Tag: pep guardiola

  • Barcellona campione della Liga

    Barcellona campione della Liga

    Da ieri la notizia ha il carattere dell’ufficialità, consacrato dalla certezza matematica dopo il pari per 1-1 con il Levante, anche se la vittoria della Liga per il Barcellona non è mai stata messa in discussione. Non è una vittoria qualunque, è il terzo titolo consecutivo per Guardiola ed i suoi, oltre che il 21 esimo nella storia blaugrana.

    E’ il vertice di una striscia vincente, che porta la squadra a sfiorare il record di quattro campionati consecutivi, vinti fra il 1990 ed il 1994.

    Un dominio assoluto, nel gioco, della mentalità, dell’approccio, con la cantera che rappresenta il fiore all’occhiello di questo club, che trionfa in Spagna ed in Europa, e che anche quest’anno si giocherà la finale di Champions League, il 28 Maggio contro il Manchester Utd.

    Una squadra solida in difesa, con soli 20 gol al passivo, dove emerge ancora il veterano Puyol, oltre che funambolica in attacco, con 92 gol segnati in campionato, con le geometrie dell’imprescindibile Iniesta, con l’apporto di Xavi, con i continui progressi di Busquets, ed il talento purissimo della punta di diamante assoluta, Lionel Messi.

    L’unico neo di questo capolavoro, cresciuto e consolidato, resta l’incertezza sul futuro del tecnico Pep Guardiola per il prossimo anno: resterà fino a scadenza del contratto nel 2012 o cercherà nuovi stimoli altrove? Per ora, ed è giusto sia così, si gode il trionfo, pensando già al prossimo.

  • Liga, al Barcellona manca solo un punto per il tris

    Liga, al Barcellona manca solo un punto per il tris

    Nel 35esimo turno della Liga Spagnola, è spettacolo al Camp Nou: 2-0 nel derby contro l’Espanyol, tre punti fondamentali per il Barcellona in prospettiva della conquista della terza Liga consecutiva nella gestione di Pep Guardiola.

    Una vittoria mai in discussione nel corso del match, con reti di Andres Iniesta nel primo tempo e di Piquè nella ripresa. Un dominio assoluto ed inconstrastato che fa eco al dominio assoluto del Barcellona nel corso dell’intero campionato spagnolo, con il Real Madrid secondo in classifica ora staccato di ben otto lunghezze.

    Ora, dunque, al Barcellona basterà conquistare un pareggio nel turno infrasettimanale di mercoledì prossimo contro il Levante per avere la matematica certezza della vittoria della Liga, anche se il Real Madrid nella sua gara di martedì contro il Getafe riuscisse a vincere.

    Come per il Manchester Utd, dunque, anche per il Barca la pratica campionato è ormai quasi archiviata e le energie fisiche e mentali potranno essere tutte rivolte alla finalissima di Champions League: a Wembley il 28 Maggio sarà scontro fra i campioni di Spagna e d’Inghilterra, fra le due uniche regine d’Europa. Ma sul trono ne può salire una sola.

  • L’Inter flirta con Guardiola, Moratti a pranzo con Blanc

    L’Inter flirta con Guardiola, Moratti a pranzo con Blanc

    Nel mercato allenatori, la prudenza non è mai troppa. Pertanto, anche se si hanno le idee chiare, e si è già fissato un obiettivo preciso, meglio avere sempre la possibilità di ricorrere ad un piano di riserva.

    Lo sa bene il Presidente Massimo Moratti che, soprattutto in questi ultimi anni, ha adottato un approccio di maggior scaltrezza e prudenza nelle sue operazioni di mercato e di panchina.

    Il sogno non più di tanto proibito, nè mai celato, è quello di ingaggiare il tecnico del Barcellona Pep Guardiola, e di rinforzare, così, la squadra sulla base delle sue indicazioni tecniche e tattiche, con l’ acquisto di due o tre big, tra cui il centrocampista Fabregas, e puntando poi sui giovani, ricalcando il modello che ha portato Guardiola ai numerosissimi successi in blaugrana.

