compagno di squadra.
Ad inizio ripresa ricomincia l’assalto del Barcellona con Sanchez che al minuto 11 ha palla del pari su assist di Fabregas ma sbaglia clamorosamente. Guardiola decide cosi di togliere l’ex giocatore dell’Udinese inserendo Pedro. Cambia poco perché il team iberico continua a spingere ma non trova molti spazi. Specie Messi è molto limitato dal solido muro inglese che trema però proprio prima del gong: prima Cech si fa trovare pronto su una deviazione di Puyol a seguito di un calcio piazzato di Messi, poi al 93’ ecco che Pedro raccoglie una palla vagante in area di rigore e con un bel tiro a giro centra il palo, sulla sfera si avventa Busquets che spara alto. Finisce così con il successo del Chelsea.
Chelsea Barcellona, le pagelle: Terry 7: Se per la sesta volta contro di lui Messi non va a segno un motivo c’è. Guida alla grande una difesa che riesce a contenere efficacemente ogni offensiva blaugrana. Drogba 7: Eccolo il grande attaccante: decisivo in gare come queste quando tocca un pallone e lo trasforma in oro. Un gol preziosissimo il suo che potrebbe valere tanto nel ritorno. Lampard 7: E pensare che fino a qualche mese fa era stato accantonato. Può dare ancora tanto ai blues. Mascherano 5: Sul gol sembra assente visto che Drogba è tutto solo al centro dell’area. Una leggerezza che rischia di pesare molto. Messi 5: Imbecca la classica serata no. Perde palla dando il via al gol del Chelsea e in più non riesce mai a concludere pericolosamente dalle parti di Cech. Sanchez 5,5: Ha il merito di farsi pericoloso in più occasioni, ma se non la metti dentro ti serve veramente a poco.
Chelsea (4-3-3): Cech 6,5; Ivanovic 6,5, Cahill 6,5, Terry 7, Cole 6,5; Mikel 6,5, Meireles 6,5, Lampard 7, Mata 5,5 (27′ st Kalou 6), Drogba 7, Ramires 7 (43′ st Bosingwa sv). In panchina: Turnbull, Essien, Sturridge, Malouda, Torres. Allenatore: Di Matteo 7. Barcellona (4-3-3): Valdes 5,5; Dani Alves 5,5, Mascherano 5, Puyol 6, Adriano 5,5; Xavi 6 (42′ st Cuenca sv), Busquets 5,5, Iniesta 6; Sanchez 5,5 (21′ st Pedro 6), Messi 5, Fabregas 5,5 (34′ st Thiago Alcantara sv). In panchina: Pinto, Piqué, Bartra, Keita. Allenatore: Guardiola 5,5.
La video sintesi della partita:
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I primi 90’ di una doppia sfida quasi scontata per gli allibratori, tutta da giocarsi invece per i protagonisti delle due squadre. Stasera Chelsea e Barcellona scenderanno in campo per la seconda semifinale di Champions League. Due squadre che arrivano a questa sfida dopo cammini differenti: il Chelsea con qualche piccola difficoltà, vedi il ko del San Paolo di Napoli e la conseguente vittoria nel match di ritorno arrivata dopo i supplementari e il match sofferto nei quarti contro il Benfica.
Il Barcellona sin qui ha viaggiato un po’ sul velluto, incontrando come unico intoppo il gol del milanista Nocerino. Blaugrana favoriti dunque, ma il Chelsea ci vuole provare. Ma come ha detto Roberto Di Matteo a Stamford Bridge ci vorrà una prova impeccabile condita da una vittoria, magari senza subire reti. Perché uno 0 a 0, come nel caso del Milan, potrebbe servire a poco.
Il tecnico italiano avrà a disposizione l’intera rossa ad eccezione di David Luiz. Nel suo 4-2-3-1 Di Matteo schiera, davanti al portiere Cech, una difesa formata da Ivanovic e Cole esterni, Cahill e Terry centrali. Davanti alla difesa agiranno Mikel e Lampard con il trio Ramires, Mata, Kalou ad agire giusto alle spalle di Drogba. Solo panchina dunque per Essien, Malouda e Torres, i quali potrebbero tornare utili a gara in corso.
Dall’altro lato Guardiola, che deve fare a meno del solito Villa, non cambierà il suo 4-3-3. Davanti a Valdes difesa formata da Piqué e Mascherano centrali, con Dani Alves e Puyol che avranno il compito di spingere sulle corsie laterali. Il trio davanti alla difesa sarà formato da Xavi, Busquets e Iniesta con Sanchez e Fabregas che agiranno accanto al fenomeno Messi.
