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  • Mourinho al veleno: “Dietro il Barcellona poteri forti”

    Mourinho al veleno: “Dietro il Barcellona poteri forti”

    Nella notte di Madrid, che ha proclamato eroi e vincitori gli uomini di Guardiola, le emozioni e le sensazioni sono molto diverse da una squadra all’altra. Il Real dello Special One sconfitto, accusa un arbitraggio totalmente sfavorevole che ha condizionato l’esito della sfida di Champions. Josè Mourinho si sfoga con parole molto forti nella conferenza stampa post partita.

    JOSE’ MOURINHO “Io non ho proprio detto niente all’arbitro. Ho semplicemente fatto un sorriso e applaudito la decisione. So solo che se dico quello che penso dell’arbitro la mia carriera finisce qui, in questa semifinale di Champions. Faccio solo una domanda. Perché Ovrebo? Busacca? Stark? In ogni semifinale succedono sempre le stesse cose. Perché hanno fatto fuori il Chelsea? Perché l’Inter si è salvata per miracolo? Con lo 0-0 entrava Kaka per Diarra. Non so se questo è il potere di Villar alla Uefa o per l’Unicef. Non capisco. Comunque auguri a questa squadra e a tutto il potere perché deve essere difficile raggiungerlo. Stiamo parlando di una squadra fantastica, il Barcellona, e non cambiate le mie parole perché è quello che penso. Io non capisco perché una squadra come il Barcellona deve aggrapparsi a questi episodi. C’è sempre un arbitro che aiuta e da il colpo decisivo agli avversari. Sì, siamo eliminati. La Champions è andata e a volte mi fa schifo vivere in questo mondo che poi è il nostro mondo. Dobbiamo andare a Barcellona e andare con orgoglio. Ci andremo con il nostro orgoglio ma senza Pepe che non ha fatto assolutamente niente, senza Ramos che non ha fatto niente e senza l’allenatore al quale è stato tolto il diritto a sedersi in panchina”.

    CRISTIANO RONALDO – Cristiano Ronaldo aggiunge un particolare che potrebbe far pensare ad un suo addio dai blancos per la felicità di Berlusconi: “Avete visto tutti quello che è successo. È sempre la stessa storia con il Barcellona? È solo una coincidenza? Poteva finire 0-0 e dopo si andava a Barcellona per segnare un gol. Doveva entrare Kakù e invece è successo tutto quello che avete visto. Non ho potuto aprire bocca per tutta la partita. Se avessi detto qualcosa sarebbe arrivato il giallo. Messi? Contro dieci è sicuramente più facile. Magari potessi giocare io tutte le volte con un avversario in dieci ma succede solo a lui. Per quanto riguarda la partita a me non piace giocare così. Non è il mio stile ma è questo è lo stile del Real e non posso che adattarmi”.

    PEP GUARDIOLA – Ovviamente opposte le emozioni nello spogliatoio blaugrana, dove Guardiola non vuole commentare l’episodio che è costato l’espulsione a Pepe, evitando di parlare già della finalissima di Wembley e ringraziando i suoi uomini, in particolare Messi autore di una prestazione superlativa. No comment anche sulle dichiarazioni di Mourinho, volendo evitare ulteriori polemiche:“Se siamo già a Wembley? Non ci credi nemmeno tu (rivolto al giornalista, ndr), resta ancora molto da fare. La Liga è vicina e nel ritorno delle semifinali dovremo essere molto prudenti. Dobbiamo rispettare il Real Madrid, se al ritorno verremo meno alle nostre caratteristiche, loro possono fare di tutto. Ho apportato dei cambiamenti alla formazione, abbiamo giocati con gli esterni più aperti del solito, sapevamo che avrebbero potuto crearci problemi sulle palle inattive. Non ho visto l’entrata di Pepe e quindi non giudico la sua espulsione. La squadra è stata aggressiva. Abbiamo preso il controllo del gioco. Abbiamo ottenuto un risultato molto buono. Congratulazioni alla mia squadra. Siamo a due vittorie e un pareggio per diventare campioni della Lega. Pensiamo allora al ritorno e arrivare a Wembley. Messi? Sono molto fortunati ad averlo. A 23 anni è diventato il terzo miglior marcatore della storia del Barcellona. Le dichiarazioni di Mourinho? Non ho idea, non lo so, non ho alcuna opinione. Chiedo ai media di non vendere qualcosa che abbiamo ancora conseguito. Non abbiamo raggiunto la finale. Abbiamo vinto 2-0. Dobbiamo preparare la partita di campionato e giocare con il miglior rendimento possibile.”

