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  • Bundesliga: Il Bayern Monaco è campione con 7 turni d’anticipo

    Bundesliga: Il Bayern Monaco è campione con 7 turni d’anticipo

    Il turno infrasettimanale ha emesso il primo verdetto in Bundesliga, lo straordinario cammino del Bayern Monaco di Pep Guardiola è già giunto al traguardo già alla 27ma giornata, i bavaresi con il successo ottenuto questa sera per 3-1 in casa dell’Hertha Berlino, conquistano infatti matematicamente il Meisterschale con ben 7 giornate d’anticipo.

    Le avversarie non sono mai riuscite a tenere il passo dei bavaresi, c’ha provato prima il Gladbach, crollato in seguito, ha tentato il Leverkusen ma le Aspirine hanno avuto poi un periodo nerissimo, tuttora non concluso, pian piano è cresciuto il Borussia Dortmund ma i gialloneri di Klopp hanno avuto una stagione decisamente incostante per poter pensare di spaventare il Bayern.

    Quella di questa sera a Berlino è stata la classica ciliegina sulla torta di un percorso praticamente perfetto fatto di 25 vittorie, 2 pareggi e nessuna sconfitta, un attacco devastante da 79 reti segnate ed una difesa solidissima con soli 13 gol incassati.

    Guardiola così fa centro al primo tentativo, 24 titolo nazionale per il Bayern, per una stagione che potrebbe regalare ai fortissimi bavaresi ancora tanti successi.

    Il trionfo del Bayern Monaco
    Il trionfo del Bayern Monaco

    Nelle altre gare di serata, pareggio a reti bianche nel derby tra Borussia Dortmund e Schalke che permette così ai gialloneri di mantenere il secondo posto.

    Vittoria importante per il Wolfsburg che con un perentorio 3-1 espugna il campo del Werder Brema ed aggancia momentaneamente al 4° posto il Bayer Leverkusen.

    Altro 3-1, ma questa volta nettamente a sorpresa, da parte dell’Eintracht Braunschweig che, grazie anche ad una grande prestazione di Kumbela, ferma la corsa europea del Mainz e prova a credere ancora nella salvezza.

     

    RISULTATI 27MA GIORNATA

    Borussia Dortmund – Schalke 0-0
    Eintracht Braunschweig – Mainz 3-1 (18°, 77° Kumbela (E), 20° Muller (M), 45°+3 Nielsen (E))
    Hertha Berlino – Bayern Monaco 1-3 (6° Kroos (B), 13° Gotze (B), 66° Rig. Ramos (H), 78° Ribery (B))
    Werder Brema – Wolfsburg 1-3 (2° Malanda (Wo), 10° Perisic (Wo), 16° Prodl (Wb), 80° Arnold (Wo))

    26 marzo 2014

    Amburgo – Friburgo

    Augsburg – Bayern Leverkusen

    Eintracht Francoforte – Borussia Moenchengladbach 

    Hoffenheim – Hannover

    Norimberga – Stoccarda

     

    CLASSIFICA DOPO LA 27MA GIORNATA

    Bayern Monaco 77*, Borussia Dortmund 52*, Schalke 51*, Bayer Leverkusen e Wolfsburg* 44, Borussia Moenchengladbach 42, Mainz* 41, Augsburg 39, Hertha Berlino* 36, Hoffenheim 32, Hannover, Eintracht e Werder Brema* 29, Friburgo 25, Stoccarda 24, Amburgo e Norimberga 23, Eintracht Braunschweig* 21

    *= una partita in più

  • Bundesliga: Bayern schiacciasassi, le rivali frenano, campionato finito?

    Bundesliga: Bayern schiacciasassi, le rivali frenano, campionato finito?

    La 22ma giornata di Bundesliga potrebbe aver messo definitivamente la parola fine, con ben 12 giornate ancora da giocare, sulla corsa al titolo.

    Il Bayern Monaco pare una macchina inarrestabile e grazie al successo nel posticipo, sommato alle cadute delle due dirette contendenti, Leverkusen e Dortmund, permette ai bavaresi di allungare a +19 sulla seconda.

    Veniamo all’analisi delle gare di questo 22° turno.

    Nel consueto anticipo del venerdì s’inceppa lo Schalke che non riesce a superare il Mainz, la gara a Gelsenkirchen si chiude sullo 0-0.

    Inaspettato e tremendo il tonfo del Borussia Dortmund in casa di un Amburgo che arresta così la serie di sconfitte. I padroni di casa trovano il vantaggio con Jiracek al 41°, raddoppia Lasogga al 57° e completa l’opera Calhanoglu con un calcio di punizione prodezza da oltre 40 metri.

