Tag: pep guardiola

  • Tevez Inter, c’è l’intesa

    Tevez Inter, c’è l’intesa

    Carlos Tevez è da sempre un pallino di Massimo Moratti e dell’Inter e quest’estate il bomber argentino ha grosse possibilità di vestire la maglia nerazzurra. Pur impegnata nel recuperare una stagione difficile la dirigenza nerazzurra sta monitorando con attenzione il mercato in vista della prossima stagione.

    Dall’Inghilterra danno ormai l’affare fatto grazie ad un patto di non belligeranza siglato tra Inter e Manchester City sul mercato, gli inglesi avranno strada libera per l’acquisto dell’udinese Sanchez in cambio i Citizens avalleranno la cessione dell’argentino e si ritireranno dalla lotta per Nuri Sahin

  • L’Inter ripartirà da Guardiola, Moggi conferma

    L’Inter ripartirà da Guardiola, Moggi conferma

    Solo una settimana fa sembrava impossibile che l’unione tra Leonardo e l’Inter potesse concludersi in cosi breve tempo, ma la doppia sconfitta contro Milan e Schalke oltre a render difficile il proseguo del campionato hanno palesato una difficoltà del tecnico a preparare un certo tipo di partite.

    E’ inevitabile che si torni a parlare di mercato allenatore in casa nerazzurra e il nome più gettonato è quello di Pep Guardiola da sempre pupillo di Moratti per stile eleganza e sopratutto per il suo modo di far giocare la sua squadra.

    Ieri in molti ipotizzavano un incontro tra Moratti e Guardiola nel viaggio dello spagnolo in Italia di una settimana fa ufficialmente per salutare i vecchi amici del Brescia e dedicarsi allo shopping. Una conferma importante arriva oggi da Luciano Moggi, che avvalora le indiscrezioni nel suo editoriale per TMW.

    Si chiama Josep Guardiola. L’attuale tecnico del Barcellona è l’uomo al quale Moratti affiderà la restaurazione di una squadra e di una società che ha imparato a vincere troppo di recente per volersene già dimenticare. Gli acquisti stessi impostati dalla società nerazzurra, saranno figli di questa svolta, che finirà ovviamente per influenzare le caratteristiche tecniche di una squadra volente o nolente diversa, rispetto a quella che Mourinho portò ai trionfi della scorsa stagione. Lo stile del calcio blaugrana, sarà garantito da Alexis Sanchez. Il talento dell’Udinese sarà il giocatore in più dell’Inter di Guardiola, quello cui sarà richiesto di cambiare passo e di accendere le luci di un reparto avanzato rapido, tecnico e veloce. Non ci sarà più Milito, mentre dovrebbe esserci anche Ganso. Continuo a vedere i nerazzurri favoriti rispetto ai cugini milanisti. Il peso specifico di Leonardo, nelle mansioni che più gli si addicono, finirà inevitabilmente per farsi sentire.

    Big Luciano quindi si sbilancia anche sul mercato confermando i rumors che vogliono l’Inter vicinissima al fenomeno dell’Udinese Alexis Sanchez e nonostante i Braida stia per partire per il Brasile per limare le richieste del Santos per Ganso sia ancora l’Inter la favorita.

  • Mourinho vs Guardiola, 4 clasicos in 18 giorni

    Mourinho vs Guardiola, 4 clasicos in 18 giorni

    Real Madrid e Barcellona hanno compiuto appieno il proprio lavoro superando le rispettive rivali in Champions League ipotecando praticamente la semifinale che le vedrà duellare per un posto a Wembley.

    Le due squadre rivali da sempre nella Liga vivono ancora in maniera più accesa la sfida per la competizione tra Josè Mourinho e Pep Guardiola timonieri delle due corazzate ma sopratutto leader di due modi diversi ma vincenti di far calcio.

    In 18 giorni avremo ben 4 “clasicos” e l’attenzione dell’universo pallonaro sarà dirottato proprio su loro due, sulla loro capacità dialettica usata ad arte per destabilizzare la parte avversaria. Ma dal poker di scontri Mourinho vs Guardiola potrebbero nascere nuovi intrecci di mercato.

    Se il portoghese infatti sembra destinato a rimanere sulla panchina delle Merengue, il Pep ha manifestato il suo disagio sulla panchina blaugrana confessando “il mio ciclo sta volgendo al termine” di poter lasciare il Barcellona e la Spagna.

    I due tecnici infatti son ambiti sia dall’Inter che dal Chelsea non tralasciando outsider come la Roma o il Manchester City.