    La decisione di Guardiola, però, è strettamente connessa all’ esito della finalissima di Champions League di Wembley contro il Manchester United: in quest’ ottica, appare più probabile che Pep Guardiola possa lasciare i blaugrana in caso di doppietta, ossia se la squadra trionferà sia in Champions che nella Liga.

    La cerniera di collegamento fra l’Inter e Guardiola, è Josè Orobitg, ossia l’ agente di Guardiola, che però al momento si è speso per raffreddare le voci sulla fattibilità dell’ operazione, precisando in modo categorico che il suo assistito ha ancora un altro anno di contratto con il Barcellona e che intende rispettarlo.

    Se, dunque, qualcosa dovesse impedire il buon esito dell’ operazione, Massimo Moratti parrebbe intenzionato a rivolgersi ad un uomo di fiducia, un ex giocatore nerazzurro che ha conosciuto l’ambiente di Appiano Gentile in una fase di turbolenze e di instabilità, intorno alla metà degli anni ’90: Laurent Blanc.

    L’attuale tecnico della Nazionale Francese, in Patria è al centro di aspre polemiche in merito alla sua idea provocatoria di introdurre nel campionato Francese delle quote etniche, per limitare e regolamentare l’accesso dei giovani di etnia africana o araba, limitando così le presenze dei calciatori immigrati, per ovviare al pericolo che possano sfruttare il loro doppio passaporto e decidere di voltare le spalle alla Nazionale dei Blues.

    Ecco perchè, secondo indiscrezioni, in queste ore il Presidente nerazzurro e Laurent Blanc sarebbero andati a pranzo insieme. Pranzo fra due amici o pranzo di “lavoro”? Il dubbio è più che fondato.

    Il Presidente Massimo Moratti, infatti, vorrebbe mostrare la sua solidarietà e la sua vicinanza all’ ex difensore francese dopo gli innumerevoli attacchi subiti a causa delle sue dichiarazioni “discriminatorie”, sia per sondare il terreno in vista di un possibile approdo sulla panchina nerazzurra per la prossima stagione.

    Laurent Blanc, infatti, potrebbe decidere di dimettersi dalla panchina della Nazionale francese, anche a causa delle pressioni della Federcalcio Francese, e potrebbe decidere di dare una svolta alla sua carriera, misurandosi in un club di primo livello. Oltre all’Inter, anche la Roma potrebbe essere interessata a Blanc, ma in tal caso, è molto probabile che Laurent Blanc privilegi la scelta nerazzurra, affettiva, in virtù degli ottimi rapporti con il Presidente.

    Per ora, comunque, si tratta di semplici rumors in attesa di nuove verifiche e conferme: Leonardo attende il compimento del suo destino, che, però, ormai pare sempre più certamente lontano da Appiano.

     

    Scandalo convocazioni in Francia, Blanc rischia il posto

  • Barcellona-Manchester, la migliore finale possibile

    Barcellona-Manchester, la migliore finale possibile

    Ve avevamo promesso ieri, vogliamo arrivare e farvi arrivare alla finale Wembley del prossimo 28 maggio preparatissimi e per questo arricchiremo il blog con particolari, aneddoti, possibili letture tattiche e spunti possibili sulla finalissima tra Barcellona e Manchester.

    Due filosofie a confronto, due campionati, due allenatori tra i più vincenti di sempre ma un unico motto “zeru polemiche” a parlare deve esser il campo. Nel 2009 fu il Barcellona ad avere la meglio grazie al possesso palla che mandò in tilt le alchimie tattiche di Sir Alex, adesso però lo United è notevolmente cambiato ha acquisito nuove certezze ed una compattezza invidiabile.

    Barcellona e Manchester devono per forza di cosa esser due modelli guida per il calcio europeo e il nostro calcio, i catalani sono enfatizzano la cultura del lavoro, nell’investimento sui giovani sponsorizzando la cantera con ben 14 giocatori dei 20 provenienti dal vivavio. Sir Alex invece concepisce il mercato come scoperta prefendo sempre giocatori da far diventare campioni e dimostrando che anche dopo cessioni importanti (Beckham, Cristiano Ronaldo) si può esser vincenti.

