Tag: pep guardiola

  • Athletic Bilbao Barcellona 0-3. Guardiola chiude vincendo la Coppa del Re

    Athletic Bilbao Barcellona 0-3. Guardiola chiude vincendo la Coppa del Re

    Si chiude con un successo l’avventura di Pep Guardiola sulla panchina del Barcellona. I blaugrana infatti superano per 3 a 0 l’Athletic Bilbao e si aggiudicano cosi la Coppa del Re. Un match che per i baschi è durato veramente poco, ben 25’: il tempo per i catalani di infilare per tre volte la porta avversaria e di ipotecare un successo mai in discussione. A decidere il match Pedro e Messi, i quali hanno regalato il titolo numero 14 in 4 anni a Guardiola. Poco da fare per Bielsa, anch’esso, da quanto sembra, al capolinea per ciò che riguarda la guida tecnica della propria squadra. Ancora una volta è stato costretto ad arrendersi in finale.Ma se contro l’Atletico Madrid si era parlato di braccino corto, stavolta il discorso è differente: troppo ampio il margine tra le due compagini.

    Prima del match bordata di fischi da parte delle due tifoserie presenti al Vicente Calderon di Madrid al momento dell’esecuzione dell’inno spagnolo: come previsto alla vigilia dunque. Poche sorprese nel Barcellona: l’unica novità infatti è legata all’impiego di Pedro al posto di Fabregas. Mossa assolutamente azzeccata, come vedremo tra poco. Dall’altro lato inspiegabile cambio di schema da parte di Bielsa che schiera i suoi con un 4-2-3-1 che sa di suicidio, specie in considerazione della richiesta ai difensori di seguire a uomo Messi e Pedro.

    Barcellona vince Coppa del Re © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Che le cose per i biancorossi non siano semplici lo si capisce dopo pochi secondi con un tiro di poco a lato di Messi. Al 3’ il gol: su azione d’angolo un rimpallo di Javi Martinez dà il via libera a Pedro che insacca. Il Bilbao è in bambola e al 20’ i catalani raddoppiano: Iniesta fa quello che vuole palla al piede e smarca Messi che di destro non perdona. Il Barcellona non è sazio e decide di chiudere subito i conti: è il 25’ quando Xavi appoggia per Pedro che dai venti metri infila il portiere avversario.

    Messi prova a più ripresa a rimpinguare il proprio bottino stagionale cercando di portarlo a quota 74 gol mentre dall’altro lato sono veementi le proteste per un netto fallo da rigore commesso da Piqué, che nella circostanza andava anche espulso, su Llorente. Ad inizio ripresa Bielsa getta nella mischia Ander e I. Perez ma tocca subito a Ibai Gomez tentare di riportare in gara i suoi. Il risultato però non cambia, nemmeno quando Messi al 25’ si fa buona parte del campo palla al piede e supera tutti ma Gorka gli nega la gioia. Finisce cosi con un 3 a 0 che vuol dire addio con il sorriso per Guardiola. Amarezza per l’ennesimo traguardo fallito invece per i baschi.

    Le pagelle di Athletic Bilbao Barcellona:
    Gorka 6,5: Evita ai suoi un passivo ben più pesante con qualche intervento decisivo, vedi quello su Messi nella ripresa.
    Amorebieta 4,5: In confusione totale, specie nei primi 25’. Questa gara vorrà dimenticarla il più velocemente possibile.
    Llorente 6: Il capitano fa il possibile, guadagnandosi anche un rigore che l’arbitro gli nega.
    Iniesta 7,5: Particolarmente ispirato, propizia un gol ma nel complesso regala giocate spettacolari.
    Messi 7: Avesse segnato il gol nella ripresa, lo stadio sarebbe venuto giù. Ma per la vittoria della Coppa è stato sufficiente quello del primo tempo.
    Pedro 7,5: Chiude la stagione con due gol all’attivo che regalano ai suoi la Coppa.