  • Moratti pensa già al dopo Leonardo. Guardiola, Mourinho o Villas Boas?

    Moratti pensa già al dopo Leonardo. Guardiola, Mourinho o Villas Boas?

    Le dichiarazioni di Massimo Moratti nel giorno dopo la sonora e bruciante sconfitta europea contro lo Schalke 04 fanno intravedere dei segnali di rottura con il tecnico brasiliano Leonardo.

    “La mia considerazione su di lui non è cambiata, per lui forse sì, ma io so quanto il calcio sia crudele e lui si è trovato in una realtà diversa” Queste sono state le prime parole del numero uno nerazzurro che mostrano appunto come Leonardo si sia sentito frastornato da questi risultati, e fosse sul punto di abbandonare la nave.

    “L’ho beccato ieri sera tardi abbiamo chiacchierato, è una persona intelligente, sta facendo esperienza, un’esperienza non delle più facili. Fa dei ragionamenti intelligenti. Il calcio è legato anche alla fortuna e al tempismo. Questo è un momento da superare ma siamo tutti uniti”. Moratti ha aggiunto in seguito: “questo discorso su Leonardo è nato per parlare delle sue capacità, in seguito vedremo se allargheremo le sue responsabilità. In ogni caso, adesso facciamo quello che si deve fare su quella panchina, Leonardo sa perfettamente che è quella la sua responsabilità e dobbiamo contare su questo.”

    È soprattutto in queste ultime dichiarazioni che si potrebbe leggere l’intento di rilegare Leonardo ad un ruolo dirigenziale ( in seguito vedremo se allargheremo le sue responsabilità), sempre parlando della prossima stagione. Con un richiamo al presente molto forte (adesso facciamo quello che si deve fare sulla panchina) dando nuova fiducia al tecnico in un momento difficilissimo perché comunque c’è da scongiurare una stagione da zeru tituli, lottando prima di tutto sul campionato che teoricamente non è ancora deciso, e sulla Coppa Italia dove ci sarà da affrontare una Roma agguerrita.

    Cosa succederà nel futuro è ancora un’incognita, ma qualcosa si può intravedere, lanciando delle ipotesi o delle suggestioni di mercato.

    GUARDIOLA – Rileggendo le dichiarazioni di Pep Guardiola attuale tecnico del Barcellona, che aveva appunto rilasciato un’intervista affermando come il suo periodo nei blaugrana stesse per finire, e che fosse arrivato il tempo per provare una nuova esperienza. Moratti è sempre stato un suo estimatore, e forse in estate affonderà il colpo decisivo per portarlo alla sua corte. (TuttoSport sostiene che ci sia già stato un incontro tra i due a Milano per parlare di ingaggio). Bisogna in ogni modo battere la concorrenza di Abramovich che dopo la sconfitta di ieri sera del Chelsea sta seriamente pensando allo spagnolo per la guida dei suoi Blues.

    MOURINHO – Il ritorno dello Special One avrebbe del clamoroso. Ma a parte il disastro nella Liga, Mou sta facendo quello che gli riesce meglio in Europa, riportando il Real nell’olimpo del calcio. Battendo il Tottenahm 4 a 0 ha già ipotecato la semifinale con il Barcellona. Se dovesse vincere la doppia sfida contro gli arcinemici, sarà eletto eroe di Spagna, e difficilmente andrà via dal Real. In caso opposto potrebbe finire la stagione nel peggiore dei modi (perdendo anche la sfida con i blaugrana nella coppa di Lega spagnola) con Zeru Tituli; a questo punto un suo addio potrebbe essere più concreto di quanto sembri. Il ritorno del portoghese all’Inter è comunque cosa assai difficile, anche perché Mou ha più volte dichiarato amore incondizionato alla Premier.

    VILLAS BOAS – André Villas Boas, 34 anni è più di una semplice suggestione. L’attuale tecnico del Porto ( che ha vinto il titolo in Portogallo con 5 turni di anticipo e stasera affronta lo Spartak Mosca nei quarti di Europa League) ha già lavorato all’Inter nella stagione 2008-09, quando era il “tattico” del primo Mourinho nerazzurro. Chi meglio di lui potrebbe conoscere l’ambiente nerazzurro? Soprattutto l’ipotesi morattiana di avere un futuro Mourinho a guidare i suoi stuzzica non poco il presidente interista.

  • Barça sul velluto, 5-1 e “manita” allo Shakhtar

    Barça sul velluto, 5-1 e “manita” allo Shakhtar

    Il Barcellona passeggia letteralmente sullo Shakhtar Donetsk battuto nettamente per 5-1 al camp Nou ed ipotecando il passaggio in semifinale dove, con ogni probabilità, ci sarà lo Special One ad attenderlo.

