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  • Juventus: nuova dirigenza, un budget di 80 milioni e il ritorno di Nedved

    Juventus: nuova dirigenza, un budget di 80 milioni e il ritorno di Nedved

    Una rivoluzione in casa Juventus per riscattare una stagione caratterizzata da ombre più che luci era necessaria ed è solo all’inizio: troppo mortificante il sesto posto in classifica a -19 dall’Inter capolista, a 6 punti dalla qualificazione in Champions a sole tre giornate dalla fine, un cammino in Europa disastroso e figuracce su tutti i campi d’Italia e non solo che rischia di infangare in modo indelebile la storia gloriosa della Vecchia Signora.
    La ricostruzione doveva partire necessariamente dai vertici societari: l’altro ieri John Elkann, maggior azionista nonchè presidente Exor e Fiat che detiene il 60% della Juventus, ha affidato al cugino Andrea Agnelli la presidenza del club bianconero che verrà investito ufficialmente dalla carica al prossimo consiglio di amministrazione in programma a fine stagione. E’ evidente che la strategia della famiglia (Agnelli – Elkann ndr) è stata quella di tornare in prima linea per assicuare un futuro più roseo dopo le vicissitudini e, ripetiamo, le mortificazioni di questa annata “maledetta”.

    Scelto il presidente del nuovo corso, l’altro obiettivo è quello di dotare l’organigramma del club di una persona che conosca bene il calcio, in grado di gestire, di fare da collante tra società e giocatori e fare da parafulmine quando occorre, in pratica il ruolo che per tanto tempo è stato di Luciano Moggi: il nuovo direttore generale sarà con ogni probabilità Beppe Marotta, attuale ad della Sampdoria e cultore, tra le altre cose, del settore giovanile. Con l’arrivo di Marotta verrà ridimensionato il ruolo del tuttofare, con scarsissimi risultati, Jean Claude Blanc: il manager francese tornerà alle origini e si occuperà soltanto della parte economica del club, incarico che ricopriva al suo arrivo alla Juventus e svolto, peraltro, egregiamente.
    Inoltre un posto da dirigente potrebbe trovarlo anche Pavel Nedved che, secondo il suo ex procuratore Raiola, con Andrea Agnelli presidente è molto probabile. Il giocatore ceco, ritiratosi alla fine della scorsa stagione, aveva avuto dei dissidi con l’attuale dirigenza che lo aveva costretto a dare l’addio alla Juventus e al calcio giocato; con il giovane Agnelli al timone di comando le cose potrebbero cambiare radicalmente ed accettare così un incarico in società o nel settore giovanile. Comunque sia sarà un gradito ritorno, un idolo per i tifosi bianconeri che non lo hanno mai dimenticato.

    Chiusa la parentesi dedicata alla dirigenza, passiamo alle questioni tecniche: è inutile continuare a nascondersi dietro un dito con smentite varie e scelte rimandate a fine stagione; il nuovo allenatore sarà Rafael Benitez, si attende soltanto la fine della stagione per darne l’ufficialità (qualcuno dice che abbia già firmato addirittura un pre-contratto). Molti considerano la scelta di Benitez, grande motivatore, come quella giusta per riportare la Juventus agli antichi splendori, lavorando prima sulla testa dei giocatori e poi sulle gambe.
    Il tecnico spagnolo, però, ha richiesto enormi sacrifici economici per spostarsi da Liverpool, che lo lascerà partire senza problemi per sbarazzarsi di un ingaggio pesante e contenere la crisi finanziaria che sta attraversando al momento il club del Merseyside. Elkann gli ha garantito i 4 milioni di euro di ingaggio annui, più bonus e premi, per le prossime 3 stagioni (esattamente quello che percepiva nel club inglese), il ruolo di manager all’inglese con pieni poteri decisionali per quanto riguarda il calciomercato ma, cosa più importante, il consistente investimento triennale di 200 milioni di euro, vale a dire un budget per questa stagione di 80 milioni, che potrà spendere a suo piacimento.