    GERARD PIQUE’ – Meno leggero Pique che non ha peli sulla lingua e commenta in questo modo l’espulsione di Pepe, e la partita giocata dal Real: “L’intervento di Pepe è assolutamente da rosso, è entrato col piede a martello e poteva fare davvero molto male a Dani Alves. Anche Marcelo rischiava l’espulsione per aver calpestato Pedro. Quando giochi al limite, ti esponi a questo tipo di rischi. Ha vinto la squadra che, espulsione a parte, ha provato sempre a giocare a pallone; loro non l’hanno fatto, erano sotto pressione per la spinta del loro pubblico. Non ci consideriamo ancora in finale, nel match di ritorno di martedì dovremo fare un’altra grande partita”.

  • Vince il calcio ed il suo Dio, Leo Messi. Real Madrid – Barcellona 0-2

    Vince il calcio ed il suo Dio, Leo Messi. Real Madrid – Barcellona 0-2

    Lo psico – classico viene vinto da Pep Guardiola e dal suo Barcellona che sbanca il Bernabeu con la doppietta nel secondo tempo di Leo Messi mettendo una seria ipoteca per la finale di Wembley.

    E’ il Real che arriva in condizioni fisiche e psicologiche sicuramente migliori alla partita del Bernabeu. Guardiola è privo di Abidal, Adriano, Maxwell, Bojan ed Iniesta. Soprattutto quest’ultima è una perdita dolorosissima per Pep, è costretto ad adattare Puyol, non al meglio della condizione, sulla fascia sinistra. Mourinho, privo dello squalificato Carvalho, riproporre il modulo e gli uomini che gli hanno regalato la Coppa del Re la scorsa settimana, con Pepe a centrocampo e Ronaldo punta centrale.

    Primo tempo assolutamente carico di veleni, il Barcellona fa il gioco ed il Real Madrid è tutto chiuso ad aspettare i giocatori blaugrana. Primo sussulto Barça dopo 11’ con Villa che tira di poco a lato da posizione molto invitante, il Barcellona attacca ed il Real si difende e la partita diventa brutta, addirittura dopo 25’ arriva la seconda occasione per il Barça con Xavi liberato splendidamente da Messi che tira in faccia a Casillas da buona posizione. Al 39’ e’ Pedro che tenta di accendere la partita simulando una gomitata da Arbeloa ma Stark non abbocca e ammonisce solamente il difensore spagnolo. Si gioca pochissimo ed il primo tempo finisce con uno scialbo 0-0 degno di una partita del campionato italiano.

    La ripresa si apre con la novità rappresentata da Adebayor al posto di un deludente Ozil ed il Real sembra almeno di volersela giocare, ma nonostante i primi 5 minuti si ritorna con il solito catenaccio alla Jose’ Mourinho un piano tattico che viene mandato all’ aria da Pepe che pensa bene di entrare in maniera assassina su Dani Alves procurandosi il rosso diretto. L’ espulsione fa comunque imbestialire Mourinho che viene espulso anche se potrà seguire la partita da poco lontano. Guardiola toglie Pedro ed inserisce Afellay che spacca letteralmente in due la partita, al 77’ si beve Marcelo e mette al centro un pallone d’oro che viene spinto in rete dal suo detentore, Leo Messi. Mourinho è impassibile dietro il suo cancelletto ma il Barcellona no che chiude la partita e forse anche la qualificazione con un assolo fantastico di messi che al 87’ si beve tutta la difesa madrilena concludendo di destro alle spalle di Casillas.