    Il Borussia Moenchengladbach non sa più vincere, contro l’Hoffenheim la pratica sembrava sbrigata già nei primi 18 minuti grazie al gol di Herrmann al 4° e Jantschke al 18°. Nella ripresa arriva la reazione degli ospiti che prima accorciano con Firmino al 55° e poi trovano la parità con Salihovic dal dischetto al 81°.

    Molto bene l’Hertha che riprende la sua rincorsa all’Europa, Kobiashvili porta subito in vantaggio la squadra di Berlino al 5°, lo Stoccarda riesce a trovare la parità proprio sul finire del primo tempo con Boka ma è l’Hertha a portare a casa il bottino pieno grazie al gol di Wagner a 3 minuti dal fischio finale.

    In corsa per un posto europeo rimane anche l’Augsburg che in una rocambolesca partita a Friburgo prima va in vantaggio con la rete di Werner al 6° ma viene rimontata prima da Schmid al 17° e poi da Mehmedi al 72°. A questo punto l’Augsburg si scatena  e in 12 minuti va tre volte a segno, Verhaegh al 78°,  Altintop al 85° e Hahn al 90° per il definitivo 2-4.

    Il Norimberga non si ferma più, nel girone di ritorno ha una vera e propria media titolo, contro il fanalino di coda Braunschweig arriva la 4° vittoria in 5 gare disputate. La gara non è stata così semplice tant’è che sono stati proprio gli ospiti a trovare il vantaggio con Kumbela al 34°. Al Norimberga però bastano solo 2 minuti ad inizio ripresa per ribaltare il tutto, ci pensano Kiyotake dopo soli 10 secondi e Pekhart al 48° a trovare le due reti che valgono i 3 punti.

    Nel posticipo del sabato pesante caduta delle Aspirine di Leverkusen che sul campo del Wolfsburg non riescono ad approfittare del tonfo di qualche ora prima del Dortmund per consolidare il secondo posto e nemmeno a mangiare punti al Bayern impegnato nel turno domenicale. Il Wolfsburg trova subito il gol con Bas Dost al 13°, Sam a fine primo tempo riporta il Leverkusen in parità, nella ripresa però i verdi della Volkswagen grazie alle reti al 58° di Luiz Gustavo e al 73° di Rodriguez porta a casa un successo importante per mantenere vive più che mai le ambizioni europee.

    Nel primo posticipo della domenica reti bianche nella sfida salvezza tra Eintracht Francoforte e Werder Brema.
    Nell’ultima gara del turno il Super Bayern di Guardiola espugna con estrema facilità il campo dell’Hannover. Muller con una doppietta, Thiago AlcantaraMandžukić fissano il risultato sul pesantissimo 0-4 in favore dei bavaresi.

    Bayern Monaco
    Bayern Monaco

    RISULTATI:

    Schalke – Mainz 0-0

    Amburgo – Borussia Dortmund 3-0 (41° Jiracek, 57° Lasogga, 90° Calhanoglu)

    Borussia Moenchengladbach – Hoffenheim 2-2 (4° Herrmann (B), 18° Jantschke (B), 55° Firmino (H), 81° rig. Salihovic (H))

    Friburgo – Augsburg 2-4 (6° Werner (A), 17° Schmid (F), 72° Mehmedi (F), 78° Verhaegh (A), 85° Altintop (A), 90° Hahn (A))

    Norimberga – Eintracht Braunschweig 2-1 (34° Kumbela (E), 46° Kiyotake (N), 48° Pekhart (N))

    Stoccarda – Hertha Berlino 1-2 (5° Kobiashvili (H), 45° Boka (S), 87° Wagner (H))

    Wolfsburg – Bayer Leverkusen 3-1 (13° Dost (W), 45° Sam (B), 58° Gustavo (W), 73° Rodriguez (W))

    Eintracht Francoforte – Werder Brema 0-0

    Hannover – Bayern Monaco 0-4 (25°, 59° Muller, 34° Alcantara, 66° Mandžukić)

     

    CLASSIFICA DOPO LA 22MA GIORNATA

    Bayern Monaco 62, Bayer Leverkusen 43, Borussia Dortmund 42, Schalke 41, Wolfsburg 39, Borussia Moenchengladbach 35, Hertha Berlino, Augsburg e Mainz 34, Hoffenheim 26, Hannover 24, Norimberga 23, Eintracht Francoforte e Werder Brema 22, Stoccarda e Amburgo 19, Friburgo 18, Eintracht Braunschweig 15.

