Tag: pelè

  • Brasile 2014: Pelè deluso, intanto la security è pronta

    Brasile 2014: Pelè deluso, intanto la security è pronta

    Dopo le esternazioni del Presidente della F.I.F.A., Joseph Blatter, a proposito dei ritardi nei lavori per la preparazione degli stadi  adesso si aggiungono anche le perplessità ed il dispiacere della leggenda carioca Pelè sullo stesso tema.

    Al quotidiano “Estadao” ammette tutta la sua preoccupazione e delusione:

    “Sono rattristato perché sono stato uno di quelli andati in vari posti per chiedere i voti necessari a far diventare il Brasile sede dei Mondiali. Poi, quando ci siamo guadagnati il diritto di ospitare la Coppa, abbiamo passato 4 anni facendo altre visite. Ora è difficile spiegare perché ci troviamo in questa situazione, ma abbiamo avuto abbastanza tempo a disposizione”.

    In effetti l’impegno di Pelè nel promuovere e fare in modo che la candidatura del Brasile come location per i Mondiale 2014 andasse a buon fine è stata totale. ‘O Rey ha messo il suo volto e la sua onorabilità per riportare il grande calcio mondiale nel suo paese e quanto sta accadendo, siamo sicuri che lo ferisce nel profondo come dal profondo è nata la sua voglia di credere nella rinascita del Brasile attraverso questo evento.

    Pelè | © Foto Web
    Pelè | © Foto Web

    Intanto le istituzioni brasiliane iniziano a diramare qualche dato per rendere noto il procedere dell’organizzazione. Brasile 2014 come ogni evento straordinario di questo tipo avrà bisogno di una vera e propria forza di polizia a parte per garantire la sicurezza, sia degli appartenenti alle varie nazionali (calciatori, accompagnatori, sponsor,etc etc) e sia per tifosi e turisti che andranno a vedere la rassegna.

    Brasil 2014 sullo sfondo Rio de Janeiro | 6copy; Foto Web / Il Pallonaro
    Brasil 2014 sullo sfondo Rio de Janeiro | 6copy; Foto Web / Il Pallonaro

    A Rio de Janeiro, il Segretario straordinario per la sicurezza nei grandi eventi, Andrei Rodriguez ha reso noto che:

    “Saranno circa 100 mila gli uomini delle forze dell’ordine mobilitati per garantire la sicurezza durante i Mondiali in Brasile. Alla Confederations Cup abbiamo utilizzato 50 mila uomini, per la Coppa del mondo contiamo di impiegarne il doppio”.

    Le risorse umane per raggiungere un simile numero di persone preposte a tale scopo saranno prese dalla polizia civile, militare e stradale, oltre che da elementi della forza nazionale.

    Il fatto che siano necessarie tali sforzi per la sicurezza fa da contrappeso alle misure che il Governo brasiliano vuole adottare per facilitare l’ingresso nel paese sudamericano. Infatti saranno agevolati, con particolari provvedimenti, i rilasci degli appositi visti temporanei per i tifosi stranieri che visiteranno il Brasile durante la competizione.

    Ad annunciarlo è stato il Ministro degli Esteri Luiz Alberto Figueiredo davanti alla Commissione Esteri del Senato:

    ”Abbiamo deciso di fornire visti speciali e temporanei per tutti i tifosi che verranno in Brasile. Saranno emessi in maniera gratuita e prioritaria nelle nostre ambasciate e consolati all’estero”.

    Insomma man mano che Brasile 2014 si avvicina ci si rende sempre più conto di come la macchina organizzativa sia complessa e di come un paese come il Brasile che sta attraversando un periodo di crisi notevole stia facendo di tutto per presentarsi al meglio per un appuntamento che lo porterà alla ribalta mondiale.