    Perde il Real e perde anche l’ anti calcio di Mourinho che paga la troppa prudenza dimostrata in campo non degna assolutamente di una semifinale Champions e vince il calcio con il suo più degno rappresentante e cioè, Leo Messi.

  • Real – Barcellona, il Super Clasico. Assenze per Pep, incubo diffida per Moui

    Real – Barcellona, il Super Clasico. Assenze per Pep, incubo diffida per Moui

    Ci siamo. Questa sera il Bernabeu ospiterà il quarto Clasico stagionale, sarà forse quello più importante e in grado di mutare le gerarchie in Spagna e sopratutto contribuirà a decidere chi tra Mou e Pep è il più Special.

    Ovviamente non sono mancate le polemiche, dagli arbitri all’erba per finire al vero modo di intendere il calcio. Questa sera il Barcellona si presenterà a Madrid con qualche certezza in meno frutto del ko in Coppa del Re e di qualche defezione importante. Al problema sull’out sinistro sorto dopo l’infortunio di Maxwell si è aggiunto la grana Iniesta. Il centrocampista si è fermato ieri in allenamento e difficilmente sarà della partita, al suo posto dovrebbe giocare Keita. In difesa confermato MAsacherano nel ruolo di centrale al fianco di PIquè mentre a sinistra si rivedrà il convalescente Puyol.

    Problemi di abbondanza invece per Mou che ritrova finalmente la sua artiglieria pesante con Benzema, Higuain e Kaka in gran spolvero e pronti a dar man forte. L’incubo però sono le diffide di quattro pezzi da novanta: Cristiano Ronaldo, Di Maria, Sergio Ramos ed Albiol.

    PROBABILI FORMAZIONI
    REAL MADRID (4-3-3): 1 Casillas; 17 Arbeloa, 4 Sergio Ramos, 18 Albiol, 12 Marcelo; 10 L. Diarra, 3 Pepe, 14 Xabi Alonso; 23 Ozil, 7 C. Ronaldo, 22 Di Maria (25 Dudek, 19 Garay, 11 Granero, 8 Kakà, 9 Benzema, 20 Higuain, 6 Adebayor) Allenatore Mourinho. Squalificato Carvalho. Diffidati Di Maria, C.Ronaldo, S.Ramos, Albiol. Indisponibili Khedira, Gago.

    BARCELLONA (4-3-3): 1 Valdes; 2 Dani Alves, 14 Mascherano, 3 Piquè, 5 Puyol; 6 Xavi, 19 Busquets, 8 Iniesta; 17 Pedro, 10 Messi, 7 Villa (13 Pinto, 26 Fontas, 32 Bartra, 15 Keita, 30 Thiago A., 20 Afellay, 11 Jeffren.) Allenatore Guardiola. Squalificati nessuno. Diffidati nessuno. Indisponibili Abidal, Adriano, Maxwell, G.Milito, Bojan.

    ARBITRO: Stark (GER)

  • La vigilia del Clasico. L’arbitro lo sceglie Guardiola

    La vigilia del Clasico. L’arbitro lo sceglie Guardiola

    Il quarto Clasico della stagione non poteva che esser condito da polemiche e illazione create ad arte da ambo le parti degli schieramenti in cerca di destabilizzarsi a vicenda.

    Questa volta a scendere subito sul piede di guerra è stato Guardiola che ha riposto il suo tradizionale aplomb per avvisare l’Uefa sulla scelta dell’arbitro. Nel giorno di Pasqua infatti dal Portogallo erano iniziate a circolare indiscrezioni sulla designazione di Pedro Proenca. Un arbitro lusitano cosi come avvenne lo scorso anno nel match tra l’Inter e il Barcellona quando Luis Figo scese dalla tribuna alla panchina per comunicare con le giacchette nere.