    ATHLETIC BILBAO (4-2-3-1): Gorka 6,5; Iraola 5,5, Ekiza 5, Amorebieta 4,5, Aurtenetxe 5,5; De Marcos 5 (1′ st I.Perez 6), Javi Martinez 6; Susaeta 5 (1′ st Ander 6), Munain 6, Ibai Gomez 5,5; Llorente 6 (28′ st Toquero 5,5). In panchina: R.Fernandez, I.Martinez, Gurpegi, S.José. Allenatore: Bielsa 5
    BARCELLONA (4-3-3): Pinto 6; Montoya 6,5, Piqué 6, Mascherano 7, Adriano 6; Xavi 7 (36′ st Fabregas sv), Busquets 6,5, Iniesta 7,5; Sanchez 6 (26′ st Keita 6), Messi 7, Pedro 7,5 (41′ st Thiago Alcantara sv). In panchina: Valdes, Bartra, Tello, Afellay. Allenatore: Guardiola 7,5

    La video sintesi di Athletic Bilbao Barcellona:
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  • Coppa del Re, stasera la finale. Athletic Bilbao e Barcellona cercano il riscatto

    Coppa del Re, stasera la finale. Athletic Bilbao e Barcellona cercano il riscatto

    Si giocherà stasera alle 22 la finale di Coppa del Re tra Athletic Bilbao e Barcellona. Teatro della sfida il Vicente Calderon di Madrid, equamente diviso tra le due tifoserie. Due formazioni che arrivano da momenti molto delicati: i baschi dal pesante ko maturato nella finale di Europa League contro l’Atletico Madrid, i catalani dal secondo posto alle spalle del Real Madrid in campionato e dall’eliminazione in semifinale di Champions League contro il Chelsea. Baschi e catalani. Proprio su di loro stasera è concentrata l’attenzione: si vocifera infatti che ambedue le tifoserie fischieranno l’inno spagnolo prima dell’inizio dell’incontro.

    Bielsa, probabilmente alla sua ultima gara alla guida dei baschi, schiererà i suoi con un 4-3-3. Davanti al portiere Iraizoz, ci sarà una difesa formata da Javi Martinez e Amorebieta centrali con Iraola e Aurtenexe laterali. In mezzo al campo Iturraspe con Ander Herrera e De Marcos mentre in attacco Susaeta e Muniain agiranno vicino alla stella Llorente.

    Barcellona Athletic Bilbao © Jasper Juinen/Getty Images

    Guardiola, al passo di addio, dal canto suo dovrà rinunciare, oltre ad Abidal, anche a Puyol e Dani Alves. Nel suo 4-3-3 l’allenatore catalano schiererà, davanti al portiere Pinto, utilizzato in Coppa del Re al posto di Valdes, mentre la difesa sarò formata da Piqué e Mascherano centrali con Montoya e Adriano esterni. In mezzo al campo agiranno Busquets, Xavi e Iniesta con Fabregas e Messi che in avanti saranno a supporto di Messi.

    Le probabili formazioni di Athletic Bilbao Barcellona:
    ATHLETIC BILBAO (4-3-3) Iraizoz; Iraola, Javi Martínez, Amorebieta, Aurtenexe; Iturraspe, Ander Herrera, De Marcos; Susaeta, Muniain, Llorente. In panchina: Raul, Ekiza, San José, Inigo Perez, Gabilondo, Ibai Gomez, Toquero. Allenatore: Bielsa
    BARCELLONA (4-3-3) Pinto; Montoya, Piqué, Mascherano, Adriano; Busquets, Xavi, Iniesta; Fábregas, Messi, Sánchez. In panchina: Valdes, Bartra, Keita, Thiago Alcantara, Cuenca, Pedro, Tello. Allenatore: Guardiola

  • Il Barcellona all’assalto di Bale

    Il Barcellona all’assalto di Bale

    A Barcellona la stagione 2011/2012 verrà ricordata non solo per le cocenti delusioni raccolte nella Liga e in Champions League ma anche come la fine dell’era Guardiola. Il prossimo 25 maggio l’allenatore più vincente della storia catalana con 13 successi, saluterà Messi e compagni dopo la finale di Coppa del Re contro l’Athletic Bilbao; ma in casa Barça già si comincia a pensare al prossimo futuro per consegnare nelle mani di Tito Vilanova, successore di Guardiola, una squadra ancora più forte che possa iniziare un altro ciclo glorioso almeno quanto quello degli ultimi anni.