    Le stelle.Messi e Rooney sono ovviamente i giocatori simbolo delle due squadre ma sono tantissimi i giocatori rappresentativi, le vecchie glorie Giggs, Van der Sar e Ferdinand da una parte ai blaugrana Puyol, Xavi e Iniesta. Domani invece analizzeremo lo scontro tra i “giovani” Pedro ed Hernandez.

  • Luis Suarez: “Guardiola non potrebbe dire di no a Moratti”

    Luis Suarez: “Guardiola non potrebbe dire di no a Moratti”

    Il dubbio amletico che sta attanagliando Massimo Moratti e la dirigenza nerazzurra già in quest’ultimo scorcio di stagione riguarda la conferma sulla panchina interista dell’attuale tecnico Leonardo, o sull’attuazione di una “Revolution” totale, con il possibile approdo alla Pinetina di Pep Guardiola, da sempre corteggiato dal presidente nerazzurro. Infatti come ipotizza la Gazzetta dello Sport nell’edizione odierna, non è così certa la riconferma di Leonardo alla guida dell’Inter, poiché molto dipenderà anche dalla conquista della Coppa Italia, nonostante come nelle ultime partite il tecnico brasiliano si sia ripreso la guida della squadra e il secondo posto in classifica. Il cuore dice Leonardo, ma l’istinto del presidente Moratti, sono già proiettati in Spagna, col chiodo fisso di Guardiola. Il destino del tecnico del Barcellona è legato soprattutto all’andamento della Champions League attuale, poiché dopo aver staccato il ticket per la finale di Wembley, asfaltando il Real dell’acerrimo nemico Mourinho, Pep ha l’occasione di un replay della finale di Roma proprio contro il Manchester United di sir Alex Ferguson. In Spagna c’è chi sostiene che il risultato di questa sfida sarà determinante per il futuro del tecnico blaugrana. Infatti solo pochi mesi fa, Pep fresco di rinnovo di contratto aveva dichiarato che un allenatore non può fermarsi più di quattro anni in un grande club come il Barcellona e che forse alla fine della stagione le loro strade si sarebbero separate. Alle dichiarazioni sono seguiti i corteggiamenti delle più grandi società europee, in prima fila del Chelsea e dell’Inter. Il Barcellona si starebbe tutelando con il possibile sostituto cresciuto in casa: Luis Enrique (allenatore del Barcellona B).

    MERCATO NERAZZURRO– L’idea di portare Guardiola a Milano sulla sponda interista vorrebbe dire anche un mercato stellare in  entrata per i nerazzurri, con i soliti nomi già nella lista dei desideri di Marco Branca. Primo su tutti il cileno Alexis Sanchexz, assoluto talento dell’Udinese, con l’assalto già tentato in gennaio. Il Nino Maravilla sarebbe il giocatore ideale per il gioco del tecnico blaugrana, ma servirebbero almeno un paio di rinforzi a centrocampo, con giocatori molto tecnici, in grado di emulare il gioco stellare del Barcellona. Fabregas forse è alla sua ultima stagione con i Gunners e Wenger si è rassegnato a perdere il suo giocatore preferito. Cesc ha una predilezione per la sua terra natale, quindi per il suo acquisto in pole c’è sicuramente il Barcellona, ma il richiamo di poter essere allenato da un grande tecnico come Guardiola potrebbe avere il suo peso. Ovviamente se ci sarà un mercato stellare in entrata, è doveroso ripeterlo ci saranno importanti cessioni in uscita con i nomi di alcuni big probabilmente sacrificabili. Maicon e Milito sono i più papabili ma solo in estate se ne saprà di più.