    L’Uefa ha cosi designato il tedesco Stark accontentando Guardiola ma sul piede di guerra adesso ci sono i madrileni che attraverso As fanno sapere che l’arbitro teutonico è un fan di Messi rispolverando una sua dichiarazione di questa estate in Sudafrica.

  • Mourinho da record, Guardiola ancora ko

    Mourinho da record, Guardiola ancora ko

    Josè Mourinho trascina il Real Madrid alla vittoria della Coppa del Re dopo 18 anni diventando il primo tecnico a vincere il trofeo nazionale con quattro club diversi. Bella rivincita per il tecnico portoghese su chi lo criticava aspramante e aspettava la sconfitta nel Clasico per formulargli il ben servito.

    La partita del Mestalla è stata entusiasmante, vissuta ritmi forsennati da far sembrare lo scontro italiano tra Milan e Palermo una partita di categoria minore, ed ha ancora una volta dimostrato che solo l’alchimia tattica del portoghese può metter in difficoltà il Barcellona di Guardiola. Il Real Madrid ieri sera ha replicato modulo, atteggiamento e modo di stare in campo dell’Inter dello scorso anno riuscendo però, sopratutto nel primo tempo a ripartire grazie alla velocità di Cristiano Ronaldo e sopratutto di Di Maria.

    Se nel primo tempo ai punti i Galattici meritavano il vantaggio nella ripresa il Barcellona ha alzato il ritmo andando vicinissimo al gol scontrandosi però con un Casillas in versione mondiale. I supplementari regalano ancora emozioni e rivedono il Real pericolo nelle ripartenze e da un errore di Messi nasce il gol vittoria con Di Maria che indovina il traversone per la capoccia di Cristiano Ronaldo che regala il trofeo al Real e da consapevolezza per il doppio confronto di Champions League.

  • Real Madrid – Barcellona: il bis del Clasico per la Coppa del Re

    Real Madrid – Barcellona: il bis del Clasico per la Coppa del Re

    Il giorno del bis sarà domani, mercoledì 20 Aprile, allo stadio Mestalla di Valencia, per disputare la finale di coppa del Rey. Il “bis” in questione è il Clasico, Real Madrid – Barcellona, a soli quattro giorni di distanza dal pareggio nella Liga per 1-1 al Santiago Bernabeu di Madrid. Lo stadio di Valencia ospita la finale a 21 anni di distanza dall’ultima occasione e si preannuncia tutto esaurito per la finale del primo trofeo stagionale in Spagna.

    La partita secca, però, è sempre un’altra storia, soprattutto con Mourinho in panchina, abilissimo nel caricare i suoi per le grandi sfide dal punto di vista psicologico. In casa Barcellona, Pep Guardiola lo sa bene e per questo mette i suoi in guardia dalle capacità delle merengues, non fidandosi dell’avversario apparso sottotono. “Il Real Madrid può giocare diversamente. Non ha giocato tutta la stagione come sabato scorso. Non parliamo di cosa abbiamo fatto l’altro giorno, ma di cosa faremo domani”.

    Il match di sabato scorso non ha regalato particolari emozioni con le due squadre che hanno deciso di studiarsi e di non scoprirsi eccessivamente, puntando sui propri punti di forza: il Barcellona sul palleggio, il Real su qualche folata verticale. Anche lo scontro fra le due “punte di diamante”, Messi e Cristiano Ronaldo si è concluso in perfetta parità: entrambi autori degli unici gol del match, entrambi segnati su calcio di rigore. Per la partita di domani, dunque, ci si attende un maggiore pathos, anche se è plausibile ritenere che le due squadre possano esprimere il massimo del proprio potenziale nelle due sfide decisive, quelle di Champions, valide per le semifinali in programma il 27 Aprile ed il 3 Maggio.

    Come in tutte le finali, non è secondario analizzare i precedenti delle due squadre in campo. Il Barcellona è la compagine che si è aggiudicata la Coppa del Re per un maggior numero di edizioni, ben 25, mentre il Real Madrid è terzo nella classifica del trofeo Nazionale con 17 vittorie, tenendo conto anche delle 19 finali perse, dietro all’Athletic Bilbao con 23 trofei. Nella scorsa stagione la finale fu insolita, Siviglia – Atletico Madrid, vinta dagli andalusi per 2-0 con reti di Capel e Navas.