  • Maradona vs Pelè, è questione di centimetri: “Ha il pene più piccolo”

    Maradona vs Pelè, è questione di centimetri: “Ha il pene più piccolo”

    Pelè contro Maradona, Maradona contro Pelè: la rivalità tra i due più grandi campioni della storia del calcio è, ormai, una faccenda ben nota anche a coloro che di pallone ben poco si interessano. Attorno alle due leggendari figure, però, l’interesse è sempre elevato, in particolare quando sono gli stessi due ex campionissimi ad accendere i riflettori su tale astio, con schermaglie colorite e pepate che, il più delle volte, vengono “provocate” dall’argentino Maradona che, coerentemente con il suo carattere fumantino, non perde occasione di rivolgere qualche frecciatina pungente al brasiliano che, il più delle volte, diviene una battuta al veleno. Dopo averlo volontariamente dimenticato, qualche tempo fa, nell’elencazione dei “più forti calciatori di tutti i tempi” – in cui incluse se stesso, Lionel Messi e Alfredo Di Stefano – questa volta il confronto attiene un aspetto non strettamente legato al talento calcistico, ma prettamente “anatomico”.

    Maradona vs Pelè, questione di centimetri  | © AFP/Getty Images
    Maradona vs Pelè, questione di centimetri | © AFP/Getty Images

    Diego Armando Maradona, durante un convegno organizzato da due ex glorie del football mondiale e sudamericano – Romario (ex attaccante della nazionale verdeoro) e Chilavert (ex portiere della nazionale paraguayana) ha deciso di mostrare ai presenti una foto in bianco e nero risalente agli anni ’70 e che ritrae Pelè e Franz Beckenbauer sotto la doccia, all’interno degli spogliatoi, nel dopo partita. Uno scatto che mostra, inevitabilmente, i due calciatori completamente nudi e che ha fornito lo spunto a Maradona per sottolineare maliziosamente le differenze dimensionali tra O’ Rey ed il tedesco, esclamando senza mezzi termini: “Chi è il più grande dei due? Questo è certamente il più piccolo…”

    Superfluo sottolineare che colui che fosse in difetto fosse proprio Pelè e che tale battuta abbia suscitato grande ilarità tra i presenti che, probabilmente, non si aspettavano di assistere ad un simile siparietto fuori programma, ben presto rimbalzato al di fuori della sala conferenze per sottolineare ancora una volta quanto forte sia la rivalità tra le due “prime donne” del calcio mondiale di tutti i tempi.

  • Italia-Brasile non sarà mai un’amichevole

    Italia-Brasile non sarà mai un’amichevole

    Difficilmente Italia-Brasile può essere considerata una partita amichevole. La Nazionale Italiana e la Selecao brasiliana giocano da sempre, dal 1938 per l’esattezza quando incrociarono destini ed ambizioni per la prima volta in un Campionato del Mondo, una delle classiche del calcio mondiale. D’altra parte il Brasile ha vinto 5 titoli iridati e l’Italia 4, per cui il blasone da mettere in campo è veramente tanto. Del resto Italia e Brasile in due occasioni hanno giocato una finale di Coppa del Mondo ed altre volte hanno accesso e ravvivato la storia di un Mundial. Ma tante ed importanti sono stati anche gli incontri perlomeno sulla carta definiti amichevoli.

    Nel ’38 a Marsiglia l’Italia liquidò gli auriverdi per 2-1, che erano tanto sicuri di vincere e per questo avevano già prenotato i biglietti per Parigi, sede della finalissima della Coppa Rimet. Nel 1970, invece, all’Azteca gli azzurri persero probabilmente per 4-1 contro il Brasile più forte della storia, ma vittima la squadra italiana anche dei propri amletici dubbi. Valcareggi giocava o con Mazzola o con Rivera, il Brasile schierava invece contemporaneamente 5 numeri 10, fra cui Pelè. Nel ’78 i brasiliani ci beffarono anche nella finale per il 3° posto in Argentina. Il compianto Dirceu segnò a Zoff con un tiro da distanza siderale. Si parlò incautamente di miopia. Nell’82, invece, l’Italia si prese la rivincita delle rivincite a Barcellona all’Estadio Sarrià. A piangere nel vero senso della parola fu il Brasile. Paolo Rossi segnò tre gol a Valdir Peres. In Brasile qualcuno morì per il forte dispiacere. Nel ’94, però, il Brasile ci sconfisse ai rigori negli States nella finale del Mondiale più brutta della storia.