    SUAREZ-A parte le notizie di Fantamercato questa mattina l’agente di Guardiola, José Maria Orobitg, ha voluto fare chiarezza smentendo un’imminente partenza dal Barcellona da parte di Pep, dichiarando di aspettare almeno il 2012, ovvero la data di scadenza del suo contratto. Ipotesi nerazzurra? Una voce a suffragio di questa causa arriva direttamente da un ex interista come Luis Suarez, che, appoggia pienamente la candidatura di Guardiola in nerazzurro e ha dichiarato a SportMediaset: “Verrebbe volentieri, ne abbiamo parlato a dicembre. Non potrebbe dire di no a Moratti. Conosco da molto tempo Guardiola .Penso che se vorrebbe fare un’altra avventura, l’Inter potrebbe essere la squadra giusta, potrebbe far bene anche in Italia. Però deve decidere l’Inter, non vorrei essere frainteso”.

    Suarez però non vuole dare fastidio alla dirigenza nerazzurra  con queste dichiarazioni e quindi ci tiene a precisare: “Non mi è stato chiesto un parere e non l’ho consigliato. Ho solamente detto che Guardiola non saprebbe dire di no ai nerazzurri. Io non faccio niente, perché non è il mio lavoro e non voglio mettermi in cose in cui non sono chiamato in causa”.

    Commento finale anche sulla stagione di Leonardo: “Ha fatto bene. Non possiamo dargli la colpa se la stagione non finisce nel migliore dei modi. Potrebbe rimanere anche Leo tranquillamente. Come al solito la colpa è dei giocatori: potrebbe bastare ringiovanire la squadra”.


  • Guardiola potrebbe rubare l’Inter di Mourinho

    Guardiola potrebbe rubare l’Inter di Mourinho

    La totale armonia ed unità d’intenti fra il tecnico brasiliano dell’Inter Leonardo ed il suo presidente Massimo Moratti non sembra essere più salda come all’inizio dell’avventura nerazzurra di Leo, quando Moratti spendeva continui elogi e parole al miele nei confronti dell’allenatore brasiliano.

    Il tecnico, che ha sfidato le ire dei suoi ex tifosi rossoneri, che gli hanno dedicato – non proprio amorevolmente – uno striscione in cui lo dipingevano come “Giuda”, per abbracciare il progetto Interista del Post- Benitez, oggi non è più in cima alla lista dei pensieri di Moratti nonostante un bilancio positivo della sua gestione, soprattutto a causa della delusione per il fallito sorpasso al Milan nel derby e per aver mancato la qualificazione alle semifinali di Champions con le clamorose sconfitte contro lo Shalke 04 precludendosi così la possibilità di difendere sul campo il titolo conquistato dalla squadra guidata da Josè Mourinho appena un anno fa.

    Secondo fonti di mercato, dunque, il presidente Massimo Moratti sarebbe concentrato sull’individuazione del possibile sostituto di Leonardo per la prossima stagione.

    L’ipotesi più suggestiva, anche più di quella di un clamoroso ritorno di Mourinho peventata nei giorni scorsi, sarebbe quella di un approdo di Pep Guardiola a Milano, lasciando, così, il suo capolavoro blaugrana dopo anni di straordinari successi, in termini di trofei, di brillantezza di gioco, di immagine. Il presente, naturalmente, per Guardiola si chiama finale di Wembley contro il Manchester United nel remake della sfida in finale di Champions League di Roma del 2009, vinta dai blaugrana proprio contro i red Devils di Alex Ferguson.

    L’aspetto più curioso della vicenda sarebbe duplice: in primis, se Guardiola accettasse di trasferirsi a Milano andrebbe ad occupare la panchina del suo più acerrimo rivale fra i colleghi allenatori, Josè Mourinho appunto, che nella presente stagione ha affrontato e battuto nei vari “Clasici” per 5 volte, con un bilancio di 3 vittorie, un pareggio ed una sconfitta. In tal caso, Pep Guardiola dovrebbe esser pronto ad accettare i continui confronti con il predecessore, abbandonando, così, definitivamente il clima di serenità dell’ambiente Barcellona per affrontare le tensioni e le polemiche continue che il calcio italiano propone. Un confronto, comunque, non facile da superare in termini di vittorie dato che Mourinho all’Inter in due stagioni ha vinto tutto il possibile: campionati, Coppe Italia,  Champions League, riportandola alla Milano nerazzurra dopo 45 anni, nel coronamento dell’ormai storico Triplete dello scorso anno.