    Quest’anno, invece, la coppa Nazionale ha ritrovato gli onori della cronaca grazie alla blasonatissima finale, ed è certo che entrambe le squadre faranno di tutto per assicurarsi il trofeo, oltre che per incutere timore all’avversario in vista dei prossimi decisivi due match di Champions League. Finora la marcia di avvicinamento in Coppa del Rey alla finalissima è stata impetuosa per entrambe con il Real che ha eliminato in semifinale il Siviglia (detentore del trofeo), vincendo in trasferta per 1-0 ed al Bernabeu per 2-0. Il Barcellona, invece, aveva liquidato la pratica Almeria vincendo per 5-0 al Nou Camp e per 3-0 in trasferta.

    Per quanto riguarda le formazioni, entrambi gli allenatori sembrano intenzionati a riproporre gli undici titolari visti sabato scorso in campo. Pep Guardiola sceglierà certamente il consolidatissimo duo Villa – Messi, supportati da Pedro, e lo schieramento tattico sarà un 4-3-3 con i seguenti uomini: Valdes; Dani Alves, Piqué, Puyol, Adriano; Busquets, Xavi, Iniesta; Pedro, Messi,Villa.

    Mourinho, invece, schiererà Casillas; Sergio Ramos, Ricardo Carvalho, Arbeloa, Marcelo; Pepe, Khedira, Xabi Alonso; Di María, Cristiano Ronaldo, Özil lasciando inizialmente in panchina sia Benzema che Adebayor.

    Una nota curiosa a margine dell’incontro sarà relativa all’esecuzione dell’inno nazionale Spagnolo, la marcia reale, che – come accadde durante la finale di due anni fa Barcellona – Athletic Bilbao – potrebbe essere fischiato sonoramente dai tifosi catalani. In quell’occasione i tecnici televisivi dovettero adoperarsi per evitare di trasmettere la protesta plateale in diretta televisiva, alla presenza del re Juan Carlos.

    Questa volta la protesta potrebbe ripetersi da parte dei tifosi blaugrana, ma i madrileni potrebbero contestare la protesta dei catalani fischiandoli a loro volta: l’inno, però, non avendo parole non potrà essere cantato.

  • Real Madrid – Barcellona: le probabili formazioni

    Real Madrid – Barcellona: le probabili formazioni

    Il “Clasico” di questa sera alle 22.00 al Santiago Bernabeu di Madrid sarà la prima di quattro sfide ravvicinate, alimentando la rivalità continua dei due club spagnoli, Real Madrid e Barcellona. Una gara che si ripeterà anche mercoledì 20 nella finale della Coppa del Rey, e poi nelle semifinali di Champions, ma che questa sera riguarderà solo, si fa per dire, il discorso Liga.

    Il club blaugrana è in testa alla classifica, con 8 punti di vantaggio sulle merengues, che se vincessero questa sera potrebbero portarsi a cinque punti, con 6 giornate al termine: un’ impresa ardua quella di tentare di fermare la vittoria del Barca. Mourinho, però, non ha digerito la sconfitta per 5 a 0, la celebre “manita” subita il 29 Novembre nel match di andata, ed è certo che di adopererà per caricare a mille i suoi giocatori per compiere, fra le mura amiche, il riscatto di quell’umiliante smacco.