     

    CLASSIFICA MARCATORI

    LEWANDOWSKI (Borussia Dortmund) e RAMOS (Hertha Berlino) 14 gol

    AUBAMEYANG (Borussia Dortmund) e MANDZUKIC (Bayern Monaco) 13 gol

    DRMIC (Norimberga), FIRMINO (Hoffenheim) e LASOGGA (Amburgo) 11 gol.

     

     

  • Bundesliga: anno nuovo stessa storia, Bayern inarrestabile

    Bundesliga: anno nuovo stessa storia, Bayern inarrestabile

    Il 2014 della Bundesliga si è aperto come si era chiuso, con un Bayern Monaco inarrestabile e le inseguitrici che perdono colpi, si potrebbe dire che, quest’anno, se non ci fossero i bavaresi sarebbe un campionato equilibratissimo e incerto.

    Sono stati proprio gli uomini di Guardiola ad inaugurare il 2014 del campionato tedesco, nell’anticipo del venerdì infatti il Bayern ha espugnato per 2-0 il campo del Borussia Moenchengladbach grazie ai gol di Goetze dopo pochi minuti e al raddoppio di Muller dal dischetto nei primi minuti della ripresa.

    Bayern Monaco | © PATRIK STOLLARZ AFP / Getty Images
    Bayern Monaco | © PATRIK STOLLARZ AFP / Getty Images

    Il sabato toccava alle inseguitrici cercare di rispondere, il Leverkusen partiva bene trovando l’immediato vantaggio con Bender sul campo del Friburgo.
    I padroni di casa non mollavano trovando la parità con un gran gol

    di Mehmedi al 27°, parità che durava poco perché Rolfes riportava avanti le Aspirine.
    Nella ripresa però al Friburgo riusciva il colpaccio, Schmid al 53° pareggiava e all’ultimo minuto Klaus siglava il gol vittoria.

    Anche per l’altra inseguitrice le cose si mettevano bene, grazie all’altro gemello Bender che, praticamente in contemporanea con il fratello, trovava il gol del vantaggio sull’Augsburg.
    Ad inizio ripresa era ancora Bender a trovare il gol ma questa volta nella propria porta, per il pareggio degli ospiti.
    Gli uomini di Klopp però volevano il successo ad al 66° Sahin pennellava la punizione vincente, resa inutile però da una distrazione difensiva che permetteva a Ji Dong-Won al 72° di fissare il risultato sul 2-2 finale.

    Tonfo casalingo del Wolfsburg che viene battuto a domicilio dall’Hannover grazie alle reti di Rudnevs, i tifosi della Juventus lo ricorderanno per i gol segnati con la maglia del Lech Poznan in Europa League, nel primo tempo e la doppietta di Bittencourt nella ripresa che hanno reso inutile il momentaneo pareggio di Olic al 35°.

    Riparte con il piede giusto anche il Mainz che va ad imporsi in casa dello Stoccarda per 2-1.
    Le cose si erano messe anche bene per i padroni di casa con il vantaggio dopo 11 minuti siglato da Abdellaoue, il giapponese Okazaki al 39° trovava il gol dell’ex pareggiando per il Mainz.
    Il gol vittoria lo metteva a segno Saller a 3 minuti dalla fine.

    Primo successo stagionale, dopo ben 11 pareggi, per il Norimberga che si impone nettamente contro l’Hoffenheim, un 4-0 firmato dai gol di Chandler e Drmic nel primo tempo e da Ginczek e ancora Drmic nella ripresa.

    Nel posticipo del sabato bastava un gol di Alex Meier all’Eintracht Francoforte per battere l’Hertha Berlino e conquistare 3 punti importantissimi.

    La domenica si apriva con un pareggio a reti bianche tra Werder Brema e Eintracht Braunschweig, un punto che sostanzialmente non serviva a nessuna delle due compagini.

    L’ultima gara di giornata vedeva il netto successo in trasferta dello Schalke in casa dell’Amburgo.
    Huntelaar rientrava dal lungo infortunio e al 34° il Cacciatore trovava la rete del vantaggio.
    Nella ripresa prima Farfan al 53° e dopo pochi minuti Meyer, chiudevano il risultato sul definitivo 3-0 che rilanciava le ambizioni di alta classifica della squadra di Gelsenkirchen.