    In secondo luogo, sarebbe curioso se Guardiola, tanto distante da Mourinho in termini di carattere, modi di fare, aplomb e stile, compiesse la stessa – criticata – azione del portoghese: lasciare la squadra dopo aver conquistato la Champions League, come fece il tecnico di Setubal nella gloriosa notte del 22 Maggio dopo la vittoria contro il Bayern Monaco in finale.

    La vicenda del trasferimento di Guardiola, però, non è così semplice da attuarsi, anche se il tecnico spagnolo sarebbe spinto dalla volontà di ricercare nuovi simoli, un’intenzione che si è colta abbastanza esplicitamente nella dichiarazioni di qualche giorno fa in cui Guardiola aveva sottolineato la necessità di non portar troppo per le lunghe i cicli calcistici, anche se vincenti, per evitare che i giocatori si stanchino dell’allenatore e viceversa. Il nodo da sciogliere resta la decisione del “quando”, ossia la scelta del momento più opportuno per lasciare lo squadrone blaugrana: al termine di questa stagione, oppure nel 2012?

    Le esternazioni di Guardiola però potrebbero sembrare una base per preparare l’ambiente al suo addio, ricollegandosi proprio alla volontà del tecnico di cambiare aria a breve, anche a causa dei non ottimi rapporti con il nuovo presidente del Barcellona, Rosell.

    Un motivo in più, dunque, per decidere di tuffarsi in una grande sfida: Moratti sarebbe ben felice di accoglierlo all’Inter.

  • Barça-Real, tutto secondo copione e torna anche Abidal

    Barça-Real, tutto secondo copione e torna anche Abidal

    Barça-Real
    Finale doveva essere e finale è stata, nonostante l’impegno maggiore rispetto alla gara d’andata mostrata dagli uomini di Mourinho, il Barcellona come da copione ha raggiunto l’obiettivo e il 28 maggio volerà a Wembley probabilmente a sfidare il Manchester, per conquistare la quarta Champions della sua gloriosa storia. Venendo alla partita, la prima mezz’ora trascorre senza grosse occasioni da ambo le parti, i padroni di casa si limitano a mantenere il controllo della palla con la solita fitta serie di passaggi (oltre 400 dopo 30 minuti), ma dal 32° al 36° è solo grazie a Casillas se i blaugrana non passano in vantaggio, gli uomini di Guardiola, infatti, collezionano 3 importanti palle gol, la prima non poteva che portare la firma del fenomeno Messi, che sfruttando una corta respinta della difesa merengues, mette a sedere con una finta due avversari e calcia di poco a lato col suo sinistro magico. Un minuto dopo è Villa a rendersi pericoloso, El Guaje sfruttando un assist del solito Messi, calcia a botta sicura sul secondo palo, ma sulla sua strada trova un ottimo Casillas pronto a respingere il pericolo e a tenere a galla i suoi. Il numero uno madrileno si ripeterà due minuti dopo ancora su Messi, stavolta l’attaccante argentino prova a batterlo di destro dopo una splendida azione targata Villa-Pedro, con il primo a suggerire e il secondo a far da sponda per l’accorrente numero 10. Al 39° prova ad affacciarsi dalle parti di Victor Valdez anche il Madrid, con Cristiano Ronaldo pronto a scattare sulla fascia e a suggerire in mezzo per Di Maria anticipato di poco in un’uscita dall’estremo difensore catalano. Si va al riposo sul pareggio, ma adesso la partita appare più viva, la prova è l’inizio scoppiettante di ripresa, il Real prova ad intimorire gli avversari con un’azione personale di Ronaldo, che viene ostacolato da Pique e frana addosso a Mascherano liberando al tiro Higuita, che insacca, ma il gol a giudizio dell’arbitro non è regolare e il direttore di gara concede, anzi, una punizione a favore dei padroni di casa. Al 54° passa il Barça, azione che si sviluppa sulla destra con Dani Alves che vede e serve solo in mezzo al campo Iniesta, il centrocampista della nazionale spagnola alza la testa e vede Pedro pronto a scattare sul filo del fuorigioco, assist al bacio e da lì il giovane attaccante non può sbagliare controllo di destro e sinistro sul primo palo a battere l’incolpevole Casillas. Passano 10 minuti e l’undici di Mourinho si riportano in parità, Di Maria sfrutta un errore in uscita del centrocampo azulgrana, supera elegantemente Mascherano e calcia a botta sicura in porta colpendo però il palo, dopo la ribattuta la palla torna fra i suoi piedi ma stavolta il fantasista argentino decide di servire a centro area il liberissimo Marcelo che insacca senza problemi. Di fatto la partita si chiude qui, anche perchè il Barcellona continua a fare melina e ad amministrare il proprio vantaggio con il solito possesso palla, mentre il Real appare spossato e senza forza per cercare di siglare altre due reti necessarie a compiere El Miracle. Da segnalare il rientro in campo, accolto da un boato del pubblico, di Eric Abidal, il difensore transalpino è ritornato a giocare qualche minuto in gare ufficiali dopo solo 6 settimane dalla diagnosi del tumore al fegato, che tanto sconvolse tutto il mondo del calcio.