    Obiettivi principali del tecnico sono Fernando Torres (più un sogno che realtà) e Edin Dzeko: l’attaccante spagnolo ha già dichiarato di voler lasciare la Premier League per giocare in un altro campionato (una coincidenza?) ma l’elevato costo del cartellino (il Liverpool non lo venderà per meno di 60 milioni di euro) ne pregiudicano una possibile trattativa. A meno che non si ceda qualche giocatore illustre (Buffon, Felipe Melo, Diego, Amauri su tutti) per racimolare qualche milioncino in più e arrotondare gli 80 messi a disposizione dalla società. Torres è il pupillo di Benitez ma nonostante tutto sarà difficile portarlo con se a Torino. Ed è per questo che Rafa vorrebbe puntare su Dzeko: l’attaccante bosniaco, che è stato ad un passo dall’indossare la maglia del Milan ma seguito anche con attenzione dagli uomini di mercato bianconeri, sembra essere l’alternativa adatta a Torres. Il Wolfsburg chiede 30-35 milioni, l’affare può andare in porto. Occhi puntati anche su Pazzini e Gilardino, anche loro nelle mire del nuovo tecnico e di Marotta.
    Da Liverpool arriveranno sicuramente Dirk Kuyt e Javier Mascherano: per l’attaccante olandese, ottimo per il gioco di Benitez in cui è capace di ricoprire vari ruoli dalla prima punta all’esterno offensivo, ci vorranno non più di una decina di milioni; per il centrocampista argentino anche meno. L’arrivo dei due giocatori porterà alle cessioni sicure di Trezeguet e Camoranesi oltre quella di Sissoko, arrivato alla Juventus proprio dal Liverpool per la difficile convivenza con Benitez. Negli ultimi giorni si è parlato anche di un ritorno di fiamma per Aquilani (per lui l’investimento però si aggirà sui 20 milioni).
    Capitolo difensori. La retroguardia bianconera è da svecchiare: Legrottaglie, Cannavaro, Zebina, Grosso sono sul viale del tramonto mentre Grygera e De Ceglie non offrono molte garanzie. Gli unici sicuri del posto in squadra e su cui Benitez ha intenzione di rifondare la difesa sono Chiellini e Caceres che verrà riscattato per 7 milioni dal Barcellona e che presumibilmente verranno affiancati da Kjaer, ormai la trattativa con il Palermo è in fase avanzata e potrebbe chiudersi con esito positivo. Costo dell’operazione 15 milioni ma le pretese rosanero potrebbero abbassarsi se i bianconeri inseriranno qualche buon giovane di prospettiva nella trattativa. Ma non c’è solo il danese: Mexes continua ad interessare considerando anche che Ranieri nella Roma gli preferisce Burdisso nel suo ruolo; difficile però che arrivino entrambi. Infine per le corsie laterali si fanno i nomi di Rafinha dello Schalke, di Bale del Tottenham, di Evra del Manchester United, di Kolarov della Lazio e di Aogo dell’Amburgo sulle cui tracce c’è anche il Milan.

  • Juventus: Prandelli non è più un sogno. Nedved si autocandida

    Le parole di Cesare Prandelli nella conferenza stampa di ieri hanno il sapore dell’addio. Il tecnico viola ha paura di un ridimensionamento societario e sopratutto che il progetto cittadella viola non è più cosi attuale. Il tecnico di fatto si è messo sul mercato e la Juventus è pronta ad anticipare le possibili concorrenti (Nazionale, e Inter) per far ripartire la rivoluzione da un tecnico esperto e con idee innovative.

    Sembra che i primi incontri interlocutori si siano già avuti e ad occuparsene non è stato la dirigenza juventina bensì la proprietà sfruttando i buoni rapporti tra Montezemolo e Prandelli. Intanto per rinforzare i ranghi societari si propone Paven Nedved, la Furia Ceca messa in disparte dai vertici bianconeri potrebbe rientrare per far da collante con la sua esperienza tra squadra, società e tifosi.