     

    RISULTATI 18° GIORNATA

    Borussia Moenchengladbach-Bayern Monaco 0-2 (7° Goetze, 53° rig. Muller)
    Borussia Dortmund-Augsburg 2-2 (5° Bender [B], 56° aut. Bender [A], 66° Sahin [B], 72° Dong-Won [A])
    Friburgo-Bayer Leverkusen 3-2 (4° Bender [B], 27° Mehmedi [F], 35° Rolfes [B], 53° Schmid [F], 90° Klaus [F])
    Norimberga-Hoffenheim 4-0 (24° Chandler, 41°, 70° Drmic, 48° Ginczek)
    Stoccarda-Mainz 1-2 (11° Abdellaoue [S], 39° Okazaki [M], 87° Saller [M])
    Wolfsburg-Hannover 1-3 (28° Rudnevs [H], 35° Olic [W], 50°, 72° Bittencourt [H])
    Eintracht Francoforte-Hertha Berlino 1-0 (36° Meier)
    Werder Brema-Braunschweig 0-0
    Amburgo-Schalke 0-3 (34° Huntelaar, 53° Farfan, 56° Meyer)

    CLASSIFICA

    Bayern Monaco* 47, Bayer Leverkusen 37, Borussia Dortmund e Borussia Moenchengladbach 33, Schalke 31, Wolfsburg 30, Hertha Berlino 28, Mainz 27, Augsburg 25, Hannover 21, Werder Brema 20, Stoccarda* 19, Hoffenheim e Eintracht Francoforte 18, Friburgo 17, Amburgo 16, Norimberga 14, Braunschweig 12.

    * Una partita in meno

    CLASSIFICA MARCATORI

    Robert LEWANDOWSKI (Borussia Dortmund) 11 gol, Adrian RAMOS (Hertha Berlino) 11 gol, Mario MANDZUKIC (Bayern Monaco) 10 gol, Shinji OKAZAKI (Mainz) 9 gol, Vedad IBISEVIC (Stoccarda) 9 gol.

     

  • Antonio Conte, parole al vetriolo su Mazzarri, Lazio e Guardiola

    Antonio Conte, parole al vetriolo su Mazzarri, Lazio e Guardiola

    La Juventus prosegue la preparazione dagli States dove si trova in tournée e stasera (ore 5.00 di mattina in Italia) debutterà nella Guinness International Champions Cup contro gli inglesi dell’Everton. Dagli States il tecnico Antonio Conte, che proprio oggi compie 44 anni, si è sfogato, polemizzando, in una lunga intervista per la Gazzetta Dello Sport, cui i destinatari erano la Lazio, Guardiola e soprattutto Mazzarri.

    Non mi piace sentire fesserie di chi afferma che spendiamo tanto. Da quando ci sono io il gap tra entrate e uscite è stato molto contenuto. L’anno del primo scudetto otto titolari arrivavano da due settimi posti. Vidal fu pagato 9 milioni, la stessa estate il Napoli ne spese 18 per prendere Inler. Questo è per rispondere a chi dà fiato alle trombe per mettere le mani avanti e coprire i propri fallimenti (il riferimento è al neo tecnico dell’Inter, Walter Mazzarri)”.

    Continua poi sull’Inter: “Noi vogliamo crescere sempre che non significa vincere: l’Inter vinse il triplete ma non costruì nulla in quella stagione. Io sono sicuro che in queste stagione continueremo a crescere spendendo meno dei nostri avversari“.

    Antonio Conte | © GIUSEPPE CACACE / Getty Images
    Antonio Conte | © GIUSEPPE CACACE / Getty Images

    E sempre sul discorso soldi che la Juve ha investito in questi anni l’altra frecciatina è per il neo tecnico del Bayern, Pep Guardiola, che nei giorni scorsi aveva dichiarato che, avendo tanti soldi da investire, la Juventus sarà tra le protagoniste della prossima Champions:

    Guardiola deve essere rimasto ai tempi del Brescia. E in effetti lui è andato in un club che ha pochi soldi, no…? O non sa che il suo Bayern ha investito 70 milioni per rinforzare la squadra più forte di tutte. Meglio che ciascuno guardi in casa propria. Rispetto alle big europee noi stiamo rincorrendo e speriamo di raggiungerle

    Infine parole anche al vetriolo per la Lazio di Petkovic: “Da regolamento la Supercoppa avremmo dovuto giocarla in casa, invece la giocheremo in trasferta. Leggo che la Lazio ha molta voglia di vincere: giusto così. E’ chiaro che sarà favorita. Juve antipatica al Palazzo? Dovrebbe essere simpatica per come gioca e per quello che fa