    ARRIVA BALE – Il presidente blaugrana Sandro Rosell è pronto a regalarsi Gareth Bale, 22enne nazionale gallese in forza al Tottenham e ambito da mezza Europa. Il centrocampista, autore di 9 reti in Premier League quest’anno, dovrebbe essere il primo colpo per il dopo Guardiola e andrebbe a rinforzare una squadra che già si attesta stellare.

    Gareth Bale © ANDREW YATES/AFP/Getty Images

    Secondo il “Marca”, autorevole giornale spagnolo, il Barcellonasarebbe pronto a versare nelle casse inglesi ben 40 milioni di euro pur di assicurarsi le prestazioni dell’ala gallese a cui verrebbe offerto un contratto quinquiennale da 5 milioni netti a stagione. Stiamo parlando di cifre altissime ed in questo momento alla portata di pochissimi club nel mondo; se poi a questo aggiungiamo il fascino che genera di sè il club catalano possiamo anticipare il buon esito della trattativa.

    Non sembrerebbe però dello stesso parere l’allenatore del Tottenham Harry Redknapp che smentisce prontamente l’indiscrezione di “Marca”: “Non penso che ci sia un minimo di verità, assolutamente”. Il Barcellona tuttavia sembra essere molto vicino all’acquisizione del talento gallese che rappresenterebbe l’acquisto top dell’estate e andrebbe a fare il palio con i due colpi fatti registrare dal club catalano durante la scorsa estate quando alla corte di Guardiola arrivarono Cesc Fabregas e Alexis Sanchez. A dimostrazione che quando il Barça chiama è difficile non rispondere.

  • Spagna tegola Puyol, addio Europeo

    Spagna tegola Puyol, addio Europeo

    Brutte notizie per la Spagna di Vicente del Bosque. Ad un mese dall’inizio dei campionati europei in Polonia e Ucraina, le furie rosse perdono per un infortunio al ginocchio destro Carles Puyol, capitano del Barcellona e pilastro della difesa della nazionale spagnola. Ecco il commento del ct spagnolo Vicente Del Bosque riguardo all’infortunio del difensore blaugrana: “La perdita di Puyol per gli Europei è una brutta battuta d’arresto“.

    GINOCCHIO KO – Lo scorso sabato sera durante il penultimo turno della Liga, Carles Puyol ha giocato con il suo Barcellona al Camp Nou nel derby contro l’Espanyol, vinto dai blaugrana 4-0 grazie alle quattro reti realizzate da un Lionel Messi sempre più capocannoniere incontrastato della Liga con 50 reti. Dopo la partita, tra l’altro giocata per intero dal catalano, il 34enne difensore della nazionale spagnola si è sottoposto ad alcuni esami e ha deciso di operarsi in artroscopia il prossimo sabato. I tempi di recupero sono stimati intorno alle sei settimane e ciò vorrebbe dire addio ai campionati europei (iniziano l’8 giugno) dove la Spagna difenderà il titolo di campione d’europa conquistato 4 anni orsono in Austria e Svizzera.

    Carles Puyol © Manuel Queimadelos Alonso/Getty Images

    Brutte notizie anche per il Barcellona, infatti il capitano catalano salterà le ultime due partite stagionali dei blaugrana tra cui la finale di coppa del re, ultima partita di Pep Guardiola da allenatore del Barça. La finale di coppa del re è in programma il prossimo 25 maggio al Vicente Calderon di Madrid e il Barcellona, squadra di cui Puyol è capitano dalla stagione 2003-2004, sfiderà per il titolo l’Atlhetic Bilbao di Marcelo Bielsa.

    Buone notizie invece per l‘Italia di Cesare Prandelli, che nel suo match d’esordio ed in programma il prossimo 10 giugno affronterà proprio la Spagna campione in carica. All’assenza di Carles Puyol potrebbe aggiungersi anche quella di David Villa,  infortunato da molti mesi e capocannoniere ad Euro 2008.

  • Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Addio Guardiola, omaggio Camp Nou. Rissa in Granada-Real Madrid

    Le lacrime,  gli applausi, i cori, i ricordi ,c’è tutto nel saluto dell’intero Camp Nou nell’”addio Guardiola day. Stadio esaurito, 99.000 spettatori pronti a rendere omaggio al tecnico dai 13 trofei vinti con supremazia assoluta.  BarcellonaEspanyol è solo la cornice di questo grande giorno, i blaugrana salutano la storia, l’uomo del “tiki-taca”, il tecnico dei record, l’ allenatore che ha rivoluzionato l’approccio al calcio.