Chelsea Barcellona, le probabili formazioni:
CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, Cahill, Terry, Cole; Mikel, Lampard; Ramires, Mata, Kalou; Drogba. In panchina: Turnbull, Bosingwa, Essien, Raul Meireles, Malouda, Sturridge, Torres. Allenatore: Di Matteo
Tra meno di una settimana Barcellona e Real Madrid, le due squadre considerate da più parti come le migliori d’Europa, gli esempi da seguire, si troveranno per l’ennesima volta l’una di fronte all’altra. Dopo i confronti nelle Coppe nazionali e nel match di andata in campionato, potrebbe essere questo l’ultimo confronto stagionale. O il penultimo qualora le due superassero le semifinali di Champions League. Ma le due compagini, distanziate da appena quattro punti in classifica, con gli uomini di Mourinho attualmente in testa, arrivano da momenti un po’ simili. Innanzitutto per via delle vittorie non semplici.
Il Real Madrid ha piegato 3 a 1 lo Sporting Gijon ma dopo aver sofferto per un tempo ed essere andato addirittura sotto. Ancora di più ha rischiato il Barcellona, vittorioso in casa del Levante con uno striminzito 2 a 1 che ha lasciato grossi strascichi polemici. Ciò a causa del rigore regalato ai blaugrana e che ha consentito così a Messi di sbloccare un match divenuto difficilissimo per via della grande voglia messa in campo dagli avversari. Ancora una volta dunque Barcellona al centro di favoritismi arbitrali, cosa che stona molto considerando la forza della squadra di Guardiola.
Ma un’altra curiosità che ha catturato l’attenzione di molti è stato anche il balletto di Fabregas in occasione di un calcio di punizione in favore dei catalani sul punteggio di 1 a 1: il giocatore del Barcellona infatti per ostruire la visuale al portiere avversario, con Messi sul punto di battuta, si è piazzato accanto alla barriera inscenando un ballo che ha ricordato tanto quello di Dudek contro il Milan nella finale di Champions League persa contro il Liverpool.
Se una squadra di questo calibro deve ricorrere a questi mezzucci poco leali, poi rivelatisi inutili, vuol dire che c’è da riflettere. Tanto nervosismo invece per Jose Mourinho nel corso della sfida vinta 3 a 1 contro il Gijon. Dopo un inizio apparentemente tranquillo il tecnico portoghese ha cominciato a dare in escandescenza, prima prendendosela contro l’allenatore avversario ed accusandolo, con un chiaro gesto, di essere pazzo, poi ha da ridire più volte contro l’arbitro e perfino contro un proprio giocatore, Sergio Ramos, reo di aver buttato la palla fuori con un avversario a terra.
Un nervosismo durato a lungo e che Mourinho ha cominciato a sfogare dopo il gol del 2 a 1 e ancor di più dopo il 3 a 1 messo a segno da Benzema, quando ha rivolto un chiaro gesto dell’ombrello ai rivali. Una caduta di stile indubbiamente, segno di un autocontrollo che manca ma soprattutto figlio di un nervosismo dovuto ad una settimana ricca di appuntamenti decisivi: prima la sfida di Champions contro il temibile Bayern Monaco, e poi nel weekend l’incubo Barcellona, squadra mai battuta in stagione ed avversario oramai divenuto davvero proibitivo.
Da ambedue le parti però è affiorata molta tensione e comportamenti sleali che di sicuro non sono da seguire. Peccato perché Barcellona e Real Madrid appaiono le formazioni, almeno sul campo, migliori di tutte in Europa, e certi atteggiamenti di certo non fanno bene a loro e ai supporters.
Ecco il video del balletto di Fabregas che tanto ha fatto discutere in Spagna nel post partita:
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Questo invece il rigore regalato al Barcellona contro il Levante:
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Infine ecco una clip che raccoglie il comportamento di Mourinho nella sfida contro lo Sporting Gijon:
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Manca poco. Barcellona Real Madrid si giocherà sabato 21 Aprile alle ore 20:00. Camp Nou tutto esaurito, i Blaugrana proveranno a strappare i 3 punti ai nemici Madrileni per tentare di tener vivo questo campionato. Liga saldamente nelle mani del Real Madrid, che conduce con un momentaneo vantaggio di +4 sul Barcellona.