    Insomma Antonio Conte è carico a meno di un mese dall’avvio del Campionato, il futuro? “Non voglio nessun nuovo contratto. Io qui mi sento a casa finché avrò entusiasmo, stimoli e passione andrò avanti con la Juve

  • Finale Champions League, il trionfo del Bayern Monaco

    Finale Champions League, il trionfo del Bayern Monaco

    Nella notte più bella per il calcio tedesco, il Bayern Monaco conquista meritatamente quella Coppa che tanto li aveva fatti penare nelle finali del 2010 (0-2 Inter) e 2012 (4-5 d.c.r. Chelsea). (altro…)

  • Barcellona in crisi, il Real Madrid tornerà la regina di Spagna?

    Barcellona in crisi, il Real Madrid tornerà la regina di Spagna?

    Barcellona e Real Madrid sono due delle squadre che nell’ultimo periodo hanno riscosso più successo in tutto il panorama calcistico mondiale. Anzi, a dire il vero non solo gli sportivi conosco le gesta dei vari Cristiano Ronaldo, Messi, Casillas e via dicendo: dalle fiamme del portoghese ai numeri della Pulce fino al famoso bacio in diretta fra il portierone delle merengues e la sua ragazza/giornalista e potremmo continuare all’infinito. Insomma tutti, quando parliamo di Real Madrid e Barcellona, sanno a cosa si allude. Di solito il Barça degli ultimi cinque anni è considerato il club calcistico più forte della storia: grazie a Pep Guardiola i catalani sono riusciti a costruire un club che, come dice lo slogan cucito sulle magliette, è Mas que un club. Gioco incantevole, talenti purissimi, spazio ai giovani: c’è tutto nelle vittorie del fantastico Barcellona di Guardiola. Il Real Madrid è sempre stato invece l’antagonista, l’altra faccia del calcio champagne che, a dire il vero, non sempre è risultato tale. La frustrazione dei madrileni nell’arrivare sempre dietro gli odiati catalani ha raggiunto livelli altissimi: sconfitte in Liga, in Champions, in Coppa del Re con Mourinho a cavalcare l’onda della polemica. Recentemente però questa tendenza sembra essersi invertita. Il Barcellona sembra aver finito il suo ciclo stra vincente mentre il Real, al contrario, potrebbe aprirne subito un altro.

    Real Madrid e Barcellona: la rivalità fra le due squadre è storica | © AFP/Stringer / Getty Images
    Real Madrid e Barcellona: la rivalità fra le due squadre è storica | © AFP/Stringer / Getty Images

    BARCELLONA IN DECLINO – Il Barcellona non sta affatto vivendo un bel momento di forma. Guardando la Liga, il vantaggio dei catalani sulla seconda è sempre molto ampio però, per una squadra capace di offrire uno spettacolo assoluto, fare una stagione del genere è paragonabile a un fallimento. Le prime crepe di un possibile tramonto sono arrivate a fine agosto durante la finale di Supercoppa di Spagna disputata contro il Real: i mdarileni riuscirono a sconfiggere fra andata e ritorno la squadra blaugrana. Proseguendo, ecco altri problemini nel girone di questa Champions League: in un accoppiamento abbordabilissimo i catalani hanno perso qualche punto di troppo con squadre di livello nettamente inferiore (la sconfitta contro il Celtic è un esempio). Storia ancora più recente (si parla di qualche settimana fa): il Barça è stato sconfitto nell’andata degli ottavi di Champions League dal Milan per 2-0 poi nella Liga e in semifinale di Coppa del Re sono arrivate due ko contro il Real Madid. Perchè questo declino? Intanto bisogna vedere se di declino effettivamente si tratta: semmai possiamo parlare di calo rispetto agli anni scorsi. E’ anche vero che a dirigere l’orchestra blaugrana non c’è più Pep ma Villanova – anzi, Roura per via della malattia dell’erede di Guardiola – ma i giocatori sono rimasti gli stessi. Mancanza di stimoli? Possibile. Nel Barcellona attualmente giocano atleti che hanno vinto tutto e di più e un calo ci può stare. Resta da vedere se si tratta di declino vero e proprio o solo di una leggera flessione.