    Finisce fra gli applausi quindi, lo staordinario ciclo di Pep Guardiola sulla panchina del Barcellona. Come non apprezzare un allenatore di questa entità. Il modo con cui ha rivoluzionato l’ idea di calcio, il modo con cui ha manifestato la netta supremazia in questi anni, il modo con cui ha saputo dare meriti agli avversari anche quando questi magari non lo meritavano. Mai una parola fuori posto, mai un comportamento fuori dalle righe, Guardiola ha insegnato a tutto il panorama calcistico e sportivo il senso civico e etico del mondo del calcio. Anche i giocatori del Barcellona hanno voluto rendere omaggio al proprio’allenatore, festeggiandolo sul campo e dedicandogli un girotondo a centrocampo con staff e dirigenza. Lacrime d’ addio, ma allo stesso tempo lacrime di gioia per aver condiviso un capitolo che rimarrà scritto sia nella storia blaugrana, sia in quello dell’ intero panorama calcistico internazionale.

    Pep Guardiola © JOSEP LAGO/AFP/GettyImages

    Il tecnico catalano visibilmente provato dall’affetto dell’intero Camp Nou ha così commentato: “Non mi perderete mai tutto questo durerà una vita, me lo porterò sempre dietro. La vita mi ha fatto un bel regalo”. Non ci rimane altro che unirci agli applausi e sperare che questo sia solo un arrivederci. Per la cronaca, la partita è terminata 4-0 in favore dei blaugrana con l’ennesimo show stagionale di Lionel Messi, giunto a quota 50 reti nella Liga. Altro record per il fuoriclasse argentino dunque.

    Tutt’altro spettacolo ha offerto la sfida tra Granada e Real Madrid. Al termine della gara gli animi si sono surriscaldati. I giocatori del Granada, sostenuti dai propri tifosi, hanno preso di mira l’arbitro, reo  di aver assegnato un rigore al Real Madrid inesistente, consegnado così il 2-1 finale agli uomini di Mourinho.

    I giocatori del Granada hanno circondato il direttore di gara Clos Gomez. Nella mischia si è fatto strada Dani Benitez, il quale  è riuscito a lanciare una bottiglia verso l’arbitro colpendolo al viso. Ora la squadra di Pozzo, rischia grosso. Si attendono  tremende sanzioni sia per il club,che per il giocatore.

    Addio Guardiola, il tributo del Camp Nou Video Youtube
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    Video bottiglia in testa all’arbitro in Granada Real Madrid
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  • Real Madrid campione, Mourinho trionfa nella Liga

    Real Madrid campione, Mourinho trionfa nella Liga

    Il Real Madrid è campione di Spagna. Mourinho centra l’impresa. Tutto facile per i Blancos nella sfida contro l’Athletic Bilbao di Bielsa. Gara già archiviata nei primi venti minuti, grazie ai gol di Ozil e Higuain. Nella ripresa arriva la firma di Cristiano Ronaldo sullo scudetto numero 32 della storia madrilena, nuovo record all’interno dei confini nazionali. Le merengues interrompono così il dominio blaugrana che durava incontrastato dall’avvento di Pep Guardiola. Dopo aver conquistato il successo nella Liga però, il Real non ha alcuna intenzione di fermarsi. Per il prossimo anno l’obiettivo neanche tanto nascosto è quello di vincere la decima Coppa Campioni dell’incredibile storia real. Anche perché il vate di Setubal non se ne andrà fin quando non salirà nuovamente sul tetto più alto d’Europa.