    Il clima è teso, oltre che per la consueta rivalità fra i due club, che si alimenta tutti i giorni dell’anno, e che discende dalla storica rivalità fra le città che rappresentano, anche per le questioni legate al campo. In particolare, nella conferenza stampa di ieri di presentazione del match, il “comunicatore per eccellenza”, Josè Mourinho ha scelto la via provocatoria del silenzio, presentandosi in sala stampa ma lasciando la parola al suo vice, Aitor Karanka, con il conseguente disappunto dei giornalisti presenti che, per protesta, hanno lasciato la sala. Una provocazione quella di Mourinho che ha suscitato i malumori di tutta la stampa spagnola, considerata una vera e propria mancanza di rispetto, motivata dalla volontà di Josè di “non ingigantire la tensione e di non esprimersi per evitare di creare equivoci”, in risposta alle accuse che gli vengono frequentemente rivolte di surriscaldare l’ambiente. Ma più realisticamente, sembra un espediente ideato per alleggerire la tensione dalle questioni di campo, puntando i riflettori ed i commenti su di se per sollevare un po’ di pressione dalle spalle dei suoi giocatori, anche in vista dei futuri incontri. Resta da vedere se la tattica funzionerà, e se la sua squadra riuscirà nell’impresa di ostacolare l’armata blaugrana nella conquista della 21 esima Liga spagnola, o almeno di frenarla nell’obiettivo di agguantare il secondo Triplete nel giro di tre anni: se così non fosse Mourinho rimarrebbe a “zeru tituli” dopo le innumerevoli vittorie degli anni precedenti.

    In casa blaugrana, invece, il clima appare molto più disteso, lontano dalla provocazioni lanciate dal tecnico merengues. Il Barca ha una situazione di classifica invidiabile, oltre che equilibri di gioco più che consolidati, ed al Bernabeu potrebbe accontentarsi anche di un pareggio: la filosofia Barca, però, non consente di andare in campo difendendosi e, quindi, come solitamente accade, con la squadra di Guardiola in campo sarà spettacolo, coralità, palleggio. Al “Mucha boca” (molte parole) di Mou, Pep Guardiola risponderà con “Mucho futbol” (molto calcio). Per questo, nella conferenza stampa della vigilia, non è caduto nella “trappola provocatoria” della polemica.

    Per quanto concerne le formazioni, appare scontato lo scontro fra i due massimi esponenti del calcio attuale, Lionel Messi e Cristiano Ronaldo, 88 gol in stagione, 48 la pulce argentina, 40 il portoghese, entrambi in grado di decidere in qualsiasi momento il match.

    In campo, però, si preannunciano tanti altri scontri oltre al “duello” appena citato, nella contrapposizione fra il calcio orizzontale del Barcellona ed il calcio verticale del Real Madrid. Le merengues dovrebbero schierare un 4-2-3-1 con Casillas in porta, Ramos, Carvalho, Pepe e Marcelo sulla linea difensiva; Xabi Alonso e Khedira a far da cerniera a centrocampo; Di Maria, Ozil e Ronaldo dietro l’unica punta Adebayor.

    Guardiola, invece, si affiderà certamente al suo consolidatissimo 4-3-3  con Victor Valdes in porta, Dani Alves, Piquet, Puyol, Keita, Xavi Hernandes, Andres Iniesta, Busquets, Pedro, Leo Messi, David Villa.

    Le previsioni dei bookmakers non si sbilanciano a favore di una delle due squadre, quotando la vittoria di entrambe a 2,55 ed il pareggio a 3,50, mentre un’altra “manita” del Barca è quotata a 20,00.

  • Real – Barcellona: il primo round del “Clasico”. Sfida di campo, ma non solo

    Real – Barcellona: il primo round del “Clasico”. Sfida di campo, ma non solo

    Alla fine dei quattro incontri, forse, la sensazione più comune sarà la noia, per una replica continua del Clasico dei Classici, proposta e riproosta in tutte le varianti. Questa sera, però, è la “prima”, e come ogni “prima” che si rispetti porta con se l’adrenalina del primo round, della grande sfida e degli incroci, in campo ed in panchina.

    Nel giro di 18 giorni circa, saranno per ben 4 volte l’una di fronte all’altra le due grandi del calcio spagnolo, oltre che le due grandi (insieme al Manchester United) del calcio Europeo e, dunque, Mondiale: Real Madrid – Barcellona.