    REAL ALLA RISCOSSA – Se Barcellona piange, Madrid ride. Ebbene, dopo essere stati considerati gli eterni secondi sotto il Barcellona, il Real Madrid è riuscito a strappare i riflettori alla squadra catalana.  Ripercorriamo questo tragitto. La Liga attualmente è un discorso chiuso ma, nonostante questo, Mourinho si è tolto lo sfizio di sconfiggere il Barça per 2-1 al Bernabeu. Prima del turno di campionato c’è stata anche l’eliminazione dalla semifinale di coppa del Re. Poi? Le merengues si sono qualificati ai quarti di finale di Champions League sconfiggendo il Manchester United mentre il Barcellona rischia di non passare il turno, Milan permettendo. L’occasione di scrollarsi di dosso l’etichetta di eterni secondi è arrivata: tocca a Mourinho e a tutto il Real Madrid cogliere l’attimo, carpe diem.

  • Milan come il Barcellona, si punta sulla “Cantera”

    Milan come il Barcellona, si punta sulla “Cantera”

    Che il Barcellona, la squadra più rinomata al mondo da cinque anni a questa parte, sia un modello da seguire, non è una cosa nuova.  Le vittorie, il modo in cui queste sono state ottenute, la mentalità, la dicotomia con la città, l’essere “più che un club” sono tutte nozioni che hanno reso il vecchio Barça di Guardiola la prima squadra traghettatrice verso un nuovo modo di concepire il calcio. Il punto fondamentale, ciò che sta alla base della teoria blaugrana è il reparto giovanile: questo deve essere il serbatoio dal quale attingere la forza della prima squadra. In due modi: attraverso la formazione di campioni da inserire gradualmente nella squadra maggiore e attraverso la formazione di buoni giocatori da vendere ad altre squadre, ragazzi di talento ma non all’altezza del club di casa. Così facendo non serve prendere le stelle dalle altre squadre dal momento che queste sono formate in “casa”. Spiegato a grandi linee in cosa consiste il modello del Barcellona, cerchiamo di capire cosa ha in mente di fare il Milan. Come riportato da Gazzetta.it, l’intenzione è quella di seguire i blaugrana. Riusciranno i rossoneri nel loro intento?

    M'Baye Niang, il simbolo del nuovo Milan che strizza l'occhio ai giovani | ©Giuseppe Bellini/Getty Images
    M’Baye Niang, il simbolo del nuovo Milan che strizza l’occhio ai giovani | ©Giuseppe Bellini/Getty Images

    STILE BARCELLONA – Per formare una squadra competitiva per i prossimi decenni, il Milan prenderà come modello il Barcellona. Puntare sui giovani e sul settore giovanile evitando di fare spese folli per portare a Milanello talenti da altri club. Da ora in poi, il club di via Turati sfornerà direttamente in casa i propri campioncini in erba. L’obbiettivo è quello di creare un’unica linea guida che accompagni le varie squadre del Milan dalle più giovani (12 anni) alla prima squadra. Stesso modulo, stesso modello così da ambientarsi in un medesimo modo di giocare. Proprio come il Barcellona. Il percorso è stato tracciato con un accordo esplicito fra i vertici della società rossonera e l’allenatore Massimiliano Allegri, propenso a utilizzare questo nuovo stile. La speranza è quella di ricreare un ciclo vincente fondato su campioni fatti in casa proprio come nel lontano passato rossonero.

  • Bayern Monaco: con Guardiola si cambia pelle

    Bayern Monaco: con Guardiola si cambia pelle

    Il Bayern Monaco è sempre stata una delle squadre più temibili d’Europa, la mina vagante della Champions League, lo spauracchio di molti club. L’unico problema, e anche abbastanza grosso, risiede nel fatto che, escludendo le vittorie all’interno dei confini tedeschi, il Bayern non trionfa in Europa da un bel po’ d’anni. Questo non si direbbe visto e considerato lo spessore tecnico che hanno certi elementi in rosa. Tanto per fare un esempio, il duo composto da Ribery e Robben è stato determinante per il raggiungimento delle ultime due finali disputate e perse in malo modo. Ricordiamo che la coppa dalle grandi orecchie non si trasferisce in Baviera dall’ormai lontana annata 2000/2001 quando i tedeschi riuscirono a vincere a San Siro contro il Valencia. Il Bayern riesce con molta agilità a superare il girone eliminatorio segnando grappoli di gol e il più delle volte magari arriva anche in finale ma poi? Black out. Con l’Inter al Bernabeu nell’anno 2009/2010, i tedeschi persero 2-0 e l’anno scorso è arrivata la sconfitta più amara. Davanti al proprio pubblico, i pluricampioni di Germania furono rimontati dal Chelsea nei minuti finali e poi beffati ai calci di rigore. Adesso è un’altra musica. In Baviera guardano tutti avanti, all’arrivo dell’uomo dei record: Pep Guardiola. L’annuncio è fresco, l’ex allenatore del Barcellona allenerà il Bayern Monaco a partire dalla fine di questa stagione. Dall’anno prossimo si fa dunque sul serio. Riuscirà Guardiola a ripetere le imprese fatte in Catalogna con il Bayern Monaco? Quali cambiamento dovremmo aspettarci a livello di mercato e di organizzazione? Cerchiamo di rispondere a queste domande.