    Pronti via e Barça subito in vantaggio con Iniesta che buca la difesa avversaria infilando Pyatov da due passi, ma lo Shakhtar si dimostra vivo e fa capire al Barcellona di non essere sceso in campo solo per difendersi. Il primo tentativo è di Luiz Adriano, che con la sua velocità mette in crisi i centrali del Barça ma spedisce a lato di destro il tocco ad anticipare l’uscita di Victor Valdes. Un minuto dopo, al 13’, Valdes deve uscire alla disperata su uno sciagurato retropassaggio di Alves,  Willian ha la palla per far male, ma spedisce fuori. Le occasioni subite non scuotono per nulla la squadra di Pep Guardiola che ha un solo gioco, girare e girare all’ infinito la palla fino a quando un passaggio illuminante di Villa mette dani Alves di nuovo davanti al povero Pyatov che viene infilzato per la seconda volta. Il primo tempo si chiude 2-0 con un buon Shakhtar ma con un Barça padrone assoluto del campo.

    La ripresa si apre di nuovo con il Barcellona all’ attacco ed all’ ottavo, su angolo di Dani Alves piquè firma il 3-0 che sa di inizio goleada. Iniesta diffidato si fa ammonire saltando il ritorno per essere “Pulito” contro il Real e sulla punizione che segue lo Shakhtar segna con Rakytskyi  che ci mette il ginocchio, riuscendo a beffare Valdes e a riaprire la partita al 14′. Ma le velleità ucraine vengono spente dopo neanche un minuto con Messi che impazza sulla fascia bevendosi mezza difesa e servendo Keita che di sinistro firma il 4-1 ed a quattro minuti dalla fine anche Xavi partecipa alla festa infilando il 5-1 finale grazie ad un assist al bacio di Dani Alves.

    BARCELLONA-SHAKHTAR DONETSK 5-1 (2-0)

    MARCATORI: Iniesta (B) al 2′, Dani Alves (B) al 34′ del p.t.; Piqué (B) all’8′. Rakytskyi (S) al 14′, Keita (B) al 15′, Xavi al 41′ del s.t.

    BARCELLONA (4-3-3): Victor Valdes 6; Dani Alves 7,5, Piqué 7, Busquets 6, Adriano 6 (dal 32′ s.t. Maxwell); Xavi 6,5, Mascherano 6, Keita 6,5; Villa 6 (dal 25′ s.t. Pedro 6), Messi 6,5, Iniesta 7 (dal 46′ s.t. Afellay s.v.). (Miño, Milito, Thiago, Bojan) All: Guardiola.

    SHAKHTAR DONETSK (4-2-3-1): Pyatov 5,5; Srna 5,5, Ishchenko 5, Rakytskyi 6, Rat 6,5; Mkhitaryan 5,5, Hübschmann 6 (dal 38′ s.t. Eduardo s.v.); Douglas Costa 6, Jadson 5 (dal 25′ s.t. Fernandinho 5), Willian 5,5 (dal 30′ s.t. Alex Texeira 5,5). Luiz Adriano 6. (Khudzhamov, Kobin, Stepanenko, Czyzhov) All: Lucescu.

    ARBITRO: Thomson (Scozia)

    NOTE: ammoniti Rat (S), Rakytskyi (S) e Fernandinho (S) per gioco falloso; Iniesta per proteste. Recuperi: p.t. 1, s.t. 2′

  • Barcellona – Shakhtar, fra provocazioni e psicologia. Probabili formazioni

    Barcellona – Shakhtar, fra provocazioni e psicologia. Probabili formazioni

    In vista della partita di questa sera al Camp Nou alle 20.45, valida per la partita di andata dei quarti di finale di Champions League, Barcellona – Shakhtar Donetsk è già iniziata fuori dal campo, con le dichiarazioni provocatorie di Lucescu, tecnico degli ucraini. “Quello che mi piace nel Barcellona è lo spirito di squadra, è la squadra più forte della storia del calcio. Ma noi siamo pronti ad affrontare la partita contro la squadra più forte della storia. Noi siamo la squadra che è progredita di più negli ultimi anni. Bisogna ricordare che loro ci hanno battuto due volte grazie all’arbitro: a Donetsk e a Montecarlo in Supercoppa”.