    Italia | © Laurence Griffiths/ Getty Images
    Italia | © Laurence Griffiths/ Getty Images

    Le amichevoli anche hanno avuto il loro fascino. Nel 1956 si giocarono due amichevoli con una vittoria a testa. Nel ’63, invece, l’Italia vinse a Milano per 3-0 e Giovanni Trapattoni annullò Pelè con ogni arma e mezzo tra quelli consentiti e non. In un’altra amichevole nel ’73 vinsero gli azzurri con le reti di Riva e Capello, ma nel ’76 si impose il Brasile in rimonta. Gli italiani scoprirono nell’occasione il talento di Zico. L’Italia poi perse in amichevole in casa anche nell’89 per 1-0 e nel 2009 per 2-0. Nella Confederations Cup del 2009, invece, gli azzurri ne beccarono tre dagli auriverdi del Fabuloso Luìs Fabiano. Ma Italia e Brasile sono sempre pronte a scrivere nuove pagine di questa storia esaltante.

  • Il senso del Pallone d’oro. Ieri e oggi: due epoche, diverse regole

    Il senso del Pallone d’oro. Ieri e oggi: due epoche, diverse regole

    Ancora una volta ha vinto lui. Per la quarta volta consecutiva, il prestigioso premio della rivista France football, il Pallone d’oro, è andato a Leo Messi, stella indiscussa del calcio contemporaneo. La Pulce ha preso in mano le redini del Barcellona ed è riuscito ad aprire un ciclo vincente nel suo club che fa paura. Dall’esordio in prima squadra ad oggi, sono stati polverizzati record su record. Dai successi ottenuti con i blaugrana, alle giocate straordinarie in campo fino ad arrivare all’ultimo, strabiliante successo, del massimo numero di gol segnati da un calciatore professionista in un anno solare. Messi merita di diritto un posto di primo piano nel panorama calcistico moderno ma ne merita un altro; anche in quello degli all time. Guardando al passato, c’è stato veramente qualcuno migliore di lui? Inoltre, Messi è da considerare il giocatore più forte di tutti i tempi soltanto considerando i quattro Palloni d’oro consecutivi? Cerchiamo di rispondere a queste domande.

    Leo Messi
    Nessuno come Leo Messi| © Getty Images
    PALLONE D’ORO – Intanto può essere utile dare qualche breve informazione sul Pallone d’Oro: che cos’è, chi lo fa, da quando esiste e il regolamento secondo il quale viene assegnato. Il Pallone d’oro è un premio calcistico istituito nell’ormai lontano 1956 dalla rivista francese France football che annualmente viene affidato nel mese di dicembre al giocatore migliore dell’anno che si sta per concludere. Ci sono state dalla nascita di questo riconoscimento importanti variazioni. Infatti, fino al 1994, erano in lizza soltanto i giocatori europei militanti in squadre eruopee. Successivamente, dal 1995, vennero considerati tutti i giocatori militanti in club d’Europa: non importava più essere europeo. Infine, dal 2007, il Pallone d’oro è esteso a tutti i giocatori del mondo.

    RIFLESSIONI – Certe limitazioni della storia passata fanno sorgere dei dubbi riguardo il senso di un riconoscimento simile. Intanto, visto che le regole sono cambiate in modo abbastanza evidente nel passare degli anni, viene da pensare che un Pallone d’oro conquistato da un giocatore in un certo periodo, valga meno di quello vinto da un altro in epoca diversa. Fino al 2007 la competizione era molto ristretta, poi, da quell’anno, il premio è stato esteso a tutti i giocatori del mondo. Balza subito all’occhio che Leo Messi ha fatto qualcosa di più dei suoi predecessori in quanto si è trovato costretto a lottare con tutto il globo e non solo con calciatori europei o militanti in Europa. Questo per sottolineare l’immenso talento di un giocatore come la Pulce argentina, genio assoluto del calcio. Bisogna però sottolineare che nel passato più remoto, certi giocatori avrebbero potuto vincere facilmente il Pallone d’oro, ma non ci sono riusciti per via del regolamento. Basti pensare a Pelè e Maradona, due grandi fuoriclasse, esclusi dalla lista dei vincitori del premio per via della loro nazionalità: il primo militava in un club non europeo, oltre che essere brasiliano, mentre il secondo, pur giocando in Europa, era argentino. Viene dunque da pensare che, se le regole di oggi fossero valse anche per il passato, quasi sicuramente ci sarebbe stato qualcun altro in grado di vincere così tanti Palloni d’oro di fila. Senza nulla togliere a Leo Messi, forse veramente il miglior giocatore del mondo, sarebbe giusto dare un peso specifico diverso al premio in base all’anno in cui è stato consegnato.