Barcellona Real Madrid è definito da sempre “El Clàsico” spagnolo, una sorta di derby d’Italia per ricondurlo ai nostri parametri nazionali. E’ quindi la partita dell’anno. I tifosi di entrambe le squadre vivono il match come una vera e propria “battaglia”, dove vincere è l’unica cosa che conta.”El Clàsico” vedrà di fronte il miglior attacco della Liga, in mano al Real Madrid con 104 goal all’attivo, e la miglior difesa, in forza al Barcellonacon appena 23 goal subiti in 32 partite.
Barça – Real è anche la sfida nella sfida tra Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, ma anche quella tra Joseph Guardiola e Josè Mourinho. Messi, quasi certo del 4° pallone d’oro consecutivo, arriva al big match dopo una stagione esaltante. Momentaneo capocannoniere della ChampionsLeague con 14 centri, vanta nella medesima competizione il nuovo record di goal segnati in una sola partita. Di fatto sono 5 i goal rifilati dal campione argentino al Bayer Leverkusen, record raggiunto nella gara di ritorno degli ottavi di finale. Ma Cristiano Ronaldo non sta di certo a guardare. Sono 8 i suoi goal nella massima competizione Europea e ben 40 i centri nella Liga, che gli valgono la momentanea leaderschip del torneo, seguito a ruota da Messi a quota 39. Numeri da capogiro per entrambi. Lionel Messi è considerato il miglior giocatore del mondo (forse il migliore di sempre), questo si sa, ma Cristiano Ronaldo non è da meno, ha solo avuto la “sfortuna” di essere esploso calcisticamente in concomitanza con l’asso argentino, passando così relativamente in secondo piano!
Barcellona Real Madrid sarà anche la sfida tra Guardiola e Mourinho. Il primo sempre pacato, composto e disciplinato, il secondo un po’ meno! Solo una volta l’allenatore portoghese è riuscito a spuntarla sul tecnico spagnolo. Gioia esplosa in occasione della finale di Coppa del Re, dove ha visto il Real Madrid trionfare ai danni del Barcellona, dopo i tempi supplementari. Mourinho è un nemico dichiarato dei blaugrana, basti pensare alle vecchie dichiarazioni in conferenza stampa dove il ct portoghese accusò il Barcellona di vincere grazie agli aiuti arbitrali e all’ Unicef. Certo dichiarazioni pesanti, ma allo stesso tempo quasi imbarazzanti. Sabato Mourinho e il Real Madrid avranno la possibilità di battere il Barcellona mettendo così la parola fine a questa Liga e spezzando così la tanto odiata supremazia Blaugrana.
La notizia, se fosse confermata dalla realtà, avrebbe dell’incredibile, considerando che l’operazione in questione coinvolgerebbe due dei protagonisti del calcio Europeo: un indizio? un tecnico ed un giocatore, un attaccante per la precisione. Ancora più nel dettaglio? Due acerrimi nemici. Si tratta di Zlatan Ibrahimovic e Pep Guardiola, che – stando ad alcune indiscrezioni mercato – potrebbero “incrociarsi” a Milano, ma solo per qualche istante, tra gate partenze e gate arrivi della Malpensa: il primo, infatti, a fine stagione potrebbe essere sul piede di lasciare Milanello, mentre il tecnico blaugrana potrebbe essere il sostituto di Allegri,nel caso in cui il Milan non riuscisse a centrare l’obiettivo scudetto. L’operazione può apparire “fantacalcio”, ma – se analizzata con maggiore attenzione – può condurre ad individuare qualche elemento di possibile riscontro reale.
E’ assodato che, dopo la difficile convivenza al Barcellona, i due non hanno un buon rapporto (per ricorrere ad un eufemismo): dunque, se arrivasse Guardiola sarebbe automatico che Ibra lasci il Milan. Il tecnico spagnolo, inoltre, è in scadenza di contratto con il Barca e, in occasione di Milan-Barcellona di Champions League, avrebbe avuto un fugace colloquio con il presidente Berlusconi, che lo avrebbe lusingato e “corteggiato” in vista di un suo possibile approdo sulla panchina rossonera: Pep Guardiola, in tal senso, si sarebbe mostrato “possibilista”, a patto che nella rosa del “suo Milan” non ci sia lo svedese.