    Gli ucraini devono trovare la chiave psicologica che gli consenta di affrontare nel migliore dei modi una partita tanto complessa, contro lo squadrone blaugrana, ed in questo senso si spiegano le dichiarazioni del tecnico, mirate a motivare i suoi giocatori per prepararli ad affrontare l’impatto con l’armata invincibile di Pep Guardiola, nella speranza di riconfermarsi come squadra rivelazione del torneo dopo aver già eliminato, agli ottavi, la Roma.

    Il Barcellona, dal canto suo, non deve assolutamente sottovalutare l’avversaria, nonostante sulla carta il match appaia più che mai non equilibrato, facendo pendere l’ago della bilancia tutto dalla parte degli spagnoli. In tal senso, Pep Guardiola si è espresso apertamente per mettere in guardia i suoi dalle insidie della partita: “Se non saremo al massimo, lo Shaktar ci spazzerà via”.

    Nel calcio, infatti, nulla è mai scontato, in particolar modo nelle fasi finali di un torneo come la Champions League dove tutto si gioca nell’arco di soli 180 minuti e dove conta moltissimo il numero di reti segnate e subite, così come testimonia la pesantissima sconfitta dell’Inter di Leonardo subita ieri contro i tedeschi dello Shalke 04.

    Inoltre, a poter preoccupare la preparazione al match dei blaugrana, anche il ricordo non confortante dell’ultimo match giocato al Camp Nou contro lo Shakhtar, nella fase a gironi dell’edizione 2008/2009 della Champion League: in quell’occasione, infatti, gli ucraini si imposero a sorpresa  per 3 a 2, con doppietta di Gladkiy e rete di Fernandinho – per lo Shakhtar – e reti di Sylvinho e Busquets per il Barcellona. Anche se, a conforto dei blaugrana, c’è il dato statistico di quattro vittorie nelle quattro gare disputate quest’anno al Camp Nou in Champions, con uno score di ben dodici reti segnate.

    Capitolo formazioni: Guardiola dovrà rinunciare ancora ad Abidal, reduce dalla delicata operazione al fegato, e di Puyol, infortunatosi a Marzo ed assente dal match contro l’Arsenal. Pertanto, anche alla luce di ciò, Guardiola schiererà un 4-3-3, con Valdes tra i pali, con linea difensiva a quattro formata da Dani Alves, Piquè e Busquets, ed Adriano, a centrocampo dovrebbero essere schierati Xavi, Mascherano e Keita che agiranno alle spalle delle punte Iniesta, Messi e Villa. In panchina andranno il secondo portiere Pinto, Gabri Milito, Maxwell, Thiago Alcantara, Bojan, Pedro e Afellay.

    Lucescu, invece, tenendo conto dell’infortunio del difensore Kucher, dovrebbe schierare un 4-2-3-1, con Pyatov tra i pali, linea difensiva a quattro con Srna, Chygrynskiy, Rakitskiy e Rat. La coppia di mediani davanti alla difesa sarà composta da Hubschman e Mkhitaryan, mentre sulla trequarti si piazzeranno Douglas Costa, Jadson e Willian, mentre l’unica punta dovrebbe essere Luiz Adriano. In panchina andranno Khudzhamov, Shevchuk, Ischenko, Gai, Fernandinho, Teixeira ed Eduardo.

  • Leonardo sulla graticola. Torna in auge il nome di Guardiola

    Leonardo sulla graticola. Torna in auge il nome di Guardiola

    In soli quattro giorni l’Inter di Leonardo ha dilapidato che aveva costruito dal suo arrivo. Ripudiato dai tifosi milanisti, da ieri anche qualche tifoso nerazzurro ha iniziato a prender le distanze grindando nel silenzio assordante di San Siro un eloquente “tornatene in rossonero”.

    I numeri condannano Leo in maniera impietosa, 31 gol subiti in 20 partite disputate, 3 derby persi su tre giocati, mai una vittoria a San Siro in Champions League. Nonostante le dichiarazioni di facciata, pare che Moratti abbia avuto un aspro e acceso confronto con il tecnico ed è inevitabile che adesso la società inizi a guardarsi intorno.

    Pep Guardiola
    che nei giorni scorsi aveva palesato qualche sofferenza al Barcellona è il nome più gettonato. Ma adesso c’è una stagione da portare a termine e l’imperativo è rialzarsi.

  • Guardiola lascerà presto il Barcellona. Juve, non lasciartelo sfuggire

    Guardiola lascerà presto il Barcellona. Juve, non lasciartelo sfuggire

    Destano clamore le ultime dichirazioni rilasciate da Pep Guardiola, l’allenatore del Barcellona ha confessato in una recente intervista rilasciata ai microfoni di Raisport che il suo tempo alla guida dei blaugrana sta per giungere alla conclusione non specificando però il termine: “Credo che il mio periodo qui al Barcellona stia finendo. Sto bene qui, ma quando stai per molto tempo in un club come questo non e’ possibile rimanere a lungo“.