  • Barcellona – Real Madrid, la mission impossible di Mou. Probabili formazioni

    Barcellona – Real Madrid, la mission impossible di Mou. Probabili formazioni

    Dire che quella di stasera sarà un’impresa ardua per gli uomini di Mourinho, pare essere un eufemismo, la conclamata remuntada appare tanto impossibile che anche gli stessi supporter merengues, che avevano prenotato il biglietto in anticipo, hanno deciso di disertare l’appuntamento e di rassegnarsi ad aspettare la prossima stagione per inseguire ancora una volta la tanto ambita decima Champions.
    I Blancos guidati dallo Special One, dovranno fare a meno di due pedine importanti come Pepe e Sergio Ramos, nonchè del loro stesso allenatore espulso nella partita precedente e stasera pedinato a vista da un delegato Uefa, per evitare che si ripeta quanto accaduto al Bernabeu nella gara di andata, quando Mou catechizzava il suo vice Karanka con pizzini e consigli.
    La formazione madridista dovrebbe dunque riportare al centro della difesa Carvalho con al suo fianco Albiol, sugli esterni dovrebbero agire, invece, Arbeloa e Marcelo. Sulla linea mediana vista la lunga indisponibilità di Khedira, sarà probabilmente confermato il duo Xabi Alonso-Diarra, in attacco ci sarà una novità rispetto all’andata, con l’inserimento dal primo minuto di Benzema come unica punta e ad agire alle sue spalle il solito trio Ronaldo, Ozil, Di Maria. Ancora panchina per Kaka, pronto a subentrare in qualsiasi momento della gara.

    Real Madrid (4-2-3-1): Casillas; Arbeloa, Carvalho, Albiol, Marcelo; Xabi Alonso, Diarra; Ronaldo, Ozil, Di Maria; Benzema.
    A disp.: Dudek; Garay, Nacho, Granero, Pedro Leon, Kaka, Adebayor.