    Pavel intercettato dalla Gazzetta dello Sport confessa “Il problema non è l’allenatore. Se quindi occorre cominciare dalla società o dallo spogliatoio? A questa domanda preferisco non rispondere. Non so se la Juve ha bisogno di me, ma nel caso io sono in Italia, a Torino”

  • Nedved torna a giocare? Il Cannes offre un contratto all’ex Juve

    Pavel Nedved fa ancora parlare di se nonostante si sia ritirato dall’attività agonistica alla fine della scorsa stagione; in quest’ultimo periodo di difficoltà, i tifosi della Juventus hanno dedicato cori in suo onore “consigliando” ai giocatori bianconeri di prendere l’ex Pallone d’Oro come esempio da seguire.
    E’ notizia di questa mattina, secondo quanto riporta il quotidiano francese l’Equipe, che il Cannes, club che milita nella terza divisione francese (l’equivalente della nostra Lega Pro), pare abbia offerto un contratto a Nedved per tornare a giocare.
    Il club francese ha anche contattato Sylvain Wiltord, ex di Arsenal e Lione, e ha già acquistato l’attaccante ex Borussia Dortmund Jan Koller; è proprio quest’ultimo, compagno di Nedved in nazionale ceca, che starebbe convincendo l’ex centrocampista della Juventus ad accettare l’offerta.

  • Moggi “Mourinho? Poco più di un dilettante allo sbaraglio”

    A uno come Luciano Moggi questa serie A non può certo piacere e anche ieri durante la trasmissione Studio Stadio in onda su Sette Gold ha praticamente sparato a zero su tutti, ribellandosi ancora una a chi, a suo dire, lo ha fatto passare per la mela marcia di un mondo sano. Le vittime preferite come al solito sono l’Inter e Mourinho, la “sua” Juventus e l’amico Bettega, la sudditanza psicologica, la Lazio e Ballardini e per ultimo il manager Baraldi. Di seguito vi riportiamo le dichiarazioni di big Luciano tratte dal blog di Stefano Discreti.

    SUDDITANZA ARBITRI
    “Se in passato avessero negato ad una nostra avversaria un rigore come quello di Quaresma contro il Chievo o avessimo vinto noi con un punizione come quella concessa all’Inter contro il Siena sarebbero scattate interrogazioni parlamentari….Invece oggi i media fanno finta di niente.E questo sarebbe il nuovo calcio pulito?”

    INTER CAMPIONE, LA MENO PEGGIO DI UN CAMPIONATO MEDIOCRE.

    “Il campionato italiano è già assegnato all’Inter, che è la meno peggio di un campionato assolutamente mediocre. I migliori tecnici italiani sono emigrati all’estero così come i campioni internazionali più forti. Ormai il calcio italiano è in pieno declino su tutti i fronti. ”

    MOURINHO, CHE CULO!
    “Il tecnico portoghese è davvero una persona fortunata. Come allenatore è poco più che un dilettante allo sbaraglio , come il proprio Presidente. Rende molto meglio nel ruolo di pubbliche relazioni.”

    BETTEGA, PERCHE’?
    “Bettega non doveva accettare di rientrare con questa Juventus che solo pochi mesi aveva ha fatto una denuncia patrimoniale contro ignoti che poi ignoti non erano (era contro la TRIADE…), cercando a tutti i costi di farci condannare patteggiando la pena …. In pratica ci hanno accusato di esser dei ladri. Come può lavorarci insieme? Non ha capito che l’hanno preso solo per scaricargli addosso tutti i loro fallimenti futuri e calmare la piazza. Un po’ come se il Torino adesso richiamasse Zaccarelli per fermare i tifosi furenti…”

    FALLIMENTO JUVE? LA COLPA E’ DI CHI HA COSTRUITO LA SQUADRA

    “La nostra Juventus era una Società perfettamente organizzata su tutti i fronti. In Europa solo il Manchester United ci era superiore come struttura complessiva. Questi invece stanno distruggendo un patrimonio del calcio italiano.
    Ma avete visto che facce mentre Bettega a Parma gli spiegava i movimenti in campo? Per me comunque non hanno capito niente lo stesso.
    Adesso poi cercano esterni per tornare a giocare sulle fasce? E’ ridicolo. L’anno scorso hanno detto a Nedved “non ci servi più perché non giocheremo più con le ali”.Ma vi rendete conto?”