  • E’ morto Giorgio Chinaglia, l’ex laziale colto da infarto

    E’ morto Giorgio Chinaglia, l’ex laziale colto da infarto

    E’ morto Giorgio Chinaglia. Ad annunciarlo, alle 17:37, le agenzie di stampa. Il 65enne ex attaccante della Lazio, ribattezzato Long John, si è spento in Florida, dove si trovava da diverso tempo. Considerato latitante dalla giustizia italiana che aveva emesso un mandato di arresto europeo nei suoi confronti per riciclaggio, Chinaglia si trovava  in una clinica a seguito di un infarto che lo aveva colpito appena due giorni fa. Sembrava aver superato la fase critica ed invece stamani il suo cuore ha cessato di battere. Dal 2011 era ambasciatore dei New York Cosmos, squadra dove ha militato a fine carriera e di cui fanno parte nel ruolo di presidente Pelè e come direttore tecnico Cantona.

    Nato a Carrara Giorgio Chinaglia ad appena 9 anni si sposto con la sua famiglia in Galles dove mosse i primi passi da calciatore. A 22 anni il rientro in Italia dove militò prima nella Massese, poi nell’Internapoli e infine nella Lazio nel corso della stagione 69/70. Dotato di un grandissimo fisico ma di scarsa tecnica, Chinaglia mette a segno 12 gol nelle prime due stagioni di A. Nonostante la retrocessione resta in Serie B, inizialmente controvoglia, con la Lazio, mettendo a segno ben 21 reti che consentono ai biancocelesti di ritornare prontamente nella massima serie.

    Giorgio Chinaglia © Donald Bowers/Getty Images

    Sempre nel ’72, ancora in B, viene convocato dalla Nazionale italiana esordendo con un gol dinanzi alla Bulgaria. In A arriva la sua consacrazione visto che conquista anche uno scudetto, il primo della storia laziale, condito da 24 reti, prima dei mondiali del 1974 dove comincia il suo declino. L’anno dopo infatti resta alla Lazio siglando 14 gol e nonostante la fascia di capitano decide di lasciare il calcio italiano per giocare nei New York Cosmos, squadra che annovera tra le proprie fila Pelè, Beckenbauer, Carlos Alberto e Cruyff.

    Nel campionato americano Chinaglia fece faville, con 193 gol in 213 partite conquistando anche quattro titoli nazionali. Torna in Italia per rivestire il ruolo di presidente della Lazio nel 1983 ed allo stesso tempo ha parte delle azioni dei Cosmos ma nel 1985 decide di lasciare tutto causa problemi economici. Nel corso degli anni ha avuto modo di collaborare con Foggia, Lanciano e Lazio ma senza riuscire a ripetere da dirigente i fasti del Chinaglia giocatore.

    Nel 2006 iniziano i guai di Chinaglia con la giustizia. La Dda di Napoli lo accusa di riciclaggio per conto della camorra e sempre nello stesso anno la Guardia di Finanza richiese un ordine di custodia cautelare nei suoi confronti per estorsione e aggiotaggio a causa di alcune irregolarità in un tentativo di scalata nell’acquisizione della Lazio, società tra l’altro quotata in borsa. Secondo la Gdf Chinaglia voleva riciclare i soldi appartenenti alla famiglia dei Casalesi acquisendo la società biancoceleste.

    Nel 2007 la Consob infligge allo stesso Chinaglia una multa di 4,2 milioni di euro per la vicenda relativa alla Lazio, in quanto lo stesso avrebbe ostacolato l’attività di vigilanza dello stesso organo, accusando l’ex attaccante di aver messo in diffuso la notizia che un gruppo chimico farmaceutico era pronto a rilevare le Aquile. Nel 2008 poi Chinaglia viene colpito da un mandato di arresto per riciclaggio, ma come accaduto anche passato risulta latitante per la giustizia italiana essendo residente in Florida.