    La partenza di questa sera è al Bernabeu, per lo scontro diretto di campionato: data la situazione di classifica, però, il match non pare realmente decisivo, in quanto in caso di vittoria, il Real Madrid si porterebbe a meno cinque dalla squadra blaugrana capoclassifica, con sole sei giornate al termine della Liga. Nonostante la situazione di classifica non consenta di etichettare questo match come “decisivo”, resta il fascino dell’incontro, e resta soprattutto la curiosità di vedere se le marengues riusciranno a riscattare in casa propria la terribile onta della “manita” della gara d’andata del 29 Novembre scorso al Camp Nou, un perentorio 5-0 che Mourinho di certo non ha ancora digerito, una delle sconfitte più pesanti della sua carriera.

    Inoltre, date le successive gare ravvicinate fra le due squadre, non bisogna sottovalutare l’aspetto psicologico che la gara potrà avere, in termini di risvolti emotivi, soprattutto per la vincente del primo confronto di questa sera. Una vittoria nella “prima”, infatti, darebbe uno slancio particolare per affrontare i successivi e decisivi incontri, ossia la finale di Coppa del Re (che si disputerà al Mestalla di Valencia Mercoledì 20 Aprile) e, soprattutto, il doppio confronto di Champions League, valido per le semifinali del torneo, che si disputerà il 27 Aprile ed il 3 Maggio e che consegnerà una delle due Big iberiche alla finalissima europea del prossimo 28 Maggio nella cornice di Wembley.

    Una sfida infinita, dunque, fra le due “Superbig”, diverse in tutto e per tutto. Il confronto, pertanto, va aldilà degli aspetti tecnici e di campo, ma attiene due città da sempre rivali, due mentalità differenti, due orientamenti politici contrapposti, due anime della stessa Nazione.

    Castilla contro Catalogna, Castigliano contro Catalano, la squadra del “potere”, storicamente vicina al regima franchista e quindi di destra, contro la squadra della Catalogna, ossia la regione che da sempre ha contrastato il regime franchista. Una contrapposizione totale, dunque, che divide il Paese anche nelle istituzioni politiche: il presidente socialista Zapatero non ha mai nascosto la sua fede blaugrana, il suo precedessore Aznàr, invece, tifa “blanco”. La regione Catalana con mire indipendentiste, in accordo con lo slogan “Catalogna is not Spain”, contro la città capitale, sede della famiglia reale, con in testa il re Juan Carlos, da sempre tifosissimo delle merengues.

    Finora lo scenario, il contesto, la cornice. Ma il contenuto della sfida non è da meno ed, anche in questo caso, non è difficile riscontrare i punti di contrapposizione fra le due squadre. In primis, la personalità dei due allenatori: l’imprevedibile egocentrismo e la spavalderia di Josè Mourinho contro la placida sicurezza, la calma e l’umiltà di Pep Guardiola.

    Entrambi vincenti, ma in modo totalmente differente, due filosofie contrapposte di interpretare il calcio, sia dentro che fuori dal campo. Il primo punta alla vittoria ad ogni costo, esclusivamente al risultato, senza badare a spese, alla ricerca del colpo ad effetto e dell’innesto in squadra solo di giocatori “già fatti”, grande motivatore ma anche grande polemizzatore. Il secondo, invece, in pieno accordo con la filosofia blaugrana, punta sulla coralità del gioco, e sulla valorizzazione della prolifica Cantera, che negli anni ha sfornato talenti di primissimo piano.

    E poi gli straordinari interpreti in campo, il patinato Cristiano Ronaldo contro il low profile di Lionel Messi: ben 88 gol in due in stagione. Basterebbe solo questo per giustificare il prezzo del biglietto. Ma Real Madrid – Barcellona è molto di più.