    RE NUDO – Nonostante la vittoria di ieri sul Malaga per 4-1, il Barcellona deve inchinarsi ai nuovi padroni di Spagna. La squadra della capitale ha dimostrato nel corso della stagione di essere la più regolare, qualità che le ha permesso di superare i marziani blaugrana. La regolarità in campionato è stata sempre una delle armi migliori sfoderate dalle squadre di Mourinho, e spesso è risultato decisivo nella conquista finale del titolo. Ruolino di marcia impressionante quello del Real Madrid: 30 vittorie, 4 pareggi e 2 sconfitte in 36 partite, raggiunta quota 94 punti, ancora in corsa per raggiungere quota 100 punti qualora dovessero arrivare altri due vittorie nei rimanenti match. Record che verrebbe strappato indovinate a chi? Al Barcellona di Pep Guardiola, che nella stagione 2009-2010 si fermò a 99 punti.

    jose mourinho | © AFP PHOTO / CESAR MANSO

    SPECIAL FOUR – Ieri José Mourinho è entrato ufficialmente nella storia. Non che non ci fosse già, sia chiaro. Il successo nella Liga però lo porta ad essere l’unico allenatore ad aver vinto i tre titoli nei tre più grandi campionati europei: Premier, Italia, Liga. Senza dimenticare come l’ex tecnico nerazzurro avesse iniziato la propria carriera nel Porto, conquistando anche lo scudetto insieme ad una memorabile Champions League per i portoghesi. Special One? No, Special Four.

    RONALDO –  E’ indiscutibile che la stella di questo Real sia il fuoriclasse lusitano Cristiano Ronaldo. Oltre ai gol segnati quest’anno in campionato (con la rete di ieri è salito a quota 44 in 36 match), CR7 è stato l’uomo del Clasico più importante di tutta la stagione, quello disputato il 21 aprile scorso e che ha visto trionfare per la prima volta gli uomini di Mourinho dopo quasi due anni (se si esclude la finale di Copa del Rey, vinta ai supplementari la scorsa stagione). La rete del 2-1 nel tempio blaugrana ha sancito definitivamente il sorpasso dei Blancos. Non si confermerà forse come Pichichi, ma vestirà il titolo di campione con la camiseta bianca. Le prime volte non finiscono mai.

  • Guardiola – Barcellona è divorzio, domani l’annuncio?

    Guardiola – Barcellona è divorzio, domani l’annuncio?

    Pep Guardiola lascerà il Barcellona al termine di questa stagione. E’ questo cio’ che si vocifera tra la società blaugrana e la  stampa catalana. Guardiola si è incontrato mercoledì mattina, con il presidente Sandro Rosell e il direttore sportivo Andoni Zubizarreta, il giorno dopo l’eliminazione del Barca nella semifinale di Champions contro il Chelsea .

    La riunione, secondo quanto riporta il quotidiano “Mundo Deportivo”, si è svolta nella casa dell’allenatore ed è durata circa tre ore. L’esito dell’incontro è segreto, ma secondo il quotidiano spagnolo la dirigenza ‘blaugrana’ avrebbe lasciato pista libera al ct catalano pur di convincerlo a restare: contratto in bianco e futuro nelle sue mani! Il messaggio è chiaro: “Tutto ciò che vuoi purchè resti qui”. Inoltre sono stati offerti a Guardiola anche pieni poteri dirigenziali. Comunque nella giornata di ieri non ci sono stati ulteriori contatti fra il tecnico catalano e i massimi dirigenti del club.

    Pep Guardiola © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Il ct balugrana non si esporrà prima di domani mattina, quando dopo aver parlato con i propri giocatori, comunicherà il suo futuro tramite conferenza stampa. Naturalmente  queste sono solo supposizioni dei giornalisti catalani,  però sembrerebbe essere un indizio che rafforza l’ipotesi del divorzio dopo 4 stagioni straordinarie. Guardiola è parso tranquillo durante l’allenamento, qualunque sia la sua decisione è giusto rendere omaggio ad un allenatore, che oltre a rivoluzionare l’idea del calcio moderno, ha scritto pagine importanti di questo sport, sia a livello nazionale che internazionale. Intanto i blaugrana sono corsi ai ripari  varando il ‘piano B’ .

    A Barcellona circolano con una certa insistenza i nomi di Laurent Blanc, Marcelo Bielsa e Ernesto Valverde per la panchina dei catalani. A sorpresa è stato preso in considerazione, (anche se le sue quotazioni sono in calo) l’attuale tecnico della Roma, Luis Enrique. Tra i candidati anche l’ex Chelsea Andre Villas Boas.  Tantissime anche le pretendenti di Guardiola, tra le candidate anche Inter e Milan, quest’ ultima alla ricerca di un mister di spessore per il “dopo Allegri”, il quale a fine stagione potrebbe lasciare la squadra.