    Guardiola è uno dei pochi fuoriclasse degli allenatori rimasti in circolazione e sicuramente le sue parole scateneranno una “caccia” serrata nei suoi confronti. Tecnico emergente, nonostante abbia rinnovato da poco il suo contratto con il Barcellona prolungando il rapporto per un altro anno, non è detto che a fine stagione Pep dica basta e decida di fare una esperienza altrove. Ma dove? Le possibilità sono infinite: in Inghilterra la panchina più ambita, quella del Manchester United, resta salda in mano a Sir Alex Ferguson che ha annunciato di non volersi ritirare finchè la salute glielo permette, quindi si aprono le ipotesi City, con Roberto Mancini che dovrebbe lasciare a fine stagione dopo appena un anno e mezzo di lavoro, e Chelsea che al momento sta valutando ancora la posizione di Carlo Ancelotti; in Spagna Guardiola potrebbe minare la panchina di Josè Mourinho ma è difficile che una bandiera blaugrana del calibro di Pep possa accettare un incarico dai suoi acerrimi rivali del Real Madrid dopo 23 anni di Barça ma se c’è qualcosa che ci insegna il calcio e che nel mondo del pallone tutto può succedere (Leonardo docet ndr); restano in lizza i club italiani con Inter in prima linea, ma il nuovo arrivato Leonardo sta facendo così tanto bene che il patron nerazzurri Massimo Moratti non dovrebbe toglierlo neanche se Mourinho annunciasse il suo ritorno a piedi a Milano da Madrid, e Milan la cui panchina di Massimiliano Allegri potrebbe traballare in caso di sconfitta nel derby di stasera per non considerare l’incompatibilità tra tecnico spagnolo e la stella, che proprio lui volle scaricare ai rossoneri, Zlatan Ibrahimovic.

    Ma lo scenario più affascinante è quella che porterebbe Guardiola sulla panchina della Juventus che non può proprio lasciarsi sfuggire questa occasione. I bianconeri sono alla ricerca di un tecnico per sostituire Del Neri, che ha floppato come i suoi precedessori, e per progettare il rilancio immediato di Madama e con le sue dichiarazioni Guardiola si è servito su un piatto d’argento. Resta da vedere quanto sia la voglia della dirigenza juventina di puntare su un tecnico, seppur costoso e che comporterebbe un enorme sacrificio economico per le casse societarie, capace e di polso proprio quello che servirebbe in questo momento alla Signora del calcio italiano. Chissà se la penserà allo stesso modo il direttore generale Beppe Marotta

  • Mourinho e Guardiola alleati contro Rosell

    Mourinho e Guardiola alleati contro Rosell

    Non poteva mancare la risposta di Josè Mourinho alla profezia di Sandro Rosell per il match di Coppa del Re che vedrà ancora una volta di fronte Real Madrid e Barcellona. Il presidente blaugrana prevede un nuovo 5-0 per non perder l’abitudine.

    La risposta dello Special One è più pacata del previsto ma non manca la solita frecciatina alla stampa “se l’avessi detto io, mi avrebbero mandato in carcere”. Alleato di Mou un pò a sorpresa è Guardiola che pur non commentando le parole del tecnico si è lasciato sfuggire “poteva evitarselo”.

    “El Pep” vuole comprensibilmente evitare che aumenti la tenzione in un momento cruciale del campionato che potrebbe rovinare tutto il lavoro fatto fin’ora.

  • Su Lamela irrompe il Barcellona

    Su Lamela irrompe il Barcellona

    Il Milan lo aveva seguito nei mesi scorsi e la relazione di Braida era stata positiva ma i rossoneri sembrano concentrati sul Ganso adesso e potrebbero perder Erik Lamela. Il forte trequartista del River Plate sembra tornato infatti a far gola al Barcellona e secondo lo spagnolo Sport.it è pronta ad offrire 18 milioni di euro per chiudere la trattativa e portare un altro campioncino alla corte di Guardiola.

    Il club blaugrana aveva tentato di strappare Lamela al River quando il ragazzo aveva solo 12 anni ipotizzando un percorso come quello di Messi e garantendo un lavoro anche alla sua famiglia. Il River, questa volta ha resistito e adesso Lamela è uno dei pezzi forti del mercato, su di lui infatti si registra l’interesse Liverpool, Tottenham, Atletico Madrid e Inter.