    In casa blaugrana la vigilia non poteva che essere tranquilla, gli uomini di Pep Guardiola forti del doppio vantaggio esterno hanno sicuramente un pensiero rivolto già a Wembley e alla finale del prossimo 28 maggio, la notizia migliore per quanto riguarda i catalani è il rientro tra i convocati di Eric Abidal, il difensore francese ritorna a calcare i campi da gioco dopo sole 6 settimane d’assenza e dopo aver superato brillantemente l’operazione per l’asportazione del tumore al fegato che gli era stato diagnosticato circa due mesi fa. Per il resto nessun turn-over è previsto, quindi il Barça dovrebbe scendere in campo con il solito schema e con la formazione migliore, che prevede ancora l’utilizzo di Mascherano come centrale difensivo con al suo fianco Pique e il dirottamento del capitano Puyol sulla fascia sinistra, a destra agirà il solito Dani Alves, mentre a centrocampo, dopo l’assenza dell’andata per un piccolo problema, riprenderà il suo posto Iniesta che andrà a completare il reparto con i soliti Xavi e Busquets. In attacco il trio delle meraviglie Pedro, Villa e l’extraterrestre Messi, alla ricerca di gol che possa fargli battere l’ennesimo record, quello delle 14 reti in una sola edizione della Champions, appartenente al momento a Josè Altafini. In panchina oltre al già citato Abidal, ci sarà anche un altro protagonista della gara d’andata, Afellay, suo, infatti, l’assist che consentì alla Pulce di violare per la prima volta la porta difesa da Casillas.

    Barcellona (4-3-3): Victor Valdes; Dani Alves, Mascherano, Piquè, Puyol; Xavi, Busquets, Iniesta; Pedro, Messi, Villa.
    A disp.: Oler, Fontas, Abidal, Keita, Sergi Roberto, Afellay, Jeffren.

  • Real e Barça distratte dalla Champions, doppio ko

    Real e Barça distratte dalla Champions, doppio ko

    La partita di Champions di mercoledi sera e sopratutto gli strascichi post match hanno portato via concentrazione e risorse nervose a Real Madrid e Barcellona che quest’oggi sono state inaspettatamente superate da Saragozza e Real Sociedad.

    Il primo ko è per l’undci di Mourinho che becca ancora una sconfitta al Bernabeu lanciato dalla doppietta di Lafita e dalla rete di Gabi: inutili i gol di Ramos e Benzema. In serata poi i catalani sprecano il match ball facendosi superare in rimonta dal Real Sociedad grazie alle reti di Ifran e Xabier Prieto, per i catalani la rete porta la firma di Thiago Alcantara.

    Gare in programma sabato
    Real Madrid-Saragozza 2-3
    41′ Lafita (S), 54′ rig. Gabi (S), 62′ Ramos (R), 77′ Lafita (S), 85′ Benzema (R)
    Real Sociedad-Barcellona 2-1
    29′ Thiago Alcantara (B), 70′ Infran (R), 83′ rig. Priexo (R)
    Deportivo La Coruña-Atl. Madrid 0-1
    80′ Aguero (A)

    Gare in programma oggi
    Almeria-Siviglia
    Levante-Sp. Gijon
    Malaga-Hercules
    R.Santander-Maiorca
    Villarreal-Getafe
    Osasuna-Valencia

    Gare in programma domani
    Espanyol-Ath.Bilbao

  • Real – Barcellona a colpi di denunce. Mou rischia la stangata

    Real – Barcellona a colpi di denunce. Mou rischia la stangata

    La coda polemica del match del Bernabeu tra Real Madrid e Barcellona innescata dalla dichirazioni post partita di Josè Mourinho paventando poteri forti a sostegno dei catalani tirando in mezzo sopratutto l’Unicef.

    L’Uefa a tal proposito ha aperto una inchiesta e il Barcellona ha formula una denuncia per tutelare la propria immagine e storia. Dalla sponda madrilena è partita una contro denuncia con tanto di filmato atto a provare il comportamento antisportivo dei giocatori di Guardiola pronti ad accentuare ogni contrasto per far cadera Stark in errore.

    L’episodio chiave ovviamente è il fallo di Pepe su Dani Alves che è costato il rosso al giocatore ed ha forse compromesso la partita, i madrileni sostengono che il difensore portoghese non tocca il brasiliano nel suo intervento e che quindi fosse passible solo con un giallo.

    Ma a rischiare è solo Josè Mourinho, il portoghese rischia una lunga squalifica ma sopratutto la panchina del Real Madrid, se al momento infatti Perez ha imposto il silenzio stampa per sbollire la tensione usando Mou come parafulmine presto dovrà fare i conti con i mugugni dei tifosi e di Cristiano Ronaldo per il un Real mai cosi arrendevole e sottomesso.