Zlatan Ibrahimovic, dal canto suo, è abituato a fare le valigie con una certa frequenza e, dunque, non sarebbe nuovo ad un clamoroso addio, nonostante in questa stagione e nella precedente sia stato indiscutibilmente “L’uomo in più” per i rossoneri, in termini di gol, di presenza, di carica emotiva. Il suo cruccio, però, è quello di non esser ancora riuscito a vincere la Champions League, l’unico trofeo “che conta” che manca dal suo palmarès. Potrebbe, dunque, lasciare il club rossonero per inseguire ancora la Coppa dalle grandi orecchie altrove anche se, in tal caso, potrebbe rischiare la beffa più cocente e clamorosa: lasciare il Milan ed assistere alla vittoria di Guardiola sulla panchina rossonera.
Nella sfida del Camp Nou fra Barcellona e Getafe, valida per la 33esima giornata della Liga, i blaugrana hanno archiviato facilmente la pratica, con un sonoro 4 a 0 inflitto agli ospiti, ed in attesa di conoscere il risultato del derby madrileno di questa sera, si avvicinano alla vetta, ad un punto di distacco dalle merengues di Mourinho. L’impegno del Real Madrid, al Vicente Calderòn contro i cugini dell’Atletico Madrid allenati da Diego Simeone, non sarà di certo così agevole, anche se gli uomini dello Special one – che ieri ha disertato la conferenza stampa di presentazione della gara – avranno l’obbligo di conquistare i tre punti, essenziali per cercare di “mantenere le distanze” dal Barca, almeno fino al prossimo 21 Aprile, data in cui è in programma il prossimo “Clasico” al Camp Nou.
Intanto, ieri sera nel match del Camp Nou i blaugrana hanno mostrato la solita autorevolezza nel possesso palla e nelle manovre offesive, mandando in gol per due volte el Nino Maraviglia Alexis Sanchez, autore dell’ 1 a 0 e del 3 a 0, ed il solito Lionel Messi, autore del 2 a 0, (trentanovesimo gol in campionato per lui, ndr), oltre che Pedro, che ha chiuso il punteggio con il suo quarto gol.
Gli uomini di Pep Guardiola, dunque, con il perentorio risultato hanno riscattato nettamente il passo falso del girone d’andata contro gli uomini di Garcia Plaza, provando a metter pressione ai madridisti, che potrebbero sentire il “fiato sul collo” dei diretti avversari per il titolo.
Inoltre, nella bella serata blaugrana, da sottolineare il bellissimo gesto del pubblico del Camp Nou, che al minuto 22 del primo tempo ha tributato una commovente standing ovation in onore di Eric Abidal, (che indossa la maglia numero 22 del Barca, ndr), sottopostosi proprio nella giornata di ieri al delicato trapianto di fegato, durato ben nove ore: un modo per far sentire al difensore francese la vicinanza del suo pubblico in un momento tanto difficile. Un gesto d’affetto che ha indotto nella giornata odierna la moglie di Abidal a ringraziare, su richiesta dello stesso Eric sulla sua pagina Facebook, tutti i tifosi per il “sostegno e la forza trasmessa”.
Nella giornata di martedì 10 Aprile, il difensore francese del Barcellona Eric Abidal si è sottoposto al trapianto di fegato, resosi necessario per le conseguenze del tumore che lo aveva colpito lo scorso anno. L’operazione sembra essere riuscita perfettamente, anche se nell’equipe medica sembra esserci molta cautela perchè le prossime ore saranno decisive nello stabilire un quadro clinico più completo circa le sue condizioni.
Il trapianto è stato effettuato in tempi celeri anche e soprattutto grazie alla donazione ricevuta dal cugino dello stesso Abidal, Gerard, risultato compatibile, una circostanza “fortunata” in una situazione comunque molto delicata.
In tal senso, i tempi previsti per il recupero non saranno brevi, al contrario di quanto accadde lo scorso anno, quando il difensore ebbe un recupero lampo, al punto da riuscire a tornare in campo per la scorsa finale di Champions league, nel mese di maggio, dopo essere stato operato il 17 Marzo 2011.
Intanto, i tifosi blaugrana non hanno smesso di supportare Eric e di mostrargli la loro vicinanza in un momento tanto particolare: oltre ai numerosi messaggi di sostegno sui social netwotk, ieri, durante la gara disputata dal Barca, al minuto 22 (in riferimento al numero di maglia di Abidal, ndr) hanno tributato una standing ovation in suo onore, da brividi.