  • Il Manchester Utd elimina il Chelsea, Ancelotti al capolinea

    Il Manchester Utd elimina il Chelsea, Ancelotti al capolinea

    Scuro in volto nel dopo partita come forse non lo si era mai visto prima, Carlo Ancelotti al termine della stagione con ogni probabilità non sarà più sulla panchina del Chelsea. Nonostante abbia ancora un anno di contratto con il club londinese, il tecnico di Reggiolo non ha più la giusta sintonia con il patron Roman Abramovic le cui strade dovrebbero separarsi a fine stagione. Se per Carletto c’è sempre il desiderio di allenare la Roma e mai come ora è il momento giusto per sbarcare nella capitale e cominciare a costruire un progetto vincente con la nuova proprietà americana, il magnate russo proverà a convincere un altro top allenatore, Guardiola, a trasferirsi a Londra per vincere dopo aver speso in tutti questi anni migliaia di milioni di euro la Champions League, vera ossessione di Roman.

    Ancelotti ha fallito, ieri il suo Chelsea è stato eliminato nei quarti dal Manchester United mostratosi superiore in tutto sia nella partita d’andata che in quella di ritorno. La squadra di Ferguson all’Old Trafford ha bissato il successo di sette giorni fa a Londra battendo i Blues 2-1 con le reti nel primo tempo del messicano Hernandez e quella nella ripresa del coreano Park, in mezzo la rete della speranza ad un quarto d’ora dal termine di Drogba, entrato nella ripresa al posto del deludente Fernando Torres, costato ben 58 milioni di euro a gennaio e all’ennesima bocciatura, quando il Chelsea era addirittura in 10 per l’espulsione ingenua di Ramires. Ma a “tradire” in un certo senso Ancelotti sono stati i leader e i senatori della squadra Frank Lampard e John Terry, il primo non è più lo splendido centrocampista ammirato in questi anni, il secondo aveva il compito di guidare la difesa per arginare il talento offensivo degli avversari.

    I Red Devils hanno trovato invece nell’eterno Ryan Giggs il vero trascinatore: a 37 anni l’esterno offensivo gallese può vantare ancora una forma straordinaria pari a quella di un ragazzino. Sulle 3 reti totali dello United, tra andata e ritorno, c’è sempre il suo zampino servendo a Rooney, Hernandez e Park i tre assist che permettono al Manchester di accedere alle semifinali di Champions e di gustarsi comodamente in poltrona il quarto di ritorno tra Schalke e Inter che decreterà l’avversaria dei Red Devils e che contenderà loro la Finale di Wembley. E Ferguson sarà alla Veltins Arena ad assistere al match dalla tribuna.

  • Furia madridista sulla gaffe di Guardiola: “Se battiamo lo Shakhtar, siamo in finale”

    Furia madridista sulla gaffe di Guardiola: “Se battiamo lo Shakhtar, siamo in finale”

    La stampa spagnola, e in particolare quella vicina al Real Madrid, ha espresso tutto il proprio disappunto per la gaffe del tecnico del Barcellona Pep Guardiola che ieri nella conferenza stampa di rito alla vigilia del quarto di finale di Champions League che stasera vedrà impegnati i blaugrana in Ucraina contro lo Shakhtar Donetsk e che dovrebbe rivelarsi solo una passerella per le stelle catalane in virtù del 5-1 dell’andata ottenuto al Camp Nou, ha affermato davanti ai giornalisti “Se battiamo lo Shakhtar, siamo in finale” dimenticandosi un passaggio fondamentale, che in semifinale, a meno di clamorosi colpi di scena, troverà gli acerrimi rivali del Real Madrid.

    Il quotidiano che più ha affondato il colpo è Marca che nella prima pagina di oggi ha titolato “Pep si dimentica del Real e si vede gia’ a Wembley“.
    Il tecnico spagnolo, accortosi della gaffe, ha cercato di chiarire immediatamente il misunderstood aggiungendo di sperare di arrivare alle semifinali e poi di giocare bene per raggiungere la finale. Semplice errore o provocazione? Il tutto arriva a pochi giorni della prima dei quattro Clasicos che gli eterni rivali disputeranno nei prossimi 18 giorni, uno nella Liga, uno nella finale di Coppa del Re e i due delle quasi certe semifinali di Champions League che renderanno la rivalità ancora più affascinante ed infinita.