    Pep Guardiola sarà il nuovo allenatore del Bayern Monaco | © David Ramos/Stringer / Getty Images
    Pep Guardiola sarà il nuovo allenatore del Bayern Monaco | © David Ramos/Stringer / Getty Images

    CORAZZATA – Il Bayern Monaco è già una squadra di primissimo livello ma con l’arrivo di Guardiola ci saranno ovviamente dei cambiamenti a livello di schemi di gioco. Più che parlare di tattica forse è meglio sottolineare l’aspetto mentale. Pep si è dimostrato nella sua vincente esperienza al Barcellona, essere un allenatore che intanto punta forte sui giovani e poi ha una filosofia di gioco ben precisa. Intanto sarà quasi scontato il ruolo centrale giocato dalla “cantera” del Bayern che verrà sfruttata al massimo da Guardiola. A Barcellona sono emersi dei giocatori interessantissimi fra cui Montoya, Tello e tanti altri e questa strategia verrà riutilizzata anche al Bayern. Il secondo punto, teniamo ancora una volta a sottolinearlo, non riguarda tanto l’aspetto tattico ma quello filosofico. Guardiola, definito da Ibrahimovic il “Filosofo” ama giocare un calcio lineare, in cui i giocatori sanno quello che devono fare. E’ necessario riguardarsi una partita del Barcellona per capire meglio a cosa alludiamo. Non si vedono mai passaggi fatti a caso; semmai collaudati dall’insieme Bayern e non da individualità di questo o quel giocatore. Con queste prime modifiche il Bayern potrebbe iniziare veramente a far paura al Barcellona e al Real Madrid.

    MERCATO – Per riuscire a instaurare il suo stile in una squadra come il Bayern, formata prevalentemente da giocatori fisici, Guardiola dovrà necessariamente ritoccare un minimo la rosa. Alcuni atleti vanno bene ma altri decisamente stonano all’interno dell’orchestra che Pep vorrà allestire per imitare al meglio quella ammirata a Barcellona. I nomi in entrata più caldi sono i seguenti. Dalla “sua” Spagna da segnalare, secondo quanto riportato da Bild, l’interesse per Isco del Malaga, Inigo Martinez della Real Sociedad e Iker Muniain dell’Athletic Bilbao. Giovani pronti a rivoluzionare la fisicità del Bayern in classe ed eleganza. Gli altri nomi caldi sono quelli di Suarez (Liverpool) e Vidal (Juventus). L’unico dubbio è il seguente: riuscirà Guardiola a trasmettere la sua filosofia in terra tedesca? Presto per dirlo ma se il buon Pep dovesse farcela allora il Bayern Monaco diventerà con il Barcellona e il Real Madrid, un monopolista del calcio mondiale.

  • Pep Guardiola ha scelto il Bayern Monaco

    Pep Guardiola ha scelto il Bayern Monaco

    Dopo l’anno sabbatico newyorkese, Pep Guardiola ha spesso dichiarato di sognare l’Inghilterra, ossia la Premier League, suo sogno “proibito” da calciatore, facendo leva proprio sul fascino indiscutibile di quell’ambiente, del contesto e dei tifosi a ridosso del campo che creano un’atmosfera unica. Nonostante questo intento dichiarato, però, continuano a circolare in maniera più che insistente le voci connesse al fatto che Guardiola “sarà al 99 per cento l’allenatore del Bayern Monaco per la prossima stagione“, andando ad intraprendere un’esperienza in Bundesliga che potrebbe consentirgli di compiere un drastico cambiamento rispetto alla precedente ed entusiasmante esperienza al Barcellona, che lo ha consacrato in panchina.