    MILAN, OTTIMO IL RITORNO DI BECKHAM

    “Il Milan ha finalmente trovato i giusti equilibri. La società ancora una volta ha dimostrato la sua organizzazione sostenendo Leonardo nei momenti difficili. Ottimo davvero il ritorno di Beckham, giocatore davvero intelligente e duttile.”

    NAPOLI, LA VERA FORZA SONO I TIFOSI

    “La risalita del Napoli è dovuta ad una serie di coincidenze fortunate come ad esempio l’ingaggio di Mazzarri, anche se fare meglio di Donadoni non è che fosse molto difficile.
    Non c’entra niente comunque con l’allontanamento di Marino rimpiazzato da Bigon, che prima faceva il Team Manager…Proprio come Secco alla Juventus, quindi…
    La vera forza del Napoli sono i tifosi. Un pubblico grandioso”

    ROMA IN CHAMPIONS CON TONI E TOTTI

    “Erano anni che dicevo che alla Roma serviva un giocatore come Luca Toni. Invece di buttare soldi negli acquisti di gente come Baptista, Menez e Cicinho avessero puntato da subito sull’attaccante italiano avrebbero vinto lo scudetto del 2008, anche se poi quel campionato è sfuggito soprattutto per i tanti favori arbitrali a favore dell’Inter. Con il rientro di Totti ai massimi livelli il quarto posto per la Roma è garantito anche grazie all’ingaggio di Montali, un ottimo motivatore.”

    LOTITO E BALLARDINI STANNO ROVINANDO LA LAZIO
    “Mi sono espresso più volte su Ballardini. Non è assolutamente un tecnico da Lazio.
    Lotito invece sta operando malissimo ultimamente, ridimensionando una grande piazza come quella della Lazio che non lo merita.
    Che errore poi mandare via Sabatini, uno dei migliori scopritori di talenti in giro!”

    BARALDI ED IL BOLOGNA DEMOGGIZZATO
    “La tanto strombazzata cura Baraldi demoggizzante mi pare che stia funzionando alla perfezione. Da quando è arrivato lui, il Bologna ha sempre perso……”

  • Liscio & Sbalascio: Juve siamo alla spartizione di colpe , il Napoli sogna la Champions

    Si è conclusa da poco la diciassettesima giornata di campionato che chiude il 2009 con l’Inter ancora al primo posto con 9 punti di vantaggio sulla Juve e 8 sul Milan (in attesa del recupero della partita). E’ stata una giornata povera di partite a causa della neve, infatti dopo il rinvio di Bologna-Atalanta e Fiorentina-Milan di ieri, oggi sono state rinviate Udinese-Cagliari e Genoa-Bari.
    In questa giornata vogliamo promuovere il Napoli di Mazzarri che continua la sua serie positiva riuscendo a siglare un nuovo record di risultati utili consecutivi, ben 10 dalla sua gestione. E non a caso la vittoria di oggi contro il Chievo proietta i partenopei al sesto posto della classifica a soli 2 punti dalla zona Champions.
    Stesso discorso vale per la Roma di Ranieri che battendo oggi il Parma per 2-0 raggiungono proprio gli emiliani in classifica a quota 28 punti. Premiamo quest’oggi anche il Livorno di Serse Cosmi che batte la Sampdoria per 3-1.