  • Chelsea, fantastica rimonta al Camp Nou. Il Barcellona torna sulla Terra

    Chelsea, fantastica rimonta al Camp Nou. Il Barcellona torna sulla Terra

    L’impresa è compiuta. Il Chelsea impatta al Camp Nou di Barcellona ed approda alla finalissima di Champions League edizione 2011/2012. Saranno gli inglesi di Roberto Di Matteo dunque a sfidare la vincente della sfida Real Madrid – Bayern Monaco nella finale che si disputerà proprio all’Allianz Arena, stadio della società tedesca. Il 2 a 2 maturato in Catalogna è arrivato al termine di una gara ricca di emozioni, gol, cartellini e quant’altro. Non è mancata nemmeno la paura, causa un bruttissimo scontro tra Valdes e Piquè ma quest’ultimo, dopo qualche attimo di incertezza sulle sue condizioni, si è ripreso.

    Recrimina con se stesso il Barcellona che di fatto aveva la qualificazione in tasca dopo il 2 a 0 maturato grazie alle segnature di Busquets e Iniesta ed essere rimasto in superiorità numerica per quasi un’ora a causa del rosso rifilato dall’arbitro a Terry. Strada in discesa aveva pensato Guardiola ed invece un fantastico gol di Ramires aveva fatto pendere l’ago della bilancia in favore degli inglesi, forti dell’1-0 dell’andata. Nella ripresa gli assedi del Barca sembravano pronti a dare i loro frutti quando Messi ha potuto usufruire di un calcio di rigore, ma la traversa ha infranto i suoi sogni di gloria, cosi come ha fatto il palo nuovamente di li a poco.

    Torres poi ha di fatto chiuso i conti e per il Chelsea arriva una finale che tuttavia non promette di buono visto che ci saranno ben quattro squalificati, ovvero Terry, Meireles, Ivanovic e Ramires, con Cahill e David Luiz infortunati. Ma tant’è, gli inglesi avranno la possibilità di giocarsela la Champions, gli spagnoli invece incassano la seconda delusione in tre giorni, sempre nel proprio stadio, dopo quella con il Real Madrid che è valsa la Liga.

    Tutto come previsto per quanto riguarda formazioni e schieramenti tattici. Guardiola in avanti inserisce il giovane Cuenca mentre dietro torna Pique. Dall’altra parte atteggiamento difensivo con Drogba unico terminale. Ma nel giro di pochi minuti i piani dei due tecnici si scombussolano causa gli infortuni di Cahill e Piquè. Dentro Bosingwa e Dani Alves. Barcellona comunque subito pericoloso con un tiro di Messi su assist di Fabregas, ma Cech è bravo ad opporsi. Al 35’ però l’equilibrio si rompe: Dani Alves imbecca Cuenca il quale crossa in mezzo per Busquets che riesce a battere a rete portando i suoi in vantaggio.

    A complicare le cose per il Chelsea ci pensa Terry che in un attimo di follia colpisce con una ginocchiata a gioco fermo Sanchez: rosso diretto per lui. Il Barcellona approfitta immediatamente della superiorità numerica e assesta il secondo colpo con Iniesta abile a sfruttare un assist di Messi e a battere Cech. Il Barcellona, avanti di due gol e di un uomo, si sente praticamente in finale. Ma gli inglesi come si sa sono restii a morire e prima del 45’ tornano in gara: Lampard innesca Ramires che con uno splendido pallonetto batte Valdes. Il 2 a 1 qualificherebbe il Chelsea.

    Esultanza Chelsea © JOSEP LAGO/AFP/Getty Images

    Nella ripresa subito Barcellona all’attacco e Fabregas, smarcato in area, viene steso da Drogba. Per l’arbitro è rigore e dal dischetto va Messi il quale però incoccia la traversa. Non si disunisce la formazione catalana che ci prova ancora con Sanchez ma il muro del Chelsea regge. Kalou intanto subentra a Mata mentre Tello sostituisce Cuenca. Mossa disperata, nel finale, quella di Guardiola che schiera Keita come centravanti mentre Di Matteo risponde con Torres al posto di Drogba. Ed è solo il palo a dire di no a Messi su un bel sinistro. Nel recupero la beffa per i blaugrana con Torres che lanciato in contropiede fa secco Valdes e insacca. La festa è solo del Chelsea.