  • Santos Barcellona da Pelè vs Cruyff a Neymar vs Messi

    Santos Barcellona da Pelè vs Cruyff a Neymar vs Messi

    Sin da quando Barcellona e Santos alzarono al cielo Champions League e Libertadores si era iniziato a parlare del confronto tra Messi e Neymar rispettivamente fiore all’occhiello di Argentina e Brasile e attualmente considerati i due migliori giocatori al Mondo. La sfida Santos Barcellona ha riaperto il dibattito su quali giocatore sia il più forte al mondo, ovviamente i confronti con il passato tornano prepotentemente a rubare la scena ma mai come nel caso di Lionel Messi si è riuscito ad avere un cosi largo consenso. La Pulce infatti riesce praticamente a fare un plebiscito di consensi strappando di diritto l’appellativo di erede più prossimo alla leggenda di Maradona e sicuramente il miglior giocatore attuale.

    Santos Barcellona: Neymar Messi | ©Foto dal web
    Chi non è d’accordo è ovviamente Pelè, O rei protagonista in tutti i match Santos Barcellona, notoriamente in contrasto con gli Argentini e Maradona ha già designato Neymar come suo erede e come giocatore più forte al mondo. I match Santos Barcellona non sono tantissimi e l’ultimo dista ben 37 anni data in cui il Santos di Pelè fece visita al Camp Nou al Barcellona di Cruyff finito per 4-1 in favore dei catalani ma con la firma del brasiliano dagli undici metri. Il bilancio complessivo è comunque in favore del Barcellona per 3 successi a 1 ottenuto dal Santos nel 1959 al Camp Nou con una doppietta di Pelè.

    Domenica sarà un’altra storia, forse l’ultimo match di Neymar con il Santos prima del suo passaggio in Europa, forse proprio al Barcellona che da tempo ha messo i suoi emissari sul talento brasiliano. La partita spettacolare per il duello a distanza Neymar Messi in realtà vede come favorita assoluta il Barcellona di gran lunga superiore come qualità di gioco ed individualmente, qualche problema però potrebbe averlo Guardiola per le assenze di David Villa, protagonista di un terribile infortunio nel match contro l’Al Saad, e Sanchez nuovamente alle prese con noie muscolari.

    Video Messi vs Neymar i duelli che impazzano su Youtube
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  • Asse Milan Genoa: Calvano e Sampirisi per Pelè. Idea Constant

    Asse Milan Genoa: Calvano e Sampirisi per Pelè. Idea Constant

    ©Raul Arboleda/Getty Images
    L’asse Milano Genoa è sempre in grande fermento. Il Grifone negli ultimi anni è stato il club prediletto per Inter e Milan per rinforzare i propri organici grazie alla forte sinergia instaurata tra il presidente Preziosi e i due club lombardi. Con i nerazzurri il Genoa ha chiuso per il passaggio a gennaio di Kucka in comproprietà ottenendo con la stessa formula Emiliano Viviano e se la trattativa nella notte dovesse dare i frutti sperati domani toccherebbe a Palacio la chance di raggiungere Gasperini ad Appiano Gentile. Il Milan invece dopo aver piazzato il colpo El Shaarawy in avvio di stagione starebbe bussando alle porte di Preziosi per altri colpi in prospettiva. Allegri nella scorsa stagione è rimasto piacevolmente sorpreso di Constant e Galliani nella cena di ieri con Preziosi da Giannino avrebbe chiesto un diritto di prelazione per il mercato invernale o quello estivo. Sono invece ufficiali altri colpi baby dopo Merkel anche Calvano si trasferisce in comproprietà al Grifone insieme a l’esterno Sampirisi mentre al Milan va una delle rivelazioni dell’ultimo Mondiale Under 20, il centrocampista portoghese Judilson Mamadu Tuncara Gomes meglio conosciuto come Pelè che andrà in prestito al Gubbio in serie B.

  • Bovo, il Genoa beffa la Fiorentina

    Bovo, il Genoa beffa la Fiorentina

    Cesare Bovo torna a vestire la maglia del Genoa. Dopo le indiscrezioni dei giorni scorsi oggi arriva l’ufficialità Preziosi riesce a trovare l’accordo con il difensore e con il Palermo soffiandolo sul tempo alla Fiorentina interessata al giocatore ma meno decisa nel chiudere la trattativa.