    Per i bocciati non possiamo risparmiarci di parlare per prima della Juventus che su sei partite consecutive (tra campionato e Champions) ne perde con quella di oggi ben cinque. Una crisi, quella bianconera, che non accenna a diminuire, situazioni del genere non succedevano ad una grande squadra da tempi remotissimi. Eppure la pazienza i tifosi hanno dimostrato di averla persa in più occasioni, anche prima dell’arrivo oggi allo Stadio del pullman bianconero. Eppure sugli spalti i tifosi non hanno mai smesso di contestare con cori contro i giocatori (“Andate a Lavorare” il canto più continuo), o di invocare ex glorie bianconere (uno su tutti Pavel Nedved). Eppure in campo si sono viste sempre le stesse cose, si sono visti sempre gli stessi fantasmi giocare (quello di Felipe Melo, Diego, Amauri su tutti).
    Tante volte abbiamo cercato di analizzare il problema della Juve, additando per prima la colpa a Ferrara, incapace di dettare un modulo di gioco; poi ai giocatori che in campo regalano prestazioni al di sotto delle proprie potenzialità; ancora alla dirigenza bianconera, troppo inesperta in ambito calcistico tanto da ipotizzare che la vera colpa di Ferrara è proprio di non avere una dirigenza forte alle spalle.
    A questo punto bisogna dividere le colpe in parti uguali. C’era bisogno di una svolta e non c’è stata (e a sentir parlare il presidente Blanc non ci sarà). La società dovrebbe dimostrare un atto d’amore, così come anche l’allenatore, verso una squadra dalla grande storia.
    Prima di chiudere il discorso Juve, vogliamo bocciare anche l’idea di Ciro Ferrara di sostituire Felipe Melo al 31′ del primo tempo gettandolo in pasto ai tifosi inferociti che non aspettavano altro. Un atteggiamento del genere è dannoso per la psicologia di un giocatore che già non sta attraversando un buon momento, e ci dispiace che di questo Ciro se ne sia scordato.
    Bocciata ancora una volta la Sampdoria che, in vantaggio per una rete a zero grazie al ritrovato goal di Antonio Cassano, perde per 3-1 contro il Livorno di Cosmi. Per i doriani si potrebbe a questo punto parlare di vera e propria crisi come per la Juve.

  • Ronaldinho eletto giocatore del decennio, Messi miglior giocatore dell’anno

    Secondo il magazine inglese World Soccer, è Ronaldinho il giocatore del decennio. La classifica è stata stilata tramite i voti dei lettori pervenuti alla riviata nel periodo 2000-2009. In seconda posizione il fantasista del Barcellona e nuovo Pallone d’Oro Lionel Messi e sul gradino più basso del podio la stella del Real Madrid Cristiano Ronaldo.
    Il brasiliano del Milan è stato eletto anche miglior giocatore dell’anno per due anni di fila (2004 e 2005) mentre quello di quest’anno non poteva non essere assegnato a Messi.

    Per Ronaldinho un riconoscimento alla carrierra costellata di numerosi successi che lo hanno portato a vincere il Pallone d’Oro nel 2005 e il Fifa World Player nel 2004 e 2005.

    Il Barcellona si è aggiudicato il titolo di squadra dell’anno così come il tecnico Pep Guardiola ha vinto quello di miglior allenatore.

    Nella top ten figura un solo italiano, il capitano della Nazionale campione del Mondo e Pallone d’Oro nel 2006 Fabio Cannavaro. Tra gli altri anche Kakà (quinto), Pavel Nedved (settimo) e Zinedine Zidane (decimo).

    TOP TEN

    1 – Ronaldinho
    2 – Messi
    3 – Ronaldo C.
    4 – Henry
    5 – Kakà
    6 – Cannavaro
    7 – Nedved
    8 – Owen
    9 – Figo
    10 – Zidane

  • Juventus: Nedved ritorna in casa bianconera a Primavera

    Pavel Nedved ritorna in casa Juve, non come giocatore ma bensì da dirigente. Tornà così il sereno tra il giocatore ceco e la società bianconera, rapporto che sembrava essersi incrinato a causa del mancato rinnovo del contratto per il giocatore.
    L’inserimento di Nedved è previsto per la prossima primavera per poi entrare nello staff  di mister Ferrara a fine campionato, così da consentire un inserimento senza provocare l’alterazione degli equilibri visto che il suo ruolo dovrebbe essere quello di collegamento tra dirigenza e squadra.
    Nedved è un giocatore stimato dai suoi ex compagni e amato dai tifosi che sicuramente saranno in festa per questa ennesima dimostrazione d’amore da parte del giocatore ceco.