    Le pagelle di Barcellona Chelsea:
    Iniesta 6,5: Sigla il gol che sembra suggellare il passaggio del turno. Ed invece alla fine si rivelerà inutile.
    Busquets 6,5. Bravo a sbloccare l’incontro ma come Iniesta alla fine gli rimarrà solo il rammarico.
    Messi 5: Nel giro di due settimane, quelle decisive, si scioglie come neve al sole. Sarà il giocatore più forte del mondo, ma la differenza doveva farla proprio ora..
    Cech 7: Attentissimo tra i pali compie alcuni grandi interventi
    Drogba 7: Si danna l’anima per 90’ arretrando anche a fare il difensore se è il caso. Dopo anni dunque riscatta quella maledetta semifinale in cui a fine gara si mostrò imbufalito davanti alle telecamere.
    Ramires 7,5: Un gol fantastico in un momento difficilissimo. E poi tanto sacrificio in mezzo al campo.
    Terry 4: Uno gesto scellerato, non da un giocatore della sua esperienza. Fortuna sua che la squadra va lo stesso in finale. Ma lui la osserverà dalla tribuna.

    Il tabellino:
    BARCELLONA (3-3-3-1): Valdes 5,5; Mascherano 6, Piqué sv (26′ pt Dani Alves 5,5), Puyol 6; Busquets 6,5, Xavi 6, Iniesta 6,5; Fabregas 6 (29′ st Keita sv), Messi 5, Cuenca 6 (23′ st Tello 5,5); Sanchez 6. In panchina: Pinto, Adriano, Thiago, Pedro. Allenatore: Guardiola 6
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech 7; Ivanovic 6,5, Cahill sv (12′ Bosingwa 6), Terry 4, Cole 6; Mikel 6,5, Meireles 7; Lampard 6,5, Mata 5,5 (13′ st Kalou 6), Ramires 7,5; Drogba 7 (34′ st Torres 7). In panchina: Turnbull, Sturridge, Essien, Malouda. Allenatore: Di Matteo 7

    VIDEO BARCELLONA – CHELSEA 2-2
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  • Barcellona – Chelsea, è dentro o fuori. Si riparte dal gol di Drogba

    Barcellona – Chelsea, è dentro o fuori. Si riparte dal gol di Drogba

    Novanta minuti da dentro o fuori. Una finale di Champions League in palio partendo da quell’1 a 0 che all’andata premiò un Chelsea arcigno contro un Barcellona impreciso e sfortunato. Stasera si gioca al Camp Nou, il tempio dei catalani. Ed è anche sul fattore ambientale che fa affidamento Guardiola per cercare di ribaltare la beffarda sconfitta dell’andata arrivata per opera del gol messo a segno da Drogba a fine primo tempo. Dal canto loro gli inglesi ci sperano, e come dargli torto: il successo ottenuto nei primi 90’ consente di poter giocare per due risultati su tre. E forse anche più visto che, in caso di ko di misura con gol, sarebbero i ragazzi di Di Matteo a prendere la strada di Monaco di Baviera, sede designata per la finalissima.

    Guardiola ha deciso di non fare più esperimenti: dentro tutti i big tranne Fabregas che ancora una volta dovrebbe partire dalla panchina. Il tecnico catalano, a parte gli infortunati Afellay e David Villa non ha problemi di formazione. Nel suo 4-3-3 davanti a Valdes ci sarà una difesa formata da Piquè e Mascherano centrali con Dani Alves e Puyol esterni. Solo panchina dunque per Adriano. In mezzo al campo il trio formato da Xavi, Busquets e Iniesta mentre il trio d’attacco è quello composto da Sanchez, Messi e Pedro. Due i diffidati che dovranno prestare massima attenzione per non essere costretti, in caso di qualificazione, a saltare la finale: si tratta di Puyol e Mascherano.