    ©Tullio M. Puglia/Getty Images
    L’acquisto del difensore va ad aumentare la qualità e l’esperienza del reparto dando alternative a Malesani. Oltre a Bovo arriverà al Grifone il giovane esterno d’attacco Jonathan “Urreta” Urretavizcaya prelevato dal Benfica nella trattativa Eduardo. Per completare l’organico il botto finale dovrebbe esser Gilardino il cui nome circola oramai da tempo negli ambienti genoani e con il quale l’accordo è oramai totale. Le alternative comunque restano Floccari e FLoro FLores. Il Genoa comunque continua a riscuotere successo anche grazie ai suoi giovani all’ormai famoso Polenta al centro di un intreccio di mercato dovuto alle sirene di sua maestà il Barcellona in queste ore si gode l’exploit al Mondiale Under 20 di Judilson Mamadu Tuncara Gomes, meglio conosciuto come Pelè. Il centrocampista è stato senza dubbio uno degli elementi più positivi dell’intero torneo e uno dei punti cardine della scalata del Portogallo.

  • Criscito parte, Kucka resta. Arrivano Ribas e Pelè

    Criscito parte, Kucka resta. Arrivano Ribas e Pelè

    Momenti di fermento per il calcio per via dello scandalo calcio scommesse ma in casa Genoa, nonostante il coinvolgimento nella partita contro la Roma terminata 4-3) si continua a lavorare per costruire il nuovo corso. Il presidente Preziosi dopo aver sedotto Malesani pare stia valutando nuove proposte onde evitare di metter sotto contratto il terzo tecnico (risultano a libro paga Gasperini e Ballardini) con evidenti aggravi in bilancio. L’ormai ex tecnico del Bologna resta comunque uno dei papabili ma in cima alla lista c’è Delio Rossi fresco di divorzio con il Palermo.

    Il patron Preziosi ha inoltre tracciato il mercato per la prossima stagione, partirà sicuramente Mimmo Criscito per una definitiva consacrazione. Il difensore azzurro pare esser nel mirino della Roma, ma non si escludono le piste che portano a Milan e Inter, remota invece l’ipotesi Napoli.

    Chi resterà sicuramente all’ombra della Lanterna è Kucka, bella scoperta del mercato invernale e faro del Grifone che verrà. Preziosi è categorico nell’annunciare la sua permanenza anche se svela di aver già trattato la sua cessione con una società (Inter?) ma per il futuro.

    In entrata si registrano l’arrivo ormai prossimo di Sebastian Ribas attaccante uruguaiano del Dijon capocannoniere in Ligue 2 con 24 reti. Il ventiduenne Ribas arriva a parametro zero. Prossimo anche l’annuncio dell’ingaggio del diaciannovenne centrocampista lusitano Judilson Mamadu Tuncará Gomes, conosciuto come Pelè e che potremo vedere all’opera contro gli azzurri al Torneo di Tolone.

  • Pelè: “Messi il più forte ma meglio Di Stefano, Platini e Cruyff”

    Pelè: “Messi il più forte ma meglio Di Stefano, Platini e Cruyff”

    Pelè, uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, insieme a Diego Armando Maradona, a margine di una conferenza per la lotta alla violenza durante la prossima Coppa Libertadores 2011, ha parlato in modo trasversale di calcio ed in particolare di talenti di oggi e di ieri, in una serie di parallelismi fra presente e passato.

    A tal proposito, Pelè ha consacrato Lionel Messi come il più forte calciatore in attività, ma ha voluto lasciare un margine fra la Pulce argentina ed altri due mostri sacri del passato, ossia Cruyff, Platini e Di Stefano. In particolare, Pelè ha voluto ricordare le straordinarie capacità di Alfredo Di Stefano stesso, storica bandiera del Real Madrid fortissimo tecnicamente con entrambi i piedi, ma anche nel gioco aereo.

    La minore incisività di Messi, secondo Pelè, sarebbe legata alla sua stazza fisica di dimensioni ridotte, che lo costringe a compiere sforzi fisici maggiori rispetto ad i suoi avversari nel corso degli incontri. Il calcio moderno, inoltre, molto più dinamico e fisico del passato, costringe infatti ad un dispendio energetico molto più elevato, e da ciò consegue la durata inferiore dei cicli calcistici, così com’ è accaduto a Kakà ed a Ronaldinho, ben presto sopravanzati proprio da Messi e da Cristiano Ronaldo.

    Infine, Pelè ha voluto rilasciare un commento anche sulla prossima finale di Champions League fra Manchester Utd e Barcellona, fotografando le caratteristiche delle due finaliste: una con un gioco tipicamente “inglese”, l’altra con il plusvalore Lionel Messi.