  • Juventus:Ferrara annuncia altri colpi di mercato e il ritorno della Furia Ceca

    Juventus:Ferrara annuncia altri colpi di mercato e il ritorno della Furia Ceca

    Pavel Nedved La Juventus è scatenata dopo aver concluso le trattative per puntellare il centrocampo con la qualità e la fantasia di Diego e Felipe Melo vuo continuare se possibile la campagna acquisti per non lasciar nulla di intentato e ridurre al minimo il gap dall’Inter in Italia e dalle altre big in Champions League. E’ lo stesso Ferrara ad annunciare possibili nuovi arrivi in conferenza stampa:“Non è detto che il mercato in entrata sia terminato, ma bisogna cedere qualcuno”. L’obiettivo numero tre se si esclude l’operazione a costo zero di Cannavaro è un cursore per la fascia sinistra, varie le alternative la piu praticabile sembra quella che riportebbe in Italia Fabio Grosso e che ricomporrebbe per 3/4 la retroguardia della nazionale azzurra. Prima di poter sferrare l’attacco, la trattativa si aggira sui 7-8 milioni di euro, però la Vecchia Signora ha la necessità di vendere per far cassa e monetizzare le grosse spese avute per arrivare a Diego e Melo. Dalle cessioni di Poulsen, Trezeguet e De Ceglie potrebbero arrivare i soldi necessari per regalare a Ciro Ferrara il terzino sinistro. Intanto i tifosi bianconeri possono gioiere per un altro acquisto prestigioso, la Furia Ceca dopo averli fatti penare per un possibile passaggio all’odiata Inter di Moratti, sta per accettare le avance di Ciro Ferrara. Il mister bianconero vorrebbe di comune accordo con la società affidar a Nedved un ruolo nello staff tecnico per far da collante tra squadra e società dall’alto del suo carisma e dalla stima che è riuscito a guadagnare nello spogliatoio in tanti anni di Juve.

  • Nedved: niente Inter, si ritira

    Nedved: niente Inter, si ritira

    Pavel Nedved Era impensabile vedere una bandiera juventina come Pavel Nedved con addosso la maglia nerazzurra dell’Inter e dopo tante voci che volevano l’ex Pallone d’Oro alla corte di Josè Mourinho è arrivata la conferma del suo addio al calcio giocato.
    Secondo “Tuttomercatoweb” Nedved avrebbe confidato ad un suo amico il desiderio di dire basta e di concludere quindi la sua favolosa avventura calcistica, con buona pace del suo procurtore Mino Raiola, che voleva a tutti i costi mandarlo all’Inter.
    Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Juventus Giovanni Cobolli Gigli che vorrebbe Nedved nello staff tecnico bianconero: “Nedved sa che le porte della Juventus sono sempre aperte e che Ferrara lo aspetta“.

  • Il tradimento della Furia Ceca. Raiola da Moratti per “piazzare” Nedved

    Il tradimento della Furia Ceca. Raiola da Moratti per “piazzare” Nedved

    Pavel Nedved I tifosi della Juventus faranno fatica a digerire il possibile trasferimento di Pavel Nedved in narazzurro, sembra infatti che il suo procuratore stia trattando in questo momento seduto allo stesso tavolo il possibile approdo della Furia Ceca in maglia nerazzurra per una stagione. Ad orchestrare la trattativa il solito Mino Raiola procuratore di Nedved, servendosi dell’incontro per il rinnovo di Maxwell altro suo assistito ha proposto l’ormai trentasettenne ceco a Mourinho. Lo Special One preferibbe il suo pupillo Deco (per far contento il suo di procuratore) ma la classe e la determinazione di Nedved e la possibilità di dar un dispiacere agli odiati rivali interisti sembrano poter far decollare la trattativa. C’è però da capire cosa si sia rotto tra la Juventus e il ceco per non abbozzare nemmeno una trattativa di rinnovo e contrattare proprio con chi è stato il paladino nella lotta a quei due suoi scudetti. Ma il burrascoso addio al calcio di Maldini ha dimostrato ancora una volte che non c’è nulla nel mondo miliardario pallonaro di scontato e le bandiere possono esser ammainate in qualsiasi momento.