    Due mondi tanto diversi, quello spagnolo e quello tedesco, che si riflettono ovviamente su una concezione del calcio diametralmente opposta, anche sotto un profilo prettamente organizzativo. Nonostante il Barcellona sia uno dei più importanti club al mondo, per Guardiola sembra sia scattata la volontà di intraprendere un’esperienza in panchina in un club di primo livello che, oltre alla solidità gestionale, alla serietà ed all’efficienza tipicamente teutoniche, cerchi proprio quel brio e quel marchio tattico tipico del gioco di Guardiola, che con i blaugrana (e le caratteristiche di quei giocatori) ha incantato il mondo intero: al Bayern, dunque, Guardiola potrebbe avere carta bianca nel plasmare la squadra, oltre che avere la possibilità di scoprire una realtà per lui totalmente nuova.

    Guardiola: sognando la Premier sceglierà il Bayern | ©  Christof Koepsel/Getty Images
    Guardiola: sognando la Premier sceglierà il Bayern | © Christof Koepsel/Getty Images

    Ovviamente, sulla buona riuscita dell’accordo pesa anche un altro fattore molto importante, ossia l’ingaggio che il Bayern Monaco corrisponderà a Guardiola, “da nababbi” secondo quanto trapela dalla stampa tedesca, anche con il benestare dell‘Adidas, lo sponsor tecnico del club bavarese.

    Nei giorni scorsi erano giunte le smentite da ambo le parti interessate ma, ora, sembra che l’accordo sia realmente vicino, con il benservito a fine stagione al tecnico attuale Jupp Heynckes, che finora ha comunque ben gestito la squadra, portandola a giocarsi la finale della scorsa Champions League (poi persa contro il Chelsea, ndr), ed in questa stagione a condurre con solidità la classifica della Bundesliga (attualmente a più nove sul Bayer Leverkusen secondo in classifica ed a più dodici sui campioni uscenti del Borussia Dortmund) approdando anche agli ottavi di Champions League, da disputare contro l’Arsenal.

    Tutto questo, però, non basterà a conservare il posto se in arrivo c’è la possibilità di affidarsi a Pep Guardiola.

  • Mauro Icardi da pupillo di Guardiola a Golden Boy della Samp

    Mauro Icardi da pupillo di Guardiola a Golden Boy della Samp

    Adesso é diventato grande e ha superato l’esame di maturitá. Mauro Icardi, attaccante della Sampdoria, ha mostrato a tutti le sue doti segnando un’importantissima doppietta allo Juventus Stadium regalando una vittoria insperata alla sua squadra. Le gesta del giovane hanno ormai fatto il giro del mondo calcistico: chissá cosa ne pensano a Barcellona, squadra dove Icardi é si é calcisticamente formato.

    DOPPIETTA – Andiamo con ordine. Dopo il primo tempo, nessuno avrebbe scommesso un centesimo sulla rimonta della Sampdoria ai danni di una Juventus in vantaggio di un gol, rigore di Giovinco. Nella ripresa, come se non bastasse, ecco arrivare l’espulsione di Berardi a complicare i piani di Delio Rossi. Partita finita? Nemmeno per idea perché Icardi riesce a trovare il pareggio con una conclusione che beffa il portierone bianconero Gigi Buffon. Evidente l’errore dello juventino che si fa beffare dal giovane blicerchiato.

    Mauro Icardi
    La storia di Mauro Icardi | ©Getty Images
    Quasi allo scadere ecco la doccia fredda per tutti i tifosi juventini: ancora Icardi trafigge Buffon sul suo palo con un tiro potentissimo. Partita ribaltata e tre punti portati a Genova grazie ai colpi di genio di un grande attaccante dal futuro assicurato. Certo, la giornata no di Buffon ha agevolato e non poco le cose, ma sulla classe di Icardi non si discute.

    DIVENTATO GRANDE – Adesso Icardi, si puó dire, ha finalmente trovato la giusta dimensione all’interno del campionato italiano. Da oggetto misterioso ad attaccante fondamentale della Sampdoria. Con il rientro di Maxi Lopez, i blucerchiati potranno vantare un attacco di tutto rispetto senza dimenticare lo scalpitante Eder pronto ad inserirsi con la sua velocitá. Icardi ha giocato nel Barcellona in un arco di tempo che va dal 2008 al 2011 con 38 gol all’attivo con la maglia blaugrana, prima di essere ceduto in prestito alla Samp che lo ha poi riscattato del tutto. Dopo aver assaggiato il panorama calcistico italiano in Serie B, segnando pur qualche gol importante, ecco l’esordio nella massima serie. La prima rete in serie a arriva nel derby di Genova. Con la successiva doppietta alla Juventus, Mario Icardi é definitvamente entrato nel cuore dei tifosi doriani. Forse le giovanili blaugrana hanno puntato poco su di lui.