    Didier Drogba in gol © Jasper Juinen/Getty Images

    Un solo indisponibile tra le file del Chelsea: si tratta di David Luiz. Di Matteo schiererà i suoi con un prudente 4-2-3-1. In porta c’è Cech. Davanti a lui una linea difensiva formata da Cahill e Terry centrali con Ivanovic e Cole laterali. Davanti alla difesa agiranno Mikel e Meireles mentre toccherà al trio Lampard, Mata, Ramires supportare l’unica punta Drogba, preferito a Torres. Tanti i giocatori diffidati e a rischio squalifica tra gli inglesi in vista di una possibile finale: si tratta di Ivanovic, Cole, Meireles e Ramires

    Barcellona Chelsea, le formazioni:
    BARCELLONA (4-3-3): Valdes; Alves, Piqué, Mascherano, Puyol; Xavi, Busquets, Iniesta; Sanchez, Messi, Pedro. In panchina: Pinto, Adriano, Thiago, Keita, Fabregas, Tello, Cuenca. Allenatore: Guardiola
    CHELSEA (4-2-3-1): Cech; Ivanovic, Cahill, Terry, Cole; Mikel, Meireles; Lampard, Mata, Ramires; Drogba. In panchina: Turnbull, Bosingwa, Bertrand, Essien, Malouda, Torres, Kalou. Allenatore: Di Matteo

  • Allegri Milan è addio. La Gazzetta annuncia Capello

    Allegri Milan è addio. La Gazzetta annuncia Capello

    Il secondo passo falso del Milan a San Siro contro il Bologna ha probabilmente scucito lo scudetto dalle maglie rossonere e stando alla linea editoriale dei maggiori quotidiani italiani la panchina a Massimiliano Allegri. L’addio al Milan del tecnico livornese a fine di questa stagione è per tutti praticamente scontato tanto da esser iniziato il solito toto sostituto che ci porteremo dietro fino alla prossima estate. Allegri per tenere la panchina ha bisogno del miracolo e cioè che il Milan faccia filotto nelle ultime cinque giornate di campionato e la Juventus sbagli due partite. La condizione delle due squadre obiettivamente fa sembrare l’impresa impossibile ma lo stesso Allegri oggi in conferenza stampa non solo si sente l’allenatore del Milan ma tiene ancora allo scudetto “Finché l’aritmetica non ci darà torto dobbiamo essere lì. Non serve più a niente capire dove abbiamo sbagliato”.

    Scontato che Allegri dica cosi e che i giocatori domani contro il Genoa dimostrino di aver ancora rabbia e voglia di lottare con la Juventus per lo scudetto ma è chiaro che tifosi e sopratutto i dirigenti di casa Milan stiano iniziando a porsi qualche interrogativo. Tra le ipotesi “nuove” saltate fuori quest’oggi la più affascinante sembra esser quella del Corriere della Sera che ipotizza l’arrivo sulla panca rossonera di Pep Guardiola impegnato questa sera nell’importantissimo match di Champions League contro il Chelsea. Un ko del Barcellona o comunque un non passaggio del turno potrebbero forse interrompere un ciclo proiettando il tecnico verso nuovi lidi.

    Fabio Capello al Milan da dirigente? | ©GLYN KIRK/AFP/Getty Images
    Il Corriere dello Sport dà per scontato l’addio Allegri Milan e indica invece in Luciano Spalletti il tecnico chiamato a riportare alla vittoria il Milan del dopo Allegri. L’ex Roma attualmente allo Zenit è apprezzato per la qualità con cui fa giocare le sue squadre e per la capacità di far gruppo stimolando tutti i giocatori in organico. La Gazza invece parla di un ritorno di Fabio Capello, in questo caso però non in panchina bensì con un incarico dirigenziale alleggerendo di fatto il lavoro di Galliani con la squadre divenendone la figura di riferimento.

    E Berlusconi? Il presidente al momento sembra esser defilato in attesa di nuovi eventi ma in molti sono pronti a scommettere su una sua prossima uscita pubblica e una frase del tipo “il Milan ai milanisti” dando di fatto l’addio di Allegri Milan e lanciando la volata a Marco Van Basten o alla suggestiva ma poco praticabile scelta di Seedorf allenatore.

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